La testimone di nozze
di
mamolo
genere
tradimenti
“Devo parlarti di una cosa importante…”
“Coraggio, dimmi.”
“Non qui, ti aspetto vicino ai bagni…”
Così ci eravamo infrattati di nascosto nel bagno delle signore, mentre nella sala vicina l’orchestra suonava ritmi indiavolati.
Lei era la testimone di nozze di mia moglie ed io il novello sposo.
In quel momento mi stava spiegando perché mi aveva trascinato in quel posto che avrebbe sicuramente potuto dare a entrambi dei problemi.
"Sono la migliore amica di tua moglie e sono sicura che la prima notte di nozze non godrai completamente di tua moglie!
Lo so benissimo che lei non vuole saperne di darti il suo prezioso culetto.
Non mi sembra giusto che lo sposino soffra nel suo giorno più bello, e così ho deciso di concederti il mio...Se ti va, prendilo come un regalo di nozze…”
Dicendo questo mi trascina dentro uno dei cessi, chiude la porta a chiave e si solleva il vestito lungo da cerimonia, mostrandomi le terga e piegandosi in avanti per raggiungere con le mani la parete di fronte.
Sapevamo entrambi perfettamente che il suo culetto sarebbe uscito malridotto dopo i prossimi caldissimi minuti…
Le scostai le minuscole mutandine di pizzo bianco che indossa e dopo averle insalivato il culetto le infilo un dito facendola sussultare, una volta abituatasi le inserisco due dita per meglio dilatarle il forellino.
Quando la ritengo pronta mi calo le braghe e le punto il cazzo dritto dritto contro l’ano, e con un paio di colpi ben assestati si apre accogliendomi vorace con un risucchio facendo urlare lei per la violenza brutale dell’inculata.
Spinsi con decisione il cazzo scivolando veloce fino in fondo allo sfintere, mi fermai solo quando sentii le palle toccare le sue morbide chiappe.
Il tempo stringeva e lei mi incitava a penetrarla con più vigore, dovevamo tornare alla svelta nella sala del banchetto per non destare sospetti, cominciai a pomparla sempre più velocemente
Fantastico!
Non avrei mai pensato che il giorno del mio matrimonio avrei sodomizzato la testimone di nozze di mia moglie in un cesso, con mia moglie e gli invitati a pochi metri da noi!
Tutto ciò rendeva la situazione meravigliosamente eccitante….
Chiusi gli occhi, mi rilassai e dandole delle forti spinte venni copiosamente svuotandole il contenuto dei coglioni nel suo retto accogliente trattenendola per i fianchi, volevo essere sicuro di averle versato tutto il mio sperma dentro…
Sorrisi soddisfatto, pensando a quanto era stato bello sodomizzare la testimone di nozze.
Era stato senza dubbio molto meglio che scopare con la mia adorata mogliettina…
Abbassandomi le sussurrai all’orecchio:
“Un altro giro di valzer, signora?”
“Vaffanculo!” mi rispose lei sospirando languidamente.
Quando uscii da quell’accogliente posticino vidi finalmente il suo culetto arrossato e dilatato ancora palpitante e all’interno il bianco del mio seme, lei si abbassò le mutandine di pizzo e dalla borsetta estrasse un assorbente esterno, applicandolo nella parte posteriore delle mutandine.
“Terrò la tua roba in caldo nel mio culetto per tutto il ricevimento, tesoro…”
Richiusi i pantaloni, le diedi un bacio sulla guancia e uscii dal cesso.
Lei si rifece il trucco in fretta, uscendo dal bagno prima che qualcuno venisse a cercarla.
Lasciai che lei rientrasse in sala qualche minuto prima di me.
Osservando attentamente la sua andatura mentre camminava, qualcuno avrebbe anche potuto pensare che se lo avesse appena preso nel culo…
Sorrisi pensando che l’avevo inculata alla grande e le avevo riempito il culetto davvero per benino con la mia sborra.
Tornato in sala baciai la mia adorata mogliettina dicendole:
“Ho pensato a te in questi pochi minuti, avrei voluto fossi stata con me…”
Nel frattempo le diedi una palpatina allusiva sul culo…
Più tardi mentre gli sposini facevano il giro degli invitati per gli ultimi saluti, lui si avvicinò a lei baciandola sul collo.
Lei senza farsi notare dagli altri invitati prese dalla borsetta le mutandine, che si era sfilata solo alcuni minuti prima pur rimanendo seduta al tavolo e chiacchierando con un invitato mezzo ubriaco che non si era neanche accorto delle sue manovre, e le mise in mano a lui.
“Dai un’occhiata alle mie mutandine, tesoro…”
L’assorbente aveva una grossa macchia gialla di sperma raggrumato e si notavano anche alcune vistose macchie rosse.
Lui sorrise, orgoglioso.
“Eh già, bel maschione! Come pensi che io stia adesso?
Sai? Me l’hai sfondato proprio per benino il mio culetto, giù nel cesso…
Ho ballato pochissimo e sono dovuta rimanere seduta dai dolori, e credo che più tardi dovrò andare al pronto soccorso a farmi mettere un paio di punti…
Immagino che racconterò un sacco di balle per farmi credere dai dottori.
Ma fammi un favore stanotte, quando starai scopandoti la tua dolce mogliettina, tieni le mie mutandine sporche vicino a te.
E ripensa a quanto sei stato stronzo a sposare lei, e a quello che ti sei perso con me… Questo è il mio regalo di nozze per te!”
Tristemente infilai le mutandine nella tasca della giacca, ben sapendo che non avrei più goduto del culo di quella splendida donna.
Dedicato a Violetta L.
“Coraggio, dimmi.”
“Non qui, ti aspetto vicino ai bagni…”
Così ci eravamo infrattati di nascosto nel bagno delle signore, mentre nella sala vicina l’orchestra suonava ritmi indiavolati.
Lei era la testimone di nozze di mia moglie ed io il novello sposo.
In quel momento mi stava spiegando perché mi aveva trascinato in quel posto che avrebbe sicuramente potuto dare a entrambi dei problemi.
"Sono la migliore amica di tua moglie e sono sicura che la prima notte di nozze non godrai completamente di tua moglie!
Lo so benissimo che lei non vuole saperne di darti il suo prezioso culetto.
Non mi sembra giusto che lo sposino soffra nel suo giorno più bello, e così ho deciso di concederti il mio...Se ti va, prendilo come un regalo di nozze…”
Dicendo questo mi trascina dentro uno dei cessi, chiude la porta a chiave e si solleva il vestito lungo da cerimonia, mostrandomi le terga e piegandosi in avanti per raggiungere con le mani la parete di fronte.
Sapevamo entrambi perfettamente che il suo culetto sarebbe uscito malridotto dopo i prossimi caldissimi minuti…
Le scostai le minuscole mutandine di pizzo bianco che indossa e dopo averle insalivato il culetto le infilo un dito facendola sussultare, una volta abituatasi le inserisco due dita per meglio dilatarle il forellino.
Quando la ritengo pronta mi calo le braghe e le punto il cazzo dritto dritto contro l’ano, e con un paio di colpi ben assestati si apre accogliendomi vorace con un risucchio facendo urlare lei per la violenza brutale dell’inculata.
Spinsi con decisione il cazzo scivolando veloce fino in fondo allo sfintere, mi fermai solo quando sentii le palle toccare le sue morbide chiappe.
Il tempo stringeva e lei mi incitava a penetrarla con più vigore, dovevamo tornare alla svelta nella sala del banchetto per non destare sospetti, cominciai a pomparla sempre più velocemente
Fantastico!
Non avrei mai pensato che il giorno del mio matrimonio avrei sodomizzato la testimone di nozze di mia moglie in un cesso, con mia moglie e gli invitati a pochi metri da noi!
Tutto ciò rendeva la situazione meravigliosamente eccitante….
Chiusi gli occhi, mi rilassai e dandole delle forti spinte venni copiosamente svuotandole il contenuto dei coglioni nel suo retto accogliente trattenendola per i fianchi, volevo essere sicuro di averle versato tutto il mio sperma dentro…
Sorrisi soddisfatto, pensando a quanto era stato bello sodomizzare la testimone di nozze.
Era stato senza dubbio molto meglio che scopare con la mia adorata mogliettina…
Abbassandomi le sussurrai all’orecchio:
“Un altro giro di valzer, signora?”
“Vaffanculo!” mi rispose lei sospirando languidamente.
Quando uscii da quell’accogliente posticino vidi finalmente il suo culetto arrossato e dilatato ancora palpitante e all’interno il bianco del mio seme, lei si abbassò le mutandine di pizzo e dalla borsetta estrasse un assorbente esterno, applicandolo nella parte posteriore delle mutandine.
“Terrò la tua roba in caldo nel mio culetto per tutto il ricevimento, tesoro…”
Richiusi i pantaloni, le diedi un bacio sulla guancia e uscii dal cesso.
Lei si rifece il trucco in fretta, uscendo dal bagno prima che qualcuno venisse a cercarla.
Lasciai che lei rientrasse in sala qualche minuto prima di me.
Osservando attentamente la sua andatura mentre camminava, qualcuno avrebbe anche potuto pensare che se lo avesse appena preso nel culo…
Sorrisi pensando che l’avevo inculata alla grande e le avevo riempito il culetto davvero per benino con la mia sborra.
Tornato in sala baciai la mia adorata mogliettina dicendole:
“Ho pensato a te in questi pochi minuti, avrei voluto fossi stata con me…”
Nel frattempo le diedi una palpatina allusiva sul culo…
Più tardi mentre gli sposini facevano il giro degli invitati per gli ultimi saluti, lui si avvicinò a lei baciandola sul collo.
Lei senza farsi notare dagli altri invitati prese dalla borsetta le mutandine, che si era sfilata solo alcuni minuti prima pur rimanendo seduta al tavolo e chiacchierando con un invitato mezzo ubriaco che non si era neanche accorto delle sue manovre, e le mise in mano a lui.
“Dai un’occhiata alle mie mutandine, tesoro…”
L’assorbente aveva una grossa macchia gialla di sperma raggrumato e si notavano anche alcune vistose macchie rosse.
Lui sorrise, orgoglioso.
“Eh già, bel maschione! Come pensi che io stia adesso?
Sai? Me l’hai sfondato proprio per benino il mio culetto, giù nel cesso…
Ho ballato pochissimo e sono dovuta rimanere seduta dai dolori, e credo che più tardi dovrò andare al pronto soccorso a farmi mettere un paio di punti…
Immagino che racconterò un sacco di balle per farmi credere dai dottori.
Ma fammi un favore stanotte, quando starai scopandoti la tua dolce mogliettina, tieni le mie mutandine sporche vicino a te.
E ripensa a quanto sei stato stronzo a sposare lei, e a quello che ti sei perso con me… Questo è il mio regalo di nozze per te!”
Tristemente infilai le mutandine nella tasca della giacca, ben sapendo che non avrei più goduto del culo di quella splendida donna.
Dedicato a Violetta L.
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