Vederla godere con il padrone di casa
di
Frenk
genere
prime esperienze
Ero indeciso a raccontare la mia storia, ma girando per internet ho visto questo sito e dopo averci pensato un po' ho deciso di pubblicarlo. Ho 30 anni, la mia Lady 24 e questa estate, siamo andati a vivere insieme. Noi stiamo insieme da 5 anni e cio' che caratterizza la nostra intimita' e' il fatto che io amo pensarla con altri. Per me e' sempre stata un pensiero fisso, e devo dire che lei mi e' sempre stata complice creando delle fantasie molto eccitanti; anche lei era piu' contenta, perche' se mi stuzzicava in tal senso, rendevo molto di piu'. Ma non siamo mai andati oltre. Da quando siamo andati a vivere insieme, il padrone di casa nei primi giorni del mese viene a prendere l'affitto. La prima volta, a luglio, io non c'ero. Ma la sera, fu spunto per un grande sesso. Visto che era sola con il tizio, ha potuto inventare alla grande. Ad agosto, c'ero anche io. Era sera ed io e Lei stavamo preparando la cena. Ando' ad aprire lei. Io mi lavai le mani e dopo qualche minuto li raggiunsi in salotto. Lui un uomo di mezza eta', al massimo una cinquantina d'anni, devo dire un bell'uomo, era seduto sul tavolo che compilava la ricevuta. Lei stava seduta su una sedia accanto con le gambe accavallate, indossava una minigonna di gins e infradito. Dalla posizione del tizio le cosce di lei era in bella mostra. Entrai mi presentai. Facemmo due chiacchiere, pagai la quota e se ne ando'. Ma quella visione di lei e lui li' cosi' vicini mi fece eccitare come non mai. Il tizio ormai era diventato il nostro riferimento durante il sesso.
I primi di settembre, il tizio torno' a ritirare l'affitto la sera e io, insistendo con lei, resta in cucina. Volevo immaginarli da soli. Lei aveva un leggins e in quei pochi minuti feci di tutto per non fargli mettere una maglia lunga sopra. E ci riuscii. Ando' ad aprire la porta. Quel leggins cucito sulla pelle lasciava intravedere un culetto da sballo. Cmq restai in cucina con la voglia matta che succedesse qualcosa, e contemporaneamente pazzo di gelosia. Piu' tardi mentre facevamo sesso mi confido' che il tizio era stato un po' ambiguo. Il culetto di lei aveva colpito. E ora tentero' di raccontare cosa successe i primi di ottobre scorso.
Era il giorno che aspettavamo il padrone di casa.
Come capitava spesso Lei indossava una minigonna di gins per casa. Cosi' anche quella sera. Avevamo cenato.
-il tizio sta tardando. Le dissi mentre mi avvicinai da dietro a lei che stava mettendo i piatti in lavastoviglie.
-puo' darsi che oggi non venga. Rispose.
-peccato...oggi che stai in mini. Le dissi mettende le mani sotto la gonna.
-vuol dire che oggi non ti arraperai...esclamo' mentre suonava il tel.
-pronto? Buonasera sig ...... Certo puo' venire, non e' tardi. Rispose lei.
-hai visto?! Mi arrapero' anche stasera. Le dissi.
-senti...ma...gli hai detto che puo' venire... Dove te lo fai venire? Aggiunsi mentre mi riavvicinai a lei.
-bhe...vediamo...dove vuoi che mi faccio venire? Mi rispose lei, provocandomi fantasie.
-stronza! Mi fai eccitare come un matto. Vorrei che ti venisse tra le gambe. Le dissi arrapatissimo.
-dai basta. Questo stara' qui tra un quarto d'ora. Disse andando verso la camera da letto.
-che fai? Le dissi seguendola.
-mi sistemo. Mi metto una giacca lunga. Mi rispose.
-come?! L'altra volta avevi la gonna! L'ultima volta il leggins! Dai! Resta cosi'! La pregai
-ma dai! Che puo' pensare questo?! Mi disse lei perplessa
-metti le calze a meta'! Le dissi implorandola.
-sei scemo?! Rispose stizzita.
-quindi...tu farai finta di non esserci di nuovo?! Aggiuse
-si! Ti metti le calze a meta'? Le ripetei.
-ma questo deve pensare che sono una troia?! Disse arrabbiata.
-non lo so...risposi perplesso
-come! Non lo so! Rispose piu' arrabbiata
-non te frega niente di che puo' pensare questo?! Aggiunse. Io alzai le spalle. Non sapevo che rispondere. Troppo eccitato e geloso nello stesso tempo.
-e dimmi! Se ci prova? Che faccio? Tu che fai? Mi chiese arrabbiatissima.
-non lo so...non lo so. Continuavo a rispondere.
-qundi mi faresti scopare da un estraneo? Non interverresti? Aggiunse
-non lo so...voglio che lo fai arrapare. Le dissi.
-ma non sai che faresti se mi mettesse le mani addosso! Continuo'.
-lo lasceresti fare? Aggiunse. Non risposi.
-non rispondi! Bene! Vuoi le calze a meta'. ok! Disse prendendo dal cassetto le calze. Le indosso'.
-aspettami. Le dissi. Andai in salotto, presi la videocamera del computer, la piazzai dietro una cornice in salotto vicino alla porta scorrevole che divideva la sala in due. Lei mi aveva seguito.
-che fai? Mi chiese sorpresa.
-voglio vedere. Risposi. Mentre sistemavo il computer per la visione.
-ti gusti il filmino? Porco? Chiese ironica. Non risposi mentre sistemavo la videocamera al meglio.
-sai che ti dico? Ok! Lo faccio arrapare come vuoi tu! Ma se ci prova, non reagisco. Lo faccio fare! Se non intervieni tu, io lo faccio fare! Ok?! Ti sta bene? Disse fermando cio' che stavo facendo e guardandomi. Io non risposi di nuovo.
-bene! Dopo le calze? Mi chiese in tono di sfida.
-metti i tacchi! Dissi guardandola. Se le mise.
-va bene? Sono abbastanza zoccola? Aggiunse stizzita
-leva le mutandine. Le dissi. Mi guardo'. Dopo un paio di minuti le sfilo'. Nel mentre il tizio cetofono'.
-lo fai sedere qua. Le dissi mostrandole la parte del tavolo inquadrata meglio dalla videocamera. Poi mi avvicinai a lei, le alzai leggermente la minigonna baciandola.
-non mi baciare! E ti ho avvertito. Se ci prova lo lascio fare! Se vuoi lo fermi tu! Ripete'.
-buonasera...
-buonasera sig.... Vedevo e sentivo abbastanza bene. Lei lo fece accomodare dove le avevo detto e si sedette vicino. Il tizio prese il blocco delle ricevute dalla borsa dando un' occhiata veloce alle cosce di lei.
-il suo compagno e' a lavoro? Chiese l'uomo
-gia'... Rispose lei tentennando.
-sono turni notturni? Aggiunse chiedendo.
-si...a volte fa la notte. Come stasera. Lei disse mentre porgeva l'assegno dell'affitto al tizio.
-posso avere un bicchiere d'acqua? Chiese l'uomo. Lei ando' a prendere l'acqua mentre il tizio se la squadro'.
Lei porto' l'acqua restando in piedi accanto a lui. Senza neanche prendere il bicchiere, il tizio allungo' la mano tra le gambe di
Lei. Lei si sposto'. Io feci un sobbalzo.
-ho capito male? Chiese l'uomo alzandosi e avvicinandosi ancora a lei.
-possibile che a quest'ora lei mi accoglie vestita cosi' e il suo compagno fa tardi a lavoro? Aggiunse mentre era in piedi davanti a lei che era appoggiata al tavolo. Lei non rispondeva.
-quindi? Mi sbaglio o... Aggiunse riappoggiando le mani sui fianchi di lei. Lei si teneva con le mani dietro sul tavolo; le gambe tese. Tutta in tensione. Lui la teneva dai fianchi. Poi fece scendere una mano dal fianco alla coscia, poi tra le gambe.
-non porti le mutandine?! Esclamo' il tizio sorpreso.
-e' un buo segno. Mi aspettavi? Quanti anni hai? Chiese, mentre ormai stava con le dita sotto l'intimita' della mia lei. Stavo in tachicardia. Eccitatissimo. Fino a quel momento volevo questa cosa.
-24 rispose lei fermando la mano dell'uomo.
-ho il doppio dei tuoi anni, lo sai? Disse forzando cio' che stava facendo.
-non posso proprio toccarti. Dai... Lasciati andare. Senno' perche' ti saresti vestita cosi' Aggiunse.
Lei allento' la presa riappoggiando le mani dietro.
-brava. Esclamo' l'uomo mentre ormai masturbava la mia lei.
-sicura che torna tardi? Chiese
-si...rispose lei gemendo. Che troia pensai.
-vieni qua! Disse l'uomo facendola sedere. Poi si tiro' fuori il pene.
-dai...le disse invitandola a prenderlo in mano.
-che vuole? Chiese lei mentre veniva forzata a masturbarlo
-quello che vuoi tu. Disse prendendola dalla testa per farsi spompinare.
-dai...apri la bocca troietta! Insistette l'uomo.
-non sono una puttana. Disse lei.
-ok...scusa. Disse l'uomo fermandosi. Si guardarono. Poi lei apri' la bocca e comincio' a fare un gran pompino. Io cominciai a segarmi. Dopo poco l'uomo la fece alzare facendola appoggiare al tavolo. Le alzo' la gonna aprendole le gambe e aiutandosi con una mano la centro' e la infilo'.
-adesso godi puttanella! Gli disse mentre la scopava.
-Le ho detto che non sono una puttana. Rispose lei stizzita godendo.
-ok! Intanto godi! Aggiunse lui. Poi la fece voltare mettendola a pecorina con le mani appoggiate sul tavolo e continuo' a scoparla.
-Sto venendo...
-non venga dentro perfavore...
-girati e abbassati!
-lei si abbasso'.
-apri la bocca! L'uomo le venne in bocca e in faccia. Glielo' struscio sul viso fino ad ammosciarsi. Poi si rivesti'. Prese la borsa. E se ne ando'
Andai in salotto, mentre lei si stava alzando per andare in bagno. La seguii. Si stava lavandi il viso. Mi attaccai dietro.
-mi scopi tu ora? Mi chiese mentre aveva appoggiato le mani sul lavandino per tenersi.
-non ci hai fermato....Aggiunse
-mi hai fatto fare la puttana.
-volevo vedere questo. Le dissi
-bene. Te l'ho fatto vedere. Mi rispose rassegnata. La feci voltare.
-ti stava venendo dentro. Non ti levavi. Le chiesi preoccupato. Non rispose.
-dimmi! Stavi godendo al punto da rischiare di rimanere in cinta?
-Aggiunsi. Ma non rispondeva.
-comincierai a prendere la pillola. Le dissi
-va bene. Prendero' la pillola. Rispose in modo provocatorio. A quella risposta ricominciai a scoparla.
Serata fantastica quella volta.
E tra qualche giorno tornera' il padrone di casa.
I primi di settembre, il tizio torno' a ritirare l'affitto la sera e io, insistendo con lei, resta in cucina. Volevo immaginarli da soli. Lei aveva un leggins e in quei pochi minuti feci di tutto per non fargli mettere una maglia lunga sopra. E ci riuscii. Ando' ad aprire la porta. Quel leggins cucito sulla pelle lasciava intravedere un culetto da sballo. Cmq restai in cucina con la voglia matta che succedesse qualcosa, e contemporaneamente pazzo di gelosia. Piu' tardi mentre facevamo sesso mi confido' che il tizio era stato un po' ambiguo. Il culetto di lei aveva colpito. E ora tentero' di raccontare cosa successe i primi di ottobre scorso.
Era il giorno che aspettavamo il padrone di casa.
Come capitava spesso Lei indossava una minigonna di gins per casa. Cosi' anche quella sera. Avevamo cenato.
-il tizio sta tardando. Le dissi mentre mi avvicinai da dietro a lei che stava mettendo i piatti in lavastoviglie.
-puo' darsi che oggi non venga. Rispose.
-peccato...oggi che stai in mini. Le dissi mettende le mani sotto la gonna.
-vuol dire che oggi non ti arraperai...esclamo' mentre suonava il tel.
-pronto? Buonasera sig ...... Certo puo' venire, non e' tardi. Rispose lei.
-hai visto?! Mi arrapero' anche stasera. Le dissi.
-senti...ma...gli hai detto che puo' venire... Dove te lo fai venire? Aggiunsi mentre mi riavvicinai a lei.
-bhe...vediamo...dove vuoi che mi faccio venire? Mi rispose lei, provocandomi fantasie.
-stronza! Mi fai eccitare come un matto. Vorrei che ti venisse tra le gambe. Le dissi arrapatissimo.
-dai basta. Questo stara' qui tra un quarto d'ora. Disse andando verso la camera da letto.
-che fai? Le dissi seguendola.
-mi sistemo. Mi metto una giacca lunga. Mi rispose.
-come?! L'altra volta avevi la gonna! L'ultima volta il leggins! Dai! Resta cosi'! La pregai
-ma dai! Che puo' pensare questo?! Mi disse lei perplessa
-metti le calze a meta'! Le dissi implorandola.
-sei scemo?! Rispose stizzita.
-quindi...tu farai finta di non esserci di nuovo?! Aggiuse
-si! Ti metti le calze a meta'? Le ripetei.
-ma questo deve pensare che sono una troia?! Disse arrabbiata.
-non lo so...risposi perplesso
-come! Non lo so! Rispose piu' arrabbiata
-non te frega niente di che puo' pensare questo?! Aggiunse. Io alzai le spalle. Non sapevo che rispondere. Troppo eccitato e geloso nello stesso tempo.
-e dimmi! Se ci prova? Che faccio? Tu che fai? Mi chiese arrabbiatissima.
-non lo so...non lo so. Continuavo a rispondere.
-qundi mi faresti scopare da un estraneo? Non interverresti? Aggiunse
-non lo so...voglio che lo fai arrapare. Le dissi.
-ma non sai che faresti se mi mettesse le mani addosso! Continuo'.
-lo lasceresti fare? Aggiunse. Non risposi.
-non rispondi! Bene! Vuoi le calze a meta'. ok! Disse prendendo dal cassetto le calze. Le indosso'.
-aspettami. Le dissi. Andai in salotto, presi la videocamera del computer, la piazzai dietro una cornice in salotto vicino alla porta scorrevole che divideva la sala in due. Lei mi aveva seguito.
-che fai? Mi chiese sorpresa.
-voglio vedere. Risposi. Mentre sistemavo il computer per la visione.
-ti gusti il filmino? Porco? Chiese ironica. Non risposi mentre sistemavo la videocamera al meglio.
-sai che ti dico? Ok! Lo faccio arrapare come vuoi tu! Ma se ci prova, non reagisco. Lo faccio fare! Se non intervieni tu, io lo faccio fare! Ok?! Ti sta bene? Disse fermando cio' che stavo facendo e guardandomi. Io non risposi di nuovo.
-bene! Dopo le calze? Mi chiese in tono di sfida.
-metti i tacchi! Dissi guardandola. Se le mise.
-va bene? Sono abbastanza zoccola? Aggiunse stizzita
-leva le mutandine. Le dissi. Mi guardo'. Dopo un paio di minuti le sfilo'. Nel mentre il tizio cetofono'.
-lo fai sedere qua. Le dissi mostrandole la parte del tavolo inquadrata meglio dalla videocamera. Poi mi avvicinai a lei, le alzai leggermente la minigonna baciandola.
-non mi baciare! E ti ho avvertito. Se ci prova lo lascio fare! Se vuoi lo fermi tu! Ripete'.
-buonasera...
-buonasera sig.... Vedevo e sentivo abbastanza bene. Lei lo fece accomodare dove le avevo detto e si sedette vicino. Il tizio prese il blocco delle ricevute dalla borsa dando un' occhiata veloce alle cosce di lei.
-il suo compagno e' a lavoro? Chiese l'uomo
-gia'... Rispose lei tentennando.
-sono turni notturni? Aggiunse chiedendo.
-si...a volte fa la notte. Come stasera. Lei disse mentre porgeva l'assegno dell'affitto al tizio.
-posso avere un bicchiere d'acqua? Chiese l'uomo. Lei ando' a prendere l'acqua mentre il tizio se la squadro'.
Lei porto' l'acqua restando in piedi accanto a lui. Senza neanche prendere il bicchiere, il tizio allungo' la mano tra le gambe di
Lei. Lei si sposto'. Io feci un sobbalzo.
-ho capito male? Chiese l'uomo alzandosi e avvicinandosi ancora a lei.
-possibile che a quest'ora lei mi accoglie vestita cosi' e il suo compagno fa tardi a lavoro? Aggiunse mentre era in piedi davanti a lei che era appoggiata al tavolo. Lei non rispondeva.
-quindi? Mi sbaglio o... Aggiunse riappoggiando le mani sui fianchi di lei. Lei si teneva con le mani dietro sul tavolo; le gambe tese. Tutta in tensione. Lui la teneva dai fianchi. Poi fece scendere una mano dal fianco alla coscia, poi tra le gambe.
-non porti le mutandine?! Esclamo' il tizio sorpreso.
-e' un buo segno. Mi aspettavi? Quanti anni hai? Chiese, mentre ormai stava con le dita sotto l'intimita' della mia lei. Stavo in tachicardia. Eccitatissimo. Fino a quel momento volevo questa cosa.
-24 rispose lei fermando la mano dell'uomo.
-ho il doppio dei tuoi anni, lo sai? Disse forzando cio' che stava facendo.
-non posso proprio toccarti. Dai... Lasciati andare. Senno' perche' ti saresti vestita cosi' Aggiunse.
Lei allento' la presa riappoggiando le mani dietro.
-brava. Esclamo' l'uomo mentre ormai masturbava la mia lei.
-sicura che torna tardi? Chiese
-si...rispose lei gemendo. Che troia pensai.
-vieni qua! Disse l'uomo facendola sedere. Poi si tiro' fuori il pene.
-dai...le disse invitandola a prenderlo in mano.
-che vuole? Chiese lei mentre veniva forzata a masturbarlo
-quello che vuoi tu. Disse prendendola dalla testa per farsi spompinare.
-dai...apri la bocca troietta! Insistette l'uomo.
-non sono una puttana. Disse lei.
-ok...scusa. Disse l'uomo fermandosi. Si guardarono. Poi lei apri' la bocca e comincio' a fare un gran pompino. Io cominciai a segarmi. Dopo poco l'uomo la fece alzare facendola appoggiare al tavolo. Le alzo' la gonna aprendole le gambe e aiutandosi con una mano la centro' e la infilo'.
-adesso godi puttanella! Gli disse mentre la scopava.
-Le ho detto che non sono una puttana. Rispose lei stizzita godendo.
-ok! Intanto godi! Aggiunse lui. Poi la fece voltare mettendola a pecorina con le mani appoggiate sul tavolo e continuo' a scoparla.
-Sto venendo...
-non venga dentro perfavore...
-girati e abbassati!
-lei si abbasso'.
-apri la bocca! L'uomo le venne in bocca e in faccia. Glielo' struscio sul viso fino ad ammosciarsi. Poi si rivesti'. Prese la borsa. E se ne ando'
Andai in salotto, mentre lei si stava alzando per andare in bagno. La seguii. Si stava lavandi il viso. Mi attaccai dietro.
-mi scopi tu ora? Mi chiese mentre aveva appoggiato le mani sul lavandino per tenersi.
-non ci hai fermato....Aggiunse
-mi hai fatto fare la puttana.
-volevo vedere questo. Le dissi
-bene. Te l'ho fatto vedere. Mi rispose rassegnata. La feci voltare.
-ti stava venendo dentro. Non ti levavi. Le chiesi preoccupato. Non rispose.
-dimmi! Stavi godendo al punto da rischiare di rimanere in cinta?
-Aggiunsi. Ma non rispondeva.
-comincierai a prendere la pillola. Le dissi
-va bene. Prendero' la pillola. Rispose in modo provocatorio. A quella risposta ricominciai a scoparla.
Serata fantastica quella volta.
E tra qualche giorno tornera' il padrone di casa.
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