Lo scrittore
di
gloria1951
genere
sentimentali
Perfettamente consapevole di quanto ambisse a possedere anche il mio corpo, come già aveva ampiamente manifestato attraverso le innumerevoli fantasie espresse in racconti capaci di stimolare le mie segrete passioni, rendendomi cerebralmente più duttile ad assecondarne le pretese, mi feci trovare già predisposta per facilitargli quel compito affinché tutti i suoi desideri così libidinosamente ossessivi potessero tramutarsi in realtà.
Avvolta in un semplice accappatoio andai a riceverlo accomodandomi accanto a lui sul divano dove, pur disponibile ad accettarne le attenzioni, mi sorprese infilandomi con irruenza la lingua nel palato, dando seguito ad una voluttuosa degustazione della mia cavità orale mentre, armeggiando con le sue mani grassocce oltre l'accappatoio, prese nel contempo a palpeggiarmi tutta quanta con altrettanta efficacia.
Quella estrema determinazione ebbe su di me un effetto assoluto, obbligandomi a cedere a quell'energico approccio che mi vide repentinamente denudata ai suoi piedi, pronta a gratificarlo con identica immediatezza, incurante di confermare quanto fossi quella insospettabile porca capace di sapere come eccitare anche le morbose passioni del mio stesso compagno.
Il suo pene assunse tra le mie labbra l'energia necessaria a trasformarne le minute sembianze nella rigida consistenza sufficiente ad invadermi le viscere come doveva, facendo in modo che la clitoride, intensamente auto stimolata, potesse trasferirmi al cervello le sensazioni che andavo indispensabilmente cercando per arrivare all'orgasmo.
In quell'estremo frangente neppure la massiccia flaccidità del suo corpo poteva distogliermi dal desiderio di godere della oltraggiosa esplosione con la quale mi invase, colmandomi di gelatinosa essenza le viscere mentre senza più alcuna reticenza lo incitavo a possedermi sino a farmi completamente impazzire.
Ebbra di quella trasgressiva profanazione tornai a gratificarlo oralmente prostrandomi ancora più remissiva di fronte all'obeso padrone affinché potesse ancora gioire delle esclusive elargizioni delle quali così tanto bene aveva idealmente fantasticato.
Avvolta in un semplice accappatoio andai a riceverlo accomodandomi accanto a lui sul divano dove, pur disponibile ad accettarne le attenzioni, mi sorprese infilandomi con irruenza la lingua nel palato, dando seguito ad una voluttuosa degustazione della mia cavità orale mentre, armeggiando con le sue mani grassocce oltre l'accappatoio, prese nel contempo a palpeggiarmi tutta quanta con altrettanta efficacia.
Quella estrema determinazione ebbe su di me un effetto assoluto, obbligandomi a cedere a quell'energico approccio che mi vide repentinamente denudata ai suoi piedi, pronta a gratificarlo con identica immediatezza, incurante di confermare quanto fossi quella insospettabile porca capace di sapere come eccitare anche le morbose passioni del mio stesso compagno.
Il suo pene assunse tra le mie labbra l'energia necessaria a trasformarne le minute sembianze nella rigida consistenza sufficiente ad invadermi le viscere come doveva, facendo in modo che la clitoride, intensamente auto stimolata, potesse trasferirmi al cervello le sensazioni che andavo indispensabilmente cercando per arrivare all'orgasmo.
In quell'estremo frangente neppure la massiccia flaccidità del suo corpo poteva distogliermi dal desiderio di godere della oltraggiosa esplosione con la quale mi invase, colmandomi di gelatinosa essenza le viscere mentre senza più alcuna reticenza lo incitavo a possedermi sino a farmi completamente impazzire.
Ebbra di quella trasgressiva profanazione tornai a gratificarlo oralmente prostrandomi ancora più remissiva di fronte all'obeso padrone affinché potesse ancora gioire delle esclusive elargizioni delle quali così tanto bene aveva idealmente fantasticato.
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