Il cane di campagna
di
giovanni bis
genere
zoofilia
La possibilità di cercare di avere un rapporto con un cane, oramai si era fatta strada in lui dopo che aveva accettato di buon grado la sua natura di bsex e nell'ultimo periodo di "amante" degli animali. Quando per caso incontrava un cane il suo primo pensiero era di guardare se era un maschio e gli cercava il cazzo immaginando come poteva essere toccarlo e minargliela da dietro, oppure abbassandosi e cercare il suo cazzo accarezzandogli prima la pancia poi i coglioni e poi sentendo crescere il cazzo nella mano. La sua ricerca si era limitata nel primo periodo ad occasioni fortuite non cercate, durante lunghe passeggiate in campagna anche con la moglie appena vedeva un cane e lo scopriva maschio faceva in modo di allontanarsi con la scusa di un improvviso bisogno per cercarlo, trovarlo e toccargli il cazzo. Non sempre però ci riusciva ma un giorno che erano andati in campagna con tutta la famiglia potè allontanarsi tranquillamente con la scusa di andare alla ricerca di asparagi selvatici dei quali era molto ghiotta la moglie. Era una mattinata intensa di primavera con il sole che già picchiava e l’aria mite. Andò subito verso un vecchio casolare a tratti abitato da un contadino dove sapeva era legato un cane, un bell’esemplare di pastore maremmano, Scrutò il casolare e vide l’uscio sprangato esternamente da un grosso catenaccio, segno che il contadino non c’era e questo lo rincuorò, sarebbe stato l’unico problema. Guardò sotto l’albero di noce e vi trovò legato e accovacciato il grosso cane che subito vedendolo si alzò in piedi e si mise ad annusarlo e a girargli intorno. All’ombra del cortile aveva una ciotola con del pane bagnato, una piena d’acqua e vari ossi. Il suo stato di salute sembrava ottimo e anche il suo cazzo a prima vista sembrava in ottima salute. Per prima cosa lo slegò dal suo collare, il cane sembrò gradire molto e si mise a svolgere giri su stesso con chiare manifestazioni di festa. Poi il cane si tranquillizzò e si sedette mettendo in mostra tutto il suo apparato che forse per la novità della sua presenza gli parve in leggero movimento. Si accovaccio accanto al cane e lo cominciò ad accarezzare prima sul collo poi i fianchi e poi cominciò a scendere verso il cazzo. Toccandolo con molta leggerezza gli cominciò a sfregare il cazzo con la mano e cominciò a sentire l’inevitabile risposta animalesca, Il cazzo aveva cominciato ad ingrossare e gli piaceva così mentre ancora la sua punta era ancora contenuta in quella sua fodera di pelle sensibile calda e setosa. Il cane sembrava cominciare ad assaporare quella minata leggera e lui lo spinse dolcemente leggermente verso il basso per farlo sdraiare completamente a terra. Una volta in questa posizione il cane si girò di 180gradi mettendosi quasi con le spalle a terra, aprendo a dismisura le cosce cercando di facilitare la manovra di quelle mani che gli procuravano tutto quel piacere. In questo modo lui aumento il ritmo e da lì a molto poco vide che cominciò a comparire la punta rossa, il cazzo era molto duro, teso, cominciò così ad accarezzargli le palle che sentiva molto in tensione. Si spostò da quella posizione di qualche metro e si sedette sul gradino di una porta che dava sul cortile, il cane lo seguì girando tutt’intorno a lui.Gli venne il pensiero di mimare la posizione di una cagna mettendosi in ginocchio e poggiando le mani a terra. Cominciò a mostrargli il culo facendolo sporgere più che poteva arretrando le ginocchia verso l’addome e facendo in modo di orientare sempre il suo culo verso la sua faccia con la speranza che il cane cogliesse il suo odore. Il cane sembrò gradire e finalmente senti il suo muso che odorava il suo culo. Apri ancora di più le cosce e sporse maggiormente ancora di più il culo, il cane annusava a e cominciò ad accennare piccoli salti con le zampe anteriori. Capì che il cane era pronto e questo gli causò una grande erezione. La situazione era molto erotica, si girò all’indietro per guardare la mischia del cane che era diventata enorme e dalla sua posizione gli allungò il braccio sotto la pancia prendendoglielo in mano e minandogliela con un movimento forte ma sensibile : gli piaceva cogliere le vibrazioni che quella enorme minchia animalesca rivolgeva ad ogni suo movimento anche impercettibile. Ma gli piaceva anche sentire ancora il muso e il naso freddo e umido del cane a contatto del suo culo. Lui aveva un culo che dire sontuoso era molto poco, ma era anche un grande organo di piacere: nella linea tra il l’orifizio del culo e i coglioni era come se avesse una grossa fica femminile che mancava solo di profondità ma non di sensibilità. Perciò decise di abbassarsi pantaloni e mutande e di offrire tutto il suo grande apparato sensibile a quel cane che gli sembro che gradisse molto : subito comincio a sentire prima il naso incunearsi tra culo e coglioni e poi di lì a poco la lingua cominciò prima piano e poi con un ritmo sempre più
serrato ad esplorargli il culo. Cerco di allargare più che poteva le cosce portando il culo verso la lingua del cane e nello stesso tempo con una mano rivolta a l’indietro cercò di allargarsi il buco del culo al massimo in modo da favorire quella dolcissima, serrata e profonda leccata. Sentiva e cercava di facilitare la lingua che scendeva sempre più in profondamente nel suo culo e ad un tratto senti le zampe anteriori del cane balzargli con impeto sulle spalle scivolargli sui fianchi e cominciare a stringerlo. Pensò che il cane voleva giustamente concludere ficcandogliela. Il pensiero non gli fu immediatamente chiaro in tutte le sue implicazioni ma cedette alla libidine che lo aveva sempre stimolato: sentire il cazzo enorme di un cane agitarsi nel suo culo. Aspettò con pazienza del tutto femminile che il cane calibrasse il suo impeto e indirizzasse i suoi movimenti prima maldestri verso il buco del suo culo che sentiva oramai irrorato da un liquido quasi frizzante al contatto con l’aria fresca dell’ombra del cortile. Cercò di indirizzare il suo culo verso uno di quei colpi che il cane produceva cercandone di capire il verso e la direzione. Pensò di sistemare il suo culo più in alto possibile per favorire uno di quei colpi e in tentativo sentì la punta del cazzo del cane appoggiarsi al suo buco e con un secondo colpo penetrarlo con forza. Era in una grande goduria: aveva quella enorme mischia di cane ficcata nel culo ed ora cominciava a dare colpi frenetici secchi e quasi violenti che gli arrivavano nelle viscere ma che cosa senz’altro più intrigante, gli attraversavano tutto il culo e gli accarezzavano la parte interna provocandogli orgasmi a ripetizione. Sapeva però che in quei frangenti il cane avrebbe sviluppato il suo cipollone e che avrebbe in tutti i modi tentato d’inserirgli nel culo per poi potere sborrare tranquillamente. Preferì non incorrere in questa situazione che, visto che era la prima volta lo spaventava e che forse non avrebbe saputo gestire. Con uno scatto in avanti riuscì a tirarsi fuori dalla stretta del cane che dapprima cercò di montarlo di nuovo ma poi lui lo prese vicino e gliela minò con forza e dolcezza. Il cipolline era già pronto e la sborrata lunga e abbondante gli avrebbe irrorato tutto il culo. Pensò che era stato una bella esperienza e da quel momento avrebbe fatto volontieri visita al cane più spesso portandogli anche qualche bel regalo.
serrato ad esplorargli il culo. Cerco di allargare più che poteva le cosce portando il culo verso la lingua del cane e nello stesso tempo con una mano rivolta a l’indietro cercò di allargarsi il buco del culo al massimo in modo da favorire quella dolcissima, serrata e profonda leccata. Sentiva e cercava di facilitare la lingua che scendeva sempre più in profondamente nel suo culo e ad un tratto senti le zampe anteriori del cane balzargli con impeto sulle spalle scivolargli sui fianchi e cominciare a stringerlo. Pensò che il cane voleva giustamente concludere ficcandogliela. Il pensiero non gli fu immediatamente chiaro in tutte le sue implicazioni ma cedette alla libidine che lo aveva sempre stimolato: sentire il cazzo enorme di un cane agitarsi nel suo culo. Aspettò con pazienza del tutto femminile che il cane calibrasse il suo impeto e indirizzasse i suoi movimenti prima maldestri verso il buco del suo culo che sentiva oramai irrorato da un liquido quasi frizzante al contatto con l’aria fresca dell’ombra del cortile. Cercò di indirizzare il suo culo verso uno di quei colpi che il cane produceva cercandone di capire il verso e la direzione. Pensò di sistemare il suo culo più in alto possibile per favorire uno di quei colpi e in tentativo sentì la punta del cazzo del cane appoggiarsi al suo buco e con un secondo colpo penetrarlo con forza. Era in una grande goduria: aveva quella enorme mischia di cane ficcata nel culo ed ora cominciava a dare colpi frenetici secchi e quasi violenti che gli arrivavano nelle viscere ma che cosa senz’altro più intrigante, gli attraversavano tutto il culo e gli accarezzavano la parte interna provocandogli orgasmi a ripetizione. Sapeva però che in quei frangenti il cane avrebbe sviluppato il suo cipollone e che avrebbe in tutti i modi tentato d’inserirgli nel culo per poi potere sborrare tranquillamente. Preferì non incorrere in questa situazione che, visto che era la prima volta lo spaventava e che forse non avrebbe saputo gestire. Con uno scatto in avanti riuscì a tirarsi fuori dalla stretta del cane che dapprima cercò di montarlo di nuovo ma poi lui lo prese vicino e gliela minò con forza e dolcezza. Il cipolline era già pronto e la sborrata lunga e abbondante gli avrebbe irrorato tutto il culo. Pensò che era stato una bella esperienza e da quel momento avrebbe fatto volontieri visita al cane più spesso portandogli anche qualche bel regalo.
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