Elisa gioca con il fratellone
di
Massimo
genere
incesti
Elisa si era trasferita nell'appartamentino di Massimo all'inizio dell'anno accademico. Cominciava i corsi di architetura di li a poco, ed era logico che, per risparmiare, condividesse l'alloggio con il suo fratello maggiore, pure lui studente.
Fin da subito lui si era accorto che le cose non sarebbero state piu' come prima.
Lei era sempre stata una bella ragazza, ed ora era davvero nel fiore degli anni. Lui aveva sempre avuto un debole per lei, e non aveva obiettato nulla quando lei gli aveva detto di portare le valigie nell'unica camera disponibile, anzi, aveva svuotato l'armadio dalle sue cose, pigiandole in due scatoloni che poi si era portato nell'altra (unica) stanza, sotto al divanetto che gli avrebbe fatta da letto.
Poco dopo lei era uscita con il suo ragazzo, che abitava poco lontano. Lui si era subito messo a sistemarle con cura gli abiti nell'armadio: gli sembrava naturale trattare bene la sua ospite, e, dopo tutto, anche quando erano ancora entrambi in famiglia lui faceva sempre di tutto per viziarla.
Mentre riponeva la biancheria nei cassetti ear un po turbato dai pezzi piu' sexi. Un piccolo string nero, una mutandina a boxer di seta rossa, una body di raso. Ad un tratto si era ritrovato in mano un grosso fallo di gomma nera: non credeva ai suoi occhi!
Lo aveva riposto nel como' ed aveva deciso di far finta di nulla, ma nelle ore successive appena chiudeva gli occhi immaginava Elisa stantuffarsi con quel cazzone, ed era uno spettacolo favoloso.
Lei era tornata tardi, mentre lui gia dormiva rannicchiato sul sofa'. La mattina dopo, appena si era alzata, era arrivata in magliettina a fare colazione, e si era seduta al tavolo a sbocconcellare, svogliata, una brioche, che aveva subito gettato sul tavolo con aria assonnata ed un po' disgustata, mantre lui le preparava il caffe'.
Massimo si era accorto del gesto, e, voltandosi, si era scusato per la qualita' della brioche. Nella posizione in cui stava seduta lasciava vedere le sue bellissime gambe.
Accortasi dello sguardo cupido di Massimo, aveva aperto le gambe, mostrando le mutandine bianche, ed aveva sorriso. Dai lati dello slip sbuffavano abbondanti ricciolini.
Massimo era arrossito subito, e si era messo subito a sfaccendare sul lavello. Elisa lo aveva chiesto: "cosa c'e', non ti piaccio piu' ora ? oppure sei geloso del mio ragazzo?".
Massimo aveva lasciato cadere le stoviglie nel lavello, e le si era avvicinato, con gli occhi bassi, mormorando: "sei ancora piu' bella di come ti ricordassi, sorellina".
"Allora vieni a guardare piu' da vicino", disse. Massimo si inginocchio' tra le sue gambe, e avvicino' pian piano il suo viso all'inguine di lei. L'odore di femmina era molto forte, e Elisa disse, come se gli leggesse nel pensiero: "e' da ieri mattina che non faccio la doccia. Ieri sera ho fatto l'amore per molte ore, ed avrei proprio voglia di una rinfrescatina".
Massimo la guardo' con aria interrogativa, e lei sorridendo si scosto' la mutandina con un dito, dicendo: "soffia". e Massimo si mise a soffiare, mentre lei si apriva con delicatezza le grandi labbra. Sentiva il cazzo che gli scoppiava nei pantaloni, ma non osava toccarsi la cerniera per liberarlo dalla costrizione.
La sua passerina era bellisima: col pelo scuro e folto, ed una apertura grande ed oscena, gia' tutta bagnata. Le tracce bianche ben visibili tra i petali di quel fiore erano probabilmente la testimonianza di una abbondante innaffiatura da parte del suo ragazzo. Ancora una volta, come se lei gli leggesse il pensiero, disse: "leccami, pulisci tutto". Massimo avvicino' la lingua, esitante. Il cazzo tirava come quello di un gorilla, ma Lo stomaco si rivoltava. Elisa dovette ripetere, piu duramante: "leccami, porcellino, non farmi arrabbiare!!!".
A quel tono di voce non riusci a resistere, e fece cio' che lei chiedeva. Il sapore acre gli dette alla testa come fosse droga, ed in batter d'occhio si trovo ad affondare a sua lingua nel sesso della donna con una foga animalesca. Le teneva le cosce con le mani, mentre lei muggiva di piavere e gli tirava i capelli, insultandolo: "MMMHHHH... voi maschi siete tutti uguali... bisogna ...MMMHHH....trattarvi da porci... perche' ...MMHHHH...porci siete!!!!". Dopo pochi minuti era venuta gridando a squrciagola i suoi insulti.
Massimo la aveva lasciata godere fino in fondo, con lo lingua ben piantata nel suo ventre, poi si era allontanato ed aveva soffito sino a che lei si era ripresa, e gli aveva sorriso. Il poveretto aveva ancora il cazzo durissimo, ed i coglioni pieni, ed aspettava un cenno di lei, per saltarle addosso. Lei gli leggeva la voglia negli occhi, e ridendo gliaveva detto: "io sono soddisfatta ora, tu arrangiati!".
Mentre lei se ne tornava a letto con aria evidentemente divertita, lui si era reso conto dell'ora, ed era corso via, gia' in ritardo per il primo corso.
Durante tutta la giornata aveva faticato a concentrarsi, e nella mente continuava a girare la stessa idea. Al ritorno a casa, la sera, aveva fatto i mestieri, rimesso in ordine, lavato i piatti, poi aveva studiato sino a tardi. Si era addormentato vestito sul divano, e di nuovo la aveva sentita rientrare tardi.
La mattino aveva trovato un bigliettino, in cui Elisa gli chiedeva di passare a chiamarla verso le nove. Era andato a comprare i croissants in pasticceria ed aveva preparato il caffe, e puntuale aveva bussato piano alla porta alle nove. Aveva appoggiato il vassoio sul comodino, poi aperto le tende su una bella mattina di sole. Lei si era stiracchiata mostrando i suoi bellissimi seni attraverso la morbida maglietta che le faceva da pigiama.
Timidamente lui le aveva confessato che il giorno prima aveva fatto molta fatica a concentrarsi sui libri. Lei lo aveva guardato sorridendo, e non aveva risposto nulla. Aveva spezzato il croissant a meta' ed aveva guardato per un attimo la crema colare. Poi aveva cominciato, lentamente, a leccare la crema che colava.
Massimo era diventato tutto rosso in viso, ed aveva il cazzo che doleva dall'eccitazione. Ridendo Elisa aveva scostato il lenzuolo, ed aveva aprto le gambe, mostrando la sua pelosa passerina: "avrei proprio voglia di una rinfrescatina, sai, di nuovo ieri sera ho esagerato un po' ...".
Massimo non aspettava altro: prima si era messo a soffiare, poi, questa volta senza aspettare ordini, aveva provveduto ad una amorevole pulizia. Dopo pochi minuti di bacio Elisa aveva cominciato a mugolare il suo piacere, ed era venuta gridando insulti al suo fratellone. Massimo aveva aspettato che lei rinvenisse dal suo orgasmo, senza muovere la sua lingua ben premuta sul suo grilletto, poi si era alzato, ben rassegnato ad andare in bagno a farsi una pippa: di uscire anche oggi cosi' arrapato non se ne parlava prorio!
Elisa, vedendo che si stava rialzando, lo aveva apostrofato duramente: "chi ti ha dato il permesso di andartene?". Massimo, stupito e vagamente speranzoso, aveva avvicinato di nuovo il viso al sesso di sua sorella. Elisa lo aveva preso per i capelli, e aveva detto: "non voglio neppure una goccia sul lenzuolo, capito?".
E Massimo aveva capito poco dopo. Apoggiata la bocca sul grilletto, aveva sentito un getto salato spruzzargli in gola. La forte presa di Elisa sui suoi capelli aveva fermato il suo gesto istintivo di ritrarsi. Appena superata la sorpresa, si era messo di buna lena a succhiare, per riuscire a non perdere neppue una goccia, come lei desiderava. Sembrava non dovesse finire mai, ma finalmente era finita.
Elisa rideva, mentre lui correva in bagno a vomitare. Ancora una volta si stava facendo tardi oer la lezione in universita', ma non osava dire nulla. La sua vita era cambiata, e nulla sarebbe mai piu' stato come prima.
Fin da subito lui si era accorto che le cose non sarebbero state piu' come prima.
Lei era sempre stata una bella ragazza, ed ora era davvero nel fiore degli anni. Lui aveva sempre avuto un debole per lei, e non aveva obiettato nulla quando lei gli aveva detto di portare le valigie nell'unica camera disponibile, anzi, aveva svuotato l'armadio dalle sue cose, pigiandole in due scatoloni che poi si era portato nell'altra (unica) stanza, sotto al divanetto che gli avrebbe fatta da letto.
Poco dopo lei era uscita con il suo ragazzo, che abitava poco lontano. Lui si era subito messo a sistemarle con cura gli abiti nell'armadio: gli sembrava naturale trattare bene la sua ospite, e, dopo tutto, anche quando erano ancora entrambi in famiglia lui faceva sempre di tutto per viziarla.
Mentre riponeva la biancheria nei cassetti ear un po turbato dai pezzi piu' sexi. Un piccolo string nero, una mutandina a boxer di seta rossa, una body di raso. Ad un tratto si era ritrovato in mano un grosso fallo di gomma nera: non credeva ai suoi occhi!
Lo aveva riposto nel como' ed aveva deciso di far finta di nulla, ma nelle ore successive appena chiudeva gli occhi immaginava Elisa stantuffarsi con quel cazzone, ed era uno spettacolo favoloso.
Lei era tornata tardi, mentre lui gia dormiva rannicchiato sul sofa'. La mattina dopo, appena si era alzata, era arrivata in magliettina a fare colazione, e si era seduta al tavolo a sbocconcellare, svogliata, una brioche, che aveva subito gettato sul tavolo con aria assonnata ed un po' disgustata, mantre lui le preparava il caffe'.
Massimo si era accorto del gesto, e, voltandosi, si era scusato per la qualita' della brioche. Nella posizione in cui stava seduta lasciava vedere le sue bellissime gambe.
Accortasi dello sguardo cupido di Massimo, aveva aperto le gambe, mostrando le mutandine bianche, ed aveva sorriso. Dai lati dello slip sbuffavano abbondanti ricciolini.
Massimo era arrossito subito, e si era messo subito a sfaccendare sul lavello. Elisa lo aveva chiesto: "cosa c'e', non ti piaccio piu' ora ? oppure sei geloso del mio ragazzo?".
Massimo aveva lasciato cadere le stoviglie nel lavello, e le si era avvicinato, con gli occhi bassi, mormorando: "sei ancora piu' bella di come ti ricordassi, sorellina".
"Allora vieni a guardare piu' da vicino", disse. Massimo si inginocchio' tra le sue gambe, e avvicino' pian piano il suo viso all'inguine di lei. L'odore di femmina era molto forte, e Elisa disse, come se gli leggesse nel pensiero: "e' da ieri mattina che non faccio la doccia. Ieri sera ho fatto l'amore per molte ore, ed avrei proprio voglia di una rinfrescatina".
Massimo la guardo' con aria interrogativa, e lei sorridendo si scosto' la mutandina con un dito, dicendo: "soffia". e Massimo si mise a soffiare, mentre lei si apriva con delicatezza le grandi labbra. Sentiva il cazzo che gli scoppiava nei pantaloni, ma non osava toccarsi la cerniera per liberarlo dalla costrizione.
La sua passerina era bellisima: col pelo scuro e folto, ed una apertura grande ed oscena, gia' tutta bagnata. Le tracce bianche ben visibili tra i petali di quel fiore erano probabilmente la testimonianza di una abbondante innaffiatura da parte del suo ragazzo. Ancora una volta, come se lei gli leggesse il pensiero, disse: "leccami, pulisci tutto". Massimo avvicino' la lingua, esitante. Il cazzo tirava come quello di un gorilla, ma Lo stomaco si rivoltava. Elisa dovette ripetere, piu duramante: "leccami, porcellino, non farmi arrabbiare!!!".
A quel tono di voce non riusci a resistere, e fece cio' che lei chiedeva. Il sapore acre gli dette alla testa come fosse droga, ed in batter d'occhio si trovo ad affondare a sua lingua nel sesso della donna con una foga animalesca. Le teneva le cosce con le mani, mentre lei muggiva di piavere e gli tirava i capelli, insultandolo: "MMMHHHH... voi maschi siete tutti uguali... bisogna ...MMMHHH....trattarvi da porci... perche' ...MMHHHH...porci siete!!!!". Dopo pochi minuti era venuta gridando a squrciagola i suoi insulti.
Massimo la aveva lasciata godere fino in fondo, con lo lingua ben piantata nel suo ventre, poi si era allontanato ed aveva soffito sino a che lei si era ripresa, e gli aveva sorriso. Il poveretto aveva ancora il cazzo durissimo, ed i coglioni pieni, ed aspettava un cenno di lei, per saltarle addosso. Lei gli leggeva la voglia negli occhi, e ridendo gliaveva detto: "io sono soddisfatta ora, tu arrangiati!".
Mentre lei se ne tornava a letto con aria evidentemente divertita, lui si era reso conto dell'ora, ed era corso via, gia' in ritardo per il primo corso.
Durante tutta la giornata aveva faticato a concentrarsi, e nella mente continuava a girare la stessa idea. Al ritorno a casa, la sera, aveva fatto i mestieri, rimesso in ordine, lavato i piatti, poi aveva studiato sino a tardi. Si era addormentato vestito sul divano, e di nuovo la aveva sentita rientrare tardi.
La mattino aveva trovato un bigliettino, in cui Elisa gli chiedeva di passare a chiamarla verso le nove. Era andato a comprare i croissants in pasticceria ed aveva preparato il caffe, e puntuale aveva bussato piano alla porta alle nove. Aveva appoggiato il vassoio sul comodino, poi aperto le tende su una bella mattina di sole. Lei si era stiracchiata mostrando i suoi bellissimi seni attraverso la morbida maglietta che le faceva da pigiama.
Timidamente lui le aveva confessato che il giorno prima aveva fatto molta fatica a concentrarsi sui libri. Lei lo aveva guardato sorridendo, e non aveva risposto nulla. Aveva spezzato il croissant a meta' ed aveva guardato per un attimo la crema colare. Poi aveva cominciato, lentamente, a leccare la crema che colava.
Massimo era diventato tutto rosso in viso, ed aveva il cazzo che doleva dall'eccitazione. Ridendo Elisa aveva scostato il lenzuolo, ed aveva aprto le gambe, mostrando la sua pelosa passerina: "avrei proprio voglia di una rinfrescatina, sai, di nuovo ieri sera ho esagerato un po' ...".
Massimo non aspettava altro: prima si era messo a soffiare, poi, questa volta senza aspettare ordini, aveva provveduto ad una amorevole pulizia. Dopo pochi minuti di bacio Elisa aveva cominciato a mugolare il suo piacere, ed era venuta gridando insulti al suo fratellone. Massimo aveva aspettato che lei rinvenisse dal suo orgasmo, senza muovere la sua lingua ben premuta sul suo grilletto, poi si era alzato, ben rassegnato ad andare in bagno a farsi una pippa: di uscire anche oggi cosi' arrapato non se ne parlava prorio!
Elisa, vedendo che si stava rialzando, lo aveva apostrofato duramente: "chi ti ha dato il permesso di andartene?". Massimo, stupito e vagamente speranzoso, aveva avvicinato di nuovo il viso al sesso di sua sorella. Elisa lo aveva preso per i capelli, e aveva detto: "non voglio neppure una goccia sul lenzuolo, capito?".
E Massimo aveva capito poco dopo. Apoggiata la bocca sul grilletto, aveva sentito un getto salato spruzzargli in gola. La forte presa di Elisa sui suoi capelli aveva fermato il suo gesto istintivo di ritrarsi. Appena superata la sorpresa, si era messo di buna lena a succhiare, per riuscire a non perdere neppue una goccia, come lei desiderava. Sembrava non dovesse finire mai, ma finalmente era finita.
Elisa rideva, mentre lui correva in bagno a vomitare. Ancora una volta si stava facendo tardi oer la lezione in universita', ma non osava dire nulla. La sua vita era cambiata, e nulla sarebbe mai piu' stato come prima.
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