La notte

di
genere
poesie

Sembrano formiche. Grosse, rumorose, interminabili.
Illuminano tutto con i loro fanali sempre accesi.
Vanno e vengono, sempre in movimento, non finiscono mai.
Il frastuono è assordante, il nostro udito ormai si è abituato, non ci facciamo più caso.
Se non fosse così la nostra mente impazzirebbe.
Qualcuno ogni tanto suona il clacson, vuol far sapere che esiste anche lui fra i molti.
Non sa che ovunque ci troviamo ognuno di noi occupa un posto ben preciso.
E' inutile far rumore per attirare l'attenzione, prima o poi qualcuno ci noterà lo stesso.

La falena sopra la mia testa continua a sbattere contro la luce del lampione.
Non sa che più di così non potrà avvicinarsi a quello splendido bagliore.
Ma lei non si arrende. Imperterrita seguita con la sua ossessiva caparbietà.
La luna lassù, fa capolino tra le nuvole. Forse è a questo che mira l'ostinato volatile.
Forse non potendo raggiungerla cerca in qualche modo di rimpiazzarla con una più a portata di mano.
Potrebbe essere così, nessuno conosce i microscopici pensieri di un essere così piccolo.

La temperatura comincia a scemare. L'aria fresca prende il posto del tepore odierno.
La debole brezzolina fa rialzare i baveri alle giacche delle persone.
Si insinua sotto le gonne delle ragazze, e si fa sentire sui loro fianchi scoperti.
Qualche corsetta mano nella mano coi loro fidanzati sembra un buon modo per riscaldarsi.
Le loro risate sono piacevoli. Di meno lo sono gli sguardi dei passanti solitari.
La giornata di duro lavoro li ha provati un pò dentro. Posso capirli. So cos'è la fatica.
E' una cosa che ti fa levare il saluto, anche fosse solo un affabile cenno.

L'odore intorno a me ha molteplici sfumature. Ne sono prigioniero stretto nella sua invisibile morsa.
Se ogni effluvio avesse una sua voce sarebbe un continuo mormorio.
Viene fuori da ogni parte, dai locali, dai bar, dalle finestre ancora aperte delle case, dalle fogne.
Arriva con maggiore intensità dall'infinita fila di auto, sprigionato dal loro sfiato nero e bruciato.
Una flebile fragranza provenire da una bella ragazza mi distrae da quegli olezzi.
Dolce profumo, come dolce dev'essere il suo amore.

Ho le gambe indolenzite,stare in piedi mi ha stancato. Comincio anche a sentire freddo.
Invidio la falena sopra di me che abbraccia soddisfatta la sua calda luna.
Il buio della notte sta prendendo sopravvento su qualsiasi cosa.
E' inutile che stia ancora qui. Continuare ad aspettare non cambierà le cose.
Un istante in più non la farà apparire da dietro l'angolo come per magia.
Lei non verrà.
scritto il
2010-06-22
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