Tracce di osmosi (dialogo in tono decisamente spinto)

di
genere
etero

Anno solare. In un imprecisato angolo di pianeta una DONNA chiede di essere ricevuta alla corte del DIAVOLO. Il motivo è scritto a chiare lettere sul palmo della sua mano. Vedere di persona il proprio UOMO scopare con la sua AMANTE. La DONNA esige dal DEMONIO la possibilità di poter ordinare qualsiasi cosa le passi per la mente ai due amanti. In cambio, con la massima obbedienza, offrirà al DEMONIO la propria anima servita calda su un vassoio d’argento.



La donna è scesa da una quattro ruote. Alla sua sinistra cammina il diavolo reggente di un fantomatico ombrello sotto cui si nascondono lui e la donna. E’ un’altisonante notte piovosa a base di fulmini senza lampi e la scena richiesta dalla donna è sempre più a portata di mano. Stanza 666 di un motel. E’ il diavolo ad aprire le ostilità. Il buio sembra intrattenere rapporti incestuosi con la luna parlante. L’arredamento interno della stanza è assai scarno. A tratti miserabile. L’uomo e l’amante dell’uomo sono già dentro la camera. L’uomo guarda fisso all’altezza di una lampadina accesa penzolante dal soffitto, messa a caposaldo di un ipotetico lampadario. E’ seduto su una sedia dallo schienale alto e dritto. L’amante dell’uomo è girata di spalle rispetto all’uomo con gli occhi fermi nella penombra più totale. Entrambi sono vestiti. La donna prende posto su un divanetto di fortuna ricavato nell’ombra della stanza spoglia. Il diavolo si è seduto alla sua sinistra. Dalla loro posizione, la visuale è assai limpida e raccomandata per pochi eletti.




Diavolo “ E’ ancora sicura di voler procedere in questa sua personalissima richiesta?”

Donna “Lo sono da due anni a questa parte. Il vento corre sulla mia pelle. La voce si schiarirà ogni qualvolta richiederò una prestazione diversa ai due colibrì”

Diavolo “Non le sembra di essere un po’ troppo autolesionista? Visto il corpo che si ritrova, potrebbe far dannare l’anima a centinaia di migliaia di uomini senza farsene un problema. In fondo lei
possiede tutti i connotati, e che connotati, in regola”

Donna “Tu sei il diavolo. Dovresti conoscere in anticipo le mie mosse. Abbiamo fatto un patto.
Tra noi due non esiste alcuna soluzione di continuità”

Diavolo “Come desidera. Andrò avanti a fare il cattivo consigliere come mi ha chiesto a bassa voce, la notte in cui si è presentata nella mia cripta”

Donna “Vedo che è sempre un piacere fare affari con chi ne capisce di affari. Fedeltà o corna. L’uomo si ferma solo davanti a queste futilità. Io desidero solo vedere il mio uomo scopare la sua amante, mentre schiocco la frusta delle richieste più assurde”

Diavolo “Ora capisco, madame. Oserò interromperla quando riterrà opportuno gettare ulteriore benzina
sul fuoco”

Donna “Lo puoi fare da subito. Ad ogni mia richiesta, un tuo particolare ordine. Vediamo chi
tra noi due si spingerà oltre le proprie possibilità”

Diavolo “Col vostro permesso, madame, il diavolo è femmina”

Donna “Dio è femmina”

Diavolo “Dio è un cane”



Donna “Non soffermiamoci su questioni parareligiose. Il piatto sta per essere consumato. Che si dia inizio alle prelibatezze più nutrienti. Facciamo contorcere di piacere le due vittime del sistema. E poi ne riparleremo”



LA DONNA ACCAVALLA LE GAMBE LASCIANDO INTRAVEDERE LA NUDA VENA SULLA COSCIA DESTRA PULSARE A DISMISURA, SEGNO EVIDENTE DI APERTURA DELLE OSTILITA’


Donna (rivolgendosi all’amante del suo uomo) “Piccola, ascoltami attentamente. Ciascun movimento del
tuo corpo è calcolato per provocare piacere. Dalla postura in cui versi in piedi, ritta accanto al tuo uomo, l’unico dovere che ti è intentato concepire è seguire le mie indicazioni senza battere ciglio”

Diavolo “Il rifiuto è una dura offesa da digerire”

Donna (rivolta all’uomo) “E tu, umile fattorino, l’ululato programmato strozzerai nella gola del
pregiudizio. E tutto tornerà a tacere come il giorno in cui l’Albero della Conoscenza partorì la fatidica mela”

Diavolo “Sembra ieri, tanto è ancora vivo il ricordo di quel fottuto giorno. Quando sotto le sembianze di
un serpente da antologia provai a fregare Dio in maniera alquanto rocambolesca. In compenso porto ancora lampanti i segni del suo passaggio da oltre quattro trilioni di anni a questa parte, crepasse il mondo da lui creato in questo stesso istante”

Donna (puntando di nuovo l’attenzione sull’amante dell’uomo) “Beata creatura, dall’alto della tua posizione osserva il cuoio capelluto del tuo uomo. Sfioralo. Permetti alla tua mano di cascare
lasciva sulla sua spalla. Un giro completo compi a buon mercato intorno al tuo toro seduto”

Diavolo “La sua lentezza è spasmodica, madame. Non sono abituato ad assistere a scene così meccaniche,
tanto sono stato addestrato da sempre ad ottenere pane duro e torture inaudite per i miei detrattori con l’uso dell’immediatezza”

Donna “Taci, non sei tu che comandi le danze, Satana. Non vedi questa femmina in attesa di calore sbottonare uno ad uno gli occhielli della camicia al suo uomo di convenienza?”

Diavolo “Ho notato l’estremo rituale con cui l’amante dell’uomo si è piegata per asservire alle sue richieste”

Donna (di nuovo rivolta all’amante dell’uomo) “Ora spoglialo della camicia di forza. Lascialo libero d’interpretare l’urlo crepitante dei muscoli del petto nascosti sotto la sua canottiera di fortuna”

Diavolo “Non c’è che dire circa la maniera interpretativa che l’amante possiede nello slacciare le scarpe al proprio uomo. La gentile fantasmagoria nel far scivolare i suoi gambaletti dal polpaccio, ad
uno ad uno”

Donna “Mentre tu non stai facendo nulla per movimentare con un atto di violenza questo gesto di nobiltà”

Diavolo “Col suo permesso, sono un semplice spettatore”


Donna (di nuovo catalizzando l’attenzione sull’amante dell’uomo) “Alzati e concentra le tue mani sulla cintura a cui è appesa la vita del tuo uomo. I suoi pantaloni di velluto sfila ardentemente con tutta la passione di cui sei insana portatrice. Dinanzi a te si delineeranno i muscoli tonici delle sue gambe pronti per essere accarezzati con inusitato vigore”

Diavolo “Rimane solo la canottiera della salute al cavaliere in mutande, per non sentirsi defraudato del suo patrimonio”

Donna “La spiritosaggine con cui stai affrontando lo scenario di fronte a te, mi costringerà a chiederti di accomodarti fuori dalla stanza”

Diavolo “Stavo solo interpretando alla lettera ciò che di solito osservo a denti stretti, spaiati sulla lunghezza d’onda della notte in rovina”

Donna (puntando di nuovo il bandolo del discorso sull’uomo) “La canottiera sarà solo un vile ricordo. Riesce a non rendere l’idea del maschio virile. Adesso l’uomo è davvero in mutande, con la schiena completamente nuda incollata al freddo schienale della sedia”

Diavolo “Un maschio evirato”

Donna “Un maschio elevato a spirito della piangente umanità. Sarà interessante notare come il bell’imbusto cercherà di sbarazzarsi della sottoveste di cui è dipinta la sua amante, cinta dal nudo pizzo”

Diavolo “Col suo lasciapassare, madame, consiglierei di fare in modo che il reggipetto contenente il seno
dell’amante dell’uomo venga debellato a metà,lasciando intravedere una mammella sguarnita da protezione quanto l’altra, ancora nascosta nell’imbottitura”

Donna “Permesso concesso, mio fidato consigliere. Con l’uomo costretto a tenere le mani al proprio posto. Roba da non credere”

Diavolo “Egli, con quel ben di dio di fronte, e mi scuso per aver pronunciato una simile bestemmia, non
starà più nella pelle nel volerle mettere le mani addosso a tutti i costi”

Donna (pronunciandosi verso l’amante dell’uomo) “Le mutandine al cloroformio stacca con certosina cura
dall’avvallamento prodotto su larga scala dal passaggio di merli maschi. Abbassale poco sopra il ginocchio. Sembrerà che uno stupratore abbia messo a ferro e fuoco la tua carne e non abbia avuto il tempo necessario per denudarti del tutto, preso dalla foga di violentarti senza ritegno, badando bene di arraffare tutto ciò che trova sul suo inesorabile passaggio”

Diavolo “Dalle calze indossate dall’amante dell’uomo riesco a notare un velo di sudore attraversare il reggicalze ancora incontaminato dal tocco di mani straniere”

Donna (all’amante) “Così inginocchiata, sei consapevole di liberare l’ultimo baluardo dell’uomo dalla gabbia di cotone in cui versa”

Diavolo (alla vista del membro tirato a lucido dell’uomo) “Perdiana, che razza di uccello porta in dote l’uomo dei sogni! Dall’intera volumetria con cui pulsa, pare appartenere al ceppo degli animali superdotati!”

Donna (rivolta all’uomo) “Non perdere tempo, piccola. I secondi sono estremamente preziosi. Munisciti di labbra sibilline. I testicoli della tua preda sono caldi. Evanescenti. Palpali come faresti con un frutto maturo. I peli di cui sono ricoperte le due castagne attendono di venire narcotizzati dalle tue unghie assassine. Eretto, il serpente non sta più nell’
involucro di pelle tanto appare stimolato all’orgasmo. Avanti cara, cerca di deglutire fino ad ingozzarti col suo sperma. Per questa notte, esso ti servirà da cibo. Saziatene fino all’ultima goccia”

Diavolo (girandosi verso la donna) “Non mi dica che lei non ha mai preso in bocca il membro del suo uomo,
tanto appare così proteso verso il cielo da scandalizzare pure Dio!”

Donna “Una donna seria, una volta portata o trascinata per i capelli all’altare non ne vuole sapere
più di manipolare in gola un cazzo già conosciuto. In compenso, ne prende in bocca altri,fuori dal consueto pasto quotidiano”

Diavolo “Per la madonna, non c’è che dire madame. Lei è riuscita a succhiare una bella verga tenuta neppure troppo nascosta tra le mutande del suo uomo”

Donna “Modera i termini, diavolo d’un cane! Solo io detengo il potere di addestrare la tormenta al mio volere”




ISTANTE DI TENSIONE. IL MECCANISMO DI BOCCA INTRATTENUTO DALL’AMANTE SULLA CAPPELLA SISTINA DELL’UOMO SI E’ INCEPPATO. INCESSANTE, IL MOVIMENTO AVANTI E INDIETRO PRODOTTO IN AUTOMATICO DALLA TESTA DELL’AMANTE NON HA GENERATO ALCUN FRUTTO IN FORMA LIQUIDA NELLA SUA BOCCA PROTESA A RECIPIENTE DELL’INTERA UMANITA’



Donna “Per diavolo! Tutto ciò è alquanto strano. Per quanto mi riguarda, con me il suo grilletto non si è mai inceppato”

Diavolo “Bisognerebbe lubrificarlo con maggior cura e sapienza. Dal colore assai rubicondo pare un
cocomero pronto a scoppiare in gola all’amante da un momento all’altro”

Donna “E’ necessario un cambio di posizione, per dare un po’ di sale alla scena. Uomo, alzati e lascia posto alla tua amante. Falla sedere e divarica le sue gambe fin oltre le sue possibilità. Il fiore scarlatto deve rimanere in bella vista, pronto per essere scuoiato a
colpi di lingua. Mentre tu, misero interlocutore di Dio senza alcuna voce in capitolo, siederai carponi con la bocca piantata nell’interno coscia della tua amante”

Diavolo “E’ incredibile quanto il bischero dell’uomo sia rimasto in aria, in attesa di giudizio. Esso sembra non mostrare alcun segno di cedimento”

Donna “Il suo fucile possiede ancora la sicura. Sarà uno spermicidio quando affonderà dritto nella carne della sua amante, fino a non concederle più respiro”

Diavolo “La scena pregusto già di fronte a me”

Donna “Non perdiamo altro tempo. La fica dell’amante dell’uomo comincia a sbavare come una lumaca sotto le sferzate dell’abominevole lingua posseduta dall’uomo stesso. Prego l’amante di allargare le grandi labbra di cui è provvista la propria bernarda, attraverso
l’uso smodato di indice e pollice di entrambe le mani, al fine di permettere all’uomo di masturbarla col ripetuto uso di vie orali”


Diavolo “La bastarda sta già venendo a ripetizione. La contrazione della sua regione pubica le fa rizzare i
peli di cui è abbondantemente ricoperto il suo conno. Sfiderei chiunque a riconoscere se l’amante sta fingendo di godere o se vaneggia in pieno ardore estatico”

Donna “La femmina è brava a mentire per salvare la faccia del suo uomo. O per mettere momentaneamente a tacere la propria promiscuità d’intenti accontentando tutti i suoi pretendenti”

Diavolo “Continua così, uomo. Una soluzione di comodo è necessario trovare tra un orgasmo e l’altro prodotto in quantità industriale dalla tua proficua lingua. Vediamo di dare in pasto alla tua amante l’organo genitale che si merita, al fine di farlo esplodere a dirotto nella sua tormenta”

Donna “Diavolo d’un cane, non dimenticare che qui è richiesta la tua presenza passiva. Il resto del comando su quest’abbuffata di sesso meccanico appartiene al giogo della sottoscritta!”

Diavolo “La sua passera sguarnita è assai invitante contornata da quel colabrodo di sensazioni notturne.
Potrei suggerirle di farla infilzare dall’ingresso principale”

Donna “Se per ingresso principale s’intende sfinirla tra le natiche”

Diavolo “Col suo lasciapassare, madame, non crede che sia troppo prematuro giustiziarla nel deretano col
rischio di abbassare la guardia al bischero dell’uomo?”

Donna “Non preoccuparti di aspetti che non ti riguardano. Lascia che sia lei a prenderla più e più volte nel didietro. Ora tocca alla principessa del pisello essere selvaggiamente istruita a dovere”




LA POSTURA DEI DUE AMANTI VIENE FATTA MOMENTANEAMENTE SCIOGLIERE. LA DONNA ORDINA ALL’UOMO DI STACCARE LA LINGUA DALLA PASSERA DELL’AMANTE PER ALZARSI IN PIEDI. LA STESSA RICHIESTA DI ERGERSI IN PIEDI E’ INOLTRATA ALL’AMANTE FINO A QUELL’ISTANTE SEDUTA SULLA SEDIA A GAMBE DIVARICATE. L’AMANTE, BRACCIA DISTESE E MANI APPOGGIATE ALLO SCHIENALE DELLA SEDIA, VIENE OBBLIGATA A PIEGARE IL BACINO A NOVANTA GRADI PER RICEVERE IL FRUTTO TANTO AMBITO NEL SUO POSTERIORE. LA SCENA, COSI’ RICOMPOSTA, POSSIEDE UNA SUA CONNOTAZIONE GENETICA DI FONDO. LE MUTANDINE DELL’AMANTE VENGONO FINALMENTE ABBORDATE E SFILATE DALLE CAVIGLIE TRATTENUTE DENTRO SCARPE CON VISIBILI TACCHI A SPILLO. LE GAMBE NUOVAMENTE DIVARICATE. I SENI ABBONDANTI CARICATI NELLE MANI DELL’UOMO TREPIDANTE, IN ATTESA DI NON FALLIRE IL COLPO.




Diavolo “E’ soddisfatta, madame?”

Donna “Non chiedevo altro. Guardare la cappella incandescente dell’uomo virare a pieno regime nel buco nero dell’ozio carnale. Il suo dirigibile ingroppare a menadito il frutto sconcio tramandato da quella puttana di Eva. Corpo a corpo mentre lava incestuosa
tende a sgocciolare sulle gambe aperte dell’amante a penetrazione abbondantemente avvenuta”


Diavolo “Proprio un bello spettacolo senza bisogno di lubrificanti”

Donna “Quando il vero lubrificante sta nella smodata ricerca con cui l’uomo proietta il suo sperma ad oliare l’ingranaggio della leccornia”

Diavolo “C’è ancora qualcosa che posso fare per lei, senza che i suoi occhi si distraggano dalla scena e
perdere anche un solo istante del lubrico spettacolo?”

Donna (accendendosi una sigaretta tra le labbra) “Estirpare la mia anima prima che possa cambiare
dannatamente idea”




la donna si alza dal divanetto presente nell’angolo in penombra della stanza.
Il diavolo le fa compagnia. Un rotolo di banconote getta ai piedi dei due amanti ancora visibilmente rapiti dal loro sesso meccanico per essersi accorti della presenza dei due. Insieme, donna e diavolo abbandonano la stanza numero 666 del motel degli spergiuri, espellendo una mezza dozzina di colpi di tosse a testa. La sigaretta accesa dalla donna fatica a spegnersi nel posacenere di finissima porcellana. Luci si abbassano definitivamente dietro la porta del motel. Non si ravvisa per quanto tempo i due amanti siano rimasti incollati l’un l’altro per battezzare il fior fiore del coito anale a
battistecco dell’umanita’.

























Scritto, diretto ed interpretato da Paolo G.Magni “…per una semplice supposizione...”
scritto il
2010-06-27
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