Tanti auguri a me

di
genere
etero

- Basta con la solita lagna!
- Voglio proprio passare questo giorno in modo diverso!-.
Questo è quello che pensai quando mi svegliai il giorno del mio compleanno. Ogni benedetto anno era diventata per me la solita lagna. Volevo qualcosa di diverso, una scossa diversa.
Di li a poco mi sarei vestito e uscito per andare a lavoro dove, devo ammettere in modo alquanto carino, mi avrebbero fatto, diciamo, una sorpresa i miei colleghi, come si era solito fare di tradizione. Poi dopo il lavoro avrei incontrato la mia ragazza per uscire, (facendo io regali a lei quando guardava le vetrine per poi dopo fissarti con quei suoi occhi, per farti capire che quello era ciò che desiderava), e poi nella serata saremmo rincasati per stare un pò soli a coccolarci. Devo ammettere che io la amavo molto, ma però c'era qualcosa che proprio non andava...
Lei era una ragazza fantastica, ma a letto dovevo sempre andare...come dire...adagio con lei. Era sempre la solita scena: baci, coccole, carezze e quando, si fa per dire era pronta, io cominciavo a penetrarla (ma sempre con la prima marcia!) stando sopra di lei, dopodichè fatto questa specie di scopata, era finita. Purtroppo lei era una tipa a cui non piaceva tanto fare tutte quelle altre belle cose che si possono fare tra un uomo e una donna. Però per questo non potevo lasciarla perchè, comunque, devo ammettere che era una persona davvero speciale, che ti era sempre vicino quanto ne avevi bisogno.
Perciò allora chiamai al lavoro e mi presi un giorno libero dicendo che non mi sentivo bene. Subito dopo, neanche a farlo apposta, mi chiamò la mia ragazza per darmi quel suo grazioso buongiorno. Dopo aver parlato un po’, le raccontai che oggi per me era una giornata pesante in ufficio e per questo avrei fatto tardi. Ci rimase un po’ male, ma niente di che.
Ecco era fatta. Ora sarei rimasto solo in santa pace. Ma c'era ancora qualcosa che proprio non andava ancora.
- Ah, si come ho fatto a non pensarci!- pensai tra me e me.
- Ora devo solo cambiare location!!.
Mi lavai, mi vestii e di corsa uscii di casa.
Mi recai in un hotel, due città dopo la mia, e prenotai una camera per un giorno. Pagai in anticipo e presi la chiave magnetica della stanza 103. Salii al primo piano e cominciai a controllare i numeri sulle porte delle stanze, fino a quando non vidi la mia. Aprii la porta e mi fiondai sul divano. Presi il mio portafogli e cominciai a cercare quel biglietto da visita. Qualche giorno prima, incontrai un mio amico di vecchia data che ridendo e scherzando, mentre parlavamo del più e del meno, mi fece una confessione. Mi disse che stava frequentando già da un mese una di quelle escort a domicilio, addirittura con tanto di biglietto da visita!!!
Beh io non ci credevo e allora lui mi porse un biglietto.
- Guarda se non ci credi! Questo è il biglietto. Tienilo pure, tanto io oramai l'ho aggiunto in rubrica, e poi potrebbe servire anche a te- mi disse lui ridacchiando.
Ripensando a questa scena, presi coraggio e chiamai.
Dopo tre squilli rispose qualcuno
- Ciao tesoro, quale dei miei amorucci sei? -
- Salve, direi che potrei essere uno dei nuovi, se ti va!-
- Ah, benissimo non aspettavo altro...-
Le diedi l'indirizzo e mi misi ad attendere.
Dopo mezz’oretta bussarono alla mia porta. Ero alquanto ansioso di quello che stavo facendo. Aprii la porta e mi si presentò dinanzi agli occhi una bellissima ragazza.
- Ciao tesoro, sono Elizabeth la tua dolce zuccherina. Piacere di conoscerti.-
A quanto pare aveva un carattere già molto accattivante. La feci accomodare sul divano e le offrii da bere. Indossava un vestitino rosso a una spallina con zip di apertura sul fianco e tacchi che facevano pendant col vestito. Capelli neri lunghi e lisci, e delle gambe che era impossibile non notare.
- Beh, allora sono qua… dimmi vuoi qualcosa in particolare?- mi chiese lei e io
– Sai oggi è il mio compleanno, stupiscimi-
- E’ il tuo compleanno?! Beh allora ti farò un trattamento speciale!- e intanto mi toccava nelle parti basse. Poi mi si parò dinanzi a me col suo viso e prese a baciarmi, per poi leccarmi la faccia
- Questo è solo un assaggino, ora mi vado a preparare-
Entrò nell’altra stanza e chiuse la porta.
Wow, già solo quel gesto sul divano mi aveva completamente eccitato.
Allora, quatto quatto, mi andai a parare dietro la porta per spiare dalla serratura. Oramai non ero più io a ragionare, ma il mio amichetto dal basso.
Si parò di fronte allo specchio e cominciò a spogliarsi. Si tolse i tacchi e d’un colpo di sfilò la zip del vestito, scoprendo una abbondante quarta di seno. Sotto il vestito portava come intimo degli slip rossi. La vedi prendere dalla sua borsa un reggiseno nero diamantato che se lo appoggiò alle sue tette e alzò le bretelline per poi sistemarselo meglio dando una bella strizzata alle sue grossi tette. Poi prese un reggicalze sempre nero, e se lo indossò sopra gli slip che poi si tolse. Prese delle calze a rete di nylon e cominciò ad arrotolare alle sue gambe, fermandole per benino al suo reggicalze. Tocco finale, cacciò dalla borsa dei tacchi a spillo neri che indossò insieme a dei bracciali. Prese la sua borsa e fece per uscire. Io subito mi andai a parare sul divano come se niente fosse, ma il mio cazzo parlava per me.
- Wow, sei bellissima-
- Davvero, ti piaccio svestita così? Oggi sarai la mia preda e io la tua pantera pronta ad attaccare-
- Non aspetto altro-
Mi diede un bacio e si chinò sulle ginocchia dinanzi a me che ero seduto sul divano. Cominciò a slacciarmi la cintura con le sue mani che sembravano richiamare il mio cazzo e quei suoi bracciali che rumoreggiavano.
- Beh, che cos’è un compleanno senza canzoncina?! Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti...- il tutto sempre mentre mi slacciava e intanto la mia foga aumentava.
Il cazzo, naturalmente, sbalzò fuori appena lo liberò dai vestiti. Lei, allora, tenendolo afferrato per la mano, fece scivolare i suoi bracciali attorno al mio cazzo. Erano freddi, e mi provocarono una scossa di piacere. Poi il bello...
Mentre lo teneva fermo con entrambe le mani, se lo portò in bocca. A quella sensazione mi sentii inebriare. Sentivo l’interno della sua bocca caldo, umido e soprattutto quella sua lingua che roteava sulla mia cappella. Con la testa andava su e giu, succhiandolo per benino. Poi passava a baciarlo con una tale foga, quando poi avvicina di nuovo le sue labbra alla mia cappella e fa scendere la sua saliva su di esso. Appoggia le labbra sulla cappella e si allontana, creando dei filamenti che vanno dalla mia cappella alle sue labbra. Lo lecca, lo succhia, lo morsica, fa scorrere sempre più saliva su di esso. Il momento è pieno di eccitazione per me non solo da quello che vedo e provo mentre succhia il cazzo, ma è dovuto anche da ciò che sentono le mie orecchie. Mentre mi spompina ascolto come succhia la sua stessa saliva che continua a farmi scendere sul cazzo per poi essere risucchiata.
Si stacca dal mio cazzo e si massaggia i seni. Il reggiseno è alquanto stretto e perciò di conseguenza fa esaltare le sue grosse tette ancora di più.
- Ti piacciono le mie tette?-
- Si, tantissimo, le voglio assaggiare-
- E no caro, deve prima provare lui...!-
Con le sue mani si allarga il reggiseno senza scoprire il seno, e infila il mio cazzo bello eretto in mezzo a loro, per poi stringerle facendomele scorrere lungo il cazzo. Poi prende a leccarmi la faccio giocando con la sua lingua e intanto si muove facendo oscillare le tette sempre con più vivacità sul mio cazzo.
- Adesso puoi gustartele tu le mie tette- si allontana, si sfila il reggiseno e finalmente le vedi integralmente. Prende a massaggiarsele, le lubrifica con la sua saliva come se fosse olio, mi fa un ultima spagnola e poi sale a cavalcioni su di me mettendomele in faccia, mentre intanto lei si struscia col culo sul mio cazzo. Mi fa letteralmente tuffare nelle sue tette che prendo a leccare naturalmente, giocando anche con i suoi capezzoli duri. Poi lei scende scivolando sul mio corpo, da una leccatta sul cazzo, lo insaliva bene e risale a cavalcioni su di me, questa volta però, infilandosi il cazzo nella sua figa. Si comincia a cavalcare per bene, sempre con più intensità. Io intanto la tengo ferma per le sue tette. Lei non ne vuole proprio sapere di rallentare, anzi accellera sempre di più mentre con il suo corpo striscia sul mio corpo. Prende anche di nuovo a leccarmi la faccia proprio come un felino. Allora, mi sdraio completamente sul divano e tenendola stesa su di me, prendo io a far penetrare il mio cazzo ondeggiando col bacino. Mi piace da pazzi e anche lei mugula e grida dal piacere. Poi, stando sempre col mio cazzo infilato nella sua vagina, comincia a girarsi, facendo roteare di conseguenza il cazzo al suo interno, mostrandomi la sua schiena e continua a cavalcarmi mentre io le stringo le sue tette.
Se lo sfila, scende da me e si mette sul tavolo appoggiando una sua gamba su di esso
- Sai ora dove lo voglio?-
Non me lo faccio dire più di una volta, mi avvicino al suo culo che non aspetta altro, e comincio ad entrare nel suo buchetto posteriore. Inizialmente sussulta un po’, ma poi prendiamo il ritmo e comincio a stantuffarla sempre con più foga. La prendo, sempre col cazzo infilato nel suo culo, e la sbatto sul divano, continuando a sbatterla da dietro e a baciarla. Voglio tutto di lei. Glielo infilo fino alle palle facendola sussultare per bene.
Glielo sfilo da dietro
- Fammi vedere che miciona sei!-
Allora lei si china a quattro zampe e prende a miagolare venendo da me nella stanza da letto. Si mette sul letto divaricando completamente le gambe e fa:
- Dai che ho bisogno di una pulitina la sotto!-
Allora comincio a leccare la sua figa fradicia completamente di umori caldi. Le ficco la mia lingua al suo interno caldo succhiando quei suoi caldi umori. Poi prendo a giocare con le sue grandi labbra morsicandole leggermente e facendola sussultare. Poi la giro e reinfilo il mio cazzo nel suo culo facendomelo però lubrificare dalla sua bocca. Si sbatte tutta e lancia gridolii di piacere. La rigiro e mi sdraio su di lei gustandomela tutta leccandola. Ci alziamo e mi fa sedere su una sedia. Mi bacia e poi mi sbatte le sue tette in faccia, dopodichè riprende a cavalcarmi mentre io la tengo per i fianchi. Dopo un po’ si sfila e si china davanti al mio cazzo riprendendolo a succhiare. Io con la testa la spingo sempre più giù e lei continua il suo lavoro. Poi se lo sfila da bocca e segandomelo mi fa:
- Guarda che ora la pantera ha sete, accontentami!- e continuando a segarmi dopo poco le spruzzo il mio seme in faccia.
- Spero proprio che ti sia piaciuto il tuo giorno di compleanno-
- Altroché...!.
scritto il
2015-04-06
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