Storie di uno stupratore professionista – Jennifer 7
di
Prick
genere
pulp
Il manganello elettrico
ATTENZIONE : QUESTO RACCONTO CONTIENE SCENE, DESCRIZIONI E RIFERIMENTI VIOLENTI. GLI EVENTI RAPPRESENTATI SONO RIGOROSAMENTE DI FANTASIA E NON RIFERITI AD EPISODI REALMENTE AVVENUTI PER CUI QUALUNQUE SOMIGLIANZA A PERSONE OD A FATTI VERIFICATISI NELLA REALTA' E' NON VOLUTA E PURAMENTE CASUALE. CHI SCRIVE NON INTENDE TURBARE NESSUNO E, PERTANTO, INVITA CHIUNQUE POSSA ESSERE IMPRESSIONABILE O SIA CONTRARIO A RACCONTI VIOLENTI DI NON PROSEGUIRE NELLA LETTURA. IL SADISMO ESPRESSO DA ALCUNI PERSONAGGI DELLA STORIA COSI' COME I LORO COMPORTAMENTI ABERRANTI NON SONO CONDONATI DA CHI SCRIVE E NON CORRISPONDONO AI SUOI GUSTI OD ALLE SUE TENDENZE.
IL MANGANELLO ELETTRICO
Mentre le sverginavo il culo le parlai per tutto il tempo, dicendole che era una troia, una prigioniera da monta, come questo fosse ciò che gli uomini volevano da lei : un bel buco stretto, un giovane corpo dolce e sexy da scopare. Dopo circa mezz'ora che la pompavo spietatamente presi la sua testa tra le mani e spinsi la sua faccia nel tappeto mentre con un parossismo di spinte venivo eiaculando abbondantemente nel suo intestino, il mio cazzo pulsava nel suo culo. Restai su di lei a lungo, lasciandole sentire il clistere di sperma che le stavo facendo e che le riempiva l’intestino, mentre il mio cazzo si ammorbidiva dentro di lei. Quando alla fine lo tirai fuori mi alzai e le dissi di rimanere com'era a culo in alto e con le cosce spalancate, godendo la vista di una donna così bella con uno buco del culo brutalizzato e aperto dal quale colava sulla figa, sulle cosce e da lì sul materassino un misto di sangue e sborra.
A questo punto presi il manganello elettrico e, rapidamente, lo infilai nel suo buco del culo dilatato, infilandolo in profondità per almeno quattro centimetri, facendole sobbalzare il culo e le cosce, Jennifer girò la testa per vedere cosa stava succedendo, quale fosse il nuovo tormento che mi preparavo ad infliggerle; la sua bocca si aprì in una piccola “O” di confusione poco prima che premessi il pulsante, inviando una scarica elettrica nel suo culo.
Quando il voltaggio le si conficcò nelle viscere, tutto il suo corpo sembrò balzare da terra e guizzare come un pesce fuori dall'acqua. Seguivo il suo corpo tremante con il mio, inginocchiato al suo fianco, mentre afferravo saldamente il manganello elettrico spingendolo ancora di più nel suo sedere, tenendo il mio dito sul pulsante, mantenendo la tensione che si riversava nel suo corpo sexy e brutalizzato. Strinsi i denti mentre il voltaggio si infilava nel suo corpo, un corpo che si agitava convulsamente e minacciava di buttarmi via da lei, il suo braccio batteva debole contro le mie gambe e il mio braccio, le sue gambe sforbiciavano e scalciavano, il suo culo che roteava e sussultava mentre cercava di rimuovere il dispositivo di tortura dal suo culo.
Stava urlando, urlando, combattendo con tutte le sue forze, ma non ebbi pietà finché la stanchezza si insinuò anche in me, lei con il manganello infilato nel retto oramai si muoveva a malapena poteva solo gemere e singhiozzare e contrarsi debolmente quando premevo il pulsante e la tensione le martellava le viscere.
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