Una Mamma per padrona
di
PisellinoAsservito
genere
incesti
Mi chiamo Gino, vivo da solo con mia Madre Luisa dato che mia sorella vive ormai da sola e mio padre è separato da mamma. Ho 18 anni, bravo a scuola , discreto negli sport, un'impiastro con le donne. Sarà per le limitate dimensioni o per la mia indole sottomessa a diciotto anni l'unica persona che mi abbia visto masturbarmi ancora mamma Luisa. LEI è gentile, colta e sopratutto sveglia.
"Giorno Gino, ecco la colazione "
Io, come ogni adolescente alterato e che si crede superiore le rispondo con un secco :" si ok ".
"in mattinata non ci sarò, vado a fare compere, scarpe e un paio di ciabatte per lo più... " e ancora io "vabbè che mi frega, buone compere "
" beh, dovrebbe importarti, in fin dei conti è per colpa tua che sono costretta a comprarmi di continuo scarpe nuove, appena iniziano a puzzle un po... ", ero sotto scacco, sotto il suo tacco ma cercai di sembrare il più naturale possibile " ma che dici? La mattina sparli.."
"Sparlerò pure ma ieri, sai, sono tornata prima a casa e le ciabattine, quelle marroni, erano un po appiccicose "
Che donna, ero umiliato ma allo stesso tempo il pisellino sbraitava per uscire dalle mutande e inchinarsi a lei.
"non so che intendi, dai ci vediamo dopo ciao " cerco allora di tagliare corto. "ok, ora vado,ricorda, puoi usare le mie scarpe ma non inzupparle almeno ok pisellino? " ( mi chiamava pisellino da quando ero bambino, nessuna allusione alle mie dimensioni attuali) . Tengo la testa bassa e aspetto il rumore del portone alle mie spalle, spalle già chinatesi sulle stesse ciabatte odorose che questa volta ripulii o meglio leccai decisamente meglio..... Continuo se vi piace
"Giorno Gino, ecco la colazione "
Io, come ogni adolescente alterato e che si crede superiore le rispondo con un secco :" si ok ".
"in mattinata non ci sarò, vado a fare compere, scarpe e un paio di ciabatte per lo più... " e ancora io "vabbè che mi frega, buone compere "
" beh, dovrebbe importarti, in fin dei conti è per colpa tua che sono costretta a comprarmi di continuo scarpe nuove, appena iniziano a puzzle un po... ", ero sotto scacco, sotto il suo tacco ma cercai di sembrare il più naturale possibile " ma che dici? La mattina sparli.."
"Sparlerò pure ma ieri, sai, sono tornata prima a casa e le ciabattine, quelle marroni, erano un po appiccicose "
Che donna, ero umiliato ma allo stesso tempo il pisellino sbraitava per uscire dalle mutande e inchinarsi a lei.
"non so che intendi, dai ci vediamo dopo ciao " cerco allora di tagliare corto. "ok, ora vado,ricorda, puoi usare le mie scarpe ma non inzupparle almeno ok pisellino? " ( mi chiamava pisellino da quando ero bambino, nessuna allusione alle mie dimensioni attuali) . Tengo la testa bassa e aspetto il rumore del portone alle mie spalle, spalle già chinatesi sulle stesse ciabatte odorose che questa volta ripulii o meglio leccai decisamente meglio..... Continuo se vi piace
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Commenti dei lettori al racconto erotico