Gemiti e Corpi

di
genere
poesie

Fu chiaro già che io ero tua,
mi possedevi come nessun’altro prima d’ora.
Il mio corpo madido di sudore cercava ancora
Le tue attenzioni.
La tua bocca calda e peccaminosa
attirava a sé i miei carnosi seni .
Vogliosa mi dimenavo tra le lenzuola bagnate
e fradicia, grondavo umori.
Ogni notte il brivido mi percorreva e incalzava il pudore.
Si azzuffavano proprio li nelle mutande e tu inerme mi guardavi
contorcermi alla disperata ricerca del tuo amore.
Gemiti e corpi che si infrangono come onde su di una scogliera.
Sale infine nella mia bocca.
D’improvviso fu l’alba.
Era la prima volta che assaggiavo una donna.
Giaceva nuda e indifesa accanto a me, solo un ciuffo corvino celava la sua natura.
Lentamente mossi i primi passi sul suo corpo ebano.
Impacciata sfiorai i capezzoli turgidi ,
il fiato affannoso si avvicino a venere e poi tutto si fermò.
Nessun altro rumore se non quello del cuore impazzito
E poi come la calma che precede la tempesta fui sopraffate da mille odori e mille colori.
Sapori dolci mescolarono i miei sensi e parole sussurrate confusero la mente.
Un turbinio di emozioni ci avvolse.
D’improvviso fu l’alba.
La luce riscoprì quei corpi che la notte aveva celato
Le amanti si destarono e l’incanto si dissolse.
scritto il
2015-08-01
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