Il camerino - prima parte

di
genere
tradimenti

Mi chiamo Roberto, abito in Umbria, ho 47 anni, fisico asciutto, alto, scuro di capelli. Sono geometra, ho uno studio avviato abbastanza bene, con due collaboratori e una segretaria. Convivo con Rita, una mia coetanea, dottoressa in ginecologia, splendida donna e gran chiavatrice, lei ora è a Milano per un convegno. Oggi è sabato non si lavora sono solo e sono venuto al centro di Perugia per farmi "quattro vasche" sullo splendido Corso Vannucci, un aperitivo al Bar Medioevo e poi...chissà !! Sto passeggiando quando vedo venire verso di me una donna alta almeno 1,85, con un seno piccolo ma diritto, bocca carnosa che ti fa pensare subito al peccato. Mi fermo, voglio ammirarla in tutta la sua bellezza. Mi passa davanti e per una frazione di secondo i nostri sguardi si incrociano, da dietro noto un culo da favola. Lei entra in un negozio di abbigliamento femminile, rifletto sul da farsi e poi decido di entrare anch'io. Lei è al bancone che parla con la commessa evidentemente spiegando ciò che desidera, al mio ingresso le due donne si girano e chiedo alla commessa, che poi riconosco essere Giulia, una cliente di mia moglie, se posso dare un occhiata in giro.
Faccia pure, mi risponde Giulia. Ovviamente non ho bisogno di nulla, ma all'occorrenza se sarò costretto, farò un'acquisto per la mia compagna. Gironzolando vedo che le due donne stanno prelevando dei capi dagli stendini e mentre la bella ne guarda uno, Giulia chiede scusa e viene verso di me. Mi riconosce: Roberto, cosa ci fà lei qui? E Rita dov'è?
Rita è a Milano ad un convegno ed io,... intanto mi giro verso la cliente, sono passato...
Giulia capisce subito l'andazzo: E' a caccia anche oggi? E' molto bella, mi interessa.
Sì, in effetti è bellissima.
Senti, fammi un favore. Dalle il camerino più lontano da occhi indiscreti e non ti far vedere fino a che non sia lei stessa a chiamarti. E tu non gli chiudere la tenda, lascia che sia lei a farlo. Poi a te ci penso io.
E' una minaccia o ci sta provando anche con me?
Ti dispiacerebbe? Sei un bel bocconcino, sai? Dai, dopo ti faccio un regalino.
Mi raccomando, sia discreto, non mi faccia casini.Stai tranquilla, non sono più un bambino. Giulia torna dalla cliente che nel contempo ha prelevato altri capi e l'accompagna in un camerino proprio in fondo al negozio. Sento che le dice di chiamarla se ha bisogno, intanto mentre prova, Giulia va a sistemare dei capi lasciati un pò in giro da altre clienti. Io passeggio e intanto mi avvicino al camerino, noto la tenda aperta per 3/4. Evidentemente la bella, essendo in fondo al negozio, si è sentita in qual modo protetta. Guardo all'interno e la vedo: ha indossato uno dei capi che la fascia in modo perfetto. Lei si gira e rigira ammirandosi al grande specchio, Anch'io la vedo riflessa sullo specchio, le mando un bacio con le dita. Mi ha visto, si gira, mi passo la lingua sulle labbra e resto incammntato. Lei mi sorride, si toglie il vestito, resta in mutandine (minuscole) e reggiseno. Io mi tocco il "pacco" già bello "bagianotto" e mi avvicino piano piano al camerino.

Solo due giorni fà mi è accaduto un fatto, che con mia sorpresa ha aggiunto nella mia vita un po monotona,. un pizzico di peperoncino. Un signore mi ha seguita dentro un negozio di abbigliamento e mentre stavo misurando degli abiti per un imminente matrimonio, approfittando della mancata chiusura totale della tenda, mi stava spiando. Ciò che più mi ha sconvolta in quel momento è che mi sono sentita avvampare da un calore profondo, non era vergogna, ma voglia di mostrarmi completamente a quell'uomo e ho iniziato a fare ciò che non ho mai fatto.
Presa da quel calore ho slacciato il reggiseno facendolo cadere a terra, con le mani tremanti mi sono accarezzata un seno e poi l'altro, i miei capezzoli si sono subito induriti come non mai, mentre mi torturavo il seno, con lo sguardo fissavo lo sconosciuto e vedevo in lui il desiderio che cresceva. A quella vista ho sentito inumidirmi in mezzo alle gambe ed istintivamente mi sono infilata una mano sotto le mutandine. Nella mia fantasia non ero io a toccarmi ma erano le sue dita che stavano solleticando il mio clitoride, e piano piano ne infilava due dentro la mia fica fradicia, facendomi trasalire.
In un attimo di lucidità sono tornata alla realtà, ma lui era ancora li e notando la sua vistosa erezione sotto i pantaloni di una impeccabile fattura, a quel punto non potevo non conoscerlo, dovevo solo trovare il modo....

continua
scritto il
2015-08-16
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