Cosa sai di me?
di
Andrej Tarkowsky
genere
sadomaso
Cosa sai di me? A queste cose penso, mentre dal terrazzo dell’albergo ammiriamo insieme il blu intenso del mare del Salento….Sono dietro di te con la mia guancia a fianco della tua, il mento delicatamente appoggiato sulla tua spalla, le braccia cinte intorno al tuo sacro ventre…cosa pensi di me quando la violenta carnosità del mio membro penetra rabbiosamente nelle tue viscere e perfora con brutali colpi i tuoi residui barlumi di riluttanza ed orgoglio?Cosa provi per me quando violo la tua più profonda dignità, quando ti lego incatenandoti alla più indecente oscenità, quando ti tolgo anche gli ultimi infinitesimi residui di amor proprio facendoti implorare di proseguire, senza fermarmi, nel percorso di totale abbandono del senso di te?
A queste cose penso, ed intanto ti abbraccio, sperando di poter cogliere un barlume del tuo segreto, e sapendo al tempo stesso che questo non potrà mai avvenire…Ti tolgo l’accappatoio, e di ammiro, nuda, sui tuoi altissimi tacchi a cui sai che non potrei mai rinunciare…Tocco con dita affascinate i solchi lasciati dall’impietoso scudiscio, premendo voluttuosamente con i polpastrelli sapendo di procurarti dolore…ti mordi le labbra con gesto sensuale, e sorridi…Incroci le mani dietro la nuca perché così ti è stato insegnato, divarichi leggermente le gambe e socchiudi le labbra. Sai che in ogni momento ogni tuo gesto deve avere il sapore di totale disponibilità ed offerta…a me la decisione se e quando cogliere, in funzione del mio desiderio e della mia volontà, il frutto succoso del tuo corpo, a te l’obbligo di offrirlo. Qui sta il nostro reciproco piacere, qui sta il nostro segreto, che gli altri non possono capire…Avvolgo un braccio intorno al tuo ventre, e ti trascino in camera. Ti getto sul letto, e ti incateno i polsi con le caviglie; ho, per l’ennesima volta, voglia di te…le tue labbra carnose avvolgono il poderoso turgore del mio membro, la mia mano sulla tua nuca scandisce il tuo ritmo, la tua agile lingua sollecita i sensi, lo scudiscio ti incita con secchi colpi sulla schiena fino a quando la carnosità non esplode nella sua esplosiva pienezza…Ed è allora che prendendoti per i capelli ti faccio ruotare su te stessa e ti penetro, violentemente, brutalmente, bestialmente…le mie mani afferrano, graffiandoli, i tuoi fianchi, ed i colpi si fanno sempre più feroci. Hai la faccia nelle lenzuola, sei paonazza per la furia che senti in questi colpi, ma se felice…felice della violenza, della violazione, della profanazione…Il seme penetra nelle tue viscere, caldo, schiumoso, denso…ma non mi basta. Ti slego, ti ordino di rimetterti in piedi e ti incateno le mani dietro il collo…Nonostante tutto il primo colpo, avvelenato, ti coglie di sorpresa con la sua avvinghiante crudeltà. La bull whip, la più lunga che ho, ti si avvolge intorno al corpo come una diabolica serpe di cuoio…fa un giro intero intorno al tuo corpo, e lascia un lungo segno incandescente sulla tua bellissima pelle giù striata…e poi un secondo colpo, più violento del primo, più alto del primo, che lambisce i seni…i tuoi capezzoli si irrigidiscono, capisco che ti stai eccitando…mi avvicino, ti accarezzo, ti bacio sul collo…stai ansimando, tesa, disperata, dolorante, ma felice…Il terzo colpo arriva sul seno, schioccante e spietato…non puoi resistere, emetti un breve grido, le gambe ti cedono e cadi sulle ginocchia…mi avvicino, mi slaccio la patta, ed avvicino il mio membro alle tue labbra, tanto grande è la mia voglia di te...ancora la mano sulla nuca, ancora colpi di scudiscio sulla schiena, fino al getto finale, dritto nella gola, dritto nello stomaco, impietoso fino all'ultima goccia...ti accarezzo sulla schiena, ti sollevo dolcemente il mento e ti guardo.Tu vuoi questo, tu lo desideri…non sono io a volerlo, sei tu…cosa sai di me, di quanto ti amo, di quanto ti desidero? Tutto questo lo faccio per te…perché so che solo così ti senti felice, solo così ti senti libera, solo così ti senti affrancata dalla terrena caducità del tuo bellissimo corpo…Violare il corpo per affrancare lo spirito…questo è il nostro segreto, la nostra missione, il nostro mai rivelato mistero…A queste cose penso mentre scendiamo nella sala delle colazioni, e tu, dolorante e bellissima sui tuoi tacchi altissimi, ti lasci ammirare ti godi questi momenti di estasiata sofferenza…Ti accarezzo e ti guardo mentre fai colazione…ti amo, piccola mia, e proprio per questo ti regalerò altri momenti di dolore e sofferenza, perché qui sta la mia devozione ed il mio culto di te, fino alla fine del mondo, fino alla fine della vita…
A queste cose penso, ed intanto ti abbraccio, sperando di poter cogliere un barlume del tuo segreto, e sapendo al tempo stesso che questo non potrà mai avvenire…Ti tolgo l’accappatoio, e di ammiro, nuda, sui tuoi altissimi tacchi a cui sai che non potrei mai rinunciare…Tocco con dita affascinate i solchi lasciati dall’impietoso scudiscio, premendo voluttuosamente con i polpastrelli sapendo di procurarti dolore…ti mordi le labbra con gesto sensuale, e sorridi…Incroci le mani dietro la nuca perché così ti è stato insegnato, divarichi leggermente le gambe e socchiudi le labbra. Sai che in ogni momento ogni tuo gesto deve avere il sapore di totale disponibilità ed offerta…a me la decisione se e quando cogliere, in funzione del mio desiderio e della mia volontà, il frutto succoso del tuo corpo, a te l’obbligo di offrirlo. Qui sta il nostro reciproco piacere, qui sta il nostro segreto, che gli altri non possono capire…Avvolgo un braccio intorno al tuo ventre, e ti trascino in camera. Ti getto sul letto, e ti incateno i polsi con le caviglie; ho, per l’ennesima volta, voglia di te…le tue labbra carnose avvolgono il poderoso turgore del mio membro, la mia mano sulla tua nuca scandisce il tuo ritmo, la tua agile lingua sollecita i sensi, lo scudiscio ti incita con secchi colpi sulla schiena fino a quando la carnosità non esplode nella sua esplosiva pienezza…Ed è allora che prendendoti per i capelli ti faccio ruotare su te stessa e ti penetro, violentemente, brutalmente, bestialmente…le mie mani afferrano, graffiandoli, i tuoi fianchi, ed i colpi si fanno sempre più feroci. Hai la faccia nelle lenzuola, sei paonazza per la furia che senti in questi colpi, ma se felice…felice della violenza, della violazione, della profanazione…Il seme penetra nelle tue viscere, caldo, schiumoso, denso…ma non mi basta. Ti slego, ti ordino di rimetterti in piedi e ti incateno le mani dietro il collo…Nonostante tutto il primo colpo, avvelenato, ti coglie di sorpresa con la sua avvinghiante crudeltà. La bull whip, la più lunga che ho, ti si avvolge intorno al corpo come una diabolica serpe di cuoio…fa un giro intero intorno al tuo corpo, e lascia un lungo segno incandescente sulla tua bellissima pelle giù striata…e poi un secondo colpo, più violento del primo, più alto del primo, che lambisce i seni…i tuoi capezzoli si irrigidiscono, capisco che ti stai eccitando…mi avvicino, ti accarezzo, ti bacio sul collo…stai ansimando, tesa, disperata, dolorante, ma felice…Il terzo colpo arriva sul seno, schioccante e spietato…non puoi resistere, emetti un breve grido, le gambe ti cedono e cadi sulle ginocchia…mi avvicino, mi slaccio la patta, ed avvicino il mio membro alle tue labbra, tanto grande è la mia voglia di te...ancora la mano sulla nuca, ancora colpi di scudiscio sulla schiena, fino al getto finale, dritto nella gola, dritto nello stomaco, impietoso fino all'ultima goccia...ti accarezzo sulla schiena, ti sollevo dolcemente il mento e ti guardo.Tu vuoi questo, tu lo desideri…non sono io a volerlo, sei tu…cosa sai di me, di quanto ti amo, di quanto ti desidero? Tutto questo lo faccio per te…perché so che solo così ti senti felice, solo così ti senti libera, solo così ti senti affrancata dalla terrena caducità del tuo bellissimo corpo…Violare il corpo per affrancare lo spirito…questo è il nostro segreto, la nostra missione, il nostro mai rivelato mistero…A queste cose penso mentre scendiamo nella sala delle colazioni, e tu, dolorante e bellissima sui tuoi tacchi altissimi, ti lasci ammirare ti godi questi momenti di estasiata sofferenza…Ti accarezzo e ti guardo mentre fai colazione…ti amo, piccola mia, e proprio per questo ti regalerò altri momenti di dolore e sofferenza, perché qui sta la mia devozione ed il mio culto di te, fino alla fine del mondo, fino alla fine della vita…
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Lasciami i segni
Commenti dei lettori al racconto erotico