Lo schiaccianoci - Ballbusting story
di
Markk85
genere
dominazione
È il primo giorno di prove. Vittoria, la responsabile di rete, mi ha chiamato ieri sera e mi ha detto che ero stato scelto per il balletto e che mi sarei dovuto presentare a teatro l’indomani alle nove.
La notte, non avevo potuto chiudere occhio per il turbamento e l’eccitazione: ballare al fianco di Thais e di Melissa nella versione sperimentale de “Lo schiaccianoci! Mi passavano alla mente i loro stacchetti a Striscia, quell’incedere sicuro ed elegante su stivali lucidi e appuntiti, quei corpi che si dimenavano in short e body tanto stretti e striminziti da far traboccare quelle tette enormi e quei culi pieni e sodi. Avevo dovuto sforzarmi per trattenermi e non spararmi una sega.
E così alle nove, sono già in calzamaglia ad aspettare le due veline sul palco del teatro. La platea è buia e vuota, ma Vittoria, che mi accoglie e mostra i camerini, mi dice che oggi il teatro sarà tutto per noi. Mentre seguo Vittoria, mi rendo conto che la calzamaglia è troppo stretta e che mi impedisce di camminare disinvolto. Vittoria ha venticinque anni. Capelli biondi fino alle spalle ed occhi celesti. Carnagione chiara e labbra affusolate. Penso che potrebbe benissimo sembrare un’ungherese o una lituana. Indossa una camicia bianca aperta sul collo, minigonna grigia e calze nere.
Si siede sulla scrivania di fronte a me e accavalla le gambe con fare provocante. Un’erezione violenta m’esplode in basso nell’intravedere quelle cosce perfette avvolte nel collant scuro. Accortasi della mia eccitazione, fissa la mia calzamaglia con un sorriso sornione. A un certo punto alza il piede e ne fa ondeggiare la punta proprio sotto il mio pacco sempre più gonfio. "Spero che non deluderai le due nostre ballerine” dice con voce da porca, tastandomi il pacco con il collo del piede. “No, certo che…” ma non ho il tempo di finire la frase che Vittoria esplode un calcio preciso che mi coglie di sorpresa. Il sottile collo del suo piede mi ha appena fatto schizzare le palle in gola, ed è più la sorpresa che il dolore. “Arrrggghhh” squittisco accasciandomi in ginocchio e con le mani a proteggere le mie palle infuocate. “Sbrigati, va in scena. Thais e Melissa arriveranno a breve.” Indolenzito e col respiro tagliato, salgo quindi sul palco cercando di non zoppicare, mentre Vittoria sorride seduta sulla sua scrivania, continuando a dondolare il suo piedino su e giù.
Passati pochi minuti, ecco arrivare, una dopo l’altra, le due ballerine. Al solo vederle resto imbambolato. L’eccitazione mi fa scordare il dolore e seguo i loro passi con la salivazione azzerata.
Thais indossa un body turchese che le mette in mostra quelle tette enormi e un collant bianco. Cammina scalza fino a me e, senza presentarsi mi dice: “Spero che sarai all’altezza e non ci deluderai” “Certo”, le dico sforzandomi di non guardarle la scollatura generosa. Melissa è già di malumore. Indossa un top beige e dei panty da yoga grigio scuro. La ammiro mentre cammina sui tacchi vertiginosi. “Tu saresti il protagonista maschile?”, mi domanda “Spero proprio che ti sia svuotato le palline” dice quasi in un sussurro, mettendomi in imbarazzo e scatenandomi un’altra furiosa e visibilissima erezione “Non so se questi due gingilli ti permetteranno di ballare come si deve”, aggiunge fissandomi in basso e scambiando uno sguardo di intesa con Thais.
Parte la musica e cominciamo a provare. La calzamaglia mi comprime fastidiosamente il pacco e sono sempre in ritardo sui movimenti del balletto. Alla terza volta che sbaglio, Melissa perde la pazienza “Basta adesso!”. Thais si avvicina, mi poggia le braccia sulle spalle e mi dice “Non ti preoccupare… adesso proviamo una versione diversa dello Schiaccianoci”. Di scatto, mi pianta una tremenda ginocchiata nelle palle che mi fa cadere in ginocchio. Thais si abbassa per parlarmi e la mia visuale, annebbiata dalle lacrime, si riempie delle sue tette compresse dal suo body turchese. Quindi alza il piede e, infilandomelo in bocca, dice “Cerca di non commettere più errori… sennò dovremmo schiacciare delle altre noci, sì?”. “Sì”, le rispondo a fatica, succube di quelle cosce in collant bianco e da quei seni così vicini ma al tempo stesso irraggiungibili.
La musica riparte ed io ho come uno strano presentimento. Thais volteggia sculettando e si ferma al centro della scena. Io, come da copione, la raggiungo, mi posiziono alla sua destra e le porgo la mano. La velina mi afferra la mano e stende interamente la sua gamba alla sua sinistra. Poi però, invece di tornare in posizione, distende di scatto quella coscia letale alla sua destra. “AHHHHHHH” ho il tempo di gemere ma, prima che possa proteggermi i gioielli, la velina mi colpisce con uno e poi ancora un altro calcio nei coglioni. Il collo del suo piede ha appena mandato in frantumi i testicoli e a fatica riesco a restare in piedi “Ops… scusa, non volevo” mi dice Thais con le mani sui fianchi “Mi sei venuto troppo vicino… Su continua, coraggio”.
Il dolore è lancinante e barcollo senza fiato. Melissa mi si para allora davanti. Si ferma e comincia a strofinare le sue chiappe sul mio pacco devastato “Ti piace?” mi sussurra maliziosa “Adesso svuotiamo queste palline” mi dice, e così dicendo alza all’improvviso il tallone che, senza incontrare nessuna resistenza, si stampa sul mio pacco facendomi violentemente schizzare in alto i testicoli. “UHHHHHHHHHHH” grido in lacrime ponendo le mani a conchiglia ed accasciandomi al suolo con nausea e voglia di vomitare. Melissa allora mi colpisce con una ginocchiata in faccia che mi fa saltare un dente e mi fa ritrovare in posizione supina.
Le due veline mi guardano sorridendo e continuando a ballare sulle note dello Schiaccianoci. Io, col sangue che mi cola dal volto, sono incapace di alzarmi e aspetto rassegnato il mio destino incredulo di quel che sta accadendo. Thais, si pone dall’altro lato del palco e, cominciando una folle rincorsa, mi dice “Prendimiiiiii!” “Nooooooooooooooooooooooo” ho appena il tempo di gridare vedendo che spicca un salto e fa una spaccata in aria.
Come in un ralenti, vedo quelle cosce castratrici volteggiare verso di me e, prima una punta del piede, poi l’atro, atterrare sul mio scroto. Thais ride e continua a muoversi e a spremermi le palle sotto i suoi talloni. Le sue tette ballonzolano e quasi traboccano dal suo body mentre si mette in punta di piedi e così facendo mi strizza sempre più le mie povere palle.
A questo punto, le due Veline mi tolgono la calzamaglia e le mutande e mi lasciano nudo, col cazzo teso e le palle rosse e terribilmente gonfie. “Te l’avevo detto di svuotarti le palline” dice Melissa, ferma davanti a me con le mani sui fianchi. “Ti prego…” ho appena il tempo di implorare, ma la Velina, dopo aver sculettato fino a me, alza il piede e, senza alcuna pietà mi trafigge lo scroto sotto il suo tacco. “AHHHHHHH” grido senza fiato, mentre vedo quelle chiappe messe in evidenza da quel pantalone da yoga a pochi centimetri dal mio naso. Il peso è intollerabile e Melissa continua a spremermi sotto il suo piede il coglione sinistro, poi il destro, poi entrambi
“Posso schiacciarti le noci brutto porco?” e così dicendo schiaccia più forte come se spegnesse una sigaretta. Il dolore è atroce e, sotto la sua frangetta, vedo il sorriso della sadica velina mentre mi spreme le palle sotto il tacco e il tallone del suo piede micidiale. Non resisto, il mio pacco è ora una poltiglia insanguinata e PPOOPP…
“Ops… credo di avergli fatto esplodere un testicolo” dice quindi a Thais mentre io, in un copioso getto di sperma, esalo l’ultimo respiro prima di svenire
La notte, non avevo potuto chiudere occhio per il turbamento e l’eccitazione: ballare al fianco di Thais e di Melissa nella versione sperimentale de “Lo schiaccianoci! Mi passavano alla mente i loro stacchetti a Striscia, quell’incedere sicuro ed elegante su stivali lucidi e appuntiti, quei corpi che si dimenavano in short e body tanto stretti e striminziti da far traboccare quelle tette enormi e quei culi pieni e sodi. Avevo dovuto sforzarmi per trattenermi e non spararmi una sega.
E così alle nove, sono già in calzamaglia ad aspettare le due veline sul palco del teatro. La platea è buia e vuota, ma Vittoria, che mi accoglie e mostra i camerini, mi dice che oggi il teatro sarà tutto per noi. Mentre seguo Vittoria, mi rendo conto che la calzamaglia è troppo stretta e che mi impedisce di camminare disinvolto. Vittoria ha venticinque anni. Capelli biondi fino alle spalle ed occhi celesti. Carnagione chiara e labbra affusolate. Penso che potrebbe benissimo sembrare un’ungherese o una lituana. Indossa una camicia bianca aperta sul collo, minigonna grigia e calze nere.
Si siede sulla scrivania di fronte a me e accavalla le gambe con fare provocante. Un’erezione violenta m’esplode in basso nell’intravedere quelle cosce perfette avvolte nel collant scuro. Accortasi della mia eccitazione, fissa la mia calzamaglia con un sorriso sornione. A un certo punto alza il piede e ne fa ondeggiare la punta proprio sotto il mio pacco sempre più gonfio. "Spero che non deluderai le due nostre ballerine” dice con voce da porca, tastandomi il pacco con il collo del piede. “No, certo che…” ma non ho il tempo di finire la frase che Vittoria esplode un calcio preciso che mi coglie di sorpresa. Il sottile collo del suo piede mi ha appena fatto schizzare le palle in gola, ed è più la sorpresa che il dolore. “Arrrggghhh” squittisco accasciandomi in ginocchio e con le mani a proteggere le mie palle infuocate. “Sbrigati, va in scena. Thais e Melissa arriveranno a breve.” Indolenzito e col respiro tagliato, salgo quindi sul palco cercando di non zoppicare, mentre Vittoria sorride seduta sulla sua scrivania, continuando a dondolare il suo piedino su e giù.
Passati pochi minuti, ecco arrivare, una dopo l’altra, le due ballerine. Al solo vederle resto imbambolato. L’eccitazione mi fa scordare il dolore e seguo i loro passi con la salivazione azzerata.
Thais indossa un body turchese che le mette in mostra quelle tette enormi e un collant bianco. Cammina scalza fino a me e, senza presentarsi mi dice: “Spero che sarai all’altezza e non ci deluderai” “Certo”, le dico sforzandomi di non guardarle la scollatura generosa. Melissa è già di malumore. Indossa un top beige e dei panty da yoga grigio scuro. La ammiro mentre cammina sui tacchi vertiginosi. “Tu saresti il protagonista maschile?”, mi domanda “Spero proprio che ti sia svuotato le palline” dice quasi in un sussurro, mettendomi in imbarazzo e scatenandomi un’altra furiosa e visibilissima erezione “Non so se questi due gingilli ti permetteranno di ballare come si deve”, aggiunge fissandomi in basso e scambiando uno sguardo di intesa con Thais.
Parte la musica e cominciamo a provare. La calzamaglia mi comprime fastidiosamente il pacco e sono sempre in ritardo sui movimenti del balletto. Alla terza volta che sbaglio, Melissa perde la pazienza “Basta adesso!”. Thais si avvicina, mi poggia le braccia sulle spalle e mi dice “Non ti preoccupare… adesso proviamo una versione diversa dello Schiaccianoci”. Di scatto, mi pianta una tremenda ginocchiata nelle palle che mi fa cadere in ginocchio. Thais si abbassa per parlarmi e la mia visuale, annebbiata dalle lacrime, si riempie delle sue tette compresse dal suo body turchese. Quindi alza il piede e, infilandomelo in bocca, dice “Cerca di non commettere più errori… sennò dovremmo schiacciare delle altre noci, sì?”. “Sì”, le rispondo a fatica, succube di quelle cosce in collant bianco e da quei seni così vicini ma al tempo stesso irraggiungibili.
La musica riparte ed io ho come uno strano presentimento. Thais volteggia sculettando e si ferma al centro della scena. Io, come da copione, la raggiungo, mi posiziono alla sua destra e le porgo la mano. La velina mi afferra la mano e stende interamente la sua gamba alla sua sinistra. Poi però, invece di tornare in posizione, distende di scatto quella coscia letale alla sua destra. “AHHHHHHH” ho il tempo di gemere ma, prima che possa proteggermi i gioielli, la velina mi colpisce con uno e poi ancora un altro calcio nei coglioni. Il collo del suo piede ha appena mandato in frantumi i testicoli e a fatica riesco a restare in piedi “Ops… scusa, non volevo” mi dice Thais con le mani sui fianchi “Mi sei venuto troppo vicino… Su continua, coraggio”.
Il dolore è lancinante e barcollo senza fiato. Melissa mi si para allora davanti. Si ferma e comincia a strofinare le sue chiappe sul mio pacco devastato “Ti piace?” mi sussurra maliziosa “Adesso svuotiamo queste palline” mi dice, e così dicendo alza all’improvviso il tallone che, senza incontrare nessuna resistenza, si stampa sul mio pacco facendomi violentemente schizzare in alto i testicoli. “UHHHHHHHHHHH” grido in lacrime ponendo le mani a conchiglia ed accasciandomi al suolo con nausea e voglia di vomitare. Melissa allora mi colpisce con una ginocchiata in faccia che mi fa saltare un dente e mi fa ritrovare in posizione supina.
Le due veline mi guardano sorridendo e continuando a ballare sulle note dello Schiaccianoci. Io, col sangue che mi cola dal volto, sono incapace di alzarmi e aspetto rassegnato il mio destino incredulo di quel che sta accadendo. Thais, si pone dall’altro lato del palco e, cominciando una folle rincorsa, mi dice “Prendimiiiiii!” “Nooooooooooooooooooooooo” ho appena il tempo di gridare vedendo che spicca un salto e fa una spaccata in aria.
Come in un ralenti, vedo quelle cosce castratrici volteggiare verso di me e, prima una punta del piede, poi l’atro, atterrare sul mio scroto. Thais ride e continua a muoversi e a spremermi le palle sotto i suoi talloni. Le sue tette ballonzolano e quasi traboccano dal suo body mentre si mette in punta di piedi e così facendo mi strizza sempre più le mie povere palle.
A questo punto, le due Veline mi tolgono la calzamaglia e le mutande e mi lasciano nudo, col cazzo teso e le palle rosse e terribilmente gonfie. “Te l’avevo detto di svuotarti le palline” dice Melissa, ferma davanti a me con le mani sui fianchi. “Ti prego…” ho appena il tempo di implorare, ma la Velina, dopo aver sculettato fino a me, alza il piede e, senza alcuna pietà mi trafigge lo scroto sotto il suo tacco. “AHHHHHHH” grido senza fiato, mentre vedo quelle chiappe messe in evidenza da quel pantalone da yoga a pochi centimetri dal mio naso. Il peso è intollerabile e Melissa continua a spremermi sotto il suo piede il coglione sinistro, poi il destro, poi entrambi
“Posso schiacciarti le noci brutto porco?” e così dicendo schiaccia più forte come se spegnesse una sigaretta. Il dolore è atroce e, sotto la sua frangetta, vedo il sorriso della sadica velina mentre mi spreme le palle sotto il tacco e il tallone del suo piede micidiale. Non resisto, il mio pacco è ora una poltiglia insanguinata e PPOOPP…
“Ops… credo di avergli fatto esplodere un testicolo” dice quindi a Thais mentre io, in un copioso getto di sperma, esalo l’ultimo respiro prima di svenire
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Commenti dei lettori al racconto erotico