L'imprevisto

di
genere
etero

Un saluto ai lettori e lettrici, il mio nome è Lina, 47 anni, un nome anonimo come la mia vita. Sposata a diciotto anni e subito incinta, due figli ormai autonomi che vivono per conto loro già da diverso tempo, un’attività sessuale piatta, insignificante, i primi tempi sveltine alla missionaria, col tempo i rapporti sempre più rarefatti, fino a scomparire del tutto. Negli ultimi quattro-cinque anni non c’è stata una sola volta che mio marito si sia degnato di toccarmi, ossessionato dal lavoro (è operaio in fabbrica) con l’hobby per la falegnameria che lo assorbe in tutto e per tutto, tempo per me non può proprio averne. Il paese piccolo, dove si sa tutto di tutti con la mentalità bacchettona, non consentiva di avventurarti in storie che, un attimo dopo, sarebbero state sulla bocca di tutti. Scoperto internet più per noia che per curiosità, ho cominciato a vedere video spinti e leggere racconti “hot”, erano le mie personalissime trasgressioni. Non mi ritengo bella, ma neppure da buttare, bruna, capelli ricci non lunghi, 1,60 di altezza, ma è la taglia del mio seno che non passa inosservata: 5^ misura. Sguardo, cenni, segnali da diversi uomini mi sono arrivati, ma mi sono mostrata sempre indifferente, perché in un paese così piccolo dove ci si conosce tutti, la reputazione viene prima di ogni altra cosa e anche perché “certe cose” non erano neppure pensabili. Col tempo ne avevo fatto una ragione, rassegnandomi a una vita insignificante, ma a volte la sorte ti riserva cose del tutto inaspettate come la scorsa estate quando è accaduto l’imprevedibile. Mio marito, in partenza per una delle consuete trasferte di lavoro, mi avverte che in settimana sarebbe venuto Gino il falegname, con cui collabora per il suo hobby, a prendere le misure per il nuovo mobile della cucina che sta cedendo e che mio marito, ovviamente, vuole realizzalo da sé con l’aiuto di Gino. Il mercoledì arriva Gino puntuale, è un omone, ha meno di trent’anni, alto più di 1,80, barba e capelli lunghi e incolti, saluta e si mette a fare il suo lavoro, mentre io vado in sala a vedere la TV. Dopo un po’ di tempo mi sento chiamare, vado in cucina per salutarlo, il caldo bestiale lo aveva fatto sudare all’inverosimile, al che gli offro qualcosa da bere per farlo rinfrescare. Si siede sulla sedia in cucina e gli porto una birra fresca col vassoio, beve, io aspetto in piedi vicino a lui col vassoio in mano, ma lì accade quello che non mi sarei mai aspettata: con una mano comincia a toccarmi le cosce sotto la gonna.
-“ Ma sei impazzito ? Ti rendi conto ?”
-“Lasciati andare, mi sei sempre piaciuta e poi…..lo so che sei a digiuno da tempo, tuo marito si confida,”
Nel frattempo continua a toccarmi, con la forza vincendo tutte le mie resistenze mi fa sedere su di lui e comincia a sbottonarmi la camicetta.
“Smettila, potrei essere tua madre, non voglio, fermati”
Nulla da fare, senza rispondermi continua imperterrito a sbottonarmi, non riesco a fermarlo, è troppo più forte di me, mi slaccia il reggiseno e si tuffa tra il mio seno a lapparlo avidamente, con l’altra mano scosta mi scosta gli slip e comincia a solleticarmi la fica, con la bocca si incolla alle mie labbra in modo ossessivo, è una furia, tento di allontanarlo, a quel punto mi fa scendere le spalline della camicetta dietro la schiena immobilizzandomi le braccia. Non posso più reagire. Usa il mio corpo a suo piacimento, continua a baciarmi in bocca, a tuffarsi nel mio seno con mani e bocca, senza trascurare la fica fino quasi a farmi venire. Mi spoglia tutta, si denuda anche lui e lo spettacolo è un misto tra il mostruoso e la sorpresa: a parte il batacchio di notevolissime dimensioni, specie in larghezza, aveva tutto il corpo pieno di peli che sembrava un orso. Ricordo di aver avuto un sussulto per la paura di avere quell’attrezzo dentro di me. Ma non mi ha dato il tempo di pensare, mi ha fatto inginocchiare in modo deciso e perentorio e mi ha ordinato di succhiarlo. Posso ingoiarne solo una piccola parte per quanto era grosso, devo succhiarlo e leccarglielo tutto, anche le palle, assume una dimensione impressionante, al massimo dell’eccitazione mi fa sedere sul tavolo e lì si abbassa per leccarmi la fica. Sembrava non dovesse smettere mai, comincio ad avere le convulsioni che precedono un orgasmo violento contro la mia volontà. Sempre lasciandomi seduta sul tavolo si alza, mi punta il bastone alla passera e capisco che è arrivato il momento e tento una resistenza:
-“ Ti prego…non lo fare…è troppo grosso, mi spacchi tutta, ho paura di una lacerazione…
Non mi ha neppure risposto. Il tempo di trovare la strada e sprofonda dentro di me facendomi sobbalzare con un rantolo che mi si spegne in gola. Mi sentivo tutta aperta con quell’ammasso di carne che mi riempiva, mi sfonda come un forsennato, mentre mi trapana mi dice delle frasi che non avevo mai sentito:
-“Quanto sei bona ! Sei nata per il cazzo ! Ti fotterò fino a morire !”
Mi cambia posizione più volte: si siede sulla sedia e mi impala su di lui facendo un “su e giù” indiavolato prendendomi per i fianchi e sbattendomi sul suo attrezzo. Poi ancora mi fa girare, mi fa appoggiare i gomiti al tavolo e mi inforca da dietro; presa in quella posizione sentivo la fica dilatarsi al massimo per accogliere quel tronco che mi toccava la bocca dello stomaco. Cambia ancora. Mi rimette seduta sul tavolo nella posizione iniziale, il ritmo è violentissimo, lo sento che sta per venire, gli dico di toglierlo, non prendo la pillola né uso altri anticoncezionali, nulla da fare, mi stringe decisamente il bacino e scarica dentro di me il liquido bollente con urlo di godimento disumano. Ma il peggio doveva ancora venire. Mi fa scendere dal tavolo e mettendomi un braccio intorno alla spalla mi accompagna con gesti decisi in camera da letto, mi sdraia a pancia in giù, mi allarga le cosce con le sue ginocchia:
-“ Adesso ti inculo !”
NON L’HO MAI FATTO. Protesto fortemente:
-“No, non puoi, sono vergine lì, non l’ho mai fatto !”
Nulla da fare, senza neppure rispondermi me lo lubrifica infilandoci un dito che aveva bagnato nella fica, il dolore è atroce, urlo, lo imploro di non farlo, tutto inutile, punta il buchino con l’enorme tronco, spinge, non entra, ritenta ancora, nulla, spinge di nuovo, la terza o quarta volta il muscolo si slabbra ed entra in tutta la sua lunghezza, tenendomi ben immobilizzati i polsi. Non so se sono svenuta per il dolore, di certo le mie urla si sono sentite parecchio lontano, meno male che era la fine di luglio e il palazzo era praticamente vuoto. I colpi erano violenti, mi sfondava senza pietà, dopo avermi trapanata a pancia in giù ha fatto una rotazione su se stesso senza tirarlo fuori inculandomi a smorza candela, poi dal davanti con le mie gambe sulle sue spalle, non finiva mai, l’inculata è stata lunga visto che aveva già sborrato, poi mi rimette a pancia in giù ed è in quella posizione, dopo un tempo interminabile, che sento il suo ritmo aumentare, dalla bocca il grugnito gli esce più rauco e intenso ed esplode dentro il mio buchino con un urlo liberatorio inondandomi del suo seme rovente.
E’ rimasto un bel po’ dentro di me, mi ha chiesto se poteva fare una doccia, dopodiché si è rivestito ed è andato via.
I segni di quello che è successo si sono fatti sentire, per diversi giorni non ho potuto sedermi a causa del bruciore ed è stato un miracolo che non sono rimasta incinta dato che non prendo precauzioni
E’ venuto altre volte a casa mia, ma non mi ha neppure guardata, nulla di nulla, come se non fosse successo niente, eppure la foga con cui mi ha scopata sembrava presagire un seguito…..difficile dare una spiegazione.
di
scritto il
2015-12-02
7 . 5 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.