Tutto può succedere parte 2

di
genere
incesti

Salve sono sempre io, Massimo. Se non ricordate la mia storia potete leggere il mio primo racconto "Tutto può succedere". Innanzitutto mi scuso per non aver pubblicato in tempo questa seconda parte, ma ho avuto da fare con le feste di Natale... a proposito, auguri a tutti!! Questo che vi racconto è successo poco prima di Natale. Come ricorderete mia figlia Sabrina, fresca di patente, voleva la mia macchina per tutta la settimana, pensando bene di guadagnarsela con un bel pompino. Io, dopo ciò, avevo acconsentito, ma solo in cambio di una scopata, che ovviamente anche lei era desiderosa di fare. Il giorno dopo era domenica. Lei era tornata tardi la sera prima. Mia moglie, alle 8 era già in palestra (che abbiamo in casa) e io leggevo come sempre il mio giornale nello studio. Ad un tratto si apre la porta e Sabrina entra. Reggiseno, shorts, capelli sciolti, struccata ma estremamente sexy e lo stesso bellissima. Le dico: ciao tesoro, dormito bene? E la macchina? Lei: si amore grazie, tutto ok, le chiavi sono in borsa. Io: come mai così sexy stamattina? Ancora decisa a prenderti la mia auto per tutta la settimana? Lei: ma dai, mica ci avrai creduto? Era un pretesto per provare a fare sesso con te. In quel momento mi sentivo strano. Un misto tra eccitato, felice ma anche preso in giro. Le dissi: potevi semplicemente chiedere. Lei: e che ne sapevo pà. Vedo che ti diverti tanto con mamma, pensavo ti bastasse. Io: che ne sai cosa faccio con mamma? Lei: me lo ha detto lei. Io: cosa??? Lei: si giuro, ci trovammo a parlare di queste cose quando stavamo in spiaggia l'anno scorso e aspettavamo te. Scherzavamo sul fatto che tu avessi l'amante e perciò stavi tardando. Ovviamente scherzavamo eh. Io ero sbalordito vi giuro, non credevo a ciò che avevo sentito. Mia moglie vantava con Sabrina le mie doti a letto. Bah, cose dell'altro mondo. Comunque sia, forse, vedendomi confuso si avvicinò e mi disse: ma tanto che ti frega. Anzi, sono servite quelle conversazioni. Adesso ti voglio sentire dentro di me, più di prima, lo voglio più di ieri pà, vieni sbattimi. Così disse e mi diresse con lei sul divanetto del mio studio. Mhh dai!! Mi disse e si lasciò andare sul divano. Io mi tirai subito il cazzo fuori dal pantalone. Lo abbassai, poi mi tolsi la camicia e mi sdraiai su di lei baciandola. Le baciavo le tette poi sganciai il suo reggiseno e assaporai quelle meraviglie da vicino. Intanto facevo scivolare il mio cazzo tra i suo polpacci, tra le sue cosce. Sentivo la sua mano che mi accarezzava l'ano e poi le palle. Le stringevo il sedere come un cuscino. È stupendo, divino. Le ho sfilato i shorts e poi l'ho messa a pecorina. Mi sono piazzato con la mia verga davanti quella bocca stupenda e le ho detto: succhialo dai, fammi vedere quanto sei brava, daii. Lei succhiava, intanto la chiamavo in ogni modo: cagna, zoccola, sgualdrina. A lei pisce molto essere trattata da troia e io la accontentavo. Dopo di che l'messa a testa in giù sul divano con le sue gambe sulla spalliera del divano. E gliel'ho ficcato in bocca, prima lentamente, poi più forte, più veloce. Intanto la masturbavo da sopra le mutandine. Lei aveva le gambe così divaricate che mi sono piegato in avanti e mentre glielo spingevo in bocca le annusavo ls fica e le davo dei colpi di lingua. Il mio cazzo era pieno di saliva e liquidi filanti che partivano dalla sua bocca e si posavano su tutta la mia asta. Sfilato anche il perizoma, bagnato com'ero, l'ho infilato piano nella sua vagina. Lei quasi ha sobbalzato, poi si è rilassata e ho potuto sbatterla come più volevo. Una pecorina stupenda con le sue tette tra le mie mani. Da dietro glieli mungevo quei bei meloni di carne. Poi si è messa a pancia all'aria con le gambe aperte. L'ho infilato dentro e le ha chiuse stringendomi a sè. Dopo si è messa su di me, l'ha infilato con le sue manine e poi ha cominciato a spingere il bacino in avanti. Io le baciavo le tette e intanto trombavamo alla grande. Non mi importava delle sue grida, di nulla. Volevo solo punirla, anche senza motivo. All'improvviso le grido: sto venendo amore, sii mi fai venire così, ohh cazzo sono sfinito. Le ero venuto copiosamente nella fica. Ancora ne fuoriusciva sperma che bagnava la pelle bourdeaux del mio divanetto. Lei mi disse: meno male che prendo la pillola pà, devi stare attento. E io: pensi che mamma non parla con me di te. Anche io so qualche tuo piccolo segreto. Sapevo che la prendevi. Scoppiammo a ridere. Passammo qualche minuto a limonare come matti le chiesi se le era piaciuto e lei rispose: come ho sempre sognato pà. Ovviamente dopo lei è andata a fare la doccia e io, sebbene sudato a vedere mia moglie cosa stesse facendo in palestra. Vi ringrazio ancora una volta per la vostra cortese attenzione. Mi dispiace di non aver risposto ai commenti. Comunque sia, se non sbaglio qualcuno mi ha chiesto se tale storia rispecchia la realtà o è pura fantasia. Beh vi dirò che invece è ciò che realmente è accaduto. Ovvio che chiunque la può liberamente pensare come vuole, ma badate che non c'è poi nulla di tanto strano a fare sesso con la propria figlia. Insomma, sono pur sempre il padre, se non ci penso io a insegnargli, chi ci pensa ehh?? Un estraneo? Beh io non sono d'accordo. Comunque scusate, ma dovevo questo chiarimento. Ciao, alla prossima.
di
scritto il
2015-12-29
7 . 5 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.