Al supermercato

di
genere
esibizionismo

Dovevo scegliere un genere... uno (1) ok, ho scelto "esibizionismo" ossia, uno (1) die tanti possibili.

Tempo fá ho scoperto un racconto in lingua tedesca, erotico ma fuori dalla regola. Mi è piaciuto tanto che diverse settimane dopo l'ho riletto. "Carino" mi son detta ma si potrebbe scrivere un qualcosina in piu. E così ho fatto.
La prima parte l'ha scritta ©Daibel2500 fino alla punteggiatura ~~~~~~~~~ il resto l'ho scritto ©io. ;) Buona lettura!!!!

Al Supermercato

Sono stato al supermercato, c'era una ragazza.. dall'aria selvaggia e svagata.
Indossava un vestito semplice, quasi sciatto dalle tinte insipide e dalla stampa dozzinale. Un paio di shorts azzurri spuntavano dall'orlo inferiore.
Sembrava che la madre l'avesse mandata a fare la spesa per la famiglia e stesse assolvendo il compito di malavoglia, col pensiero di sbrigarsi alla svelta.

Il vestito era un po' largo, dalla manica si vedeva una tetta. Un seno rotondo, non grosso, sgarbato.

Stavo sfogliando uno dei libri esposti, mi sono mosso, di poco, senza farmi vedere, forse. Ho guardato meglio, volevo nutrirmi di quella nudità, ma ero timoroso di essere scorto. Bè poi nemmeno troppo.

Se ne andò verso la sue faccende, mi scordai di lei.

La rividi alle casse, accanto a me, la fila accanto alla mia. Ancora lei, si chinava sul carrello per prendere i pacchi, le lattine di cola.. Ed ogni volta quel seno, quella tetta spuntava dall'orlo, si esponeva al mio sguardo ed a quello di chissà quanti altri.

Prendeva meccanicamente gli acquisti e li passava alla cassiera,riempiva le borsine, non badava a me, mi spostai, feci per andare a prendere un depliant sui cocktail... Buoni i cocktail.. fa fico saperli preparare... chisseneffrega dei cocktail... continuavo a sbirciare il seno, la tetta... La cassiera poteva avermi visto.. forse lo aveva fatto.. chissenefrega... affari suoi... non stavo mica guardando lei... Ed eccolo, un pacchetto un po' più lontano, occorre chinarsi di più... un capezzolo, duro, appuntito... guardava all'insù.. fra la stoffa e le sue ombre. Volevo prenderlo, strizzarlo, spremerlo, morderlo, leccarlo e stringere lei, i suoi occhi selvatici e disattenti stringerla a me, forte. Dirle qualcosa.. sì ma cosa.. lì alle casse.. cosa... qualsiasi cosa.. e poi portarla a casa e prenderla prima di arrivare dentro.. ancora sull ascensore, baciarla, senza parlare, senza dire, spiegare.. mi chiamo così e cosà.. faccio la tal cosa... spero di diventare un giorno un grande architetto.

Prenderla, forte, da dietro stringere quel seno fra le dita, strizzarlo, forte. Sentirla ansare.. chissà.. chissà che tipo è... a letto, dico. Se urla.. se no... se le basta uno sguardo per farti capire quanto gode a sentirti mentre ti agiti dentro.

La mia fantasia di ragazzino adolescente, allora... in quel momento mi sentivo tutto uomo... grande uomo.

Chissà. Oggi è solo un ricordo che preme da qualche parte, fra l'intestino e l'ombelico... e che queste righe, o qualunqua altra parola non sarà mai sufficiente a raccontare.

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Ma ti sembra? Come si fà a voler mangiare per colazione il miele di castagno grezzo! Carla lo mangia volentieri, dice lei.

L'ho conosciuta ieri sera in discoteca, 40enne, minigonna a mezza coscia a campana, capelli neri corvini, denti che brillano alle luci flash della pedana, due occhi verdi che ti leggono nell'anima. E i suoi occhi hanno saputo leggere la mia anima tanto bene che poco dopo eravamo avvinghiate nel suo letto come forsennate nell'ultimo atto della loro vita.
Alle cinque sono crollata, mi ha fulminato nel giro di tre ore, una bestia meravigliosa.

Alle dieci mi ha svegliata dicendo che era ora di fare colazione ma non aveva abbastanza in cucina, lei preparava qualcosa e io sarei dovuta andare a far la spesa.
Devo discendere da quel sogno meraviglioso che non riesco a ricordarmi e .... dove sono i miei vestiti, la gonna, la camicetta, le mutandine?
Mi infilo nel suo accappatoio e cerco in giro dove possano essere i miei indumenti, ricordo vagamente che mi ha spogliata nel corridoio, strada facendo come si suol dire, poco prima della sua camera ero giá nuda. Non trovo nulla e chiedo a lei che mi risponde che è tutto nella lavatrice, il tutto è tanto sporco che così non si puó indossare.

"Ok! allora vado al Supermercato con l'accappatoio." dico io. Lei mi fà un sorrisino, mi stampa le sue labbra carnose sulle mie e scappa di corsa tornando pochi secondi dopo con un paio di shorts blu (di suo figlio sedicenne) e una vestaglia senza maniche, di colori tremendi fatta apposta per non venir venduta (penso io).

"Dai metti questi, è a pochi passi da qui e poi non ti conosce nessuno" "Ma si", mi dico tra me e me e salto dall'accappatoio nei pantaloni, infilo lo straccio che in fondo mi garantisce di non venire investita da qualche macchina, non possono non vedermi!!!

Ah, eravamo al supermercato. La lista della spesa lunghissima e stò miele che non riesco a trovare. Sono incazzata mica poco mentre guardo nello scaffale che mi ha detto lei e non trovo quel che cerco. Con la coda dell'occhio vedo un ragazzo, giovane, che mi sbircia dall'orlo di un libretto, cosa guarda stò monello? Faccio finta di nulla cerco di seguire la linea del suo sguardo e !!WOW!! Il ragazzo si stà facendo un manicaretto visuale/mentale guardando la mia tetta che si intravede da sotto la manica che manca nel vestito e a quando sembra quel che vede non gli dispiace affatto.
Ok ho fatto un'opera buona e adesso seguitiamo a smaltire questo biglietto pieno di scarabocchi, Carla è davvero una grande amante ma lo scrivere non è assolutamente il suo forte.
Seguito a cercare quel che mi manca e finalmente arrivo alla cassa, finalmente!!

Ma guarda, il ragazzo di prima è nella fila accanto alla mia e fà due occhi da camion quando mi vede (Paperon de Paperoni quando vede i suoi amati dollari hihi). Due bellissimi occhi da cerbiatto, grandi, di un marrone blillante.
Decido così di divertirmi un pó anch'io.

Noncurante e distratta prendo la mia spesa, pezzo per pezzo e la porgo sul nastro della cassa, per far ciò mi abbasso il più possibile per poter dar spettacolo al mio amico il quale viso diventa sempre più paonazzo.

Carla deve avere minimo due misure più di me e di conseguenza..... Il ragazzo vorrebbe di più e si sposta vicino ad uno scaffaletto dove sembra ci siano diversi depliant, praticamente si mette quasi di fronte a me. Un languorino si divulgava nel mio bassoventre, oh si, il giochetto mi piace... e come mi piace.
I miei capezzoli si sono inturgiditi fino a farmi quasi male e tra le mie cosce scendono gocce del mio miele, calde e profumate. Forse le servo a Carla per la colazione più tardi, senzaltro meglio di quel c..zo di miele balordo.
Solo i vasetto del suddetto miele era ancora nel fondo del carrello, mi abbasso più che mai per raggiungerlo ed un capezzolo si affaccia sul bordo della vestaglia ed io alzo gli occhi per guardare il ragazzo che proprio il quel momento chiude gli occhi, quasi come per sognare o salvare nel suo cervello quel fotoflash. Io mi sento quasi all'apice, in questo momento vorrei tanto abbracciare quel tesorino e insieme a lui raggiungere tutte le mete immaginabili, portarlo con me in quelle tenebre brillanti dove colori e ombre guizzano nelle vene e nel cervello...

Uscendo mi sento le gambe tremare, tanto che mi devo sedere su una panchina. Che emozioni tremende e dolci, forti e languide ...... belle!

Torno da Carla quasi fuori fase, senza parlare la trascino in camera e come una dannata faccio l'amore con lei, un atto demoniaco, selvaggio, senza freni.

Dopo un paio d'ore mi sveglio, sono sola in camera, i miei abiti sono sul letto. Vado in bagno, una doccia rapida poi mi vesto e uscendo sento Carla che mi dice "Blue vieni, ti presento Gianni, mio figlio"

Girandomi vedo due grandi occhi da cerbiatto che mi fissano stralunati, increduli, dolci, affascinanti, affascinati .......

;-)
scritto il
2015-12-30
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