In Ospedale (la fine)

di
genere
incesti

"Ormai sono una troia nelle tue mani".

Quella frase mi girava in testa in maniera convulsa e mi faceva sentire infoiato come un animale.
Mi alzai e le presi la mano bruscamente trascinandola all'interno della cucina spenta.La feci sedere sul tavolo e le infilai la lingua in bocca.Dentro l'oscurita' della stanza rispose eccitata aggrappandosi con le mani alla mia nuca.La mia lingua scavava il suo cavo orale mentre una mano faceva risalire fino alle anche la sua gonna lasciandola scoperta dal bacino in giu'.
Le tirai il perizoma rosso che lasciai cadere vicino il tavolo e,sempre con le lingue che s'intrecciavano vorticosamente,iniziai ad aprire i pantaloni che feci scivolare verso i piedi.
"Amore e' pericoloso qui" mi disse con un respiro affannato,"forse e' meglio scendere in cantina...li' non ci disturbera' nessuno".
Tutto il vano era immerso nell'oscurita'appena illuminato dalla flebile luce proveniente dal televisore del soggiorno.
"Non voglio perdere tempo,sono troppo eccitato" le risposi.Alzai le sue gambe con gli avambracci tenendole sospese e con una mano presi il mio cazzo e lo avvicinai all'entrata della sua fica.
Sembro' una lama nel burro...
"ooohhh" sospiro lei nel momento che violavo nuovamente la sua intimita'.Si distese di spalle sopra il tavolo mentre io cominciavo a ripetere la nostra danza sessuale."Amore...ooohhh...siii...scopami...scopa la tua mamma...sei un porco..."
"Lo so" risposi "stasera ho voglia di farti la festa...stronza" ed accelerai il movimento della chiavata.
Con le mani abbrancate al bordo del tavolo si dimenava come un'ossessa mentre il mio cazzo esplorava senza ritegno la profondita' del suo sesso.
"Mi fai morire" mi sussurro'"aaahhh...siii...non posso piu' fare a meno di te...bastardo" nel frattempo che continuavo a pistonarla senza sosta."Mi hai fatto diventare una troia" sentenzio',"non dire questo...tu lo sei... mmm" ribadii.

"siii...e' vero...volevo farmi un'amante ma ora...l'ho trovato in casa...aaahhh".
Godeva come una baldracca sbuffando e grugnendo come un animale sotto i miei colpi."Ti piace il mio cazzo...vero stronza?"interrogandola con un sorriso beffardo.
"ooohhh siiii...dimmi che non me lo farai mancare mai piu'"

"puoi stare certa...mmm...pranzo colazione e cena"ributtai sogghignando.La sentii fremere e tremare"aaaaahhhhh" e il suo corpo fu scosso da un violento orgasmo.

I miei coglioni facevano sentire la necessità di eruttare sperma e di sgonfiarsi per avere un certo sollievo.

Ma volevo altro.

Cosi' fermai la mia galoppata accompagnata da una smorfia di disappunto del suo viso.
"Che fai?" mi disse,"perche' ti sei fermato?"
Mollai le sue gambe tenute fino a quel momento dai miei avambracci e la feci scendere dal tavolo.La girai e la feci distendere per lungo sullo stesso.
"Che intenzioni hai?" mi disse guardandomi stranita ma con fare eccitato.Non risposi ma le centrai la fica con un colpo preciso."mmm...a pecorina mi piace di piu'...ooohhh" le accennai avvicinandomi al suo orecchio ed incominciando a fotterla come un cane.
Lei,nel frattempo,per non cadere, si teneva attaccata al bordo del tavolo mentre i miei affondi le procuravano delle scariche celebrali."Lo senti meglio il cazzo ora,stronza?"
Con affanno mi rispose" aaahhh...siiiii...ora lo sento tutto...maiale...tuttoooooo..."Le mie spinte poderose facevano scricchiolare il tavolo che emetteva un suono sordo nell'oscurita' della stanza."fottimi stronzo...fottimi" mi ripeteva continuamente con voce bassa ma suadente."fotti la tua mamma amore...perche' ne ha bisogno...mmm".

Alle sue parole L'indecente chiavata diventata sempre piu' vigorosa ed,eccitato dalla morbosa situazione,sentivo il ribollio dei miei coglioni,prova evidente di una veloce e non voluta sborrata.

Mi fermai di nuovo ed uscii' da quella calda tana.Sin dalla cena la mia intenzione era un'altra;cosi' afferrai il mio cazzo gia' umido dei suoi umori e lo indirizzai verso il forellino anale.Le feci sentire appena la cappella sul suo buco del culo,improvvisamente si giro'" che vuoi fare amore?",respirava affannosamente..."E' necessario che te lo spieghi?" risposi con veemenza.
"Tesoro mio,sono anni che non lo prendo li',e poi il tuo arnese e' troppo grosso per il mio foro...mi faresti troppo male"mi redargui' con dolcezza.La guardavo come non l'avevo vista mai,cosi' debole alla mia merce'."Non m'interessa" risposi con modo preciso"stasera ti sfondero' il culo" e nello stesso momento iniziai a spingere il glande dentro.Lei mi blocco' "No amore,a secco no,mi fai troppo male,prendi qualcosa per favore"La sua preghiera mi commosse e con una camminata da pinguino causata dai pantaloni abbassati che stringevano le caviglie mi allontanai da lei e mi avvicinai allo stipite della cucina.Lo aprii e nell'oscurita' cercai la bottiglia d'olio d'oliva.Andai a tentoni all'interno e,dopo un paio di tentativi,riuscii a trovarla e prenderla.Ne asportai velocemente il tappo di sughero e ne versai una quantita' non abbondante sulle mani sfregandole come se le stessi lavando.

Ritornai nel posto che avevo conquistato precedentemente mentre lei era ancora distesa a pancia in giu' sul tavolo pronta per il sacrificio.Alzai il dito medio gia' lubrificato di olio e lo spinsi leggemente dentro il suo canale anale."ooohhh" grugni' lei sculettando come una ragazzina di quindici anni.Incominciai a spingere maggiormente all'interno mentre nel contempo Lei avvicinava il suo culo con moto contrario.

"Ti piace troia?" le dissi con un sorriso beffardo,"ooohhh...siii...erano anni che nessuno mi dedicava un tale servizio..." Scese la sua mano,nel frattempo,e comincio' a torturarsi il clitoride.Sentivo a poco a poco il budello aprirsi sotto le mie mani.Mi convinsi che era ben oleato.Ritirai cosi' il dito e indirizzai con foga il cazzo nel suo retto.Lei volle agevolare l'operazione e,con le mani,cerco di allargare il piu' possibile le sue natiche.
Spinsi piano la mia bestia e sentii' che lo fintere cedeva a mano a mano che avanzavo.

"piano...piano" mi prego' tenendo sempre aperti i suoi glutei ,"non farmi troppo male" sentenzio'",e con libidine e perversione incominciai ad inserirlo dentro."Aaahhh...piano tesoro...mi...fa...male"mi disse con voce da bambina.Io,nel frattempo,ero diventato un'animale inferocito ed,incurante delle sue preghiere,detti il colpo finale ed aprii definitivamente il suo posteriore.

"gggrrr...piano stronzo...piano piano..."suggeri' ma la mia voglia di incularla per bene aveva preso il sopravvento."Ora ti faccio la festa troia...ora mi prendo il tuo ultimo buco...cosi' sei completa"Le sibillai con decisione.Mia madre,nel mentre,aveva riportato un dito sotto e sfregava il suo clitoride in maniera indecente.Ero entrato con il cazzo per meta;Lei incomincio' ad abituarsi a quel corpo estraneo e passo',da una posizione di dolore,ad una condizione di assoluto piacere.

"Ora ti sfondo il culo...stronza"Le ordinai, e lei"aaahhh....si sfondamelo...mi piace ora...dai...mmm..." ed incominciai un andirivieni piu'costante e veloce.Sbuffavo e grugnivo,stantuffavo il suo sedere"ooohhh...mi piace il tuo culo"," e a me piace il tuo cazzo...ooohhh".Rovanavo all'interno del budello con velocita'e i miei colpi facevano costantemente sobbalzare tutto il suo corpo sul tavolo.Pensai..che porco che sono,mi sto inculando mia madre,al contempo riflettevo riguardo la troia che avevo sotto.

L'inculata si fece decisiva mentre mia madre ormai aveva perso,dal piacere,la ragione.Le comunicai"non posso piu' resistere mamma" e Lei "siii...amore mio...riempimi l'intestino".Bastarono altri 5 colpi che dai coglioni sentii arrivare una prorompente sborrata che le inondo'tutto il suo ventre.

Restammo uno sopra l'altro accasciati per circa un minuto;poi uscii dal suo sedere e,con affanno,tentai di ricompormi.
Lei,dal suo canto,si alzo' in piedi e risistemo' il perizoma.

Si giro' verso di me,incrociammo lo sguardo, e mi stampo' un bacio da innamorata.
"sei stato fantastico...amore" concluse,"tu sei unica" Le sussurrai con dolcezza.

La vidi uscire felice nella penombra dalla cucina ,cosi' come lo ero io.
Sapevamo che avremmo continuato a lungo nel tempo, godendoci i nostri corpi e felici di poterci amare ogniqualvolta la situazione ci avrebbe consentito e, ogniqualvolta avremmo avuto voglia di unirci carnalmente.

QUESTI SONO GLI EPISODI PRECEDENTI:

In ospedale
In ospedale(il giorno dopo)
In ospedale(il giorno dopo 2)
In ospedale (il rientro a casa)
scritto il
2016-01-15
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