Sigaretta tra amici
di
Lucy
genere
masturbazione
La musica rimbombava nella mia testa, penso a causa dell'alcool, e forse anche a causa della pessima acustica del casale abbandonato dove si stava svolgendo la festa. Le luci psichedeliche miste al buio più assoluto non aiutavano molto la mia lucidità a farsi viva, ero completamente persa in balia degli eventi, senza la minima cognizione di spazio e tempo. Non so da quanto stavo ballando, non so neanche con chi stessi ballando, ma so che il mio culo si stava muovendo automaticamente sul pacco di qualcuno che stava alle mie spalle, e che continuava a passare dai miei fianchi ai "lati" delle mie tette. Mi ero ridotta così a causa della settimana di merda che avevo avuto, e per colpa di quel bastardo che mi aveva lasciata.
Tra un momento di sobrietà e l'altro riuscii a riconoscere un mio caro amico, che fortunatamente mi prese e mi portò via dalle grinfie del tipo che si stava godendo il mio culo approfittando del mio stato. Marco mi portò al piano di sopra, una sorta di magazzino dove stavano gli zaini e i cappotti dei ragazzi che erano venuti alla festa. Lì la musica si sentiva molto meno, e grazie ad una finestra riuscii anche a respirare un po' di aria non viziata. Lo ringraziai per l'aiuto e gli offrii una sigaretta per sdebitarmi, l'accese e iniziò a fumare. Solo allora mi accorsi che era l'ultima, ma anche a me andava di fumare.. quindi, per gioco, appena tirò appoggiai le mie labbra sulle sue e aspirai tutto il fumo, per poi staccarmi e buttarglielo sul viso. Dissolto il fumo vidi che mi stava fissando, e ricambiai lo sguardo.. "non siamo più dei ragazzini, non riesco a trattenermi se mi provochi così", e nel dirlo mi baciò. Alcool misto a desiderio, non lo so, gli istinti fisici secondo me non dovrebbero mai essere giustificati, fatto sta che ricambiai il bacio molto molto intensamente. Lui non era un granchè, ma la tensione sui suoi jeans mi fecero intuire che c'era di meglio più in basso. Dopo poco si sedette su una sedia e mi disse di chinarmi, lo feci, gli sbottonai i pantaloni, gli abbassai i boxer e lo vidi.. era un gran bel cazzo, soprattutto grande. Non resistetti e il secondo dopo già era avvolto, anche se a fatica, dalla mia calda bocca.. tanta era la mia veemenza che dei rivoli di saliva scendevano dall'asta del suo cazzo fino a bagnargli le palle, che stavo massaggiando con la mano sinistra. Penso fosse molto soddisfatto, dato che non provò neanche ad aiutarmi con la sua mano, aveva le braccia dietro la testa e si vedeva che stava godendo parecchio, il suo respiro era molto forte, ci mancava poco che urlasse. Glielo stavo succhiando forte, e anche molto velocemente, volevo il suo liquido in bocca, non so perchè ma avevo quella voglia. Di tanto in tanto mi incitava dicendomi di continuare così, poi ansimava.. finchè mi disse che stava per venire, io aumentai il ritmo, ed ebbe un orgasmo molto forte, coronato dalla sua sorpresa nel vedere che stavo ingoiando tutto e lo stavo ripulendo alla perfezione. Mi alzai, presi la sigaretta dal davanzale che ormai si era spenta, la riaccesi e me la fumai, godendomi il viso del mio amico estasiato e stremato.
Tra un momento di sobrietà e l'altro riuscii a riconoscere un mio caro amico, che fortunatamente mi prese e mi portò via dalle grinfie del tipo che si stava godendo il mio culo approfittando del mio stato. Marco mi portò al piano di sopra, una sorta di magazzino dove stavano gli zaini e i cappotti dei ragazzi che erano venuti alla festa. Lì la musica si sentiva molto meno, e grazie ad una finestra riuscii anche a respirare un po' di aria non viziata. Lo ringraziai per l'aiuto e gli offrii una sigaretta per sdebitarmi, l'accese e iniziò a fumare. Solo allora mi accorsi che era l'ultima, ma anche a me andava di fumare.. quindi, per gioco, appena tirò appoggiai le mie labbra sulle sue e aspirai tutto il fumo, per poi staccarmi e buttarglielo sul viso. Dissolto il fumo vidi che mi stava fissando, e ricambiai lo sguardo.. "non siamo più dei ragazzini, non riesco a trattenermi se mi provochi così", e nel dirlo mi baciò. Alcool misto a desiderio, non lo so, gli istinti fisici secondo me non dovrebbero mai essere giustificati, fatto sta che ricambiai il bacio molto molto intensamente. Lui non era un granchè, ma la tensione sui suoi jeans mi fecero intuire che c'era di meglio più in basso. Dopo poco si sedette su una sedia e mi disse di chinarmi, lo feci, gli sbottonai i pantaloni, gli abbassai i boxer e lo vidi.. era un gran bel cazzo, soprattutto grande. Non resistetti e il secondo dopo già era avvolto, anche se a fatica, dalla mia calda bocca.. tanta era la mia veemenza che dei rivoli di saliva scendevano dall'asta del suo cazzo fino a bagnargli le palle, che stavo massaggiando con la mano sinistra. Penso fosse molto soddisfatto, dato che non provò neanche ad aiutarmi con la sua mano, aveva le braccia dietro la testa e si vedeva che stava godendo parecchio, il suo respiro era molto forte, ci mancava poco che urlasse. Glielo stavo succhiando forte, e anche molto velocemente, volevo il suo liquido in bocca, non so perchè ma avevo quella voglia. Di tanto in tanto mi incitava dicendomi di continuare così, poi ansimava.. finchè mi disse che stava per venire, io aumentai il ritmo, ed ebbe un orgasmo molto forte, coronato dalla sua sorpresa nel vedere che stavo ingoiando tutto e lo stavo ripulendo alla perfezione. Mi alzai, presi la sigaretta dal davanzale che ormai si era spenta, la riaccesi e me la fumai, godendomi il viso del mio amico estasiato e stremato.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Non prenderò mai più la metro
Commenti dei lettori al racconto erotico