Yasmine
di
robybigdick
genere
etero
questo è un racconto realmente avvenuto fra me e la mia amica Yasmine. per qualsiasi domanda potete contattarmi nella mia mail robymorris00@gmail.com
era inizio ottobre quando Yasmine, dopo circa un anno, rincominciò a scrivermi. ero molto felice di sentirla e passammo un bel po' di giorni a raccontarci di cos'era avvenuto nelle nostre rispettive vite. lei si era trasferita a crema, e ha in affitto un trilocale che condivide con la sua amica Irene. Sono molto affiatate, Irene lavora in un negozio di abbigliamento mentre lei sta ancora cercando lavoro. Dopo un paio di settimane decido di andarla a trovare, così un giorno ci diamo appuntamento in stazione.Dopo quartanta minuti fra treno e metropolitana, finalmente arrivo in stazione. E mi trovo davanti lei. Quasi faccio fatica a riconoscerla, è molto migliorata rispetto a un anno prima, e si veste decisamente più da...da...da troia ecco. terza di seno, capelli lunghi e neri che le arrivano fino a metà schiena, alta 1:70 e con un bellissimo culetto, mi venne incontro e mi abbracciò forte, e subito mi venne una forte erezione, ma lei sembrò non accorgersene. parliamo un po' mentre ci avviamo fuori dalla stazione. Inevitabilmente, il mio occhio cade ripetutamente in mezzo alla sua abbondante scollatura, dalla quale fuoriesce un reggiseno di pizzo nero che si adatta perfettamente alla sua carnagione scura. Lei se ne accorge, ma non sembra dispiaciuta. Anzi tende sempre di più ad abbracciarmi appoggiandosi con la vita al mio cazzo, durissimo sotto i jeans. Ad un certo punto mi ci ritroviamo in un luogo abbastanza appartato, dietro la stazione. quando le chiesi cosa fossimo venuti li a fare lei mi guardò eccitata, e lentamente, mi baciò. Fu un bacio lungo, e io mi lasciai trasportare, mettendo la mano sul suo culo perfetto. Lei Fece un risolino e mi tolse la felpa, e mentre era impegnata con la cintura io le presi la maglia e gliela strappai praticamente di dosso, scoprendo quelle due tette enormi: Mi ci tuffai dentro. Iniziai a leccare i capezzoli, morderli, baciarli, e lei sempre più bagnata gemeva sottovoce. Dopo un po' mi fece staccare, si inginocchiò, e abbassò completamente le mie mutande fino alle caviglie, scoprendo il mio cazzo durissimo e grosso. Lei lo guardò, e con dolcezza iniziò a segarlo, baciando la cappella, l'asta e le palle, per poi prendendoselo tutto in bocca. Mi pompava il cazzo in una maniera pazzesca e io le misi la mano sulla nuca per darle il ritmo. quando ad un tratto si ferò, lo tirò fuori e iniziò una bellissima spagnola immezzo a quelle tette fantastiche, sentivo il caldo delle sue tette attorno al cazzo, che si muovevano su e giù, ma subito prima che venissi si fermò. E io, deluso, la presi in braccio appoggiandola al muro. gli appoggiai il cazzo all'entrata della figa e glielo spinsi dentro con forza. Lei gridò, un misto fra piacere e dolore, aveva la figa stretta e bagnata, e io davo colpi sempre più forti mentre lei letteralmente urlava di piacere. Dopo un po' la feci scendere e la misi a 90, e mentre era appoggiata al muro con le mani, affondai di nuovo il mio cazzone dentro di lei. Stavolta muovendomi ancora più forte e velocemente, e quando sentii che era vicina all'orgasmo le misi l'indice nel culo per aumentarle l'eccitazione, e sentii il cazzo bagnarsi dei suoi umori. Continuai a scoparla così ancora per un minuto circa, dopodiché lo tirai fuori, e le venni su quel culo fantastico. ci rivestimmo, e ci allontanammo da quell'angolo appartato, sembravamo due fidanzatini
era inizio ottobre quando Yasmine, dopo circa un anno, rincominciò a scrivermi. ero molto felice di sentirla e passammo un bel po' di giorni a raccontarci di cos'era avvenuto nelle nostre rispettive vite. lei si era trasferita a crema, e ha in affitto un trilocale che condivide con la sua amica Irene. Sono molto affiatate, Irene lavora in un negozio di abbigliamento mentre lei sta ancora cercando lavoro. Dopo un paio di settimane decido di andarla a trovare, così un giorno ci diamo appuntamento in stazione.Dopo quartanta minuti fra treno e metropolitana, finalmente arrivo in stazione. E mi trovo davanti lei. Quasi faccio fatica a riconoscerla, è molto migliorata rispetto a un anno prima, e si veste decisamente più da...da...da troia ecco. terza di seno, capelli lunghi e neri che le arrivano fino a metà schiena, alta 1:70 e con un bellissimo culetto, mi venne incontro e mi abbracciò forte, e subito mi venne una forte erezione, ma lei sembrò non accorgersene. parliamo un po' mentre ci avviamo fuori dalla stazione. Inevitabilmente, il mio occhio cade ripetutamente in mezzo alla sua abbondante scollatura, dalla quale fuoriesce un reggiseno di pizzo nero che si adatta perfettamente alla sua carnagione scura. Lei se ne accorge, ma non sembra dispiaciuta. Anzi tende sempre di più ad abbracciarmi appoggiandosi con la vita al mio cazzo, durissimo sotto i jeans. Ad un certo punto mi ci ritroviamo in un luogo abbastanza appartato, dietro la stazione. quando le chiesi cosa fossimo venuti li a fare lei mi guardò eccitata, e lentamente, mi baciò. Fu un bacio lungo, e io mi lasciai trasportare, mettendo la mano sul suo culo perfetto. Lei Fece un risolino e mi tolse la felpa, e mentre era impegnata con la cintura io le presi la maglia e gliela strappai praticamente di dosso, scoprendo quelle due tette enormi: Mi ci tuffai dentro. Iniziai a leccare i capezzoli, morderli, baciarli, e lei sempre più bagnata gemeva sottovoce. Dopo un po' mi fece staccare, si inginocchiò, e abbassò completamente le mie mutande fino alle caviglie, scoprendo il mio cazzo durissimo e grosso. Lei lo guardò, e con dolcezza iniziò a segarlo, baciando la cappella, l'asta e le palle, per poi prendendoselo tutto in bocca. Mi pompava il cazzo in una maniera pazzesca e io le misi la mano sulla nuca per darle il ritmo. quando ad un tratto si ferò, lo tirò fuori e iniziò una bellissima spagnola immezzo a quelle tette fantastiche, sentivo il caldo delle sue tette attorno al cazzo, che si muovevano su e giù, ma subito prima che venissi si fermò. E io, deluso, la presi in braccio appoggiandola al muro. gli appoggiai il cazzo all'entrata della figa e glielo spinsi dentro con forza. Lei gridò, un misto fra piacere e dolore, aveva la figa stretta e bagnata, e io davo colpi sempre più forti mentre lei letteralmente urlava di piacere. Dopo un po' la feci scendere e la misi a 90, e mentre era appoggiata al muro con le mani, affondai di nuovo il mio cazzone dentro di lei. Stavolta muovendomi ancora più forte e velocemente, e quando sentii che era vicina all'orgasmo le misi l'indice nel culo per aumentarle l'eccitazione, e sentii il cazzo bagnarsi dei suoi umori. Continuai a scoparla così ancora per un minuto circa, dopodiché lo tirai fuori, e le venni su quel culo fantastico. ci rivestimmo, e ci allontanammo da quell'angolo appartato, sembravamo due fidanzatini
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