Incontro con Matteo ed Edda
di
elaborbob
genere
tradimenti
Descrivo ciò che è avvenuto fra me ed una coppia con lui cuckold quattro anni fa. Mi chiamo Eros e sono, come la maggior parte delle persone di questo inizio secolo, un grande fruitore di internet e dei suoi tanti e disparati servizi. Sin dal 1999 mi sono accorto che, grazie alla rete e agli annunci che si trovano in essa, molte persone si propongono per scambi di coppia, rapporti a tre e gang bang; in altre parole: un supermercato del sesso in cui puoi trovare ciò che si desidera e, nello stesso tempo, si può venire in contatto con numerose persone che possono far tramutare in realtà i tuoi sogni più libidinosi. Dopo aver preso dimestichezza con password, account, link, newsgroup, e username mi sono gettato a capofitto nel trovare prima e nel rispondere poi, ad annunci in cui donne o coppie di coniugi ricercavano singoli. Nel giro di qualche settimana di lavoro certosino, in cui avevo inviato decine e decine di e-mail, sono stato contattato da una coppia scambista di una città pugliese vicina. Dopo i primi contatti via e-mail, abbiamo deciso di tagliare la testa al toro e ci siamo incontrati. Il primo appuntamento non potrò mai dimenticarlo: innanzi a me trovai una coppia 40 enne che, anch'essa alla prima esperienza, era piena di dubbi, incertezze e perplessità Dubbi, incertezze e perplessità che vennero fugate poche ore dopo sul divano di casa di questa coppia quando io e il marito impalammo la signora! Dopo quel primo rapporto il meccanismo prese il via originando numerose occasioni di contatto accompagnate talora da “successi” che entravano a far parte di un elenco esperienze vissute di connotazione erotica; in particolare ricordo l’annuncio trovato nell'estate 2008, avevo acceso il mio PC portatile, per navigare in un portale di foto-annunci, cercavo qualche nuova coppia da incontrare, quando mi imbattei in un annuncio relegato in un angolino, quasi nascosto e privo di fotografie: «Matteo 55enne cerca un uomo, pulito, simpatico, nella zona di Ostuni per svezzamento moglie 41enne carina, molto porca e ano vergine». Il messaggio francamente era un po’ troppo ermetico ed essendo inoltre privo di foto, destava in me scetticismo nell’avviare una verifica preventiva, sulle effettive chance della signora. Ciò nonostante colpì la mia curiosità, immaginando di trovarmi di fronte ad una coppia alle prime sortite in termini di una ricerca erotica che rompesse i soliti indugi e inibizioni; qusi meccanicamente risposi affidandomi al caso inviando una mia e-mail. Trascorsero quasi tre settimane in cui nei miei controlli quotidiani non emergevano notizie, quando ormai avevo ritenuto chiusa la partita, trovo un messaggio presente nel mio box di posta… era la risposta del marito. La lettera era scritta con la dichiarata partecipazione della moglie ed esprimeva la volontà di un incontro preliminare per prendere gli opportuni accordi sul da farsi; fissava un appuntamento in un noto bar della città e la modalità di riconoscimento: un noto giornale della stampa locale (“Gazzetta del Mezzogiorno”), piegato in quattro e portato sotto il braccio destro. Questa tecnica obsoleta, nell’epoca tecnologica in cui viviamo, dove normalmente ci si scambia il numero di cellulare e ci si vede attraverso foto digitali, mi lasciò ancora perplesso, ma rafforzò in me l’opinione di trovarmi di fronte ad una coppia non particolarmente evoluta e soprattutto alle prime armi nella tecnica dello scmbio. Tuttavia decisi di fare necessità virtù e risposi confermando il mio impegno di adesione alla loro proposta. L'appuntamento era fissato per le 17:30 del giovedì successivo alla settimana corrente. Puntuale quel giorno acquistai copia della “Gazzetta del Mezzogiorno” e mi trovai, con un quarto d’ora di anticipo, in uno dei tavolini disposti all’esterno dell’esercizio commerciale, in attesa del loro arrivo. La coppia tardò circa dieci minuti ad arrivare rispetto all’orario convenuto, tant’è che stavo pensando ad un ripensamento classico dell’ultimo minuto o ad uno scherzo di qualche buontempone. Poi vidi una coppia arrivare , lui portava sotto il braccio destro, copia del giornale e conclusi spostando la mia copia sotto il braccio che l’incontro stava andando a buon fine. Uno sguardo, un sorriso ed esordii con voce marcata: “…Edda e Matteo, presumo", dissi con voce marcata a voler sottolineare il ritardo. "Si, siamo noi”. “Tu devi essere Eros 45, vero?" aggiunsi io e lui mi rispose: “Sì precisamente e lei è mia moglie” "Piacere di conoscervi..." risposi prontamente. Poi li invitai a sedersi al tavolo chiedendo loro cosa gradissero degustare di fresco o caffè che ordinai al cameriere immediatamente sopraggiunto per le ordinazioni. Finalmente potei osservare la donna che avrei dovuto "svezzare", Edda 41 anni portati benino, mora, terza di seno, educata, introversa e sopratutto impacciata. Lei faceva bella mostra di sé in un abitino estivo composto da una gonna nera di lanetta e da una camicetta bianca semitrasparente che lasciava intravedere il reggiseno anch'esso bianco. Il marito invece, Matteo 45 anni portati malino, estroverso e molto comunicativo, parlava a ripetizione, forse nascondendo in tal modo la sua agitazione, intavolando discorsi sulla trasformazione del clima, sull'inquinamento e sulla necessità di bloccare il traffico. Praticamente si stava parlando di tutto fuorché di ciò che dovevamo decidere! Mentre Matteo gustava il suo caffè e continuava a discernere tra argomenti che nulla avevano a che fare con il sesso, la moglie alzava, di tanto in tanto, lo sguardo e mi rivolgeva sorrisini innocenti all’apparenza di circostanza. Un po’ scocciato dalla piega che quell’incontro stava prendendo su argomenti futili passai drasticamente alla ragione dell’esserci trovati e chiesi a Matteo se a loro giudizio, il sottoscritto poteva essere la persona che cercavano. L'uomo ebbe un arresto nella sua loquacità, sembrava quasi fosse stato liberato da un peso, e… credo provasse gratitudine nei miei riguardi, per aver rimosso l’ostacolo psicologico e forse morale che incontrava nel dover affrontare quel discorso. Fece una pausa, e prendendo di tasca un fazzoletto asciugò la fronte dal sudore, poi guardandomi fisso negli occhi mi rispose animatamente: "Sì… penso che tu sia l’uomo che cerco!" Io mi aspettavo una risposta coniugata al plurale… l’uomo che cerco?! Nella mia mente passarono diecimila pensieri, ma quello che si fece largo tra le sinapsi celebrali sino a sfociare nelle corde vocali fu: "Ma… scusa Matteo, cosa significa: penso che tu sia l’uomo che cerco? Edda é d’accordo sulla questione, oppure si sente ancora indecisa?!" "Certo… certo… non vede l'ora di essere -svezzata-", disse il marito mentre il sorriso stampato sulla bocca della moglie dette il consenso alle parole espresse dal compagno. Francamente quella risposta gestita solo da lui non mi aveva del tutto convinto; sì lei aveva sorriso dimostrandosi in qualche modo compiacente, ma poteva anche essere il risultato della dominazione assoluta del marito che assoggettava la moglie ai propri voleri, e questo non mi sarebbe piaciuto. In ogni caso la donna aveva mi sembrava sensuale ed aveva un certo fascino e questo ebbe il sopravvento su ogni altra considerazione ed accettai. Matteo dopo avermi dato l’indirizzo dove sarebbe avvnuto il nuovo incontro, mi invitò per il giorno successivo. Quindi ci salutammo con un arrivederci a domani. La mattinata era stata un po’ stressante, mi sentivo affaticato dalla tensione che avevo accumulato nelle attese, comunque il pensiero di iniziare una nuova avventura con quella coppia di coniugi mi faceva sentire elettrizzato. Non vedevo l'ora di conoscere più intimamente Edda, che mi sembrava più inibita che tiepida e quel pensiero di farne una calda amante da letto solleticava la curiosità accentuandone il desiderio. Matteo poi mi sembrava il classico marito desideroso di vedere la propria donna obbediente che si prodigava a renderlo felice, accettando di accoppiarsi con un altro uomo non tanto per soddisfare i suoi desideri, ma disponibilissima per soddisfare i propri che dovevano in parte essere stati disattesi dalle scarse prestazioni del marito. Forse il mio giudizio era un tantino azzardato ma mi sembrava di cogliere in lui un profilo prevalentemente cuckold. La zona dell’appuntamento fissatami da Matteo non era prossima alla loro dimora, bensì sul lungomare dove sarebbe venuto a prendermi Matteo alle 17:30. Presi un permesso sul lavoro e nuova scusa per essere presente all'incontro che si tenne all'ora stabilita, le 17:30. Non erano ancora scoccate le 17:30, che Matteo si trovava lì ad attendermi, lo vidi da lontano arrivando in auto. "Ciao Eros Tutto bene?!", mi disse quando lo raggiunsi, aveva un aspetto raggiante, ora sembrava liberato da ogni tabù. "Tutto bene Matteo…?", risposi io mentre lasciavo la mia auto per salire sulla sua. Il tragitto fù breve e nessuno dei due ebbe il tempo di concludere il discorso iniziato sul come impostare l’incontro convenuto, in particolare con Edda, di liì a poco. Lui si affrettò a dirmi, mentre arrivavamo, che la moglie era vergine dal lato “B” e che, almeno per quel giorno, non dovevo provarci. "Ok, Matteo non preoccuparti", furono le uniche parole che gli dissi. Pochi istanti dopo eravamo sull'uscio del loro ingresso. Din… don… ed il portone si aprì, presentandomi la figura di un’Edda elegantissima, truccata di tutto punto come se dovesse recarsi ad una festa. Sentii chiaramente per la prima volta la sua voce: "Prego accomodati", il tono era vagamente sensuale con un tremore di fondo che esprimeva la sua eccitazione interiore. Mi scrutò da capo a piedi, dimostrandomi impercettibilmente il suo entusiasmo per l’incontro. Io intimamente non potevo che essere soddisfatto di tutta quella serie di premesse e divenni misuratamente euforico. Appena entrato Matteo mi fece accomodare nel salotto e mi confidò che aveva -parcheggiato- i loro due bambini dalla nonna con l’accordo di riprenderli verso le 20:30. (Hanno preparato tutto al meglio e quindi ci aspettava un pomeriggio di fuoco e di sesso, pensai io!). Fatti i convenevoli di rito, Edda servì caffè pasticcini e bevande, preludio al pomeriggio che nell’atmosfera che ci circondava sembrava a luci rosse. Mentre io e Edda sorseggiavamo la bevanda guardandoci negli occhi, seduti sul divano, Matteo si allontanò discretamente… tornando di lì a poco con una videocassetta che inserì velocemente nel videoregistratore. Le prime immagini e i primi titoli di testa erano per la bella pornostar Selen che mostrava le sue grazie contornata da due possenti e cazzuti (nel vero senso del temine) maschi. La sorpresa di Edda fu palese, infatti rossore apparso immediatamente sul suo viso e dall'espressione di sorpresa, dedussi che non ne sapeva nulla! Era tutta un’orchestrazione di Matteo… La situazione precipitò in un silenzio assoluto, i secondi scorrevano lentamente e nessuno dei tre parlava. Ciò nonostante Edda sembrò gradire l’iniziativa del marito perché fu subito attraversata da una respirazione più vivace evidente su quella parte del seno mostrata dall’ampia scollatura. Voleva fare qualche commento forse, ma dalla bocca uscivano solo dei suoni confusi che evidenziavano il suo stato di eccitazione. Matteo si avvicinò a lei, si accucciò ai suoi piedi e le suggerì di spalancare le cosce, aiutandola con le mani nel movimento. Io fui preso un po’ in contropiede, mi meravigliò infatti la rapidità con cui iniziavano le danze, ma non mi importava anch'io adesso sentivo il cazzo ergersi di sotto ai pantaloni. Nella stanza in penombra scorrevano le scene del film proiettando fasci di luce ora chiari ora scuri, Edda assisteva con il corpo lievemente abbandonato verso di me, io con la mano sinistra le accarezzavo i lunghi capelli corvini mentre con la destra mi abbassavo la lampo dei pantaloni. Stavo per concludere l’estrazione del cazzo dai pantaloni quando Ann mi fermò e candidamente disse: "Sono completamente bagnata. Questa situazione ma fa sentire in imbarazzo, ti dispiace se ci fermiamo un momento?!" "OK Edda", risposi deluso, ed aggiunsi vedi Edda… è normale essere titubanti al primo tentativo; mi è già accaduto altre volte di assistere ad una situazione simile… non preoccuparti… adesso calmati." Lasciai passare qualche interminabile istante… i nostri sguardi si incrociavano, poi lei volle chiarire meglio la situazione dicendogli: "Mi dispiace, mi sento tremendamente fuori luogo in questa situazione, sono eccitata, però non riesco a far cadere i miei freni inibitori, vorrei fare, ma non riesco a trovarne il coraggio!" "Non preoccuparti Edda…", risposi con voce calma… poi la strinsi forte a me. Rimanemmo per qualche minuto in quella posizione da innamorati, poi sentendola più rilassata, iniziai a baciarla sulla bocca limonandola come fossimo dei fidanzati. Lai da subito rimase un po’ statica ma il mio indulgere a lungo con la lingua aggrovigliata alla sua la fece sciogliere e cominciò a dare nuova veste a quella pratica prendendo talvolta l’iniziativa succhiandomi lungamente la lingua in una successioni di movimento relativo tra il suo ed il mio capo. Sì cominciava a scaldarsi ignorando le scene che si susseguivano nell’apparecchio TV e la sua respirazione diventava sempre più difficoltosa. Le era di aiuto anche la posizione assunta dal corpo che nascondeva il marito a quelle che erano sue iniziative concorrendo a liberarla dalle catene dell’inibizione. Continuando a baciarla con passione, cominciai a far scorrere le mie mani sul suo corpo ad accarezzare il suo corpo, in particolare il suo seno rigoglioso e quando mi venne da spremere un capezzolo la sentii fremere. Il suo corpo aveva perso la rigidità iniziale, si spingeva spontaneamente contro il mio… sì si stava sciogliendo e nello sciogliersi emanava passione e desiderio, confermando la mia ipotesi iniziale: mi trovavo di fronte ad una donna passionale che quando si fosse sbloccata avrebbe saputo soddisfare ogni mio desiderio erotico, una donna repressa dall’educazione ricevuta gestita male nel rapporto amoroso dal coniuge. Dal canto mio, insistevo su quel seno che sembrava avere una sensibilità fuori dal comune e non mi stancavo di lasciare scia della mia saliva su quelle poppe, far saltellare i capezzoli titillati dalla mia lingua , per poi affondare il colpo succhiandoglieli intensamente e facendoli roteare con la lingua… lei si agitava… diventava incontenibile muovendo il bacino su quel divano, mentre il marito seduto a terra di fronte alle sue gambe aperte si eccitava a vedere la moglie così rapita da quei semplici atti di flirt che la sollecitavano oltre modo. Mi staccai per un attimo, raggiunsi il suo lobo sinistro, lo leccai intensamente e sussurrai: “Ti leccherò allo stesso modo il clitoride se vuoi…” Lei ebbe un asttimo di perdizione… non reagiva (ero certo che stesse pensando intensamente a quanto le avevo detto) pazientai un istante ed aggiunsi: “Vuoi…?” riprendendo subito dopo il lavorio su di un capezzolo senza trascurare l’altro con la mano. Mi rispose, non con parole, ma con il primo orgasmo che le esplose nel basso ventre… in modo incontrollato, facendola contorcere come avesse ricevuto una stimolazione diretta nel punto suo più sensibile. Spontaneamente allargo le gambe e venne vinta da scrolloni del bacino e ansimi senza fine. Non persi tempo, allungai la mia mano verso la sua intimità, lei si ritrasse in un gesto naturale, poi si offrì alla mia carezza. Succhiava la mia lingua e la pompava quasi a volermi far capire che stava immaginando un pompino, mentre io mi introducevo nella figa che era un lago di umori. Immersi un dito, poi due, tre… ispezionandole la vagina, solleticandole il perineo e passai rapidamente al clitoride… era in un orgasmo continuo… poi vinti gli ultimi residui della sua inibizione urlò: “Chiavami… lo voglio dentro… sì fottimi, ah… che bello… voglio essere fottuta…!!! Voglio che mi chiavi sborrandomi dentro… sì lo voglio tutto dentro…!!!!” Matteo era ancora lì ai suoi piedi, costernato nel sentire la propria moglie chiedere di essere chiavata, una richiesta fatta senza ritegno alcuno, disinteressata di quanto lui potesse ora pensare di lei, morbosament provato dal possesso che io operavo in lei e della sua condivisione incondizionata, era eccitatissimo e si stava sparando una sega con una passione mai provata sborrando a ripetizione in una quantità mai vista e inimmaginabile. Questo mentre io dopo essermi liberato dei pantaloni, stavo per immergere il cazzo in quella vagina surriscaldata dalle mie azioni e dalle parole sussurratole e forse mai sentite prima di allora. Devo dire che anch’io seppur più avvezzo a quelle situazioni mik ero calato in quella parte di bull ed ero eccitatissimo, reso tale per la lunga opera di convincimento che dovetti usare verso Edda. Iniziai così a fotterla, muovendomi in quella vagina caldissima e che mi trasmetteva continue contrazioni, non riuscii a durare com’ero solito, sentivo che l’eccitazione aveva la meglio su di me, lei si agitava, sembrava provare un godimento mai provato, chiavavamo veramente insieme, senza quasi mai smettere di baciarci, io pastrugnavo le sue mammelle e lei non se ne sottraeva, neanche quando preso dalla frenesia gliele schiacciavo o mordevo i capezzoli. Ad un tratto mi fermai per chiederle con un tono di voce sommesso, tale però che potesse sentire anche Matteo: “Edda… io sto per venire… posso venirti dentro?” Lei scattandosi da ogni sudditanza dal marito, mi rispose prontamente: “Sì… fotti tranquillo e godi… voglio sentirti, voglio sentire la tua sborra che mi invade la fica, riempila tutta…!!!!” Non cercai altro, sentii il cazzo gonfiarsi oltremisura, raccogliere attorno a sé tutta l’energia disponibile e lanciare la prima bordata verso l’utero… urlai una parola soltanto: “GODOOOO…!!! e venni… una frazione di secondo passò quando quel getto colpì Edda, lei urlò disinibita: “Mamma che bello…!!! Che caldo…!!! È magnifico…!!! Ed accompagnò tutta la mia eiaculazione con un orgasmo da sogno, rispondendo ai miei colpi con contraccolpi generati dalle sue contrazioni che sembravano non finire, stringendomi il cazzo quasi a volerlo sollecitare a sborrare, sborrare ancora fino a svuotare i coglioni. Matteo nell’assistere a quell’amplesso si era già masturbato di nuovo, lasciando cadere la sborra sul pavimento. Eravamo entrambi ansimanti, ci riposammo un momento, quel tanto sufficiente per riprendere una respirazione pressoché normale, Edda cercò di alzarsi dal divano, voleva andare in bagno, ma le girava fortemente la testa, allora le proposi: "Amore… vorrei lavarti la fica", le dissi… e poi aggiunsi "Mi piacerebbe farti un bidè e poi leccartela sino a preparati per una seconda scopata!" "Ottima idea, Eros", disse il marito che era stato sino ad allora in silenzio. Poi rivolgendosi alla moglie le sussurò: "Dai cara non ti richiudere in te stessa, adesso hai provato quant’è bello far bene l’amore, divertirci." Edda dopo un attimo di esitazione si alzò e prendendomi per mano mi condusse in bagno. Mentre il marito riempiva il bidè di acqua tiepida io mi lavai sotto la doccia. Edda ci ripensò e volle venire nella doccia con me, stavamo abbracciati sotto la doccia, lei mi baciava entusiasta, volle poi lavarmi tutto ma mise cura particolare nell’insaponarmi il cazzo e le palle, sembrava una bambina che aveva trovato il suo giocattolo preferito. Matteo attraverso le pareti trasparenti della doccia osservava la scena e io suo cazzo reagiva lentamente erigendosi. Quando Edda mi sciacquò, l’acqua fece scivolare il sapone anche dalle pareti, Edda guardando il marito
gli disse irriverente: “Matteo stai attento a cosa faccio adesso”. Matteo diede ascolto alla moglie… era lì dritto dietro la parete in attesa di qualcosa, quel qualcosa che la moglie gli aveva raccomandato. Lei si chinò di fronte a me e avvolse nella sua bocca il mio cazzo e iniziò a farmi un pompino (immaginai forse il ringraziamento per quanto l’avevo fatta godere…) Matteo da fuori aveva un’aria sbigottita, sembrava incredulo… il cazzo gli si rizzò di botto e prese a tirarsi l’ennesima sega. Lei guardandolo all’opera sorrideva ed intanto suggeva la mia cappella facendomi stare senza fiato. Lavorò a lungo: cappella, cazzo e palle, fino a farmi sborrare… non solo… ma ingoiò la mia sborra leccandosi le labbra. Ecco usciva all’esterno quell’Edda che io dubitavo fosse in lei, un po’ puttana, donna calda e zoccola che Matteo non aveva mai saputo scoprire! Un tesoro di libidine nascosto che lasciò sgomento il marito. Matteo riprendendosi dal colpo subito esordì con una frase che mi lascio perplesso: "Vedi come ti vogliamo bene… sei la nostra donna!" In una frazione di secondo pensai che quella non era una semplice scopata, ma il principio di una relazione che sarebbe durata per molti anni. Allora volli entrare nuovamente di scena e dissi a Matteo: "Non vedi che tua moglie é pronta?! Dove ci possiamo accomodare, non credo il bagno sia il miglior posto dove "svezzare" completamente Edda" "Certo Eros, ricomponiamoci e andiamo in camera da letto", dissi. Lui gradendo il mio intervento fatto anche a suo favore esclamò: “Hai ragione, vieni andiamo in camera da letto?" La proposta mi stupì molto; di solito con le coppie di coniugi con cui avevo fatto sesso, consumavo il rapporto sui tappeti, o sui letti degli ospiti, o sui divani. Comunque non sul ciglio matrimoniale! È noto a tutti che la camera da letto e un luogo intimo che non viene aperto a tutti, figurarsi poi ad uno di passaggio com’ero io?! Questo indicava, almeno a mio modesto parere, la loro intenzione di essere trattato come uno di famiglia. "Sì, andiamo sul letto matrimoniale, lì saremo più comodi", disse Edda guardandomi negli occhi. Ci dirigemmo, camminando in un corridoio buio, verso la nostra prossima alcova. Giunti alla soglia vedemmo il marito gia nudo che, accomodato sulla poltroncina, ci esortava a gettarci sul letto. La luce che i due lumi dei comodini irradiavano facevano capolino sul suo corpo bianco, mettendo in mostra un corpo bello e non ancora segnato dal tempo. La stavo letteralmente mangiando con gli occhi e lei ne era felice e lusingata. Pochi istanti dopo fu lei che si avvicinò con movimenti sensuali. Il mio membro svettava nell'aria come l'asta di una bandiera, pronto a impalare una donna che non aspettava altro. Mi avvicinai a lei e ripresi a baciarla appassionatamente. Le nostre lingue roteavano quasi impazzite e il cazzo, che era già duro, strusciava sul ventre della donna che cercava assumere una posizione comoda ad essere penetrata. Mentre noi ansimavamo freneticamente, Matteo si stava massaggiando di nuovo il cazzo e mi incitava a scopare la moglie…" Dai Eros, fammi vedere come sai far godere quella troia di Edda" "A questo punto scommetto che ti implorerà anche di incularla… ehm … ricordati che lei è ancora vergine da quel lato!" Oramai la Passione era così alta che non sentivamo cosa l'uomo stesse dicendo. Ci gettammo sul letto e avvinghiati come due amanti che non si frequentano da tempo continuammo nei nostri preliminari. Edda, finalmente, si era disinibita, ansimava, toccava e baciava come una forsennata. Finalmente potevo prenderla come desideravo e come voleva il marito. Ma prima di infilare il cazzo nella fica pelosa della mia dolce e conturbante partner, sentii il forte impulso di esplorare nuovamente la sua cavità vaginale. Allora mi staccai dalla donna e le chiesi di distendersi sul letto. Lei ubbidì diligentemente e si posizionò come le avevo chiesto. Che spettacolo paradisiaco: Edda giaceva a gambe aperte, ora potevo ammirare quella natura che avevo usato prima senza esitazioni. "Dai Eros …mi disse… fammi godere" furono le parole che dettero il "là" alle danze. Con il cazzo pronto all'uso mi avvicinai a quella fregna ansimante e… cosa vedevano le mie pupille… la fessura era leggermente dischiusa, lucida per l’eccitazione. La vulva era carnosa, le piccole labbra, regolari si protendevano vogliose all'esterno e lasciavano intravedere la fessura già bene aperta. Non riuscì a resistere oltre, mentre con la destra la allargai bene le labbra vaginali, l’altra mano guidò il cazzo a penetrare profondamente nello spacco. "Dai, racconta a Matteo quello che stai provando. Sicuramente lui non può vedere impegnato com'è a strofinarsi l'uccello", le dissi con voce ferma e perentoria. E lei, ansimando… "Ah… con una mano mi tiene la fica aperta mentre con l'altra ha guidato il suo cazzone fino a farmi sfiorare l’utero ed io mi sto bagnando tantissimo…" "E tu Matteo, ti stai eccitando?" “Sì” rispose lui con voce roca aumentando il ritmo della sega. L'uomo oramai assisteva silenzioso a ciò che io stavo facendo. "Dai Edda, fagli sentire…" chiesi girandomi verso Matteo e guardandolo in modo provocatorio "…che ti piace!" La voce di Edda era maledettamente provocatoria e sostenne: "Sì, mi piace… Sei un porco che fa fottere la sua donna e questo cazzone che mi fotte, mi piace moolto…!!!", alla fine della frase, prolungò la vocale indefinitamente leccandosi le labbra. L'atmosfera si stava scaldando ed io mi surriscaldavo. "Guarda cosa ti faccio, bella" le dissi, ed estraendo di tanto in tanto il cazzo lo indirizzavo sul clitoride… dandogli brevi pennellate veloci. Così facendo le strappavo dei gemiti, mentre con una mano lei si strizzava il seno". Non sembrava più la donna che avevo conosciuto al bar, “Ah…!!!” esclamava … uhm… continua, ti prego… non mollare…” Adesso Edda aveva completamente perso ogni freno inibitore ed io, che avevo esperienza sapevo di aver raggiunto un punto di carica idoneo a chiederle qualsiasi cosa. Con un certo affanno ed eccitazione mi sollevai da lei, la baciai e l'aiutai ad alzarsi. Mentre il mio liquido colava Edda mi chiese di aprire un tiretto del settimino che si trovava pochi metri da me e di prendere una salviettina. Con il cazzo a penzoloni mi diressi verso il mobile presi quello che mi aveva chiesto e, avvicinato a lei, l'asciugai. Poi Edda mi accompagno al bagno degli ospiti e mi chiese se gradivo fare una doccia ristoratrice, Accettai di buon grado e mi chiusi in bagno. Una doccia ristoratrice e una deliziosa crema per il corpo, consegnatami dalla padrona di casa, mi rimisero al mondo dopo quella inusuale prestazione sessuale. Alla mia uscita trovai in salotto Matteo che rideva ancora mentre Edda era ancora in bagno. Giunto sulla soglia della stanza l'uomo mi invitò ad accomodarmi. "Caro Eros… mi piaci… e mi piace come prendi mia moglie. Devi sapere che lei é stata molto contenta di questa esperienze e dopo un nostro breve consulto abbiamo deciso che ci piacerebbe "adottarti!" "Adottarmi?!" Questa fu l'unica parola che mi usci dalla bocca. Rimasi perplesso e nello stesso tempo molto stupito da quella richiesta" In questo modo..." proseguì Matteo… tu realizzeresti un mio grande sogno: condividere mia moglie con un uomo fidato, leale, giovanile e… dotato!" "Matteo… adesso non posso darti nessuna risposta, comunque sono onorato di questa proposta e ti prometto che ci penserò bene" L'uomo aggrottò la fronte e preso in contropiede dalla mia risposta disse " Ma non ti piace mia moglie?!" "Certo…" risposi "Ma… dovresti darmi un pochino di tempo per pensare. Magari… una serata usciamo a cena e…" Le mie parole furono interrotte da una gran risata e poi… "Certo, Eros! Ma perché non discuterne stasera qui da noi?! Dai…sei nostro ospite!" A questo punto rifiutare il suo invito sarebbero equivalso a sputare sul piatto in cui avevo mangiato sino ad ora e quindi accettai. Immediatamente Matteo prese il telefono e chiamò la mamma per avvertirla che, per impegni intercorsi, sarebbe andato a prendere i bambini verso le 23. Nel frattempo, uscita dal bagno, Edda venne messa al corrente della cena" Con piacere..." rispose la donna. E poi aggiunse "Questo ci darà modo di conoscerci meglio e approfondire ciò che Matteo ed io vogliamo da te!" Poi si avvicinò e mi baciò sulla bocca! Matteo, mentre la moglie parlava, era andato in cucina. La sua assenza fu molto breve e quando rientrò nel salotto aveva con se una bottiglia di spumante e tre calici. "Brindiamo…!" Bomm… il tappo dello spumante saltò in aria lasciando il liquido bianco e la schiuma uscire fuori. Matteo con velocità mise nei flut lo spumante e... alla salute di tutti noi e ad un futuro insieme fatto di amicizia e tanto buon sesso!!
gli disse irriverente: “Matteo stai attento a cosa faccio adesso”. Matteo diede ascolto alla moglie… era lì dritto dietro la parete in attesa di qualcosa, quel qualcosa che la moglie gli aveva raccomandato. Lei si chinò di fronte a me e avvolse nella sua bocca il mio cazzo e iniziò a farmi un pompino (immaginai forse il ringraziamento per quanto l’avevo fatta godere…) Matteo da fuori aveva un’aria sbigottita, sembrava incredulo… il cazzo gli si rizzò di botto e prese a tirarsi l’ennesima sega. Lei guardandolo all’opera sorrideva ed intanto suggeva la mia cappella facendomi stare senza fiato. Lavorò a lungo: cappella, cazzo e palle, fino a farmi sborrare… non solo… ma ingoiò la mia sborra leccandosi le labbra. Ecco usciva all’esterno quell’Edda che io dubitavo fosse in lei, un po’ puttana, donna calda e zoccola che Matteo non aveva mai saputo scoprire! Un tesoro di libidine nascosto che lasciò sgomento il marito. Matteo riprendendosi dal colpo subito esordì con una frase che mi lascio perplesso: "Vedi come ti vogliamo bene… sei la nostra donna!" In una frazione di secondo pensai che quella non era una semplice scopata, ma il principio di una relazione che sarebbe durata per molti anni. Allora volli entrare nuovamente di scena e dissi a Matteo: "Non vedi che tua moglie é pronta?! Dove ci possiamo accomodare, non credo il bagno sia il miglior posto dove "svezzare" completamente Edda" "Certo Eros, ricomponiamoci e andiamo in camera da letto", dissi. Lui gradendo il mio intervento fatto anche a suo favore esclamò: “Hai ragione, vieni andiamo in camera da letto?" La proposta mi stupì molto; di solito con le coppie di coniugi con cui avevo fatto sesso, consumavo il rapporto sui tappeti, o sui letti degli ospiti, o sui divani. Comunque non sul ciglio matrimoniale! È noto a tutti che la camera da letto e un luogo intimo che non viene aperto a tutti, figurarsi poi ad uno di passaggio com’ero io?! Questo indicava, almeno a mio modesto parere, la loro intenzione di essere trattato come uno di famiglia. "Sì, andiamo sul letto matrimoniale, lì saremo più comodi", disse Edda guardandomi negli occhi. Ci dirigemmo, camminando in un corridoio buio, verso la nostra prossima alcova. Giunti alla soglia vedemmo il marito gia nudo che, accomodato sulla poltroncina, ci esortava a gettarci sul letto. La luce che i due lumi dei comodini irradiavano facevano capolino sul suo corpo bianco, mettendo in mostra un corpo bello e non ancora segnato dal tempo. La stavo letteralmente mangiando con gli occhi e lei ne era felice e lusingata. Pochi istanti dopo fu lei che si avvicinò con movimenti sensuali. Il mio membro svettava nell'aria come l'asta di una bandiera, pronto a impalare una donna che non aspettava altro. Mi avvicinai a lei e ripresi a baciarla appassionatamente. Le nostre lingue roteavano quasi impazzite e il cazzo, che era già duro, strusciava sul ventre della donna che cercava assumere una posizione comoda ad essere penetrata. Mentre noi ansimavamo freneticamente, Matteo si stava massaggiando di nuovo il cazzo e mi incitava a scopare la moglie…" Dai Eros, fammi vedere come sai far godere quella troia di Edda" "A questo punto scommetto che ti implorerà anche di incularla… ehm … ricordati che lei è ancora vergine da quel lato!" Oramai la Passione era così alta che non sentivamo cosa l'uomo stesse dicendo. Ci gettammo sul letto e avvinghiati come due amanti che non si frequentano da tempo continuammo nei nostri preliminari. Edda, finalmente, si era disinibita, ansimava, toccava e baciava come una forsennata. Finalmente potevo prenderla come desideravo e come voleva il marito. Ma prima di infilare il cazzo nella fica pelosa della mia dolce e conturbante partner, sentii il forte impulso di esplorare nuovamente la sua cavità vaginale. Allora mi staccai dalla donna e le chiesi di distendersi sul letto. Lei ubbidì diligentemente e si posizionò come le avevo chiesto. Che spettacolo paradisiaco: Edda giaceva a gambe aperte, ora potevo ammirare quella natura che avevo usato prima senza esitazioni. "Dai Eros …mi disse… fammi godere" furono le parole che dettero il "là" alle danze. Con il cazzo pronto all'uso mi avvicinai a quella fregna ansimante e… cosa vedevano le mie pupille… la fessura era leggermente dischiusa, lucida per l’eccitazione. La vulva era carnosa, le piccole labbra, regolari si protendevano vogliose all'esterno e lasciavano intravedere la fessura già bene aperta. Non riuscì a resistere oltre, mentre con la destra la allargai bene le labbra vaginali, l’altra mano guidò il cazzo a penetrare profondamente nello spacco. "Dai, racconta a Matteo quello che stai provando. Sicuramente lui non può vedere impegnato com'è a strofinarsi l'uccello", le dissi con voce ferma e perentoria. E lei, ansimando… "Ah… con una mano mi tiene la fica aperta mentre con l'altra ha guidato il suo cazzone fino a farmi sfiorare l’utero ed io mi sto bagnando tantissimo…" "E tu Matteo, ti stai eccitando?" “Sì” rispose lui con voce roca aumentando il ritmo della sega. L'uomo oramai assisteva silenzioso a ciò che io stavo facendo. "Dai Edda, fagli sentire…" chiesi girandomi verso Matteo e guardandolo in modo provocatorio "…che ti piace!" La voce di Edda era maledettamente provocatoria e sostenne: "Sì, mi piace… Sei un porco che fa fottere la sua donna e questo cazzone che mi fotte, mi piace moolto…!!!", alla fine della frase, prolungò la vocale indefinitamente leccandosi le labbra. L'atmosfera si stava scaldando ed io mi surriscaldavo. "Guarda cosa ti faccio, bella" le dissi, ed estraendo di tanto in tanto il cazzo lo indirizzavo sul clitoride… dandogli brevi pennellate veloci. Così facendo le strappavo dei gemiti, mentre con una mano lei si strizzava il seno". Non sembrava più la donna che avevo conosciuto al bar, “Ah…!!!” esclamava … uhm… continua, ti prego… non mollare…” Adesso Edda aveva completamente perso ogni freno inibitore ed io, che avevo esperienza sapevo di aver raggiunto un punto di carica idoneo a chiederle qualsiasi cosa. Con un certo affanno ed eccitazione mi sollevai da lei, la baciai e l'aiutai ad alzarsi. Mentre il mio liquido colava Edda mi chiese di aprire un tiretto del settimino che si trovava pochi metri da me e di prendere una salviettina. Con il cazzo a penzoloni mi diressi verso il mobile presi quello che mi aveva chiesto e, avvicinato a lei, l'asciugai. Poi Edda mi accompagno al bagno degli ospiti e mi chiese se gradivo fare una doccia ristoratrice, Accettai di buon grado e mi chiusi in bagno. Una doccia ristoratrice e una deliziosa crema per il corpo, consegnatami dalla padrona di casa, mi rimisero al mondo dopo quella inusuale prestazione sessuale. Alla mia uscita trovai in salotto Matteo che rideva ancora mentre Edda era ancora in bagno. Giunto sulla soglia della stanza l'uomo mi invitò ad accomodarmi. "Caro Eros… mi piaci… e mi piace come prendi mia moglie. Devi sapere che lei é stata molto contenta di questa esperienze e dopo un nostro breve consulto abbiamo deciso che ci piacerebbe "adottarti!" "Adottarmi?!" Questa fu l'unica parola che mi usci dalla bocca. Rimasi perplesso e nello stesso tempo molto stupito da quella richiesta" In questo modo..." proseguì Matteo… tu realizzeresti un mio grande sogno: condividere mia moglie con un uomo fidato, leale, giovanile e… dotato!" "Matteo… adesso non posso darti nessuna risposta, comunque sono onorato di questa proposta e ti prometto che ci penserò bene" L'uomo aggrottò la fronte e preso in contropiede dalla mia risposta disse " Ma non ti piace mia moglie?!" "Certo…" risposi "Ma… dovresti darmi un pochino di tempo per pensare. Magari… una serata usciamo a cena e…" Le mie parole furono interrotte da una gran risata e poi… "Certo, Eros! Ma perché non discuterne stasera qui da noi?! Dai…sei nostro ospite!" A questo punto rifiutare il suo invito sarebbero equivalso a sputare sul piatto in cui avevo mangiato sino ad ora e quindi accettai. Immediatamente Matteo prese il telefono e chiamò la mamma per avvertirla che, per impegni intercorsi, sarebbe andato a prendere i bambini verso le 23. Nel frattempo, uscita dal bagno, Edda venne messa al corrente della cena" Con piacere..." rispose la donna. E poi aggiunse "Questo ci darà modo di conoscerci meglio e approfondire ciò che Matteo ed io vogliamo da te!" Poi si avvicinò e mi baciò sulla bocca! Matteo, mentre la moglie parlava, era andato in cucina. La sua assenza fu molto breve e quando rientrò nel salotto aveva con se una bottiglia di spumante e tre calici. "Brindiamo…!" Bomm… il tappo dello spumante saltò in aria lasciando il liquido bianco e la schiuma uscire fuori. Matteo con velocità mise nei flut lo spumante e... alla salute di tutti noi e ad un futuro insieme fatto di amicizia e tanto buon sesso!!
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