Incontriamoci
di
Lucah
genere
gay
Ho inviato il messaggio a Leonardo. Ho trovato il coraggio per inviarglielo. "Leonardo, ti va di venire da me per fare i compiti?" diceva il messaggio. Mi ha risposto dopo pochissimi minuti, accettando l'offerta. Mi sono sentito felice, appagato da un semplice "si".
Arrivó a casa mia verso le 16, quando ancora il cielo era bello luminoso, senza nuvole. Non tirai in ballo l'argomento sesso per un'ora, finchè non mi chiese se avevo pensato alla conversazione fatta qualche giorno prima. Da quel momento non lo vedevo più come il mio migliore amico, ma come il mio possibile fidanzato. Penso di essere diventato rosso, poiché lui subito mi chiede se ne voglio parlare o se mi imbarazza farlo. Gli rispondo sorridendo, dicendogli che mi sentivo a mio agio, che ne avrei parlato volentieri. La conversazione si sposto sull'ambito sessuale, i libri vennero chiusi e così rimasero per tutto il resto della giornata. Passata una mezz'oretta noto che nella zona del suo pene si è formata un'innalzamento. Faccio finta di niente e cerco di guardarlo il meno possibile, ma non riuscì a trattenere la mia voglia per molto tempo. Dopo 10 minuti dalla sua erezione, glielo feci notare, e lui mi rispose tranquillamente dicendomi che parlare di sesso gli fa questo effetto. Non riuscivo a non guardarlo e ad immaginarlo libero, fuori dalle sue mutande. Il mio perenne sguardo sul suo pacco lo fece sorridere, e così mi chiese il motivo di tale insistenza. Non riuscì a stare zitto: "è da quando mi hai inviato la foto del tuo pene che penso ci penso, è diventata quasi un'ossessione" gli dissi. Mi fisso negli occhi, mi sorrise e mi bació sulla guancia. Lo sguardo continuó, e piano piano mi avvicinai a lui, riducendo la distanza tra le nostre labbra a poco più di 3 cm. Era il momento giusto, dovevo farlo: lo baciai. Un bacio a stampo, veloce ma passionale. Lui mi imitó, ma stavolta lo fece durare un po' di piú. Il terzo bacio fu diverso: lentamente infiló la sua lingua nella mia bocca, e coì feci lo stesso. Era un bacio pieno di amore, di voglia e di passione. Le nostre lingue si intrecciavano lasciando poco spazio al respiro, che nel frattempo era diventato affannoso. Le sue mani mi presero per la vita, mentre le mie scesero sul suo sedere: era muscoloso ma soffice, una delizia per le mie dita. Finito il bacio fissai il suo pacco. Lui si slacció i pantaloni e io gli calai le mutande. Rimasi di pietra: il suo pene era così bello, più grande di quanto mi aspettassi. Aspettai qualche secondo guardandolo negli occhi, per poi concentrarmi sul suo pene. Gli baciai la cappella, grande e grossa, e inizia a leccargliela. Non entró tutto in bocca, ma il piacere reciproco era alto. La mia bocca e il suo pene erano una cosa sola. Glielo succhiai con amore, lentamente e attento a non fargli male. Alternavo movimenti della lingua con piccolo morsetti sulla cappella. Purtroppo sul più bello arrivó la chiamata di suo padre che lo invitava a tornare a casa. Erano già le 20:15, il tempo si era fermato per noi. Rispose al telefono mentre io continuavo nel mio lavoro, cercando di farglielo fatto bene. Dovette controllarsi per non far capire al padre che cosa stesse accadendo. Non mi fermai e iniziai a prenderlo anche in mano. Accelerai i tempi, facendo i movimenti più in fretta, ma sempre con amore. Era una goduria vederlo godere cosí tanto. Arrivato sul punto di venire, lo fece nella mia bocca, nella quale versó tutto il liquido. Glielo pulì con tanto amore, per poi alzarmi e leccargli le labbra. Era un bacio tra fidanzati quello, che sarebbe diventati il nostro bacio.
La prossima volta che lo invito a casa mia potremmo fare cose da fidanzati, no?
To be continued... :)
Arrivó a casa mia verso le 16, quando ancora il cielo era bello luminoso, senza nuvole. Non tirai in ballo l'argomento sesso per un'ora, finchè non mi chiese se avevo pensato alla conversazione fatta qualche giorno prima. Da quel momento non lo vedevo più come il mio migliore amico, ma come il mio possibile fidanzato. Penso di essere diventato rosso, poiché lui subito mi chiede se ne voglio parlare o se mi imbarazza farlo. Gli rispondo sorridendo, dicendogli che mi sentivo a mio agio, che ne avrei parlato volentieri. La conversazione si sposto sull'ambito sessuale, i libri vennero chiusi e così rimasero per tutto il resto della giornata. Passata una mezz'oretta noto che nella zona del suo pene si è formata un'innalzamento. Faccio finta di niente e cerco di guardarlo il meno possibile, ma non riuscì a trattenere la mia voglia per molto tempo. Dopo 10 minuti dalla sua erezione, glielo feci notare, e lui mi rispose tranquillamente dicendomi che parlare di sesso gli fa questo effetto. Non riuscivo a non guardarlo e ad immaginarlo libero, fuori dalle sue mutande. Il mio perenne sguardo sul suo pacco lo fece sorridere, e così mi chiese il motivo di tale insistenza. Non riuscì a stare zitto: "è da quando mi hai inviato la foto del tuo pene che penso ci penso, è diventata quasi un'ossessione" gli dissi. Mi fisso negli occhi, mi sorrise e mi bació sulla guancia. Lo sguardo continuó, e piano piano mi avvicinai a lui, riducendo la distanza tra le nostre labbra a poco più di 3 cm. Era il momento giusto, dovevo farlo: lo baciai. Un bacio a stampo, veloce ma passionale. Lui mi imitó, ma stavolta lo fece durare un po' di piú. Il terzo bacio fu diverso: lentamente infiló la sua lingua nella mia bocca, e coì feci lo stesso. Era un bacio pieno di amore, di voglia e di passione. Le nostre lingue si intrecciavano lasciando poco spazio al respiro, che nel frattempo era diventato affannoso. Le sue mani mi presero per la vita, mentre le mie scesero sul suo sedere: era muscoloso ma soffice, una delizia per le mie dita. Finito il bacio fissai il suo pacco. Lui si slacció i pantaloni e io gli calai le mutande. Rimasi di pietra: il suo pene era così bello, più grande di quanto mi aspettassi. Aspettai qualche secondo guardandolo negli occhi, per poi concentrarmi sul suo pene. Gli baciai la cappella, grande e grossa, e inizia a leccargliela. Non entró tutto in bocca, ma il piacere reciproco era alto. La mia bocca e il suo pene erano una cosa sola. Glielo succhiai con amore, lentamente e attento a non fargli male. Alternavo movimenti della lingua con piccolo morsetti sulla cappella. Purtroppo sul più bello arrivó la chiamata di suo padre che lo invitava a tornare a casa. Erano già le 20:15, il tempo si era fermato per noi. Rispose al telefono mentre io continuavo nel mio lavoro, cercando di farglielo fatto bene. Dovette controllarsi per non far capire al padre che cosa stesse accadendo. Non mi fermai e iniziai a prenderlo anche in mano. Accelerai i tempi, facendo i movimenti più in fretta, ma sempre con amore. Era una goduria vederlo godere cosí tanto. Arrivato sul punto di venire, lo fece nella mia bocca, nella quale versó tutto il liquido. Glielo pulì con tanto amore, per poi alzarmi e leccargli le labbra. Era un bacio tra fidanzati quello, che sarebbe diventati il nostro bacio.
La prossima volta che lo invito a casa mia potremmo fare cose da fidanzati, no?
To be continued... :)
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