Klimt
di
Ares e Sole
genere
etero
Questa e' la prima parte del racconto.
Per suggerimenti, critiche o commenti potete scrivere alla seguente casella mail: rvale87@hotmail.it
Buona lettura.
KLIMT
CAPITOLO PRIMO
Venne svegliata dall’aroma di caffè: “Allora Katia non e’ andata al lavoro” pensò tra sé, si girò verso il comodino per guardare la sveglia, segnava le 07:10: “Altri venti minuti e poi mi alzò” disse tra sé e sé rigirandosi dall’altra parte.
Quando riaprì gli occhi e controllò la sveglia segnava le 08:15, era proprio giunto il momento di alzarsi assonnata scese dal letto ed andò in bagno per farsi una doccia corroborante.
“Buongiorno” disse Anna entrando in cucina, Katia le dava le spalle era intenta a lavare qualcosa nel lavabo: “Buongiorno Anna, ben alzata.”
“Niente lavoro stamattina?”
“No, devo seguire una lezione assolutamente. Ma che ore sono scusa?”
Anna guardò l’orologio e le rispose che erano le 08:35.
“Cavolo!!! Devo scappare!!”
Cosi dicendo uscì dalla cucina dirigendosi nella sua camera, ritornò poco dopo con una borsa e disse ad Anna: “Ho scritto una lista delle cose che mancano ti dispiacerebbe andare a fare la spesa? Io ritornerò stasera e Massimo è andato a trovare i suoi.”
“Ok” rispose Anna che intanto si stava preparando la colazione.
“Scappo, buona giornata.”
“Ciao.”
“Mentre faceva colazione Anna diede un’occhiata al post – it che aveva scritto Katia e commentò ad alta voce: “Cavolo ma devo prendere tutto, possibile che non ci sia rimasto più niente??”
Iniziò a controllare se effettivamente mancavano tutte le cose che la sua amica aveva scritto ed alla fine dovette constatare che era effettivamente così.
Iniziò a pensare come avrebbe organizzato la giornata, ora si sarebbe dedicata allo studio, l’esame non era imminente ma preferiva fare le cose con calma, dopo qualche ora di studio sarebbe andata a fare la spesa cosi si sarebbe distratta e poi preparato il pranzo, riposino pomeridiano e per il pomeriggio non aveva programmi, le sarebbe piaciuto andare a fare una passeggiata nel parco oppure andarsi a comprare dei vestiti nuovi ma avrebbe deciso con calma dopo.
Alle 09:15 aprì il libro di oceanografia fisica ed iniziò a studiare, 22enne studente di biologia marina, Anna originaria delle marche da due anni viveva a Firenze, e da un anno condivideva l’appartamento con Katia e Massimo due ragazzi con i quali si trovava a meraviglia.
Aveva conosciuto Massimo tramite un’amica comune che li aveva messi in contatto poiché sapeva che lui cercava una nuova inquilina per condividere l’appartamento e Anna era alla ricerca di un posto dove stare visto che voleva andare via dall’ostello in cui si trovava.
Era la prima volta che Anna viveva fuori di casa, all’inizio sentì molto la nostalgia di casa ma poi con il tempo il fatto di essere indipendente iniziò a piacerle.
L’appartamento era abbastanza grande, ognuno dei tre ragazzi aveva una stanza per se, vi erano due bagni ed un piccolo salone ed una cucina non molto ampia ma sufficiente per le loro esigenze.
Ovviamente nessuno dei tre era di Firenze, Massimo era originario della Basilicata mentre Katia della Calabria, entrambi studiavano architettura.
Oltre che studiare Katia lavorava saltuariamente come commessa in un negozio di abbigliamento mentre sia lei che Massimo non lavoravano anche se stava cercando qualche lavoretto visto che non voleva pesare troppo sui genitori.
Aveva scelto la facoltà di biologia marina in quanto essendo amante del mare e degli animali le sarebbe piaciuto fare la ricercatrice marina.
Dopo aver studiato per due ore decise che era arrivato il momento di una pausa e di andare a fare la spesa, si vestì prese la lista scritta da Katia e si avviò verso il supermercato che non era distante da casa.
Girò per una mezzora tra gli scaffali del supermercato prendendo più roba di quanto era segnata e poi si diresse verso le casse per pagare.
Usci’ dal supermercato con tre buste piene di prodotti: “Accidenti quanto pesano! Potevo prendere meno cose!!” pensava tra se mentre procedeva con fatica verso casa.
Improvvisamente una busta cedette e il contenuto si riversò sul marciapiede.
“Porca miseria!” esclamò Anna fermandosi e poggiando le altre due buste in terra.
Dopo qualche secondo di smarrimento non avendo alternative iniziò a raccogliere quanto caduto a terra, non si accorse che lo sportello di un’autovettura parcheggiata di fronte a lei si era aperto, era sceso un uomo che raccolse alcuni prodotti che erano rotolati vicino alla macchina.
“Ecco signorina ci sono anche queste” le disse l’uomo porgendogli delle mele.
Anna che era intenta a mettere le cose nelle altre buste ebbe un sobbalzo: “Mi scusi non volevo spaventarla” le disse l’uomo sorridendole.
“Non si preoccupi ero sovrappensiero e non mi ero accorta di lei. La ringrazio e’ molto gentile.”
“Si figuri, ho visto tutta la scena ero appena salito in auto e queste mele sono rotolate vicino ad essa.”
“La ringrazio ancora” disse Anna mentre sistemava le mele nelle due buste rimaste che ora stavano per scoppiare.
“Pensa di farcela? Credo che anche queste due buste cederanno” disse l’uomo.
“Non ho alternative d’altra parte non manca molto.”
“Guardi se vuole le posso dare uno strappo con la macchina.”
“Veramente la ringrazio ma sono quasi arrivata” ed alzò le due buste.
Quasi subito una di esse diede segni di cedimento: “Penso proprio che accetterò il suo passaggio, altrimenti a casa non ci arrivo proprio” disse Anna.
“Bene, mi dia le buste” si propose l’uomo che le mise nel portabagagli dell’auto e fece accomodare Anna.
“Dove la porto signorina?”
“Abito in via del Tintoretto nr. 32”
“Ok.”Durante il tragitto si presentarono.
Arrivati a destinazione Luca, questo il nome dell’uomo, scaricò le buste e si propose di portarle fino a casa ma Anna declinò l’invito: “Già e’ stato molto gentile non si disturbi oltre ce la faccio, grazie”
“Come vuole.”
“Se mi aspetta le vorrei offrire almeno un caffè per ringraziarla.”
“Grazia, come se avessi accettato ma purtroppo devo scappare un impegno di lavoro mi attende. E’ stato un piacere conoscerla Anna, le auguro una buona giornata.”
“Grazie anche a lei.”
CAPITOLO SECONDO
Una settimana dopo durante una pausa dalle lezioni Anna era in un bar a prendere qualcosa da mangiare quando vide entrare Luca, lui non si era accorto di lei che gli si avvicinò: “Buongiorno”
“Oh, buongiorno Anna.”
Dopo i convenevoli si sedettero a un tavolo e pranzarono insieme iniziando a conoscersi.
Luca aveva 39 anni era un critico e professore d’arte piacque ad Anna per i suoi modi cortesi ed affabili, si interessò molto agli studi di lei essendo anche lui un amante del mare.
Al termine del pranzo Anna offrì al professore il caffè rimasto in sospeso da quella mattina.
Al momento di salutarsi Luca le diede la brochure di una mostra che si sarebbe aperta di lì a qualche giorno invitandola a vederla insieme a lui.
“Perché no?” disse Anna “Ci penserò e ti farò sapere.”
“Bene questo e’ il mio numero quando ha deciso fammi sapere”
“Lo farò.”
“Ciao e buona giornata.”
“Ciao.”
Quella sera mentre era distesa nel letto prima di addormentarsi prese la brochure e le diede uno sguardo: la mostra era di Gustav Klimt nato nel 1862 a Vienna, e’ il pittore più rappresentativo dell’art noveau, la recensione diceva: “Gustav Klimt è affascinato dalla seduzione femminile, che esalta con il preziosismo delle vesti e degli ambienti in un inno alla bellezza. Quale interprete del fasto viennese è un artista stimato e vede riconosciuto il valore della sua pittura. L'universo klimtiano si concentra sulla donna come idolo malsano e ossessivo e raccoglie la sfida al moralismo già lanciato da Schnitzler e Hofmannsthal, dalla misoginia di Weininger o dal motore erotico di Freud. Ecco allora corpi scomposti o riassorbiti in un decorativismo fortemente allusivo, ma nell'eterno divenire dell'essere umano anche l'ambiguo potere erotico della femme fatale cede allo spettro della morte.”
La cosa cominciava a interessarle, si ripropose che l’indomani si sarebbe documentata su questo pittore tramite internet.
Infatti la mattina successiva tramite la rete vide alcune opere del pittore la più famosa delle quali era” Il bacio” di cui aveva sentito parlare in qualche occasione, si decise e chiamò Antonio per confermare la sua intenzione di vedere la mostra.
“Ne sono felice” disse Luca.
“Ho letto la brochure ho visto su internet e mi piacerebbe saperne di più su questo autore e le sue opere.”
“Bene, allora la mostra apre dopodomani, ma io come altri critici possiamo vederla un giorno prima in anteprima quindi se per te va bene verrei a prenderti domani pomeriggio intorno alle 16:30, visto che possiamo entrare dalle 17:00.”
“Va bene, ti aspetterò sotto il portone.”
“Ok a domani allora.”
“Ciao.”
Luca fu puntuale cosi come Anna e alle 16:50 erano davanti l’ingresso del museo, lui fece vedere una tessera ed entrarono.
“Allora cosa sai di lui?”
“Beh che e’ austriaco, nato del 1862 ed e’ il più importante rappresentante dell’art nouveau. Tutto qui.”
“Oltre a questo c’e’ da aggiungere che, partito da una formazione artistica ancora tradizionale, diviene uno dei massimi esponenti della secessione viennese. In lui prevalgono il simbolo, l'evocazione della realtà, piuttosto che la sua rappresentazione; la linea elegante, morbida e sinuosa, la bidimensionalità delle forme, l'accostamento sapiente dei colori, il preziosismo, in una fusione e in un assorbimento delle più svariate componenti, che vanno dalla conoscenza dei mosaici di Ravenna (fulgore e divisionismo cromatico, superamento della realtà, assenza di volumetria) fino alle più recenti acquisizioni artistiche (simbolismo, decadentismo) e psicanalitiche (l'espressione dell'inconscio attraverso il segno pittorico). Ma l'arte di Klimt non è tutta o soltanto espressione di un mondo interiore morbosamente angosciato, come appare in molte sue opere: egli è capace di rendere anche l'ultima magica poesia di un bel paesaggio o la forza interiore che emana dai visi di alcuni splendidi ritratti femminili. Dopo questa breve introduzione possiamo iniziare con i suoi quadri, ok?”
“Si sono pronta.”
“Il primo ha come titolo GIUDITTA e riporta su tela la nota vicenda biblica di Giuditta che tiene in mano la testa appena recisa di Oloferne. Qui Giuditta è rappresentata come un genere di donna contemporanea, una dama della decadente società viennese; con questo dipinto l'artista ha ideato il genere della femme fatale molto prima che attrici del calibro di Greta Garbo o Marlene Dietrich lo incarnassero e venisse coniato il termine "vamp".”
“Poi passiamo alla tela che s’intitola LE VERGINI qui c’e’ la massima espressione della sensualità, al punto da sfociare nel lesbismo, che all'epoca era "una moda".
Una moda per ricchi, certo, per le colte aristocrazie delle grandi capitali europee, ma pur sempre una moda. Eppure Klimt riesce a darne un'interpretazione sottile ed eccitantissima, dolcemente visionaria.”
Anna più osservava i quadri più ascoltava Luca e più si eccitava.
“Ma cosa mi sta succedendo?” si chiese tra sé. “Sto guardando dei quadri e mi sto’ eccitando? Vero che si tratta di quadri erotici ma non pensavo che potessi mai arrivare a tanto.”
“Molto bello questo” disse lei mentre lo osservava.
“Ora passiamo ad ADAMO ED EVA: qui’ una donna dalle forme giunoniche, come a rappresentare un tempo passato, forse mai esistito. La nudità completa in questo quadro mostra la volontà dell'artista di spiare l’intimità femminile. La donna in primo piano, con gli occhi aperti fautrice del suo destino, l'uomo sullo sfondo, con gli occhi chiusi e la testa china, completamente abbandonato come in un’estasi data dalla sola vicinanza alla donna.”
Nell’ascoltare le sue parole Anna si eccitava ancora di più soprattutto quando dice che l’autore mostra la volontà di Klimt di spiacere l’intimità’ femminile, questa idea le piacque molto, essere spiata, ritratta..
La voce di Luca la destò dai suoi pensieri: “Nel prossimo quando c’era anche il mare” disse sorridendo.
“S’intitola BISCE D’ACQUA: qui l'artista viennese mette in scena un delicato abbraccio tutto al femminile, optando per uno scenario subacqueo denso di simbolismi, con tanto di alghe d'oro che sembrano preziosi gioielli, decorazioni che sono di per sé una sublime perversione. In questo spazio acquatico ma inondato di luce, l'abbraccio dipinto da Klimt è un languido incontro di membra allungatissime, masse di capelli, carni bianche, corpi evanescenti di donne che si trasformano in sirene.”
Anna era come rapita nel guardare i quadri, persa nei suoi pensieri che diventavano sempre più lussuriosi.
“Il prossimo s’intitola DANAE qui siamo di fronte ad una tela tutta passione, eccitazione, concupiscenza. Come se il mondo poetico klimtiano si fosse acceso di una forte carnalità che traspare prepotentemente in questo dipinto attraverso lo sconvolgimento dei sensi. Una vocazione perciò tutta terrestre e per nulla celeste.”
Quasi senza accorgersene Anna chiuse gli occhi e le parole di lui rimbombarono nella sua testa: passione, eccitazione, concupiscenza, carnalità, era eccitatissima, avrebbe voluto appartarsi e sfogare i suoi istinti ma non poteva, riaprì gli occhi e fissò il quadro, voleva essere lei la donna ritratta, voleva essere che fosse il suo corpo ritratto, che fosse lei fonte di erotismo per uomini e donne.
“Anna ma che fai? Ti sei incantata?”
Ebbe un sussulto quando senti la voce di Luca, si girò verso di lui che era andato avanti e fermo davanti ad un altro quadro.
“Scusa ma questo quadro mi piace particolarmente e lo stavo guardando ancora.”
“Me ne sono accorto che ti piace, lo stai fissando da cinque minuti” disse lui ridendo.
Lei si avvicinò a lui che iniziò a parlare: “Questa e’ l’opera più famosa di Klimt IL BACIO, isolati dal mondo in un abbraccio che è fusione sensuale e spirituale al tempo stesso, gli amanti del Bacio celebrano il trionfo del potere risolutore dell'eros, in grado di ridurre in estatica armonia i conflitti tra uomo e donna e tra persona e natura. Sulla veste si distingue chiaramente la parte maschile (forme geometriche quadrate e rettangolari) e quella femminile (curvilinee).
“Bellissimo” esclamò lei, che ormai era bagnatissima avrebbe voluto andare in bagno ma rimase lì, voleva vedere ancora quadri, voleva continuare a venire mentre lui parlava.
“Ora concludiamo il nostro breve giro tra le opere di Klimt con un disegno che si intitola MISSIONARES, ebbene si proprio come la posizione per fare l’amore infatti ritrae un uomo ed una donna nell’atto sessuale. In questa posizione entrambi i partner posso abbracciarsi e vedersi, si può anche variare l'angolo di penetrazione e offre la possibilità di stimolazione del clitoride dalla base del pene.”
“Fine del tour” disse Luca.
“Molto interessante, non lo conoscevo come artista e devo dire che mi è piaciuta molto questa mostra. Tratta di erotismo ma in maniera molto particolare e non volgare.”
“Si infatti a me piace molto anche per questo” rispose Luca.
Continuarono a chiacchierare frattanto che raggiunsero l’uscita del museo, Luca guardò l’orologio erano le 19:15: “Visto che sono quasi le sette e mezzo che ne dici di andare a prendere un aperitivo in un bar qui vicino e poi mangiare qualcosa insieme?”
“Si volentieri” rispose lei.
Impiegarono cinque minuti ad arrivare, si sedettero ad un tavolo ed ordinarono.
Mentre stavano parlando Anna ricevette un sms dopo averlo letto cambiò espressione, la cosa non passò inosservata a Luca che le chiese: “Tutto ok?”
“Si, si” rispose lei continuando: “E’ solo che mi ero dimenticata di avere un appuntamento stasera e non posso accettare il tuo invito a cena.”
“Non ti devi preoccupare non c’e’ nessun problema faremo un’altra volta, se avevi preso un impegno e’ giusto che tu lo rispetti.”
“Mi spiace, ma me ne ero completamente dimenticata.”
“Te l’ho detto non c’e’ nessun problema, ci sentiremo nei prossimi giorni e ci metteremo d’accordo per un’altra sera.”
“Ok” fu la risposta non troppo convinta di lei.
Dopo aver terminato l’aperitivo Luca la riaccompagnò a casa. Una volta nella sua stanza Anna rilesse il messaggio: ‘Ti passo a prendere alle 21:30, mi raccomando vestiti come piace a me e …..senza intimo sotto.’ Da circa tre mesi frequentava un ragazzo greco che studiava architettura, si erano conosciuti una sera in un pub e da allora era iniziata una storia di sesso; venendo da una storia di quattro anni interrotta bruscamente, ora Anna, non voleva coinvolgimenti sentimentali ma solo divertirsi aspettando che arrivasse l’uomo giusto e quindi aveva messo le cose in chiaro con questo ragazzo fin da subito e lui aveva accettato.
Quando lesse il messaggio si trovò in imbarazzo perché aveva voglia di scopare ma anche di rimanere in compagnia di Luca e quindi era indecisa su cosa fare, alla fine prevalse la voglia di cazzo ma con la sicurezza che avrebbe rivisto Luca.
Guardò l’orologio mancava poco all’appuntamento con Karl e quindi iniziò a prepararsi: indossò un paio di jeans, scarpe con il tacco e un top di colore bianco con l’allacciatura al collo e …. senza reggiseno. Alle 21:30 in punto gli fece uno squillo sul telefonino e lei scese, salì in auto e gli diede un bacio sulla bocca: “Sei stupenda stasera”
“Grazie” rispose lei. “Dove andiamo?”
“Andiamo in un pub che mi hanno consigliato i miei amici di corso, ha aperto da poco e si mangia divinamente.”
“Ok. Per me va bene, mi fido dei tuoi amici”
La serata trascorse velocemente, il posto le piacque, e verso mezzanotte e mezza uscirono per andare a casa di lui.
Durante il tragitto Karl iniziò ad accarezzare Anna sulle gambe spostando la mano fino all’interno cosce, lei fece altrettanto sui pantaloni all’altezza del pene che in poco tempo crebbe.
Gli aprì la chiusura e dopo averlo tirato fuori iniziò ad accarezzarlo prima e a masturbarlo dopo fino a quando non si piegò su di lui mettendolo in bocca e cominciando a fargli un bocchino.
Le piacevano molto queste situazioni, non era tipo da “sesso routine”, la stimolavano cose del genere, improvvisazioni, sesso fatto in posti e momenti particolari e aveva trovato in questo ragazzo un partner ideale.
Continuò a fare sesso orale fin quando lui non accostò l’auto e quasi subito le venne in bocca.
Fu talmente tanto lo sperma eiaculato nella bocca di Anna che lei fece fatica ad ingoiarlo tutto e più di qualche goccia le cade’ sul sedile.
Dopo essersi ricomposti arrivarono a casa di lui dove scoparono fino a tarda ora.
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Buona lettura.
KLIMT
CAPITOLO PRIMO
Venne svegliata dall’aroma di caffè: “Allora Katia non e’ andata al lavoro” pensò tra sé, si girò verso il comodino per guardare la sveglia, segnava le 07:10: “Altri venti minuti e poi mi alzò” disse tra sé e sé rigirandosi dall’altra parte.
Quando riaprì gli occhi e controllò la sveglia segnava le 08:15, era proprio giunto il momento di alzarsi assonnata scese dal letto ed andò in bagno per farsi una doccia corroborante.
“Buongiorno” disse Anna entrando in cucina, Katia le dava le spalle era intenta a lavare qualcosa nel lavabo: “Buongiorno Anna, ben alzata.”
“Niente lavoro stamattina?”
“No, devo seguire una lezione assolutamente. Ma che ore sono scusa?”
Anna guardò l’orologio e le rispose che erano le 08:35.
“Cavolo!!! Devo scappare!!”
Cosi dicendo uscì dalla cucina dirigendosi nella sua camera, ritornò poco dopo con una borsa e disse ad Anna: “Ho scritto una lista delle cose che mancano ti dispiacerebbe andare a fare la spesa? Io ritornerò stasera e Massimo è andato a trovare i suoi.”
“Ok” rispose Anna che intanto si stava preparando la colazione.
“Scappo, buona giornata.”
“Ciao.”
“Mentre faceva colazione Anna diede un’occhiata al post – it che aveva scritto Katia e commentò ad alta voce: “Cavolo ma devo prendere tutto, possibile che non ci sia rimasto più niente??”
Iniziò a controllare se effettivamente mancavano tutte le cose che la sua amica aveva scritto ed alla fine dovette constatare che era effettivamente così.
Iniziò a pensare come avrebbe organizzato la giornata, ora si sarebbe dedicata allo studio, l’esame non era imminente ma preferiva fare le cose con calma, dopo qualche ora di studio sarebbe andata a fare la spesa cosi si sarebbe distratta e poi preparato il pranzo, riposino pomeridiano e per il pomeriggio non aveva programmi, le sarebbe piaciuto andare a fare una passeggiata nel parco oppure andarsi a comprare dei vestiti nuovi ma avrebbe deciso con calma dopo.
Alle 09:15 aprì il libro di oceanografia fisica ed iniziò a studiare, 22enne studente di biologia marina, Anna originaria delle marche da due anni viveva a Firenze, e da un anno condivideva l’appartamento con Katia e Massimo due ragazzi con i quali si trovava a meraviglia.
Aveva conosciuto Massimo tramite un’amica comune che li aveva messi in contatto poiché sapeva che lui cercava una nuova inquilina per condividere l’appartamento e Anna era alla ricerca di un posto dove stare visto che voleva andare via dall’ostello in cui si trovava.
Era la prima volta che Anna viveva fuori di casa, all’inizio sentì molto la nostalgia di casa ma poi con il tempo il fatto di essere indipendente iniziò a piacerle.
L’appartamento era abbastanza grande, ognuno dei tre ragazzi aveva una stanza per se, vi erano due bagni ed un piccolo salone ed una cucina non molto ampia ma sufficiente per le loro esigenze.
Ovviamente nessuno dei tre era di Firenze, Massimo era originario della Basilicata mentre Katia della Calabria, entrambi studiavano architettura.
Oltre che studiare Katia lavorava saltuariamente come commessa in un negozio di abbigliamento mentre sia lei che Massimo non lavoravano anche se stava cercando qualche lavoretto visto che non voleva pesare troppo sui genitori.
Aveva scelto la facoltà di biologia marina in quanto essendo amante del mare e degli animali le sarebbe piaciuto fare la ricercatrice marina.
Dopo aver studiato per due ore decise che era arrivato il momento di una pausa e di andare a fare la spesa, si vestì prese la lista scritta da Katia e si avviò verso il supermercato che non era distante da casa.
Girò per una mezzora tra gli scaffali del supermercato prendendo più roba di quanto era segnata e poi si diresse verso le casse per pagare.
Usci’ dal supermercato con tre buste piene di prodotti: “Accidenti quanto pesano! Potevo prendere meno cose!!” pensava tra se mentre procedeva con fatica verso casa.
Improvvisamente una busta cedette e il contenuto si riversò sul marciapiede.
“Porca miseria!” esclamò Anna fermandosi e poggiando le altre due buste in terra.
Dopo qualche secondo di smarrimento non avendo alternative iniziò a raccogliere quanto caduto a terra, non si accorse che lo sportello di un’autovettura parcheggiata di fronte a lei si era aperto, era sceso un uomo che raccolse alcuni prodotti che erano rotolati vicino alla macchina.
“Ecco signorina ci sono anche queste” le disse l’uomo porgendogli delle mele.
Anna che era intenta a mettere le cose nelle altre buste ebbe un sobbalzo: “Mi scusi non volevo spaventarla” le disse l’uomo sorridendole.
“Non si preoccupi ero sovrappensiero e non mi ero accorta di lei. La ringrazio e’ molto gentile.”
“Si figuri, ho visto tutta la scena ero appena salito in auto e queste mele sono rotolate vicino ad essa.”
“La ringrazio ancora” disse Anna mentre sistemava le mele nelle due buste rimaste che ora stavano per scoppiare.
“Pensa di farcela? Credo che anche queste due buste cederanno” disse l’uomo.
“Non ho alternative d’altra parte non manca molto.”
“Guardi se vuole le posso dare uno strappo con la macchina.”
“Veramente la ringrazio ma sono quasi arrivata” ed alzò le due buste.
Quasi subito una di esse diede segni di cedimento: “Penso proprio che accetterò il suo passaggio, altrimenti a casa non ci arrivo proprio” disse Anna.
“Bene, mi dia le buste” si propose l’uomo che le mise nel portabagagli dell’auto e fece accomodare Anna.
“Dove la porto signorina?”
“Abito in via del Tintoretto nr. 32”
“Ok.”Durante il tragitto si presentarono.
Arrivati a destinazione Luca, questo il nome dell’uomo, scaricò le buste e si propose di portarle fino a casa ma Anna declinò l’invito: “Già e’ stato molto gentile non si disturbi oltre ce la faccio, grazie”
“Come vuole.”
“Se mi aspetta le vorrei offrire almeno un caffè per ringraziarla.”
“Grazia, come se avessi accettato ma purtroppo devo scappare un impegno di lavoro mi attende. E’ stato un piacere conoscerla Anna, le auguro una buona giornata.”
“Grazie anche a lei.”
CAPITOLO SECONDO
Una settimana dopo durante una pausa dalle lezioni Anna era in un bar a prendere qualcosa da mangiare quando vide entrare Luca, lui non si era accorto di lei che gli si avvicinò: “Buongiorno”
“Oh, buongiorno Anna.”
Dopo i convenevoli si sedettero a un tavolo e pranzarono insieme iniziando a conoscersi.
Luca aveva 39 anni era un critico e professore d’arte piacque ad Anna per i suoi modi cortesi ed affabili, si interessò molto agli studi di lei essendo anche lui un amante del mare.
Al termine del pranzo Anna offrì al professore il caffè rimasto in sospeso da quella mattina.
Al momento di salutarsi Luca le diede la brochure di una mostra che si sarebbe aperta di lì a qualche giorno invitandola a vederla insieme a lui.
“Perché no?” disse Anna “Ci penserò e ti farò sapere.”
“Bene questo e’ il mio numero quando ha deciso fammi sapere”
“Lo farò.”
“Ciao e buona giornata.”
“Ciao.”
Quella sera mentre era distesa nel letto prima di addormentarsi prese la brochure e le diede uno sguardo: la mostra era di Gustav Klimt nato nel 1862 a Vienna, e’ il pittore più rappresentativo dell’art noveau, la recensione diceva: “Gustav Klimt è affascinato dalla seduzione femminile, che esalta con il preziosismo delle vesti e degli ambienti in un inno alla bellezza. Quale interprete del fasto viennese è un artista stimato e vede riconosciuto il valore della sua pittura. L'universo klimtiano si concentra sulla donna come idolo malsano e ossessivo e raccoglie la sfida al moralismo già lanciato da Schnitzler e Hofmannsthal, dalla misoginia di Weininger o dal motore erotico di Freud. Ecco allora corpi scomposti o riassorbiti in un decorativismo fortemente allusivo, ma nell'eterno divenire dell'essere umano anche l'ambiguo potere erotico della femme fatale cede allo spettro della morte.”
La cosa cominciava a interessarle, si ripropose che l’indomani si sarebbe documentata su questo pittore tramite internet.
Infatti la mattina successiva tramite la rete vide alcune opere del pittore la più famosa delle quali era” Il bacio” di cui aveva sentito parlare in qualche occasione, si decise e chiamò Antonio per confermare la sua intenzione di vedere la mostra.
“Ne sono felice” disse Luca.
“Ho letto la brochure ho visto su internet e mi piacerebbe saperne di più su questo autore e le sue opere.”
“Bene, allora la mostra apre dopodomani, ma io come altri critici possiamo vederla un giorno prima in anteprima quindi se per te va bene verrei a prenderti domani pomeriggio intorno alle 16:30, visto che possiamo entrare dalle 17:00.”
“Va bene, ti aspetterò sotto il portone.”
“Ok a domani allora.”
“Ciao.”
Luca fu puntuale cosi come Anna e alle 16:50 erano davanti l’ingresso del museo, lui fece vedere una tessera ed entrarono.
“Allora cosa sai di lui?”
“Beh che e’ austriaco, nato del 1862 ed e’ il più importante rappresentante dell’art nouveau. Tutto qui.”
“Oltre a questo c’e’ da aggiungere che, partito da una formazione artistica ancora tradizionale, diviene uno dei massimi esponenti della secessione viennese. In lui prevalgono il simbolo, l'evocazione della realtà, piuttosto che la sua rappresentazione; la linea elegante, morbida e sinuosa, la bidimensionalità delle forme, l'accostamento sapiente dei colori, il preziosismo, in una fusione e in un assorbimento delle più svariate componenti, che vanno dalla conoscenza dei mosaici di Ravenna (fulgore e divisionismo cromatico, superamento della realtà, assenza di volumetria) fino alle più recenti acquisizioni artistiche (simbolismo, decadentismo) e psicanalitiche (l'espressione dell'inconscio attraverso il segno pittorico). Ma l'arte di Klimt non è tutta o soltanto espressione di un mondo interiore morbosamente angosciato, come appare in molte sue opere: egli è capace di rendere anche l'ultima magica poesia di un bel paesaggio o la forza interiore che emana dai visi di alcuni splendidi ritratti femminili. Dopo questa breve introduzione possiamo iniziare con i suoi quadri, ok?”
“Si sono pronta.”
“Il primo ha come titolo GIUDITTA e riporta su tela la nota vicenda biblica di Giuditta che tiene in mano la testa appena recisa di Oloferne. Qui Giuditta è rappresentata come un genere di donna contemporanea, una dama della decadente società viennese; con questo dipinto l'artista ha ideato il genere della femme fatale molto prima che attrici del calibro di Greta Garbo o Marlene Dietrich lo incarnassero e venisse coniato il termine "vamp".”
“Poi passiamo alla tela che s’intitola LE VERGINI qui c’e’ la massima espressione della sensualità, al punto da sfociare nel lesbismo, che all'epoca era "una moda".
Una moda per ricchi, certo, per le colte aristocrazie delle grandi capitali europee, ma pur sempre una moda. Eppure Klimt riesce a darne un'interpretazione sottile ed eccitantissima, dolcemente visionaria.”
Anna più osservava i quadri più ascoltava Luca e più si eccitava.
“Ma cosa mi sta succedendo?” si chiese tra sé. “Sto guardando dei quadri e mi sto’ eccitando? Vero che si tratta di quadri erotici ma non pensavo che potessi mai arrivare a tanto.”
“Molto bello questo” disse lei mentre lo osservava.
“Ora passiamo ad ADAMO ED EVA: qui’ una donna dalle forme giunoniche, come a rappresentare un tempo passato, forse mai esistito. La nudità completa in questo quadro mostra la volontà dell'artista di spiare l’intimità femminile. La donna in primo piano, con gli occhi aperti fautrice del suo destino, l'uomo sullo sfondo, con gli occhi chiusi e la testa china, completamente abbandonato come in un’estasi data dalla sola vicinanza alla donna.”
Nell’ascoltare le sue parole Anna si eccitava ancora di più soprattutto quando dice che l’autore mostra la volontà di Klimt di spiacere l’intimità’ femminile, questa idea le piacque molto, essere spiata, ritratta..
La voce di Luca la destò dai suoi pensieri: “Nel prossimo quando c’era anche il mare” disse sorridendo.
“S’intitola BISCE D’ACQUA: qui l'artista viennese mette in scena un delicato abbraccio tutto al femminile, optando per uno scenario subacqueo denso di simbolismi, con tanto di alghe d'oro che sembrano preziosi gioielli, decorazioni che sono di per sé una sublime perversione. In questo spazio acquatico ma inondato di luce, l'abbraccio dipinto da Klimt è un languido incontro di membra allungatissime, masse di capelli, carni bianche, corpi evanescenti di donne che si trasformano in sirene.”
Anna era come rapita nel guardare i quadri, persa nei suoi pensieri che diventavano sempre più lussuriosi.
“Il prossimo s’intitola DANAE qui siamo di fronte ad una tela tutta passione, eccitazione, concupiscenza. Come se il mondo poetico klimtiano si fosse acceso di una forte carnalità che traspare prepotentemente in questo dipinto attraverso lo sconvolgimento dei sensi. Una vocazione perciò tutta terrestre e per nulla celeste.”
Quasi senza accorgersene Anna chiuse gli occhi e le parole di lui rimbombarono nella sua testa: passione, eccitazione, concupiscenza, carnalità, era eccitatissima, avrebbe voluto appartarsi e sfogare i suoi istinti ma non poteva, riaprì gli occhi e fissò il quadro, voleva essere lei la donna ritratta, voleva essere che fosse il suo corpo ritratto, che fosse lei fonte di erotismo per uomini e donne.
“Anna ma che fai? Ti sei incantata?”
Ebbe un sussulto quando senti la voce di Luca, si girò verso di lui che era andato avanti e fermo davanti ad un altro quadro.
“Scusa ma questo quadro mi piace particolarmente e lo stavo guardando ancora.”
“Me ne sono accorto che ti piace, lo stai fissando da cinque minuti” disse lui ridendo.
Lei si avvicinò a lui che iniziò a parlare: “Questa e’ l’opera più famosa di Klimt IL BACIO, isolati dal mondo in un abbraccio che è fusione sensuale e spirituale al tempo stesso, gli amanti del Bacio celebrano il trionfo del potere risolutore dell'eros, in grado di ridurre in estatica armonia i conflitti tra uomo e donna e tra persona e natura. Sulla veste si distingue chiaramente la parte maschile (forme geometriche quadrate e rettangolari) e quella femminile (curvilinee).
“Bellissimo” esclamò lei, che ormai era bagnatissima avrebbe voluto andare in bagno ma rimase lì, voleva vedere ancora quadri, voleva continuare a venire mentre lui parlava.
“Ora concludiamo il nostro breve giro tra le opere di Klimt con un disegno che si intitola MISSIONARES, ebbene si proprio come la posizione per fare l’amore infatti ritrae un uomo ed una donna nell’atto sessuale. In questa posizione entrambi i partner posso abbracciarsi e vedersi, si può anche variare l'angolo di penetrazione e offre la possibilità di stimolazione del clitoride dalla base del pene.”
“Fine del tour” disse Luca.
“Molto interessante, non lo conoscevo come artista e devo dire che mi è piaciuta molto questa mostra. Tratta di erotismo ma in maniera molto particolare e non volgare.”
“Si infatti a me piace molto anche per questo” rispose Luca.
Continuarono a chiacchierare frattanto che raggiunsero l’uscita del museo, Luca guardò l’orologio erano le 19:15: “Visto che sono quasi le sette e mezzo che ne dici di andare a prendere un aperitivo in un bar qui vicino e poi mangiare qualcosa insieme?”
“Si volentieri” rispose lei.
Impiegarono cinque minuti ad arrivare, si sedettero ad un tavolo ed ordinarono.
Mentre stavano parlando Anna ricevette un sms dopo averlo letto cambiò espressione, la cosa non passò inosservata a Luca che le chiese: “Tutto ok?”
“Si, si” rispose lei continuando: “E’ solo che mi ero dimenticata di avere un appuntamento stasera e non posso accettare il tuo invito a cena.”
“Non ti devi preoccupare non c’e’ nessun problema faremo un’altra volta, se avevi preso un impegno e’ giusto che tu lo rispetti.”
“Mi spiace, ma me ne ero completamente dimenticata.”
“Te l’ho detto non c’e’ nessun problema, ci sentiremo nei prossimi giorni e ci metteremo d’accordo per un’altra sera.”
“Ok” fu la risposta non troppo convinta di lei.
Dopo aver terminato l’aperitivo Luca la riaccompagnò a casa. Una volta nella sua stanza Anna rilesse il messaggio: ‘Ti passo a prendere alle 21:30, mi raccomando vestiti come piace a me e …..senza intimo sotto.’ Da circa tre mesi frequentava un ragazzo greco che studiava architettura, si erano conosciuti una sera in un pub e da allora era iniziata una storia di sesso; venendo da una storia di quattro anni interrotta bruscamente, ora Anna, non voleva coinvolgimenti sentimentali ma solo divertirsi aspettando che arrivasse l’uomo giusto e quindi aveva messo le cose in chiaro con questo ragazzo fin da subito e lui aveva accettato.
Quando lesse il messaggio si trovò in imbarazzo perché aveva voglia di scopare ma anche di rimanere in compagnia di Luca e quindi era indecisa su cosa fare, alla fine prevalse la voglia di cazzo ma con la sicurezza che avrebbe rivisto Luca.
Guardò l’orologio mancava poco all’appuntamento con Karl e quindi iniziò a prepararsi: indossò un paio di jeans, scarpe con il tacco e un top di colore bianco con l’allacciatura al collo e …. senza reggiseno. Alle 21:30 in punto gli fece uno squillo sul telefonino e lei scese, salì in auto e gli diede un bacio sulla bocca: “Sei stupenda stasera”
“Grazie” rispose lei. “Dove andiamo?”
“Andiamo in un pub che mi hanno consigliato i miei amici di corso, ha aperto da poco e si mangia divinamente.”
“Ok. Per me va bene, mi fido dei tuoi amici”
La serata trascorse velocemente, il posto le piacque, e verso mezzanotte e mezza uscirono per andare a casa di lui.
Durante il tragitto Karl iniziò ad accarezzare Anna sulle gambe spostando la mano fino all’interno cosce, lei fece altrettanto sui pantaloni all’altezza del pene che in poco tempo crebbe.
Gli aprì la chiusura e dopo averlo tirato fuori iniziò ad accarezzarlo prima e a masturbarlo dopo fino a quando non si piegò su di lui mettendolo in bocca e cominciando a fargli un bocchino.
Le piacevano molto queste situazioni, non era tipo da “sesso routine”, la stimolavano cose del genere, improvvisazioni, sesso fatto in posti e momenti particolari e aveva trovato in questo ragazzo un partner ideale.
Continuò a fare sesso orale fin quando lui non accostò l’auto e quasi subito le venne in bocca.
Fu talmente tanto lo sperma eiaculato nella bocca di Anna che lei fece fatica ad ingoiarlo tutto e più di qualche goccia le cade’ sul sedile.
Dopo essersi ricomposti arrivarono a casa di lui dove scoparono fino a tarda ora.
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