Confessioni di una Cagna - capitolo 1
di
Daniele C.
genere
zoofilia
Premessa
Riporto le confessioni di una cagna, si chiama Nicoletta, la storia è sua e solo sua, oltre che delle altre e degli altri coinvolti nella storia.
Io ho il merito, se così vogliamo chiamarlo, di averla ascoltata e riportata, spero fedelmente ed in una buona scrittura.
Non so se porterò a termine questo lavoro. In fin dei conti dipenderà dalla volontà della cagna di continuare a confessarsi e dal mio tempo e piacere di raccontarla.
Primo episodio
Mi chiamo Nicoletta, da tre anni sono la schiava o meglio la cagna di Miss Carla. Abitiamo nello stesso condominio e quindi per Lei è facile avermi a sua disposizione. Da circa un anno anche mia madre Anna è diventata, come me, la sua cagna.
Miss Carla è una donna di cinquantotto anni, alta 166 cm. robusta, con una quarta di seno, castana ed autorevole. Per lei non è stato difficile farmi diventare la sua cagna, ma di questo ne parleremo un’altra volta, così di come ha irretito mia madre Anna.
Anna è coetanea di Miss Carla, un corpo simile, un po’ più esile e morbido, lei è mora, ma anche lei ha due belle tette, anche lei una quarta. Io sono più alta di entrambe di quattro o cinque centimetri, sono anche più magra e slanciata, anch’io sono robusta, ma il mio è un corpo tonico e meno morbido. Sono una bella donna, oooops, una bella cagna. Belle tette, il mio seno è molto interessante, una terza con due coppe da sballo, un bel culo e delle cosce bianche, lunghe e tornite. Ho trentacinque anni.
L’episodio che vi vado a raccontare fa ormai parte della routine della mia vita di cagna.
Arriviamo, io e mia madre, nella casa della nostra Padrona e lei ci ordina di spogliarci e di metterci a quattro zampe. Noi ormai obbediamo meccanicamente. Lei chiama Willy, un incrocio di pastore, un bel cagnone. Quando il cane arriva ci ordina di stare ferme e lasciare che Willy faccia quello che vuole. Noi non osiamo fare diversamente, stiamo zitte e ferme con le terga belle alte in esposizione ed alla portata del suo muso e poi del suo arnese, tozzo e grosso.
Willi ci gira un po’ intorno, ci annusa, ci da qualche slinguata e poi inizia a leccare la fica di Anna. Dovete sapere che inizia sempre da mia madre, non so se è per l’odore, la carnagione, la posizione che la cagna assume, forse più sottomessa della mia, ma lei è la sua preferita, ormai l’ho capito da un pezzo e nonostante io sia stata la prima che ha avuto. E’ lei quella che prende per prima. Sempre. Infatti dopo qualche leccata la monta. Si spinge in alto poggia le zampe davanti sulla schiena della cagna quindi avanza fino alle sue spalle e poi la penetra. Willi inizia a pomparla freneticamente, mamma tiene gli occhi chiusi, il suo corpo si riscalda e diventa rosso. Dura diversi minuti, ma non poi molto, a Willi non interessa se la cagna gode o meno, lui fotte secondo i suoi tempi e secondo il suo desiderio, ma la cagna inesorabilmente viene. Dopo qualche minuto, in cui Willi spinge inesorabilmente, lui si ferma, la cagna ottiene il suo orgasmo con lievi guaiti e gemiti e Willi le sborra dentro riempiendola. Questo è momento delicato, perché Willi ha ora un bel nodo, grosso ed imponente e non ce la fa ad uscire dalla fica che ha appena riempito del suo succo. La cagna deve aspettare ferma e mansueta che il nodo si sgonfi per fare in modo che lui esca da lì. E la cagna lo sa, rimane nella posizione e lo regge amorevolmente. Ci vogliono un paio di minuti perché Willi esca, ma poi esce e la cagna si può rilassare.
Carla, come sempre, da routine, mi ordina di leccare la fica di mia madre e di ripulirla. Non oso contraddire la mia Padrona, mi frusterebbe. Quindi gattono dietro Anna e la lecco. Lecco e lappo, lecco ed ingoio. La ripulisco bene.
Ho appena finito che Willi mi gira intorno. E come ha fatto prima con Anna mi monta. La padrona sta seduta discinta in una poltroncina davanti a noi, ci guarda mentre veniamo montate, spesso ci ordina di guardarla negli occhi mentre veniamo prese. Questo aumenta la nostra umiliazione ed il suo godimento. Ora si è levata la gonna e le mutandine e mentre io vengo montata da Willi lei ordina a mia madre di leccarla. Mia madre, Anna, la cagna, ubbidisce, mette la testa tra le sue cosce e lecca. Lecca devotamente. La Padrona le stringe le cosce sul viso fin quasi a soffocarla e non la molla fino a quando non ottiene il suo orgasmo. Veniamo tutti e quattro quasi contemporaneamente. E’ Willi quello che ha goduto più di tutti. Ma anche io e l’altra cagna abbiamo avuto il nostro orgasmo. La Padrona non è stata da meno. Sul finale ha messo le unghie sulla testa di mia madre e non l’ha lasciata fino a quando non ha ottenuto quello che voleva.
Riporto le confessioni di una cagna, si chiama Nicoletta, la storia è sua e solo sua, oltre che delle altre e degli altri coinvolti nella storia.
Io ho il merito, se così vogliamo chiamarlo, di averla ascoltata e riportata, spero fedelmente ed in una buona scrittura.
Non so se porterò a termine questo lavoro. In fin dei conti dipenderà dalla volontà della cagna di continuare a confessarsi e dal mio tempo e piacere di raccontarla.
Primo episodio
Mi chiamo Nicoletta, da tre anni sono la schiava o meglio la cagna di Miss Carla. Abitiamo nello stesso condominio e quindi per Lei è facile avermi a sua disposizione. Da circa un anno anche mia madre Anna è diventata, come me, la sua cagna.
Miss Carla è una donna di cinquantotto anni, alta 166 cm. robusta, con una quarta di seno, castana ed autorevole. Per lei non è stato difficile farmi diventare la sua cagna, ma di questo ne parleremo un’altra volta, così di come ha irretito mia madre Anna.
Anna è coetanea di Miss Carla, un corpo simile, un po’ più esile e morbido, lei è mora, ma anche lei ha due belle tette, anche lei una quarta. Io sono più alta di entrambe di quattro o cinque centimetri, sono anche più magra e slanciata, anch’io sono robusta, ma il mio è un corpo tonico e meno morbido. Sono una bella donna, oooops, una bella cagna. Belle tette, il mio seno è molto interessante, una terza con due coppe da sballo, un bel culo e delle cosce bianche, lunghe e tornite. Ho trentacinque anni.
L’episodio che vi vado a raccontare fa ormai parte della routine della mia vita di cagna.
Arriviamo, io e mia madre, nella casa della nostra Padrona e lei ci ordina di spogliarci e di metterci a quattro zampe. Noi ormai obbediamo meccanicamente. Lei chiama Willy, un incrocio di pastore, un bel cagnone. Quando il cane arriva ci ordina di stare ferme e lasciare che Willy faccia quello che vuole. Noi non osiamo fare diversamente, stiamo zitte e ferme con le terga belle alte in esposizione ed alla portata del suo muso e poi del suo arnese, tozzo e grosso.
Willi ci gira un po’ intorno, ci annusa, ci da qualche slinguata e poi inizia a leccare la fica di Anna. Dovete sapere che inizia sempre da mia madre, non so se è per l’odore, la carnagione, la posizione che la cagna assume, forse più sottomessa della mia, ma lei è la sua preferita, ormai l’ho capito da un pezzo e nonostante io sia stata la prima che ha avuto. E’ lei quella che prende per prima. Sempre. Infatti dopo qualche leccata la monta. Si spinge in alto poggia le zampe davanti sulla schiena della cagna quindi avanza fino alle sue spalle e poi la penetra. Willi inizia a pomparla freneticamente, mamma tiene gli occhi chiusi, il suo corpo si riscalda e diventa rosso. Dura diversi minuti, ma non poi molto, a Willi non interessa se la cagna gode o meno, lui fotte secondo i suoi tempi e secondo il suo desiderio, ma la cagna inesorabilmente viene. Dopo qualche minuto, in cui Willi spinge inesorabilmente, lui si ferma, la cagna ottiene il suo orgasmo con lievi guaiti e gemiti e Willi le sborra dentro riempiendola. Questo è momento delicato, perché Willi ha ora un bel nodo, grosso ed imponente e non ce la fa ad uscire dalla fica che ha appena riempito del suo succo. La cagna deve aspettare ferma e mansueta che il nodo si sgonfi per fare in modo che lui esca da lì. E la cagna lo sa, rimane nella posizione e lo regge amorevolmente. Ci vogliono un paio di minuti perché Willi esca, ma poi esce e la cagna si può rilassare.
Carla, come sempre, da routine, mi ordina di leccare la fica di mia madre e di ripulirla. Non oso contraddire la mia Padrona, mi frusterebbe. Quindi gattono dietro Anna e la lecco. Lecco e lappo, lecco ed ingoio. La ripulisco bene.
Ho appena finito che Willi mi gira intorno. E come ha fatto prima con Anna mi monta. La padrona sta seduta discinta in una poltroncina davanti a noi, ci guarda mentre veniamo montate, spesso ci ordina di guardarla negli occhi mentre veniamo prese. Questo aumenta la nostra umiliazione ed il suo godimento. Ora si è levata la gonna e le mutandine e mentre io vengo montata da Willi lei ordina a mia madre di leccarla. Mia madre, Anna, la cagna, ubbidisce, mette la testa tra le sue cosce e lecca. Lecca devotamente. La Padrona le stringe le cosce sul viso fin quasi a soffocarla e non la molla fino a quando non ottiene il suo orgasmo. Veniamo tutti e quattro quasi contemporaneamente. E’ Willi quello che ha goduto più di tutti. Ma anche io e l’altra cagna abbiamo avuto il nostro orgasmo. La Padrona non è stata da meno. Sul finale ha messo le unghie sulla testa di mia madre e non l’ha lasciata fino a quando non ha ottenuto quello che voleva.
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