Fatti trovare alle 21
di
irondog
genere
dominazione
Questo racconto non è stato scritto di mio pugno, ma da una mia cara amica che me lo ha inviato tempo fa. Lei si dilettava a scrivere racconti basati su situazioni sue realmente accadute. Spero Vi piaccia e Vi stuzzichi la fantasia
" Fatti trovare alle 21,30 nel parcheggio delle ex acciaierie,segui la
statale 26 per 3 km e fermati quando vedrai un bidone di ferro che brucia nel parcheggio."
Questo fu il suo messaggio,l'unico messaggio che in quel pomeriggio freddo di novembre mi fosse arrivato da lui mentre lavoravo al mio pc.
Sentii l'ansia prendere possesso di me,l'eccitazione, la paura,il desiderio erano le prime emozioni che provai leggendo quelle poche parole.
Trascorsi il pomeriggio guardando e riguardando il display del mio cell, mi sarei aspettata di tutto,proprio come i giorni precedenti ma mai e poi mai una richiesta di incontro di questo tipo e poi... nel parcheggio di una fabbrica abbandonata!
"Perché questo,cosa vorrà fare?"
Non so dire se fosse più il timore o più l'eccitazione del non saper cosa mi aspettasse se mi fossi presentata all'appuntamento.
Il pomeriggio era eterno,le lancette scorrevano lente,odiavo quell'orologio maledetto!
"Finalmente... tra 5 minuti stacco dal lavoro" pensai con il cuore a mille e la mente invasa da pensieri confusi.
Arrivo a casa,una doccia rilassante... l'acqua che scorre sulla pelle mentre le mie percorrono ogni centimetro del mio corpo.
Mi preparo con cura,indosso il mio completo migliore, calze nere velate con rinforzo posteriore e reggicalze,gonna stretta a tubino blu scuro,camicia bianca di seta e scarpe con tacco 12.
Mancano pochi minuti alle 21 ed io sono li,in macchina con il motore acceso.
Penso al parcheggio,al buio,a lui... decido di partire,seguo le indicazioni alla lettera ed all'ora prestabilita arrivo in quel parcheggio con il cuore in gola... distante per studiare la situazione e capire immediatamente che posto fosse, l'unica cosa
che vidi fu quel bidone arrugginito che ardeva,fiamme alte e minacciose che illuminavano a malapena pochi metri più in là.
Mi parcheggiai poco distante da quel bidone ma al sicuro dalle fiamme,certa però di essere notata.
Il mio telefono inizio' a suonare,era lui,aprii a conversazione senza parlare e le poche parole che udii furono:
" Spogliati ora, completamente e resta in attesa! " e chiuse la conversazione.
Credevo di impazzire,ero eccitata... gia' bagnata da ore, avrei voluto trovarmi in qualsiasi altro posto ma non li,avevo paura...
avevo voglia,aveva freddo ma iniziai lo stesso a spogliarmi lentamente e timidamente guardandomi attorno con il cuore in gola e vogliosa come non mai.
Rimasi con l'intimo che a malapena conteneva il seno ed in un attimo, rumori di macchine... fari accesi come lampioni,mi ritrovai completamente accerchiata dai fari delle auto che mi accerchiarono illuminandomi completamente e non facendomi vedere cosa stesse succedendo.
Impaurita tentai di coprirmi con gli abiti ormai a terra ma la portiera si aprì improvvisamente,una mano mi fermò e fermò il mio respiro... mi prese i polsi con decisione e mi strattonò giù dalla macchina con fare grezzo appoggiandomi contro la vettura.
Riconobbi l'odore, riconobbi il calore , riconobbi il respiro e quella voce cosi' profonda e penetrante che mi invitò
a non muovermi ed a fare ciò che lui voleva.
"Non avere paura e fai quello che voglio,quello che anche tu vuoi. Ti ho organizzato questo, perché è ciò che desideri." mi disse sussurrandomi all'orecchio.
Quattro uomini difronte a me,vedevo le loro ombre tra le luci abbaglianti,mi schernivano, ridevano di me cosi' ferma, cosi' bloccata,così inerme dalle mani forti del Mio Signore che mi esponeva e mi offriva a loro,questi sconosciuti,eccitati come cani alla vista di una creatura cosi' sottomessa ed obbediente,cosi' indifesa,cosi' esposta al loro piacere.
Era quello che lui voleva... quello che io inconsciamente desideravo da sempre.
Si sbottono' i pantaloni e con il membro già duro lo punto' direttamente contro la ma fessura, facendosi spazio tra la mia carne,
tentai di ribellarmi, la mia mente era in crisi, ma il corpo si bagnava a ogni sua presa forte,ad ogni sua spinta.
Mi sollevo' la gamba ed affondò la verga turgida con forza e decisione tirandomi per i capelli e mostrando a tutti la sua creatura
riempita di piacere ed ancora vogliosa mentre altri sconosciuti si avvicinarono e iniziarono a toccarmi.
Una mano si poso' sul seno stringendo i capezzoli.... un'altra andò diritta verso il mio sesso cosi' bagnato e cosi' voglioso,tremendamente eccitato....
un'altro le avvicino' il cazzo al viso e premendo contro la mia bocca mi penetro'.
I colpi che il Mio Signore affondava sodomizzandomi ,mi toglievano il respiro mentre la voglia cresceva riempiendo ogni
cellula del mio corpo rendendomi estasiata, indemoniata ....era ciò che da tempo fantasticavo ciò che attendevo.
Circondata da sconosciuti che mi possedevano in bocca alternandosi con quei cazzi marmorei... mani che frugavano nella carne facendomi godere e rendendomi cagna davanti al Mio Signore fino a che iniziarono a godere copiosamente sul suo corpo,sul mio viso,in sequenza..
La mia bocca soddisfaceva ogni membro con una foga inaudita,non tenevo più il conto dei miei orgasmi sotto i colpi
rapidi e poi lenti, profondi e potenti che il Mio Padrone mi dava da dietro aprendomi completamente.
Uno dopo l'altro,gli sconosciuti si allontanarono come i pensieri che svaniscono dietro orgasmi immaginari e solo
lui resto' dentro di me fino al momento in cui tutte le luci si spensero e solo la fiamma dell'inferno illuminava i nostri corpi uniti.
Si inarco' gridando la sua passione e mi venne dentro riversando tutto il piacere che da tempo coltivava facendomi venire per l'ennesima volta rendendomi stremata,umiliata,con le lacrime che mi solcavano il viso e la voglia di girarmi e stringere e abbracciando colui che mi aveva resa cosi'...
così cagna,cosi' soddisfatta,cosi' tremendamente e dolcemente devota...
Le uniche parole che mi disse prima di andarsene furono:
"Questo e' solo l'inizio,la tua fantasia portata alla realtà, resta sempre pronta per me,ora sei Mia corpo ed anima,mi apparteni."
" Fatti trovare alle 21,30 nel parcheggio delle ex acciaierie,segui la
statale 26 per 3 km e fermati quando vedrai un bidone di ferro che brucia nel parcheggio."
Questo fu il suo messaggio,l'unico messaggio che in quel pomeriggio freddo di novembre mi fosse arrivato da lui mentre lavoravo al mio pc.
Sentii l'ansia prendere possesso di me,l'eccitazione, la paura,il desiderio erano le prime emozioni che provai leggendo quelle poche parole.
Trascorsi il pomeriggio guardando e riguardando il display del mio cell, mi sarei aspettata di tutto,proprio come i giorni precedenti ma mai e poi mai una richiesta di incontro di questo tipo e poi... nel parcheggio di una fabbrica abbandonata!
"Perché questo,cosa vorrà fare?"
Non so dire se fosse più il timore o più l'eccitazione del non saper cosa mi aspettasse se mi fossi presentata all'appuntamento.
Il pomeriggio era eterno,le lancette scorrevano lente,odiavo quell'orologio maledetto!
"Finalmente... tra 5 minuti stacco dal lavoro" pensai con il cuore a mille e la mente invasa da pensieri confusi.
Arrivo a casa,una doccia rilassante... l'acqua che scorre sulla pelle mentre le mie percorrono ogni centimetro del mio corpo.
Mi preparo con cura,indosso il mio completo migliore, calze nere velate con rinforzo posteriore e reggicalze,gonna stretta a tubino blu scuro,camicia bianca di seta e scarpe con tacco 12.
Mancano pochi minuti alle 21 ed io sono li,in macchina con il motore acceso.
Penso al parcheggio,al buio,a lui... decido di partire,seguo le indicazioni alla lettera ed all'ora prestabilita arrivo in quel parcheggio con il cuore in gola... distante per studiare la situazione e capire immediatamente che posto fosse, l'unica cosa
che vidi fu quel bidone arrugginito che ardeva,fiamme alte e minacciose che illuminavano a malapena pochi metri più in là.
Mi parcheggiai poco distante da quel bidone ma al sicuro dalle fiamme,certa però di essere notata.
Il mio telefono inizio' a suonare,era lui,aprii a conversazione senza parlare e le poche parole che udii furono:
" Spogliati ora, completamente e resta in attesa! " e chiuse la conversazione.
Credevo di impazzire,ero eccitata... gia' bagnata da ore, avrei voluto trovarmi in qualsiasi altro posto ma non li,avevo paura...
avevo voglia,aveva freddo ma iniziai lo stesso a spogliarmi lentamente e timidamente guardandomi attorno con il cuore in gola e vogliosa come non mai.
Rimasi con l'intimo che a malapena conteneva il seno ed in un attimo, rumori di macchine... fari accesi come lampioni,mi ritrovai completamente accerchiata dai fari delle auto che mi accerchiarono illuminandomi completamente e non facendomi vedere cosa stesse succedendo.
Impaurita tentai di coprirmi con gli abiti ormai a terra ma la portiera si aprì improvvisamente,una mano mi fermò e fermò il mio respiro... mi prese i polsi con decisione e mi strattonò giù dalla macchina con fare grezzo appoggiandomi contro la vettura.
Riconobbi l'odore, riconobbi il calore , riconobbi il respiro e quella voce cosi' profonda e penetrante che mi invitò
a non muovermi ed a fare ciò che lui voleva.
"Non avere paura e fai quello che voglio,quello che anche tu vuoi. Ti ho organizzato questo, perché è ciò che desideri." mi disse sussurrandomi all'orecchio.
Quattro uomini difronte a me,vedevo le loro ombre tra le luci abbaglianti,mi schernivano, ridevano di me cosi' ferma, cosi' bloccata,così inerme dalle mani forti del Mio Signore che mi esponeva e mi offriva a loro,questi sconosciuti,eccitati come cani alla vista di una creatura cosi' sottomessa ed obbediente,cosi' indifesa,cosi' esposta al loro piacere.
Era quello che lui voleva... quello che io inconsciamente desideravo da sempre.
Si sbottono' i pantaloni e con il membro già duro lo punto' direttamente contro la ma fessura, facendosi spazio tra la mia carne,
tentai di ribellarmi, la mia mente era in crisi, ma il corpo si bagnava a ogni sua presa forte,ad ogni sua spinta.
Mi sollevo' la gamba ed affondò la verga turgida con forza e decisione tirandomi per i capelli e mostrando a tutti la sua creatura
riempita di piacere ed ancora vogliosa mentre altri sconosciuti si avvicinarono e iniziarono a toccarmi.
Una mano si poso' sul seno stringendo i capezzoli.... un'altra andò diritta verso il mio sesso cosi' bagnato e cosi' voglioso,tremendamente eccitato....
un'altro le avvicino' il cazzo al viso e premendo contro la mia bocca mi penetro'.
I colpi che il Mio Signore affondava sodomizzandomi ,mi toglievano il respiro mentre la voglia cresceva riempiendo ogni
cellula del mio corpo rendendomi estasiata, indemoniata ....era ciò che da tempo fantasticavo ciò che attendevo.
Circondata da sconosciuti che mi possedevano in bocca alternandosi con quei cazzi marmorei... mani che frugavano nella carne facendomi godere e rendendomi cagna davanti al Mio Signore fino a che iniziarono a godere copiosamente sul suo corpo,sul mio viso,in sequenza..
La mia bocca soddisfaceva ogni membro con una foga inaudita,non tenevo più il conto dei miei orgasmi sotto i colpi
rapidi e poi lenti, profondi e potenti che il Mio Padrone mi dava da dietro aprendomi completamente.
Uno dopo l'altro,gli sconosciuti si allontanarono come i pensieri che svaniscono dietro orgasmi immaginari e solo
lui resto' dentro di me fino al momento in cui tutte le luci si spensero e solo la fiamma dell'inferno illuminava i nostri corpi uniti.
Si inarco' gridando la sua passione e mi venne dentro riversando tutto il piacere che da tempo coltivava facendomi venire per l'ennesima volta rendendomi stremata,umiliata,con le lacrime che mi solcavano il viso e la voglia di girarmi e stringere e abbracciando colui che mi aveva resa cosi'...
così cagna,cosi' soddisfatta,cosi' tremendamente e dolcemente devota...
Le uniche parole che mi disse prima di andarsene furono:
"Questo e' solo l'inizio,la tua fantasia portata alla realtà, resta sempre pronta per me,ora sei Mia corpo ed anima,mi apparteni."
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