La mia prima volta

di
genere
prime esperienze

Racconto questa esperienza vissuta una 15ina di anni fa. Ormai sono sposata e rimane l'unica folli che ho fatto nella vita. Avevo 18 anni e i miei mi mandarono a fare ripetizioni di latino da un docente precario, del paese, aveva una 40ina di anni ed era sposato con un figlio.
All'inizio ci andavo molto tranquillamente, vestita anche in versione studio, ossia con tuta o comunque senza curarmi.
Di volta in volta, però, mi colpiva qualcosa e diventava sempre più affascinante. Quel modo di spiegare le declinazioni e quel modo di riprendermi per gli errori delle versioni mi provocavano qualcosa.
Non mi ero avventurata nel sesso. Ne avevo parlato con qualche amica che aveva avuto esperienze, ma nulla di più. Il massimo dell'esperienza era stato qualche bacio con carezze nella zona coscia-interna o sulla chiappa. Anche se provavo curiosità per il piacere, mai avevo provato nemmeno a masturbarmi.
E così, lezione dopo lezione, mi scattò dentro qualcosa. Iniziai a pensare a lui fantasticando, ma sinceramente non riuscivo ad immaginare qualcosa di reale: troppa paura per la prima volta, lui sposato, ero troppo piccola.
Mi divertivo, però, a curarmi nell'abbigliamento. In primavera inoltrata iniziai ad andare con i vestitini e mi piaceva l'idea di provocarlo. Spesso sua moglie era in cucina e l'idea di farlo arrossire mi piaceva. In quel periodo ho provato per la prima volta a masturbarmi e stavo scoprendo un mondo immaginato, ma inesplorato.
La cosa degenerò quando arrivò maggio. Sapevo che sarei andata per poche lezioni altre, andando una volta a settimana e restandone solo qualcuna per la fine della scuola. Durante una lezione, stando al suo fianco, mi venne in mente di portarmi la mano nella zona pelvica mentre facevo una versione. Divaricai leggermente le gambe e feci come per dare una grattata lì. Con la coda dell'occhio vidi la sua testa guardare verso la mia mano, ma poi finì lì. Da quel momento, notavo imbarazzo da parte sua e non era lo stesso. La lezione successiva ci salutammo dicendo che, avendo compito qualche giorno dopo, ci saremmo rivisti a seconda del risultato del compito: se dovevo recuperarlo avrei fatto un'altra lezione in vista dell'interrogazione, altrimenti era inutile. Qualche giorno dopo il compito mi mandò un messaggio chiedendomi com'era andato. Dissi che non sapevo, mi erano venuti dubbi e quindi ero in attesa dei risultati. E così mi disse che se dovevo recuperarlo mi avrebbe regalato l'ultima lezione senza problemi, dopo diversi mesi di ripetizioni pagate. Era chiara l'esca: se fossi stata attratta da lui, avendo la lezione gratis, sarei andata anche se non avessi dovuto recuperare nulla.
Così feci, gli mandai un messaggio dicendo che con la media mi mancava un mezzo punto per un voto pieno e quindi volevo farmi un'interrogazione. Lui mi disse che non c'erano problemi e scherzò dicendo che le sue lezioni mi avevano fatto bene. Io risposi la buttai sul fatto che l'anno successivo mi sarei impegnata, ma avevo una desistenza a studiare solo per tornare a fare lezioni con lui. Così, colse l'occasione e fu malizioso dicendomi che le attenzioni le aveva notate così come il mio cambiamento nell'atteggiamento scrivendo, poi, "fermo restando che sono molto professionale". Io risposi a seguire dicendogli che le mie attenzioni erano corrisposte.
La lezione successiva mi presentai col solito vestito con l'idea dell'ultima provocazione sapendo che sarebbe finita lì. Nel bel mezzo della lezione sua moglie uscì di casa, io ero stanca e lui mi disse che ormai ero ferrata sugli argomenti. E così il discorso passò sugli argomenti personali. Frasi e malizie, a un certo punto lo vedevo dolorante con la cervicale. Mi offrì per un massaggio e acconsentì. Fui molto sensuale, ma mi ricordo che piegò la testa indietro toccandomi il seno. In quel momento mi partì l'ormone e se ripenso non mi spiego come ho potuto. Gli strinsi la testa al seno e portai le mie mani sul suo petto. Furono pochi istanti, da dietro la sedia mi accarezzò le gambe e salì verso i glutei. Capì il suo consenso e andai davanti. Mise le mani nel mio vestito, mi misi su di lui. Mi toccò la vagina ed era bagnata. Così si aprì i pantaloni, li abbassò leggermente, quel poco che bastava per liberarsi. Io abbassai le mutande e portai il seno sul suo viso. Mi appoggiai con la vagina sul pene, le mie mani sulle sue spalle. Non dissi nulla e non mi disse nulla, capì che ero vergine prima quando entrò e ebbi un sussulto, poi quando mi disse di andare sul divano e passare di sotto. Ebbi paura di come poteva cavalcare e non volli. Dopo pochi istanti mi disse di alzarmi e con pochi colpi di sega arrivò. Fu imbarazzato e ci salutammo prima che rientrasse sua moglie. Per sms mi implorò di non dire niente a nessuno.

Ancora adesso mi rendo conto che fu un'esperienza insolita, ma divertente.
scritto il
2016-05-08
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