Spiaggia naturista (seconda parte)

di
genere
gay





Quella domenica mi svegliai presto: avevo avuto un sonno agitato, probabilmente a causa degli avvenimenti del giorno prima. Feci una doccia e scesi per la colazione nel salone dell’agriturismo dove trovai altri ospiti. Mentre mangiavo socializzai con una coppia di spagnoli simpaticissimi. Poi con calma tornai nella mia camera, raccolsi le mie cose, salutai e andai via con destinazione mare.

Arrivai in spiaggia intorno alle dieci e mi diressi verso l’area nudisti, pero prima di arrivare agli scogli mi venne incontro la tedesca rossa del giorno prima dicendomi che lei è l'amica si erano piazzate lì in quella zona è mi propose di fermarmi un po’ con loro. Passammo tutta la mattina insieme in spiaggia e fu abbastanza divertente poi, all'ora di pranzo, dopo aver mangiato un panino nel chiosco bar, loro andarono via ma mi invitarono a cena a casa loro e questo prometteva molto bene. Io invece rimasi spiaggia e mi diressi nell'area nudisti già immaginando l'incontro con Luca. Mi sentivo emozionato ed eccitato all'idea di farmi toccare ancora da lui, il mio cuore batteva a mille. Superata la zona degli scogli feci una passeggiata lungo il bagnasciuga per vedere se individuavo il mio amico però non riuscii a vederlo, probabilmente non era ancora arrivato. Non c’era tanta gente forse perché era nuvoloso e non c’era abbastanza caldo, comunque decisi di stare lì almeno un po’ nel caso che lui arrivasse; sistemai l’asciugamano nella zona iniziale della spiaggia in modo che lui arrivando potesse vedermi subito. Entrai subito in acqua per fare una nuotata rilassante ma poco dopo vidi arrivare Luca, mi diressi verso la spiaggia per evitare che andasse troppo avanti poi vidi che appoggiò lo zaino vicino al mio, si girò verso l’acqua e fece un cenno di saluto, si tolse i vestiti e venne verso di me. Quando fu abbastanza vicino gli dissi:

-“Sai, ieri per me è stata la prima esperienza di quel genere… con un uomo intendo”

- “Però, dato che adesso sei qui, devo supporre che ti sia piaciuto”

- “Credevo che già ieri si notasse che avevo gradito.”

Sorrise e senza aggiungere altro perse la mia mano e la portò verso il suo uccello. Cominciai a palparlo. Era una sensazione stranissima e piuttosto imbarazzante, però continuai ad accarezzarlo esplorando con curiosità. Sentivo che lui mi osservava ma io non avevo il coraggio di guardarlo in faccia mentre lo toccavo. Il suo cazzo cominciò ad indurirsi ed io lo afferrai ed iniziai a masturbarlo e continuai a toccarlo finché cominciò ad ansimare e poi raggiunse l’orgasmo. Dopo di che si immerse e nuotò per qualche metro forse per raffreddare i bollori. Io a mia volta ero piuttosto eccitato ma ero come paralizzato ripensando al fatto che avevo appena fatto una sega a un altro uomo. Non riuscivo a crederlo: razionalmente non avrei mai fatto nessuna delle cose fatte con Luca, ma lui riusciva come a ipnotizzarmi o forse avevo solo bisogno di un incoraggiamento. Tornò verso di me e nel riemergere sfiorò con una mano il mio uccello ancora duro e disse:

- “Devo dedurre che anche questo ti sia piaciuto”

Poi uscì dall’acqua e si stese sull’asciugamano. Feci anche io una bella nuotata e tornai mia volta all’asciugamano. Parlammo un po’ di noi per un’ora almeno poi facemmo un altro bagno. Quando uscimmo dall’acqua la spiaggia era ormai deserta; lui, avanti a me di qualche passo, acchiappò zaini ed asciugamani e corse verso l’angolino appartato del giorno prima.

“Ci siamo” - pensai -

Lo raggiunsi e mi fece cenno di stendermi sull’asciugamano a pancia sotto e subito cominciò a massaggiarmi, prima le spalle e la schiena poi però si concentrò sulle mie chiappe che avevo rasato per prendere meglio il sole, passando più volte le dita nel solco e avvicinandosi sempre più all’ano. Poi cominciò a leccarmi attorno al buco, riuscendo ancora una volta a farmi eccitare. Mi chiese di girarmi, mi fece sollevare le gambe e ricominciò leccare il buco le palle e il cazzo. Finalmente sentii il suo dito premere sul mio buco e poi entrare lentamente. Infilò subito anche il secondo dito e comincio a muoverle su e giù e a farle ruotare. Diventò sempre più piacevole ed io cominciai a mugolare contento.

In quel momento realizzai che Luca aveva smesso di leccarmi il cazzo da parecchio tempo ed io stavo godendo solo per come le sue dita esploravano il mio deretano. Si fermò e vidi che da una tasca del suo zaino estrasse un profilattico. Fui preso dal panico terrorizzato da quelle che erano evidentemente le sue intenzioni ma non riuscii a muovermi e rimasi fermo a guardarlo mentre si infilava il preservativo e avvicinava il suo cazzo alle mie chiappe fino a poggiare la punta sul mio ano: infondo ormai ero curioso di provare, immaginando già che il suo uccello sarebbe stato ben più piacevole delle sue dita. Lasciò cadere un po' di saliva esattamente in quel punto e subito dopo, sistemando le mie gambe sulle sue spalle, cominciò a spingere. Sentii una fitta di dolore e mi pentii di essere arrivato fino a quel punto; cacciai un urlo e cercai di allontanarlo, ma il suo corpo abbandonato su di me risultò essere troppo pesante. Mi consigliò di rilassarmi e respirare profondamente; ci provai e lui approfittò per spingere ancora lentamente fino ad infilarmelo tutto. Bruciava ma continuai a respirare e piano piano senti il mio culo adattarsi a quel pezzo di carne dentro di me. Vedendomi più tranquillo cominciò a muoversi lentamente, faceva ancora un po' male ma molto meno di prima. All'inizio uscì e rientrò più volte, poi me lo infilò di nuovo tutto fino in fondo e cominciò a muoversi con ritmo costante. Non so se fosse perché ero ancora un po' teso per il dolore, ma ancora non provavo quelle sensazioni che mi davano le sue dita. Poco dopo però lui spinse le mie gambe in avanti facendo arrivare le mie ginocchia quasi al mio petto, sistemandosi praticamente sopra di me, poi con un colpo deciso di bacino mi penetrò di nuovo e questa volta sentii i muscoli del mio culo rilassarsi ed aprirsi permettendo al suo cazzo di andare ancora più in fondo. Il mio respiro fu rotto da un gemito; il mio amico sorrise soddisfatto e riprese a scoparmi con ritmo adesso più sostenuto. Sentivo il suo uccello scivolare fra le pareti del mio culo e ogni volta che entrava avevo la sensazione che mi sfondasse. Cominciai a sentire un piacere nuovo, più intenso di quello che mi davano le dita di Luca e che mi faceva contrarre i muscoli dell’ano. E più si contraevano maggiore era l'intensità del piacere. Stavo letteralmente godendo con il culo, tanto che il mio uccello cominciò a gonfiarsi. Pervaso dal godimento iniziai ad ansimare e gemere scosso da continui brividi di piacere che mi facevano irrigidire il corpo e inarcare la schiena. Il mio uccello ormai svettava fra le mie gambe dritto e duro per l’eccitazione. Luca accelerò ulteriormente il ritmo e prese a sbattermi con più forza facendomi sobbalzare ad ogni colpo. Sentii il mio cazzo iniziare a pulsare, mi resi conto che ero ormai prossimo all’orgasmo, ma venire così senza neppure toccarmi e godendo col suo cazzo su per il culo mi imbarazzava tremendamente. Allungai una mano per masturbarmi e camuffare quanto mi stava succedendo ma Luca, che forse aveva intuito, mi fermò acchiappandomi per il polso. Poco dopo raggiunsi l’apice del piacere, un brivido lungo ed intenso mi attraversò la schiena e fui colto da un violento orgasmo che Luca prolungò il più possibile continuando a fottermi finché io, esausto, smisi di mugolare. Poi estrasse uccello, tolse il profilattico e me lo infilò in bocca, masturbandosi fino a venire, mentre io leccavo e succhiavo la sua cappella.

Ci rivestimmo e mi accompagnò alla macchina; nel salutarmi mi disse:

- “Sabato prossimo voglio che mi fai un pompino come si deve.”

- “Solo se porti un amico che nel frattempo mi scopa come si deve.” Risposi.

Poi mi misi in marcia, era già tardi e avevo appuntamento con le tedesche per la cena; in ogni caso, nonostante il culo un po’ dolorante, ero felice della nuova esperienza e già contavo le ore che mi separavano dal sabato successivo.

scritto il
2016-05-10
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