Le avventure di Mary - Cap.1 -

di
genere
etero

Si annoiava in quel lungo viaggio in autobus verso casa, Mary, tanto da ingannare il tempo facendo volare la sua fervida fantasia immaginando storie e situazioni particolarmente piccanti.
Mary, aveva un’irrefrenabile, incontenibile e costante voglia di scopare, era il suo pallino fisso, non aveva altro in testa se il cazzo. Pensando proprio a qualche bel cazzone da scopare o farsi sbattere nella figa si era eccitata su quell’autobus, ed in un attimo si ritrovò con le mutandine totalmente fradice.
Non resisteva più Mary, tanto fu la voglia che cominciò lentamente a toccarsi, dapprima da sopra al corto vestitino a fiori che indossava, per poi frugare sempre più a fondo fino ad infilarsi la mano nelle mutande, sempre molto lentamente, coprendosi alla meglio con lo zaino.
Incontrò la composta peluria che adornava il suo monte di venere, carezzandola per poi finire sulle sue grandi labbra allargandole delicatamente, bagnandosi completamente le dita, che poi penetrarono con un guizzo all’interno della sua figa. Mosse le sue dita molto lentamente, dentro e fuori. Il suo respiro si fece più pesante cominciò ad ansimare, tanto che dovette soffocare il rumore piegando la testa verso la spalla.
Ci fu uno scossone e l’autobus si fermò, stava salendo qualcuno ad una fermata, Mary si interruppe, assai infastidita per essere stata interrotta prima di raggiungere l’orgasmo. Sfilò le dita dalla sua figa e si risistemò il vestito sulle mutande ormai zuppe dei suoi umori, le dita erano appiccicaticce e ricoperte di una densa sostanza bianca, Mary se le portò in bocca succhiandole avidamente assaporando il sapore della sua figa eccitata.
A salire sull’autobus fu un ragazzo alto, giovane e di aspetto attraente, si guardava intorno mentre avanzava nell’autobus, scorse il posto vuoto di fianco a Mary. “libero?” le chiese, “prego” fu la risposta, nel mentre lo guardò con sorriso malizioso, spostando il suo zaino per far accomodare il ragazzo.
L’autobus ripartì e i rimasero ognuno sulle sue, silenziosamente, il ragazzo tuttavia, lanciò fugaci sguardi verso Mary, alle sue cosce nude, al suo decolté, al suo viso pensando di passare inosservato. La ragazza invece se ne accorse immediatamente facilitandogli il compito spostandosi facendo finta di niente, offrendogli al contempo delle visuali migliori, nel mentre anche lei diede delle attente occhiate alle sue muscolose braccia e soprattutto al suo pacco, che le parve degno di interesse. Quel flirt silenzioso continuò ancora un po’.
Crebbe l’eccitazione della ragazza, che sentiva la sua figa andare a fuoco. Distrattamente spostò il lembo del vestitino lasciando scoperte le mutandine bagnate, mentre voltò la testa a guardare fuori dal finestrino, lanciando l’amo al ragazzo.
Abboccò subito all’amo, lanciando degli insistenti sguardi alle mutandine di Mary, che vide tutto dal riflesso del finestrino, rimanendo impassibile. Lentamente fece scorrere una mano dalla coscia fino al pube carezzando distrattamente la sua figa da sopra al tessuto bagnato, crebbe l’interesse e non solo quello, nel ragazzo, che cercò di mettersi in una posizione tale da potersi godere lo spettacolino senza che gli altri passeggeri potessero vedere o scoprire nulla.
Lo spettacolo privato continuò, Mary ormai intenzionata a far perdere la testa al suo vicino di posto, si voltò fissandogli il rigonfiamento nei pantaloni, poi lo fissò dritto negli occhi mentre cominciò a toccarsi la figa da sopra le mutande che da quanto erano bagnate erano appiccicate alle sue labbra ricalcandone fedelmente la forma.
Senza dire una singola parola gli prese una mano e la guidò dentro di lei, emettendo un leggero gemito al momento in cui le dita del ragazzo affondarono nella sua figa incandescente. Il ragazzo prese l’iniziativa masturbando con sufficiente vigore la sua figa fradicia generando un rumore di sciacquettio e dei gemiti della ragazza che dovette stroncare coprendosi la boca con una mano.
Mary bloccò la mano del ragazzo afferrandolo per un polso, togliendogli la mano da dentro la sua figa, le dita completamente ricoperte del suo denso liquido appiccicoso, se le portò in bocca succhiandogliele fissandolo negli occhi. Il cazzo del ragazzo doveva essere durissimo a giudicare da come pulsava all’interno dei pantaloni.
Mary si girò con il busto mettendosi di fianco, con il culo rivolto verso il suo vicino, le gambe piegate e raccolte, si sfilò le mutandine, che si tirarono via un filamento viscoso dalla figa fradicia. Mosse leggermente il vestito per lasciar ammirare la sua figa al ragazzo, che non credeva a cosa stava succedendo.
Rimase in attesa che lo sconosciuto afferrasse il segnale che le stava inviando e che capisse cosa doveva fare, sentì un movimento e vide che il ragazzo appese la giacca alla spalliera del sedile avanti, a mo di tendina, per girarsi anch’esso di fianco sbottonandosi la patta quel tanto che fu necessario per far uscire il suo grosso cazzo duro.
Una decisa spinta di reni e il suo cazzo la penetrò, facendola sussultare, la posizione assunta da Mary amplificava la sensazione di calore e pressione intorno al suo cazzo. Il ritmo si fece più veloce ed i colpi più decisi Mary affondò la faccia nello schienale del sedile per soffocare i gemiti che le provocavano i colpi.
Il ragazzo sentì che stava per venire, si fermò e provò a tirarsi indietro per uscire da lei, ma Mary gli mise una mano sul fianco tirandolo nuovamente a sé, invitandolo a continuare e non fermarsi. Il ragazzo allora, seppur incredulo a quanto stava per fare continuò a scoparla finché non riuscì a resistere e le venne copiosamente dentro.
Mary, sentendo il cazzo del ragazzo rigonfiarsi e farsi ancora più grosso dentro di lei capì che stava per sborrargli dentro, l’eccitazione fu massima e nell’esatto momento in cui sentì il caldo sperma riempirla venne con dei lievi tremori delle gambe. L’orgasmo di Mary fu percepito anche dal ragazzo mentre terminava di riempirle la figa di sborra.
Rimase qualche secondo con il cazzo dentro di lei, ancora duro, tirandolo poi fuori molto lentamente. Nel momento in cui lo sfilò, dalla figa della ragazza colò un po' del suo sperma.
Con naturalezza Mary si rinfilò le mutande che si impiastricciarono oltre che dei suoi umori anche dello sperma che le colava. Sorrise divertita e maliziosa al ragazzo, senza dirgli assolutamente nulla, si infilò le airpods e mise la sua playlist preferita. La sua voglia di cazzo per il momento era stata appagata.
Continuarono il viaggio in silenzio fino alla loro destinazione.
di
scritto il
2025-02-06
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