2 piccioni con la mia fava
di
bargi
genere
etero
Alcuni anni orsono me ne andai per 2 Settimane in Vacanza con un amico in un’
isola Caraibica.Il posto era pieno di mercanzia femminile perché appunto
pagando anche una semplice cena con un piccolo omaggio si poteva avere quello
che si desiderava, praticamente un “puttanaio”.Me ne stavo tranquillo in
solitario in un pomeriggio caldo ai bordi della piscina del mio hotel,quando
sentii alle spalle una voce femminile, girandomi mi trovai di fronte una
bella donna altezza circa 1me 60 capelli lunghi neri e mossi ed un corpo mmm
avete presente l’icona maschile degli anni 80’ Samantha Fox?Un viso dai tratti
somatici decisi ma nello stesso tempo molto piacevoli ed una carnagione
olivastra,con occhi scuri ed uno sguardo mieloso, unico neo un costume intero
di color nero che non le si adiceva molto, ma la cosa che impattava sia nel
mio sguardo che nella mio costume erano quelle due gran tette che deformavano
il costume….la mia mente e le mie intenzioni galoppavano dinanzi a quelle forme.
Dopo un suo saluto in inglese c’è stata la sua presentazione : Americana di
New york, 36 anni di nome Kathrin e Manager di professione per una
multinazionale, poi vi spieghero’ l’importanza del suo lavoro.Ops io mi chiamo
Enrico a quel tempo di anni ne avevo 28, alto alto 180cm atletico e molto
carino.Lei,molto gentile, mi ha chiesto se poteva sedersi vicino e chiedendomi
cosa avessi preferito da bere mi ordino’ una pinacolada , stupendomi per la sua
gentilezza e l’ inaspettata avances. Mi disse che era in vacanza per 4 giorni
assieme ad un cugino che in quel momento stava in camera occupato a scopare
qualche Chicas per la maggior parte del tempo e che aveva piacere fare due
chiacchere con qualcuno in questo caso io.Parlammo del piu’ e del meno le
solite cose ma i miei occhiali rimanevano sempre al loro posto per l’
impossibilità di distogliere lo sguardo da quelle due bocce incredibili.Il
passo successivo fu quello di invitarla a cena purttroppo non da soli poiché
avevo gia un impegno con il mio amico ed un’altra coppia del luogo .Si
presento’ puntuale alla reception con un vestito attillato che non lasciava
molta immaginazione….Cenammo in compagnia in un locale tra una risata ed un
brindisi, al termine della cena mi proposi di offrirle la cena ma sbadatamente
senza portafoglio e di conseguenza senza soldi ,dovetti ricorrere alla bontà
del mio amico che senza farlo sapere a lei pago’ la cena ad entrambi (tuutt’ora
gli devo 2 cene…).Lei mi chiese se potevo riaccompagnarla all’Hotel perché era
un po stanca e cosi’ salutai tutti e l’accompagnai. Ci fermammo un istante
nella reception, quando nuovamente mi chiese se volessi bere qualche cosa, io
le dissi di si e tra me eme pensai : “ mm..che donna con le palle è questa,
sempre decisa e sa quello che vuole, tranquilli le palle nn le aveva!” Mi
chiese che potevamo andare in stanza da lei a bere ed io la seguii come un
segugio fino alla sua stanza e qui…..Appena entrati rimasi stupefatto dalla
grandezza della stanza era doppia con un piccolo bar e confort di ogni genere
ma la cosa che mi ha impressionato e alibito di piu’… che tutto attorno c’erano
candele accese, ma quando o chi le avesse accese nn importava l’importante è
che lei si avvicino’ a me e mi bacio’ aveva un odore buono ed una lingua fresca
e avvolgente, il mio uccello stava lottando per uscire quando lei si scosto’
e togliendosi il vestito mi mostro’ il seno non portava il reggiseno e la vista
di quelle tette mi fece ribollire il sangue una quinta abbondante, da urlo, lei
mi chiese se mi piacevano ma nn ho avuto il tempo per risponderle perche’ le
stavo gia sopra. La sdraiai nel letto in fretta e furia mi spogliai e cominciai
con la lingua a passare ogni cm del suo seno, avevo il mio uccello fisso a
mezzogiorno e nonostante le innumerevoli scopate dei giorni precedenti mi
sembrava d’avere le palle d’acciaio da quanto ero eccitato,la mia cappella
pulsava come non mai…continuai ad esplorarla con la lingua cominciando dalla
sua bocca e proseguendo per il collo, lei mi lascio’ fare ogni cosa
avvinghiandomi e ricambiando i baci e le carezze,mi soffermai sulle tette
succhiando i capezzoli e strizzandole con le mani, volevo quasi ingoiarle ma la
grandezza era tale da rinunciarvi, il suo corpo si contorceva mentre la mia
mano cominciava a tastare le sue parti intime, aveva un sesso quasi
adolescenziale che cominciava ad aprirsi come un fiore dopo momenti di siccità,
le mie dita serpeggiavano nel tentare di riaffiorare quelle carni ed i primi
umori cominciavano ad inumidire quelle labbra di diverso spessore mentre l’
ansimare di lei si faceva piu’ intenso e la mia concentrazione non tralasciava
nessun particolare. Mi avvicinai da prima all’ombelico per poi lentamente
scendere al bassoventre ed improntando la mia lingua nel suo orefizio
tintinnando il suo campanellino alternando leccate con tutta la superficie
quasi a spalmare la mia saliva dappertutto e incrociando il suo succo, sembrava
posseduta quando mi concentrai succhiando avidamente il grilletto e dopo
qualche istante inarco’ la schiena stringendomi le spalle con le mani e
contraendosi in modo innaturale venne gemendo con un suono soffocato ed
alterno…Terminato ritornai su di lei e l’accarezzai con le mani e piccoli baci
al collo ed al seno fino a quando mi raggiro’ con foga e abbassandosi
comincio’ facendo conoscenza con il mio uccello con piccole leccate
massaggiandolo e nello stesso tempo accarezzando palle e scroto, me lo sentivo
ancora piu’ grande e duro nonostante la lubrificazione dolce che stavo subendo,
mi chiedeva se mi piacesse e io risposi un si che era grottesco come suono,
passo’ come per magia ad ingoiarlo pian piano fino in fondo e cominciare a
succhiarlo e levigarlo con la lingua, stava in ginocchio di fronte a me e con
lo specchio dietro di se vedevo il suo culo inarcato e l’eccitazione si stava
trasformando in godimento all’ennesima potenza, stavo per venire e
dicendoglielo mi pose una mano nel petto abbassandomi e tranquillizzandomi con
carezze e pizzicatine ai capezzoli, un oblio! L’aveva ingoiato tutto fino all’
estremità e oltre a succhiarlo non lo lasciava mai fuoriuscire, come facesse
non lo so anche perché proprio piccolo nn era,mancava poco alla mia esplosione
e quando venni le dita dei piedi mi sembrava si spezzassero, oltre ad ingoiare
tutto il mio carico continuo’ a succhiare come ne avesse un bisogno famelico
non lasciando neanche un segno del mio succo,impressionante.Nella fase di
extasy e rilassamento dei miei testicoli ricominciammo da subito ad esplorarci
con baci e carezze, nn ci volle molto che tornassi in “tiro” e lei ricomincio’
a leccare il mio uccello con meno foga e piu’ dolcezza, glie lo staccai dalle
labbra e lo portai” come un aereo in fase di atterraggio sulla pista” nel solco
delle tette mentre lei lo racchiudeva incastrandolo magnificamente, cominciai
un dolce su e giu era piacevolissimo sia per il calore del suo seno che la
forza della sua morsa.Tolto dalla piacevole presa mi piegai per leccarle di
nuovo , improntai le mia cppella verso il suo buchino che nn aspettava altro,
entrai dolcemente ma con decisione e mi sembrava d’essere come uno “speologo “
stavo entrando in un pertugio assaporando cm dopo cm e sentendo il suo
compiacimento. Iniziai ad andare su e giu’ prima piano e poi con un ritmo
costante e cadenzato, cambiammo diverse posizioni fino ad arrivare con lei
sopra, uno spettacolo mi cavalcava offrendomi le sue tette e quasi soffocandomi
, incalzavo con colpi energici da sotto ed i suoi mugugni erano continui,la
sdraiai e gambe alzate scopandola ad un ritmo pauroso stavo proprio bene in
formissima.Stavamo godendo e prima lei raggiunse un orgasmo che sentii dalla
pressione che ho avuto attorno al mio uccello tipo piccole vibrazioni, nn
mancava molto per me e nel mentre stavo per sborrare lo tirai fuori e le
schizzai sulle tette con piccoli getti densi digrignando i denti e
guardandola compiaciuta. La pausa è stata piu’ lunga poi, oltre a dissetarci e
fumare la mia sigaretta, mi disse di farmi una doccia e senza obbiettare andai
nel box doccia dove lei mi segui’e con un sapone profumato mi curo’
amorevolmente tutto il corpo…una gheisha. Terminata anche la fase di
asciugatura mi disse di sdraiarmi nel letto e prese una crema rilassante al
profumo di vaniglia e comincio’ a massaggiarmi tutto il corpo per circa mezz’
ora privilegiando le mie parti intime.Un re! Mi sentivo bene come nn mai con
tutte quelle coccole ed attenzioni e pian piano ricominciammo con l’arte
amatoria occupandoci a vicenda di nostri corpi rimessi a nuovo..la girai a
pecorina e cominciai con la mia bocca e lingua ricoprendo tutta la sua parte
sensibile e prendendo con tutte le mie labbra il suo sesso quasi ad aspirarlo
per poi rilasciarlo e con la punta della lingua solcando il tragitto che mi
porto’ al suo buchetto e li cominciai l’esplorazione rendendolo inerme e
aprendolo solo con lingua e passione fino a farla vocalizzare vocali
incompresibili, mi scostai con il viso e mi avvicinai con la punta del mio
uccello facendolo inumidire su e giu per poi metterglielo nel la sua vagina
spalancata con prepotenza fino in fondo,il suo piacere era tale che si
contraeva e cercava l’appoggio indietreggiando a ritmo e nel mio pomparla si
creo’ un movimento all’unisono molto forte e completo,la presi in braccio e l’
appoggiai al muro continuando a sbatterla come un forsennato in preda ad un
raptus misto a possessione, la stanchezza cominciava ad avvicinarsi e la
comodità del letto era piu’ consona, la presi da dietro nuovamente e con le
mani le stringevo le tette ed i capezzoli e continuavo nella mia corsa
alternando qualche spinta piu’ lenta per godere ogni istante, mi tolse una mano
dal seno e si porto’ due dita nella sua bocca mordicchiandole e succhiandole
mentre con il pollice dell’altra mia mano le massaggiavo il buco del culo
penetrandolo di tanto in tanto. La girai e mentre le stavo difronte la portai
con la sua bocca verso il mio uccello e lei come un regalo desiderato comincio’
a succhiarlo e spompinarlo, una sua mano mi accarezzava i testicoli e l’altra
scorreva con la sua bocca sul mio sesso…stavo per venire e lei lo avvolse come
leggendomi nel pensiero interamente, sentii i muscoli contrarsi e la cppella
ingrossarsi per poi riversare piu’ soavemente il mio sperma nella sua gola e
facendomi orgasmare intensamente tanto da girare gli occhi all’indietro come
gli sqauali quando azzannano la loro preda. Sfinito e compiaciuto mi sdraiai
nel letto accanto a lei e cominciammo una piccola conversazione.Mi disse che nn
era mai stata con un italiano e che il detto” the italian do it better” lo
aveva provato con me, sembrava al settimo cielo e poi mi disse del suo lavoro
molto impegnativo tra un incontro e l’altro per il Mondo e talvolta lavorando
pure come manager nel ristorante del cugino; “quello chiuso in camera con le
cihas”e della sua alta remunerazione…beata lei. Alla domanda che la voro
facessi, pensai che forse potevo impietosirla dicendole che facevo il semplice
manovale e cosi’ le dissi che facevo il muratore e che prendevo pochi soldi..
(sono impiegato in una multinazionale). Mi chiese se volevo andarla a trovare a
New York e che mi avrebbe ospitato , le risposi che sarei andato volentieri ma
dovevo racimolare un po di soldi per il viaggio. Lei disse No Problem ci penso
io pero’ continuamo a tenerci in contatto,va bene le risposi, mi rivestii
mentre il sonno e la stanchezza si facevano piu’ insistenti era da 5 ore buone
che stavamo assieme, la salutai per tornare nella mia camera e mentre aprivo la
porta per uscire lei mi chiamo’ dicendomi testualmente: “C’è un regalino sopra
il tavolo è per te, voglio che lo prendi!” Guardai e sotto una candela c’era
una banconota da 100 dollari americani, che imbarazzo ma anche che faccia
tosta, nel ringraziandola con un bacio focoso li presi senza tergiversare e
salutandola la ringraziai….Nei giorni successivi la vidi , occupando pero’,
solo qualche ora della mia vacanza per poi salutarla definitivamente l’ultimo
giorno, dove mi regalo’ un altro pompino meraviglioso tra una valigia e l’
altra. Questa è la mia storia vera in ogni dettaglio e la morale è che con la
mia Fava ho preso due piccioni (sesso e soldi) ops..dimenticavo pure la cena
offerta! ENRICO
isola Caraibica.Il posto era pieno di mercanzia femminile perché appunto
pagando anche una semplice cena con un piccolo omaggio si poteva avere quello
che si desiderava, praticamente un “puttanaio”.Me ne stavo tranquillo in
solitario in un pomeriggio caldo ai bordi della piscina del mio hotel,quando
sentii alle spalle una voce femminile, girandomi mi trovai di fronte una
bella donna altezza circa 1me 60 capelli lunghi neri e mossi ed un corpo mmm
avete presente l’icona maschile degli anni 80’ Samantha Fox?Un viso dai tratti
somatici decisi ma nello stesso tempo molto piacevoli ed una carnagione
olivastra,con occhi scuri ed uno sguardo mieloso, unico neo un costume intero
di color nero che non le si adiceva molto, ma la cosa che impattava sia nel
mio sguardo che nella mio costume erano quelle due gran tette che deformavano
il costume….la mia mente e le mie intenzioni galoppavano dinanzi a quelle forme.
Dopo un suo saluto in inglese c’è stata la sua presentazione : Americana di
New york, 36 anni di nome Kathrin e Manager di professione per una
multinazionale, poi vi spieghero’ l’importanza del suo lavoro.Ops io mi chiamo
Enrico a quel tempo di anni ne avevo 28, alto alto 180cm atletico e molto
carino.Lei,molto gentile, mi ha chiesto se poteva sedersi vicino e chiedendomi
cosa avessi preferito da bere mi ordino’ una pinacolada , stupendomi per la sua
gentilezza e l’ inaspettata avances. Mi disse che era in vacanza per 4 giorni
assieme ad un cugino che in quel momento stava in camera occupato a scopare
qualche Chicas per la maggior parte del tempo e che aveva piacere fare due
chiacchere con qualcuno in questo caso io.Parlammo del piu’ e del meno le
solite cose ma i miei occhiali rimanevano sempre al loro posto per l’
impossibilità di distogliere lo sguardo da quelle due bocce incredibili.Il
passo successivo fu quello di invitarla a cena purttroppo non da soli poiché
avevo gia un impegno con il mio amico ed un’altra coppia del luogo .Si
presento’ puntuale alla reception con un vestito attillato che non lasciava
molta immaginazione….Cenammo in compagnia in un locale tra una risata ed un
brindisi, al termine della cena mi proposi di offrirle la cena ma sbadatamente
senza portafoglio e di conseguenza senza soldi ,dovetti ricorrere alla bontà
del mio amico che senza farlo sapere a lei pago’ la cena ad entrambi (tuutt’ora
gli devo 2 cene…).Lei mi chiese se potevo riaccompagnarla all’Hotel perché era
un po stanca e cosi’ salutai tutti e l’accompagnai. Ci fermammo un istante
nella reception, quando nuovamente mi chiese se volessi bere qualche cosa, io
le dissi di si e tra me eme pensai : “ mm..che donna con le palle è questa,
sempre decisa e sa quello che vuole, tranquilli le palle nn le aveva!” Mi
chiese che potevamo andare in stanza da lei a bere ed io la seguii come un
segugio fino alla sua stanza e qui…..Appena entrati rimasi stupefatto dalla
grandezza della stanza era doppia con un piccolo bar e confort di ogni genere
ma la cosa che mi ha impressionato e alibito di piu’… che tutto attorno c’erano
candele accese, ma quando o chi le avesse accese nn importava l’importante è
che lei si avvicino’ a me e mi bacio’ aveva un odore buono ed una lingua fresca
e avvolgente, il mio uccello stava lottando per uscire quando lei si scosto’
e togliendosi il vestito mi mostro’ il seno non portava il reggiseno e la vista
di quelle tette mi fece ribollire il sangue una quinta abbondante, da urlo, lei
mi chiese se mi piacevano ma nn ho avuto il tempo per risponderle perche’ le
stavo gia sopra. La sdraiai nel letto in fretta e furia mi spogliai e cominciai
con la lingua a passare ogni cm del suo seno, avevo il mio uccello fisso a
mezzogiorno e nonostante le innumerevoli scopate dei giorni precedenti mi
sembrava d’avere le palle d’acciaio da quanto ero eccitato,la mia cappella
pulsava come non mai…continuai ad esplorarla con la lingua cominciando dalla
sua bocca e proseguendo per il collo, lei mi lascio’ fare ogni cosa
avvinghiandomi e ricambiando i baci e le carezze,mi soffermai sulle tette
succhiando i capezzoli e strizzandole con le mani, volevo quasi ingoiarle ma la
grandezza era tale da rinunciarvi, il suo corpo si contorceva mentre la mia
mano cominciava a tastare le sue parti intime, aveva un sesso quasi
adolescenziale che cominciava ad aprirsi come un fiore dopo momenti di siccità,
le mie dita serpeggiavano nel tentare di riaffiorare quelle carni ed i primi
umori cominciavano ad inumidire quelle labbra di diverso spessore mentre l’
ansimare di lei si faceva piu’ intenso e la mia concentrazione non tralasciava
nessun particolare. Mi avvicinai da prima all’ombelico per poi lentamente
scendere al bassoventre ed improntando la mia lingua nel suo orefizio
tintinnando il suo campanellino alternando leccate con tutta la superficie
quasi a spalmare la mia saliva dappertutto e incrociando il suo succo, sembrava
posseduta quando mi concentrai succhiando avidamente il grilletto e dopo
qualche istante inarco’ la schiena stringendomi le spalle con le mani e
contraendosi in modo innaturale venne gemendo con un suono soffocato ed
alterno…Terminato ritornai su di lei e l’accarezzai con le mani e piccoli baci
al collo ed al seno fino a quando mi raggiro’ con foga e abbassandosi
comincio’ facendo conoscenza con il mio uccello con piccole leccate
massaggiandolo e nello stesso tempo accarezzando palle e scroto, me lo sentivo
ancora piu’ grande e duro nonostante la lubrificazione dolce che stavo subendo,
mi chiedeva se mi piacesse e io risposi un si che era grottesco come suono,
passo’ come per magia ad ingoiarlo pian piano fino in fondo e cominciare a
succhiarlo e levigarlo con la lingua, stava in ginocchio di fronte a me e con
lo specchio dietro di se vedevo il suo culo inarcato e l’eccitazione si stava
trasformando in godimento all’ennesima potenza, stavo per venire e
dicendoglielo mi pose una mano nel petto abbassandomi e tranquillizzandomi con
carezze e pizzicatine ai capezzoli, un oblio! L’aveva ingoiato tutto fino all’
estremità e oltre a succhiarlo non lo lasciava mai fuoriuscire, come facesse
non lo so anche perché proprio piccolo nn era,mancava poco alla mia esplosione
e quando venni le dita dei piedi mi sembrava si spezzassero, oltre ad ingoiare
tutto il mio carico continuo’ a succhiare come ne avesse un bisogno famelico
non lasciando neanche un segno del mio succo,impressionante.Nella fase di
extasy e rilassamento dei miei testicoli ricominciammo da subito ad esplorarci
con baci e carezze, nn ci volle molto che tornassi in “tiro” e lei ricomincio’
a leccare il mio uccello con meno foga e piu’ dolcezza, glie lo staccai dalle
labbra e lo portai” come un aereo in fase di atterraggio sulla pista” nel solco
delle tette mentre lei lo racchiudeva incastrandolo magnificamente, cominciai
un dolce su e giu era piacevolissimo sia per il calore del suo seno che la
forza della sua morsa.Tolto dalla piacevole presa mi piegai per leccarle di
nuovo , improntai le mia cppella verso il suo buchino che nn aspettava altro,
entrai dolcemente ma con decisione e mi sembrava d’essere come uno “speologo “
stavo entrando in un pertugio assaporando cm dopo cm e sentendo il suo
compiacimento. Iniziai ad andare su e giu’ prima piano e poi con un ritmo
costante e cadenzato, cambiammo diverse posizioni fino ad arrivare con lei
sopra, uno spettacolo mi cavalcava offrendomi le sue tette e quasi soffocandomi
, incalzavo con colpi energici da sotto ed i suoi mugugni erano continui,la
sdraiai e gambe alzate scopandola ad un ritmo pauroso stavo proprio bene in
formissima.Stavamo godendo e prima lei raggiunse un orgasmo che sentii dalla
pressione che ho avuto attorno al mio uccello tipo piccole vibrazioni, nn
mancava molto per me e nel mentre stavo per sborrare lo tirai fuori e le
schizzai sulle tette con piccoli getti densi digrignando i denti e
guardandola compiaciuta. La pausa è stata piu’ lunga poi, oltre a dissetarci e
fumare la mia sigaretta, mi disse di farmi una doccia e senza obbiettare andai
nel box doccia dove lei mi segui’e con un sapone profumato mi curo’
amorevolmente tutto il corpo…una gheisha. Terminata anche la fase di
asciugatura mi disse di sdraiarmi nel letto e prese una crema rilassante al
profumo di vaniglia e comincio’ a massaggiarmi tutto il corpo per circa mezz’
ora privilegiando le mie parti intime.Un re! Mi sentivo bene come nn mai con
tutte quelle coccole ed attenzioni e pian piano ricominciammo con l’arte
amatoria occupandoci a vicenda di nostri corpi rimessi a nuovo..la girai a
pecorina e cominciai con la mia bocca e lingua ricoprendo tutta la sua parte
sensibile e prendendo con tutte le mie labbra il suo sesso quasi ad aspirarlo
per poi rilasciarlo e con la punta della lingua solcando il tragitto che mi
porto’ al suo buchetto e li cominciai l’esplorazione rendendolo inerme e
aprendolo solo con lingua e passione fino a farla vocalizzare vocali
incompresibili, mi scostai con il viso e mi avvicinai con la punta del mio
uccello facendolo inumidire su e giu per poi metterglielo nel la sua vagina
spalancata con prepotenza fino in fondo,il suo piacere era tale che si
contraeva e cercava l’appoggio indietreggiando a ritmo e nel mio pomparla si
creo’ un movimento all’unisono molto forte e completo,la presi in braccio e l’
appoggiai al muro continuando a sbatterla come un forsennato in preda ad un
raptus misto a possessione, la stanchezza cominciava ad avvicinarsi e la
comodità del letto era piu’ consona, la presi da dietro nuovamente e con le
mani le stringevo le tette ed i capezzoli e continuavo nella mia corsa
alternando qualche spinta piu’ lenta per godere ogni istante, mi tolse una mano
dal seno e si porto’ due dita nella sua bocca mordicchiandole e succhiandole
mentre con il pollice dell’altra mia mano le massaggiavo il buco del culo
penetrandolo di tanto in tanto. La girai e mentre le stavo difronte la portai
con la sua bocca verso il mio uccello e lei come un regalo desiderato comincio’
a succhiarlo e spompinarlo, una sua mano mi accarezzava i testicoli e l’altra
scorreva con la sua bocca sul mio sesso…stavo per venire e lei lo avvolse come
leggendomi nel pensiero interamente, sentii i muscoli contrarsi e la cppella
ingrossarsi per poi riversare piu’ soavemente il mio sperma nella sua gola e
facendomi orgasmare intensamente tanto da girare gli occhi all’indietro come
gli sqauali quando azzannano la loro preda. Sfinito e compiaciuto mi sdraiai
nel letto accanto a lei e cominciammo una piccola conversazione.Mi disse che nn
era mai stata con un italiano e che il detto” the italian do it better” lo
aveva provato con me, sembrava al settimo cielo e poi mi disse del suo lavoro
molto impegnativo tra un incontro e l’altro per il Mondo e talvolta lavorando
pure come manager nel ristorante del cugino; “quello chiuso in camera con le
cihas”e della sua alta remunerazione…beata lei. Alla domanda che la voro
facessi, pensai che forse potevo impietosirla dicendole che facevo il semplice
manovale e cosi’ le dissi che facevo il muratore e che prendevo pochi soldi..
(sono impiegato in una multinazionale). Mi chiese se volevo andarla a trovare a
New York e che mi avrebbe ospitato , le risposi che sarei andato volentieri ma
dovevo racimolare un po di soldi per il viaggio. Lei disse No Problem ci penso
io pero’ continuamo a tenerci in contatto,va bene le risposi, mi rivestii
mentre il sonno e la stanchezza si facevano piu’ insistenti era da 5 ore buone
che stavamo assieme, la salutai per tornare nella mia camera e mentre aprivo la
porta per uscire lei mi chiamo’ dicendomi testualmente: “C’è un regalino sopra
il tavolo è per te, voglio che lo prendi!” Guardai e sotto una candela c’era
una banconota da 100 dollari americani, che imbarazzo ma anche che faccia
tosta, nel ringraziandola con un bacio focoso li presi senza tergiversare e
salutandola la ringraziai….Nei giorni successivi la vidi , occupando pero’,
solo qualche ora della mia vacanza per poi salutarla definitivamente l’ultimo
giorno, dove mi regalo’ un altro pompino meraviglioso tra una valigia e l’
altra. Questa è la mia storia vera in ogni dettaglio e la morale è che con la
mia Fava ho preso due piccioni (sesso e soldi) ops..dimenticavo pure la cena
offerta! ENRICO
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