Beata giovinezza 2
di
peterpan innamorato
genere
prime esperienze
ECCOMI ALLA SECONDA PARTE DEL MIO RACCONTO.
POCHI GIORNI DOPO, ANDAI NUOVAMENTE A CASA DI IRENE, SENZA BUSSARE ENTRAI E LA VIDI AL TELEFONO CON TONO DI VOCE UN PO SECCATA, STAVA PARLANDO CON IL MARITO CHE LA INFORMAVA DI NON POTER ARRIVARE A CASA PER IL CONSUETO FINE MESE (COME DA PRIMO RACCONTO, LUI LAVORAVA AL NORD-ITALIA). LA VIDI CHE PIANGEVA E DI ISTINTO ANDAI VICINO E L'ABBRACCIAI. MI SEMBRAVA DI SVENIRE, SENTIVO IL SUO PROFUMO DOLCE E LA PELLE MORBIDA TRA LE MIE BRACCIA CHE SUBITO IL MIO COSO SI PRESENTò ALL'APPELLO BELLO ERETTO, LEI NON FECE NULLA PER RITIRARSI. LEI CHIUSE LA COMUNICAZIONE E SI GIRò VERSO ME E MI GUARDò COME PER DIRE ADESSO NON è IL MOMENTO ANCHE SE I FIGLI ERANO DALLA SUOCERA. MI FECE CAPIRE CHE LEI CONDUCEVA IL GIOCO ESSENDO IO MOLTO PIù PICCOLO DI LEI. MA NON MI DIEDI PER VINTO, ALLORA DISSI SE POTEVO RIMANERE A FARLE UN PO' DI COMPAGNIA E LEI ACCETTò. RIMANEMMO IN CUCINA LEI STAVA INIZIANDO A PREPARARE QUALCOSA PER LA CENA ANCHE SE ERA PRESTO E MI PROPOSI PER AIUTARLA. NEL FRATTEMPO PARLANDO, LEI SI RIPRESE E LE TORNò IL SORRISO CHE ERA SOLITA AVERE. RICORDO CHE INDOSSAVA UNA CAMICIA BIANCA A MEZZE MANICHE, SI INTRAVEDEVA IL REGGISENO COLOR CARNE DI QUELLI COL PIZZO E UNA GONNA A TUBO CON LO SPACCO DIETRO, NON INDOSSAVA CALZE ERA SCALZA COME ERA SOLITA USARE DENTRO CASA. LEI SI ALLONTANò E INTUI CHE FOSSE ANDATA A CAMBIARSI IN CAMERA COSì POCO DOPO LA SEGUI', AVEVA LA PORTA APERTA E SI STAVA SPOGLIANDO RIMASE IN REGGISENO E QUESTO MINI SLIP, STAVA DAVANTI ALLO SPECCHIO DELL'ARMADIO CON LA TESTA GIRATA VERSO IL MURO COME CONTEMPLARE COSA METTERSI. MI AVVICINAI FACENDO SENTIRE I MIEI PASSI E LEI GIRANDOSI LA VIDI NUOVAMENTE CON LE LACRIME SUL VISO, INCUPITA, IO NON CAPIVO ALLORA CHIESI SE STESSE BENE, LEI MI DISSE DI SI MA CHE LE MANCAVA TROPPO UNA FIGURA MASCHILE DENTRO CASA. IO A QUELLA VISIONE EBBI UN RISVEGLIO DEL MIO CAZZO CHE, DAI PANTALONCINI CORTI CERCAVA DI FARSI SPAZIO, LEI DISSE DI AVERE BISOGNO DI QUELLA COSA CHE MI STAVA TESA E DI ESSERE MOLTO DOLCE CON LEI. L'HA ABBRACCIAI E GLI STAMPAI UN BACIO SULLA GUANCIA E LECCAI LE LACRIME, FINALMENTE LE NOSTRE LABBRA SI SFIORARONO, POI SI SCHIUSERO E INIZIAMMO UN BACIO APPASSIONATO COME QUELLI CHE SI VEDONO NEI FILM'S. LE NOSTRE LINGUE SI CERCAVANO, SI INTRECCIAVANO UNA SENZIONE DI ESTASI PER QUEL BACIO TANTO ASPETTATO. SUSSURRAI DI AVVICINARCI SUL LETTO E DI SEDERCI, IO PRESI A LECCARLA MI INGINOCCHIAI E LASCIANDOSI FARE, SCESI SINO AI PIEDI, AVEVANO UN PROFUMO DI DONNA INEBRIANTE, LA PELLE LISCIA COME SETA. LA SFIORAVO CON LE LABBRA MI VENIVA COSì NATURALE. MI FECI LARGO TRA LE SUE COSCIE E DA SOPRA GLI SLIP PRESI A MASTURBARLA PRIMA CON LE DITA POI MI AVVICINAI IL VISO E SCOSTANDO IL LEMBO DI QUEI MINI SLIP, PRESI LA SUA CARNE, FECI LARGO TRA LE SUE GRANDI LABBRA E CON LA LINGUA INIZIAI A TINTILLARE IL CLITORIDE INDURITOSI COME UN PICCOLO PEZZO DI CARNE, ERO PIENO DI UMORI CHE FUORIUSCIVANO DA QUELLA DOLCE FESSURA, SUCCHIAVO E LECCAVO MENTRE LEI MI STRINGEVA A SE TRA LE COSCIE CON UNA MORSA PER NON FARMI RITRARRE, LA SENTIVO VIBRARE ERO INEBRIATO NON CAPIVO PIù NULLA, TANTE' CHE VENNI DENTRO I PANTALONCINI CHE ANCORA NON AVEVO SLACCIATO. PASSARONO INTERMINABILI MINUTI DI PIACERE, LE MIE MANI LA FRUGAVANO DAPPERTUTTO RIUSCI A FARMI SPAZIO TRA IL SUO REGGISENO FACENDOLO SCIVOLARE LE SUE GROSSE MAMMELLE VERSO SU, LEI MUGOLAVA DI PIACERE SUSSURRAVA DOLCI PAROLE PER FARMI SENTIRE TRANQUILLO. GIOCAVO CON I CAPEZZOLI CHE COME CECI INDURITI ERETTI INVITAVANO A SUCCHIARLI, SALì CON LA LINGUA DAL SUO VENTRE VERSO IL SENO SENZA RENDERMI CONTO ERO SU DI LEI MENTRE MI SPOGLIAVA DELLA MAGLIETTA E DAI PANTALONCINI RIMASI COL CAZZO DURO SOPRA DI LEI. GIRAVO E SUCCHIAVO IL SUO SENO COME UN BAMBINO SUCCHIA DALLA SUA MAMMA. IRENE MI SCOSTO DELICATAMENTE COME PER CERCARE DI PRENDERSI IL SUO TURNO. DELICATAMENTE MI SCAPPELLO IL CAZZO E DOLCEMNTE MI SEGAVA, IO ORMAI SPORCO DI SPERMA DELLA PRIMA IEACULAZIONE LASCIAI FARE, LEI ESPERTA MAESTRINA MI TIRò A SE' E SCHIUDENDO LA BOCCA INIZIò A LECCARMI IL CAZZO DALLA CAPPELLA ALLE PALLE INFILANDOMI TUTTA LA MANO SINO SOTTO IL MIO ANO. VEDEVO CHE MI GUARDAVA, LA MIA ESPRESSIONE DI PIACERE FACEVA CRESCERE LA SUA AVIDITà LO INGOIAVA A SOFFOCARSI E RITRAEVA PER POI SUCCHIARLO COME A FARMI USCIRE L'ANIMA. SENTIVO QUALCOSA CHE NON SONO RIUSCITO A TRATTENERE E LE HO SPARATO IN GOLA DEI FIOTTI DI SPERMA, LEI NON HA FATTO USCIRE UNA GOCCIA E CONTINUAVA NEL SUO INTENTO DI SLUPPARMI CON MAESTRIA FINO A QUANDO NON HO AVUTO I SEGNI DI CEDIMENTO DEL MIO CAZZO. MI HA DETTO "MA SEI SICURO CHE NON HAI MAI SCOPATO?"" IO RISPOSI "SI TI HO SCOPATO MILLE VOLTE NEI MIEI PENSIERI E CHIUSO IN BAGNO MI AVRO' SPARATO DELLE SEGHE INTERMINABILI". MI DISSE ASPETTA METTI QUESTO E PRESE DAL CASSETTO UNA SCATOLINA CON DENTRO DEI PRESERVATIVI. MI AIUTO' A METTERLO E IN SI MISE IN POSIZIONE ALLA PECORINA, MENTRE MANEGGIAVA COL MIO CAZZO E QUELLA VISTA IL MIO COSO RIPRESE VITA DIVENENDO UN PEZZO DI MARMO. MI DISSE ADESSO SONO PRONTA FAMMI GODERE ANCORA. PUNTAI DECISO E AFFONDAI CON MOLTA FACILITà FACENDO SPARIRE DENTRO LA SUA VAGINA TUTTO IL MIO ARNESE. MI AVVOLGEVA DI QUESTO CALORE TANTE' CHE MI DAVA FASTIDIO IL PRESERVATIVO MA NON PRESI IMPORTANZA PERCHè STAVO STANTUFFANDO, PRIMA CON FOGA POI CON DELICATEZZA. PENSAVO SOLO A GODERE. ERAVAMO SUDATI, LEI URLAVA DI PIACERE, IO IN ESTASI CONTINUAVO A FOTTERLA, LEI VOLLE CAMBIARE POSIZIONE SI MISE GIRATA E ALLARGO' LE GAMBE VERSO LEI. IO MI POSIZIONAI SOPRA DI LEI E INIZIAI A PENETRARLA. SENTIVO CHE ENTRAVA TUTTO SINO A FAR QUASI ENTRARE LE PALLE DENTRO LA SUA BELLA FICHETTA BEN CURATA. POCHI COLPI ANCORA E SCOPPIAI DENTRO LEI UN LIQUIDO NON PIù DENSO ORAMAI CHE RACCOLSE QUEL SACCHETTO POCO ODOROSO. LEI MI DISSE CHE ANCHE COL MARITO NON ERA MAI RIUSCITA A VENIRE TANTE VOLTE COME IN QUELLA SCOPATA. VOGLIO CHE LA PROSSIMA VOLTA MI DEDICHI ATTENZIONE ANCHE AL MIO BUCHETTO CHE ABBIAMO RISPARMIATO. IO ANNUI' E ESAUSTO MI GETTAI TRA LE SUE BRACCIA E CI RILASSAMMO. POI RIVESTITO DOPO AVERMI FATTO ANCORA DELLE COCCOLE CI LASCIAMMO CON UN BACIO APPASSIONATO. PURTROPPO DOPO CI SIAMO DOVUTI SALUTARE RIPROMETTENDOCI UN FUTURO DI SCOPATE.
NON MI ASPETTO COMMENTI!
POCHI GIORNI DOPO, ANDAI NUOVAMENTE A CASA DI IRENE, SENZA BUSSARE ENTRAI E LA VIDI AL TELEFONO CON TONO DI VOCE UN PO SECCATA, STAVA PARLANDO CON IL MARITO CHE LA INFORMAVA DI NON POTER ARRIVARE A CASA PER IL CONSUETO FINE MESE (COME DA PRIMO RACCONTO, LUI LAVORAVA AL NORD-ITALIA). LA VIDI CHE PIANGEVA E DI ISTINTO ANDAI VICINO E L'ABBRACCIAI. MI SEMBRAVA DI SVENIRE, SENTIVO IL SUO PROFUMO DOLCE E LA PELLE MORBIDA TRA LE MIE BRACCIA CHE SUBITO IL MIO COSO SI PRESENTò ALL'APPELLO BELLO ERETTO, LEI NON FECE NULLA PER RITIRARSI. LEI CHIUSE LA COMUNICAZIONE E SI GIRò VERSO ME E MI GUARDò COME PER DIRE ADESSO NON è IL MOMENTO ANCHE SE I FIGLI ERANO DALLA SUOCERA. MI FECE CAPIRE CHE LEI CONDUCEVA IL GIOCO ESSENDO IO MOLTO PIù PICCOLO DI LEI. MA NON MI DIEDI PER VINTO, ALLORA DISSI SE POTEVO RIMANERE A FARLE UN PO' DI COMPAGNIA E LEI ACCETTò. RIMANEMMO IN CUCINA LEI STAVA INIZIANDO A PREPARARE QUALCOSA PER LA CENA ANCHE SE ERA PRESTO E MI PROPOSI PER AIUTARLA. NEL FRATTEMPO PARLANDO, LEI SI RIPRESE E LE TORNò IL SORRISO CHE ERA SOLITA AVERE. RICORDO CHE INDOSSAVA UNA CAMICIA BIANCA A MEZZE MANICHE, SI INTRAVEDEVA IL REGGISENO COLOR CARNE DI QUELLI COL PIZZO E UNA GONNA A TUBO CON LO SPACCO DIETRO, NON INDOSSAVA CALZE ERA SCALZA COME ERA SOLITA USARE DENTRO CASA. LEI SI ALLONTANò E INTUI CHE FOSSE ANDATA A CAMBIARSI IN CAMERA COSì POCO DOPO LA SEGUI', AVEVA LA PORTA APERTA E SI STAVA SPOGLIANDO RIMASE IN REGGISENO E QUESTO MINI SLIP, STAVA DAVANTI ALLO SPECCHIO DELL'ARMADIO CON LA TESTA GIRATA VERSO IL MURO COME CONTEMPLARE COSA METTERSI. MI AVVICINAI FACENDO SENTIRE I MIEI PASSI E LEI GIRANDOSI LA VIDI NUOVAMENTE CON LE LACRIME SUL VISO, INCUPITA, IO NON CAPIVO ALLORA CHIESI SE STESSE BENE, LEI MI DISSE DI SI MA CHE LE MANCAVA TROPPO UNA FIGURA MASCHILE DENTRO CASA. IO A QUELLA VISIONE EBBI UN RISVEGLIO DEL MIO CAZZO CHE, DAI PANTALONCINI CORTI CERCAVA DI FARSI SPAZIO, LEI DISSE DI AVERE BISOGNO DI QUELLA COSA CHE MI STAVA TESA E DI ESSERE MOLTO DOLCE CON LEI. L'HA ABBRACCIAI E GLI STAMPAI UN BACIO SULLA GUANCIA E LECCAI LE LACRIME, FINALMENTE LE NOSTRE LABBRA SI SFIORARONO, POI SI SCHIUSERO E INIZIAMMO UN BACIO APPASSIONATO COME QUELLI CHE SI VEDONO NEI FILM'S. LE NOSTRE LINGUE SI CERCAVANO, SI INTRECCIAVANO UNA SENZIONE DI ESTASI PER QUEL BACIO TANTO ASPETTATO. SUSSURRAI DI AVVICINARCI SUL LETTO E DI SEDERCI, IO PRESI A LECCARLA MI INGINOCCHIAI E LASCIANDOSI FARE, SCESI SINO AI PIEDI, AVEVANO UN PROFUMO DI DONNA INEBRIANTE, LA PELLE LISCIA COME SETA. LA SFIORAVO CON LE LABBRA MI VENIVA COSì NATURALE. MI FECI LARGO TRA LE SUE COSCIE E DA SOPRA GLI SLIP PRESI A MASTURBARLA PRIMA CON LE DITA POI MI AVVICINAI IL VISO E SCOSTANDO IL LEMBO DI QUEI MINI SLIP, PRESI LA SUA CARNE, FECI LARGO TRA LE SUE GRANDI LABBRA E CON LA LINGUA INIZIAI A TINTILLARE IL CLITORIDE INDURITOSI COME UN PICCOLO PEZZO DI CARNE, ERO PIENO DI UMORI CHE FUORIUSCIVANO DA QUELLA DOLCE FESSURA, SUCCHIAVO E LECCAVO MENTRE LEI MI STRINGEVA A SE TRA LE COSCIE CON UNA MORSA PER NON FARMI RITRARRE, LA SENTIVO VIBRARE ERO INEBRIATO NON CAPIVO PIù NULLA, TANTE' CHE VENNI DENTRO I PANTALONCINI CHE ANCORA NON AVEVO SLACCIATO. PASSARONO INTERMINABILI MINUTI DI PIACERE, LE MIE MANI LA FRUGAVANO DAPPERTUTTO RIUSCI A FARMI SPAZIO TRA IL SUO REGGISENO FACENDOLO SCIVOLARE LE SUE GROSSE MAMMELLE VERSO SU, LEI MUGOLAVA DI PIACERE SUSSURRAVA DOLCI PAROLE PER FARMI SENTIRE TRANQUILLO. GIOCAVO CON I CAPEZZOLI CHE COME CECI INDURITI ERETTI INVITAVANO A SUCCHIARLI, SALì CON LA LINGUA DAL SUO VENTRE VERSO IL SENO SENZA RENDERMI CONTO ERO SU DI LEI MENTRE MI SPOGLIAVA DELLA MAGLIETTA E DAI PANTALONCINI RIMASI COL CAZZO DURO SOPRA DI LEI. GIRAVO E SUCCHIAVO IL SUO SENO COME UN BAMBINO SUCCHIA DALLA SUA MAMMA. IRENE MI SCOSTO DELICATAMENTE COME PER CERCARE DI PRENDERSI IL SUO TURNO. DELICATAMENTE MI SCAPPELLO IL CAZZO E DOLCEMNTE MI SEGAVA, IO ORMAI SPORCO DI SPERMA DELLA PRIMA IEACULAZIONE LASCIAI FARE, LEI ESPERTA MAESTRINA MI TIRò A SE' E SCHIUDENDO LA BOCCA INIZIò A LECCARMI IL CAZZO DALLA CAPPELLA ALLE PALLE INFILANDOMI TUTTA LA MANO SINO SOTTO IL MIO ANO. VEDEVO CHE MI GUARDAVA, LA MIA ESPRESSIONE DI PIACERE FACEVA CRESCERE LA SUA AVIDITà LO INGOIAVA A SOFFOCARSI E RITRAEVA PER POI SUCCHIARLO COME A FARMI USCIRE L'ANIMA. SENTIVO QUALCOSA CHE NON SONO RIUSCITO A TRATTENERE E LE HO SPARATO IN GOLA DEI FIOTTI DI SPERMA, LEI NON HA FATTO USCIRE UNA GOCCIA E CONTINUAVA NEL SUO INTENTO DI SLUPPARMI CON MAESTRIA FINO A QUANDO NON HO AVUTO I SEGNI DI CEDIMENTO DEL MIO CAZZO. MI HA DETTO "MA SEI SICURO CHE NON HAI MAI SCOPATO?"" IO RISPOSI "SI TI HO SCOPATO MILLE VOLTE NEI MIEI PENSIERI E CHIUSO IN BAGNO MI AVRO' SPARATO DELLE SEGHE INTERMINABILI". MI DISSE ASPETTA METTI QUESTO E PRESE DAL CASSETTO UNA SCATOLINA CON DENTRO DEI PRESERVATIVI. MI AIUTO' A METTERLO E IN SI MISE IN POSIZIONE ALLA PECORINA, MENTRE MANEGGIAVA COL MIO CAZZO E QUELLA VISTA IL MIO COSO RIPRESE VITA DIVENENDO UN PEZZO DI MARMO. MI DISSE ADESSO SONO PRONTA FAMMI GODERE ANCORA. PUNTAI DECISO E AFFONDAI CON MOLTA FACILITà FACENDO SPARIRE DENTRO LA SUA VAGINA TUTTO IL MIO ARNESE. MI AVVOLGEVA DI QUESTO CALORE TANTE' CHE MI DAVA FASTIDIO IL PRESERVATIVO MA NON PRESI IMPORTANZA PERCHè STAVO STANTUFFANDO, PRIMA CON FOGA POI CON DELICATEZZA. PENSAVO SOLO A GODERE. ERAVAMO SUDATI, LEI URLAVA DI PIACERE, IO IN ESTASI CONTINUAVO A FOTTERLA, LEI VOLLE CAMBIARE POSIZIONE SI MISE GIRATA E ALLARGO' LE GAMBE VERSO LEI. IO MI POSIZIONAI SOPRA DI LEI E INIZIAI A PENETRARLA. SENTIVO CHE ENTRAVA TUTTO SINO A FAR QUASI ENTRARE LE PALLE DENTRO LA SUA BELLA FICHETTA BEN CURATA. POCHI COLPI ANCORA E SCOPPIAI DENTRO LEI UN LIQUIDO NON PIù DENSO ORAMAI CHE RACCOLSE QUEL SACCHETTO POCO ODOROSO. LEI MI DISSE CHE ANCHE COL MARITO NON ERA MAI RIUSCITA A VENIRE TANTE VOLTE COME IN QUELLA SCOPATA. VOGLIO CHE LA PROSSIMA VOLTA MI DEDICHI ATTENZIONE ANCHE AL MIO BUCHETTO CHE ABBIAMO RISPARMIATO. IO ANNUI' E ESAUSTO MI GETTAI TRA LE SUE BRACCIA E CI RILASSAMMO. POI RIVESTITO DOPO AVERMI FATTO ANCORA DELLE COCCOLE CI LASCIAMMO CON UN BACIO APPASSIONATO. PURTROPPO DOPO CI SIAMO DOVUTI SALUTARE RIPROMETTENDOCI UN FUTURO DI SCOPATE.
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