Lo Yougurt – seconda parte
di
mammatroia
genere
incesti
Vi ricordo di leggere il primo episodio prima di proseguire.
Mia sorella stava assaporando lo yogurt con lo stesso piglio di un degustatore di vini… avevo il timore che ad un certo punto lo sputasse schifata, ma non fu così: “decente… si devo dire che finalmente hai trovato un tipo di yogurt che non fa letteralmente schifo, anzi, devo dire che non è niente male… yum… ho la sensazione che più lo mangio, più diventa buono”. Tirai un sospiro di sollievo e vedendo mia sorella trangugiare con tanta ingordigia i rimasugli di quel mio “componimento”, mi comportò una certa eccitazione. Non vedevo l’ora che arrivasse l’indomani per ripetere l’esperimento. La giornata passò tranquilla e il giorno dopo mi alzai in fretta e furia per preparare la colazione. Avevo il cazzo che mi stava sfondando il pigiama, era già in tiro pensando ai preparativi. Aprii lo yogurt e, come la prima volta ne mangiai un po’, poi tirai fuori il mio uccello e cominciai a menarmelo, stavo già per godere quando mi fermai ricordando la scena che vidi il giorno prima tra mia madre e il suo amante. Decisi di utilizzare la sua “tecnica”, rimisi a riposo il mio pene e preparai la mia colazione, poi lo tirai di nuovo fuori e cominciai a segarmi, quando stavo per arrivare, mi rifermai e feci colazione. Finito tutto decisi che era ora di venire, cominciai a menarmelo nuovamente lentamente, poi accelleravo il ritmo per poi rallentarlo, finché non sentii che stavo per raggiungere il mio limite fisico. Puntai la cappella nel barattolino dello yogurt e detti le ultime segate. Gli schizzi di sborra uscivano con una prepotenza tale da far schizzare fuori parte dello yogurt. Fu una venuta memorabile, molto più abbondante del giorno precedente. Presi il cucchiaino e cominciai a mescolare allegramente il composto. Dopo qualche minuto fece la sua comparsa mia sorella, seguita da nostra madre che mi disse: “saresti così gentile da preparare anche per me una bella colazione caro? stanotte ho dormito poco e ho poca voglia di trafficare, su coccola anche me come fai con tua sorella.” Al che mia sorella intervenne: “perché non mangi anche tu uno yogurt, Giuseppe ne ha trovato uno niente male” e cominciò a degustare la mia “creazione”: “uhmmmmm… squisito… uhmmm… sembra addirittura meglio di ieri, proprio una delizia” Mia madre, conoscendo i gusti difficili di Emanuela, restò alquanto sbalordita dalle sue affermazioni, tanto che volle provare anche lei lo yogurt. Così presi un altro barattolo dal frigorifero per porgerlo poi a mia madre. “no Giuseppe, lo preferisco nella coppetta di vetro, non mi piace armeggiare con quei contenitori di plastica!!! Anzi fai una cosa, prendi la coppa più grande, così me ne versi due barattolini, non sono certo come Emanuela non mi basta certo un solo yogurt per reggere la giornata.” E così feci, preparai la colazione per la mia mammina, purtroppo non potevo inserire il mio ingrediente segreto e sono sicuro che a mia madre non sarebbe affatto dispiaciuto… intanto la mia sorellina aveva finito di mangiare il suo yogurt ed era fuggita ad occupare il bagno prima che potessi anticiparla io. Aspettai il mio turno in cucina e osservai la mamma mentre faceva colazione, non avevo mai notato quanto fosse eccitante, non tanto per il suo corpo a cui teneva molto e che era da favola, ma per il suo modo di fare, di ridere, guardare, muoversi. La vedevo mangiare lo yogurt con una sensualità mai vista, come muoveva la mano con il cucchiaino, prendere la crema, portarsela alle labbra, aprire piano la bocca, tirare leggermente fuori la lingua, richiudere la bocca e tirare fuori il cucchiaino pulito, deglutire… avevo nuovamente il cazzo duro!!! speravo che mia sorella tardasse ancora in bagno, altrimenti non sarei mai riuscito ad alzarmi ed uscire dalla cucina con una simile protuberanza senza farmi notare. A salvarmi ci pensò il telefono, rispondeva sempre mia madre (probabile che volesse evitare di farci parlare direttamente con qualcuno dei suoi amanti), così approfittai della sua assenza per rifugiarmi nella mia stanzetta e aspettare il mio turno per il bagno. Non aspettai molto perché mia sorella uscì dopo neanche un minuto, così recuperai al volo una rivista per coprire la mia erezione e mi precipitai ad occupare il suo posto. Notando la rivista emanuela si mise una mano sul naso simulando che ci fosse puzza dicendo: “fortuna che sono andata prima io, altrimenti sarei rimasta asfissiata come in una camera a gas…” Sorrisi alla sua battuta e soprattutto alla sua interpretazione sulla rivista e mi chiusi in bagno. Non ce la facevo più, dovevo masturbarmi nuovamente. Mi tolsi il pigiama, il mio pene era così duro da farmi male, mentre me lo menavo pensavo alla mia mammina che mangiava col suo fare voluttuoso lo yogurt e immaginavo me, col cazzo di fuori, che le chiedevo se voleva che gli aumentassi la dose di crema. Alla sua risposta affermativa avvicinavo la mia cappella alla coppa di vetro e cominciavo ad eruttare il mio sperma in un susseguirsi di schizzi densi e lei con il cucchiaino girava la nuova mistura per farla amalgamare per benino assaggiando ogni tanto, come a controllare se il tutto fosse ben equilibrato. Come per magia, al suo stop, il mio cazzo finiva di sborrare e lei cominciava a mangiare lo yogurt con un ingordigia che solo la mia mente malata poteva immaginare. Dopo essersi leccata tutta la coppa con la sua lunga lingua rendendo superfluo il lavarla vista la sua perizia mi si avvicina al cazzo con la sua bocca dicendo: “…e adesso ho proprio voglia di un po’ di yogurt alla spina…” A questo punto vengo sul serio innaffiando tutto il bagno con la mia sborra in una lunghissima e piacevolissima venuta. Era la prima volta che mi sparavo una sega pensando alla mia mammina e devo dire che fu un’esperienza travolgente, come lo fu anche quella di ripulire… avevo davvero sporcato dappertutto. Quella sera uscii con i miei amici e, visto che era sabato, facemmo una capatina in una discoteca dei dintorni, poi ne facemmo un’altra e poi un’altra ancora… praticamente tornai a casa il mattino dopo. Non ero per niente stanco, anzi, l’idea di preparare la mia speciale mistura, mi manteneva bello pimpante. Fatto tutto feci colazione anch’io e visto che mia sorella non accennava ad alzarsi, decisi di approfittarne per rincarare la dose, così mi masturbai di nuovo e aumentai il volume dello yogurt. Ero in uno stato di eccitazione perenne, sembrava che le forze mi rinascessero in pochi secondi, questa storia mi aveva dato una vitalità sessuale che non credevo. Mia sorella continuava a tardare, così decisi che era ora che la svegliassi, andai nella mia stanza ed ebbi una sorpresa… non c’era nessuno, il suo letto non era stato neanche toccato. Ritornai in cucina e ci trovai mia madre che si era appena svegliata, vedendomi un po’ sorpreso disse: “che c’é? pensi di essere il solo ad uscire di sabato sera? tua sorella non è ancora tornata, ieri mi ha telefonato dicendomi che se avesse fatto tardi, sarebbe rimasta a dormire da una sua amica. Che c’è caro??? sei dispiaciuto per aver preparato inutilmente la colazione? Non ti preoccupare, anche se non è il mio tipo preferito, la mangio io, così evito anche di faticare, mi sento proprio una pezza in queste ultime mattine. A te invece ti vedo bello attivo, non ho mai visto il mio figliolo essere così felice di preparare la colazione per sua sorella.” Che strana sensazione che provavo in quel momento, un misto di eccitazione e terrore, mia madre stava per assaggiare la mia mistura, la ricetta di vendetta per la mia sorellina… da lì a poco sarei stato partecipe alla reazione della mamma al gusto del mio seme… (Fine seconda parte)
Mia sorella stava assaporando lo yogurt con lo stesso piglio di un degustatore di vini… avevo il timore che ad un certo punto lo sputasse schifata, ma non fu così: “decente… si devo dire che finalmente hai trovato un tipo di yogurt che non fa letteralmente schifo, anzi, devo dire che non è niente male… yum… ho la sensazione che più lo mangio, più diventa buono”. Tirai un sospiro di sollievo e vedendo mia sorella trangugiare con tanta ingordigia i rimasugli di quel mio “componimento”, mi comportò una certa eccitazione. Non vedevo l’ora che arrivasse l’indomani per ripetere l’esperimento. La giornata passò tranquilla e il giorno dopo mi alzai in fretta e furia per preparare la colazione. Avevo il cazzo che mi stava sfondando il pigiama, era già in tiro pensando ai preparativi. Aprii lo yogurt e, come la prima volta ne mangiai un po’, poi tirai fuori il mio uccello e cominciai a menarmelo, stavo già per godere quando mi fermai ricordando la scena che vidi il giorno prima tra mia madre e il suo amante. Decisi di utilizzare la sua “tecnica”, rimisi a riposo il mio pene e preparai la mia colazione, poi lo tirai di nuovo fuori e cominciai a segarmi, quando stavo per arrivare, mi rifermai e feci colazione. Finito tutto decisi che era ora di venire, cominciai a menarmelo nuovamente lentamente, poi accelleravo il ritmo per poi rallentarlo, finché non sentii che stavo per raggiungere il mio limite fisico. Puntai la cappella nel barattolino dello yogurt e detti le ultime segate. Gli schizzi di sborra uscivano con una prepotenza tale da far schizzare fuori parte dello yogurt. Fu una venuta memorabile, molto più abbondante del giorno precedente. Presi il cucchiaino e cominciai a mescolare allegramente il composto. Dopo qualche minuto fece la sua comparsa mia sorella, seguita da nostra madre che mi disse: “saresti così gentile da preparare anche per me una bella colazione caro? stanotte ho dormito poco e ho poca voglia di trafficare, su coccola anche me come fai con tua sorella.” Al che mia sorella intervenne: “perché non mangi anche tu uno yogurt, Giuseppe ne ha trovato uno niente male” e cominciò a degustare la mia “creazione”: “uhmmmmm… squisito… uhmmm… sembra addirittura meglio di ieri, proprio una delizia” Mia madre, conoscendo i gusti difficili di Emanuela, restò alquanto sbalordita dalle sue affermazioni, tanto che volle provare anche lei lo yogurt. Così presi un altro barattolo dal frigorifero per porgerlo poi a mia madre. “no Giuseppe, lo preferisco nella coppetta di vetro, non mi piace armeggiare con quei contenitori di plastica!!! Anzi fai una cosa, prendi la coppa più grande, così me ne versi due barattolini, non sono certo come Emanuela non mi basta certo un solo yogurt per reggere la giornata.” E così feci, preparai la colazione per la mia mammina, purtroppo non potevo inserire il mio ingrediente segreto e sono sicuro che a mia madre non sarebbe affatto dispiaciuto… intanto la mia sorellina aveva finito di mangiare il suo yogurt ed era fuggita ad occupare il bagno prima che potessi anticiparla io. Aspettai il mio turno in cucina e osservai la mamma mentre faceva colazione, non avevo mai notato quanto fosse eccitante, non tanto per il suo corpo a cui teneva molto e che era da favola, ma per il suo modo di fare, di ridere, guardare, muoversi. La vedevo mangiare lo yogurt con una sensualità mai vista, come muoveva la mano con il cucchiaino, prendere la crema, portarsela alle labbra, aprire piano la bocca, tirare leggermente fuori la lingua, richiudere la bocca e tirare fuori il cucchiaino pulito, deglutire… avevo nuovamente il cazzo duro!!! speravo che mia sorella tardasse ancora in bagno, altrimenti non sarei mai riuscito ad alzarmi ed uscire dalla cucina con una simile protuberanza senza farmi notare. A salvarmi ci pensò il telefono, rispondeva sempre mia madre (probabile che volesse evitare di farci parlare direttamente con qualcuno dei suoi amanti), così approfittai della sua assenza per rifugiarmi nella mia stanzetta e aspettare il mio turno per il bagno. Non aspettai molto perché mia sorella uscì dopo neanche un minuto, così recuperai al volo una rivista per coprire la mia erezione e mi precipitai ad occupare il suo posto. Notando la rivista emanuela si mise una mano sul naso simulando che ci fosse puzza dicendo: “fortuna che sono andata prima io, altrimenti sarei rimasta asfissiata come in una camera a gas…” Sorrisi alla sua battuta e soprattutto alla sua interpretazione sulla rivista e mi chiusi in bagno. Non ce la facevo più, dovevo masturbarmi nuovamente. Mi tolsi il pigiama, il mio pene era così duro da farmi male, mentre me lo menavo pensavo alla mia mammina che mangiava col suo fare voluttuoso lo yogurt e immaginavo me, col cazzo di fuori, che le chiedevo se voleva che gli aumentassi la dose di crema. Alla sua risposta affermativa avvicinavo la mia cappella alla coppa di vetro e cominciavo ad eruttare il mio sperma in un susseguirsi di schizzi densi e lei con il cucchiaino girava la nuova mistura per farla amalgamare per benino assaggiando ogni tanto, come a controllare se il tutto fosse ben equilibrato. Come per magia, al suo stop, il mio cazzo finiva di sborrare e lei cominciava a mangiare lo yogurt con un ingordigia che solo la mia mente malata poteva immaginare. Dopo essersi leccata tutta la coppa con la sua lunga lingua rendendo superfluo il lavarla vista la sua perizia mi si avvicina al cazzo con la sua bocca dicendo: “…e adesso ho proprio voglia di un po’ di yogurt alla spina…” A questo punto vengo sul serio innaffiando tutto il bagno con la mia sborra in una lunghissima e piacevolissima venuta. Era la prima volta che mi sparavo una sega pensando alla mia mammina e devo dire che fu un’esperienza travolgente, come lo fu anche quella di ripulire… avevo davvero sporcato dappertutto. Quella sera uscii con i miei amici e, visto che era sabato, facemmo una capatina in una discoteca dei dintorni, poi ne facemmo un’altra e poi un’altra ancora… praticamente tornai a casa il mattino dopo. Non ero per niente stanco, anzi, l’idea di preparare la mia speciale mistura, mi manteneva bello pimpante. Fatto tutto feci colazione anch’io e visto che mia sorella non accennava ad alzarsi, decisi di approfittarne per rincarare la dose, così mi masturbai di nuovo e aumentai il volume dello yogurt. Ero in uno stato di eccitazione perenne, sembrava che le forze mi rinascessero in pochi secondi, questa storia mi aveva dato una vitalità sessuale che non credevo. Mia sorella continuava a tardare, così decisi che era ora che la svegliassi, andai nella mia stanza ed ebbi una sorpresa… non c’era nessuno, il suo letto non era stato neanche toccato. Ritornai in cucina e ci trovai mia madre che si era appena svegliata, vedendomi un po’ sorpreso disse: “che c’é? pensi di essere il solo ad uscire di sabato sera? tua sorella non è ancora tornata, ieri mi ha telefonato dicendomi che se avesse fatto tardi, sarebbe rimasta a dormire da una sua amica. Che c’è caro??? sei dispiaciuto per aver preparato inutilmente la colazione? Non ti preoccupare, anche se non è il mio tipo preferito, la mangio io, così evito anche di faticare, mi sento proprio una pezza in queste ultime mattine. A te invece ti vedo bello attivo, non ho mai visto il mio figliolo essere così felice di preparare la colazione per sua sorella.” Che strana sensazione che provavo in quel momento, un misto di eccitazione e terrore, mia madre stava per assaggiare la mia mistura, la ricetta di vendetta per la mia sorellina… da lì a poco sarei stato partecipe alla reazione della mamma al gusto del mio seme… (Fine seconda parte)
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