La festa, le amiche, l'amore

di
genere
orge

La sala prenotata da Virginia per festeggiare il suo diciottesimo compleanno era gremita di compagni di scuola, di comitiva e altri amici. Virginia, fece il suo ingresso ad effetto scendendo elegantemente le scale che conducevano alla pista da ballo, e subito lo stuolo di amici ed amiche le si riversò incontro festante in un coro di auguri, sorrisi, e sospiri... poiché tra gli invitati alla festa c'erano anche diversi spasimanti della bella festeggiata; che non aveva perso l'occasione di poter sfoggiare per la festa un abitino nero molto molto attillato, senza spalline, e vertiginosamente corto. Dopo tutto se lo poteva permettere, Virginia infatti era un fiore di ragazza, alta circa uno e settanta, snella, ma con tutte le curve giuste al punto giusto, capelli neri, e occhi azzurri e penetranti. Tra gli invitati alla festa, nonché tra gli ammiratori della ragazza spiccava Andrea, un bel ragazzo, anche lui neo maggiorenne, non molto più alto di lei, ma nella media non palestrato, ma con un bel fisico definito, capelli castani, e anche lui occhi di un azzurro simile a quello delle onde che si agitano in un mare in tempesta. Andrea conosceva Virginia ormai da quasi cinque anni, e da quando il primo giorno del primo anno di liceo i loro sguardi si erano incontrati lui nn era più riuscito a togliersi didosso una sempre crescente attrazione per quella che con il tempo era diventata una delle sue migliori amiche. Dopo un primo momento di saluti e auguri il deejay del locale fece partire la musica e come spesso succede la pista da ballo si riempì, per lo più di ragazze, infatti la maggior parte dei ragazzi cominciò a fare piccoli capannelli ai bordi della sala, o a girovagare per i tavoli posti in un lato del locale. Dopo poco comunque molte delle ragazze cominciarono a prelevarli "con la forza" per dare inizio alla serata da ballo, Andrea comunque rimase in un angolo, seduto ad un tavolo sorseggiando un drink e ammirando le amiche, in particolar modo Virginia, che ballavano e si divertivano. La sua assenza dalla pista da ballo non fu’ notata subito nella baraonda generale, ma ben presto Virginia vuoi per la danza, vuoi per qualche drink, e per il caldo estivo della serata riparò verso i tavoli per sedersi, e vedendo l'amico tutto solo in disparte gli si avvicinò per chiedergli se andasse tutto bene e se si stesse divertendo, il ragazzo e rispose che andava tutto bene, e che si stava divertendo, ma che il ballo non faceva per lui; continuarono a chiaccherare e scherzare per alcuni minuti, finché anche molti dei ragazzi e delle ragazze della loro classe non li raggiunsero ai tavoli per riposarsi e bere qualcosa. A quel punto entrò in scena Federica, la migliore amica di Virginia ed Andrea, che subito si sedette tra i due amici e si unì alla loro conversazione. Federica, alta quanto l'amica, ma più chiara di capelli, e con gli occhi color nocciola era più "alternativa" dell'amica, vestiva con un pantacollant nero sovrastato da una minigonna di jeans volutamente sfilacciata ed un toppino bianco, anch'esso dalla finta aria vissuta. Dopo pochi istanti Federica, che appena seduta si era sfilata le decolté nere lucide che calzava, mise le gambe su quelle di Andrea, e approfittando del proprio faccino d'angelo, e della sua pressocchè completa faccia tosta, esordì rivolgendosi ad Andrea: Andrea, sempre molto disponibile con le amiche, e che aveva un debole non confessato anche nei confronti di Federica, accettò di buon grado. Dopo un paio d minuti, durante i quali Andrea si era prodigato a beneficio di Federica, strappandole non pochi sospiri di approvazione, la ragazza continuò, al che Andrea, che cominciava ad apprezzare il compito che l'amica gli aveva affidato, rispose: Dopo un'iniziale riluttanza, anche Virginia si sfilò le scarpe e porse i propri piedi all'amico, la sua riluttanza comunque non era da imputare ad una mancanza di feeling o di intimità nei confronti del ragazzo, ma anzi, dai desideri inconfessati che anche lei nascondeva, infatti aveva da poco scoperto che i suoi piedi risultavano molto attraenti per molti ragazzi, e la cosa la lusingava, e le aveva fatto insorgere la voglia di sperimentare... Dopo che anche lei ebbe goduto del massaggio di Andrea, Virginia, complice il suo tasso alcolico, e l'ebbrezza dei festeggiamenti prese da una parte i due amici, e propose loro d uscire a prendere una boccata d'aria nel giardino del locale; i due amici accettarono volentieri, e i tre si diressero ad una delle porte che davano sul giardino. Una volta fuori, i tre amici si accomodarono su di una panchina che stava nel bel mezzo di un praticello verde molto ben curato in un punto un po’ discosto del giardino. Virginia, allora, dopo aver chiesto ad Andrea una sigaretta, ed averne tratti un paio di tiri, disse: la frase, intrisa di un certo imbarazzo nella voce della ragazza rimase per un secondo nell'aria, per poi essere seguita da una risatina di Federica, che ribatté: Se la frase di Virginia era suonata un po’ strana, quella di Federica lasciò sui tre ragazzi un'atmosfera a dir poco elettrica, che fu’ spezzata solo dal commento più inaspettato che Andrea potesse fare: Andrea fece una pausa durante la quale sorbì un lungo sorso dalla sua birra, prese fiato e poi disse: Dopo quest'ultima rivelazione, i tre si guardarono per un secondo a vicenda, per poi scoppiare a ridere all'unisono, finché Federica, prendendo il coraggio a due mani, e forse spinta anche dall'alchool, che aveva definitivamente spento i suoi già deboli freni inibitori, disse: Questa volta dopo alcuni secondi di pausa, Andrea rispose: e prese un'altro sorso dalla sua bottiglia, Virginia, ci mise ancora qualche altro secondo prima di dire: Al che i tre ridacchiando, un po’ per l'eccitazione, un po’ per il nervosismo e il lieve imbarazzo che comunque provavano si prepararono, le ragazze si misero sedute sulla panchina, e mentre cominciavano a baciarsi e stropicciarsi i capezzoli tra di loro, presero il pene di Andrea, che era in ginocchio ai piedi della panchina, tra i loro piedini nudi, e carezzandoglielo con le dita e le piante cominciarono a fargli una sega a "quattro piedi". Il gioco continuò per un paio di minuti, finché Andrea non venne sulle dita dei piedi nudi di Federica, che si fermò per far scivolare del tutto giù il pantacollant e il tanga che portava sotto di esso, Andrea allora si chinò tra le gambe di lei e iniziò a baciarle e leccarle la fighetta, Virginia a quel punto, si alzò in piedi e si spoglio fino a restare completamente nuda, s chinò, ed iniziò a leccare lo sperma dell'amico dalle dita del piede di Federica, e contemporaneamente si infilò due dita nella figha e cominciò a muoverle in modo da venire a sua volta. Dopo aver fatto venire Federica, Andrea, si rivolse ad una già "sconvolta" Virginia dicendole con un sorriso dolce ma da tomber de fammes: e detto ciò cominciò prima e succhiarle i capezzoli, e quando sentì che l'amica era sul punto di venire la fece chinare per prendergli il pene in bocca, lei, cominciò a succhiarglielo mentre Federica, ora senza un partner si chinò a sua volta per completare l'opera e fare venire Virginia per la seconda volta. Dopo questi ed altri scambi i tre amici si ritrovarono sdraiati esausti e felici, le due ragazze sdraiate ai due lati del ragazzo, con le teste vicine adagiate sul petto di lui, che sentendosi il ragazzo più fortunato al mondo dispensava ad entrambe, carezze e piccoli baci...
scritto il
2010-10-23
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