L'ultimo giorno

di
genere
etero

Era stato un anno noioso,pesante, il lavoro la casa,il trasloco ero veramente stanca ed avevo proprio bisogno di staccarmi da tutto e tutti per un po'.
La ditta per cui lavoravo aveva ceduto le redini ad un'altra, che per fortuna ci ha riassunti tutti, dapprima non sembrava così e abbiamo passato mesi di tensione, ma quando tutto s'è appianato abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo, e recuperato qualche spicciolo dalla liquidazione.
Proprio questo é stato il movente che mi ha fatto decidere di meritarmi una vacanza; niente di incredibile, volevo andare via per un po' da sola, mangiare quando avevo fame e dormire quando avevo sonno, tutto qui non desideravo altro.
Una mia collega mi ha affittato una piccola casetta di sua proprietà in Sardegna e faceva proprio al caso mio
Cosi a parte il salasso per il traghetto e la macchina ero riuscita a spuntare una cifra accettabile.
Il posto era una meraviglia, leggermente fuori dal casino estivo ma vicino a spiaggette meravigliose, l acqua era un cristallo e la sabbia sembrava un voluttuoso tappeto bianco.
La casa aveva l' essenziale e dalle finestre della camera ne emergeva un brullo paesaggio, piante di fichi d'India e cespugli inariditi dal sole, l'aria aveva un sentore come di fieno misto però al salmastro del vento di mare.
Le giornate le passavo in spiaggia, tra le pagine di un libro, il sole, un bagno; era quello che ci voleva.
Era il terzo, forse il quarto giorno quando ho notato un ragazzo sulla spiaggia, anche lui solo, arrivava tutti i giorni sempre più o meno alla stessa ora.
Era carino, abbronzato, capelli scuri, ed io avevo cominciato ad osservarlo.
Era intrigante fantasticare su di lui immaginare quale potesse essere il suo nome o pensare ad un eventuale approccio per attaccar bottone.
I giorni trascorrevano coi miei tempi ed io mi sentivo totalmente rilassata, qualche volta la sera raggiungevo il paese per mangiare qualcosa fare due passi e guardare le bancarelle colorate di orecchini collane e bracciali; mi guardavo intorno e qualche volta mi sono sorpresa a cercarlo per vedere se lo trovavo seduto in qualche dehor di un bar, ma non l'ho mai incontrato.
Mancavano ormai tre giorni alla mia partenza e mi godevo il sole e il mare di quegli ultimi momenti, quel giorno lui non c era, e nemmeno quello dopo, ho pensato" ecco sarà partito e io non saprò mai nemmeno il suo nome... Che stupida!!"
Era l'ultimo giorno, confesso di aver avuto l'amaro in bocca per non essermi spinta oltre qualche sguardo, ma pazienza.
Ero stesa al sole quando un ombra sugli occhi mi desta dallo stato semi comatoso in cui ero caduta, mezza addormentata mi sposto gli occhiali da sole e me lo vedo davanti, " Ciao! Ti spiace se mi sistemo qui vicino a te?"dice sorridendo, io assolutamente spiazzata gli rispondo" ma no no figurati, anzi".Anzi??? Anzi?? Dentro di me penso ma che cazzo di riposta scema... Anzi...
Ero agitata, non so perché, cominciamo a parlare, della spiaggia di quanto sia bello il posto, mi racconta anche lui di essere fuggito dalla routine e di avere bisogno di stare un po' solo per rilassarsi, mi metto a ridere e gli dico che siamo tutti sulla stessa barca allora, e a proposito di barca che io parto la sera stessa.
Mi guarda fisso negli occhi e mi prende la mano la stringe dolcemente e con l altra prende la mia testa per spingerla dolcemente verso di se e mi bacia, poi si scusa e mi dice che non avrebbe mai trovato il coraggio se non gli avessi detto che stavo per partire.
Ero attonita, non sapevo che dire un turbinio di sensazioni tutte insieme erano dentro di me come rondini impazzite prima di migrare, mi bacio' ancora e ancora e lentamente l' eccitazione di quel momento, condito da sabbia e sale, prese il sopravvento sul resto.
Senza dirci molto di più, abbiamo raggiuto la mia piccola casa ed una volta arrivati ci siamo stretti sul letto coperto da un bianco lenzuolo di lino, ci siamo liberati dei costumi abbracciando reciprocamente i nostri corpi caldi e salati, mi sono avvicinata ai suoi fianchi baciandogli l inguine per poi abbracciare il suo sesso con le labbra, lo sentivo sospirare mentre accarezzavo il suo petto, non voleva finire cosi, e allora mi volto' facendomi sdraiare sul letto,baciandomi le cosce e facendo scorrere la sua lingua fino in mezzo alle gambe, ero intorpidita dai baci di quello sconosciuto che mi sembrava di aver sempre avuto accanto, quando l' ho sollevato leggermente per invitarlo a fare l'amore con me.
É entrato dentro di me rubandomi un sospiro profondo, le mie gambe lo stringevano da dietro la schiena finché lui inarcandola mi regalò e si regalò un intenso piacere che ci ha resi per un attimo una cosa sola.
Eravamo vicini, accoccolati l'uno sull'altra, come se fosse stato cosi da sempre, l'aria tiepida faceva sollevare le leggere tende bianche come un sipario su di un brullo e silenzioso scenario al di fuori, lui si avvicina al mio viso mi bacia la fronte e mi dice" ti prego... Non partire"...
scritto il
2016-08-12
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