La vendetta
di
Aran red
genere
etero
STEFANIA
Capitolo I° - tradimento scoperto
Il capitano Allison di origini irlandesi entra nella sala bar del circolo ufficiali della Brigata corazzata dove ormai da diversi anni comandava un gruppo di carri, accolto dai saluti di diversi colleghi che, fuori servizio, erano seduti ai tavoli.
La caserma era molto grande e il circolo ufficiali della Brigata, in considerazione del numero dei suoi fruitori, era uno dei più grandi ed attrezzati dei reparti corazzati ai piedi delle Ardenne e forse dell’intera Francia.
Nicola Allison è sempre stato un impenitente “don Giovanni” e tutt’ora, benché sposato da pochi anni con Stefania, un'affascinante ragazza parigina di origini polacche, non disdegnava qualche fugace avventura galante, anzi tali “scappatelle”, come lui le definiva, avevano una certa frequenza.
Stefania, un po’ per l’abilità del marito nel nasconderle questi suoi tradimenti e soprattutto per una sua difesa inconscia si rifiutava di vedere e di voler ammettere che Nicola ricercasse all’esterno del loro rapporto quale piccante svago.
Questa sua volontà di non riconoscere apertamente la realtà di un marito “farfallone” faceva imbestialire Elena, la sua più cara amica e confidente, che inutilmente cercava di farle aprire gli occhi.
Allison saluta alcuni colleghi ed il comandante tenente colonnello Mascarani che si trovano nel circolo in quanto in mattinata deve partire in trasferta di qualche giorno per una breve missione a Parigi al fine del ritiro di alcune documentazioni d’istruzione riguardanti le prossime esercitazioni della brigata corazzata Centaur da effettuarsi in coordinamento con gli analoghi reparti corazzati tedeschi ed inglesi nell’ambito del programma di affinamento del coordinamento interforze fra i vari paesi alleati.
Nell’occasione di questo breve soggiorno nella capitale il capitano è riuscito a convincere Yvonne, un’affascinante e single manager di un’azienda a Parigi, sua ex compagna dei tempi del liceo che aveva sempre dimostrato un debole per lui, ad ospitarlo per qualche notte nel suo lussuoso appartamento a Montparnasse, con la segreta speranza e convinzione di condividere assieme, oltre ai ricordi dei tempi della scuola, anche qualche piacevole momento di trasgressivo divertimento.
Quello che non può immaginare era che Elena si è prefissata di smascherarlo agli occhi di Stefania con una determinazione degna di miglior causa e per questo si è procurata, da un suo assiduo corteggiatore esperto in elettronica, una cimice da registrazione che è riuscita a collocare nel piccolo vuoto bossolo unito al cellulare di Nicola dal quale il capitano non si separa mai ritenendolo il suo più potente portafortuna.
Naturalmente la missione a Parigi, per quanto riguardava gli aspetti privati, per Nicola, fedele al motto “…ogni lasciata è persa…”, si rivela un successo superiore alle attese e la cimice immagazzina una serie di dati, dai colloqui d’approccio ai dialoghi di corteggiamento, dalle proposte più ardite ai sospiri, rumori e gemiti inequivocabili, che non lasciano spazio ad alcuna possibilità di dubbio su quanto avvenuto fra il focoso capitano e l’avvenente ex compagna di scuola.
Quando Elena, durante una delle sue consuete visite in casa Allison, recupera furtivamente senza essere vista la cimice nascosta e successivamente a casa ascolta le registrazioni, si stupisce lei stessa del successo della sua iniziativa che rivela palesemente la natura fedifraga del marito di Stefania.
La sua rabbia di donna nei confronti del comportamento di Nicola era alimentata dalla cognizione di come Stefania si fosse dedicata al marito in maniera totale rinunciando e reprimendo una parte della sua personalità. Fin da bambina Stefania aveva studiato danza moderna, sognando di diventare una famosa ballerina, e ciò aveva sviluppato l’innata sua sensualità che traspariva nei gesti, sempre morbidi e vellutati, e nel modo di muoversi, elastico ed elegante, come una pantera rilassata, il tutto in maniera del tutto fuori dalla sua volontà conscia e senza alcuna forma di esibizionismo. Anzi lei, soprattutto dopo il matrimonio, cercava di nascondere la bellezza del suo corpo da danzatrice, con abiti estremamente sobri e castigati ed evitava ogni occasione per mettersi in mostra.
Tutto ciò irrita Elena, soprattutto in considerazione dell’atteggiamento di Nicola, che da maschilista profondo, non vede il tesoro a lui dedicato e cercava fuori dalle mura di casa quello che invece ha a portata di mano.
Con in mano la registrazioni, che denunciano inequivocabilmente il tradimento di Nicola, Elena fissa un appuntamento con Stefania per metterla al corrente di tutto.
“Hai visto che non erano solo malignità mie? Mi sembra che quanto hai sentito non lasci alcun dubbio sulla vera natura del tuo Nicola!”
Elena, nel riservato separé di un anonimo bar dopo aver mostrato fatto ascoltare tutto il materiale raccolto ad Stefania, fissa l’amica osservandone le reazioni emotive, che però tardano ad arrivare almeno nelle loro manifestazioni esteriori.
Gli unici segnali del turbinio di emozioni che sconvolgono la giovane donna sono la vacuità dello sguardo ed un lieve incontrollato tremolio del labbro inferiore.
Dopo diversi minuti di silenzio, con voce atona Stefania non riesce che a spiaccicare un confuso:
“…a…avevi ragione.. …la la… lasciami un po’ di tempo per… per rifletterci su… v… vorrei restare sola…”
“senti questo proprio non mi sembra il caso; …adesso devi distrarti un po’, …devi pensare solo a te stessa; non ho nessuna intenzione di lasciare che tu ti rinchiuda in casa a pensare o peggio a piangere; per sabato sera sono stata invitata da Alberto Scansani, quel bel tenentino di origini italiane dell’autoparco che so che ti piace…”
“…co.. cosa stai dicendo?...” la interrompe Stefania visibilmente imbarazzata ed arrossendo sensibilmente a comprova di come Elena abbia colpito nel segno avendo intuito quello che lei non era riuscita a confessare neppure a sé stessa
“non fare la santarellina, che ho capito benissimo da come lo guardavi ultimamente e credo anche lui ti abbia notato! Ti dicevo che mi ha invitata, con Enriette, Claudine …ed altre signore… come ha detto lui ad una specie di festa di benvenuto ad alcuni ufficiali inglesi che saranno ospiti per alcuni giorni del comando Brigata; è per sabato sera a quel pub riservato di rue Libergier e tu verrai con me; adesso andiamo in qualche negozio a comprarti qualcosa da metterti che non ti faccia sembrare una suora o un’educanda, anzi qualcosa di conturbante che sappia farti ammirare anche da altri uomini oltre al tuo Nicola: un vestitino corto corto ed un paio di scarpe con tacco alto da donna sexy”
“…ma sei impazzita; non crederai che sia capace di andare in giro vestita con una mini e mi presenti così ad una festa in cui non sono stata invitata direttamente!”
“Guarda credo che Alberto mi abbia invitato nella speranza di averti assieme a me; lo sai che più volte l’ho sentito fare apprezzamenti su di te: sulla tua bellezza, sul tuo modo sensuale di muoverti, ha proprio usato il termine “sensuale” dicendo che al solo vederti camminare per strada gli si accelera il sangue nelle vene”
Stefania lusingata sorride lievemente con un atteggiamento di soddisfazione che Elena interpreta come un incoraggiamento alle sue iniziative. Quando però si tratta di uscire per comperare il vestito Stefania è irremovibile e l’amica non riesce ad impedirle di rientrare a casa.
“va bene testona, vuol dire che andrò da sola a far compere, ma non pensare che rinunci a portarti al benvenuto agli “inglesi”, mi farò sentire domani o dopodomani!”
Elena, decisa come al solito nelle sue idee, nei ricercati negozi del centro acquista un miniabito aderente che esalta le forme femminili e lascia le gambe quasi completamente scoperte, di un raffinato color verde che ben si intona con il caldo color biondo dei capelli di Stefania e con i suoi splendidi occhi azzurro/verdi; non paga per completare sceglie un paio di sandali con allacciatura a lunghi lacci da avvinghiare alle caviglie, tipo ancella romana, ed un sottile altissimo tacco che conferisce un tocco decisamente sexy all'insieme. Si fa poi confezionare il tutto come un pacco regalo che si premura di consegnare ancora in serata all'amica.
Stefania accetta il pacco, ma ribadisce che non avrebbe certo accettato l'invito all'incontro con gli inglesi.
Quando però Nicola le comunica che anche per il prossimo fine settimana, a pochi giorni dal sabato fissato per il ritrovo al pub di rue Libergier, si sarebbe dovuto recare a Parigi Stefania non manifesta al marito alcuna reazione negativa, ma dentro di lei la rabbia esplode in maniera devastante e appena Nicola la lascia sola si premura di avvisare Elena che avrebbe accettato l'idea dell'amica di accompagnarla alla festa.
Capitolo II° - serata inconsueta
Quando Elena, la sera fatidica, si presenta a casa dell'amica resta senza fiato per la trasformazione; Stefania è a dir poco fantastica: con i capelli fintamente scarmigliati ed un sapiente filo di trucco, ha indossato il vestitino, corto come mai ne aveva portato uno, che la fascia e mette in risalto le sue curve perfette; i sandali con gli alti tacchi a spillo slanciano divinamente le sue splendide gambe quasi completamente in mostra;
“come ti sembra che sto?” rivolgendosi all'amica in tono un po' malizioso avendo capito chiaramente di aver favorevolmente impressionato
“sei incredibilmente sexy! se hai deciso di far conquiste credo che questa sera nessun uomo abbia scampo”
“guarda che mi vergogno un po'! non sono mai uscita con una gonna così corta”
“le tue gambe sono stupende e meritano di essere finalmente ammirate anche da qualcun altro...oltre che dal tuo Nicola... dai vieni che la serata è nostra”
Coprendosi con una raffinata mantella che scende ben sotto le ginocchia nascondendo il suo nuovo look conturbante Stefania si avvia assieme all’amica, con un certo batticuore per la trasgressione che sente di compiere.
Il locale dove erano attese più che un pub era arredato come un club privato: luci soffuse, una piccolo banco bar, una serie di tavoli con poltroncine a semicerchio rivolti verso un piccolo palco illuminato da un faro ad effetto “occhio di bue” dove si sta esibendo una giovane cantante con melodici pezzi da night.
Fra i presenti non molto numerosi, una ventina di persone a maggioranza giovani ufficiali con qualche ragazza, Stefania nota subito Alberto in compagnia di alcuni giovani che, benché in borghese, sono subito distinguibili come i militari anglosassoni ospiti.
Appena entrate e dopo aver depositato in guardaroba i loro soprabiti Elena e soprattutto Stefania sono subito notate per la loro avvenenza e Alberto prontamente si alza per accoglierle ed accompagnarle al proprio tavolo.
Nell’attraversare il locale Stefania può notare come molti occhi maschili seguano il suo incedere: i tacchi a spillo valorizzano le gambe generosamente scoperte dal miniabito e la obbligano a protendere le sue rotondità posteriori facendole ondeggiare sensualmente, il viso d’angelo e le sinuose forme del corpo formano un insieme che la rendono estremamente sexy e desiderabile.
Il viso le se imporpora dall’emozione nel sentirsi al centro dell’attenzione e per la vergogna del suo abbigliamento così inusuale per lei; sedendosi il suo imbarazzo cresce in quanto si rende conto di non poter evitare al bordo inferiore dell’abitino di risalire e lasciare vedere gran parte delle cosce; cerca di coprirsi con la tovaglia ma non essendo sufficiente per cui usa un tovagliolo aperto sulle ginocchia.
L’interesse dei maschi è palpabile e le discrete, ma decise piccole attenzioni che iniziano a rivolgerle non fanno che lusingarla ed aumentare il suo intimo piacere di essere ammirata.
La serata continua in modo piacevole, allietata anche da alcune bottiglie di frizzante champagne ordinate dagli ufficiali che contribuiscono a rendere più disinvolta la conversazione ed aumentare l’intensità delle manifestazioni di ammirazione nei confronti delle ragazze in cui Stefania la fa da padrona, forse anche per la novità della sua presenza in un ambito leggermente trasgressivo e senza la presenza del capitano Allison.
Gli occhi grigi di Alberto sembrano non riuscire a staccarsi da lei, con suo notevole compiacimento, ma al tavolo altri due maschili occhi magnetici sembrano cercare i suoi incutendole una sorta di preoccupazione ed interesse che la turba.
Si tratta, come aveva capito durante le presentazioni, di un amico di Alberto e Elena: Eduard; un inquietante artista di spettacolo dotato, a quel che si dice, di notevoli capacità ipnotiche che usa nei suoi shows assieme alle altre sue potenzialità di illusionista.
Stefania su tali capacità nutre seri dubbi e cerca di rimanere indifferente all’evidente interesse che Eduard manifesta nei suoi confronti, anche se si sente in qualche misura attratta dalla particolarità del personaggio.
Quando Alberto informa gli ospiti inglesi che Eduard fra poco si sarebbe per loro esibito in un piccolo spettacolo di illusionismo ed ipnotismo Stefania non riesce a trattenere un debole sorriso di incredulità, subito notato dall’interessato.
“Signorina, non crede all’ipnotismo?” la apostrofa Eduard
“Ma…veramente…questo tipo di fenomeni paranormali mia lasciano un po’ perplessa; non dico di non crederci… faccio solo un’estrema fatica a prenderli seriamente…”
“…ha, ha..” si limita a constatare Eduard
Quando la cantante si ritira dal palco Eduard prende posizione sotto i riflettori per presentare il proprio spettacolo di magia e ipnotismo, rivolgendosi poi verso il tavolo di Alberto, annuncia:
“Come ogni mago ho però bisogno di una valletta che mi aiuti e collabori; per una maggior genuinità ed effetto nelle mie serate invito sempre una ragazza fra il pubblico, scegliendola ovviamente la più carina; non me ne vogliano le altre, ma questa sera credo non ci siano dubbi che alla signorina Stefania spetti la palma della più attraente fra le presenti;
Stefania sbianca in viso per l'imbarazzo sentendosi coinvolta così direttamente e con sguardo atterrito cerca un aiuto negli occhi di Elena tentando inutilmente di sottrarsi alla richiesta dell'artista che la vede trascinata in una situazione che mai si sarebbe sognata di dover subire.
“Stefania è poi anche indicata a partecipare - incalza ancora Eduard - in quanto ha appena affermato di non essere convinta delle possibilità e delle potenzialità dell'ipnosi, quindi è un soggetto ideale per sottoporsi all'esperimento non essendo sospettabile di “combine” con il sottoscritto e quindi la prego di raggiungermi sul palco!”
Elena non sembra rispondere alla muta richiesta d'aiuto rivoltale con occhi supplichevoli ed anzi, sorridendo la invita ad accogliere l'invito di Eduard, dando inizio ad un coro di “Stefania, Stefania” che coinvolge tutti gli avventori e costringe l'imbarazzatissima amica ad alzarsi, attraversare la sala donando ai presenti ancora una volta lo spettacolo delle sue gambe scoperte fino al limite della decenza e del suo incedere sugli altissimi tacchi che le facevano ondeggiare sensualmente il sedere, e raggiungere tremante il palco.
Capitolo III° - ipnosi maliziosa
Sotto la luce dei riflettori il batticuore di Stefania aumenta vertiginosamente in quanto si rende conto di avere addosso tutti gli occhi maschili della sala che possono così ammirala in ogni particolare del suo splendido nuovo look.
“Il mio primo numero – annuncia Eduard – sarà di liberare Stefania del suo evidente disagio mediante l'ipnosi al fine anche di renderla estremamente collaborativa per il proseguo del nostro spettacolino”
La fa sedere, ricerca i suoi occhi ed inizia l'annunciata seduta di ipnosi, ammaliandola con il suo sguardo magnetico e sussurrandole in modo tale che solo lei possa udire le sue parole.
“Guardami ed ascoltami bene!
Devi cercare di rilassarti ed abbandonare tutte le tue remore moralistiche; devi cambiare il tuo modo di essere che ti rende timida ed impacciata impedendoti di sentirti realizzata.
Guardami ed ascoltami bene!
Sei bellissima e devi essere orgogliosa dell’ammirazione che susciti. Come ogni femmina ambisci ad essere desiderata ed ammirata da ogni maschio.
Guardami ed ascoltami bene!
Non devi nascondere il tuo magnifico corpo con vestiti che non gli rendono onore e non lo valorizzano. Per te deve essere un piacere lasciarti guardare ed esibirti per chiunque voglia godere della tua bellezza.”
Mentre pronuncia questo discorso lo sguardo di Eduard non lascia scampo agli occhi di Stefania che sembra impietrita in quanto le parole sembrano andare a toccare le sensazioni più profonde e nascoste che in questo periodo, per la scoperta dei tradimenti del marito, le stanno turbinando nell’animo.
“Guardami ed ascoltami bene!
Devi lasciare che l’esibizionismo presente in ogni donna prorompa liberamente senza reprimerlo o soffocarlo. Io sono qui per valorizzarlo ed aiutarti a farti ammirare come il tuo sex appeal richiede a gran voce.
Guardami ed ascoltami bene!
Tu hai nel profondo un desiderio di trasgressione ed una voglia di mostrarti come mai hai fatto, che spinge pressantemente per uscire allo scoperto. Non devi aver paura di soddisfare questi tuoi desideri profondi.
Guardami ed ascoltami bene!
Ora ti consegno un costume di scena; mentre io proseguo nella presentazione devi recarti in uno dei camerini qui dietro il palco ed indossarlo, ovviamente sotto i tuoi vestiti, e raggiungermi poi nuovamente per proseguire lo spettacolo. Sono sicuro che indossandolo proverai un fremito di piacere. Ora vai!”
Eduard prelevandolo dal suo armamentario di scena consegna ad Stefania un piccolo pacchetto.
La giovane, con uno sguardo vacuo e come inebetita, prende il piccolo involucro che le viene offerto e si dirige ubbidiente verso i camerini sul retro.
Stefania, rinchiusasi nel camerino, apre l’involucro e strabuzza gli occhi: il costume che le è stato proposto di indossare non è altro che un triangolo di morbida pelle che a malapena copre il pube trattenuto nella parte superiore da un filamento elastico da allacciarsi ai fianchi, dove sono posizionati due piccoli, ma squillanti campanellini, e nella parte inferiore un altro filamento da annodarsi al precedente sulle reni e che scompare fra i glutei lasciando le natiche completamente scoperte; per i seni vi sono due piccoli pendenti, anche loro in pelle con un campanellino ciascuno, formati da un morbido anello adesivo da porre attorno a ciascun capezzolo da fine di esaltarlo più che coprirlo. Un costume che la lascia praticamente nuda, ad eccezione del pube, ma che con i campanelli e gli anelli da dove sbucano i carnei fiori dei capezzoli attirano in maniera elevata l’attenzione sulle sue morbide curve e che si intona perfettamente con i suoi sandali a spillo con i lacci alle caviglie donandole un aspetto da conturbante antica schiava votata al piacere dei maschi.
Un fremito, non sa se di piacere o di terrore, le percorre la schiena al solo pensiero di indossare quanto ha fra le mani.
La sua naturale pudicizia le impone di escludere tale ipotesi, ma la rabbia del tradimento del marito, il discorso ipnotico di Eduard, una maliziosa civetteria che sente crescere dentro e la visione dei grigi occhi di Alberto che non la lasciavano un istante la spingono ad una decisione che qualche giorno fa avrebbe ritenuto folle.
Si libera dei vestiti e indossa, se così si può dire, il costume consegnatole da Eduard ammirandosi poi compiaciuta allo specchio che le rimanda un immagine talmente conturbante che compiaciuta pensa:
“se fossi un uomo mi ecciterei al solo guardarmi”
Si riveste poi accuratamente coprendo con la propria biancheria il tanga ed i ciondoli e, con un battito di cuore accelerato per l’emozione di non sapere esattamente cosa l’aspetti, rientra sul palco al fianco di Eduard.
L’emozione che prova nel trovarsi su di un palco esibita nel suo miniabito davanti ad una sia pur limitata platea, la sensazione che le procura il sapere di avere sulla pelle il trasgressivo costume indossato, sentirsi avvolta da tutti gli sguardi maschili della sala ed in particolare da quello del bel tenentino che la sta divorando con gli occhi, le dà una scarica di adrenalina pazzesca; sente il cuore andare a mille ed il respiro farsi quasi affannoso.
“Bentornata finalmente – la accoglie Eduard – ora credo tu possa iniziare ad aiutarmi.”
“cosa devo fare?” – chiede timidamente
“non ti preoccupare che di volta in volta ti darò istruzioni per il tuo compito di valletta che è quello soprattutto di deliziare gli occhi maschili presenti in sala”
Lo spettacolo prosegue quindi con diversi divertenti numeri di illusionismo ben mascherati dall’abile artista come giochi di magia in cui Stefania collabora tranquillizzandosi sul suo ruolo nello spettacolo che finora si è limitato alla sola presenza decorativa con qualche piccola partecipazione alla scena, ma senza alcun coinvolgimento sostanziale; il fatto poi di essere in “trance ipnotico” la facilita nel mascherare le sue emozioni.
“ora però – annuncia Eduard - è giunto il momento di verificare le potenzialità e gli effetti dell’ipnosi su Stefania, soggetto che come ricorderete è poco convinta delle mie capacità e, mi dicono, persona molto seria e riservata, direi quasi timida e poco incline a mettersi in mostra, come è stato dimostrato poco fa quando abbiamo faticato a convincerla a salire su questo palco; mi raccomando ricordatevi questo che vi ho appena comunicato nel proseguo della dimostrazione”
Porge quindi alla giovane delle carte da gioco e le ordina:
“prendi questo mazzo, gira fra i tavoli ed invita qualcuno del nostro pubblico a prelevare una carta tenendola ben nascosta in modo che nessuno, oltre all’interessato possa vederla”
Stefania, con la sua andatura provocante, effetto delle sue calzature e del suo naturale modo di muoversi esegue quanto richiesto soddisfando così la voglia dei più di vedersela sfilare più da vicino e il fatto che tutti se la stessero mangiando con gli occhi non poteva che eccitare la ragazza già turbata dalla situazione, anche se Stefania sembrava si muovesse come in trance sotto effetto dell’ipnosi.
Al termine della distribuzione Stefania rientra sul palco
“La carta di valore più alto fra quelle scelte è un Re di picche che è stata scelta dal giovane sottotenente seduto al tavolo in fondo – annuncia Eduard invitando l’interessato a mostrala – come tutti potete vedere l’ufficiale ha in mano proprio il Re di picche e se qualcuno ha una carta di valore più alto si alzi e mi sbugiardi!”
Nessuno controbatte.
“Come avete visto ho indovinato la carta ed il soggetto con il valore più alto, ma non solo ora, con un procedimento telepatico, cercherò di indovinare come il tenente gradirebbe continuasse il nostro spettacolo; raccomando al giovane, che non conosco assolutamente, di mantenersi rilassato e con la mente sgombra da pensieri preoccupanti mentre io cercherò di entrare nei suoi angoli più reconditi” – finge quindi uno sforzo mentale ed esclama al termine – “perbacco! il suo desiderio riguarda la nostra valletta che vorrebbe fosse ancora più conturbante, e più esibita magari ambirebbe lei si producesse in uno strip-tease…
Stefania si sente mancare e sta entrando in confusione mentale non riuscendo a capire dove intenda andare a parare Eduard e come lei stessa vorrebbe si evolvesse la situazione. Ha notato subito come gli occhi di Alberto si sono immediatamente accesi nel sentire la proposta avanzata facendola sorridere di soddisfazione; si sente morire dalla vergogna all’ipotesi di diventare protagonista di uno spogliarello, ma nel contempo brividi di piacere la percorrono al pensiero di doversi esibire spudoratamente, magari restando con addosso solo il costume di Eduard.
La sua parte razionale le sta gridando:
“ribellati subito a questa indecente proposta, ricordati che sei pur sempre una signora sposata”
La sua componente emozionale invece:
“hai visto come i maschi ti stanno mangiando con gli occhi? Alberto continua a guardarti adorante e tu “sotto ipnosi” DEVI obbedire al tuo padrone, qualsiasi cosa ti obblighi a fare, fosse anche di spogliarti nuda; quale occasione migliore per farti guardare ed ammirare?”
Eduard le si avvicina, le cerca gli occhi con il suo sguardo magnetico e le sussurra:
“forza Stefania è il tuo momento! guarda come hai in pugno tutto il pubblico, stai per diventare la star della serata!
Le prende delicatamente la mano e la sospinge davanti a sé vicino al bordo anteriore del palco nel pieno del fascio luminoso della luce di scena.
“Carissima – rivolgendosi anche alla sala – come sai per noi artisti il pubblico è padrone assoluto; che ne dici allora di soddisfare il desiderio – con un sorriso sardonico - del nostro vincitore offrendoci uno show fuori programma? Direi che potresti cominciare sfilandoti quell’abitino che mi sembra un po’ stretto e ti leghi troppo nei movimenti! – strizzando l’occhio al pubblico in cerca di un consenso che sembra proprio unanime, almeno nella parte maschile
Ad Stefania gira la testa dall’emozione, ha il cuore a mille e la salivazione azzerata, le sembra di essere sull’orlo di un’alta falesia sopra uno splendido mare che la spaventa e l’attrae contemporaneamente, indecisa se buttarsi oppure no! Lancia un completo giro di sguardo verso il pubblico che intravede un po’ accecata dal fascio luminoso che l’investe;
“Stefania tu sei completamente pazza” si sussurra mentalmente e con lo sguardo sgomento, pensando agli occhi di ghiaccio di Alberto, si getta nel baratro.
Le mani lentamente si librano nell’aria e vanno a slacciare ad uno ad uno i bottoncini della chiusura dell’abitino; al termine dell’operazione, con un sinuoso movimento delle anche cerca l’aiuto di Eduard il quale, afferrando il bordo inferiore all’altezza delle cosce, fa scendere a terra l’esigua stoffa che la vestiva lasciandola coperta dal solo raffinato baby doll in seta bianca che, con una sapiente svasatura ed un’ampia scollatura, accentua le perfette forme femminili della ragazza. L’indumento in alto è retto solo da due sottili strisce di seta annodate sulle spalle nude ed in basso svolazza gaiamente mostrando completamente le magnifiche gambe e addirittura scoprendo una piccola parte delle mutandine.
L’occhio di bue fa un giro per la sala per illuminare i visi estasiati del pubblico e lasciar sapiente un attimo di oscurità sul palco per permettere a Eduard di raccogliere l’abito e lasciare libera Stefania, quando il fascio di luce la investe nuovamente, di piroettare lentamente su invito del suo dominatore ipnotico, affinchè la sua affascinante figura possa essere osservata da ogni lato. Nel sapiente volteggio Stefania non si lascia sfuggire l’occasione di osservare le reazioni del suo bel tenentino che risulta essere uno dei più attenti a quanto accade sul palco.
“La nostra valletta è splendida – prosegue Eduard dopo aver lasciato che il pubblico si gustasse lo spettacolo che Stefania sta offrendo nel suo succinta abbigliamento – ma credo che potrebbe offrirci qualcosa di più da vedere”
Le mani dell’uomo si posano dolcemente sui nodi che sorreggono il piccolo indumento in seta che copre esiguamente il fremente busto di Stefania la quale, sempre più risucchiata in un vortice di spudorato esibizionismo, si sente percorsa dai continui brividi di piacere per l’evolversi eccitante della situazione. Eduard infatti continua ad incalzare:
“Non credete anche Voi che quest’indumento di seta possa rappresentare un impaccio per la sua attività a servizio delle nostre magie?”
Le mani con sapiente lentezza sciolgono i nodi delle fettuccine di sostegno ed anche il baby-doll, accarezzando le morbide curve e scorrendo sulla pelle fremente, scivola a terra.
Lo spettacolo offerto da Stefania ormai rimasta coperta solo dalla sua deliziosa lingerie intima color lilla è mozzafiato: il piccolo reggiseno a balconcino le solleva le tette esibendole in maniera sfrontata e si intravede il bordo superiore degli anelli dei pendenti che circondano i capezzoli, mentre le mutandine coprono la zona pelvica senza lasciar indovinare il resto del costume; i sandali a lacci esaltano il glamour dello splendido e perfettamente proporzionato corpo della ragazza.
Stefania è travolta dalle emozioni che la sua esibizione le sta facendo provare: vergogna, esaltazione, eccitazione è in uno stato semiconfusionale, ma sostanzialmente compiaciuta del successo che riscuote, soprattutto nei confronti di uno dei giovani maschi ed assapora pienamente l’orgoglio e la vanità di potersi offrire ai suoi occhi senza alcuna pudicizia o timore.
Eduard intanto le si è avvicinato, posizionandosi subito dietro di lei non le dà tregua mormorandole:
“Guardali come si stanno letteralmente divorando con gli occhi! Non hai scampo questi ti vogliono nuda!
Con un cenno fa partire una musica di sottofondo mentre le luci che illuminano il palco iniziano un effetto lampi intermittenti che accentuano e sottolineano quello che sta per accadere.
Ormai irretita dalla situazione Stefania al lento ritmo della melodia, inizia un dolce e sensuale movimento ondulatorio dei fianchi abbandonandosi al gioco esibizionistico sapientemente condotto dal suo ipnotizzatore lasciandosi trasportare dall’eccitazione di cui è completamente pervasa.
Eduard accentua il turbamento della sua preda iniziando ad accarezzarla con un sapiente tocco dei polpastrelli delle dita lungo la spina dorsale, senza ovviamente farsi notare dal pubblico.
Quando le dita dell’uomo si posano sul gancio dell’attaccatura del reggiseno la giovane intuisce che il suo mentore intende spogliarla anche di quel piccolo indumento ed inarca lievemente all’indietro le spalle con la conseguenza che i seni si protendono ancora di più verso famelici occhi maschili presenti nella sala; nel momento in cui Eduard, con veloce gioco di dita, libera il gancio di chiusura e fa scivolar via le piccole coppe dell’indumento intimo le magnifiche poppe sembrano felici di slanciarsi al vento ed offrirsi all’ammirazione degli avidi sguardi degli ufficiali inanellate ed impreziosite come sono dai pendenti con i campanellini che attirano ancor di più l’attenzione sui purpurei carnei fiori dei capezzoli che, turgidi dall’eccitazione del mostrarsi, si ergono all’aria come nocciole.
Sotto gli occhi di tutta la sala, esterrefatti quelli di Elena e particolarmente estasiati quelli di Alberto, Eduard continua implacabile nella sua azione di devastazione del pudore dell’avvenente giovane signora letteralmente fra le sue mani.
Con magiche movenze pone una sedia presente sul palco e la pone in evidenza verso il pubblico, fa poi salire sulla stessa Stefania per sottolinearne maggiormente l’esibizione, e con studiata lentezza afferra delicatamente il bordo superiore delle mutandine e le abbassa sfilandole dai piedi lasciandola sostanzialmente nuda, coperta solo dal minuscolo triangolino di pelle che ricopre a malapena il pube e dai vezzosi lacci che lo sostengono. Mentre la musica e la luce esaltano il clou dello strip la fa quindi scendere e piroettare affinchè il magnifico corpo nudo possa essere ammirato da ogni angolazione ed il tintinnio dei campanelli sui capezzoli e sui fianchi aggiungano un delizioso tono di allegria al conturbante spettacolo offerto.
“Mi sembra che ora la nostra valletta sia nella tenuta più comoda per lei e più piacevole per noi” - asserisce Eduard rivolto al pubblico mentre uno spontaneo fragoroso applauso sottolinea l’apprezzamento riscosso dalla splendente nudità; senza pietà per il suo pudore la invita quindi:– “puoi andare a ritirare le carte distribuite ai nostri spettatori”
Con le guance avvampate dal rossore, mai si era mostrata nuda ad un gruppo maschile prima d’ora, ed il respiro affannoso per il turbamento che prova, Stefania scende dal palco e gira fra i tavoli a ritirare le carte. I tintinnio dei campanelli ai seni e sui fianchi, che con la loro oscillazione esaltano i capezzoli ritti come spilli segno inequivocabile dell’eccitazione e il magnifico culo nudo ed oscillante dall’andatura provocata dai tacchi alti che la obbligano a protenderlo in esposizione spudorata, donano ai presenti un delizioso e perverso spettacolo.
Nella sua situazione “ipnotica” Stefania, muovendosi nuda fra i tavoli, continua a mantenere un’espressione attonita con uno sguardo perso nel vuoto; quando però ritira la carta da Alberto, con Elena che la guarda a bocca aperta, ricambia lo sguardo estasiato del bel tenentino con un dolce ed inequivocabile sorriso girandosi e donandogli poi la visione del suo lato b completamento nudo con il sexy culetto proteso dai tacchi altissimi quasi in offerta riservata solo al giovane ufficiale. Ritornando poi sul palco dal tavolo di Alberto accentua lievemente la sua andatura ondeggiante lanciando, con le sue rotondità posteriori offerte così spudoratamente al suo particolare ammiratore, un irresistibile richiamo sessuale.
Nel proseguo dello spettacolo Eduard esegue altri numeri del suo repertorio facendo in modo di manovrare Stefania affinchè le sua grazie fossero sempre ben in mostra e commentandone nel contempo verso il pubblico lo splendore: soprattutto il seno “statuario” ed il sedere “imperiale” come lui li definiva.
Al termine, con le consuete modalità ipnotiche, invita la ragazza a rientrare nel camerino ed a rivestirsi restituendogli il costume di scena.
Stefania raccoglie i suoi abiti e si reca nel retropalco per poi ricomparire vestita del suo abitino e con l'involucro del micro tanga e dei ciondoli dei seni che indossava poco prima.
Eduard ritira l'involucro e fa sedere la giovane che ha sempre l'espressione vacua del trance. Le si pone di fronte e sbattendo le mani la chiama ad alta voce ripetutamente. Stefania ha un sussulto e sembra svegliarsi da un sonno profondo guardandosi attorno sorpresa.
“Signorina come sta? - domanda premuroso
“Un po' stordita, ma ... mi sento bene... come avessi dormito”
“Si ricorda cosa abbiamo fatto?”
“Mi ricordo che mi stava guardando negli occhi e mi stava parlando quando ...mi sono come addormentata ... è una sensazione strana, ma ... non ricordo nulla dopo... il suo sguardo... ora ho sentito che mi chiamava e sono riemersa dal... sonno? ...ho dormito qui sulla sedia del palco?”
“Non proprio, mi ha un po' ...aiutato nello spettacolo come ...valletta; voglio appunto ringraziarla per la...disponibilità” ed inizia ad applaudirla subito seguito da tutti i presenti che le tributano un prolungato applauso.
Stefania, un po' confusa ed intimidita si tira verso il basso il bordo del vestitino che sedendosi si era leggermente alzato, ringrazia impacciata il pubblico e ritorna sorridente al tavolo di Elena e Alberto che si è addirittura alzato in piedi per applaudirla.
Elena l'accoglie sorridente, ma incredula per come ha visto l'amica, e non riesce a trattenersi dal chiederle:
“Davvero non ricordi nulla di quello che hai fatto sul palco?”
“No davvero! Perché cosa ho fatto?”
“Ha aiutato Eduard nello spettacolo” - risponde Alberto
“E come mi sono comportata? Sono stata brava o un disastro”
“Siete stata ...magnifica! Avete dato un contributo ...notevole allo spettacolo - pienamente convinto
“Tenente voi state esagerando! Siete troppo galante – arrossendo però di soddisfazione
“Non sto affatto esagerando chiedete a Elena!”
“Be effettivamente ...hai fatto colpo! Non ti avevo mai vista così... sexy come stasera” - ancora però un po' dubbiosa sulla veridicità dello stato ipnotico subito da Stefania.
Il resto della serata trascorse in piacevole conversazione intervallata da qualche ballo al lento ritmo delle canzoni della cantante da night.
Inutile dire che Alberto quasi sequestra Stefania nei momenti della danza, senza ovviamente trovare nessuna sostanziale resistenza nella ragazza, ed anzi in uno di questi, nella semioscurità della pista da ballo, si fa più audace abbracciando la giovane in maniera spregiudicata, attirandola a sé per sentire il tocco delle morbide curve del suo corpo.
Stefania dapprima scosse il capo poi si lascia stringere più saldamente. Alberto e con lenti movimenti impercettibili delle mani, le fa risalire la gonna sul retro; fin quasi al limite delle mutandine Stefania non si accorge del movimento, ma quando il bordo del vestito incespica nella bassa curvatura, dove il retro della coscia inizia a trasformarsi in natica, si rende conto delle intenzioni dell'uomo e si irrigidisce lievemente fra le sue braccia.
“Cosa state facendo?”
Alberto resosi conto della possibile resistenza appoggia dolcemente le labbra sull'orecchio di Stefania, che quasi sussulta per l'emozione di quel contatto, e le sussurra:
“Abbandonati al piacere di essere ammirata; la tua sfolgorante bellezza non può rimanere soffocata; le tue gambe perfette e le tue rotondità posteriori sono da urlo ed esibirle ti darà il brivido della trasgressione; la vergogna e l’eccitazione unite ti attirano irresistibilmente, non negarlo”
“Anche tu mi inquieti come Eduard ed il suo sguardo magnetico; riuscite a farmi fare cose che non mi sono neppure mai sognata di fare”
Travolta dal un miscuglio di emozioni contrastanti arrossendo dal piacere e dall’imbarazzo Stefania si abbandona nelle braccia maschili affondando il viso fra il collo e la spalla di Alberto lasciando ancora una volta che il suo pudore venisse travolto dalla proposta di esibizione.
La gonna riprese così a salire lentamente esponendo pian piano, nella semioscurità del locale, interrotta casualmente dal fascio di luce del faro mobile che tagliava come una lama le coppie allacciate nel ballo, le dolci rotondità posteriori della ragazza.
A fine ballo velocemente, ancora nella semioscurità, si abbassa l’orlo della gonna e ritorna con Alberto al tavolo scambiando con lui un dolce sorriso di complicità.
Riaccompagnata a casa la domenica Stefania rimane a casa in attesa del rientro del marito ripensando per tutto il giorno alle emozioni provate.
Capitolo IV° - crociera estiva
Nei giorni successivi, tenendo ben nascosto a Nicola il mini abito regalatole da Elena e mostrandogli solo i sandali senza risvegliare in lui un particolare interesse, riprende la sua vita normale rivedendo Elena e occasionalmente anche Alberto, senza che alcun accenno alla serata con gli inglesi, anche se lo scambio di sguardi con il giovane tenente si fa più frequente e gli stessi sempre più prolungati a denunciarsi la reciproca attrattiva; il tutto senza mai superare il limite imposto dalla correttezza necessaria alla loro situazione.
Una sera però Nicola le annuncia di aver invitato a cena un paio di colleghi per festeggiare l’incarico di uno di loro quale suo vice-comandante di gruppo.
“Si tratta di Alberto Scansani – le comunica il marito – ora è nell’autoparco, ma a fine estate passerà al mio gruppo come mio vice; è un ottimo elemento e dovrai abituarti anche tu alla sua compagnia perché dovremo lavorare in simbiosi; la serata di questa sera servirà proprio per consolidare i nostri rapporti”
Stefania sente il cuore accelerare i battiti vertiginosamente e cerca di controllare la sua emozione ed il piacere che tale notizia le dà.
“Ma dove andremo a mangiare?” – chiede con un po’ di agitazione
“Alle Grottelle, quel nuovo ristorante raffinato sulla costa vicino a Norfolk, cucinano il pesce in maniera splendida”
“Se è un locale ricercato dovrò tirami un po’ in ghingheri; pensavo di mettermi una gonnellina e …i sandali che mi ha regalato Elena” – titubante in attesa della sua risposta, ma pensando decisamente ad Alberto
“Hmm… va bene come vuoi …anche una moglie carina può contribuire ad agevolare i rapporti, ma …non esagerare a fare la civetta..eh!”
“cosa ti viene in mente…amore? …ti sembro il tipo per cose del genere?”
“no, no dicevo così per dire”
La sera con le due magnifiche gambe slanciate dai sandali a tacco alto ed esaltate da una gonnellina svolazzante di un caldo color arancio quattro dita sopra il ginocchio (non impudente, ma che espone abbastanza generosamente), il resto della snella figura avvolta in un graziosissimo leggero giubbotto bianco, il viso d'angelo impreziosito dai due occhi azzurro/smeraldo e la sua abituale sensuale andatura Stefania fa girare diverse teste maschili nel tragitto verso il ristorante.
Alberto, già presente all'entrata delle “Grottelle” al momento del suo arrivo, deve forzarsi per celare l'ammirazione che gli suscita la visione di Stefania anche se, con la sensibilità tipicamente femminile, alla ragazza non è sfuggito lo sguardo con cui l'ha avvolta alla sua comparsa.
Dopo i saluti di circostanza fra convenuti che oltre a Nicola con Stefania e Alberto comprendono anche due giovani ufficiali del reparto in cui entrerà Alberto con le loro compagne, il gruppo si accomoda al tavolo loro riservato.
Per pura casualità o per volontà precisa, non si capisce bene di chi, Stefania e Alberto si trovano seduti a fianco.
La conversazione si svolge soprattutto su temi militari di interesse degli ufficiali, soprattutto in relazione al nuovo incarico che si festeggia.
Stefania si sta sostanzialmente annoiando, anche se ben si guarda dal darlo a vedere, quando sente il ginocchio di Alberto toccarle lievemente, sotto il tavolo, la coscia. Con un sussulto emozionale, lanciandogli un’occhiata di sottecchi, istintivamente scosta la gamba pensando ad un movimento inconsapevole dell’uomo. Quando però il contatto pochi istanti dopo si ripete, intuendone la volontà precisa, rimane immobile e lascia che il ginocchio maschile l’accarezzi dolcemente. Mentre l’ombra di un sorriso le si disegna sul volto, senza farsi notare, osserva come Alberto partecipi attivamente alla conversazione senza far capire ai presenti di avere altri interessi oltre a quelli militari.
Successivamente è addirittura lei che sposta la sua gamba alla ricerca del contatto ed a restituire la gioia di assaporare quella loro piccola intimità.
La sua attenzione è però catturata anche dalla conversazione quando sente il marito rivolgersi a Alberto constatando:
“Ho verificato che lei in autoparco quest’anno non ha usufruito delle vacanze previste che come sa sono obbligatorie; in considerazione dell’intenso lavoro che ci attende dopo la sua presa di servizio presso il mio gruppo sarebbe opportuno che durante l’estate provvedesse a fruire del riposo che le aspetta, così – sorridendo – in autunno la troveremo fresco e riposato pronto al meglio ad assumere il suo nuovo incarico”
“Si, le dirò che ho già programmato il tutto! Ector Panagulis, il figlio di un carissimo amico di mio padre, con delle possibilità finanziarie molto superiori alle nostre di Ufficiali dell’Esercito, ha organizzato una crociera con il suo yacht nelle isole dell’Egeo per il mese di luglio e mi ha chiesto di unirmi a lui; mi ha pure invitato a cercare dei compagni di viaggio e, se permette capitano, pensavo di coinvolgere anche Lei e la Sua signora chiedendovi se voleste essere della compagnia, considerato anche che sarà pure con noi la Signorina Elena che so essere una carissima amica di sua moglie”
Stefania è rimasta senza fiato per l’intraprendenza di Alberto e ricordando quante volte ha chiesto al marito di portarla in crociera per soddisfare un suo sogno attende trepidante la risposta del marito senza avere il coraggio di alzare gli occhi dal piatto.
“guardi tenente mia moglie mi ha spesso richiesto di portarla a fare una crociera; deve essere una cosa che agogna di fare da parecchio tempo; vero cara?” il cuore di Stefania si è quasi fermato dall’emozione ed a malapena riesce a scuotere il capo in segno affermativo “solo che io sono sommerso dal lavoro e fra l’altro nei prossimi mesi estivi dovrò recarmi ancora diverse volte a Parigi; io non posso proprio sfruttare l’occasione che mi offre, ma non mi sembra giusto negare a mia moglie l’opportunità di una vacanza tanto desiderata; considerando la presenza della tua amica Elena potresti accettare solo tu questo gentile invito del tenente? …che ne dici cara ti dispiacerebbe partire senza di me? …hai ancora desiderio di una crociera?” rivolgendosi alla moglie
“…no..no..” balbetta la giovane “…voglio dire… non mi dispiacerebbe …affatto…ovviamente se anche Elena viene con noi…” in un turbine di sensazioni perché, furiosa, ha capito benissimo i progetti del marito per le “visite di lavoro” nella capitale ed esultante per la possibilità di trascorrere alcuni giorni vicina a Alberto .
“allora d’accordo” conclude Alberto “per i particolari mi metterò in contatto con Elena”
Capitolo V° - passione travolgente
Senza alcuna remora Nicola, pregustando i numerosi giorni di libertà senza la presenza della mogliettina, aiuta Stefania a preparare la vacanza e addirittura il giorno della partenza accompagna la moglie e l’amica Elena alla stazione per salutarle quando partono dirette verso la Costa Azzurra si dove si imbarcheranno sul lussuoso panfilo che le porterà in Grecia.
Il viaggio verso sud alle isole greche è delizioso sia per le condizioni meteorologiche sia per la compagnia a bordo dello yacht ed ad Stefania sembra di sognare.
Le giornate trascorrono felici fra bagni nelle calde acque tropicali, cene a base di pesce nel ristoranti delle isole e conoscenza reciproca dei componenti la vacanza. Il feeling fra Stefania e Alberto e sempre più crescente ed evidente al punto che nel gioco più o meno reale delle coppie nelle attività del gruppo loro rappresentano quasi un punto fermo.
Quando infatti una sera che, in momenti diversi e con motivazioni diseguali decidono di rimanere a bordo loro due soli mentre gli altri si avventurano alla scoperta della vita notturna della cittadina dove quel giorno sono attraccati, nessuno ha niente da ridire.
La sera è calda e rinfrescata solo da una leggera brezza marina per cui Stefania decide di passeggiare un po' lungo il ponte di dritta dello yacht. Sopra l’esiguo bikini recentemente acquistato indossa, una semplice e leggera maglietta di cotone che le arriva ai fianchi coprendole il costume ma lasciandole scoperte le sue magnifiche gambe.
Il ponte si trova a circa quattro metri d'altezza sopra la banchina del porto turistico a quest'ora dell'imbrunire praticamente deserta in quanto percorsa solo dai passeggeri delle imbarcazioni ancorate, che escono in città a concludere la serata o rientrano ai loto yacht per la notte.
Abbandonandosi alla piacere della brezza che la investe Stefania percorre il ponte fino al piccolo terrazzino che, quasi a prua sporge fuori dal profilo della fiancata, perché l'equipaggio possa controllare dall'alto tutto lo scafo durante la navigazione; il parapetto in legno è lì sostituito dal cristallo per motivi di visibilità: è sostanzialmente una piccola nicchia completamente trasparente che sporge in alto sulla fiancata del panfilo dove si è completamente esposti agli sguardi di chi passeggia sulla banchina, ma da dove si può godere un magnifica visione del fuori bordo. E' lì che Stefania decide di appoggiarsi rilassata ad ammirare il panorama che la circonda. Poco dopo sente l'aprirsi ed il chiudersi di una porta vicina ed il rumore, lungo il tavolato del ponte, dei passi di Alberto che si sta muovendo verso di lei. Immobile con il cuore che accelera i battiti Stefania più che sentirlo percepisce il corpo del giovane che le si avvicina, ne coglie l'odore, il profumo, ne immagina il sapore e la consistenza, la pelle le si fa d'oca ed il sangue sembra scorrere più veloce nelle vene; è in attesa spasmodica degli eventi. Alberto è ormai dietro di lei che è rimasta ferma nella sua nicchia di vetro con il busto appoggiato quasi fuori bordo.
Le mani dell'uomo si appoggiando al parapetto ai suoi lati e le braccia la bloccano nella sua posizione. Alberto indossa solo dei leggeri calzoncini da bagno e la sua pelle è fresca dalla doccia appena fatta e la fa sentire alla giovane appoggiandosi a lei schiacciandola delicatamente dentro la nicchia di vetro Stefania, mentre le braccia la stringono in un dolce, ma deciso abbraccio e le labbra cominciano a baciarle la nuca. Il pene del giovane rigido dall'eccitazione è appoggiato sui glutei della ragazza ed Stefania percepisce tutto l'inteso desiderio del maschio che l'avvolge e la circonda.
Eccitata anche dalla posizione esposta in cui si trovano si abbandona alla sensualità della situazione alzandosi in punta di piedi per protendere il sedere verso la rigida eccitazione di Alberto cercando di posizionare la verga dell'uomo nel solco delle proprie natiche e stimolarlo ulteriormente.
Sente le mani maschili che scendono in una dolce carezza lungo la dolce linea del suoi fianchi fino al bordo della maglietta; si intrufolano e risalgono sul davanti sfiorandole l'epidermide fino ad arrivare alla curvatura inferiore dei seni, che vengono afferrati dolcemente dai palmi e sollevati verso l'alto mentre le dita massaggiano la tenera carne attorno ai capezzoli facendo alzare la tensione erotica della giovane. Le labbra continuano a tempestarle la nuca di leggeri ed avidi baci.
Bloccata da Alberto Stefania manifesta il suo abbandono reclinando all'indietro la testa sulla spalla del tenente ed iniziando a mordicchiargli l'orecchio mentre le mani maschili le percorrono freneticamente il corpo e si soffermano sul gancio del reggiseno; un attimo e l’indumento viene aperto e fatto sfilare da sotto la maglietta; le poppe nude sono così maggiormente predate dalle mani di Alberto che titillano sapientemente i capezzoli ormai turgidi e tesi pur nascosti dal leggero tessuto della maglia.
“oooh...Alberto...” un sussurro che è gemito di piacere mentre sente i palmi dell'uomo scenderle carezzevolmente lungo la vita e fermarsi ai nodi dei laccetti dello slip ed iniziare ad armeggiare per scioglierli
“Alberto...cosa fai?” ma dal tono è un invito a continuare e in un attimo anche gli slip scivolano a terra lasciandola coperta solo della maglietta.
Pur nella confusione mentale dell'eccitazione e benché limitata nei movimenti dal fremente corpo di Alberto che la blocca sulla lastra di vetro del parapetto Stefania si abbassa il più possibile il bordo inferiore della maglietta per coprire la sua nudità.
“Alberto... possono vederci,,,” riesce a gemere nel tumulto del desiderio ed accorgendosi della presenza sulla banchina, a pochi metri di distanza, di un gruppo di marinai intenti a delle manovre attorno ad un veliero ancorato, indicandoli a Alberto con le mani.
“Allora diamo loro qualche cosa di bello da vedere...” il sussurro di Alberto... e, approfittando velocemente del gesto di indicazione della ragazza, le mani dell'uomo afferrano il bordo anteriore basso della maglietta e in un lampo lo alzano completamente facendolo sfilare dal capo e con le braccia della ragazza imprigionate nelle maniche lo fa scorrere sulla schiena della giovane fino ai polsi imbrigliandole le braccia all'indietro tenendola sembra imprigionata nella nicchia trasparente: lo splendido corpo è ora completamente esposto in una posizione di offerta accentuata dalle mani incatenate dal tessuto sulle natiche che fanno inarcare la schiena ed obbligano il busto ad ampliarsi innalzando ed esaltando così i seni protesi al vento,
“Alberto.. ti prego...” cercando di soffocare il grido per non attirare l'attenzione del gruppo di uomini intenti a lavorare sulla banchina.
L'adrenalina e l'eccitazione di Stefania sono a mille per una situazione che è troppo simile ad uno dei suoi sogni erotici più nascosti e profondi: essere esposta nuda in una vetrina dell'affollato centro città!
Vergogna, emozione erotica, umiliazione, piacere di essere usata dal maschio, desiderio esibizionistico formano una miscela esplosiva di sentimenti che la fanno, suo malgrado, fremere dal piacere di essere così spudoratamente offerta in visione.
L'uomo sembra percepire la tensione erotica dello splendido corpo femminile, nudo nelle sue mani, e la mantiene quindi schiacciata dolcemente nella nicchia del parapetto obbligandola a mostrarsi completamente senza veli; con una mano le afferra quindi le natiche, penetrandola con una delicatezza imperiosa nell'orifizio anale, con l'altra invece le ghermisce il pube introducendosi con due dita nel profondo della sua intimità ricercandole il clitoride e stimolandolo energicamente.
“aaah,,, Alberto... amoreee,,,” Stefania impazzisce nell'estasi del piacere cercando di non urlare per non far alzare gli occhi ai marinai più in basso che, troppo impegnati nei loro compiti. non si rendono conto dello spettacolo che le magnifiche nudità possono offrire loro pochi metri più in alto.
La stimolazione continua delle dita maschili che la violano contemporaneamente davanti e dietro, ricercandosi addirittura all'interno del sue più intime parti, la travolge completamente facendole raggiungere l'estasi suprema del piacere godendo nella situazione che la vede in balia completa dell'uomo che la stimola fisicamente ma anche psichicamente spingendola a infrangere la barriera del pudore obbligandola ad esporsi nuda in una piccola vetrina sul porto.
Nella rilassatezza del dopo orgasmo sente che Alberto si allontana leggermente da lei lasciandola libera di muoversi e di arretrare in una posizione più riparata del ponte.
E' allora lei che, liberandosi dalla costrizione della maglietta arrotolata ai polsi, prende decisamente l'iniziativa gettando le braccia al collo di Alberto e baciandolo appassionatamente sulla bocca. Con tutto il suo corpo nudo lo spinge sulla fiancata interna del ponte premendo i seni sul torace e sentendo sul pube la rigida eccitazione maschile non ancora soddisfatta. Le sue labbra scendono poi dalla bocca al collo scivolando quindi sul torace mentre le sue mani assaporano la consistenza dei muscoli della schiena e dei fianchi virili. Accucciandosi lentamente i baci sono ormai sul ventre mentre le mani hanno afferrato i calzoncini ancora indossati e che a stento trattengono il pene vibrante che scalpita. Con decisione abbassa a terra l'indumento liberando la ritta verga che, trovandola all'altezza del suo viso, non esita a stimolare ulteriormente con le labbra e con la lingua fino ad introdursela decisamente in bocca.
Sotto un tale azione anche Alberto sta elevandosi ai vertici del piacere ed Stefania, inginocchiata ai suoi piedi con le mani attanagliate alle natiche maschili aumenta il ritmo erotico facendosi vertiginosamente entrare ed uscire dalla bocca il pene dell'uomo fino a farlo esplodere in un fiotto di sperma che, con una spregiudicatezza che stupisce lei stessa, ingoia completamente mantenendolo continuamente il pene nel cavo orale.
Ora Alberto è in stato di abbandono appoggiato alla fiancata mentre Stefania, rimasta accucciata ai suoi piedi, continua a baciargli e leccargli il pene sorridendogli ed osservandolo compiaciuta del risultato ottenuto.
La passione è però ormai travolgente e dopo un attimo di sosta l'uomo la fa rialzare avvinghiandola nuovamente in un abbraccio passionale mentre le bocche si ricercano avidamente lei gli cinge il collo con le braccia mentre lui afferrandola per le natiche la solleva, facendole divaricare le gambe ed inducendole le stesse a cingergli le reni, la fa scendere posizionando l’apertura della sua vagina sulla punta della turgida verga ormai tesa allo spasimo; mentre le due bocche freneticamente unite si scambiano un bacio profondo Alberto delicatamente la fa scendere ulteriormente penetrandola sia con la lingua che con il pene e, coordinando il movimento sussultorio dei due organi che la ragazza sente vibranti dentro di sé, la fa impazzire nell’intenso attimo dell’orgasmo reciproco.
Alberto è il primo a riprendersi e tenendola sollevata apre la porta sul ponte entrano nel salone-dinette e la sdraia sul grande tavolo centrale dove Stefania voluttuosamente si abbandona felice di offrire il suo magnifico corpo nudo agli occhi del suo cavaliere che la ammira compiaciuto.
Rimanendo in piedi a fianco del tavolo Alberto si china ed inizia un’azione di baci e dolci morsi con le sole labbra che copre tutta l’area del viso di Stefania mentre le mani scorrono in delicate carezze lungo le morbide curve del seno, dei fianchi, delle cosce, su tutto lo splendido corpo femminile abbandonato alla voluttà nuovamente crescente.
Dal viso le labbra continuano la loro stimolazione sul collo, sulle spalle, sui seni, soffermandosi particolarmente a succhiare e leccare i carnei fiori dei capezzoli che si drizzano all’aria come spilli per l’eccitazione che l’uomo sta sapientemente rifacendo salire nella giovane donna.
Lasciando le sode poppe preda delle mani che continuano l’azione iniziata dalla bocca le labbra scendono a baciare, mordicchiare, succhiare l’inguine fermandosi poi sul pube dove il ritmo dell’azione aumenta gradatamente facendo gemere dal piacere Stefania ormai sommersa da una nuova ondata erotica che la travolge e la fa fremere in tutto il corpo.
Per assecondare l’azione del maschio con le braccia abbandonate sopra il capo e distese lungo l’ampio tavolo Stefania inizia ad agitare dolcemente il bacino innalzando la parte pubica per offrirsi maggiormente alla bocca ed alla lingua che la sta esplorando nell’intimo.
“…Alberto… aaah…aaaaaah…. amoreeeee” da sussurro il tono si alza ad urlo soffocato e, ormai impazzita di voluttà, “…prendimi… prendimiiiiii…” diventa una supplica gridata a mezza voce.
Alberto l’afferra possessivamente sui fianchi facendola scivolare verso di se fino all’altezza della sua verga ritta e fremente che penetra fluidamente nella vagina ormai piena degli umidi umori del desiderio.
L’amplesso assume ritmi parossistici ed il bacino di Stefania viene scosso avanti e indietro freneticamente dalle mani di Alberto per assecondare le pulsioni della profonda penetrazione in atto.
L’ennesimo orgasmo viene raggiunto all’unisono portandoli ancora una volta contemporaneamente all’apice del godimento.
Ancora compenetrandola Alberto solleva la giovane, languidamente abbandonata a lui ed esausta dagli orgasmi raggiunti, deponendola delicatamente sul vicino divano per meglio assaporare assieme la “quiete dopo la tempesta” continuando a riempirla di coccole e dolcezze.
“…certo che voi carristi… quando partite all’attacco… siete proprio devastanti…” gli sussurra Stefania sorridendo
“erano mesi che sognavo di averti… anche se non avrei mai sperato di raggiungere un appagamento così totale…” gli risponde baciandola dietro l’orecchio “…nell’intimità sei ancora più deliziosa di quanto fai sperare… e non mi aspettavo certo una …signora… così indiavolata”
“…sei tu che mi hai svegliata… mi hai fatto provare delle sensazioni da brividi… sei capace di eccitarmi in maniera incredibile… quando mi hai mostrata nuda a quel gruppo di marinai… mi hai fatto quasi svenire dalla vergogna, …ma anche dal …piacere”
Mentre gli sussurra tutto ciò lo accarezza sul viso e sulle spalle, gli si sposta sopra strusciandogli maliziosamente contro tutto il resto del corpo dalla soda voluminosità dei seni, alle morbide curve dei fianchi, fa intrecciare le sue gambe alle sue in modo da percepire sulle cosce il lento ma deciso rigonfiarsi ed alzarsi dell’organo genitale maschile mosso dall’inesauribile desiderio di lei, e chinandosi poi a baciargli delicatamente il torace, dove poi appoggia il capo in un’estasi di abbandono.
Assapora pienamente poi il piacere di sentire le mani dell’uomo che la percorrono, la palpeggiano e la accarezzano su tutto il corpo facendola nuovamente decollare.
“Stefania… amore mio… sei di una dolcezza infinita… vorrei che questa notte non avesse mai fine…”
Le loro bocche si uniscono nuovamente mentre l’abbraccio si fa più intenso lasciandola quasi senza fiato.
Quasi stupendo se stessa per la spregiudicatezza con un filo di voce tremante gli dichiara: “…voglio essere tua in ogni modo possibile…” per poi invitarlo con una proposta che fino a ieri le sarebbe sembrata indecente “…fammi quello che… nessuno mi ha mai fatto… …sodomizzami…” quasi morsicandosi le labbra subito dopo per paura di aver osato troppo.
“Ogni tuo desiderio per me è un ordine” le sussurra prontamente il bel tenentino, “solo che voglio sia una cosa piacevole anche per te, quindi lascia che mi organizzi un attimo…” la fa quindi stendersi nuovamente sul tavolo in posizione però ora prona e facendole appoggiare le ginocchia su due puff vicini che, con il busto appoggiato languidamente al piano del tavolo le fanno protendere verso l’alto le sue dolci curve posteriori, evidenziando anche nella postura fisica l’offerta che ha appena rivolto all’uomo.
Mentre lei è in trepidante attesa di quello che l’attende fiduciosa, ma anche un po’ in ansia per la nuova esperienza invasiva che si accinge a subire, Alberto riesce a reperire una morbida crema a contemporanea azione emolliente e lubrificante che si cosparge abbondantemente sulle mani mentre ammirato osserva la splendida donna nuda che gli si sta offrendo in una laida posizione di completa sottomissione e spudorata esibizione.
Appoggia quindi i palmi sui morbidi glutei ed inizia un ritmico massaggio/palpeggio con lo scopo di ben lubrificare l’epidermide, di assaporare le erotiche sensazioni tattili che le morbide curve gli possono offrire e, sconfinando anche nella parte anteriore pubica, aumentare la tensione sessuale della ragazza a cui si rivolge suadentemente:
“Spesse volte mi sono chiesto quale fosse la parte migliore di te; a parte il tuo viso d’angelo che fa innamorare la parte razionale mi domandavo cosa piacesse soprattutto a LUI” le struscia sulle cosce il pene turgido per farle capire chiaramente a chi si riferisce. “Prima pensavo fossero le tue tette morbide e sode che sono miele per le mani maschili, e che ho molte volte osservato, ovviamente sotto le vesti, mentre si abbassano e si alzano deliziosamente al ritmo del tuo respiro quando sei emozionata; poi ho ripiegato sulle tue gambe perfette che sono da urlo soprattutto ultimamente da quando indossi micro abiti che le lasciano esposte all’ammirazione; hai le gambe di una ballerina anche se secondo me tutto il tuo corpo dovrebbe essere votato allo spettacolo; la tua bellezza è estremamente sexy e meriterebbe un vero e proprio palcoscenico su cui non sfigureresti neppure al confronto con le più famose vedette”
Stefania è così avvolta sia dalle emozioni fisiche che le procurano le mani che le stanno continuamente manipolando il sedere sia dal compiacimento suscitato in lei dalle parole di ammirazione con cui Alberto la inonda.
“ultimamente però quello che mi affascina di più è il tuo splendido culetto che quando cammini con quei tuoi tacchi alti che te lo spingono in alto e quel tuo incedere sensuale che lo fa ondeggiare è un richiamo irresistibile, per gli occhi e per le mani; al ritmo del tuo ancheggiare sembra che urli: ...guardami, toccami, prendimi ...guardami, toccami, prendimi... guardami, toccami, prendimi....”
Mentre le parla in questo modo che le fa salire la tensione erotica ancor di più Alberto con le mani continua ad accarezzarle le natiche e lentamente inizia a penetrarla con le dita sempre più a fondo sentendo cedere la sua muscolatura.; Stefania eccitata non è più in grado di controllare i movimenti del suo corpo e muove il sedere così da offrirsi maggiormente.
L'uomo, dopo un certo lavorio con le mani per lubrificare ed allargare l'orifizio anale indirizza la verga tesa, fremente, verso il culo così generosamente offerto e la penetra lentamente mentre Stefania emette un sommesso mugolio che la rende ancor più desiderabile.
Le attanaglia poi i seni servendomene quasi come maniglie per poter affondare dentro di lei più vigorosamente ed inizia un movimento vigoroso che lo porta a sbattere ventre contro le tenere chiappe sempre più forte mentre Stefania è invasa da un’incosciente ondata di libidine ed assieme raggiungono un orgasmo mai provato.
Capitolo VI° - party sfavillante
Alcuni giorni dopo Ector Panagulis comunica agli amici che suo padre ha organizzato, nella sontuosa villa in città, un party per alcuni suoi amici e desidera che la festa sia di successo per cui ha invitato diverse persone fra cui gli amici del figlio, che sa essere in rada con il panfilo.
Raccomanda di mettersi in ghingheri, soprattutto le ragazze, perché “…le feste di mio padre abbondano sempre di belle e raffinate donne per cui, se non volete sfigurare dovreste essere al meglio del vostro sex-appeal”
Decisa a seguire l’invito e per eccitare e compiacere il suo cavaliere Stefania sceglie una tenuta decisamente sexy che renda orgoglioso Alberto di accompagnarsi ad una bellissima “femme fatal”.
Un aderente piccolo vestito portato senza reggiseno ed allacciato con un bottone intorno al collo che le lascia la schiena completamente scoperta; i bottoni davanti sembrava pronti ad esplodere ed ancora di più gli ultimi che finiscono con la gonna abbondantemente sopra il ginocchio, anzi quasi a metà coscia gonna stretta a tal punto da limitarne l’andatura. Sotto un minuscolo slip elastico trattenuto da due piccole chiusure laterali automatiche; calze autoreggenti sull’azzurro/verde come i suoi occhi e con una riga nera per accentuare l’armonia delle sue bellissime gambe con sandali a tacco altissimo per slanciare la figura snella, che la obbligano a spingere in fuori il suo meraviglioso sedere ed in avanti i seni. Il vestito si incolla al suo corpo accentuandone le curve, come se fosse ancora nuda ma dipinta con i colori delicati dell’abito. Il viso poi, con capelli legati a chignon ed un paio di orecchini vistosi che aggiungono un pizzico di volgarità alla raffinatezza dell'insieme, ha una sensualità conturbante mai vista. Insomma, come di norma ultimamente: uno schianto da lasciare senza fiato.
Lo sguardo con cui Alberto l'avvolge quando si presenta pronta per uscire le conferma di aver centrato in pieno il suo obbiettivo, come pure le furtive occhiate maschili di aperta ed esplicita ammirazione che raccoglie lungo il tragitto verso la villa di Panagulis la rassicurano sulla sua avvenenza.
La grande villa di Panagulis è in alto sulla scogliera dell'isola con un'enorme terrazza che si affaccia sul mare, ma dotata di ampia piscina e collegata ad alcuni saloni per ricevimenti preparati per la festa in maniera sfavillante ricchi cioè di luce e di buffet.
Inutile dire che quando entrano molti occhi maschili si fermano sulla sua figura molto più del necessario e nessuna difficoltà viene incontrata ad inserirsi nel raffinato ambiente ed anzi più d'uno fra i giovani invitati si presenta per conoscerla e vederla più da vicino.
Lo stesso Panagulis ed il giovane suo figlio, al momento delle presentazioni, hanno le pupille leggermente dilatate per poter osservare maggiormente la sua beltà e sono colpiti dal suo charme.
Improvvisamente con un fremito Stefania riconosce fra i presenti Eduard, il suo “ipnotizzatore” del pub di rue Libergier, che appena si presenta l'occasione le si avvicina con un sorriso poco rassicurante sul viso.
“Ciao Stefania, - la apostrofa con modi intraprendenti ed un po' sfacciati - ci si rivede! Ti trovo sempre più bella e radiosa, ti ricordi di me?”
“Ricordo poco, ma che lei mi ha ipnotizzata quello l'ho ben presente, anche se un po' di confusione mi è ancora restata ”
“Ehi non penserai che… anch'io ...creda al tuo stato ipnotico di quella sera? So benissimo quali sono i miei poteri …sono poteri illusionistici! - il tono ora è allusivo e diretto - Tu hai voluto esibirti ed ti sei lasciati spogliare dopo aver indossato il “costume di scena” completamente da sola! Hai dato sfogo alla tua smania di mostrarti nuda ad un pubblico di uomini! Che ne direbbe tuo marito se lo sapesse? Mi dicono che il capitano Allison è un tipo geloso; se gli rivelassi il nostro piccolo segreto che reazioni avrebbe?”
Stefania è imbarazzata e non sa più dove guardare, ma capisce che l'uomo ha uno scopo e cerca di farlo venire allo scoperto.
“Immagino che il vostro silenzio mi costerà; cosa volete?”
“Guarda lo scoprirai durante la serata; ....ho già una mezza idea per renderla elettrizzante; ....tu basta che mi segua nel fare quello che ti dirò di volta in volta...”
“Ma siete impazzito?! Non penserete di potermi giostrare come un giocattolo?”
“Non fare la scena con me; so benissimo che una situazione così ti fa già venire i brividi di piacere; basta vedere come ti sei vestita: senza reggiseno, sandali da sexy star, scommetto che forse non hai neppure le mutandine e la tua pelle è bollente: adori esibirti e mostrare il tuo magnifico corpo ed io non farò altro che assecondare questa tuo desiderio anche per il piacere di tutti questi eleganti ospiti; quale miglior premio per la mia omertà?”
Incapace di rispondere Stefania abbassa gli occhi ed avvampa sentendosi suo malgrado eccitata dalla proposta; osserva Alberto e ricorda gli sguardi che le regalava durante il suo show alla serata con gli inglesi;
“Eventualmente penserà lui a proteggere il mio pudore se si esagerasse” - pensa per rassicurazione verso se stessa
“Allora le indossi le mutandine?” - la incalza Eduard
“Certo che sì, per chi mi avete presa?”
“Guarda allora adesso ti cerchi un posticino appartato, ti sfili gli slip e me li dai quale garanzia del mio silenzio; per questa sera mia accontento così, anche perché vedo dalla tua schiena nuda che il reggiseno l’hai lasciato nel cassetto”
“Voi volete farmi morire dalla vergogna!”
“Non fare la scena con me; so benissimo che il pensiero di non portar nulla sotto questo bel abitino ti fa già venire i brividi di piacere, basta guardarti: molti piccoli particolari denotano già la tua eccitazione”
Senza scampo Stefania con noncuranza si apparta in un angolo semibuio e fa scattare le chiusure automatiche degli slip facendogli così scivolare lungo le gambe, li raccoglie e ritorna da Eduard a cui li consegna cercando di evitare il suo sguardo soddisfatto; anche per non dover lasciar trasparire il torpido piacere di sentirsi nuda sotto il leggero vestitino.
Mentre Eduard si allontana per raggiungere un gruppo di invitati Alberto, che aveva notato i suoi movimenti sospetti, le si avvicina.
“Qualche cosa non va amore?”
“No, no tutto bene – lo rassicura – c'è Eduard l'ipnotizzatore; quell'uomo mi turba, è capace di farmi fare cose ...contro la mia volontà! ...mi ha accennato che potrebbe fare uno spettacolino anche qui e...mi ha chiesto se sono disposta ad aiutarlo...” - Stefania ha osservato come gli occhi di Alberto si sono come accesi – tu cosa ne pensi? Ti dispiacerebbe se dovessi collaborare?
“Se a te va non vedo perché dovresti rifiutarti; sei bellissima e conturbante è ovvio che lui cerchi il meglio”
Sorridendo di soddisfazione per il complimento e l'incoraggiamento Stefania gli scocca un delicato bacio sul collo.
La serata prosegue normalmente fra champagne, ouzo, frizzanti vini internazionali, dolci greci e leccornie varie mentre Stefania, con Alberto che la segue discretamente e sempre in estatica ammirazione, spopola fra la componente maschile degli ospiti.
Improvvisamente Stefania si blocca lanciando uno sguardo spaventato a Alberto che dopo pochi secondi capisce la causa dell’imbarazzo della giovane sentendo due giovani voci che davano loro le spalle a pochi passi
“ti dico che è la moglie del capitano Allison, ed è con il tenente Scansani ”
“ma… non è possibile, hai visto come è vestita; quando c’è il marito sembra un’educanda, con il tenente è una figa imperiale! …hai visto le tette sembrano esplodere, le potevi distinguere i capezzoli sotto il vestito, …sembrano un invito a farsi accarezzare”
“…e il culo… hai visto che spettacolo come si muove quando cammina con quei tacchi? le strapperei tutti i bottoni e me la farei subito… “
Erano due diciottenni, allievi ufficiali in servizio presso la brigata di Allison e Alberto, amici d’infanzia del figlio di Panagulis che evidentemente avevano riconosciuto Stefania nonostante i suoi cambiamenti di look.
Senza farsi notare Stefania e Alberto si allontanano velocemente da loro.
“Mi hanno riconosciuta…” ancora spaventata e molto agitata “possono raccontare tutto… a mio marito… dobbiamo andar via…”
“aspetta… non perdiamo la testa che potrebbe essere peggio… adesso cerco il padrone di casa e vedo se riesco a farli allontanare con qualche scusa… ti lascio sola un attimo, tu cerca di non farti vedere da loro…” scoccandole un dolce bacio sull’orecchio mentre le sussurra “…e cerca soprattutto di restare calma…” si allontana lasciandola in uno stato d’ansia notevole.
Quasi trasale quando si sente prendere sottobraccio e si sente invitare:
“vieni che ci cerchiamo un tavolo un po’ appartato per bere qualche cosa assieme”
E’ Eduard che con fare mellifluo l’ha ritrovata e la fa sedere ad un tavolino un po’ decentrato in uno dei saloni dove si svolge la festa e facendosi portare un paio di bicchieri di champagne.
Discorrendo amabilmente del più e del meno Stefania riesce a riprendersi dal tremore originato dalla vista dei due ragazzi, quando improvvisamente sussulta sulla sedia: i due giovanissimi allievi ufficiali si stanno avvicinando al loro tavolo richiamati da un evidente cenno di Eduard.
“ragazzi quanto tempo che non vi vedo” li apostrofa Eduard “venite a sedervi con noi” ed accennando ad Stefania con un gesto di presentazione “lei è Stefania la moglie del capitano Allison che senz’altro conoscerete perché presta servizio nella vostra stessa caserma; loro sono Francesco e Saverio i figli di miei vecchi amici” e spostandosi li invita a sedersi a fianco di Stefania, uno da una parte e uno dall’altra della ragazza, che si trova così in totale imbarazzo stretta in fra i due, che rispettosamente salutano dimostrando una certa deferenza ed ubbidienza verso Eduard.
“li ho molto aiutati per entrare nel corso ufficiali” chiarisce Eduard
“certo che abbiamo faticato un po’ a riconoscerla signora” afferma Francesco mentre entrambi la stanno spogliando con gli occhi “…questa sera lei ha un …look completamente diverso dal suo solito” sorridendo maliziosamente
Stefania abbozza un sorriso sforzato
“quando si è in vacanza si tende sempre ad essere più trasgressivi del solito” interviene Eduard giustificandola “…soprattutto quando non c’è …il marito” ammiccando e facendo così aumentare l’imbarazzo della ragazza “…ma i nostri ragazzi sono degli allievi ufficiali, ….dei gentiluomini, …sanno mantenere un segreto, ….mai andrebbero a riferire ciò che deve rimanere riservato…” Stefania rimaneva in silenzio ad occhi bassi e con gli sguardi dei ragazzi incollati addosso “…certo che il loro silenzio dovrebbe però meritare una …ricompensa” sorride ipocritamente ad Stefania con tono lievemente ricattatorio.
“ non è straordinariamente conturbante Stefania questa sera?” chiede Eduard
“ ..indubbiamente..” rispondono quasi all’unisono ed increduli per lo svilupparsi della situazione
“..ed è anche una signora molto spregiudicata” continua Eduard “..non siate timidi…provate a chiederle cosa porta sotto il vestito” li invita strizzando loro l’occhio mentre Stefania avvampa dalla vergogna.
“ cosa indossi sotto questo splendido vestito?” le chiede Francesco facendosi più audace dandole del tu.
La domanda è una vera tortura, ma Stefania non ha scelta ed alla fine timidamente esclama “...niente…”
“…niente ....niente?” sorride Saverio
“controlla” aggiunge maliziosamente Eduard “slacciale qualche bottone”
Stefania, ammutolita e con le gote di fuoco, si trova coinvolta in una situazione che non le offre altra scelta se non quella di accondiscendere a quella indecente richiesta.
Saverio le avvicina una mano al collo e lei si ritrae.
“stai tranquilla sanno mantenere un segreto; vero ragazzi?” interviene Eduard
I due sorridono e Francesco sotto il tavolo appoggia una mano sulle cosce di Stefania che ormai non oppone resistenza; slaccia l’ultimo bottone dell’abito lasciando intravedere il bordo delle calze e la coscia nuda; prende poi il bottone successivo ed Stefania gli ferma la mano
“…ti prego…” lo supplica
“tu non sai quante abbiamo supplicato tuo marito” l’apostrofa in tono acido Saverio “adesso è il nostro turno almeno con sua moglie”
Stefania è di sasso ed un altro bottone viene slacciato
“…è vero …porta solo le calze autoreggenti e la figa al vento…”
Stefania non sa più dove guardare.
Mentre il bordo della gonna risale la mano di uno dei ragazzi le scivola in mezzo alle gambe facendola sobbalzare sulla sedia
“e sei anche eccitata, sei proprio porca, ma sta tranquilla non diciamo niente a nessuno“
“vedi come sono premurosi, dovresti ringraziarli almeno con un bacio” Eduard si diverte a metterla ancor più in imbarazzo.
Senza alternative Stefania si gira prima verso Francesco e lo bacia guancia e poi fa altrettanto con Saverio.
“sinceramente mi aspettavo che tu potessi essere un po’ più espansiva” la rimprovera.
Francesco, il più intraprendente dei due, le appoggia un braccio sulla spalla. Stefania sembra impotente nelle mani di Francesco e cede a quell’abbraccio voltandosi verso di lui lasciandosi baciare avidamente come una ragazzina. Allo stesso tempo Saverio le slaccia anche il primo bottone sopra la scollatura scoprendole in parte il seno ed infilandole una mano sotto il vestito. Indecorosamente esposta e in parte nascosta dal tavolino Stefania subisce i maneggiamenti dei due diciottenni.
Al contatto della mano sul seno Stefania si scosta dalle labbra del ragazzo e li supplica di nuovo “vi prego, siamo in mezzo alla gente”
Eduard li ferma “non esagerate, ragazzi, almeno non qui; venite con me” ed indica la zona della piscina della villa dove vi sono delle cabine chiuse unicamente da una semplice tendina a mezza altezza che lascia scorgere dall'esterno le gambe e la testa della persona in piedi
Poi rivolgendoti ad Stefania ed ai ragazzi li invita a raggiungere una delle cabine e ad entrarvi dentro “Tirate la tendina almeno nessuno vi vede mentre vi baciate”
“ma non posso, vi prego“ cerca di protestare la ragazza.
“dai signora” esclama Saverio “hai baciato solo lui, non vorrai pagare un silenzio a metà?” la prende quindi per mano obbligandola ad alzarsi.
Stefania si ferma cercando di allacciarsi i bottoni
“lasciali così che sei bellissima” le ordina Eduard.
Stefania sprofonda nella vergogna “ma se mi vedono sono mezza nuda….cosa diranno?”
“penseranno che sei una gran figa..” la apostrofa Francesco “da come ti sei vestita per la festa si capisce chiaramente che ti piace essere ammirata e metterti in mostra, ti piace essere estremamente sexy”.
Consapevole di non avere scelte Stefania si dirige verso la cabina, sculettando nel suo mini abito sbottonato che mette in mostra le gambe lasciando ben in evidenza il rigo sul retro delle calze.
I ragazzi la seguono spogliandola con lo sguardo
Stefania, seguita dai ragazzi che la stanno letteralmente divorando con gli occhi, entra nella cabina e tira la tenda.
“forza e regalagli un caloroso bacio di commiato” la esorta dall'esterno Eduard
Saverio, il più alto dei due, si posiziona alle spalle della giovane donna e la bacia sul collo, prima da un lato e poi dall’altro. Stefania scivola languidamente con il collo all’indietro, senza ribellarsi, anzi dimostrando piacere. Il ragazzo le sfiora le labbra con un dito, lei le socchiude restando in attesa che vi appoggiasse le sue. Si lascia baciare appassionatamente contraccambiando con lo stesso fervore.
Eduard non sentendola lamentarsi decide di forzare la situazione ed apre la tendina ed inizia a filmare la scena con la sua microcamera digitale
Il ragazzo scivola con le mani sui fianchi scoprendole la coscia.
Stefania sospira abbandonata ad occhi chiusi nella mani del giovane e, senza rendersi conto che Eduard la sta filmando, lo supplica di fermarsi
Eduard, sempre con la microcamera che riprende, incoraggia il ragazzo a spogliarla.
Saverio continua a baciarla mentre lentamente le slaccia l'abito dietro il collo e allo stesso tempo le fece scivolare le spalline scoprendole le tette.
Le mani del giovane iniziano ad accarezzarle le poppe gonfie e ormai votate al piacere. Stefania non si ribella conscia che la sua non è soltanto rassegnazione ma consapevole libidine.
Si accorge addirittura che Eduard sta riprendendo tutta la scena e tuttavia non accenna a separarsi da quell’abbraccio.
Francesco, che era restato fermo fino a quel momento, le si avvicina e scivola con le mani dai seni ai fianchi facendole scendere completamente l’abito e lasciandola completamente nuda con le sole autoreggenti che la rendono ancor più conturbante e desiderabile. Saverio smette di baciarla lasciando all’altro il compito di continuare che la abbraccia e tenendola stretta, coperta solo dalle intriganti calze autoreggenti, le appoggia le mani sulle natiche e stringe a sé il corpo della splendida signora che partecipa rassegnata o appagata da quei lunghi baci e da quelle perverse carezze.
Deciso a verificare fin dove avrebbe potuto spingerla Eduard la sollecita con una proposta sempre più indecente: “puoi sederti sul seggiolino che c'è in cabina regalargli un servizietto con la tua bella bocca”
Negli occhi di Stefania si legge il terrore di quella situazione ma il suo corpo mostra la sua eccitazione con i capezzoli turgidi e rigidi ed i fremiti di piacere che la percorrono.
I ragazzi sembrano percepire il suo desiderio di infrangere ancor più le barriere del pudore e Saverio da dietro la fa sedere sul seggiolino mentre Francesco si apre i pantaloni per far uscire il proprio pene teso allo spasimo.
Stefania divarica le sue gambe fasciate dalle calze ed accoglie quelle del ragazzo e la sua calda bocca si chiude sulla verga del ragazzo che inizia a succhiare avidamente.
E quando il ragazzo eiacula prepotentemente, un po' obbligata dalla posizione di Saverio che la blocca, ma forse anche per sua volontà rimane incollata con le labbra all'oggetto del desiderio ingoiando il fiotto vitale.
Ormai trascinata nel profondo gorgo della perversione Stefania non riesce ad opporsi al trattamento che sta subendo.
Francesco, prendendola per le spalle, la fa ruotare sulla seggiola in modo tale che si trovi davanti al viso il pene di Saverio in attesa anche lui del medesimo servizio appena riservato all'amico.
Francesco, rimanendo in piedi dietro di lei, con le mani dalle spalle scende ad afferrale ed a stringerle le teneri poppe spingendole il capo verso la verga dell'amico.
Sospirando Stefania riceve in bocca la solida e palpitante espressione della nuova richiesta di soddisfazione e, sempre più stravolta dall'eccitazione che il ragazzo dietro di lei le procura strizzandole sfacciatamente le tette, riprende instancabile il lavoro di labbra e di lingua portando anche Saverio all'estasi dell'orgasmo.
Eduard sorridente del risultato raggiunto e della documentazione che sta acquisendo non può che compiacersi di avere in mano il film che riprende la moglie del capitano Allison che nuda si fa palpeggiare dai due giovani allievi e, pienamente collaborativa, si presta ad un completo rapporto orale con ambedue.
Si allontana con un sorriso che la dice lunga sul cambiamento caratteriale in corso nella giovane; ma due giorni dopo tale mutamento si manifesta in maniera ancora più eclatante.
Capitolo VII° - schiava notturna
L’occasione per verificare i mutamenti di Stefania si presenta quando Alberto si concede un pomeriggio di poker con gli amici Ector, Eduard e Paolo a casa di quest’ultimo, mentre Stefania si organizza con Elena per uno shopping in città. Sono rimasti d’accordo che al termine della partita Alberto si farà sentire con il cellulare.
Quasi al termine del pomeriggio le due ragazze rientrano al panfilo e Elena, tutta elettrizzata, si prepara per uscire con una sua vecchia conoscenza di università, giovane avvocato di Reims anche lui in vacanza in Grecia che l’ha invitata ad una serata in discoteca.
Stefania, rimasta sola ed un po’ annoiata, chiama Alberto che le comunica di essere ancora al tavolo da gioco e le chiede ancora un po’ di tempo per recuperare la perdite accumulate; le dà comunque indicazioni per raggiungerlo direttamente a casa di Paolo.
Quando Stefania lo raggiunge i quattro amici sono ancora al tavolo e un po’ seccata Stefania rimprovera dolcemente il suo bel tenente.
“certo che oggi mi hai proprio trascurata; non sono proprio stata al centro delle tue attenzioni”
“Alberto oggi è particolarmente sfortunato“ lo giustifica Ector “e fino ad ora ha cercato di recuperare la perdita che ha accumulato”
“…ma quanto stai perdendo?” chiede preoccupata la ragazza restando poi impressionata dalla cifra comunicatale mentre Alberto risulta un po’ abbacchiato.
“certo che potresti annullare il tutto con il gioco dello schiavo che facevamo al campus dell’università” propone Eduard sorridendo “e venendo incontro alla richiesta di Stefania di essere al centro dell’attenzione il debito potrebbe pagarlo lei al posto tuo” mentre ad Ector brillano gli occhi in quanto ha capito dove l’amico intende parare.
“spiegatemi questo gioco” dichiara Stefania coraggiosamente “che se serve a togliere dagli impicci Alberto accetto senz’altro di prendere il suo posto!”
Alberto interviene “..no …no… lei non c’entra, i debiti di gioco li assolvo direttamente” cercando di bloccare la proposta di Eduard
“non essere superbo e scontroso” lo rimbecca Stefania “lo sai che per me è un piacere aiutarti, anzi dopo quello che hai fatto per me invitandomi a questa crociera, mi sento quasi in obbligo oltreché felice di ricambiare in qualche modo”
“davanti a questa amorevole dedizione non mi sembra proprio che tu Alberto possa opporti alla mia proposta” ribatte Eduard continuando poi con la spiegazione:
“Il gioco consiste nell’essere, per una giornata o una notte, a disposizione o dominatore del gruppo; quindi per cancellare il debito di Alberto, Stefania per una notte dovrai essere o la nostra padrona o la nostra schiava, questa è la scelta!; se anche Ector e Paolo sono d’accordo nell’accettare la proposta” i due uomini approvano vigorosamente “devi dirci tu cosa vuoi essere…” capisce dall’atteggiamento della giovane che può forzare la situazione e la incalza “ …subito però perché la notte è lunga, ma anche breve, e sta per iniziare! ”
Stefania abbassa lo sguardo, arrossisce lievemente ed in un sussurro, ma inequivocabilmente, balbetta: “...schiava...!
Il sorriso di Alberto si trasforma in un’espressione di muto stupore. Le si avvicina e le sussurra: “ ma sei sicura della scelta che hai fatto? Hai visto come i miei amici ti mangiano con gli occhi? Se poi dai loro carta bianca non so come potrò fermarli; avrei potuto sdebitarmi in altri modi senza coinvolgerti!”
Stefania gli si avvicina e guardandolo negli occhi gli risponde: “ non lo faccio solo per te, ma quella sera al club di rue Libergier sono stata eccitata tutta la serata per la situazione: sottomessa agli ordini di Eduard, nuda davanti a tutti, voglio riprovarci, …e poi non mentire.. …so che ti piace esibirmi come una tua …preda… …ho visto come ti ecciti quando gli altri mi usano davanti a te…; tu hai fatto venire allo scoperto una Stefania spudorata ed esibizionista; se penso a quello che mi potreste obbligare a fare, o peggio ancora a farmi, mi vergogno da morire, ma mi sento anche tutta un fremito di piacere; l’importante è che tu mi sia vicino, che io sia sempre sotto i tuoi occhi” Gli cinge il collo con le braccia attirandolo a sé per sussurrargli nell’orecchio in un alito “…e poi…sono o non sono la tua …puttana…?” nascondendo poi il viso nell’incavo della sua spalla non avendo il coraggio di guardare l’espressione di soddisfazione che trasforma il viso dell’uomo per l’imprevista ed audace affermazione.
Eduard, che è l’unico che sembra avesse previsto la scelta della ragazza, la prende per mano e rivolgendosi anche agli amici le comunica “se per una notte sarai la nostra schiava, come esperto sceneggiatore e costumista del gruppo, devo prepararti con un look consono al ruolo che hai deciso di svolgere ” sorridendole maliziosamente e trascinandola verso un’altra zona dell’appartamento con Stefania che, dopo uno sguardo sorridente a Alberto, lo segue docilmente sottomessa.
Dopo circa trenta minuti Eduard ricompare con l’avvenente signora adeguatamente preparata e chiede: “cosa ve ne sembra della nostra splendida preda? È abbastanza conturbante per voi?” e la fa sfilare davanti agli amici.
Lo spettacolo che Stefania offre agli occhi maschili è tale da lasciarli quasi senza fiato. Eduard le ha fatto indossare una cortissima tunica di seta che le avvolge lo splendido corpo, trattenuta solo da un fermaglio in oro e ambra sulla spalla e da una cintura del medesimo tessuto che, stringendolo ai fianchi, le modella l’indumento in maniera moderna; le braccia e le magnifiche gambe sono completamente scoperte ed ammirabili nella loro sfolgorante bellezza; il viso è esaltato da una corta collana a giro collo di grani d’ambra verde e da un paio di raffinati orecchini di disegno antico che, con i capelli raccolti dietro la nuca, evidenziano ancor di più i delicati lineamenti della giovane.
Ai piedi Eduard le ha fatto indossare dei sandali con lunghi lacci, adatti al ruolo di antica Romana, ma con dei tacchi a spillo di altezza vertiginosa che la fanno restare quasi in punta di piedi obbligandola a protendere il seno in avanti ed innalzare sfacciatamente all’indietro il sedere con un effetto sexy che esalta ulteriormente le dolci curve del suo corpo snello, ma non filiforme, ma anzi sodo e morbidamente riempito.
“Allora cosa ve ne sembra di questo “bocconcino” che vi ho preparato?” continua Eduard “alla nostra bella signora è venuta un po’ a noia la sua consueta vita di moglie per bene e smania dal desiderio di un po’ di trasgressione che sono sicuro che il nostro gioco, a cui ha accettato di sottoporsi senza alcuna remora, soddisferà a pieno questa sua esigenza” sorridendo maliziosamente e lasciando libero sfogo alla fantasia degli amici.
Stefania in un silenzio con un sorriso attonito e solo lievemente imbarazzato tace evidenziando ancora un volta la facilità con cui Eduard sia riuscito a leggerle dentro, fin degli angoli più reconditi del suo animo.
Gli sguardi con cui gli occhi di Alberto, Ector e Paolo la accarezzano e l’avvolgono sono un eloquente prova dell’ammirazione erotica che Stefania suscita così vestita, facendola fremere di soddisfazione.
“Ma non aveste visto ancora tutto del costume che le ho preparato per svolgere il compito di questa notte ” afferma compiaciuto Eduard mentre le si avvicina da dietro e, con mosse rapide cogliendola quasi di sorpresa, le scioglie la cintura e libera la tunica del fermaglio che la trattiene facendola cadere sul pavimento, senza che Stefania riesca o tenti di trattenerla per coprirsi.
Alla vista di come sia stata preparata le pupille dei tre uomini si dilatarono dal piacere per la visione loro offerta.
Eduard ha infatti scelto un micro-bikini di tessuto di color giallo ambrato in perfetto stile antico che fa impallidire i tanga più audaci.
Le morbide poppe sono coperte unicamente da un filo elastico che si allaccia nel solco fra i due sodi rilievi mediante una fibbia, di stile ovviamente arcaico, che sdoppia il filamento in modo da permettere l’indispensabile copertura, mediante due piccole strisce di stoffa, dei capezzoli che, tesi per l’eccitazione dell’esibizione, esplodono sotto il tessuto quasi a volerlo perforare.
La parte inferiore del costume altro non è che il medesimo filo elastico, allacciato sui fianchi con due vezzosi laccetti, che sostengono un triangolo di tessuto che va a coprire in maniera strettamente sufficiente il pube e termina sul retro in un filamento annodato al filo elastico sulle reni che lascia le natiche completamente scoperte o meglio celate solo da un filo svolazzante che scende dal nodo che più che nascondere attira l’attenzione sulle perfette rotondità posteriori innalzate ed esibite dall’andamento ondeggiante che gli altissimi tacchi a spillo impongono alla camminata di Stefania.
Niente è lasciato all’immaginazione: è praticamente nuda coperta solo dai minuscoli frammenti di tessuto che esaltano le sue forme e la rendono appetibile al desiderio dei maschi in maniera incredibile.
Il lieve imbarazzo che traspare dall’espressione della ragazza e dal tenue rossore che si diffonde sulle sue guance per il sentirsi così spudoratamente esibita rendono la “schiava” ancora più desiderabile agli occhi dei suoi quattro “padroni temporanei”.
“Non si riesce a capire se il merito dello spettacolo che ci viene offerto sia di Stefania, con la sua sfavillante ed erotica bellezza, o di Eduard, con la sua capacità di sapiente sceneggiatore” è il commento che Ector riesce a formulare mentre Alberto e Paolo sono in estatica e muta ammirazione.
Eduard porge quindi la tunica alla ragazza e l’aiuta a ricoprirsi affermando, quando la giovane è nuovamente rivestita nel suo mini abito antico, “allora adesso possiamo anche uscire per la nostra notte brava” prendendo le chiavi della sua macchina ed invitando il gruppo a seguirlo.
La prima parte della serata viene trascorsa piacevolmente in discoteca dove Stefania, valente ballerina per i suoi trascorsi giovanili, si diverte in allegria ed ammirata in maniera più o meno esplicita per il suo spensierato ballare e per la bellezza delle sue gambe.
Più volte nel corso della serata il gruppo dei suoi “padroni” la induce maliziosamente a ballare sulle pedane leggermente rialzate rispetto al pavimento in modo da permettere ai più curiosi dei maschietti presenti di notare come al posto delle normali mutandine indossi un qualcosa di talmente piccolo da lasciarle praticamente il culo nudo.
Il sincopato movimento imposto dal ritmo della musica, che Stefania asseconda entusiasta, fa svolazzare la corta tunica ed saltuariamente espone vergognosamente le dolci rotondità posteriori.
La cosa non sembra però preoccupare più di tanto la ballerina che, aiutata anche da qualche frizzante bicchiere di champagne offertole, si dimostra allegramente disinibita.
Quando poi la comitiva si stanca della discoteca si sposta nella zona del porto mercantile e, sotto le indicazioni di Ector che conosce la zona, Alberto parcheggia l’automobile lungo un canale illuminato da dei radi fanali dell’illuminazione pubblica.
Nel lato di sosta esistono solo dei magazzini chiusi a quest’ora di notte mentre sull’altro lato del canale, largo solo qualche metro, si affaccia un bar frequentato dai marinai e dagli scaricatori del porto, che ogni tanto escono dal locale a rendere una boccata d’aria e gustarsi il fresco della notte.
“adesso Stefania ci dovrai far divertire; esci e ti metti a passeggiare vicino a quel lampione laggiù fingendoti una battona che attira i clienti” le comunica Eduard
“siete impazziti? c’è un bar dall’altra parte del canale” ribatte la giovane
“su su non puoi discutere, …ricordati che per questa notte sei a nostra completa disposizione” è Paolo che apre la portiera e la invita ad uscire.
Senza scampo e rassegnata Stefania si avvia a posizionarsi presso il lampione indicatole dove, entrando nel ruolo impostole, inizia a passeggiare in maniera provocante. I tacchi a spillo valorizzavano le gambe generosamente scoperte dalla tunica a minigonna e le anche ondeggiano sensualmente.
Alberto e gli amici la osservavano divertiti dall’auto ferma a fari spenti diversi metri più indietro, in una zona oscura.
“sembra proprio una professionista del sesso” è il commento più tranquillo mentre anche qualche avventore del bar del porto comincia a notare la passeggiatrice succintamente vestita lanciandole qualche piccante complimento.
Difesa dalla distanza, dalla presenza della barriera del canale e dalla presenza degli amici poco distanti Stefania, emozionata dalla situazione e intimamente gratificata dagli apprezzamenti ricevuti, continua nella recita camminando languidamente lungo la banchina illuminata dai lampioni, comparendo e scomparendo, come un’erotica visione, nell’attraversare le zone illuminate, vicine ai punti luce, e le zone oscure, nei punti a metà fra due successive lampade.
Quando si trova in una zona d’ombra viene silenziosamente avvicinata dall’automobile da dove Eduard, che sembra soggiogarla con la sue sempre ardite richieste, le impone:
“…devi essere più sexy, …più appetitosa… togliti la tunica!! …lanciamela... …e continua a passeggiare sculettando come stai già facendo splendidamente adesso”
“ …non posso… ..sotto non ho quasi nulla…” Stefania tenta una flebile opposizione “ ..sarei quasi nuda… …per strada… …dal bar di fronte mi hanno già notata… …ho paura…”
“se non lo fai da sola esco e ti spoglio io” ribatte duramente Eduard.
Ubbidiente come un automa la ragazza si scioglie la cintura apre il fermaglio sulla spalla e lascia cadere a terra il mini vestito che poi raccoglie e lancia ai suoi “padroni” restando coperta, o meglio scoperta, solamente dal minuscolo micro-costume.
Il suo esibizionismo, fino ad ora sconosciuto, traspare dall’eccitazione tradita dal respiro affannoso che le fa deliziosamente alzare ed abbassare ad un ritmo più veloce del normale i seni e dall'inturgidimento dei capezzoli che, sotto l’esigua copertura, risaltano come due nespole.
Seminuda, senza che alcuno l’abbia sollecitata, riprende il suo sensuale incedere lungo la banchina sculettando elegantemente, senza mai superare il limite della volgarità ed offrendo uno spettacolo arrapante e perverso.
Alberto ed i compagni in automobile l’ammirano stupiti dalla sua disponibilità nel mostrarsi così spogliata ed estasiati dalle conturbanti curve del suo corpo che si muovono sinuosamente in un’offerta che più attraente e professionale non potrebbe essere.
“…dio.. …guardala come cammina… …è una femmina da spettacolo…” commenta Paolo “…si muove come una gatta in calore… …ma Alberto sei sicuro sia una tranquilla moglie casalinga?... …sembra fatta apposta per il mestiere… …una puttana imperiale… …l’armonia dei suoi movimenti… …è una qualcosa che toglie il fiato… …sembra gridare: sono qui per te! cosa aspetti a prendermi!”
“quando rientra in macchina la facciamo stare così com’è ora, senza la tunichetta” propone Ector
“…o potremmo farle togliere anche quel antiestetico bikini” rincara Paolo
“ragazzi non esageriamo, ricordate che pur sempre la moglie del mio comandante” interviene Alberto “…anche se… vi assicuro… …che anche da nuda è sempre uno schianto…” eccitandosi anche lui al piccante gioco
Per accentuare ed esaltare l’esibizione anche nelle zone d’ombra fra i lampioni i fari abbaglianti dell’automobile vengono accesi e puntati sullo splendido giovane seminudo corpo che armoniosamente si muove in completa esposizione.
Dal bar di fronte nessuno si è perso lo spettacolo gratuitamente offerto e qualcuno, più intraprendente degli altri, non accontentandosi di stare solo a guardare ha inforcato la motocicletta e, dopo un ampio percorso, ha raggiunto la banchina dove si trova Stefania e si sta velocemente avvicinando.
Accorgendosi del pericolo Stefania si precipita verso l’automobile con uno sguardo supplicante.
Paolo velocemente esce, spalanca la portiera posteriore e la fa accomodare al centro del sedile posteriore, fra lui ed Ector, mentre Alberto accelera e velocemente si allontana prima che i vogliosi motociclisti abbiano avuto la possibilità di avvicinarsi.
Stefania ansimante e spaventata si riprende la tunica e cerca di coprirsi con qualche difficoltà perché è stretta fra i due uomini sul sedile posteriore, mentre Alberto al volante ed Eduard, che da indicazioni dove dirigersi, sono davanti. Eduard sorridendo osserva quello che succede dietro. Ector e Paolo si stringono ad Stefania che sospira un “no vi prego” e senza opporre la minima resistenza si lascia sfilare dalle mani il vestito che la copre rimanendo stretta fra i due vestita solo del micro bikini.
Mentre le luci della sera rendono il tutto quasi irreale Stefania sente che le mani maschili la stanno scorrendo sulle cosce e sui seni.
”no, no …per favore” ripete in un’opposizione assai poco convinta perché in realtà non fa nulla per fermarli e sembra anzi abbandonarsi alle eccitanti carezze.
Le poppe divengono sempre più preda delle dolci manipolazioni finché sente la fibbia del reggiseno scattare, l’indumento aprirsi ed essere sfilato dolcemente; la stoffa scivola giù dalla curvatura del seno strofinandosi sui capezzoli che così stimolati si ergono all’aria ritti come spilli completamente esposti agli occhi ed ai polpastrelli degli uomini; stretta fra i due corpi maschili è ormai lasciata vestita solo del minuscolo tanga.
Sorprendendo un po’ anche i due maschi invece che protestare Stefania si abbandona alle mani che le percorrono le morbide curve, reclina il capo all’indietro ed appoggia le braccia sul bordo superiore del sedile dietro i poggiatesta posteriori inarcando il busto e spingendo così in avanti il seno denudato a facilitare maggiormente gli intraprendenti titillamenti e palpeggiamenti.
Sente poi una mano che l’accarezza il ventre e lentamente scende verso le sue più intime carni, rialza il bordo del minuscolo lo slip e si intrufola ad accarezzarle il pube.
La sua opposizione si limita a dei sussurrati “…no.. no… …no” che seguiti da dei gemiti “…mmmm… ..hooo… …mmm…” rendono più attraente la perlustrazione e non scoraggiano certo i due uomini.
Sente infatti poi che i lacci del tanga le vengono slacciati ed il minuscolo triangolo, sua ultima difesa, le viene alzato e riversato verso il basso esponendo così al vento la sua eccitata “passerina”.
Anche l’ultimo esiguo indumento viene poi sfilato per lasciarla così completamente nuda in balia dei due maschi che continuano ad accarezzarla. Stefania sorprende ancora una volta sé stessa ed i due uomini con le cosce che invece di stringersi a difesa di quella violazione si aprono a porgere la sua intima carnea “rosa del piacere”.
L’indiscreta mano sembra non attendere altro e ghermisce l’organo genitale così esplicitamente offerto introducendosi poi con le dita all’interno ormai fradicio di umori che denunciano la chiara eccitazione della ragazza.
Le dita si muovono ritmicamente facendo torcere e mugolare Stefania travolta dall’onda di voluttà che quando, mentre i capezzoli sono senza sosta strofinati, le dita le afferrano il clitoride manipolandolo sapientemente non può che dichiarare, in un grido parzialmente soffocato, il suo spasmo orgasmico.
Eduard sorride ad Alberto e commenta: “la tua Stefania sta offrendo uno spettacolo impagabile e ….sta anche godendo come una porca…”
Stefania è infatti abbandonata sul sedile, nuda ed in completo relax per l’acme del piacere raggiunto.
La tranquillità non dura però a lungo in quanto Alberto ferma l’automobile ai margini del parco monumentale della città, a quest’ora completamente al buio e deserto in quanto recintato, ed il gruppo d’amici esce trascinando fuori la ragazza vestita solo dei suoi sandali e della collana d’ambra.
Frastornata per il godimento raggiunto, eccitata dalle continue sensazioni che le impongono, completamente nuda trascinata sulla strada seppur al buio più completo, si lascia portare per mano non capendo neppure da chi, chiedendo con una voce che più che contrariata sembra divertita
“e adesso che intenzioni avete? dove mi state portando ….vestita… in questo modo?”
Il gruppo si è introdotto nel parco deserto da una rottura nascosta della recinzione che poche persone conoscono, ma spesso usata da Ector nelle sue galanti scorribande notturne.
“siamo in una città turistica” è Eduard che le risponde “e questo è il parco monumentale; mi sembra ovvio e necessario fare qualche foto ricordo; così potrai avere qualche bella immagine da mostrare a tuo marito per dimostrargli quanto piacevole sia stata la vacanza!” ridendo.
Al buio della notte Stefania si rende conto che il gruppo di amici, che sembra muoversi agevolmente in quanto conosce perfette il luogo, si è fermato disponendosi attorno a lei e tenendola al centro
“sorridi Stefania qui siamo davanti al monumento dell’eroe dell’indipendenza greca”
Scatta il flash della fotografia che per un attimo illumina il gruppo dai tre uomini davanti al monumento con la centro la splendida ragazza nuda in posa oltretutto sexy e sorridente, divertita dalla situazione.
Condotta dolcemente per mano, ma talvolta lasciandosi anche spingere da qualche mano maschile che audacemente le si appoggia sul sedere nudo, Stefania viene portata in diversi punti caratteristici del parco e fotografata nel suo costume adamitico, da sola od in compagnia, in completa oscurità rischiarata solo dal lampo del flash.
Gli uomini, nell’istante fuggente dell’intensa luce necessaria ad impressionare la pellicola, si rendono però conto che Stefania si presta magnificamente al gioco impostole, dimostrandosi divertita ed assumendo posizioni che mettono in risalto il suo magnifico corpo, quasi si esaltasse a mettersi, per il brevissimo attimo, in spudorata esibizione. Risponde inoltre prontamente alle battute ed ai lazzi dei quattro.
In un momento di sosta del loro girovagare Alberto propone di andare a cercare un locale dove poter mangiare qualcosa.
“Possiamo andare al mio night/ristorante” propone Ector “…uno dei tanti di mio padre, non è molto istante da qui; intanto che ridate ad Stefania i suoi vestiti per renderla presentabile possono telefonare che ci preparino un tavolo”
Stefania può così nel buio del parco rimettersi il suo “costume”, composto dal micro-bikini e dalla cortissima tunica, che qualcuno ha portato con sé ed ora le porge.
Rientrano quindi in macchina e si avviano verso il locale di Ector.
Entrando nella vasta sala da pranzo Stefania nota l’elevata ricercatezza del locale e della clientela presente; alla giovane non sfuggono però gli ammirati sguardi maschili verso la sua figura al momento della sua entrata e, con intima femminile soddisfazione, osserva furtivamente il prolungarsi degli stessi sulle sue splendide gambe, così poco coperte, che elegantemente si muovono nel suo caratteristico sensuale incedere.
Ector ha fatto loro preparare un tavolo per consumare la cena, ma i posti risultano quattro anziché cinque.
Agli sguardi interrogativi il padrone di casa comunica che la cena è riservata solo ai maschi mentre “la nostra affascinante schiava avrà il compito di farci da cameriera; ho già avvisato il personale di cucina che oggi, e solo per questa sera avranno, una nuova affascinante collega”
“ma non sono una grande esperta” si giustifica Stefania “non so se sarò in grado di servirvi adeguatamente”
“non ti preoccupare” la rassicura Ector “nessuno di noi sarà intransigente sul servizio, basta che tu stia calma, ci serva anche uno per volta; i miei chef ti potranno comunque consigliare ed aiutare e poi” accarezzandola con uno sguardo eloquente “…con quelle gambe e quel lato B così sexy… che quando cammini si muove ed ondeggia da far girar la testa… puoi permetterti qualsiasi imperfezione”
Stefania arrossisce per i complimenti ricevuti e ubbidiente ad un cenno del suo “padrone” si indirizza verso la cucina per iniziare il suo servizio.
E' uno spettacolo per gli occhi: sandali col tacco a spillo, le gambe scoperte fino all’attaccatura della coscia, che la tunica non riesce a coprire, sembrano non finire; si muove sculettando in maniera elegante ed in tal modo sensuale attraversa tutta la sala.
Quando entra in cucina immediatamente gli sguardi del personale presente, tutti maschi e per la maggior parte extracomunitari, la percorrono soffermandosi ovviamente sulle sue magnifiche gambe, esposte dal corta tunica, ed attirati dalle sue rotondità posteriori che gli alti tacchi le impongono di spingere verso l’alto quasi ad esibirsi sfacciatamente.
L’imbarazzo ed il leggero batticuore di Stefania è continuo anche perché quando raccoglie i piatti ed esce dalla cucina per rientrare in sala a servire al tavolo si accorge perfettamente che di sottecchi tutti continuano ad osservare ammirati il suo morbido e conturbante modo di muoversi.
Al tavolo regala a Alberto un caldo sorriso e procede impeccabilmente a servire accorgendosi però, con un certo disagio misto a piacere esibizionistico, che nello sporgersi per sistemare i piatti ai vari posti deve flettere il busto in avanti e alzando sul retro l’orlo della tunica fa intuire a chi l’osserva come il sedere sia ben poco coperto dal perizoma che indossa.
Eduard, a cui non sfugge quasi nulla delle sensazioni della giovane, le chiede come è stata accolta in cucina.
“Mi hanno letteralmente mangiata con gli occhi” risponde in tutta sincerità e con intima femminile soddisfazione “anche perché sono quasi tutti stranieri e delle più varie nazionalità …e mi incutono un po’ di timore”
“non preoccuparti ….da loro… non hai da temere nulla” la rassicura Ector “anche perché sono persone fidate e sapendo facilmente che avresti fatto colpo ho imposto loro nei tuoi riguardi GUARDARE E NON TOCCARE!”
“Avete visto però come scrutavano il muoversi del suo magnifico culo quando è uscita dalla cucina” osserva con un sorriso malizioso Paolo
“Erano tutti ammaliati dalla visione” conferma Alberto “e direi che potresti offrir loro qualche cosa di più” la attira quindi a sé trattenendola per i fianchi mentre quasi tutti i maschi della sala più o meno furtivamente osservano quello che sta succedendo, con movimenti impercettibili tenendo le mani sul corto vestitino che Stefania indossa le fa risalire l’orlo della tunica, fissandola alla cintura, al limite della decenza fino a scoprirle parte del suo sedere.
“Amore …ti prego… mi stanno guardando tutti… mi sento morire dalla vergogna” lo supplica la ragazza con voce ansimante, ma in realtà senza alcun cenno di ribellione
“Sei magnifica” la rassicura Ector “è sempre piacevole ammirare una bella donna che si lascia guardare e sono convinto che anche in cucina apprezzeranno; vai ora puoi continuare a portarci l’antipasto”
Stefania senza una piega si avvia verso la cucina camminando sui tacchi a spillo con il culo che ondeggia sensualmente e che calamita tutti gli sguardi del locale.
Quella sua completa disponibilità ad accettare passivamente tutto quello che le veniva imposto sta eccitando enormemente Alberto ed il suo gruppo di amici.
“Le piace essere ammirata ed esibita” commenta Paolo in maniera esplicita “sotto le spoglie di una rispettabile signora si nasconde una troia che godrebbe ad essere scopata da tutti quattro” azzarda volgarmente
“Solo in maniera inconscia” afferma Alberto cercando di controllare la libido montante.
Quando Stefania ricompare per continuare a servire l’antipasto e commenta “in cucina mi stanno tutti …guardando…o meglio divorando con gli occhi… quasi con la bava alla bocca; …qualcuno ha anche fatto a mezza voce degli apprezzamenti volgari “
Nell’allungare i piatti sul tavolo deve sporgersi in avanti esibendo così sul retro, per l’arricciamento della tunica, la rotondità del suo magnifico culetto nudo in quanto i filamenti del perizoma sono scomparsi nel solco fra le natiche “mi sento quasi come una … una … ragazza di facili costumi” confida a Alberto sorridendogli mentre lo sguardo allegro con denuncia alcuna contrarietà.
“Ti meriti senz’altro un piccolo premio ed un incoraggiamento” le dice Ector offrendole un bicchiere di frizzante champagne “ti stai comportando come una magnifica cameriera fornendoci anche un …servizio estremamente sexy”.
Compiaciuta Stefania svuota il bicchiere per darsi il coraggio, anche con l’aiuto anche con un po’ di alcol, per affrontare l’attentato al pudore a cui è sottoposta e ritorna poi con il suo felino incedere verso la cucina per prepararsi a servire i primi. Non immagina che i suoi “padroni”, invogliati dalla sua disponibilità, intendono proseguire nell’escalation delle sue esibizioni.
“Guarda come si muove” commenta Ector “fa venir voglia di saltarle addosso subito; secondo me lei gode nella vergogna… …più la spogli in pubblico… davanti a tutti…. e più si eccita”
“Direi proprio di sì” afferma Eduard “e se Alberto è d’accordo, perché in fondo è una sua preda, si può proseguire a rendere ancor più erotico il servizio al tavolo…”
“Lasciate fare a me” Alberto accondiscendente “penso proprio anch’io che lei non desideri altro che essere aiutata a superare le barriere del suo pudore”
Quando Stefania si sta avvicinando con in mano i due piatti ed un sorriso frizzante sul volto le va incontro e la ferma proprio al centro del locale attirando così l’attenzione della parte maschile della sala che non intende perdersi alcun particolare delle esibizioni di una cameriera così intrigante.
“C’è qualche cosa che non va?” chiede titubante Stefania
“No assolutamente, sei fantastica” le risponde Alberto spostandosi dietro di lei e iniziando ad armeggiare con la cintura della tunica “direi però che puoi offrire ancor di più”
“Cosa stai facendo?” chiede con voce tremante accorgendosi che l’uomo le ha sfilato la cintura ed intuendo con terrore le sue intenzioni “stai attento con il vestito che sotto sono praticamente nuda e tutti ci stanno guardando”
“Appunto!” prosegue Alberto “tutti noi agogniamo a vederti sempre più sexy” afferrando la fibbia unico fermaglio che sostiene l’indumento “e questo è il modo migliore “ nel silenzio totale della sala in cui tutti i presenti sembrano trattenere il fiato slaccia la fibbia e con un gesto secco e repentino la spoglia dell’indumento lasciandola coperta solo dal minuscolo perizoma e da due piccoli frammenti di tessuto che a malapena coprono i capezzoli, carnei fiori sulla punta dei piccoli ma floridi seni che sembrano smaniare dalla voglia di uscire allo scoperto.
Alla sala viene offerta l’immagine di una magnifica donna coperta solo da un micro-bikini che non nasconde, ma esalta il magnifico corpo, assai meglio di una completa nudità.
Il volto di Stefania diventa rosso fuoco e gli occhi dilatati sente il cuore batterle precipitosamente per un groviglio di sentimenti che come un turbine la fanno vergognare per essere così impudicamente esposta, la fanno gioire per la coscienza che l’esibirsi così spogliata suscita nel locale un’ammirazione ai limiti della sua immaginazione e non ultimo per la coscienza del piacere che sta suscitando in Alberto la visione del suo corpo seminudo.
“Sei impazzito” con un filo di voce ed ansimante “tu mi vuoi proprio come… ….proprio …come… …una… …una.. ”
“…puttana….” conclude sorridendo Alberto mentre le sistema la stoffa sui capezzoli non perdendo l’occasione di stringerli delicatamente fra le dita “e non dirmi che non ti piace essere così in esibizione …hai i capezzoli come due nocciole, duri e tesi dall’eccitazione” facendole abbassare gli occhi e avvampare “scommetto poi che qui sei tutta umida di umori e di voglia repressa” mettendole una mano sulla sua fighetta.
“Amore ti prego, …non qui davanti a tutta questa gente… …mi stai facendo impazzire…”
Alberto si sposta per permetterle di proseguire verso il tavolo e le accarezza dolcemente i glutei completamente scoperti ed esposti spingendola a proseguire nel suo compito mentre tutta la sala si scioglie in un applauso di ammirazione per quell’affascinante corpo così poco coperto da non lasciare quasi niente di nascosto.
Stefania con il suo sensuale modo di camminare, che fa ondeggiare lascivamente il culo ormai in completa esibizione, si dirige verso il tavolo assaporando completamente la vibrante sensazione di essere ammirata, guardata, esplorata, indagata, spiata, perlustrata, rovistata, frugata dai mille occhi in sala che quasi sente scorrere su ogni curva del suo splendido corpo esposto in mostra come non lo era mai stato.
Nel corso della serata Stefania quasi in trance e così succintamente vestita continua a svolgere il suo ruolo servendo al tavolo Alberto ed i suoi amici ed attraversando ripetutamente la sala. Ogni volta che porta le pietanze e deve passare vicino ai suoi “padroni” nessuno di loro si lascia sfuggire l’occasione per accarezzare quella preda seminuda facendo scivolare le loro mani senza ritegno su quelle meravigliose curve.
Il locale si è un po’ svuotato ed è rimasta solo la clientela più affezionata che con il personale di servizio e gli orchestrali rappresenta pur sempre un piccolo pubblico.
E’ a loro che Ector si rivolge spostandosi al centro della sala “credo per concludere degnamente la notte sia necessario un gran finale, come del resto richiede lo spettacolo che fin qui ci ha offerto la nostra dea” e nel richiedere all’orchestra una musica più adatta invita la star della serata a raggiungerlo.
Stefania, intuendo che si intende farla esibire in maniera completa davanti al pubblico improvvisato dei pochi clienti rimasti ai tavoli e del personale di servizio e di cucina uscito in sala o affacciato alla porta di collegamento per non perdersi lo spettacolo, lentamente, con estrema sensualità, come una vera spogliarellista ed oscillando languidamente al ritmo della musica di sottofondo, si porta le braccia sopra il capo inarcando il busto ed offrendo alle mani di Ector la fibbia che trattiene il reggiseno.
L’uomo fa scattare l’aggancio e libera dell’esiguo indumento le splendide poppe denudandole per gli occhi di tutti i maschi presenti mentre la ragazza, ormai preda di uno spasmo esibizionistico incontrollabile ruota lentamente su se stessa per permettere a tutti la completa visione dei frementi capezzoli al vento che come carnei fiori si protendono al vento rigidi come spilli a dimostrazione dell’eccitazione della giovane.
Ector da dietro la pone le mani appena sotto la curvatura del seno ed inizia a scendere lentamente sui fianchi facendole fremere la pelle ed afferrando il filamento che regge il micro slip ultimo baluardo del pudore della giovane donna.
Con il cuore che batte all’impazzata per essere conscia che tutti gli occhi della sala sono sul suo magnifico corpo esposto come non mai Stefania, completamente passiva nella mani dell’uomo, sente sfilare verso il basso anche il suo ultimo minuscolo indumento e si trova al centro della sala completamente nuda avvolta dai famelici sguardi maschili e da un applauso sorto spontaneamente ad esaltare la sua sfavillante nudità.
Ector la prende delicatamente per mano e la fa passeggiare nella sala facendola sfilare davanti tutti i presenti.
Completamente nuda, vestita solo dei suoi sexy sandali a tacco alto, della collana e degli orecchini d’ambra, che sul suo splendido corpo ambrato da un’abbronzatura integrale senza alcun segno di costume, mettono in evidenza ancor più le curve sinuose dei fianchi, gli eretti e sodi seni con i loro ritti capezzoli resi turgidi dalle sensazioni che la giovane prova, le lunghe e magnificamente tornite gambe che si muovono felinamente, le morbide e vibranti curve delle natiche che si esaltano nell’armonioso ondeggiamento provocato dai tacchi a spillo, il tutto unito in un insieme di proporzioni perfette a formare un esplosiva miscela di femminilità che farebbe, o meglio sta facendo, rimescolare il sangue ad ogni maschio con la fortuna di poterla guardare così completamente spogliata.
Stefania sente il cuore batterle precipitosamente per un groviglio di sentimenti che come un turbine la fanno vergognare per essere così impudicamente esposta, la fanno gioire per la coscienza che l’esibirsi totalmente denudata suscita nel locale un’ammirazione ai limiti della sua immaginazione e non ultimo per la coscienza del piacere che sta suscitando in Alberto l’ennesima visione del suo corpo completamente esibito.
Davanti ad ogni piccolo gruppo di spettatori Ector poi la ferma, le fa unire entrambe le mani alte sopra il capo portandole leggermente all’indietro, movimento che produce un lieve allargamento del torace e mette in ulteriore maggior risalto il seno della ragazza che, a seguito del respiro un po’ accelerato dall’emozione, si alza e si abbassa esaltandone la bellezza; poi con il semplice movimento della mano, subito assecondato da Stefania ormai in preda alla voluttà della propria esibizione che la percorre da capo a piedi tramite piccoli brividi di piacere; la invita a roteare lentamente e languidamente su se stessa al fine di permettere ai numerosi sguardi maschili frughino sensualmente in ogni più piccolo anfratto e lungo ogni sinuosa curva della sua splendida nudità.
Intuendo poi l’imbarazzo della giovane signora, che mai avrebbe immaginato di trovarsi in tale situazione, la fa salire sul piccolo palco presso i musicisti le fa bere l’ennesimo bicchiere di champagne per incoraggiamento e le sussurra in tono che non lascia scampo: “Ed ora la nostra Stefania ci delizierà con qualche momento di danza perché il ballo delle schiave nude era uno dei divertimenti più ricercati dell’antica Roma”
Ormai completamente soggiogata Stefania, svuota il flou offertole e sorridendo timidamente ai battimani della sala, inizia a danzare al ritmo delle languide note della piccola orchestra che produce una sensuale musica che le permette di muoversi in modo tale da accentuare ulteriormente la sua spudorata esibizione.
Essendo ormai quasi all’ora di chiusura del locale Ector congeda il personale di servizio, i musicisti e gli ultimi clienti che , ormai paghi dello spettacolo che la nuda danzatrice ha generosamente offerto, stanno lasciando l’esercizio.
Prende poi per mano la nuda preda e la riporta vicino al gruppo di amici rimasti ormai soli nella sala.
Alberto si avvicina alla ragazza e scorrere con la mano sul retro della coscia accarezzando le morbida carne per poi risalire e ghermire la natica nuda stringendola quasi a saggiarne delicatamente la soda consistenza spingendosi quindi audacemente con le dita fra il solco dei glutei stringendo a sé lo splendido corpo in un chiaro gesto di possesso, che fa fremere la ragazza.
Nell’atmosfera di sensualità che a coinvolto tutti Alberto la apostrofa a mezza voce in modo che anche gli amici possa sentire: “Se vuoi essere la …mia puttana…è giunta l’ora di dimostralo chiaramente”.
Stefania risucchiata anche lei nel gorgo di una palpabile eccitazione erotica stimolata anche dallo champagne che sembra frizzare anche nei suoi magnifici occhi, con tono di voce tremante ma chiaramente udibile gli ribatte: “…mi avete fatto fare la …battona… al porto… …mi avete fotografata nuda al parco… …vi ho fatto da cameriera al tavolo mettendo in bella mostra il sedere, …poi hai voluto che vi servissi seminuda, …non contento hai lasciato che mi venisse tolto il micro reggiseno ed anche il perizoma facendomi sfilare nuda davanti a tutta la sala… avete voluto che ballassi davanti a tutti vestita solo di una collana e di un paio di orecchini, … ora sono qui …ancora completamente nuda … a tua disposizione … offerta a te… ed ai tuoi amici… mi sembra che una dichiarazione e una prova d’amore più esplicita di così non posso fartela”
“Allora è giunto il momento di una sexy mosca cieca” proclama Eduard ammiccando agli amici
“Cosa volete farmi ancora? “ chiede tremante la giovane
“Le schiave con un corpo come il tuo, che fa ribollire il sangue al solo guardarlo, non possono essere destinate che ad un …unico scopo…” dichiara allusivo Paolo.
Eduard le si avvicina con due tovaglioli blu nelle mani “devo preparare la nostra deliziosa schiava al nuovo gioco che deve subire” le sussurra l’uomo “anche perché non puoi negare che provi un piacere perverso ad essere sempre più sottomessa al volere dei tuoi padroni” le fa quindi scorrere un tovagliolo sul collo per poi bendarla strettamente; le prende quindi le braccia e gliele tende dietro la schiena bloccandole i polsi con l’altro tovagliolo. Quando Stefania si accorge che la sta legando cerca di supplicarlo. Lui freddamente le dice di tacere. Le avvolge quindi la cintura della tunica attorno al collo a mo’ di leggero guinzaglio e la trascina leggermente
“Adesso ci spostiamo in un separè più intimo del locale di Ector” le comunica “dove potremo svolgere il gioco che ti dicevo e con il quale sono sicuro che anche tu ti divertirai” rimarcando il tono sulla parola “anche”.
Stefania ha il cuore in gola, i capezzoli frementi e ritti nello spasmo dell’eccitazione, percorsa da brividi di piacere per essere …completamente nuda… …bendata… …legata… alla totale mercé dei quattro maschi che l’avvolgono con il loro palpabile desiderio di possederla, si lascia trascinare completamente sottomessa alle voglie erotiche del gruppo godendo, nel profondo del suo animo femminile, ad essere così chiaramente concupita.
Dopo aver seguito il suo trascinatore avverte di essere entrata in un locale più piccolo della sala precedente e sente di venir liberata dal provvisorio guinzaglio.
Con il respiro un po’ affannoso per l’emozione di non sapere esattamente cosa l’aspetta avverte dei rumori che le sembrano quelli di persone che si spogliano mentre, trovandosi senza nulla addosso, sente la pelle accapponarsi.
“la mosca cieca sexy è molto simile al gioco classico” le sembra la voce di Eduard
“c’è sempre un soggetto bendato che deve individuare quale altro componente del gioco per poter essere sostituito nel ruolo cieco” questo è Paolo quello che mi è meno simpatico perché è un filo volgare
“nella versione sexy si è pero ovviamente più o meno spogliati” è Ector con la sua parlata un po’ snob?
“non sei tu però a palpeggiare gli altri per cercare di capire chi sia” questo è il mio amore pensa riconoscendo la voce di Alberto “ma sarà uno di noi che ti …come posso dire… si farà sentire cercando di confonderti le idee …non facendoti ragionare lucidamente…” Alberto sta sorridendo lo sento “per renderti più difficile il compito di individuarlo …e… …per rendere piacevole il gioco anche a te……se non indovini ovviamente resti la nostra …mosca cieca… o come qualcuno chiama il gioco: …la nostra puttana cieca”
Silenzio.
Stefania in passiva attesa risucchiata in un gorgo di emozioni contrastanti che la fanno fremere in tutto il suo essere ascolta il rumore del suo respiro ansimante.
Un torace maschile nudo le si appoggia sulla schiena e qualcuno da dietro inizia a baciarle il collo, prima da un lato e poi dall’altro, mentre due mani le si posano sui fianchi ed iniziano ad accarezzarla dolcemente risalendo fino all’inizio della curvatura del seno, Stefania scivola con il collo all’indietro appoggiandosi all’uomo alle sue spalle ed abbandonandosi al piacere; sente poi che le mani le stringono i seni e le dita iniziano a giocare manipolandole sapientemente i capezzoli; deve mordersi l’interno delle guance per non iniziare a gemere e manifestare sfacciatamente il godimento che sta provando; quando viene afferrata per i glutei ed una bocca maschile inizia a baciarle e morderle con le labbra il pube non riesce più a trattenersi dall’emettere un mugolio che la rende ancor più desiderabile; mentre la bocca sul collo la sta sommergendo di baci e piccoli morsi i capezzoli irti e tesi sono preda delle dita che li stanno torturando dal piacere, le grandi labbra del pube vengono esplorate sempre più radicalmente dalla lingua maschile che si introduce guizzando fin nella sua profonda intimità andando a ricercare il clitoride completamente bagnato dagli umori dell’eccitazione più incontrollata
“…oooohhh… ….huuummm… …ooooohhh…” i mugolii della donna diventano gemiti sempre più pronunciati mentre anche il suo magnifico corpo nudo si muove al ritmo delle stimolazioni offrendosi sempre più alla bocca che la sta innalzando all’acme del godimento finché:
“….aaaaaaaahhh…..“ un soffocato ma prolungato grido denuncia il raggiungimento dell’orgasmo da parte della bellissima “schiava”
Per favorire il rilassamento conseguente al massimo spasmo raggiunto viene fatta sedere su basso e soffice sedile
“deve essere un puff da night” pensa mentre si abbandona appoggiandosi con la schiena al corpo maschile dietro di lei che le tiene dolcemente le mani sulle spalle per mantenerle il busto eretto; le motivazioni di tale imposizione le intuisce quando sente le sue gambe divaricarsi per accogliere quelle dell’uomo che l’ha fatta impazzire che “sente” in piedi davanti a lei seduta; la conferma della situazione l’ha quando le viene fatto appoggiare sulle gote un membro teso che inizia poi a scivolare verso le sue labbra; senza alcuna opposizione la sua bocca si apre e lo accoglie, o meglio lo ingoia piano piano facendolo scomparire tutto nella sua gola fino a farle sentire con il naso l’inguine dell’uomo e con la lingua lo scroto dei testicoli;
“…Stefania…sei una puttana!...” pensa travolta da una prorompente libidine che la spinge ad infrangere i limiti che fino ad oggi le sono stati imposti dalla sua rigida educazione familiare “…dati da fare e fallo godere come lui ha fatto impazzire te!”
Arretra quindi con il capo lasciando fuoriuscire l’asta rigida, poi la ingoia nuovamente ripetendo i movimenti precedenti e per diverse volte ripete l’operazione fino a quando non sente il pene completamente ricoperto di saliva che lento scivola facilmente fra le sue labbra e decide di cominciare a lavorare con la lingua.
Sente una voce affannata senza riuscire a riconoscerla: “questa schiava è magnifica, ogni momento le si scoprono sempre nuove deliziose capacità”
Lei si era già spostata sui testicoli e sulle cosce per poi risalire sino all’ombelico e riscendere sul pene che percorre per tutta la sua lunghezza, soffermandosi sulla punta, che colpisce ritmicamente procurando all’uomo scariche elettriche che si irradiano lungo tutto il corpo. Non gli lascia neppure un centimetro di pelle asciutta continuando a titillarlo velocemente con la lingua finché non avverte le vibrazioni dell’orgasmo e si ritrae leggermente lasciando che l’uomo le scarichi in bocca tutto il suo piacere. Sente i fiotti uscire potenti e rapidi e fermarsi nella sua bocca calda mentre il corpo maschile sussulta seguendo le contrazioni del piacere. Fa scivolare fuori la verga ormai floscia, solleva un po’ il capo e deglutisce tutto lo sperma che le riempie la gola dimostrando il punto di depravazione e di coinvolgimento nel suo ruolo di schiava raggiunto.
“Stefania… come puttana cieca… sei stupenda! …tieni… bevi un po’ di champagne per rinfrescarti la bocca“ qualcuno le accosta alle labbra un bicchiere di frizzante champagne dolce che, con voluttuoso piacere, si lascia versare in gola quasi tutto d’un fiato “ora però se vuoi essere liberata devi indovinare chi era quello che hai fatto godere così splendidamente” le sembra di riconoscere la voce di Eduard che la interroga.
Pur sapendo perfettamente di mentire, in un momento di pudore per non rimarcare la sua laida disponibilità, risponde:
“non ho dubbi era Alberto”
“spiacente, ma hai sbagliato!... tocca ancora a te restare bendata e cercare di indovinare il prossimo”
Tumulto nel cuore, salivazione azzerata, conscia della sua disponibilità eclatata dal fatto di essere, senza alcun segno di ribellione da parte sua, sempre nuda, bendata e legata Stefania con un fremito per una frazione di secondo attende l’arrivo delle prossime mani maschili che l’afferrano saldamente nella bassa curvature delle natiche e la sollevano facendole divaricare le gambe ed inducendola a cingere le salde reni del maschio di turno.
Mentre viene tenuta sollevata sente che un paio di dita della mani che la stringono si introducono nel suo orifizio anale frugandola.
Si sente trasportata fino a farle appoggiare la schiena al muro della stanza stringendola in una tenera morsa fra la parete ed il virile corpo che avverte essere completamente nudo.
Sente degli avidi baci sul seno che cercano i capezzoli ed iniziano a succhiarli e morderli alternativamente; le mani, facendole divaricare le gambe la fanno scendere posizionando l’apertura della sua vagina sulla punta della turgida verga ormai tesa allo spasimo; mentre la bocca continua a torturare i capezzoli succhiandoli e mordendoli al limite del consentito e facendola andar fuori di senno mischiando dolore e voluttà delicatamente l’uomo la fa scendere ulteriormente.
La bocca ora ha lasciato doloranti le rossi carnee punte delle poppe e la bacia avidamente penetrandole la bocca con la lingua; l’umida vagina è perforata con il turgido pene mentre l’orifizio anale sente le dita che si stanno introducendo sempre più in profondità.
Scuotendola le forti braccia dell’uomo coordinano il movimento sussultorio delle tre penetrazioni e danno ad Stefania la sensazione di essere profanata in maniera totale e violenta, facendola impazzire nuovamente in un secondo orgasmo che i due corpi raggiungono all’unisono.
Quasi senza rendersene conto si ritrova ansimante sdraiata supina su un morbido piano che presume sia un divano.
“Allora riesci ad indovinare chi era?”
“Fatemi pensare con calma e, per favore, liberatemi le braccia che comincio ad essere indolenzita, datemi anche qualcosa da bere che mi sento riarsa” supplica i suoi “padroni”
Viene fatta sedere e le vengono liberate le braccia “non sbendarti però che il gioco deve continuare” le viene raccomandato da una voce che riconosce come quella di Alberto che poi le porge fra le mani l’ennesimo bicchiere di vino. Dopo essersi dissetata e ripensando alla forte struttura muscolare dell’uomo azzarda:
“Secondo me era Ector”
“Niente da fare! Non hai indovinato neppure questa volta! Devi continuare a restare bendata”
Qualche secondo di attesa ed Stefania si sente prendere le mani e trascinata in avanti fino a raggiungere un morbido piano all’altezza delle ginocchia, che intuisce essere il sedile di una poltrona o di un divano, dove viene fatta inginocchiare; le mani maschili la trascinano ancora obbligandola ad appoggiarsi in avanti spingendole il capo in basso sul divano e lasciando in alto ed in bella mostra le rotondità del suo culo nudo.
“e adesso cosa volete farmi” chiede supplichevole anche se l’umiliante posizione in cui è stata costretta non lascia molti dubbi su quello che l’attende.
“qualcuno adesso sfonderà quel tuo magnifico culetto” questo è quel volgare di Paolo pensa con una certa ansia per la paura di essere dolorosamente penetrata.
“ehi, che cazzo dici?” qualcuno ribatte duramente “Non ti preoccupare Stefania era solo una frase per spaventarti e farti salire l'adrenalina e confonderti le idee” questo è proprio il mio amore che cerca di tranquillizzarmi; “per fortuna ho lui che tiene li altri un po’ a bada”
Nella sua posizione oltraggiosa Stefania sente una mano scivolarle sul culo facendolo quasi vibrare; la mano poi scende sul suo sesso facendola rabbrividire ancora di più e senza suscitare in lei alcuna opposizione o volontà di ritrarsi a quella profanazione neppure quando un dito inizia a penetrala facendola torcere dal piacere.
Esterrefatta lei stessa di non avere alcuna volontà di sottrarsi a quella stretta umiliante perlustrazione: la mano la sta esplorando frugandola come un giocattolo mentre lei inizia a gemere innalzando ancor di più il rotondo oggetto del desiderio mettendo bene in mostra il sesso rovistato dalle dita maschili e rendendo sempre più accessibile il solco fra le natiche.
Sente poi le dita che iniziano a penetrala anche nell’orifizio posteriore sempre più a fondo facendo cedere la naturale contrazione dei muscoli anali e si accorge di aver iniziato a muovere il sedere voluttuosamente così da offrirsi maggiormente alla manipolazione.
Sente poi le dita uscire ed la punta di un pene fremente appoggiarsi alla sua apertura anale dilata dall’esplorazione precedente; dopo un attimo di attesa inizi una lenta, ma decisa penetrazione che le crea un po’ di fastidio per via delle dimensioni della verga e della lunghezza della stessa;
“…aaaahh… …aaaahh…” i gemiti denunciano quanto la penetrazione sia poco gradita in quanto l’organo maschile viene spinto sempre più in profondità creandole anche un po’ di dolore e le mani dell’uomo le hanno arpionato le tette strizzandole come due maniglie per affondare in lei più vigorosamente.
Quando però il maschio accelera il movimento sussultorio di penetrazione e sente il ventre virile sbatterle ripetutamente contro le chiappe viene invasa da un’incosciente eccitazione che la scuote di vergognosa voluttà strappandole dei mugolii di piacere per essere scopata come una cagna in calore.
Mentre sente uscire il suo “prepotente invasore” si rilassa provando, nell’eccitazione continua della situazione, anche un po’ di vergogna per essersi lasciata andare così lascivamente.
Non ha però eccessivo tempo per abbandonarsi alle sue sensazioni in quanto una voce maschile non le lascia scampo:
“allora questo chi era?” con tono incalzante
“Paolo?” con speranza
“niente da fare! sei proprio sfortunata o forse vuoi rimanere al centro di questo nostro gioco che sembra proprio regalarti soddisfazione?” con malizia malcelata
Non ha il coraggio di rispondere, anche perché a riguardo non ha le idee chiare, e resta quindi in attesa della prossima prova a cui verrà sottomessa.
Avverte quindi due labbra posarsi sulla sua bocca ed iniziare a baciarla delicatamente mentre una mano vola sulla sua fighetta e le dita iniziano lentamente ad arricciarle la rada bionda peluria del pube tamburellandole deliziosamente le grandi labbra.
Dalla discrezione e dolcezza delle stimolazioni sospetta subito trattarsi di Alberto e prontamente inizia a ricambiare amorevolmente il lungo bacio che riceve posando le braccia attorno al collo del maschio di turno.
Quando poi si sente stringere ai fianchi per essere trascinata a contatto con il corpo maschile riconoscendone la forma e complessione della muscolatura gli ultimi dubbi di non essere fra le braccia dell’uomo che desidera scompaiono.
Prende quindi prende decisamente l’iniziativa strusciandoli contro la soda voluminosità dei suoi seni, le morbide curve dei suoi fianchi, le tenere carni delle sue cosce continuando a guizzare con la lingua nella sua bocca nell’interminabile bacio che si stanno scambiando.
L’uomo la trascina con se sdraiandosi supino sul divano e facendo in modo che il morbido nudo corpo femminile gli si depositi sopra in un contatto appagante.
Stefania inizia a muoversi con voluttà per fargli sentire il più possibile la morbidezza delle sue sode carni ed l’impetuoso desiderio di essere sua, facendosi percorre l’inguine dalla solidità della verga sempre più in tiro.
Sentendolo poi vibrante e teso al punto desiderato gli si accavalciona sopra con il busto ben eretto per permettergli di avvinghiarle, stringerle e strapazzarle le poppe frementi al vento e si fa penetrare, o meglio impalare, dall’adorato pene soddisfacendo anche la sua concupiscenza.
Indi con la forza delle cosce, poggiando sulle ginocchia, piano inizialmente e via via aumentando delicatamente il ritmo, si produce in una dolce cavalcata sussultoria che trascina entrambi ed all’unisono nell’empireo della voluttà assoluta facendo prorompere la donna in un grido liberatorio:
“.. oooohhh… Alberto… …amoreeeee…” che funge anche da risposta all’inevitabile domanda che si aspetta alla fine dell’ennesima prova del gioco.
Sicura di aver dato finalmente la risposta corretta si sbenda da sola e si abbandona esausta sul corpo dell’uomo che ama.
Stanchi ed appagati gli uomini la lasciano quindi rivestirsi per poi riaccompagnarla in macchina al porto turistico.
Seduta dietro ed accoccolata nelle braccia di Alberto gli sorride dolcemente e gli domanda in un sussurro solo per loro due:
“allora ti ho eccitato abbastanza?”
“sei stata stupenda, …hai un corpo magnifico da spogliarellista, …mi piace vederti esibita così impudicamente” ancora un po’ stravolto dall’acool e dall’eros
“ma sei perverso a desiderare di mostrarmi ed …offrirmi a degli estranei”
“sarò anche perverso, ma non erano degli estranei; …tu poi non ti sei certo tirata indietro, …hai scelto tu di essere schiava… …hai lasciato che Eduard di preparasse come un oggetto di piacere… hai lasciato che ti spogliasse… …ti sei sentita la nostra star della notte… …non dirmi che non eri infoiata perché hai dimostrato tutta la sera di vergognarti, ma anche di godere come una pazza…” le sorride amorevolmente “ insomma di sei lasciata trattare da….”.
“…puttana…” conclude per lui la frase” …la tua schiava e puttana… non avrei dovuto... ma, più mi vergognavo più trovavo la cosa eccitante, non ho mai osato neppure portare abiti spregiudicati, ed ora invece...da quando ti ho conosciuto…sono disposta a fare tutto quello che vuoi…. sei tu, ….mi sento tua più che mai, in fondo sei stato tu ad …offrirmi a quella sala ed ai tuoi amici… …in quei momenti mi sono sentita completamente tua… eri tu che mi comandavi...
Capitolo VIII° - spudorata esibizione
“Certo che Stefania ultimamente hai rinnovato il tuo look notevolmente; un tempo non avresti indossato vestiti o costumi così sexy come ti ho visto addosso in questa vacanza” osserva Elena
“E’ vero” ribatte Stefania “…sarà l’estate, …la vacanza …la presenza di qualcuno…” lanciando un dolce sguardo d’intesa ed un sorriso a Alberto “ma mi sento più libera…più disinibita…addirittura mi vengono delle fantasie erotiche impensabili…l’altro giorno mi è sorta la curiosità di verificare quello che si prova ad esibirsi in un night in una lap dance o qualcosa di simile”
“addirittura!” esclama sorridendo Elena “dubito fortemente che ne avresti il coraggio” ricordando però l’esibizione dell’amica sotto ipnosi al pub di rue Libergier
“con il fisico che hai non avresti alcuna difficoltà a farti assumere in qualsiasi locale” afferma galantemente Alberto facendo sorridere di soddisfazione la giovane
“si però Stefania non la vedrei proprio nei panni di una spogliarellista” ribadisce Elena
Piccata per le considerazioni dell’amica Stefania se ne esce con una strampalata quanto spudorata proposta
“…ah si? …invece tu Alberto che conosci tutti ….potresti convincere il gestore di qualche locale a prendermi come ….strip girl non professionista, …solo per una sera… ovviamente gratuitamente, …per gioco, ….per provare un po’ di adrenalina e …rendere indimenticabile questa stupenda vacanza che termina fra qualche giorno”
Elena la guarda stupefatta e convinta che la proposta sia solo a livello di desiderio non la prende molto seriamente mentre Alberto, ben sapendo i mutamenti avvenuti nell’animo della splendida donna:
“conosco un gestore di un locale qui vicino… è di basso livello però, un po’ squallido… non è assolutamente adatto…”
“dai…” lo prega Stefania “si tratta solo di una sera… l’ultima che siamo qui, …poi ce ne andremo e nessuno mi rivedrà più…potresti parlargli e proporgli quello che per lui sarebbe senz’altro un affare… un’occasione di avere a disposizione un’artista” sorride maliziosamente ”completamente gratuita… a volte le non professioniste possono ottenere maggior successo” con una punta di immodestia “…naturalmente sareste presenti anche voi due a garanzia della mia sicurezza”
“va bene tesoro” arrendendosi alla richiesta “oggi stesso vedrò se riesco a far realizzare questa tua fantasia, …lo sai che per me ogni tuo desiderio è un ordine”
“voglio proprio vedere la morigerata Stefania nelle vesti di una spogliarellista da night” commenta ridendo apertamente Elena assai poco convinta che l’amica abbia il fegato di andar fino in fondo alla proposta che ritiene formulata unicamente per un gioco dialettico esibizionistico per far colpo su Alberto.
Nel tardo pomeriggio Alberto si reca al night club proponendo al gestore l'affare: la possibile esibizione peraltro gratuita di una ragazza molto bella. Gli mostra delle foto di Stefania in costume intero, fate recentemente sulla spiaggia durante un bagno dei giorni scorsi, abbastanza convincenti della bellezza del suo corpo. L’uomo si dimostra soddisfatto delle immagini e divertito della proposta di una giovane ragazza completamente fuori da quel mondo. La mette quindi in programma per la sera successiva assieme ad altre professioniste abituali. Si accerta solo di una cosa:
"Siamo chiari, qui non si accettano verginelle, ci siamo capiti? E c'è un pubblico esigente, che non si limita a guardare: a volte, diciamo così, può scapparci una toccatina qua e là", e sorrise ironicamente.
"Non si preoccupi, non la deluderà", Alberto finge sicurezza e si ripromette di parlare con Stefania di quella osservazione anche perché uscendo dà un'occhiata rapida al luogo in cui la ragazza avrebbe dovuto "esibirsi" e ne rimane negativamente impressionato.
Tornato al panfilo casa racconta tutto alle due amiche.
Stefania li sorprende entrambi reagendo con un semplice "sono proprio curiosa di provare, …tanto voi nel locale ci sarete"
La sera successiva dopo che Stefania ha voluto vestirsi e prepararsi senza l’aiuto di alcuno, i tre si recano al night club individuato da Alberto. Mentre Elena si sistema in sala il giovane tenente ed Stefania entrano nei camerini del locale, dove altre due ragazze piuttosto volgari si stanno truccando di fronte agli specchi, indifferenti alla presenza dell’uomo e del suo sguardo che continuava a cadere sulle loro nudità.
Stefania finge di essere una veterana dell'ambiente, evidentemente divertendosi un sacco. Regala un sorriso a Alberto come se fosse lui a dover essere tranquillizzato per doversi esibire su di un palco davanti ad un pubblico volgare e sbavoso.
Divertita la donna si accorge che l’uomo, buttando ogni tanto lo sguardo anche alle altre ragazze presenti, si è fisicamente alterato. Stefania gli mette discretamente una mano sulla protuberanza e sorridendo gli sussurra:
"Stai calmo, lo spettacolo non è ancora iniziato. Vai in sala a tener compagnia a Elena che poi mi dirai chi ti avrà eccitato di più fra noi tre. Vedrai non ti deluderò: sarò la migliore" Alberto, sorridendo imbarazzato, con un bacio viene spinto fuori e si trasferisce nella parte del locale riservata al pubblico sedendosi vicino a Elena che si trova un po’ a disagio per le caratteristiche del night.
Le bariste sono quasi in topless e scrutando nella sala si può notare come i presenti siano quasi tutti maschi, solo qualche coppia con la donna in genere non troppo giovane. Quasi tutte classiche "brutte facce", qualcuno un po' più imbarazzato che cerca quasi di nascondersi, qualcuno che mostra strabordante la sua abitudine a questo mondo, chiacchierando con le bariste, toccando il culo alle cameriere.
“certo che non avrei immagino che Stefania accettasse la sfida ed in questo tipo di locale” osserva Elena cercando di superare l’imbarazzo della situazione “ad esclusione della volta in cui Eduard l’ha ipnotizzata per farsi aiutare nello spettacolo non è mai salita su un palco; ti ricordi della serata al pub di rue Libergier” chiede maliziosamente all’uomo cercando di sondare le sue sensazioni
“come potrei dimenticare lo spettacolo che Stefania ha dato quella sera” risponde sinceramente Alberto “praticamente lì mi ha conquistato definitivamente” le rivela “…comunque a parte che ho qualche dubbio sull’ipnosi di quel giorno Stefania è …cambiata… o forse è finalmente uscita allo scoperto… e ti dirò che mi affascina ogni giorno di più, …è sempre più splendida…e per questa sera non so sinceramente cosa abbia in serbo e cosa possiamo aspettarci da questa esibizione che vuole darci ” conclude sollecitando ancor più la curiosità dell’amica
I discorsi vengono interrotti dal buio che scende nella sala, le luci che si accendono sul palco, dal quale si alza un gran fumo.
Escono quindi le due professioniste e lo spettacolo inizia.
Non c'è poi molto da dire sul loro strip; sono piccole variazioni sul tema giocate da corpi più o meno belli comunque sempre carichi di studiata volgarità.
L’interesse erotico di Alberto viene però distratto dal pensiero che di lì a poco su quel palco ci sarebbe stata la donna che ormai considera quasi come sua. Diversi erano i pensieri che gli venivano in mente: il primo istinto di correre dietro le quinte e riportarla via viene addomesticato e ipnotizzato da una grande curiosità ed eccitazione.
Lo tranquillizza comunque il fatto che Stefania non è pagata per esibirsi, che è una sua scelta, che è un gioco che sarebbe finito lì, dove nessuno la conosceva in quella città che domani avrebbero definitivamente abbandonato per rientrare in patria. Lo tranquillizza inoltre la volontà che Stefania aveva dimostrato fino all'ultimo momento, fino a quando lo aveva baciato facendolo uscire dal camerino e ammiccando gli aveva sussurrato: "Vedrai… sarò la migliore..."
Le due professioniste si muovevano con mestiere ed una addirittura, avendolo riconosciuto come il tipo entrato nei camerini e individuando un certo suo imbarazzo, scende fra il pubblico e lo provoca cercando di coinvolgerlo volgarmente nello spettacolo per il divertimento degli altri clienti che ridono sguaiatamente.
Poi non ottenendo eccessivo successo nel tentativo di coinvolgimento se ne ritorna come se niente fosse sul palco mentre Alberto raccoglie involontariamente gli ammiccamenti compiaciuti degli altri clienti che lo considerano come uno dei più fortunati.
Se Alberto si è frenato dall’impulso di allungare le mani, nonostante la provocazione, gli altri spettatori non si trattengono mica per niente, anche se non provocati. Alcuni si avvicinavano al palco e toccava il sedere delle spogliarelliste; c'era chi sale sul palco e prende con entrambe le mani sudate le tette strabordanti delle due ragazze che invece di ritrarsi le offrono ai maschi per farsele leccarle.
In quei momenti Alberto si irrigidisce, pensando ad Stefania: “…si sarebbe lasciata fare questo anche lei?” è evidente il sorgere della gelosia e Elena da femmina sensibile qual è si rende conto divertita delle sensazioni dell’amico.
Le due spogliarelliste professioniste escono una ad una dopo il loro spettacolo, e un inserviente a petto nudo libera il palco dagli indumenti lasciati a terra.
Osservando gli altri clienti che aspettano indifferenti la prossima ragazza che si sarebbe esibita Alberto, mentre Elena l’osserva di sottecchi non vista, trangugia il bicchiere di vodka ordinato e lo ingoia d'un colpo solo.
La sua gelosia, in considerazione dell’ambiente in cui si trova, è ormai evidente agli occhi di Elena.
Luci basse, fumo sul palco, Alberto trema.
Ecco che Stefania, splendida, esce da dietro le quinte.
Solo i due suoi amici possono percepire un velo di imbarazzo in lei, gli altri non sembrano percepire la non professionalità di quella ragazza, peraltro decisamente più bella delle altre.
L'imbarazzo di Stefania dura poco; in breve si può vedere che ci sta prendendo gusto, che si diverte.
“…ma si sta eccitando veramente…” commenta stupefatta e divertita Elena rendendosi conto di stuzzicare l’amico vicino a lei.
Forse è la realtà di tale eccitazione che tiene gli occhi della gente più inchiodati su di lei, loro così abituati alla simulazione.
“hai visto come sta sbavando il pubblico maschile” si diverte Elena si diverte a provocare “molto di più che con le professioniste di prima”
Alberto si rende conto di quanto sia contraddittoria la sua gelosia a mente anche di quello che è successo nei giorni scorsi e soprattutto pensando che è lui che la spinta sulla china di quell’esibizionismo senza ritegno.
Stefania si muove benissimo conscia e sapientemente in grado di far salire la tensione erotica nella sala.
Ad uno ad uno si toglie con lenta voluttà gli indumenti, sfilandosi i guanti neri con i denti, giocando con la lampo della minigonna, inciampando continuamente con le dita nei bottoncini della camicetta, fingendo notevole difficoltà nello slacciare il reggiseno allo scopo di prolungare sensualmente l’attesa della visione del seno nudo, che viene esaltata dal plateale gesto di gettare il reggiseno sul viso di maschio estasiato in prima fila,
Le magnifiche sode tette vibrano al vento nude e libere di fronte ai visi dei maschi che con gli occhi dilatati e puntati sublimano il loro evidente desiderio in un fragoroso applauso.
Inebriata dal successo Stefania non ha però bisogno di incoraggiamenti nel proseguire nella sua spudorata esibizione. Si posiziona con le poppe ben in vista ed inizia a stringersele con le mani sforzandosi di raggiungere i capezzoli, come al solito irti come spilli, con la lingua per leccarli e con uno sguardo stravolto dalla voluttà.
“…ma è proprio una porca spudorata…” Elena continua a divertirsi a tormentare l’impietrito Alberto
“sei booona!” iniziano le prime grida degli spettatori più indiavolati “…mettiti nuda! …..fatti toccare….”
Sempre più allegra e sorridente Stefania continua sfilandosi gli slip a singhiozzo, abbassandoli e rialzandoli più volte simulando un disagio conseguente ad un pudore inesistente, finché anche quel minuscolo indumento cade ai suoi piedi rivelando che, come per le più consumate stripper, le mutandine nascondevano il classico ridotto perizoma.
Con una evidente ed inebriante luce negli occhi Stefania si prende le mutandine in bocca, scende dal palco e va ad appoggiarle sull'erezione di un corpulento individuo seduto al tavolo che va in affanno da quanto gode dell'attenzione riservatagli.
“…è incredibile…” Elena continua nelle sue osservazioni a mezza voce “riesce a far impazzire gli uomini meglio di una vera spogliarellista…non le manca nulla per diventare una porno star, …guarda cosa sta facendo adesso”
Stefania incomincia a giocare con il suo perizoma, mostrando abilmente e spudoratamente il suo culo straordinario, esuberante e tondo, le chiappe che si muovono morbide in una tonicità che tutti i maschi in sala avrebbero voluto saggiare.
Sotto gli occhi sempre più stupefatti dei suoi amici non si ferma nell’offrirsi al pubblico. Scende infatti dal palco, sceglie uno uomo a caso e gli si siede in grembo muovendosi lentamente per strofinargli e farli sentire il suo magnifico fondoschiena.
“…scommetto che sta sentendo l’erezione di quello sconosciuto…” sussurra Elena a Alberto sempre più divertita nell’osservare le reazioni dell’uomo “…guarda …adesso… cosa sta facendo lui…” ridendo ed anche un po’ eccitata da quello che sta vedendo
L’uomo, fisico modello camionista oltre la quarantina con pochi capelli e un po' di pancetta, con intraprendenza e senza aspettare inviti ufficiali, avendo il magnifico corpo seminudo in grembo dal retro, le prende le tette tra le mani stringendole con forza come se la stesse veramente scopandola da dietro.
Nonostante la percezione sia di una divertente finzione a Alberto, che la conosce più degli altri, sembra che Stefania stia evidentemente godendo, scorge infatti nel fondo dei suoi occhi una goduria evidente.
Stefania indiavolata si gira poi verso l’uomo, gli prende la testa tra le mani e se l'affonda tra i seni lasciando che lui le esplori le morbide curve con la lingua
“…le sta leccando e succhiando le tette!!” continua la tortura di Elena
Dopo interminabili, per Alberto, secondi Stefania si alza e torna sul palco. Nell’inseguire con lo sguardo lo sculettare invitante di quel fondoschiena esibito Alberto incrocia lo sguardo compiaciuto del gestore del locale, il quale gli fa capire di essere entusiasta dello spettacolo offerto. Non sapevo se essere contento o offeso il giovane gli sorride imbarazzato, sperando che lo show sia al termine.
Evidentemente però Stefania è intenzionata ad andare all'estremo di se stessa, chiama infatti sul palco un altro cliente, molto più giovane e piacente del precedente.
Entrata completamente nella parte si rivolge al pubblico spiegando - con una vocina da bambina stupida - che adesso lui le avrebbe dovuto togliere il perizoma solo con l'uso della lingua.
Tutti applaudiscono entusiasti agli sviluppi che quella magnifica donna quasi completamente spogliata sta imprimendo all’esibizione.
Mentre l’uomo si inginocchia per essere all’altezza idonea per il compito affidatogli lei gli danza attorno ancheggiando sensualmente per poi mettergli a disposizione le proprie nude rotondità posteriori, dove il filo del perizoma si è sperduto infilandosi fra le natiche, flettendo leggermente il busto in avanti ed offrire, nel modo migliore, alla bocca dello sconosciuto il proprio culetto sexy.
L’uomo con le mani dietro la schiena afferra con la lingua il filo sulle reni e per sfilarlo inizia a scendere molto lentamente lungo il solco fra le due perfette morbide curve approfittando per saggiare con il viso la solida consistenza delle chiappe.
“…è una pornostar mancata… si sta facendo leccare il culo in maniera spudorata” è sempre Elena che parla mentre Stefania lancia gridolini stupidi da oca giuliva mandando in visibilio la platea.
Lentamente, troppo lentamente, lui le sfila quel filo di indumento ormai fradicio lasciandola completamente nuda davanti agli occhi di tutti, alta sopra il palco e slanciata nei suoi alti tacchi che impreziosiscono l’armonia delle sue splendenti curve.
Non ancora sazia della trasgressione fa stendere l’uomo, che ancora tiene il perizoma nella bocca, sul palco e completamente nuda gli balla languidamente attorno improvvisando, forte dei suoi trascorsi giovanili da ballerina, una danza erotica per eccitarlo ancor più.
Quando dal gonfiore dei pantaloni lo vede “cotto” a puntino si inginocchia sul palco e gli si accavalla sul viso, quasi sedendosi sopra, inizia poi a muovere il bacino per strusciarli sulla faccia la sua “passerina” bagnata mentre si intuisce che l’uomo, afferrandole le natiche, affonda la lingua in quella “rosa” fradicia di umori.
Il godimento di Stefania è chiaramente visibile perché, mentre continua a dimenare le anche facilitando la stimolazione della bocca maschile, ad occhi chiusi con espressione rapita, si stringe i seni titillandosi i capezzoli.
Ormai travolta da una frenesia esibizionistica prorompente, mentre continua a muovere il bacino sul viso dell’uomo, con le mani inizia a manipolare, attraverso i calzoni, il rigonfiamento inguinale dell’uomo urlando poi alla platea, con la sua vocina in falsetto e facendo sobbalzare dallo stupore sia Alberto che Elena, “…fatevi sentire! …scommetto che anche voi vorreste essere qui al suo posto sotto di me… … e magari scoparmi tutta… ”
Ad un certo punto, tra le risate generali, lui raggiunge l’orgasmo inumidendo i calzoni mentre Alberto sospetta che anche lei venga su quel viso ormai fradicio. Tra gli applausi generali, le urla di ammirazione ed i fischi, Stefania si rialza e rientra dietro le quinte, gettando un’occhiata maliziosa verso il tavolo dei suoi due amici.
Un cliente del tavolo a fianco di Alberto, incrociando il suo sguardo, gli sorride ammiccando e commenta: "Una troia così non l'avevo mai vista, se te lo prende in bocca quella ne ingoia dei litri."
Elena si gira dall’altra parte per non farsi vedere a ridere.
Li raggiunge poi il gestore del locale ed entusiasta: "Magnifica, la posso pagare il doppio delle altre se torna".
“Possiamo vedere con lei nei prossimi giorni, abita alla periferia della città” risponde Alberto per sviarlo.
"Comunque quando volete tornare sarete sempre bene accetti”
Elena si copre la bocca con la mano per soffocare il riso.
Sul retro del locale, all’uscita di servizio, dopo essersi rivestita li raggiunge Stefania con aria sbarazzina si rivolge a Alberto:
“Allora, come ti sono sembrata?”
“…beh…” balbettante
“Stefania sei una cosa incredibile” interviene Elena a toglierlo dall’imbarazzo “…ma sai che Alberto era geloso come una bestia?; …ad un certo punto ho creduto intervenisse per fermarti e portarti via…”
Gli occhi di Stefania si illuminano: “davvero ti dava fastidio vedermi sul palco?””
“…insomma… …con quei clienti… …hai fatto… …li hai fatti… …godere… …e forse anche tu… …non ti sei certo tirata indietro” dimentico della notte nel locale di Ector
L’evidente gelosia dell’uomo è musica per le orecchie della giovane innamorata “…ma allora ti accorgi di tenere a me… ...io credevo ti interessasse poco di me…” con sapiente civetteria sapendo di mentire ”…per te non sono solo un magnifico corpo da usare… …ho quindi raggiunto lo scopo di questa mia spudorata esibizione…” lo abbraccia strusciandoglisi addosso ed offrendogli le labbra .
La bacia appassionatamente stringendosela contro “ma allora hai orchestrato tutto proprio per farmi venire ancor di più allo scoperto… come se non avessi già abbastanza dimostrato di essere impazzito d’amore per te… …sei proprio una …deliziosa puttana…” ridendo “…dubito che riuscirai a liberati facilmente di me” conclude ritornando serio facendola fremere di soddisfazione.
Abbracciati teneramente ed in compagnia di Elena che gongola per la felicità dell’amica e per averla scoperta finalmente libera e disinibita, rientrano al panfilo che il attende per il viaggio di ritorno in patria.
Capitolo IX° - festa di brigata
Le due amiche si ritrovano spesso a spettegolare ed Elena non manca di aggiornare Stefania sulle voci che circolano in merito ai continui tradimenti di Nicola
“sembra che ultimamente, mentre eravamo in Grecia, abbia iniziato un certa assidua frequentazione con Nadine, la sorella giovane della moglie del colonnello Mascarani”
“quella ciospa volgare” chiede Stefania incredula
“…si…si e ci ha provato anche con Claudette, la figlia del maggiore Lassalle!” continua ridendo Elena “con lei ha tentato la carta del pietismo, presentandosi come un marito sfortunato con una moglie…” Elena non riesce a soffocare una sonora risata “…una moglie sciatta e priva di glamour, …ha detto proprio così… …una moglie che non riesce più a risvegliare i suoi sensi, pensa un po’” continua a ridere pensando alla Stefania dell’ultimo periodo.
“…a sì? …secondo lui” ripete Stefania riflettendo “…non sono più in grado di eccitarlo abbastanza…vedremo…” lasciando in sospeso la frase
“cosa hai in mente?” chiede sospettosa Elena ormai preparata alle imprevedibili iniziative dell’amica
“…niente… …niente… vedrai alla festa di brigata” risponde Stefania non riuscendo però a tranquillizzarla.
In occasione della ricorrenza del Santo Patrono dei carristi nel salone di rappresentanza veniva organizzata la festa di brigata a cui partecipavano tutti gli ufficiali e sottufficiali di reparto con le loro rispettive mogli ed a cui erano anche invitati i figli maggiorenni.
Era l’occasione più importante dell’anno per rinsaldare i rapporti sociali fra le famiglie dei quadri della brigata e si protraeva per tutto il pomeriggio e la sera inoltrata, con musica, balli, qualche numero di ricercati artisti di cabaret e con l’organizzazione di un concorso artistico, riservato alle mogli, durante il quale chi si iscriveva aveva la possibilità di esibirsi nella sua specialità come poesia, canto, pittura, scultura, musica e quant’altro; un’apposita commissione nominata ogni anno dichiarava poi la vincitrice a cui veniva assegnato un premio di varia natura fissato di anno in anno dal comitato organizzatore.
Stefania osserva indispettita il farfalleggiare del marito con le signore più carine presenti la festa e soprattutto con Nadine, la cognata del colonnello Mascarani.
In un raro momento in cui sono soli Stefania comunica al marito di essersi iscritta al concorso artistico.
Piccato per la sorpresa Nicola chiede “…e di grazia ….in quale ramo dell’arte intende esprimersi la tua …vena artistica?” non nascondendo l’ironia implicita nella frase
“…ovviamente nella danza…” gli risponde Stefania “forse non ricordi, ma da giovane ho studiato per diventare ballerina…”
“cosa ti viene in mente” ora il tono di voce è un po’ alterato “non vorrai metterti a ballare da sola davanti a tutta la brigata? …come moglie di un comandante di gruppo non sarebbe dignitoso”
“…non fare il moralista ipocrita” gli risponde a tono “credo che non sei nelle condizioni di darmi lezioni di comportamento…della dignità di tua moglie dovresti avere più cura anche tu”
“cosa intendi dire”
Stefania resta un attimo in silenzio gli sorride con l’amabilità di una vipera e sibila “guarda per farti capire ti faccio solo tre nomi a caso Yvonne, Claudine e Nadine! … guardami danzare e dopo mi dirai chi è sciatta e priva di glamour!” si gira sui tacchi, si allontana e lo lascia attonito senza dargli la possibilità di replicare.
Quando giunge il suo momento del concorso artistico si rivolge ai militari che svolgono servizio di camerieri e li prega di sgomberare il grande e solido tavolo centrale presente nel salone perché intende usarlo come palco per la sua esibizione.
Sorridendo ai timidi battimani di incoraggiamento che qualcuno distrattamente le rivolge con l’aiuto di una sedia sale sul tavolo ed inizia a danzare al ritmo delle note di un vivace swing l’orchestrina ha fatto partire.
Dopo qualche evoluzione, seguita da alcuni ufficiali soltanto in quanto la maggioranza immagina di dover assistere ad uno stucchevole saggio di ballo, mima una sensazione di eccessiva calura e si sfila lo scialle lasciandolo cadere fuori dal tavolo affinchè non le sia d’intralcio. Proseguendo nelle sue allegre evoluzioni, senza che nessuno se ne accorga, libera il nodo alla nuca che le regge il lungo elegante vestito che al primo movimento d’una voluta vigoria le si sciolga definitivamente; cosa che accade dopo pochi attimi facendo iniziare a scivolare l’indumento verso il basso; prontamente la ragazza lo ferma con un rapido gesto delle braccia e, mimando un notevole imbarazzo, tenta senza successo di riallacciarlo; con un sorriso forzato finge quindi la rottura e, facendo poi con allegria e maliziosità spallucce, abbandona i lembi di sostentamento lasciando che il vestito lentamente le scivoli sul corpo, aiutato da un sensuale movimento delle anche, e le cada ai piedi lasciandola coperta dall’immacolata corta sottoveste di raso che termina all’estremità alta delle cosce mettendo in mostra le splendide lunghe e perfettamente tornite gambe esaltate dai sexy sandali a tacco a spillo.
A quel punto molti dei presenti iniziano a dubitare del contenuto dell’esibizione e l’attenzione verso i sinuosi movimenti della magnifica ragazza che elegantemente e felinamente si muove sul tavolo sale in maniera esponenziale.
Quando seguendo armoniosamente la musica sempre più intrigante la corta ed immacolata sottoveste di raso viene afferrata per i lembi inferiori ed inizia voluttuosamente a risalire verso l’alto e si scopre lentamente un magnifico e giovane corpo femminile coperto ormai solo da mutandine e reggiseno qualsiasi dubbio sullo spettacolo che si sta svolgendo viene a cadere e tutti gli occhi dei presenti sono su di lei.
Mentre ormai tutti gli sguardi, compresi quelli sbalorditi di suo marito che non riconosce nella Stefania che si sta così sfacciatamente esibendo la timida e riservata donna che pensava di avere al fianco, non si staccano dall’improvvisato palco il negligeè viene fatto ruotare e fatto volare verso la sala dove, ancora in volo, viene afferrato da un paio di giovani militari che se lo contendono.
Eccitata un po’ dal whisky bevuto ma soprattutto dal sentire soddisfatto il proprio femminile esibizionismo Stefania succintamente vestita si muove lungo il bordo del tavolo offrendo una smagliante visione.
Percorre la sala con uno sguardo compiaciuto osservando l’effetto che produce sugli uomini presenti ed inizia a far danzare le mani nell’aria come il volteggio di due vivaci farfalle, le fa posare poi sull’attaccatura anteriore del reggiseno (tutti gli uomini sembra trattengano il respiro i un’attesa che qualche secondo dopo non viene delusa) le mani sganciano infatti i lembi dell’indumento e si divaricano verso l’esterno aprendo le due coppe di stoffa e pizzo mostrando il florido petto coperto soltanto dalle due piccoli triangolini di stoffa color rosso e blu, i colori della brigata corazzata; ruotando lentamente su di un piede e mantenendo le braccia aperte in una posa di offerta il magnifico seno viene generosamente esibito a tutti gli eccitati occhi maschili che si dilatano dal piacere.
Con il consueto gesto di incurvare all’indietro le spalle per far scendere le spalline sulla schiena e liberarsi dell’indumento le sode rotondità si protendono ulteriormente nell’aria. Sempre più coinvolta dal proprio spirito esibizionistico la ragazza compie un sensuale giro sul tutto il bordo del tavolo scuotendo i triangolini che le coprono i capezzoli, quasi a farli volar via ben sapendo però quanto sia stretto il nodo dei lacci che sulla schiena le sostengono, mandando in visibilio di volta in volta la parte del circolo su cui quelle due punte rosse e blu vengono puntate.
Non perde occasione di osservare l’atteggiamento del marito, studiandone le reazioni e trovandolo in stupefatta ammirazione, con l’effetto di sentire una vampata di soddisfazione percorrerle il corpo. Decide quindi di dare un altro duro colpo alla sua abituale pudicizia, recentemente assai attaccata, che disperatamente le grida: fermati, fermati! Le mani riprendono il loro malizioso volteggio di farfalle e vanno a porre i pollici all’interno del bordo superiore delle mutandine (la tensione in sala diventa quasi palpabile e a lei sembra di sentire tutti gli occhi maschili puntati come spilli su quel bordo dello slip che sembra in procinto di muoversi) mentre le altre falangi continuano a muoversi nel fremito del volo i pollici lentamente scorrono lungo il bordo elastico che sostiene il vezzoso capo di abbigliamento e si portano sulle reni, il busto piega in avanti e mentre il dolce viso si volge all’indietro a scrutare gli effetti prodotti le dolci rotondità posteriori si ergono sporgendosi verso il pubblico.
Le mani delicatamente e per pochi secondi abbassano parzialmente il lembo posteriore delle mutandine mostrando la parte superiore delle nude natiche e subito si rialzano riportando il bordo dello slip al suo posto originario provocando negli uomini che avidamente stanno osservando prima “…hooo…” di ammirazione e poi un gemito di delusione; l’operazione viene ripetuta più volte continuando però a spostarsi sul tavolo e rivolgendosi in direzioni sempre diverse per permettere ad ogni angolo del gremito locale di poter gustare lo spettacolo offerto ed aumentando di volta in volta il tempo di esposizione e la porzione di glutei esibiti, fino a quando le morbide rotondità non si ergono davanti alla zona di sala dove si trova Alberto lì le mutandine si abbassano definitivamente fino a metà delle cosce leggermente divaricate esponendo sfacciatamente il nudo sedere alla smaniosa contemplazione dei presenti; le gambe poi si serrano donando ai glutei una nervosa, osservatissima e sensuale contrazione, le mutandine cadono ai piedi della giovane, vengono raccolte e lanciate nel locale non facendo neppur in tempo ad iniziare la loro ricaduta afferrate da due giovani ufficiali che per impossessarsene le lacerano provocando un sorriso divertito nella ragazza.
Coperta ormai solo da un minuscolo perizoma, anch’esso dei colori del reparto, che le dipinge sullo splendido e sinuoso corpo una pennellata che esalta le ambrate sensuali curve, si muove eretta e spavalda con un elegante ancheggiamento che fa muovere il seno ed i glutei in modo tale da mozzare il fiato e far rischiare l’infarto ai deboli di cuore.
A quel punto Stefania cerca con gli occhi la posizione di Alberto nella sala ed individuatolo ne cattura lo sguardo fissandolo per un relativamente lungo periodo, alza entrambe le braccia e seguendo il melodioso dipanarsi del suono musicale si gira lentamente nella direzione opposta della sala, porgendo così la parte retrostante del proprio corpo all’uomo che la interessa; con un ampio e studiato movimento delle braccia porta le mani in alto sopra la testa inarcando la schiena e, inclinando il busto in avanti, protende le praticamente nude natiche verso la parte della sala dietro di lei assumendo una provocatoria e sensuale posizione in cui le sue sode rotondità posteriori sembra vogliano librarsi in volo verso il cielo aperto.
Sente le sue guance arrossarsi per effetto del pudore che, ancora presente in lei, continuava a combattere una battaglia ormai quasi persa contro la sua vanità per la bellezza del suo corpo ed il recondito profondo desiderio femminile di esibirsi ed esporsi agli sguardi maschili per suscitare l’accentuata ammirazione che aleggiava chiaramente nel circolo.
Posa quindi le palme delle mani sulle cosce e, mantenendo inalterata la posizione assunta, inizia un languido movimento ondulatorio del bacino facendo oscillare i filamenti del tanga che le pendevano dal minuscolo nodo sulle reni che sosteneva il piccolo triangolo anteriore del posto a copertura del pube.
Accentuando il ritmo del movimento i filamenti iniziano ad aumentare la loro oscillazione provocandole un piacevole solletico sulla levigata pelle dei glutei e lei, come ammaliata dal movimento e continuando ad ergere il sedere bene in alto, inizia a farlo dolcemente roteare in una danza sensuale che disegna nell’aria un erotico cerchio offrendosi alla intensa attenzione dei presenti.
A quel punto sembra non voglia portare l’eccitazione del gran numero di uomini che le stanno gustando con gli occhi oltre i limiti consentiti e ritorna quindi in posizione normale e, lanciando a Alberto di sottecchi un eloquente sguardo.
Con la sua consueta morbida ed elegante andatura da grossa gatta in amore inizia, sempre seguendo la melodia di fondo a percorrere i bordi della pedana quasi a salutare gli astanti e mostrare loro un’ultima dettagliata visione del suo corpo così succintamente vestito.
Mentre l’attenzione di tutta la sala e calamitata sulle sue splendide curve improvvisamente si ferma e rotea lo sguardo osservando la platea da dominatrice con i suoi bellissimi occhi azzurro/verdi.
Incrocia gli occhi sgranati di suo marito gli lancia uno sguardo di sfida poi cerca Alberto e sembra comunicargli una muta preghiera:
“guarda che quello che ho fatto e sto per fare su questo improvvisato palcoscenico davanti a tutta la brigata, per me e spero anche per te, è una cesoia col passato; …nulla potrà essere come prima e …spero che tu continuerai ad essere al mio fianco perché …tu mi hai spinta a questo…”
Sposta poi le mani dietro la schiena e le posa sulle reni, nella zona di confine fra il termine della schiena e l’inizio dei glutei, risalendo poi lentamente verso il nodo dei fili che sostengono il minuscolo reggiseno.
Nel far questo inarca lievemente all’indietro le spalle con la conseguenza che i seni si protendono ancora di più verso i famelici occhi maschili presenti nella sala quasi sotto di lei ed inizia ad armeggiare con le dita.
Sembra che la platea, in un silenzio quasi totale, trattenga il respiro in attesa di dell’evento che i gesti della ragazza sembrano annunciare.
Dopo diversi secondi di suspense le dita sciolgono il nodo e fanno scivolar via i triangolini di stoffa che ricoprono i capezzoli, ormai resi turgidi dal piacere tutto femminile del proprio mostrasi, si ha la sensazione che le magnifiche poppe siano finalmente felici di slanciarsi nell’aria ed offrirsi completamente nude all’ammirazione degli avidi sguardi di tutti i soldati e ufficiali ormai totalmente ammaliati dallo spettacolo che si presenta loro.
Stefania si rende perfettamente conto dell’effetto che produce sulla platea ed ormai rapita dal gioco esibizionistico accentua l’effetto di esposizione del petto alzando le braccia e, con un tipico e sensuale gesto carico di femminilità, si infila le mani fra i capelli facendole lentamente scorrere dolcemente all’indietro come per ravvivarsi la pettinatura reclinando contemporaneamente un po’ il capo di lato in un gesto di abbandono da consumata spogliarellista.
Socchiude poi gli occhi ed inizia un lentissimo oscillamento del busto, quasi al ritmo di una serena melodia udibile solo da lei e scandita dal suo respiro leggermente affannoso che fa alzare ed abbassare ritmicamente gli splendidi e sodi seni con i loro capezzoli turgidi e che non denunciano alcuna vibrazione diversa dalla cadenza che la ragazza volutamente imprime al suo corpo.
Tutta la platea segue affascinata la dolce e delicata danza, quasi impercettibile e priva di qualsiasi traccia di volgarità, che lo splendido corpo, ormai coperto solo dal minuscolo triangolo bicolore del tanga che, trattenuto dai sottili filamenti allacciati con vezzosi lacci sui curvilinei e snelli fianchi, disegna nell’aria.
Le mani con un sapiente volo da farfalle si posano sotto la curvatura dei seni e li innalzano al vento per esibirli alla sala ancor di più andando poi con le dita a stuzzicare le carnee purpuree punte dei capezzoli.
Sorridendo osserva varietà degli sguardi che dal basso l’avvolgono: di estasiata e libidinosa ammirazione quelli dei maschi, di sdegno e riprovazione quello delle mogli più anziane, di sconcertata e divertita invidia quello delle mogli più giovani.
Assaporando il piacere ormai negli ultimi tempi per lei quasi abituale si muove felinamente sul palco per offrirsi ad ogni angolo della sala.
Si ferma poi al centro e maliziosamente con la vocina da ragazzina stupida pone agli astanti la retorica domanda:
“…che dite? … vado avanti?”
posa quindi le mani sul retro delle sue cosce, appena sotto l’inizio della dolce curva dei glutei, per poi risalire lentamente, accarezzandosi le natiche completamente denudate e mostrando la sensuale voluttà che la percorre, si sofferma sui fianchi iniziando in maniera esasperatamente lenta ad armeggiare con i lacci del perizoma.
Le pupille maschili sono dilatate e fissano tutte, come ipnotizzate, il minuscolo triangolo di stoffa con i colori della brigata unica difesa dagli sguardi libidinosi del suo delicato pube.
I nodi del tanga sui fianchi si sciolgono e le dita un attimo lunghissimo si fermano sui morbidi fianchi trattenendo i fili che reggono il triangolo di stoffa ormai unico indumento rimastole addosso.
Le dita rimangono immobili per qualche secondo quasi ad aumentare la “suspense” ed a far crescere il desiderio quasi percepibile fisicamente nella sala del circolo, per poi aprirsi e far cadere l’ultima difesa ed anche la più recondita “turgida bellezza femminile” viene così finalmente sfacciatamente esibita alla vista dell’intera sala mentre una vampata di calore arrossa le guance della ragazza.
Completamente nuda, vestita solo dei suoi sexy sandali a tacco alto, una corta collana di perle e degli orecchini delle stesse perle, il tutto del medesimo colore azzurro/verde dei suoi occhi, che sul suo splendido corpo ambrato da un’abbronzatura integrale senza alcun segno di costume, mettono in evidenza ancor più le curve sinuose dei fianchi, gli eretti e sodi seni con i loro ritti capezzoli resi turgidi dalle sensazioni che la giovane prova, le lunghe e magnificamente tornite gambe che si muovono felinamente, le morbide e vibranti curve delle natiche che si esaltano nel suo caratteristico armonioso muoversi, il tutto unito in un insieme di proporzioni perfette a formare un esplosiva miscela di femminilità che farebbe, o meglio sta facendo, rimescolare il sangue ad ogni maschio con la fortuna di poterla guardare così completamente spogliata.
Stefania sente il cuore batterle precipitosamente per un groviglio di sentimenti che come un turbine la fanno vergognare per essere così impudicamente esposta, la fanno gioire per la coscienza che l’esibirsi totalmente denudata suscita nel locale un’ammirazione ai limiti della sua immaginazione e non ultimo per la coscienza che la decisione di mostrarsi nuda alla brigata sia una scelta di vita senza ritorno.
Si sposta quindi quasi al bordo della pedana verso il gruppo più numeroso degli ufficiali quasi ad esporsi ed esibirsi ulteriormente ed unisce entrambe le mani alte sopra il capo portandole leggermente all’indietro, movimento che produce un lieve allargamento del torace e mette in ulteriore maggior risalto il seno della ragazza che, a seguito del respiro un po’ accelerato dall’emozione, si alza e si abbassa esaltandone la bellezza.
Avvolta dalla voluttà della propria esibizione, che la percorre da capo a piedi tramite piccoli brividi di piacere, rotea lentamente e languidamente su se stessa al fine di permettere che i numerosi sguardi presenti frughino sensualmente in ogni più piccolo anfratto e lungo ogni sinuosa curva della sua splendida nudità ed assapora completamente la vibrante sensazione di essere ammirata, guardata, esplorata, indagata, spiata, perlustrata, rovistata, frugata dai mille occhi in sala che quasi sente scorrere su ogni curva del suo splendido corpo esposto in mostra.
Mentre alcuni ufficiali, non potendo manifestarle la loro esaltata ammirazione nel modo che nel loro intimo avrebbero voluto, iniziano ad applaudire fragorosamente, seguiti poi da tutta la sala, Alberto, con un accappatoio di ciniglia dello stesso colore azzurro/verde dei suoi occhi recuperato chissà dove, la fa scendere dal tavolo la avvolge coprendo, con rammarico dei presenti che però continuano il loro frenetico battimano, la sua nudità.
L’accappatoio in realtà è solo una corta giacca che lascia completamente scoperte le sue bellissime gambe e che la obbliga, per coprirsi completamente l’inguine, mentre gli applausi continuano incessantemente e tutti gli ufficiali sono in piedi ad acclamarla, a tirare energicamente verso il basso la parte anteriore dell’indumento con la conseguenza che il retro non riesce a coprirle le terga lasciando in vista, con gioia dei maschi presenti, le parti basse delle dolci nude curve del sedere esponendo agli sguardi di chi le sta dietro un’ultima piccante visione di commiato.
Capitolo X° - arruolata
Alberto sta per allontanarla dalla sala e ricondurla a rivestirsi quando una voce li blocca:
“Sig.ra Allison” è il perentorio richiamo del comandante di brigata generale Panucci “vuole accomodarsi qui con noi, nelle sale riservate, che vorrei parlarle”
Il tono ed il carisma del generale non lasciano possibilità e Stefania, nel suo ridotto abbigliamento cercando di coprirsi il più possibile, viene introdotta nella riservatissima sezione del circolo alti ufficiali, mentre ovviamente Alberto rimane nel salone della festa.
Nei locali riservati Stefania vede che è presente solo una ristrettissima cerchia di ufficiali fra i più importanti della brigata: tre generali e due tenenti colonnelli oltre ad Adriana Laganelli, una graziosa morettina tenente del servizio comando molto riservata e quasi “invisibile” nella vita di caserma, e a suo marito Nicola che cerca di interrogare con lo sguardo per cercare di capire la situazione accorgendosi che anche lui non rivela altro che un certo imbarazzo.
Chi le fornisce lumi è il generale Panucci che, da logica, sembra gestire la situazione.
“Vede signora in ogni unità militare esiste, più o meno apertamente, un gruppo informativo con il compito di raccogliere, con qualsiasi metodo, informazioni da ogni fonte possibile ed utili per i più svariati motivi. Anche il gentil sesso, con la potenzialità del suo innegabile charme, è un elemento importantissimo di questa delicata attività; esempio paradigmatico la celeberrima Mata Hari. Ora lei con la sua sensuale bellezza, che già conoscevamo, e la sua carica esibizionistica che questa sera ci ha mostrato, sembra possedere quelle capacità che, per me che sono il comandante della brigata, sarebbe colpevole non cercare di sfruttare.
In buona sostanza stiamo qui valutando la possibilità del suo... chiamiamolo ...“arruolamento”... che è ovviamente subordinato prima di tutto, trattandosi di un incarico che richiede una particolare disponibilità (e Stefania che ascoltava attentamente sembrò di cogliere un particolare sorriso sul viso dei presenti), al consenso suo e di suo marito il capitano Allison ed in secondo luogo al superamento di una prova di ammissione che eventualmente si svolgerà ora davanti ai presenti (e qui Stefania colse sicuramente uno scintillio nello sguardo degli alti ufficiali che la osservavano); quindi le chiedo se intende accettare la nostra proposta.”
Stefania si volse verso Nicola interrogandolo con lo sguardo e ricevuto un chiaro cenno di assenso da parte del marito si rivolse al generale:
“Se ritenete che io possa rendermi utile alla brigata, nei limiti delle mie possibilità, non vedo altra scelta che quella di mettermi a disposizione...”
“Benissimo allora – riprende il generale Panucci – mentre noi ci beviamo qualche sa l'affido al tenente Laganelli che la preparerà per la prova “il gioco dello sgabello” e non essendo ora lei in una mise adatta le fornirà l'adeguata ...divisa” e con un sorriso difficile da decifrare la invita a seguire Adriana che si sta dirigendo verso dei locali attigui.
Quando le due ragazze sono sole Stefania cerca di scoprire qualche cosa di ciò che l'attende:
“...ma in cosa consiste questa prova di ammissione?” chiede ad Adriana
“guarda non posso svelarti molto perché sostanzialmente verrai giudicata sulla base di come reagirai davanti a delle situazioni impreviste e a delle richieste inaspettate, per cui l'elemento sorpresa è determinante; sarà comunque una tua performance esibizionistica davanti alla ...chiamiamola ...Commissione... composta dai “cinque dell'Ave Maria” che hai visto di là: i tre generali ed i due tenenti colonnelli che in pratica dirigono tutta la brigata sotto ogni aspetto. Ora vai ai servizi e fatti una bella doccia e poi spalmati sul corpo, soprattutto sulle parti intime, l'olio emolliente che troverai assieme al resto: ha la funzione di abbellire e far risaltare maggiormente le tue splendide forme; poi torna qui che di fornirò quello che il gran comandante ha chiamato: ...la tua divisa...che poi si tratta di questo vestitino molto semplice sia da indossare che da togliere e lo slippino rosso adatto al gioco dello sgabello”
Sempre più perplessa sulla situazione in cui si trova suo malgrado, ma curiosa di scoprire su quello che le succederà la ragazza ubbidiente esegue quello che Adriana, che sembra ispirarle fiducia, le ha detto di fare.
Dopo essersi rinfrescata e cosparsa dell'olio emolliente che fa risaltare ancor più le sue splendide curve Adriana le fa indossare lo slip tipo brasiliano, color rosso fiammante, che le copre la zona pubica con un triangolo di stoffa sostenuto solo da un filamento elastico che le cinge i fianchi e dietro scompare fra le natiche, il sedere è coperto solamente da un secondo filamento vermiglio, agganciato sulle reni, nella cui metà più alta sono infilati ed uniti uno all'altro una decina di piccoli ovuli del medesimo colore dello slip.
“Probabilmente servono a coprirmi un po' le natiche – pensa Stefania - con la possibilità di scoprirle maliziosamente se ancheggio e li faccio oscillare”
Il seno viene lasciato libero, coperto ed esaltato solo da qualche brillantino del medesimo color vermiglio che Adriana le cosparge casualmente attorno ai capezzoli.
Viene poi infilato il corto vestitino di stoffa le lascia scoperte del tutto le magnifiche gambe, le spalle ed il decoltè essendo sostenuto, tramite un sistema elastico, solo dalla curvatura del seno; lo stesso sistema di elastici permette di stringere l'abito in vita dando così allo stesso una forma elegante.
“A livello della cintura, sul retro – le spiega Adriana mentre lo sta sistemando – trovi come un pulsante che se premuto libera della tensione il sistema elastico che sostiene e da forma all'abito per cui, dato che potrebbe succedere che ti venga richiesto di levartelo, basta tu prema il pulsante che lui si sforma e ti scivola velocemente ai piedi”
Per completare la vestizione Adriana le fa indossare due eleganti e vistosi orecchini del medesimo rosso vermiglio dello slip e la osserva compiaciuta commentando;
“I tuoi sandali a tacco a spillo molto alto vanno benissimo... per la tua andatura sensuale … direi proprio che sei splendida... ed hai tutti i numeri per conquistare anche i grandi ufficiali di là; ricordati comunque che nella tua esibizione dovrai sempre essere vicina allo sgabello che troverai di là Perca quello è l'elemento fulcro della prova ed è su di lui che i faretti di illuminazione sono direzionati”
Quando ritorna nella la saletta di ritrovo ancheggiando dolcemente nel ridotto vestitino che la esalta si accorge che persino gli occhi di suo marito si dilatano leggermente nel percorrere con lo sguardo la sua deliziosa figura.
Gli alti ufficiali della “commissione d'esame” sono disposti su delle poltrone disposte a semicerchio con al fianco un piccolo tavolino su cui sono posati i bicchieri e una lampada spenta ciascuno; al centro dell'improvvisato proscenio un alto sgabello da bar illuminato da un paio di intensi fasci luminosi stile night-club mentre il resto della sala è quasi in penombra.
Suo marito Nicola ed il tenente Laganelli sono in disparte, lontani uno dall'altra in piedi appoggiati alle pareti, quasi a fare “tappezzeria”.
Panucci le indica lo sgabello: “Prego signora raggiunga la sua postazione” è partita intanto una soffusa melodia ballabile “e ci mostri come sa muoversi per eccitare il suo uomo”
Stefania arrossisce per la spregiudicatezza della richiesta ma attraversa la sala e si posiziona; i suoi tacchi a spillo valorizzano le gambe generosamente scoperte dalla minigonna e fanno ondeggiare il sedere proteso verso l'alto che con le spalle nude ed una scollatura al limite della decenza la rendono sexy e desiderabile.
Appoggiandosi lievemente allo sgabello ed al ritmo della musica inizia a ballare dolcemente sempre illuminata dai fasci di luce.
“Stefania mi sembra che quel vestitino aderente la impacci – è Panucci che chiamandola per nome la sorprende come una fucilata - può privarsene per rendere più fluidi i suoi movimenti” il tono non è quello di un invito, ma di un ordine perentorio.
Pensando alla presenza del marito Stefania, dopo alcuni secondi e con gesto casuale, preme il pulsante sulla cintura: il sistema elastico della scollatura si allenta, il vestitino si sforma come uno straccetto e le scivola giù afflosciandosi ai suoi piedi.
Coperto solo dal minuscolo perizoma rosso fuoco lo splendido corpo abbronzato e lucente è cosi spudoratamente esposto ai voraci sguardi dei presenti.
Stefania volge lo sguardo verso la figura del marito che vede immobile
“davanti ai suoi generali quello stronzo non fa una piega anche se sono mezza nuda - pensa fra sé – accetterebbe anche che mi scopassero davanti a lui – accorgendosi di come tale verità la faccia turbare ed eccitare. La sua danza al centro dell'attenzione continua così in maniera più sensuale ed arrapante spinta anche dal prepotente ed impudico impulso esibizionistico a mostrare la sua avvenenza che sente cresce dentro sé.
I suoi fianchi dondolano languidamente facendo dondolare gli ovuli sulle dolci rotondità posteriori conscia di come ciò attiri l'attenzione su uno dei punti di forza delle sue attrattive.
Panucci però con un tempismo notevole non le lascia tregua tenendola sotto pressione con le sue indicazioni:
“Stefania fra un po', a turno e casualmente, si illumineranno le lampade sui tavolini dei suoi esaminatori, quando ciò avverrà dovrà spostarsi con lo sgabello davanti al prescelto, voltarsi ed appoggiarsi con i gomiti sul sedile offrendo al fortunato il suo posteriore” - Stefania immaginandosi la scena si sente contemporaneamente imbarazzata ed esaltata godendo nella vergogna – a quel punto l'ufficiale le introdurrà il primo degli ovuli che le pendono sulle natiche”
“Oddio! Mi farà male?” - si domanda con apprensione la giovane
Panucci sembra leggerle nel pensiero, o forse le interpreta bene l'espressione timorosa degli occhi: “il numero degli ovuli introdotti rappresenta la sua dedizione alla causa e la capacità di trattenerli dentro di sé simboleggia la sua autodisciplina... oltre che – sorridendo – esaltare la forma dei sue magnifici glutei nello sforzo muscolare di non farli uscire; non sarà comunque un'esperienza spiacevole, anzi a quello che mi riferiscono chi ha già superato la prova di ammissione – lanciando uno sguardo di compiacimento al tenente Laganelli – può avere anche una sua notevole voluttà; quando l'introduzione di un ovulo le farà provare una sensazione diversa, di cui noi ci accorgeremo sicuramente, significherà il termine del test e l'ufficiale che l'ha introdotto sarà considerato il vincitore di questa specie di gara; ovviamente in qualsiasi momento lei o suo marito potrete interrompere la prova ed evitare il suo arruolamento”
Titubante Stefania al ritmo musicale diffuso continua la sua danza d'esibizione finché si accende la lampada del tenente colonnello Del Neri.
“Ecco il primo fortunato – è sempre Panucci che funziona da regista istruttore – forza Stefania è a lui che deve mettere ora a disposizione il suo culetto sexy”
In contemporanea sia il generale che Stefania lanciano un'occhiata al capitano Allison senza rilevare peraltro alcuna reazione degna di nota.
La ragazza si sposta con lo sgabello, seguita automaticamente dal fascio luminoso probabilmente programmato per seguirne i movimenti, ed docilmente sottomessa alle istruzioni ricevute, si posiziona davanti al colonnello, si gira, flette il busto in avanti e appoggia le braccia sul piano di seduta assumendo quindi, per effetto anche degli alti tacchi a spillo indossati, una impertinente posizione di offerta del suo conturbante posteriore e restando in timorosa attesa degli eventi.
Non passa un secondo che sente le dita dell'uomo carezzarle la curvatura dei glutei, introdursi nel solco, spostare il filo del tanga e divaricare dolcemente le due morbide curvature per mettere in luce il recondito forellino anale.
“mamma mia adesso ci siamo” – pensa impaurita e nel contempo eccitata per il trattamento che subisce
Il Del Neri stacca il primo degli ovuli e lo fa scorrere fino all'estremità del filamento che lo trattiene, sollecita sfiorandone con i polpastrelli il bordo dell'inizio della cavità anale della ragazza, che istintivamente si protende verso l'uomo offrendosi ancor più e vi appoggia una delle punte dell'ovulo per oliato.
Stefania chiude gli occhi mordendosi le labbra in attesa del dolore.
Il colonnello con il dito medio spinge dolcemente ed in maniera molto lenta l'ovulo all'interno non provocandole alcun fastidio, ma donandole un piacevole senso di penetrazione che esalta la sua femminilità.
“...però... il generale aveva ragione... non è un'esperienza negativa... - pensa tra sé mentre serra le natiche per trattenere il corpo estraneo e si riporta ancheggiando verso il centro del semicerchio dei suoi spettatori.
L'operazione si ripete con il generale Avancini, il tenente colonnello Filiberti, il generale Panucci stesso in modo che ha anche la possibilità di intuire il carattere di ciascuno dal modo la penetrano, chi dolcemente quasi come un atto d'amore, chi con decisione pensando solo a svolgere l'azione unicamente dal proprio punto di vista, chi in maniera distaccata e meccanica provocandole sensazioni diverse.
Il suo muoversi ed offrirsi è in continuo miglioramento dal punto di vista del rendersi sempre più desiderabile ed ormai ogni timore, remora o pudore è superato manifestando una volontà ad offrirsi che eccita sempre più i seppur anziani maschi. Intuisce nel contempo, con sommo piacere, il fastidio del marito nel vederla così spudorata e disponibile.
I complimenti piccanti ma non volgari alla sua avvenenza da parte degli ufficiali superiori si sprecano ed il verificare poi come Nicola, la cui presenza non limita assolutamente i comportamenti degli anziani ufficiali, non abbia il coraggio di ribellarsi ad una situazione umiliante per il suo ruolo di marito, la eccita enormemente spingendola a “civettare” con gli spettatori della sua impudica esibizione.
I piccoli ovuli introdotti sono quattro e la sensazione che prova è di essere penetrata da un pene che deve però trattenere dentro di sé per cui i muscoli dei glutei sono in continua tensione con l'effetto di protendere verso l'alto il sedere ed esaltare quindi ancor più il suo splendido fondoschiena.
Si illumina la lampada del generale Deasmundis, uomo di aspetto giovanile nonostante l'età e sicuramente affascinante ed intrigante; è quindi con particolare piacere che Stefania gli offre le terga flettendo il busto ed offrendosi all'ennesima profanazione con evidente malizia.
Prima di iniziare l'operazione don l'ovulo Deasmundis, con entrambe le mani le accarezza i glutei esplorandone la curvatura e saggiandone con lievi strizzatine del polpastrelli la consistenza volendo gustarsi in ogni senso la parte anatomica che la ragazza gli mette generosamente a disposizione
“hai proprio un delizioso ed arrapante culetto – le mormora a mezza voce mentre continua stringerle le morbide curve percorrendole anche i fianchi
“mmmh... mmmh - dal piacere Stefania mugula in silenzio dentro di sé – certo che questo ci sa proprio fare...”
Quando ritiene che l'esplorazione e la manipolazione sia sufficiente anche Deasmundis afferra un ovulo, lo posiziona sul fatidico forellino ed inizia a farlo lentamente girare per stimolare ancor più l'apertura e ritardarne l'introduzione quasi volesse sia la ragazza a richiedere a voce di essere penetrata.
La libidine di Stefania infatti aumenta ed asseconda i movimenti dell'uomo elevandosi quasi sulle punte dei piedi per spingergli contro ed offrirgli maggiormente il culo praticamente nudo.
Vedendo la disponibilità della ragazza l'uomo spinge quindi con forza e quasi violentemente l'ovulo all'interno facendo sussultare Stefania che non riesce a trattenere dei gemiti “aaah … mmmhh..” assai rivelatori.
Come se non bastasse appena introdotto il nuovo elemento della serie che amplifica ulteriormente la penetrazione del canale retto, gli ovuli iniziano a vibrare elevando parossisticamente l'eccitazione del magnifico corpo seminudo al punto che la giovane inizia a manifestare apertamente le sue piacevoli sensazioni mediante l'aumento affannoso del respiro ed i mugolii continui.
“Evidentemente al generale Deasmundis – commenta Panucci – è toccato l'ovulo programmato ad attivare la vibrazione per cui risulta lui il vincitore e che avrà l'ultima parola nel caso di parità nella decisione per il superamento della prova di ammissione, anche se non mi sembra che finora possano sorgere discussione in merito alle capacità seduttive della nostra Signora Allison”
“Normalmente a questo punto prassi vuole che il fortunato ritiri la posta in denaro ed il suo premio sia integrato dalla visione che la ragazza gli offre scoprendosi per lui la sua bellezza più nascosta – il tono del generale Panucci è ora privo di qualsiasi nota impositiva ed anzi precisa – ma nel suo caso non reputo sia necessario”
Stefania lancia un'occhiata a Nicola che sia con lo sguardo che con un muto cenno del capo le invita ad interrompere qui la sua esibizione, ma ormai niente di quello che il marito le chiede può essere tranquillamente accolto e lentamente alza il busto e si gira verso il generale Deasmundis appoggiandosi languidamente allo sgabello e vincendo anche l'ultima traccia di pudore rimastale afferma:
“Senza alcuna puntata in denaro non mi sembra giusto privare il vincitore anche della parte estetica della vincita”
“Caro Nicola hai finito di farmi fare quello che vuoi tu – pensa fra sé - e poi la situazione mi eccita troppo con questi vecchi maschi che sbavano mangiandomi con gli occhi”.
Con un dolce e malizioso sorriso afferra i filamenti sui fianchi e con voluttà li abbassa fino a metà cosce donando al generale la visione del suo pube rasato e cosparso dall'olio emolliente che ne accentua le forme; non contenta divarica leggermente le gambe per esaltare ancor più l'offerta della sua nuda zona pelvica.
Ciò che non ha preventivato è però lo spirito d'iniziativa del vecchio stratega che affascinato dalla visione non si limita a gustarla solo con gli occhi.
“Signora ha proprio una bella passerotta grassoccia ed appetitosa” esclama il generale e mentre tutti i presenti seguono in silenzio la scena allunga la mano iniziando a carezzarla sapientemente.
“Oddio mi sta toccando – pensa Stefania – e ora che faccio?”
La mano di Deasmundis continua a sfiorarla muovendosi su e giù con l'indice e l'anulare che le scorrono sulle grandi labbra mentre il medio con una maggior pressione sembra intenzionato ad allargarsi la via verso l'interno.
Stefania si abbandona alle dolci sensazioni chiudendo gli occhi e con le mani dietro il sedere si appoggia allo sgabello offrendosi ancor più e facilitando maggiormente l'azione del generale.
La vagina è ormai rorida degli umori provocati dalla manipolazione ed il dito è ormai dolcemente penetrato e continua a stimolarla sapientemente.
La continua vibrazione degli ovuli nel condotto anale e la mano che si è impadronita del suo pube la stanno facendo andare fuori di testa, nella sua mente è scomparsa la consapevolezza di essere quasi nuda alla presenza di suo marito e degli altri per lei esiste solo il dito di Deasmundis che la sta sempre più penetrando alla ricerca dolcemente frenetica del suo clitoride che non aspetta altro che di essere manipolato.
Tutta la sala percepisce chiaramente la sua esaltazione denunciata dai capezzoli allungatisi e tesi nello spasmo dell'eccitazione, dal suo respiro voluttuosamente affannoso e dai sommessi gemiti di piacere che inconsapevolmente emette.
Quando poi la mano raggiunge il clitoride e lo pinza fra i due polpastrelli ruotando le fa raggiungere l'orgasmo ed il gemito si trasforma di un urlo soffocato mentre tutto il magnifico corpo viene scosso da un forte fremito di piacere.
Quando, passata l'onda di voluttà, Stefania riprende cognizione sente Deasmundis che le slaccia i nodi dello slip levandoglielo, facendole uscire velocemente gli ovuli dal retto e donandole così un ultimo fremito di piacere:
“Signora in sostituzione della mancata posta in denaro mi prendo queste sue mutandine come premio, trofeo e ricordo della sua magnifica performance”
Stefania resta così nuda vestita solo dei suoi tacchi a spillo, dei vermiglio orecchini e dei brillantini cosparsi sul suo seno che continua ad alzarsi ed abbassarsi nell'ansimo del suo respiro rendendola per i maschi, che stanno continuando a percorrere con gli occhi il suo splendido corpo completamente esposto, una preda sempre più desiderabile.
“Direi che la prova di arruolamento sia stata pienamente superata e che lei possa essere sia considerata ammissibile a giudizio unanime della commissione; ho dato disposizioni affinchè siano recuperati i suoi vestiti e se segue il tenente Laganelli potrà ricomporsi per essere riaccompagnata” conclude il generale Panucci togliendola così da una situazione che cominciava ad imbarazzarla non sapendo come muoversi.
Capitolo I° - tradimento scoperto
Il capitano Allison di origini irlandesi entra nella sala bar del circolo ufficiali della Brigata corazzata dove ormai da diversi anni comandava un gruppo di carri, accolto dai saluti di diversi colleghi che, fuori servizio, erano seduti ai tavoli.
La caserma era molto grande e il circolo ufficiali della Brigata, in considerazione del numero dei suoi fruitori, era uno dei più grandi ed attrezzati dei reparti corazzati ai piedi delle Ardenne e forse dell’intera Francia.
Nicola Allison è sempre stato un impenitente “don Giovanni” e tutt’ora, benché sposato da pochi anni con Stefania, un'affascinante ragazza parigina di origini polacche, non disdegnava qualche fugace avventura galante, anzi tali “scappatelle”, come lui le definiva, avevano una certa frequenza.
Stefania, un po’ per l’abilità del marito nel nasconderle questi suoi tradimenti e soprattutto per una sua difesa inconscia si rifiutava di vedere e di voler ammettere che Nicola ricercasse all’esterno del loro rapporto quale piccante svago.
Questa sua volontà di non riconoscere apertamente la realtà di un marito “farfallone” faceva imbestialire Elena, la sua più cara amica e confidente, che inutilmente cercava di farle aprire gli occhi.
Allison saluta alcuni colleghi ed il comandante tenente colonnello Mascarani che si trovano nel circolo in quanto in mattinata deve partire in trasferta di qualche giorno per una breve missione a Parigi al fine del ritiro di alcune documentazioni d’istruzione riguardanti le prossime esercitazioni della brigata corazzata Centaur da effettuarsi in coordinamento con gli analoghi reparti corazzati tedeschi ed inglesi nell’ambito del programma di affinamento del coordinamento interforze fra i vari paesi alleati.
Nell’occasione di questo breve soggiorno nella capitale il capitano è riuscito a convincere Yvonne, un’affascinante e single manager di un’azienda a Parigi, sua ex compagna dei tempi del liceo che aveva sempre dimostrato un debole per lui, ad ospitarlo per qualche notte nel suo lussuoso appartamento a Montparnasse, con la segreta speranza e convinzione di condividere assieme, oltre ai ricordi dei tempi della scuola, anche qualche piacevole momento di trasgressivo divertimento.
Quello che non può immaginare era che Elena si è prefissata di smascherarlo agli occhi di Stefania con una determinazione degna di miglior causa e per questo si è procurata, da un suo assiduo corteggiatore esperto in elettronica, una cimice da registrazione che è riuscita a collocare nel piccolo vuoto bossolo unito al cellulare di Nicola dal quale il capitano non si separa mai ritenendolo il suo più potente portafortuna.
Naturalmente la missione a Parigi, per quanto riguardava gli aspetti privati, per Nicola, fedele al motto “…ogni lasciata è persa…”, si rivela un successo superiore alle attese e la cimice immagazzina una serie di dati, dai colloqui d’approccio ai dialoghi di corteggiamento, dalle proposte più ardite ai sospiri, rumori e gemiti inequivocabili, che non lasciano spazio ad alcuna possibilità di dubbio su quanto avvenuto fra il focoso capitano e l’avvenente ex compagna di scuola.
Quando Elena, durante una delle sue consuete visite in casa Allison, recupera furtivamente senza essere vista la cimice nascosta e successivamente a casa ascolta le registrazioni, si stupisce lei stessa del successo della sua iniziativa che rivela palesemente la natura fedifraga del marito di Stefania.
La sua rabbia di donna nei confronti del comportamento di Nicola era alimentata dalla cognizione di come Stefania si fosse dedicata al marito in maniera totale rinunciando e reprimendo una parte della sua personalità. Fin da bambina Stefania aveva studiato danza moderna, sognando di diventare una famosa ballerina, e ciò aveva sviluppato l’innata sua sensualità che traspariva nei gesti, sempre morbidi e vellutati, e nel modo di muoversi, elastico ed elegante, come una pantera rilassata, il tutto in maniera del tutto fuori dalla sua volontà conscia e senza alcuna forma di esibizionismo. Anzi lei, soprattutto dopo il matrimonio, cercava di nascondere la bellezza del suo corpo da danzatrice, con abiti estremamente sobri e castigati ed evitava ogni occasione per mettersi in mostra.
Tutto ciò irrita Elena, soprattutto in considerazione dell’atteggiamento di Nicola, che da maschilista profondo, non vede il tesoro a lui dedicato e cercava fuori dalle mura di casa quello che invece ha a portata di mano.
Con in mano la registrazioni, che denunciano inequivocabilmente il tradimento di Nicola, Elena fissa un appuntamento con Stefania per metterla al corrente di tutto.
“Hai visto che non erano solo malignità mie? Mi sembra che quanto hai sentito non lasci alcun dubbio sulla vera natura del tuo Nicola!”
Elena, nel riservato separé di un anonimo bar dopo aver mostrato fatto ascoltare tutto il materiale raccolto ad Stefania, fissa l’amica osservandone le reazioni emotive, che però tardano ad arrivare almeno nelle loro manifestazioni esteriori.
Gli unici segnali del turbinio di emozioni che sconvolgono la giovane donna sono la vacuità dello sguardo ed un lieve incontrollato tremolio del labbro inferiore.
Dopo diversi minuti di silenzio, con voce atona Stefania non riesce che a spiaccicare un confuso:
“…a…avevi ragione.. …la la… lasciami un po’ di tempo per… per rifletterci su… v… vorrei restare sola…”
“senti questo proprio non mi sembra il caso; …adesso devi distrarti un po’, …devi pensare solo a te stessa; non ho nessuna intenzione di lasciare che tu ti rinchiuda in casa a pensare o peggio a piangere; per sabato sera sono stata invitata da Alberto Scansani, quel bel tenentino di origini italiane dell’autoparco che so che ti piace…”
“…co.. cosa stai dicendo?...” la interrompe Stefania visibilmente imbarazzata ed arrossendo sensibilmente a comprova di come Elena abbia colpito nel segno avendo intuito quello che lei non era riuscita a confessare neppure a sé stessa
“non fare la santarellina, che ho capito benissimo da come lo guardavi ultimamente e credo anche lui ti abbia notato! Ti dicevo che mi ha invitata, con Enriette, Claudine …ed altre signore… come ha detto lui ad una specie di festa di benvenuto ad alcuni ufficiali inglesi che saranno ospiti per alcuni giorni del comando Brigata; è per sabato sera a quel pub riservato di rue Libergier e tu verrai con me; adesso andiamo in qualche negozio a comprarti qualcosa da metterti che non ti faccia sembrare una suora o un’educanda, anzi qualcosa di conturbante che sappia farti ammirare anche da altri uomini oltre al tuo Nicola: un vestitino corto corto ed un paio di scarpe con tacco alto da donna sexy”
“…ma sei impazzita; non crederai che sia capace di andare in giro vestita con una mini e mi presenti così ad una festa in cui non sono stata invitata direttamente!”
“Guarda credo che Alberto mi abbia invitato nella speranza di averti assieme a me; lo sai che più volte l’ho sentito fare apprezzamenti su di te: sulla tua bellezza, sul tuo modo sensuale di muoverti, ha proprio usato il termine “sensuale” dicendo che al solo vederti camminare per strada gli si accelera il sangue nelle vene”
Stefania lusingata sorride lievemente con un atteggiamento di soddisfazione che Elena interpreta come un incoraggiamento alle sue iniziative. Quando però si tratta di uscire per comperare il vestito Stefania è irremovibile e l’amica non riesce ad impedirle di rientrare a casa.
“va bene testona, vuol dire che andrò da sola a far compere, ma non pensare che rinunci a portarti al benvenuto agli “inglesi”, mi farò sentire domani o dopodomani!”
Elena, decisa come al solito nelle sue idee, nei ricercati negozi del centro acquista un miniabito aderente che esalta le forme femminili e lascia le gambe quasi completamente scoperte, di un raffinato color verde che ben si intona con il caldo color biondo dei capelli di Stefania e con i suoi splendidi occhi azzurro/verdi; non paga per completare sceglie un paio di sandali con allacciatura a lunghi lacci da avvinghiare alle caviglie, tipo ancella romana, ed un sottile altissimo tacco che conferisce un tocco decisamente sexy all'insieme. Si fa poi confezionare il tutto come un pacco regalo che si premura di consegnare ancora in serata all'amica.
Stefania accetta il pacco, ma ribadisce che non avrebbe certo accettato l'invito all'incontro con gli inglesi.
Quando però Nicola le comunica che anche per il prossimo fine settimana, a pochi giorni dal sabato fissato per il ritrovo al pub di rue Libergier, si sarebbe dovuto recare a Parigi Stefania non manifesta al marito alcuna reazione negativa, ma dentro di lei la rabbia esplode in maniera devastante e appena Nicola la lascia sola si premura di avvisare Elena che avrebbe accettato l'idea dell'amica di accompagnarla alla festa.
Capitolo II° - serata inconsueta
Quando Elena, la sera fatidica, si presenta a casa dell'amica resta senza fiato per la trasformazione; Stefania è a dir poco fantastica: con i capelli fintamente scarmigliati ed un sapiente filo di trucco, ha indossato il vestitino, corto come mai ne aveva portato uno, che la fascia e mette in risalto le sue curve perfette; i sandali con gli alti tacchi a spillo slanciano divinamente le sue splendide gambe quasi completamente in mostra;
“come ti sembra che sto?” rivolgendosi all'amica in tono un po' malizioso avendo capito chiaramente di aver favorevolmente impressionato
“sei incredibilmente sexy! se hai deciso di far conquiste credo che questa sera nessun uomo abbia scampo”
“guarda che mi vergogno un po'! non sono mai uscita con una gonna così corta”
“le tue gambe sono stupende e meritano di essere finalmente ammirate anche da qualcun altro...oltre che dal tuo Nicola... dai vieni che la serata è nostra”
Coprendosi con una raffinata mantella che scende ben sotto le ginocchia nascondendo il suo nuovo look conturbante Stefania si avvia assieme all’amica, con un certo batticuore per la trasgressione che sente di compiere.
Il locale dove erano attese più che un pub era arredato come un club privato: luci soffuse, una piccolo banco bar, una serie di tavoli con poltroncine a semicerchio rivolti verso un piccolo palco illuminato da un faro ad effetto “occhio di bue” dove si sta esibendo una giovane cantante con melodici pezzi da night.
Fra i presenti non molto numerosi, una ventina di persone a maggioranza giovani ufficiali con qualche ragazza, Stefania nota subito Alberto in compagnia di alcuni giovani che, benché in borghese, sono subito distinguibili come i militari anglosassoni ospiti.
Appena entrate e dopo aver depositato in guardaroba i loro soprabiti Elena e soprattutto Stefania sono subito notate per la loro avvenenza e Alberto prontamente si alza per accoglierle ed accompagnarle al proprio tavolo.
Nell’attraversare il locale Stefania può notare come molti occhi maschili seguano il suo incedere: i tacchi a spillo valorizzano le gambe generosamente scoperte dal miniabito e la obbligano a protendere le sue rotondità posteriori facendole ondeggiare sensualmente, il viso d’angelo e le sinuose forme del corpo formano un insieme che la rendono estremamente sexy e desiderabile.
Il viso le se imporpora dall’emozione nel sentirsi al centro dell’attenzione e per la vergogna del suo abbigliamento così inusuale per lei; sedendosi il suo imbarazzo cresce in quanto si rende conto di non poter evitare al bordo inferiore dell’abitino di risalire e lasciare vedere gran parte delle cosce; cerca di coprirsi con la tovaglia ma non essendo sufficiente per cui usa un tovagliolo aperto sulle ginocchia.
L’interesse dei maschi è palpabile e le discrete, ma decise piccole attenzioni che iniziano a rivolgerle non fanno che lusingarla ed aumentare il suo intimo piacere di essere ammirata.
La serata continua in modo piacevole, allietata anche da alcune bottiglie di frizzante champagne ordinate dagli ufficiali che contribuiscono a rendere più disinvolta la conversazione ed aumentare l’intensità delle manifestazioni di ammirazione nei confronti delle ragazze in cui Stefania la fa da padrona, forse anche per la novità della sua presenza in un ambito leggermente trasgressivo e senza la presenza del capitano Allison.
Gli occhi grigi di Alberto sembrano non riuscire a staccarsi da lei, con suo notevole compiacimento, ma al tavolo altri due maschili occhi magnetici sembrano cercare i suoi incutendole una sorta di preoccupazione ed interesse che la turba.
Si tratta, come aveva capito durante le presentazioni, di un amico di Alberto e Elena: Eduard; un inquietante artista di spettacolo dotato, a quel che si dice, di notevoli capacità ipnotiche che usa nei suoi shows assieme alle altre sue potenzialità di illusionista.
Stefania su tali capacità nutre seri dubbi e cerca di rimanere indifferente all’evidente interesse che Eduard manifesta nei suoi confronti, anche se si sente in qualche misura attratta dalla particolarità del personaggio.
Quando Alberto informa gli ospiti inglesi che Eduard fra poco si sarebbe per loro esibito in un piccolo spettacolo di illusionismo ed ipnotismo Stefania non riesce a trattenere un debole sorriso di incredulità, subito notato dall’interessato.
“Signorina, non crede all’ipnotismo?” la apostrofa Eduard
“Ma…veramente…questo tipo di fenomeni paranormali mia lasciano un po’ perplessa; non dico di non crederci… faccio solo un’estrema fatica a prenderli seriamente…”
“…ha, ha..” si limita a constatare Eduard
Quando la cantante si ritira dal palco Eduard prende posizione sotto i riflettori per presentare il proprio spettacolo di magia e ipnotismo, rivolgendosi poi verso il tavolo di Alberto, annuncia:
“Come ogni mago ho però bisogno di una valletta che mi aiuti e collabori; per una maggior genuinità ed effetto nelle mie serate invito sempre una ragazza fra il pubblico, scegliendola ovviamente la più carina; non me ne vogliano le altre, ma questa sera credo non ci siano dubbi che alla signorina Stefania spetti la palma della più attraente fra le presenti;
Stefania sbianca in viso per l'imbarazzo sentendosi coinvolta così direttamente e con sguardo atterrito cerca un aiuto negli occhi di Elena tentando inutilmente di sottrarsi alla richiesta dell'artista che la vede trascinata in una situazione che mai si sarebbe sognata di dover subire.
“Stefania è poi anche indicata a partecipare - incalza ancora Eduard - in quanto ha appena affermato di non essere convinta delle possibilità e delle potenzialità dell'ipnosi, quindi è un soggetto ideale per sottoporsi all'esperimento non essendo sospettabile di “combine” con il sottoscritto e quindi la prego di raggiungermi sul palco!”
Elena non sembra rispondere alla muta richiesta d'aiuto rivoltale con occhi supplichevoli ed anzi, sorridendo la invita ad accogliere l'invito di Eduard, dando inizio ad un coro di “Stefania, Stefania” che coinvolge tutti gli avventori e costringe l'imbarazzatissima amica ad alzarsi, attraversare la sala donando ai presenti ancora una volta lo spettacolo delle sue gambe scoperte fino al limite della decenza e del suo incedere sugli altissimi tacchi che le facevano ondeggiare sensualmente il sedere, e raggiungere tremante il palco.
Capitolo III° - ipnosi maliziosa
Sotto la luce dei riflettori il batticuore di Stefania aumenta vertiginosamente in quanto si rende conto di avere addosso tutti gli occhi maschili della sala che possono così ammirala in ogni particolare del suo splendido nuovo look.
“Il mio primo numero – annuncia Eduard – sarà di liberare Stefania del suo evidente disagio mediante l'ipnosi al fine anche di renderla estremamente collaborativa per il proseguo del nostro spettacolino”
La fa sedere, ricerca i suoi occhi ed inizia l'annunciata seduta di ipnosi, ammaliandola con il suo sguardo magnetico e sussurrandole in modo tale che solo lei possa udire le sue parole.
“Guardami ed ascoltami bene!
Devi cercare di rilassarti ed abbandonare tutte le tue remore moralistiche; devi cambiare il tuo modo di essere che ti rende timida ed impacciata impedendoti di sentirti realizzata.
Guardami ed ascoltami bene!
Sei bellissima e devi essere orgogliosa dell’ammirazione che susciti. Come ogni femmina ambisci ad essere desiderata ed ammirata da ogni maschio.
Guardami ed ascoltami bene!
Non devi nascondere il tuo magnifico corpo con vestiti che non gli rendono onore e non lo valorizzano. Per te deve essere un piacere lasciarti guardare ed esibirti per chiunque voglia godere della tua bellezza.”
Mentre pronuncia questo discorso lo sguardo di Eduard non lascia scampo agli occhi di Stefania che sembra impietrita in quanto le parole sembrano andare a toccare le sensazioni più profonde e nascoste che in questo periodo, per la scoperta dei tradimenti del marito, le stanno turbinando nell’animo.
“Guardami ed ascoltami bene!
Devi lasciare che l’esibizionismo presente in ogni donna prorompa liberamente senza reprimerlo o soffocarlo. Io sono qui per valorizzarlo ed aiutarti a farti ammirare come il tuo sex appeal richiede a gran voce.
Guardami ed ascoltami bene!
Tu hai nel profondo un desiderio di trasgressione ed una voglia di mostrarti come mai hai fatto, che spinge pressantemente per uscire allo scoperto. Non devi aver paura di soddisfare questi tuoi desideri profondi.
Guardami ed ascoltami bene!
Ora ti consegno un costume di scena; mentre io proseguo nella presentazione devi recarti in uno dei camerini qui dietro il palco ed indossarlo, ovviamente sotto i tuoi vestiti, e raggiungermi poi nuovamente per proseguire lo spettacolo. Sono sicuro che indossandolo proverai un fremito di piacere. Ora vai!”
Eduard prelevandolo dal suo armamentario di scena consegna ad Stefania un piccolo pacchetto.
La giovane, con uno sguardo vacuo e come inebetita, prende il piccolo involucro che le viene offerto e si dirige ubbidiente verso i camerini sul retro.
Stefania, rinchiusasi nel camerino, apre l’involucro e strabuzza gli occhi: il costume che le è stato proposto di indossare non è altro che un triangolo di morbida pelle che a malapena copre il pube trattenuto nella parte superiore da un filamento elastico da allacciarsi ai fianchi, dove sono posizionati due piccoli, ma squillanti campanellini, e nella parte inferiore un altro filamento da annodarsi al precedente sulle reni e che scompare fra i glutei lasciando le natiche completamente scoperte; per i seni vi sono due piccoli pendenti, anche loro in pelle con un campanellino ciascuno, formati da un morbido anello adesivo da porre attorno a ciascun capezzolo da fine di esaltarlo più che coprirlo. Un costume che la lascia praticamente nuda, ad eccezione del pube, ma che con i campanelli e gli anelli da dove sbucano i carnei fiori dei capezzoli attirano in maniera elevata l’attenzione sulle sue morbide curve e che si intona perfettamente con i suoi sandali a spillo con i lacci alle caviglie donandole un aspetto da conturbante antica schiava votata al piacere dei maschi.
Un fremito, non sa se di piacere o di terrore, le percorre la schiena al solo pensiero di indossare quanto ha fra le mani.
La sua naturale pudicizia le impone di escludere tale ipotesi, ma la rabbia del tradimento del marito, il discorso ipnotico di Eduard, una maliziosa civetteria che sente crescere dentro e la visione dei grigi occhi di Alberto che non la lasciavano un istante la spingono ad una decisione che qualche giorno fa avrebbe ritenuto folle.
Si libera dei vestiti e indossa, se così si può dire, il costume consegnatole da Eduard ammirandosi poi compiaciuta allo specchio che le rimanda un immagine talmente conturbante che compiaciuta pensa:
“se fossi un uomo mi ecciterei al solo guardarmi”
Si riveste poi accuratamente coprendo con la propria biancheria il tanga ed i ciondoli e, con un battito di cuore accelerato per l’emozione di non sapere esattamente cosa l’aspetti, rientra sul palco al fianco di Eduard.
L’emozione che prova nel trovarsi su di un palco esibita nel suo miniabito davanti ad una sia pur limitata platea, la sensazione che le procura il sapere di avere sulla pelle il trasgressivo costume indossato, sentirsi avvolta da tutti gli sguardi maschili della sala ed in particolare da quello del bel tenentino che la sta divorando con gli occhi, le dà una scarica di adrenalina pazzesca; sente il cuore andare a mille ed il respiro farsi quasi affannoso.
“Bentornata finalmente – la accoglie Eduard – ora credo tu possa iniziare ad aiutarmi.”
“cosa devo fare?” – chiede timidamente
“non ti preoccupare che di volta in volta ti darò istruzioni per il tuo compito di valletta che è quello soprattutto di deliziare gli occhi maschili presenti in sala”
Lo spettacolo prosegue quindi con diversi divertenti numeri di illusionismo ben mascherati dall’abile artista come giochi di magia in cui Stefania collabora tranquillizzandosi sul suo ruolo nello spettacolo che finora si è limitato alla sola presenza decorativa con qualche piccola partecipazione alla scena, ma senza alcun coinvolgimento sostanziale; il fatto poi di essere in “trance ipnotico” la facilita nel mascherare le sue emozioni.
“ora però – annuncia Eduard - è giunto il momento di verificare le potenzialità e gli effetti dell’ipnosi su Stefania, soggetto che come ricorderete è poco convinta delle mie capacità e, mi dicono, persona molto seria e riservata, direi quasi timida e poco incline a mettersi in mostra, come è stato dimostrato poco fa quando abbiamo faticato a convincerla a salire su questo palco; mi raccomando ricordatevi questo che vi ho appena comunicato nel proseguo della dimostrazione”
Porge quindi alla giovane delle carte da gioco e le ordina:
“prendi questo mazzo, gira fra i tavoli ed invita qualcuno del nostro pubblico a prelevare una carta tenendola ben nascosta in modo che nessuno, oltre all’interessato possa vederla”
Stefania, con la sua andatura provocante, effetto delle sue calzature e del suo naturale modo di muoversi esegue quanto richiesto soddisfando così la voglia dei più di vedersela sfilare più da vicino e il fatto che tutti se la stessero mangiando con gli occhi non poteva che eccitare la ragazza già turbata dalla situazione, anche se Stefania sembrava si muovesse come in trance sotto effetto dell’ipnosi.
Al termine della distribuzione Stefania rientra sul palco
“La carta di valore più alto fra quelle scelte è un Re di picche che è stata scelta dal giovane sottotenente seduto al tavolo in fondo – annuncia Eduard invitando l’interessato a mostrala – come tutti potete vedere l’ufficiale ha in mano proprio il Re di picche e se qualcuno ha una carta di valore più alto si alzi e mi sbugiardi!”
Nessuno controbatte.
“Come avete visto ho indovinato la carta ed il soggetto con il valore più alto, ma non solo ora, con un procedimento telepatico, cercherò di indovinare come il tenente gradirebbe continuasse il nostro spettacolo; raccomando al giovane, che non conosco assolutamente, di mantenersi rilassato e con la mente sgombra da pensieri preoccupanti mentre io cercherò di entrare nei suoi angoli più reconditi” – finge quindi uno sforzo mentale ed esclama al termine – “perbacco! il suo desiderio riguarda la nostra valletta che vorrebbe fosse ancora più conturbante, e più esibita magari ambirebbe lei si producesse in uno strip-tease…
Stefania si sente mancare e sta entrando in confusione mentale non riuscendo a capire dove intenda andare a parare Eduard e come lei stessa vorrebbe si evolvesse la situazione. Ha notato subito come gli occhi di Alberto si sono immediatamente accesi nel sentire la proposta avanzata facendola sorridere di soddisfazione; si sente morire dalla vergogna all’ipotesi di diventare protagonista di uno spogliarello, ma nel contempo brividi di piacere la percorrono al pensiero di doversi esibire spudoratamente, magari restando con addosso solo il costume di Eduard.
La sua parte razionale le sta gridando:
“ribellati subito a questa indecente proposta, ricordati che sei pur sempre una signora sposata”
La sua componente emozionale invece:
“hai visto come i maschi ti stanno mangiando con gli occhi? Alberto continua a guardarti adorante e tu “sotto ipnosi” DEVI obbedire al tuo padrone, qualsiasi cosa ti obblighi a fare, fosse anche di spogliarti nuda; quale occasione migliore per farti guardare ed ammirare?”
Eduard le si avvicina, le cerca gli occhi con il suo sguardo magnetico e le sussurra:
“forza Stefania è il tuo momento! guarda come hai in pugno tutto il pubblico, stai per diventare la star della serata!
Le prende delicatamente la mano e la sospinge davanti a sé vicino al bordo anteriore del palco nel pieno del fascio luminoso della luce di scena.
“Carissima – rivolgendosi anche alla sala – come sai per noi artisti il pubblico è padrone assoluto; che ne dici allora di soddisfare il desiderio – con un sorriso sardonico - del nostro vincitore offrendoci uno show fuori programma? Direi che potresti cominciare sfilandoti quell’abitino che mi sembra un po’ stretto e ti leghi troppo nei movimenti! – strizzando l’occhio al pubblico in cerca di un consenso che sembra proprio unanime, almeno nella parte maschile
Ad Stefania gira la testa dall’emozione, ha il cuore a mille e la salivazione azzerata, le sembra di essere sull’orlo di un’alta falesia sopra uno splendido mare che la spaventa e l’attrae contemporaneamente, indecisa se buttarsi oppure no! Lancia un completo giro di sguardo verso il pubblico che intravede un po’ accecata dal fascio luminoso che l’investe;
“Stefania tu sei completamente pazza” si sussurra mentalmente e con lo sguardo sgomento, pensando agli occhi di ghiaccio di Alberto, si getta nel baratro.
Le mani lentamente si librano nell’aria e vanno a slacciare ad uno ad uno i bottoncini della chiusura dell’abitino; al termine dell’operazione, con un sinuoso movimento delle anche cerca l’aiuto di Eduard il quale, afferrando il bordo inferiore all’altezza delle cosce, fa scendere a terra l’esigua stoffa che la vestiva lasciandola coperta dal solo raffinato baby doll in seta bianca che, con una sapiente svasatura ed un’ampia scollatura, accentua le perfette forme femminili della ragazza. L’indumento in alto è retto solo da due sottili strisce di seta annodate sulle spalle nude ed in basso svolazza gaiamente mostrando completamente le magnifiche gambe e addirittura scoprendo una piccola parte delle mutandine.
L’occhio di bue fa un giro per la sala per illuminare i visi estasiati del pubblico e lasciar sapiente un attimo di oscurità sul palco per permettere a Eduard di raccogliere l’abito e lasciare libera Stefania, quando il fascio di luce la investe nuovamente, di piroettare lentamente su invito del suo dominatore ipnotico, affinchè la sua affascinante figura possa essere osservata da ogni lato. Nel sapiente volteggio Stefania non si lascia sfuggire l’occasione di osservare le reazioni del suo bel tenentino che risulta essere uno dei più attenti a quanto accade sul palco.
“La nostra valletta è splendida – prosegue Eduard dopo aver lasciato che il pubblico si gustasse lo spettacolo che Stefania sta offrendo nel suo succinta abbigliamento – ma credo che potrebbe offrirci qualcosa di più da vedere”
Le mani dell’uomo si posano dolcemente sui nodi che sorreggono il piccolo indumento in seta che copre esiguamente il fremente busto di Stefania la quale, sempre più risucchiata in un vortice di spudorato esibizionismo, si sente percorsa dai continui brividi di piacere per l’evolversi eccitante della situazione. Eduard infatti continua ad incalzare:
“Non credete anche Voi che quest’indumento di seta possa rappresentare un impaccio per la sua attività a servizio delle nostre magie?”
Le mani con sapiente lentezza sciolgono i nodi delle fettuccine di sostegno ed anche il baby-doll, accarezzando le morbide curve e scorrendo sulla pelle fremente, scivola a terra.
Lo spettacolo offerto da Stefania ormai rimasta coperta solo dalla sua deliziosa lingerie intima color lilla è mozzafiato: il piccolo reggiseno a balconcino le solleva le tette esibendole in maniera sfrontata e si intravede il bordo superiore degli anelli dei pendenti che circondano i capezzoli, mentre le mutandine coprono la zona pelvica senza lasciar indovinare il resto del costume; i sandali a lacci esaltano il glamour dello splendido e perfettamente proporzionato corpo della ragazza.
Stefania è travolta dalle emozioni che la sua esibizione le sta facendo provare: vergogna, esaltazione, eccitazione è in uno stato semiconfusionale, ma sostanzialmente compiaciuta del successo che riscuote, soprattutto nei confronti di uno dei giovani maschi ed assapora pienamente l’orgoglio e la vanità di potersi offrire ai suoi occhi senza alcuna pudicizia o timore.
Eduard intanto le si è avvicinato, posizionandosi subito dietro di lei non le dà tregua mormorandole:
“Guardali come si stanno letteralmente divorando con gli occhi! Non hai scampo questi ti vogliono nuda!
Con un cenno fa partire una musica di sottofondo mentre le luci che illuminano il palco iniziano un effetto lampi intermittenti che accentuano e sottolineano quello che sta per accadere.
Ormai irretita dalla situazione Stefania al lento ritmo della melodia, inizia un dolce e sensuale movimento ondulatorio dei fianchi abbandonandosi al gioco esibizionistico sapientemente condotto dal suo ipnotizzatore lasciandosi trasportare dall’eccitazione di cui è completamente pervasa.
Eduard accentua il turbamento della sua preda iniziando ad accarezzarla con un sapiente tocco dei polpastrelli delle dita lungo la spina dorsale, senza ovviamente farsi notare dal pubblico.
Quando le dita dell’uomo si posano sul gancio dell’attaccatura del reggiseno la giovane intuisce che il suo mentore intende spogliarla anche di quel piccolo indumento ed inarca lievemente all’indietro le spalle con la conseguenza che i seni si protendono ancora di più verso famelici occhi maschili presenti nella sala; nel momento in cui Eduard, con veloce gioco di dita, libera il gancio di chiusura e fa scivolar via le piccole coppe dell’indumento intimo le magnifiche poppe sembrano felici di slanciarsi al vento ed offrirsi all’ammirazione degli avidi sguardi degli ufficiali inanellate ed impreziosite come sono dai pendenti con i campanellini che attirano ancor di più l’attenzione sui purpurei carnei fiori dei capezzoli che, turgidi dall’eccitazione del mostrarsi, si ergono all’aria come nocciole.
Sotto gli occhi di tutta la sala, esterrefatti quelli di Elena e particolarmente estasiati quelli di Alberto, Eduard continua implacabile nella sua azione di devastazione del pudore dell’avvenente giovane signora letteralmente fra le sue mani.
Con magiche movenze pone una sedia presente sul palco e la pone in evidenza verso il pubblico, fa poi salire sulla stessa Stefania per sottolinearne maggiormente l’esibizione, e con studiata lentezza afferra delicatamente il bordo superiore delle mutandine e le abbassa sfilandole dai piedi lasciandola sostanzialmente nuda, coperta solo dal minuscolo triangolino di pelle che ricopre a malapena il pube e dai vezzosi lacci che lo sostengono. Mentre la musica e la luce esaltano il clou dello strip la fa quindi scendere e piroettare affinchè il magnifico corpo nudo possa essere ammirato da ogni angolazione ed il tintinnio dei campanelli sui capezzoli e sui fianchi aggiungano un delizioso tono di allegria al conturbante spettacolo offerto.
“Mi sembra che ora la nostra valletta sia nella tenuta più comoda per lei e più piacevole per noi” - asserisce Eduard rivolto al pubblico mentre uno spontaneo fragoroso applauso sottolinea l’apprezzamento riscosso dalla splendente nudità; senza pietà per il suo pudore la invita quindi:– “puoi andare a ritirare le carte distribuite ai nostri spettatori”
Con le guance avvampate dal rossore, mai si era mostrata nuda ad un gruppo maschile prima d’ora, ed il respiro affannoso per il turbamento che prova, Stefania scende dal palco e gira fra i tavoli a ritirare le carte. I tintinnio dei campanelli ai seni e sui fianchi, che con la loro oscillazione esaltano i capezzoli ritti come spilli segno inequivocabile dell’eccitazione e il magnifico culo nudo ed oscillante dall’andatura provocata dai tacchi alti che la obbligano a protenderlo in esposizione spudorata, donano ai presenti un delizioso e perverso spettacolo.
Nella sua situazione “ipnotica” Stefania, muovendosi nuda fra i tavoli, continua a mantenere un’espressione attonita con uno sguardo perso nel vuoto; quando però ritira la carta da Alberto, con Elena che la guarda a bocca aperta, ricambia lo sguardo estasiato del bel tenentino con un dolce ed inequivocabile sorriso girandosi e donandogli poi la visione del suo lato b completamento nudo con il sexy culetto proteso dai tacchi altissimi quasi in offerta riservata solo al giovane ufficiale. Ritornando poi sul palco dal tavolo di Alberto accentua lievemente la sua andatura ondeggiante lanciando, con le sue rotondità posteriori offerte così spudoratamente al suo particolare ammiratore, un irresistibile richiamo sessuale.
Nel proseguo dello spettacolo Eduard esegue altri numeri del suo repertorio facendo in modo di manovrare Stefania affinchè le sua grazie fossero sempre ben in mostra e commentandone nel contempo verso il pubblico lo splendore: soprattutto il seno “statuario” ed il sedere “imperiale” come lui li definiva.
Al termine, con le consuete modalità ipnotiche, invita la ragazza a rientrare nel camerino ed a rivestirsi restituendogli il costume di scena.
Stefania raccoglie i suoi abiti e si reca nel retropalco per poi ricomparire vestita del suo abitino e con l'involucro del micro tanga e dei ciondoli dei seni che indossava poco prima.
Eduard ritira l'involucro e fa sedere la giovane che ha sempre l'espressione vacua del trance. Le si pone di fronte e sbattendo le mani la chiama ad alta voce ripetutamente. Stefania ha un sussulto e sembra svegliarsi da un sonno profondo guardandosi attorno sorpresa.
“Signorina come sta? - domanda premuroso
“Un po' stordita, ma ... mi sento bene... come avessi dormito”
“Si ricorda cosa abbiamo fatto?”
“Mi ricordo che mi stava guardando negli occhi e mi stava parlando quando ...mi sono come addormentata ... è una sensazione strana, ma ... non ricordo nulla dopo... il suo sguardo... ora ho sentito che mi chiamava e sono riemersa dal... sonno? ...ho dormito qui sulla sedia del palco?”
“Non proprio, mi ha un po' ...aiutato nello spettacolo come ...valletta; voglio appunto ringraziarla per la...disponibilità” ed inizia ad applaudirla subito seguito da tutti i presenti che le tributano un prolungato applauso.
Stefania, un po' confusa ed intimidita si tira verso il basso il bordo del vestitino che sedendosi si era leggermente alzato, ringrazia impacciata il pubblico e ritorna sorridente al tavolo di Elena e Alberto che si è addirittura alzato in piedi per applaudirla.
Elena l'accoglie sorridente, ma incredula per come ha visto l'amica, e non riesce a trattenersi dal chiederle:
“Davvero non ricordi nulla di quello che hai fatto sul palco?”
“No davvero! Perché cosa ho fatto?”
“Ha aiutato Eduard nello spettacolo” - risponde Alberto
“E come mi sono comportata? Sono stata brava o un disastro”
“Siete stata ...magnifica! Avete dato un contributo ...notevole allo spettacolo - pienamente convinto
“Tenente voi state esagerando! Siete troppo galante – arrossendo però di soddisfazione
“Non sto affatto esagerando chiedete a Elena!”
“Be effettivamente ...hai fatto colpo! Non ti avevo mai vista così... sexy come stasera” - ancora però un po' dubbiosa sulla veridicità dello stato ipnotico subito da Stefania.
Il resto della serata trascorse in piacevole conversazione intervallata da qualche ballo al lento ritmo delle canzoni della cantante da night.
Inutile dire che Alberto quasi sequestra Stefania nei momenti della danza, senza ovviamente trovare nessuna sostanziale resistenza nella ragazza, ed anzi in uno di questi, nella semioscurità della pista da ballo, si fa più audace abbracciando la giovane in maniera spregiudicata, attirandola a sé per sentire il tocco delle morbide curve del suo corpo.
Stefania dapprima scosse il capo poi si lascia stringere più saldamente. Alberto e con lenti movimenti impercettibili delle mani, le fa risalire la gonna sul retro; fin quasi al limite delle mutandine Stefania non si accorge del movimento, ma quando il bordo del vestito incespica nella bassa curvatura, dove il retro della coscia inizia a trasformarsi in natica, si rende conto delle intenzioni dell'uomo e si irrigidisce lievemente fra le sue braccia.
“Cosa state facendo?”
Alberto resosi conto della possibile resistenza appoggia dolcemente le labbra sull'orecchio di Stefania, che quasi sussulta per l'emozione di quel contatto, e le sussurra:
“Abbandonati al piacere di essere ammirata; la tua sfolgorante bellezza non può rimanere soffocata; le tue gambe perfette e le tue rotondità posteriori sono da urlo ed esibirle ti darà il brivido della trasgressione; la vergogna e l’eccitazione unite ti attirano irresistibilmente, non negarlo”
“Anche tu mi inquieti come Eduard ed il suo sguardo magnetico; riuscite a farmi fare cose che non mi sono neppure mai sognata di fare”
Travolta dal un miscuglio di emozioni contrastanti arrossendo dal piacere e dall’imbarazzo Stefania si abbandona nelle braccia maschili affondando il viso fra il collo e la spalla di Alberto lasciando ancora una volta che il suo pudore venisse travolto dalla proposta di esibizione.
La gonna riprese così a salire lentamente esponendo pian piano, nella semioscurità del locale, interrotta casualmente dal fascio di luce del faro mobile che tagliava come una lama le coppie allacciate nel ballo, le dolci rotondità posteriori della ragazza.
A fine ballo velocemente, ancora nella semioscurità, si abbassa l’orlo della gonna e ritorna con Alberto al tavolo scambiando con lui un dolce sorriso di complicità.
Riaccompagnata a casa la domenica Stefania rimane a casa in attesa del rientro del marito ripensando per tutto il giorno alle emozioni provate.
Capitolo IV° - crociera estiva
Nei giorni successivi, tenendo ben nascosto a Nicola il mini abito regalatole da Elena e mostrandogli solo i sandali senza risvegliare in lui un particolare interesse, riprende la sua vita normale rivedendo Elena e occasionalmente anche Alberto, senza che alcun accenno alla serata con gli inglesi, anche se lo scambio di sguardi con il giovane tenente si fa più frequente e gli stessi sempre più prolungati a denunciarsi la reciproca attrattiva; il tutto senza mai superare il limite imposto dalla correttezza necessaria alla loro situazione.
Una sera però Nicola le annuncia di aver invitato a cena un paio di colleghi per festeggiare l’incarico di uno di loro quale suo vice-comandante di gruppo.
“Si tratta di Alberto Scansani – le comunica il marito – ora è nell’autoparco, ma a fine estate passerà al mio gruppo come mio vice; è un ottimo elemento e dovrai abituarti anche tu alla sua compagnia perché dovremo lavorare in simbiosi; la serata di questa sera servirà proprio per consolidare i nostri rapporti”
Stefania sente il cuore accelerare i battiti vertiginosamente e cerca di controllare la sua emozione ed il piacere che tale notizia le dà.
“Ma dove andremo a mangiare?” – chiede con un po’ di agitazione
“Alle Grottelle, quel nuovo ristorante raffinato sulla costa vicino a Norfolk, cucinano il pesce in maniera splendida”
“Se è un locale ricercato dovrò tirami un po’ in ghingheri; pensavo di mettermi una gonnellina e …i sandali che mi ha regalato Elena” – titubante in attesa della sua risposta, ma pensando decisamente ad Alberto
“Hmm… va bene come vuoi …anche una moglie carina può contribuire ad agevolare i rapporti, ma …non esagerare a fare la civetta..eh!”
“cosa ti viene in mente…amore? …ti sembro il tipo per cose del genere?”
“no, no dicevo così per dire”
La sera con le due magnifiche gambe slanciate dai sandali a tacco alto ed esaltate da una gonnellina svolazzante di un caldo color arancio quattro dita sopra il ginocchio (non impudente, ma che espone abbastanza generosamente), il resto della snella figura avvolta in un graziosissimo leggero giubbotto bianco, il viso d'angelo impreziosito dai due occhi azzurro/smeraldo e la sua abituale sensuale andatura Stefania fa girare diverse teste maschili nel tragitto verso il ristorante.
Alberto, già presente all'entrata delle “Grottelle” al momento del suo arrivo, deve forzarsi per celare l'ammirazione che gli suscita la visione di Stefania anche se, con la sensibilità tipicamente femminile, alla ragazza non è sfuggito lo sguardo con cui l'ha avvolta alla sua comparsa.
Dopo i saluti di circostanza fra convenuti che oltre a Nicola con Stefania e Alberto comprendono anche due giovani ufficiali del reparto in cui entrerà Alberto con le loro compagne, il gruppo si accomoda al tavolo loro riservato.
Per pura casualità o per volontà precisa, non si capisce bene di chi, Stefania e Alberto si trovano seduti a fianco.
La conversazione si svolge soprattutto su temi militari di interesse degli ufficiali, soprattutto in relazione al nuovo incarico che si festeggia.
Stefania si sta sostanzialmente annoiando, anche se ben si guarda dal darlo a vedere, quando sente il ginocchio di Alberto toccarle lievemente, sotto il tavolo, la coscia. Con un sussulto emozionale, lanciandogli un’occhiata di sottecchi, istintivamente scosta la gamba pensando ad un movimento inconsapevole dell’uomo. Quando però il contatto pochi istanti dopo si ripete, intuendone la volontà precisa, rimane immobile e lascia che il ginocchio maschile l’accarezzi dolcemente. Mentre l’ombra di un sorriso le si disegna sul volto, senza farsi notare, osserva come Alberto partecipi attivamente alla conversazione senza far capire ai presenti di avere altri interessi oltre a quelli militari.
Successivamente è addirittura lei che sposta la sua gamba alla ricerca del contatto ed a restituire la gioia di assaporare quella loro piccola intimità.
La sua attenzione è però catturata anche dalla conversazione quando sente il marito rivolgersi a Alberto constatando:
“Ho verificato che lei in autoparco quest’anno non ha usufruito delle vacanze previste che come sa sono obbligatorie; in considerazione dell’intenso lavoro che ci attende dopo la sua presa di servizio presso il mio gruppo sarebbe opportuno che durante l’estate provvedesse a fruire del riposo che le aspetta, così – sorridendo – in autunno la troveremo fresco e riposato pronto al meglio ad assumere il suo nuovo incarico”
“Si, le dirò che ho già programmato il tutto! Ector Panagulis, il figlio di un carissimo amico di mio padre, con delle possibilità finanziarie molto superiori alle nostre di Ufficiali dell’Esercito, ha organizzato una crociera con il suo yacht nelle isole dell’Egeo per il mese di luglio e mi ha chiesto di unirmi a lui; mi ha pure invitato a cercare dei compagni di viaggio e, se permette capitano, pensavo di coinvolgere anche Lei e la Sua signora chiedendovi se voleste essere della compagnia, considerato anche che sarà pure con noi la Signorina Elena che so essere una carissima amica di sua moglie”
Stefania è rimasta senza fiato per l’intraprendenza di Alberto e ricordando quante volte ha chiesto al marito di portarla in crociera per soddisfare un suo sogno attende trepidante la risposta del marito senza avere il coraggio di alzare gli occhi dal piatto.
“guardi tenente mia moglie mi ha spesso richiesto di portarla a fare una crociera; deve essere una cosa che agogna di fare da parecchio tempo; vero cara?” il cuore di Stefania si è quasi fermato dall’emozione ed a malapena riesce a scuotere il capo in segno affermativo “solo che io sono sommerso dal lavoro e fra l’altro nei prossimi mesi estivi dovrò recarmi ancora diverse volte a Parigi; io non posso proprio sfruttare l’occasione che mi offre, ma non mi sembra giusto negare a mia moglie l’opportunità di una vacanza tanto desiderata; considerando la presenza della tua amica Elena potresti accettare solo tu questo gentile invito del tenente? …che ne dici cara ti dispiacerebbe partire senza di me? …hai ancora desiderio di una crociera?” rivolgendosi alla moglie
“…no..no..” balbetta la giovane “…voglio dire… non mi dispiacerebbe …affatto…ovviamente se anche Elena viene con noi…” in un turbine di sensazioni perché, furiosa, ha capito benissimo i progetti del marito per le “visite di lavoro” nella capitale ed esultante per la possibilità di trascorrere alcuni giorni vicina a Alberto .
“allora d’accordo” conclude Alberto “per i particolari mi metterò in contatto con Elena”
Capitolo V° - passione travolgente
Senza alcuna remora Nicola, pregustando i numerosi giorni di libertà senza la presenza della mogliettina, aiuta Stefania a preparare la vacanza e addirittura il giorno della partenza accompagna la moglie e l’amica Elena alla stazione per salutarle quando partono dirette verso la Costa Azzurra si dove si imbarcheranno sul lussuoso panfilo che le porterà in Grecia.
Il viaggio verso sud alle isole greche è delizioso sia per le condizioni meteorologiche sia per la compagnia a bordo dello yacht ed ad Stefania sembra di sognare.
Le giornate trascorrono felici fra bagni nelle calde acque tropicali, cene a base di pesce nel ristoranti delle isole e conoscenza reciproca dei componenti la vacanza. Il feeling fra Stefania e Alberto e sempre più crescente ed evidente al punto che nel gioco più o meno reale delle coppie nelle attività del gruppo loro rappresentano quasi un punto fermo.
Quando infatti una sera che, in momenti diversi e con motivazioni diseguali decidono di rimanere a bordo loro due soli mentre gli altri si avventurano alla scoperta della vita notturna della cittadina dove quel giorno sono attraccati, nessuno ha niente da ridire.
La sera è calda e rinfrescata solo da una leggera brezza marina per cui Stefania decide di passeggiare un po' lungo il ponte di dritta dello yacht. Sopra l’esiguo bikini recentemente acquistato indossa, una semplice e leggera maglietta di cotone che le arriva ai fianchi coprendole il costume ma lasciandole scoperte le sue magnifiche gambe.
Il ponte si trova a circa quattro metri d'altezza sopra la banchina del porto turistico a quest'ora dell'imbrunire praticamente deserta in quanto percorsa solo dai passeggeri delle imbarcazioni ancorate, che escono in città a concludere la serata o rientrano ai loto yacht per la notte.
Abbandonandosi alla piacere della brezza che la investe Stefania percorre il ponte fino al piccolo terrazzino che, quasi a prua sporge fuori dal profilo della fiancata, perché l'equipaggio possa controllare dall'alto tutto lo scafo durante la navigazione; il parapetto in legno è lì sostituito dal cristallo per motivi di visibilità: è sostanzialmente una piccola nicchia completamente trasparente che sporge in alto sulla fiancata del panfilo dove si è completamente esposti agli sguardi di chi passeggia sulla banchina, ma da dove si può godere un magnifica visione del fuori bordo. E' lì che Stefania decide di appoggiarsi rilassata ad ammirare il panorama che la circonda. Poco dopo sente l'aprirsi ed il chiudersi di una porta vicina ed il rumore, lungo il tavolato del ponte, dei passi di Alberto che si sta muovendo verso di lei. Immobile con il cuore che accelera i battiti Stefania più che sentirlo percepisce il corpo del giovane che le si avvicina, ne coglie l'odore, il profumo, ne immagina il sapore e la consistenza, la pelle le si fa d'oca ed il sangue sembra scorrere più veloce nelle vene; è in attesa spasmodica degli eventi. Alberto è ormai dietro di lei che è rimasta ferma nella sua nicchia di vetro con il busto appoggiato quasi fuori bordo.
Le mani dell'uomo si appoggiando al parapetto ai suoi lati e le braccia la bloccano nella sua posizione. Alberto indossa solo dei leggeri calzoncini da bagno e la sua pelle è fresca dalla doccia appena fatta e la fa sentire alla giovane appoggiandosi a lei schiacciandola delicatamente dentro la nicchia di vetro Stefania, mentre le braccia la stringono in un dolce, ma deciso abbraccio e le labbra cominciano a baciarle la nuca. Il pene del giovane rigido dall'eccitazione è appoggiato sui glutei della ragazza ed Stefania percepisce tutto l'inteso desiderio del maschio che l'avvolge e la circonda.
Eccitata anche dalla posizione esposta in cui si trovano si abbandona alla sensualità della situazione alzandosi in punta di piedi per protendere il sedere verso la rigida eccitazione di Alberto cercando di posizionare la verga dell'uomo nel solco delle proprie natiche e stimolarlo ulteriormente.
Sente le mani maschili che scendono in una dolce carezza lungo la dolce linea del suoi fianchi fino al bordo della maglietta; si intrufolano e risalgono sul davanti sfiorandole l'epidermide fino ad arrivare alla curvatura inferiore dei seni, che vengono afferrati dolcemente dai palmi e sollevati verso l'alto mentre le dita massaggiano la tenera carne attorno ai capezzoli facendo alzare la tensione erotica della giovane. Le labbra continuano a tempestarle la nuca di leggeri ed avidi baci.
Bloccata da Alberto Stefania manifesta il suo abbandono reclinando all'indietro la testa sulla spalla del tenente ed iniziando a mordicchiargli l'orecchio mentre le mani maschili le percorrono freneticamente il corpo e si soffermano sul gancio del reggiseno; un attimo e l’indumento viene aperto e fatto sfilare da sotto la maglietta; le poppe nude sono così maggiormente predate dalle mani di Alberto che titillano sapientemente i capezzoli ormai turgidi e tesi pur nascosti dal leggero tessuto della maglia.
“oooh...Alberto...” un sussurro che è gemito di piacere mentre sente i palmi dell'uomo scenderle carezzevolmente lungo la vita e fermarsi ai nodi dei laccetti dello slip ed iniziare ad armeggiare per scioglierli
“Alberto...cosa fai?” ma dal tono è un invito a continuare e in un attimo anche gli slip scivolano a terra lasciandola coperta solo della maglietta.
Pur nella confusione mentale dell'eccitazione e benché limitata nei movimenti dal fremente corpo di Alberto che la blocca sulla lastra di vetro del parapetto Stefania si abbassa il più possibile il bordo inferiore della maglietta per coprire la sua nudità.
“Alberto... possono vederci,,,” riesce a gemere nel tumulto del desiderio ed accorgendosi della presenza sulla banchina, a pochi metri di distanza, di un gruppo di marinai intenti a delle manovre attorno ad un veliero ancorato, indicandoli a Alberto con le mani.
“Allora diamo loro qualche cosa di bello da vedere...” il sussurro di Alberto... e, approfittando velocemente del gesto di indicazione della ragazza, le mani dell'uomo afferrano il bordo anteriore basso della maglietta e in un lampo lo alzano completamente facendolo sfilare dal capo e con le braccia della ragazza imprigionate nelle maniche lo fa scorrere sulla schiena della giovane fino ai polsi imbrigliandole le braccia all'indietro tenendola sembra imprigionata nella nicchia trasparente: lo splendido corpo è ora completamente esposto in una posizione di offerta accentuata dalle mani incatenate dal tessuto sulle natiche che fanno inarcare la schiena ed obbligano il busto ad ampliarsi innalzando ed esaltando così i seni protesi al vento,
“Alberto.. ti prego...” cercando di soffocare il grido per non attirare l'attenzione del gruppo di uomini intenti a lavorare sulla banchina.
L'adrenalina e l'eccitazione di Stefania sono a mille per una situazione che è troppo simile ad uno dei suoi sogni erotici più nascosti e profondi: essere esposta nuda in una vetrina dell'affollato centro città!
Vergogna, emozione erotica, umiliazione, piacere di essere usata dal maschio, desiderio esibizionistico formano una miscela esplosiva di sentimenti che la fanno, suo malgrado, fremere dal piacere di essere così spudoratamente offerta in visione.
L'uomo sembra percepire la tensione erotica dello splendido corpo femminile, nudo nelle sue mani, e la mantiene quindi schiacciata dolcemente nella nicchia del parapetto obbligandola a mostrarsi completamente senza veli; con una mano le afferra quindi le natiche, penetrandola con una delicatezza imperiosa nell'orifizio anale, con l'altra invece le ghermisce il pube introducendosi con due dita nel profondo della sua intimità ricercandole il clitoride e stimolandolo energicamente.
“aaah,,, Alberto... amoreee,,,” Stefania impazzisce nell'estasi del piacere cercando di non urlare per non far alzare gli occhi ai marinai più in basso che, troppo impegnati nei loro compiti. non si rendono conto dello spettacolo che le magnifiche nudità possono offrire loro pochi metri più in alto.
La stimolazione continua delle dita maschili che la violano contemporaneamente davanti e dietro, ricercandosi addirittura all'interno del sue più intime parti, la travolge completamente facendole raggiungere l'estasi suprema del piacere godendo nella situazione che la vede in balia completa dell'uomo che la stimola fisicamente ma anche psichicamente spingendola a infrangere la barriera del pudore obbligandola ad esporsi nuda in una piccola vetrina sul porto.
Nella rilassatezza del dopo orgasmo sente che Alberto si allontana leggermente da lei lasciandola libera di muoversi e di arretrare in una posizione più riparata del ponte.
E' allora lei che, liberandosi dalla costrizione della maglietta arrotolata ai polsi, prende decisamente l'iniziativa gettando le braccia al collo di Alberto e baciandolo appassionatamente sulla bocca. Con tutto il suo corpo nudo lo spinge sulla fiancata interna del ponte premendo i seni sul torace e sentendo sul pube la rigida eccitazione maschile non ancora soddisfatta. Le sue labbra scendono poi dalla bocca al collo scivolando quindi sul torace mentre le sue mani assaporano la consistenza dei muscoli della schiena e dei fianchi virili. Accucciandosi lentamente i baci sono ormai sul ventre mentre le mani hanno afferrato i calzoncini ancora indossati e che a stento trattengono il pene vibrante che scalpita. Con decisione abbassa a terra l'indumento liberando la ritta verga che, trovandola all'altezza del suo viso, non esita a stimolare ulteriormente con le labbra e con la lingua fino ad introdursela decisamente in bocca.
Sotto un tale azione anche Alberto sta elevandosi ai vertici del piacere ed Stefania, inginocchiata ai suoi piedi con le mani attanagliate alle natiche maschili aumenta il ritmo erotico facendosi vertiginosamente entrare ed uscire dalla bocca il pene dell'uomo fino a farlo esplodere in un fiotto di sperma che, con una spregiudicatezza che stupisce lei stessa, ingoia completamente mantenendolo continuamente il pene nel cavo orale.
Ora Alberto è in stato di abbandono appoggiato alla fiancata mentre Stefania, rimasta accucciata ai suoi piedi, continua a baciargli e leccargli il pene sorridendogli ed osservandolo compiaciuta del risultato ottenuto.
La passione è però ormai travolgente e dopo un attimo di sosta l'uomo la fa rialzare avvinghiandola nuovamente in un abbraccio passionale mentre le bocche si ricercano avidamente lei gli cinge il collo con le braccia mentre lui afferrandola per le natiche la solleva, facendole divaricare le gambe ed inducendole le stesse a cingergli le reni, la fa scendere posizionando l’apertura della sua vagina sulla punta della turgida verga ormai tesa allo spasimo; mentre le due bocche freneticamente unite si scambiano un bacio profondo Alberto delicatamente la fa scendere ulteriormente penetrandola sia con la lingua che con il pene e, coordinando il movimento sussultorio dei due organi che la ragazza sente vibranti dentro di sé, la fa impazzire nell’intenso attimo dell’orgasmo reciproco.
Alberto è il primo a riprendersi e tenendola sollevata apre la porta sul ponte entrano nel salone-dinette e la sdraia sul grande tavolo centrale dove Stefania voluttuosamente si abbandona felice di offrire il suo magnifico corpo nudo agli occhi del suo cavaliere che la ammira compiaciuto.
Rimanendo in piedi a fianco del tavolo Alberto si china ed inizia un’azione di baci e dolci morsi con le sole labbra che copre tutta l’area del viso di Stefania mentre le mani scorrono in delicate carezze lungo le morbide curve del seno, dei fianchi, delle cosce, su tutto lo splendido corpo femminile abbandonato alla voluttà nuovamente crescente.
Dal viso le labbra continuano la loro stimolazione sul collo, sulle spalle, sui seni, soffermandosi particolarmente a succhiare e leccare i carnei fiori dei capezzoli che si drizzano all’aria come spilli per l’eccitazione che l’uomo sta sapientemente rifacendo salire nella giovane donna.
Lasciando le sode poppe preda delle mani che continuano l’azione iniziata dalla bocca le labbra scendono a baciare, mordicchiare, succhiare l’inguine fermandosi poi sul pube dove il ritmo dell’azione aumenta gradatamente facendo gemere dal piacere Stefania ormai sommersa da una nuova ondata erotica che la travolge e la fa fremere in tutto il corpo.
Per assecondare l’azione del maschio con le braccia abbandonate sopra il capo e distese lungo l’ampio tavolo Stefania inizia ad agitare dolcemente il bacino innalzando la parte pubica per offrirsi maggiormente alla bocca ed alla lingua che la sta esplorando nell’intimo.
“…Alberto… aaah…aaaaaah…. amoreeeee” da sussurro il tono si alza ad urlo soffocato e, ormai impazzita di voluttà, “…prendimi… prendimiiiiii…” diventa una supplica gridata a mezza voce.
Alberto l’afferra possessivamente sui fianchi facendola scivolare verso di se fino all’altezza della sua verga ritta e fremente che penetra fluidamente nella vagina ormai piena degli umidi umori del desiderio.
L’amplesso assume ritmi parossistici ed il bacino di Stefania viene scosso avanti e indietro freneticamente dalle mani di Alberto per assecondare le pulsioni della profonda penetrazione in atto.
L’ennesimo orgasmo viene raggiunto all’unisono portandoli ancora una volta contemporaneamente all’apice del godimento.
Ancora compenetrandola Alberto solleva la giovane, languidamente abbandonata a lui ed esausta dagli orgasmi raggiunti, deponendola delicatamente sul vicino divano per meglio assaporare assieme la “quiete dopo la tempesta” continuando a riempirla di coccole e dolcezze.
“…certo che voi carristi… quando partite all’attacco… siete proprio devastanti…” gli sussurra Stefania sorridendo
“erano mesi che sognavo di averti… anche se non avrei mai sperato di raggiungere un appagamento così totale…” gli risponde baciandola dietro l’orecchio “…nell’intimità sei ancora più deliziosa di quanto fai sperare… e non mi aspettavo certo una …signora… così indiavolata”
“…sei tu che mi hai svegliata… mi hai fatto provare delle sensazioni da brividi… sei capace di eccitarmi in maniera incredibile… quando mi hai mostrata nuda a quel gruppo di marinai… mi hai fatto quasi svenire dalla vergogna, …ma anche dal …piacere”
Mentre gli sussurra tutto ciò lo accarezza sul viso e sulle spalle, gli si sposta sopra strusciandogli maliziosamente contro tutto il resto del corpo dalla soda voluminosità dei seni, alle morbide curve dei fianchi, fa intrecciare le sue gambe alle sue in modo da percepire sulle cosce il lento ma deciso rigonfiarsi ed alzarsi dell’organo genitale maschile mosso dall’inesauribile desiderio di lei, e chinandosi poi a baciargli delicatamente il torace, dove poi appoggia il capo in un’estasi di abbandono.
Assapora pienamente poi il piacere di sentire le mani dell’uomo che la percorrono, la palpeggiano e la accarezzano su tutto il corpo facendola nuovamente decollare.
“Stefania… amore mio… sei di una dolcezza infinita… vorrei che questa notte non avesse mai fine…”
Le loro bocche si uniscono nuovamente mentre l’abbraccio si fa più intenso lasciandola quasi senza fiato.
Quasi stupendo se stessa per la spregiudicatezza con un filo di voce tremante gli dichiara: “…voglio essere tua in ogni modo possibile…” per poi invitarlo con una proposta che fino a ieri le sarebbe sembrata indecente “…fammi quello che… nessuno mi ha mai fatto… …sodomizzami…” quasi morsicandosi le labbra subito dopo per paura di aver osato troppo.
“Ogni tuo desiderio per me è un ordine” le sussurra prontamente il bel tenentino, “solo che voglio sia una cosa piacevole anche per te, quindi lascia che mi organizzi un attimo…” la fa quindi stendersi nuovamente sul tavolo in posizione però ora prona e facendole appoggiare le ginocchia su due puff vicini che, con il busto appoggiato languidamente al piano del tavolo le fanno protendere verso l’alto le sue dolci curve posteriori, evidenziando anche nella postura fisica l’offerta che ha appena rivolto all’uomo.
Mentre lei è in trepidante attesa di quello che l’attende fiduciosa, ma anche un po’ in ansia per la nuova esperienza invasiva che si accinge a subire, Alberto riesce a reperire una morbida crema a contemporanea azione emolliente e lubrificante che si cosparge abbondantemente sulle mani mentre ammirato osserva la splendida donna nuda che gli si sta offrendo in una laida posizione di completa sottomissione e spudorata esibizione.
Appoggia quindi i palmi sui morbidi glutei ed inizia un ritmico massaggio/palpeggio con lo scopo di ben lubrificare l’epidermide, di assaporare le erotiche sensazioni tattili che le morbide curve gli possono offrire e, sconfinando anche nella parte anteriore pubica, aumentare la tensione sessuale della ragazza a cui si rivolge suadentemente:
“Spesse volte mi sono chiesto quale fosse la parte migliore di te; a parte il tuo viso d’angelo che fa innamorare la parte razionale mi domandavo cosa piacesse soprattutto a LUI” le struscia sulle cosce il pene turgido per farle capire chiaramente a chi si riferisce. “Prima pensavo fossero le tue tette morbide e sode che sono miele per le mani maschili, e che ho molte volte osservato, ovviamente sotto le vesti, mentre si abbassano e si alzano deliziosamente al ritmo del tuo respiro quando sei emozionata; poi ho ripiegato sulle tue gambe perfette che sono da urlo soprattutto ultimamente da quando indossi micro abiti che le lasciano esposte all’ammirazione; hai le gambe di una ballerina anche se secondo me tutto il tuo corpo dovrebbe essere votato allo spettacolo; la tua bellezza è estremamente sexy e meriterebbe un vero e proprio palcoscenico su cui non sfigureresti neppure al confronto con le più famose vedette”
Stefania è così avvolta sia dalle emozioni fisiche che le procurano le mani che le stanno continuamente manipolando il sedere sia dal compiacimento suscitato in lei dalle parole di ammirazione con cui Alberto la inonda.
“ultimamente però quello che mi affascina di più è il tuo splendido culetto che quando cammini con quei tuoi tacchi alti che te lo spingono in alto e quel tuo incedere sensuale che lo fa ondeggiare è un richiamo irresistibile, per gli occhi e per le mani; al ritmo del tuo ancheggiare sembra che urli: ...guardami, toccami, prendimi ...guardami, toccami, prendimi... guardami, toccami, prendimi....”
Mentre le parla in questo modo che le fa salire la tensione erotica ancor di più Alberto con le mani continua ad accarezzarle le natiche e lentamente inizia a penetrarla con le dita sempre più a fondo sentendo cedere la sua muscolatura.; Stefania eccitata non è più in grado di controllare i movimenti del suo corpo e muove il sedere così da offrirsi maggiormente.
L'uomo, dopo un certo lavorio con le mani per lubrificare ed allargare l'orifizio anale indirizza la verga tesa, fremente, verso il culo così generosamente offerto e la penetra lentamente mentre Stefania emette un sommesso mugolio che la rende ancor più desiderabile.
Le attanaglia poi i seni servendomene quasi come maniglie per poter affondare dentro di lei più vigorosamente ed inizia un movimento vigoroso che lo porta a sbattere ventre contro le tenere chiappe sempre più forte mentre Stefania è invasa da un’incosciente ondata di libidine ed assieme raggiungono un orgasmo mai provato.
Capitolo VI° - party sfavillante
Alcuni giorni dopo Ector Panagulis comunica agli amici che suo padre ha organizzato, nella sontuosa villa in città, un party per alcuni suoi amici e desidera che la festa sia di successo per cui ha invitato diverse persone fra cui gli amici del figlio, che sa essere in rada con il panfilo.
Raccomanda di mettersi in ghingheri, soprattutto le ragazze, perché “…le feste di mio padre abbondano sempre di belle e raffinate donne per cui, se non volete sfigurare dovreste essere al meglio del vostro sex-appeal”
Decisa a seguire l’invito e per eccitare e compiacere il suo cavaliere Stefania sceglie una tenuta decisamente sexy che renda orgoglioso Alberto di accompagnarsi ad una bellissima “femme fatal”.
Un aderente piccolo vestito portato senza reggiseno ed allacciato con un bottone intorno al collo che le lascia la schiena completamente scoperta; i bottoni davanti sembrava pronti ad esplodere ed ancora di più gli ultimi che finiscono con la gonna abbondantemente sopra il ginocchio, anzi quasi a metà coscia gonna stretta a tal punto da limitarne l’andatura. Sotto un minuscolo slip elastico trattenuto da due piccole chiusure laterali automatiche; calze autoreggenti sull’azzurro/verde come i suoi occhi e con una riga nera per accentuare l’armonia delle sue bellissime gambe con sandali a tacco altissimo per slanciare la figura snella, che la obbligano a spingere in fuori il suo meraviglioso sedere ed in avanti i seni. Il vestito si incolla al suo corpo accentuandone le curve, come se fosse ancora nuda ma dipinta con i colori delicati dell’abito. Il viso poi, con capelli legati a chignon ed un paio di orecchini vistosi che aggiungono un pizzico di volgarità alla raffinatezza dell'insieme, ha una sensualità conturbante mai vista. Insomma, come di norma ultimamente: uno schianto da lasciare senza fiato.
Lo sguardo con cui Alberto l'avvolge quando si presenta pronta per uscire le conferma di aver centrato in pieno il suo obbiettivo, come pure le furtive occhiate maschili di aperta ed esplicita ammirazione che raccoglie lungo il tragitto verso la villa di Panagulis la rassicurano sulla sua avvenenza.
La grande villa di Panagulis è in alto sulla scogliera dell'isola con un'enorme terrazza che si affaccia sul mare, ma dotata di ampia piscina e collegata ad alcuni saloni per ricevimenti preparati per la festa in maniera sfavillante ricchi cioè di luce e di buffet.
Inutile dire che quando entrano molti occhi maschili si fermano sulla sua figura molto più del necessario e nessuna difficoltà viene incontrata ad inserirsi nel raffinato ambiente ed anzi più d'uno fra i giovani invitati si presenta per conoscerla e vederla più da vicino.
Lo stesso Panagulis ed il giovane suo figlio, al momento delle presentazioni, hanno le pupille leggermente dilatate per poter osservare maggiormente la sua beltà e sono colpiti dal suo charme.
Improvvisamente con un fremito Stefania riconosce fra i presenti Eduard, il suo “ipnotizzatore” del pub di rue Libergier, che appena si presenta l'occasione le si avvicina con un sorriso poco rassicurante sul viso.
“Ciao Stefania, - la apostrofa con modi intraprendenti ed un po' sfacciati - ci si rivede! Ti trovo sempre più bella e radiosa, ti ricordi di me?”
“Ricordo poco, ma che lei mi ha ipnotizzata quello l'ho ben presente, anche se un po' di confusione mi è ancora restata ”
“Ehi non penserai che… anch'io ...creda al tuo stato ipnotico di quella sera? So benissimo quali sono i miei poteri …sono poteri illusionistici! - il tono ora è allusivo e diretto - Tu hai voluto esibirti ed ti sei lasciati spogliare dopo aver indossato il “costume di scena” completamente da sola! Hai dato sfogo alla tua smania di mostrarti nuda ad un pubblico di uomini! Che ne direbbe tuo marito se lo sapesse? Mi dicono che il capitano Allison è un tipo geloso; se gli rivelassi il nostro piccolo segreto che reazioni avrebbe?”
Stefania è imbarazzata e non sa più dove guardare, ma capisce che l'uomo ha uno scopo e cerca di farlo venire allo scoperto.
“Immagino che il vostro silenzio mi costerà; cosa volete?”
“Guarda lo scoprirai durante la serata; ....ho già una mezza idea per renderla elettrizzante; ....tu basta che mi segua nel fare quello che ti dirò di volta in volta...”
“Ma siete impazzito?! Non penserete di potermi giostrare come un giocattolo?”
“Non fare la scena con me; so benissimo che una situazione così ti fa già venire i brividi di piacere; basta vedere come ti sei vestita: senza reggiseno, sandali da sexy star, scommetto che forse non hai neppure le mutandine e la tua pelle è bollente: adori esibirti e mostrare il tuo magnifico corpo ed io non farò altro che assecondare questa tuo desiderio anche per il piacere di tutti questi eleganti ospiti; quale miglior premio per la mia omertà?”
Incapace di rispondere Stefania abbassa gli occhi ed avvampa sentendosi suo malgrado eccitata dalla proposta; osserva Alberto e ricorda gli sguardi che le regalava durante il suo show alla serata con gli inglesi;
“Eventualmente penserà lui a proteggere il mio pudore se si esagerasse” - pensa per rassicurazione verso se stessa
“Allora le indossi le mutandine?” - la incalza Eduard
“Certo che sì, per chi mi avete presa?”
“Guarda allora adesso ti cerchi un posticino appartato, ti sfili gli slip e me li dai quale garanzia del mio silenzio; per questa sera mia accontento così, anche perché vedo dalla tua schiena nuda che il reggiseno l’hai lasciato nel cassetto”
“Voi volete farmi morire dalla vergogna!”
“Non fare la scena con me; so benissimo che il pensiero di non portar nulla sotto questo bel abitino ti fa già venire i brividi di piacere, basta guardarti: molti piccoli particolari denotano già la tua eccitazione”
Senza scampo Stefania con noncuranza si apparta in un angolo semibuio e fa scattare le chiusure automatiche degli slip facendogli così scivolare lungo le gambe, li raccoglie e ritorna da Eduard a cui li consegna cercando di evitare il suo sguardo soddisfatto; anche per non dover lasciar trasparire il torpido piacere di sentirsi nuda sotto il leggero vestitino.
Mentre Eduard si allontana per raggiungere un gruppo di invitati Alberto, che aveva notato i suoi movimenti sospetti, le si avvicina.
“Qualche cosa non va amore?”
“No, no tutto bene – lo rassicura – c'è Eduard l'ipnotizzatore; quell'uomo mi turba, è capace di farmi fare cose ...contro la mia volontà! ...mi ha accennato che potrebbe fare uno spettacolino anche qui e...mi ha chiesto se sono disposta ad aiutarlo...” - Stefania ha osservato come gli occhi di Alberto si sono come accesi – tu cosa ne pensi? Ti dispiacerebbe se dovessi collaborare?
“Se a te va non vedo perché dovresti rifiutarti; sei bellissima e conturbante è ovvio che lui cerchi il meglio”
Sorridendo di soddisfazione per il complimento e l'incoraggiamento Stefania gli scocca un delicato bacio sul collo.
La serata prosegue normalmente fra champagne, ouzo, frizzanti vini internazionali, dolci greci e leccornie varie mentre Stefania, con Alberto che la segue discretamente e sempre in estatica ammirazione, spopola fra la componente maschile degli ospiti.
Improvvisamente Stefania si blocca lanciando uno sguardo spaventato a Alberto che dopo pochi secondi capisce la causa dell’imbarazzo della giovane sentendo due giovani voci che davano loro le spalle a pochi passi
“ti dico che è la moglie del capitano Allison, ed è con il tenente Scansani ”
“ma… non è possibile, hai visto come è vestita; quando c’è il marito sembra un’educanda, con il tenente è una figa imperiale! …hai visto le tette sembrano esplodere, le potevi distinguere i capezzoli sotto il vestito, …sembrano un invito a farsi accarezzare”
“…e il culo… hai visto che spettacolo come si muove quando cammina con quei tacchi? le strapperei tutti i bottoni e me la farei subito… “
Erano due diciottenni, allievi ufficiali in servizio presso la brigata di Allison e Alberto, amici d’infanzia del figlio di Panagulis che evidentemente avevano riconosciuto Stefania nonostante i suoi cambiamenti di look.
Senza farsi notare Stefania e Alberto si allontanano velocemente da loro.
“Mi hanno riconosciuta…” ancora spaventata e molto agitata “possono raccontare tutto… a mio marito… dobbiamo andar via…”
“aspetta… non perdiamo la testa che potrebbe essere peggio… adesso cerco il padrone di casa e vedo se riesco a farli allontanare con qualche scusa… ti lascio sola un attimo, tu cerca di non farti vedere da loro…” scoccandole un dolce bacio sull’orecchio mentre le sussurra “…e cerca soprattutto di restare calma…” si allontana lasciandola in uno stato d’ansia notevole.
Quasi trasale quando si sente prendere sottobraccio e si sente invitare:
“vieni che ci cerchiamo un tavolo un po’ appartato per bere qualche cosa assieme”
E’ Eduard che con fare mellifluo l’ha ritrovata e la fa sedere ad un tavolino un po’ decentrato in uno dei saloni dove si svolge la festa e facendosi portare un paio di bicchieri di champagne.
Discorrendo amabilmente del più e del meno Stefania riesce a riprendersi dal tremore originato dalla vista dei due ragazzi, quando improvvisamente sussulta sulla sedia: i due giovanissimi allievi ufficiali si stanno avvicinando al loro tavolo richiamati da un evidente cenno di Eduard.
“ragazzi quanto tempo che non vi vedo” li apostrofa Eduard “venite a sedervi con noi” ed accennando ad Stefania con un gesto di presentazione “lei è Stefania la moglie del capitano Allison che senz’altro conoscerete perché presta servizio nella vostra stessa caserma; loro sono Francesco e Saverio i figli di miei vecchi amici” e spostandosi li invita a sedersi a fianco di Stefania, uno da una parte e uno dall’altra della ragazza, che si trova così in totale imbarazzo stretta in fra i due, che rispettosamente salutano dimostrando una certa deferenza ed ubbidienza verso Eduard.
“li ho molto aiutati per entrare nel corso ufficiali” chiarisce Eduard
“certo che abbiamo faticato un po’ a riconoscerla signora” afferma Francesco mentre entrambi la stanno spogliando con gli occhi “…questa sera lei ha un …look completamente diverso dal suo solito” sorridendo maliziosamente
Stefania abbozza un sorriso sforzato
“quando si è in vacanza si tende sempre ad essere più trasgressivi del solito” interviene Eduard giustificandola “…soprattutto quando non c’è …il marito” ammiccando e facendo così aumentare l’imbarazzo della ragazza “…ma i nostri ragazzi sono degli allievi ufficiali, ….dei gentiluomini, …sanno mantenere un segreto, ….mai andrebbero a riferire ciò che deve rimanere riservato…” Stefania rimaneva in silenzio ad occhi bassi e con gli sguardi dei ragazzi incollati addosso “…certo che il loro silenzio dovrebbe però meritare una …ricompensa” sorride ipocritamente ad Stefania con tono lievemente ricattatorio.
“ non è straordinariamente conturbante Stefania questa sera?” chiede Eduard
“ ..indubbiamente..” rispondono quasi all’unisono ed increduli per lo svilupparsi della situazione
“..ed è anche una signora molto spregiudicata” continua Eduard “..non siate timidi…provate a chiederle cosa porta sotto il vestito” li invita strizzando loro l’occhio mentre Stefania avvampa dalla vergogna.
“ cosa indossi sotto questo splendido vestito?” le chiede Francesco facendosi più audace dandole del tu.
La domanda è una vera tortura, ma Stefania non ha scelta ed alla fine timidamente esclama “...niente…”
“…niente ....niente?” sorride Saverio
“controlla” aggiunge maliziosamente Eduard “slacciale qualche bottone”
Stefania, ammutolita e con le gote di fuoco, si trova coinvolta in una situazione che non le offre altra scelta se non quella di accondiscendere a quella indecente richiesta.
Saverio le avvicina una mano al collo e lei si ritrae.
“stai tranquilla sanno mantenere un segreto; vero ragazzi?” interviene Eduard
I due sorridono e Francesco sotto il tavolo appoggia una mano sulle cosce di Stefania che ormai non oppone resistenza; slaccia l’ultimo bottone dell’abito lasciando intravedere il bordo delle calze e la coscia nuda; prende poi il bottone successivo ed Stefania gli ferma la mano
“…ti prego…” lo supplica
“tu non sai quante abbiamo supplicato tuo marito” l’apostrofa in tono acido Saverio “adesso è il nostro turno almeno con sua moglie”
Stefania è di sasso ed un altro bottone viene slacciato
“…è vero …porta solo le calze autoreggenti e la figa al vento…”
Stefania non sa più dove guardare.
Mentre il bordo della gonna risale la mano di uno dei ragazzi le scivola in mezzo alle gambe facendola sobbalzare sulla sedia
“e sei anche eccitata, sei proprio porca, ma sta tranquilla non diciamo niente a nessuno“
“vedi come sono premurosi, dovresti ringraziarli almeno con un bacio” Eduard si diverte a metterla ancor più in imbarazzo.
Senza alternative Stefania si gira prima verso Francesco e lo bacia guancia e poi fa altrettanto con Saverio.
“sinceramente mi aspettavo che tu potessi essere un po’ più espansiva” la rimprovera.
Francesco, il più intraprendente dei due, le appoggia un braccio sulla spalla. Stefania sembra impotente nelle mani di Francesco e cede a quell’abbraccio voltandosi verso di lui lasciandosi baciare avidamente come una ragazzina. Allo stesso tempo Saverio le slaccia anche il primo bottone sopra la scollatura scoprendole in parte il seno ed infilandole una mano sotto il vestito. Indecorosamente esposta e in parte nascosta dal tavolino Stefania subisce i maneggiamenti dei due diciottenni.
Al contatto della mano sul seno Stefania si scosta dalle labbra del ragazzo e li supplica di nuovo “vi prego, siamo in mezzo alla gente”
Eduard li ferma “non esagerate, ragazzi, almeno non qui; venite con me” ed indica la zona della piscina della villa dove vi sono delle cabine chiuse unicamente da una semplice tendina a mezza altezza che lascia scorgere dall'esterno le gambe e la testa della persona in piedi
Poi rivolgendoti ad Stefania ed ai ragazzi li invita a raggiungere una delle cabine e ad entrarvi dentro “Tirate la tendina almeno nessuno vi vede mentre vi baciate”
“ma non posso, vi prego“ cerca di protestare la ragazza.
“dai signora” esclama Saverio “hai baciato solo lui, non vorrai pagare un silenzio a metà?” la prende quindi per mano obbligandola ad alzarsi.
Stefania si ferma cercando di allacciarsi i bottoni
“lasciali così che sei bellissima” le ordina Eduard.
Stefania sprofonda nella vergogna “ma se mi vedono sono mezza nuda….cosa diranno?”
“penseranno che sei una gran figa..” la apostrofa Francesco “da come ti sei vestita per la festa si capisce chiaramente che ti piace essere ammirata e metterti in mostra, ti piace essere estremamente sexy”.
Consapevole di non avere scelte Stefania si dirige verso la cabina, sculettando nel suo mini abito sbottonato che mette in mostra le gambe lasciando ben in evidenza il rigo sul retro delle calze.
I ragazzi la seguono spogliandola con lo sguardo
Stefania, seguita dai ragazzi che la stanno letteralmente divorando con gli occhi, entra nella cabina e tira la tenda.
“forza e regalagli un caloroso bacio di commiato” la esorta dall'esterno Eduard
Saverio, il più alto dei due, si posiziona alle spalle della giovane donna e la bacia sul collo, prima da un lato e poi dall’altro. Stefania scivola languidamente con il collo all’indietro, senza ribellarsi, anzi dimostrando piacere. Il ragazzo le sfiora le labbra con un dito, lei le socchiude restando in attesa che vi appoggiasse le sue. Si lascia baciare appassionatamente contraccambiando con lo stesso fervore.
Eduard non sentendola lamentarsi decide di forzare la situazione ed apre la tendina ed inizia a filmare la scena con la sua microcamera digitale
Il ragazzo scivola con le mani sui fianchi scoprendole la coscia.
Stefania sospira abbandonata ad occhi chiusi nella mani del giovane e, senza rendersi conto che Eduard la sta filmando, lo supplica di fermarsi
Eduard, sempre con la microcamera che riprende, incoraggia il ragazzo a spogliarla.
Saverio continua a baciarla mentre lentamente le slaccia l'abito dietro il collo e allo stesso tempo le fece scivolare le spalline scoprendole le tette.
Le mani del giovane iniziano ad accarezzarle le poppe gonfie e ormai votate al piacere. Stefania non si ribella conscia che la sua non è soltanto rassegnazione ma consapevole libidine.
Si accorge addirittura che Eduard sta riprendendo tutta la scena e tuttavia non accenna a separarsi da quell’abbraccio.
Francesco, che era restato fermo fino a quel momento, le si avvicina e scivola con le mani dai seni ai fianchi facendole scendere completamente l’abito e lasciandola completamente nuda con le sole autoreggenti che la rendono ancor più conturbante e desiderabile. Saverio smette di baciarla lasciando all’altro il compito di continuare che la abbraccia e tenendola stretta, coperta solo dalle intriganti calze autoreggenti, le appoggia le mani sulle natiche e stringe a sé il corpo della splendida signora che partecipa rassegnata o appagata da quei lunghi baci e da quelle perverse carezze.
Deciso a verificare fin dove avrebbe potuto spingerla Eduard la sollecita con una proposta sempre più indecente: “puoi sederti sul seggiolino che c'è in cabina regalargli un servizietto con la tua bella bocca”
Negli occhi di Stefania si legge il terrore di quella situazione ma il suo corpo mostra la sua eccitazione con i capezzoli turgidi e rigidi ed i fremiti di piacere che la percorrono.
I ragazzi sembrano percepire il suo desiderio di infrangere ancor più le barriere del pudore e Saverio da dietro la fa sedere sul seggiolino mentre Francesco si apre i pantaloni per far uscire il proprio pene teso allo spasimo.
Stefania divarica le sue gambe fasciate dalle calze ed accoglie quelle del ragazzo e la sua calda bocca si chiude sulla verga del ragazzo che inizia a succhiare avidamente.
E quando il ragazzo eiacula prepotentemente, un po' obbligata dalla posizione di Saverio che la blocca, ma forse anche per sua volontà rimane incollata con le labbra all'oggetto del desiderio ingoiando il fiotto vitale.
Ormai trascinata nel profondo gorgo della perversione Stefania non riesce ad opporsi al trattamento che sta subendo.
Francesco, prendendola per le spalle, la fa ruotare sulla seggiola in modo tale che si trovi davanti al viso il pene di Saverio in attesa anche lui del medesimo servizio appena riservato all'amico.
Francesco, rimanendo in piedi dietro di lei, con le mani dalle spalle scende ad afferrale ed a stringerle le teneri poppe spingendole il capo verso la verga dell'amico.
Sospirando Stefania riceve in bocca la solida e palpitante espressione della nuova richiesta di soddisfazione e, sempre più stravolta dall'eccitazione che il ragazzo dietro di lei le procura strizzandole sfacciatamente le tette, riprende instancabile il lavoro di labbra e di lingua portando anche Saverio all'estasi dell'orgasmo.
Eduard sorridente del risultato raggiunto e della documentazione che sta acquisendo non può che compiacersi di avere in mano il film che riprende la moglie del capitano Allison che nuda si fa palpeggiare dai due giovani allievi e, pienamente collaborativa, si presta ad un completo rapporto orale con ambedue.
Si allontana con un sorriso che la dice lunga sul cambiamento caratteriale in corso nella giovane; ma due giorni dopo tale mutamento si manifesta in maniera ancora più eclatante.
Capitolo VII° - schiava notturna
L’occasione per verificare i mutamenti di Stefania si presenta quando Alberto si concede un pomeriggio di poker con gli amici Ector, Eduard e Paolo a casa di quest’ultimo, mentre Stefania si organizza con Elena per uno shopping in città. Sono rimasti d’accordo che al termine della partita Alberto si farà sentire con il cellulare.
Quasi al termine del pomeriggio le due ragazze rientrano al panfilo e Elena, tutta elettrizzata, si prepara per uscire con una sua vecchia conoscenza di università, giovane avvocato di Reims anche lui in vacanza in Grecia che l’ha invitata ad una serata in discoteca.
Stefania, rimasta sola ed un po’ annoiata, chiama Alberto che le comunica di essere ancora al tavolo da gioco e le chiede ancora un po’ di tempo per recuperare la perdite accumulate; le dà comunque indicazioni per raggiungerlo direttamente a casa di Paolo.
Quando Stefania lo raggiunge i quattro amici sono ancora al tavolo e un po’ seccata Stefania rimprovera dolcemente il suo bel tenente.
“certo che oggi mi hai proprio trascurata; non sono proprio stata al centro delle tue attenzioni”
“Alberto oggi è particolarmente sfortunato“ lo giustifica Ector “e fino ad ora ha cercato di recuperare la perdita che ha accumulato”
“…ma quanto stai perdendo?” chiede preoccupata la ragazza restando poi impressionata dalla cifra comunicatale mentre Alberto risulta un po’ abbacchiato.
“certo che potresti annullare il tutto con il gioco dello schiavo che facevamo al campus dell’università” propone Eduard sorridendo “e venendo incontro alla richiesta di Stefania di essere al centro dell’attenzione il debito potrebbe pagarlo lei al posto tuo” mentre ad Ector brillano gli occhi in quanto ha capito dove l’amico intende parare.
“spiegatemi questo gioco” dichiara Stefania coraggiosamente “che se serve a togliere dagli impicci Alberto accetto senz’altro di prendere il suo posto!”
Alberto interviene “..no …no… lei non c’entra, i debiti di gioco li assolvo direttamente” cercando di bloccare la proposta di Eduard
“non essere superbo e scontroso” lo rimbecca Stefania “lo sai che per me è un piacere aiutarti, anzi dopo quello che hai fatto per me invitandomi a questa crociera, mi sento quasi in obbligo oltreché felice di ricambiare in qualche modo”
“davanti a questa amorevole dedizione non mi sembra proprio che tu Alberto possa opporti alla mia proposta” ribatte Eduard continuando poi con la spiegazione:
“Il gioco consiste nell’essere, per una giornata o una notte, a disposizione o dominatore del gruppo; quindi per cancellare il debito di Alberto, Stefania per una notte dovrai essere o la nostra padrona o la nostra schiava, questa è la scelta!; se anche Ector e Paolo sono d’accordo nell’accettare la proposta” i due uomini approvano vigorosamente “devi dirci tu cosa vuoi essere…” capisce dall’atteggiamento della giovane che può forzare la situazione e la incalza “ …subito però perché la notte è lunga, ma anche breve, e sta per iniziare! ”
Stefania abbassa lo sguardo, arrossisce lievemente ed in un sussurro, ma inequivocabilmente, balbetta: “...schiava...!
Il sorriso di Alberto si trasforma in un’espressione di muto stupore. Le si avvicina e le sussurra: “ ma sei sicura della scelta che hai fatto? Hai visto come i miei amici ti mangiano con gli occhi? Se poi dai loro carta bianca non so come potrò fermarli; avrei potuto sdebitarmi in altri modi senza coinvolgerti!”
Stefania gli si avvicina e guardandolo negli occhi gli risponde: “ non lo faccio solo per te, ma quella sera al club di rue Libergier sono stata eccitata tutta la serata per la situazione: sottomessa agli ordini di Eduard, nuda davanti a tutti, voglio riprovarci, …e poi non mentire.. …so che ti piace esibirmi come una tua …preda… …ho visto come ti ecciti quando gli altri mi usano davanti a te…; tu hai fatto venire allo scoperto una Stefania spudorata ed esibizionista; se penso a quello che mi potreste obbligare a fare, o peggio ancora a farmi, mi vergogno da morire, ma mi sento anche tutta un fremito di piacere; l’importante è che tu mi sia vicino, che io sia sempre sotto i tuoi occhi” Gli cinge il collo con le braccia attirandolo a sé per sussurrargli nell’orecchio in un alito “…e poi…sono o non sono la tua …puttana…?” nascondendo poi il viso nell’incavo della sua spalla non avendo il coraggio di guardare l’espressione di soddisfazione che trasforma il viso dell’uomo per l’imprevista ed audace affermazione.
Eduard, che è l’unico che sembra avesse previsto la scelta della ragazza, la prende per mano e rivolgendosi anche agli amici le comunica “se per una notte sarai la nostra schiava, come esperto sceneggiatore e costumista del gruppo, devo prepararti con un look consono al ruolo che hai deciso di svolgere ” sorridendole maliziosamente e trascinandola verso un’altra zona dell’appartamento con Stefania che, dopo uno sguardo sorridente a Alberto, lo segue docilmente sottomessa.
Dopo circa trenta minuti Eduard ricompare con l’avvenente signora adeguatamente preparata e chiede: “cosa ve ne sembra della nostra splendida preda? È abbastanza conturbante per voi?” e la fa sfilare davanti agli amici.
Lo spettacolo che Stefania offre agli occhi maschili è tale da lasciarli quasi senza fiato. Eduard le ha fatto indossare una cortissima tunica di seta che le avvolge lo splendido corpo, trattenuta solo da un fermaglio in oro e ambra sulla spalla e da una cintura del medesimo tessuto che, stringendolo ai fianchi, le modella l’indumento in maniera moderna; le braccia e le magnifiche gambe sono completamente scoperte ed ammirabili nella loro sfolgorante bellezza; il viso è esaltato da una corta collana a giro collo di grani d’ambra verde e da un paio di raffinati orecchini di disegno antico che, con i capelli raccolti dietro la nuca, evidenziano ancor di più i delicati lineamenti della giovane.
Ai piedi Eduard le ha fatto indossare dei sandali con lunghi lacci, adatti al ruolo di antica Romana, ma con dei tacchi a spillo di altezza vertiginosa che la fanno restare quasi in punta di piedi obbligandola a protendere il seno in avanti ed innalzare sfacciatamente all’indietro il sedere con un effetto sexy che esalta ulteriormente le dolci curve del suo corpo snello, ma non filiforme, ma anzi sodo e morbidamente riempito.
“Allora cosa ve ne sembra di questo “bocconcino” che vi ho preparato?” continua Eduard “alla nostra bella signora è venuta un po’ a noia la sua consueta vita di moglie per bene e smania dal desiderio di un po’ di trasgressione che sono sicuro che il nostro gioco, a cui ha accettato di sottoporsi senza alcuna remora, soddisferà a pieno questa sua esigenza” sorridendo maliziosamente e lasciando libero sfogo alla fantasia degli amici.
Stefania in un silenzio con un sorriso attonito e solo lievemente imbarazzato tace evidenziando ancora un volta la facilità con cui Eduard sia riuscito a leggerle dentro, fin degli angoli più reconditi del suo animo.
Gli sguardi con cui gli occhi di Alberto, Ector e Paolo la accarezzano e l’avvolgono sono un eloquente prova dell’ammirazione erotica che Stefania suscita così vestita, facendola fremere di soddisfazione.
“Ma non aveste visto ancora tutto del costume che le ho preparato per svolgere il compito di questa notte ” afferma compiaciuto Eduard mentre le si avvicina da dietro e, con mosse rapide cogliendola quasi di sorpresa, le scioglie la cintura e libera la tunica del fermaglio che la trattiene facendola cadere sul pavimento, senza che Stefania riesca o tenti di trattenerla per coprirsi.
Alla vista di come sia stata preparata le pupille dei tre uomini si dilatarono dal piacere per la visione loro offerta.
Eduard ha infatti scelto un micro-bikini di tessuto di color giallo ambrato in perfetto stile antico che fa impallidire i tanga più audaci.
Le morbide poppe sono coperte unicamente da un filo elastico che si allaccia nel solco fra i due sodi rilievi mediante una fibbia, di stile ovviamente arcaico, che sdoppia il filamento in modo da permettere l’indispensabile copertura, mediante due piccole strisce di stoffa, dei capezzoli che, tesi per l’eccitazione dell’esibizione, esplodono sotto il tessuto quasi a volerlo perforare.
La parte inferiore del costume altro non è che il medesimo filo elastico, allacciato sui fianchi con due vezzosi laccetti, che sostengono un triangolo di tessuto che va a coprire in maniera strettamente sufficiente il pube e termina sul retro in un filamento annodato al filo elastico sulle reni che lascia le natiche completamente scoperte o meglio celate solo da un filo svolazzante che scende dal nodo che più che nascondere attira l’attenzione sulle perfette rotondità posteriori innalzate ed esibite dall’andamento ondeggiante che gli altissimi tacchi a spillo impongono alla camminata di Stefania.
Niente è lasciato all’immaginazione: è praticamente nuda coperta solo dai minuscoli frammenti di tessuto che esaltano le sue forme e la rendono appetibile al desiderio dei maschi in maniera incredibile.
Il lieve imbarazzo che traspare dall’espressione della ragazza e dal tenue rossore che si diffonde sulle sue guance per il sentirsi così spudoratamente esibita rendono la “schiava” ancora più desiderabile agli occhi dei suoi quattro “padroni temporanei”.
“Non si riesce a capire se il merito dello spettacolo che ci viene offerto sia di Stefania, con la sua sfavillante ed erotica bellezza, o di Eduard, con la sua capacità di sapiente sceneggiatore” è il commento che Ector riesce a formulare mentre Alberto e Paolo sono in estatica e muta ammirazione.
Eduard porge quindi la tunica alla ragazza e l’aiuta a ricoprirsi affermando, quando la giovane è nuovamente rivestita nel suo mini abito antico, “allora adesso possiamo anche uscire per la nostra notte brava” prendendo le chiavi della sua macchina ed invitando il gruppo a seguirlo.
La prima parte della serata viene trascorsa piacevolmente in discoteca dove Stefania, valente ballerina per i suoi trascorsi giovanili, si diverte in allegria ed ammirata in maniera più o meno esplicita per il suo spensierato ballare e per la bellezza delle sue gambe.
Più volte nel corso della serata il gruppo dei suoi “padroni” la induce maliziosamente a ballare sulle pedane leggermente rialzate rispetto al pavimento in modo da permettere ai più curiosi dei maschietti presenti di notare come al posto delle normali mutandine indossi un qualcosa di talmente piccolo da lasciarle praticamente il culo nudo.
Il sincopato movimento imposto dal ritmo della musica, che Stefania asseconda entusiasta, fa svolazzare la corta tunica ed saltuariamente espone vergognosamente le dolci rotondità posteriori.
La cosa non sembra però preoccupare più di tanto la ballerina che, aiutata anche da qualche frizzante bicchiere di champagne offertole, si dimostra allegramente disinibita.
Quando poi la comitiva si stanca della discoteca si sposta nella zona del porto mercantile e, sotto le indicazioni di Ector che conosce la zona, Alberto parcheggia l’automobile lungo un canale illuminato da dei radi fanali dell’illuminazione pubblica.
Nel lato di sosta esistono solo dei magazzini chiusi a quest’ora di notte mentre sull’altro lato del canale, largo solo qualche metro, si affaccia un bar frequentato dai marinai e dagli scaricatori del porto, che ogni tanto escono dal locale a rendere una boccata d’aria e gustarsi il fresco della notte.
“adesso Stefania ci dovrai far divertire; esci e ti metti a passeggiare vicino a quel lampione laggiù fingendoti una battona che attira i clienti” le comunica Eduard
“siete impazziti? c’è un bar dall’altra parte del canale” ribatte la giovane
“su su non puoi discutere, …ricordati che per questa notte sei a nostra completa disposizione” è Paolo che apre la portiera e la invita ad uscire.
Senza scampo e rassegnata Stefania si avvia a posizionarsi presso il lampione indicatole dove, entrando nel ruolo impostole, inizia a passeggiare in maniera provocante. I tacchi a spillo valorizzavano le gambe generosamente scoperte dalla tunica a minigonna e le anche ondeggiano sensualmente.
Alberto e gli amici la osservavano divertiti dall’auto ferma a fari spenti diversi metri più indietro, in una zona oscura.
“sembra proprio una professionista del sesso” è il commento più tranquillo mentre anche qualche avventore del bar del porto comincia a notare la passeggiatrice succintamente vestita lanciandole qualche piccante complimento.
Difesa dalla distanza, dalla presenza della barriera del canale e dalla presenza degli amici poco distanti Stefania, emozionata dalla situazione e intimamente gratificata dagli apprezzamenti ricevuti, continua nella recita camminando languidamente lungo la banchina illuminata dai lampioni, comparendo e scomparendo, come un’erotica visione, nell’attraversare le zone illuminate, vicine ai punti luce, e le zone oscure, nei punti a metà fra due successive lampade.
Quando si trova in una zona d’ombra viene silenziosamente avvicinata dall’automobile da dove Eduard, che sembra soggiogarla con la sue sempre ardite richieste, le impone:
“…devi essere più sexy, …più appetitosa… togliti la tunica!! …lanciamela... …e continua a passeggiare sculettando come stai già facendo splendidamente adesso”
“ …non posso… ..sotto non ho quasi nulla…” Stefania tenta una flebile opposizione “ ..sarei quasi nuda… …per strada… …dal bar di fronte mi hanno già notata… …ho paura…”
“se non lo fai da sola esco e ti spoglio io” ribatte duramente Eduard.
Ubbidiente come un automa la ragazza si scioglie la cintura apre il fermaglio sulla spalla e lascia cadere a terra il mini vestito che poi raccoglie e lancia ai suoi “padroni” restando coperta, o meglio scoperta, solamente dal minuscolo micro-costume.
Il suo esibizionismo, fino ad ora sconosciuto, traspare dall’eccitazione tradita dal respiro affannoso che le fa deliziosamente alzare ed abbassare ad un ritmo più veloce del normale i seni e dall'inturgidimento dei capezzoli che, sotto l’esigua copertura, risaltano come due nespole.
Seminuda, senza che alcuno l’abbia sollecitata, riprende il suo sensuale incedere lungo la banchina sculettando elegantemente, senza mai superare il limite della volgarità ed offrendo uno spettacolo arrapante e perverso.
Alberto ed i compagni in automobile l’ammirano stupiti dalla sua disponibilità nel mostrarsi così spogliata ed estasiati dalle conturbanti curve del suo corpo che si muovono sinuosamente in un’offerta che più attraente e professionale non potrebbe essere.
“…dio.. …guardala come cammina… …è una femmina da spettacolo…” commenta Paolo “…si muove come una gatta in calore… …ma Alberto sei sicuro sia una tranquilla moglie casalinga?... …sembra fatta apposta per il mestiere… …una puttana imperiale… …l’armonia dei suoi movimenti… …è una qualcosa che toglie il fiato… …sembra gridare: sono qui per te! cosa aspetti a prendermi!”
“quando rientra in macchina la facciamo stare così com’è ora, senza la tunichetta” propone Ector
“…o potremmo farle togliere anche quel antiestetico bikini” rincara Paolo
“ragazzi non esageriamo, ricordate che pur sempre la moglie del mio comandante” interviene Alberto “…anche se… vi assicuro… …che anche da nuda è sempre uno schianto…” eccitandosi anche lui al piccante gioco
Per accentuare ed esaltare l’esibizione anche nelle zone d’ombra fra i lampioni i fari abbaglianti dell’automobile vengono accesi e puntati sullo splendido giovane seminudo corpo che armoniosamente si muove in completa esposizione.
Dal bar di fronte nessuno si è perso lo spettacolo gratuitamente offerto e qualcuno, più intraprendente degli altri, non accontentandosi di stare solo a guardare ha inforcato la motocicletta e, dopo un ampio percorso, ha raggiunto la banchina dove si trova Stefania e si sta velocemente avvicinando.
Accorgendosi del pericolo Stefania si precipita verso l’automobile con uno sguardo supplicante.
Paolo velocemente esce, spalanca la portiera posteriore e la fa accomodare al centro del sedile posteriore, fra lui ed Ector, mentre Alberto accelera e velocemente si allontana prima che i vogliosi motociclisti abbiano avuto la possibilità di avvicinarsi.
Stefania ansimante e spaventata si riprende la tunica e cerca di coprirsi con qualche difficoltà perché è stretta fra i due uomini sul sedile posteriore, mentre Alberto al volante ed Eduard, che da indicazioni dove dirigersi, sono davanti. Eduard sorridendo osserva quello che succede dietro. Ector e Paolo si stringono ad Stefania che sospira un “no vi prego” e senza opporre la minima resistenza si lascia sfilare dalle mani il vestito che la copre rimanendo stretta fra i due vestita solo del micro bikini.
Mentre le luci della sera rendono il tutto quasi irreale Stefania sente che le mani maschili la stanno scorrendo sulle cosce e sui seni.
”no, no …per favore” ripete in un’opposizione assai poco convinta perché in realtà non fa nulla per fermarli e sembra anzi abbandonarsi alle eccitanti carezze.
Le poppe divengono sempre più preda delle dolci manipolazioni finché sente la fibbia del reggiseno scattare, l’indumento aprirsi ed essere sfilato dolcemente; la stoffa scivola giù dalla curvatura del seno strofinandosi sui capezzoli che così stimolati si ergono all’aria ritti come spilli completamente esposti agli occhi ed ai polpastrelli degli uomini; stretta fra i due corpi maschili è ormai lasciata vestita solo del minuscolo tanga.
Sorprendendo un po’ anche i due maschi invece che protestare Stefania si abbandona alle mani che le percorrono le morbide curve, reclina il capo all’indietro ed appoggia le braccia sul bordo superiore del sedile dietro i poggiatesta posteriori inarcando il busto e spingendo così in avanti il seno denudato a facilitare maggiormente gli intraprendenti titillamenti e palpeggiamenti.
Sente poi una mano che l’accarezza il ventre e lentamente scende verso le sue più intime carni, rialza il bordo del minuscolo lo slip e si intrufola ad accarezzarle il pube.
La sua opposizione si limita a dei sussurrati “…no.. no… …no” che seguiti da dei gemiti “…mmmm… ..hooo… …mmm…” rendono più attraente la perlustrazione e non scoraggiano certo i due uomini.
Sente infatti poi che i lacci del tanga le vengono slacciati ed il minuscolo triangolo, sua ultima difesa, le viene alzato e riversato verso il basso esponendo così al vento la sua eccitata “passerina”.
Anche l’ultimo esiguo indumento viene poi sfilato per lasciarla così completamente nuda in balia dei due maschi che continuano ad accarezzarla. Stefania sorprende ancora una volta sé stessa ed i due uomini con le cosce che invece di stringersi a difesa di quella violazione si aprono a porgere la sua intima carnea “rosa del piacere”.
L’indiscreta mano sembra non attendere altro e ghermisce l’organo genitale così esplicitamente offerto introducendosi poi con le dita all’interno ormai fradicio di umori che denunciano la chiara eccitazione della ragazza.
Le dita si muovono ritmicamente facendo torcere e mugolare Stefania travolta dall’onda di voluttà che quando, mentre i capezzoli sono senza sosta strofinati, le dita le afferrano il clitoride manipolandolo sapientemente non può che dichiarare, in un grido parzialmente soffocato, il suo spasmo orgasmico.
Eduard sorride ad Alberto e commenta: “la tua Stefania sta offrendo uno spettacolo impagabile e ….sta anche godendo come una porca…”
Stefania è infatti abbandonata sul sedile, nuda ed in completo relax per l’acme del piacere raggiunto.
La tranquillità non dura però a lungo in quanto Alberto ferma l’automobile ai margini del parco monumentale della città, a quest’ora completamente al buio e deserto in quanto recintato, ed il gruppo d’amici esce trascinando fuori la ragazza vestita solo dei suoi sandali e della collana d’ambra.
Frastornata per il godimento raggiunto, eccitata dalle continue sensazioni che le impongono, completamente nuda trascinata sulla strada seppur al buio più completo, si lascia portare per mano non capendo neppure da chi, chiedendo con una voce che più che contrariata sembra divertita
“e adesso che intenzioni avete? dove mi state portando ….vestita… in questo modo?”
Il gruppo si è introdotto nel parco deserto da una rottura nascosta della recinzione che poche persone conoscono, ma spesso usata da Ector nelle sue galanti scorribande notturne.
“siamo in una città turistica” è Eduard che le risponde “e questo è il parco monumentale; mi sembra ovvio e necessario fare qualche foto ricordo; così potrai avere qualche bella immagine da mostrare a tuo marito per dimostrargli quanto piacevole sia stata la vacanza!” ridendo.
Al buio della notte Stefania si rende conto che il gruppo di amici, che sembra muoversi agevolmente in quanto conosce perfette il luogo, si è fermato disponendosi attorno a lei e tenendola al centro
“sorridi Stefania qui siamo davanti al monumento dell’eroe dell’indipendenza greca”
Scatta il flash della fotografia che per un attimo illumina il gruppo dai tre uomini davanti al monumento con la centro la splendida ragazza nuda in posa oltretutto sexy e sorridente, divertita dalla situazione.
Condotta dolcemente per mano, ma talvolta lasciandosi anche spingere da qualche mano maschile che audacemente le si appoggia sul sedere nudo, Stefania viene portata in diversi punti caratteristici del parco e fotografata nel suo costume adamitico, da sola od in compagnia, in completa oscurità rischiarata solo dal lampo del flash.
Gli uomini, nell’istante fuggente dell’intensa luce necessaria ad impressionare la pellicola, si rendono però conto che Stefania si presta magnificamente al gioco impostole, dimostrandosi divertita ed assumendo posizioni che mettono in risalto il suo magnifico corpo, quasi si esaltasse a mettersi, per il brevissimo attimo, in spudorata esibizione. Risponde inoltre prontamente alle battute ed ai lazzi dei quattro.
In un momento di sosta del loro girovagare Alberto propone di andare a cercare un locale dove poter mangiare qualcosa.
“Possiamo andare al mio night/ristorante” propone Ector “…uno dei tanti di mio padre, non è molto istante da qui; intanto che ridate ad Stefania i suoi vestiti per renderla presentabile possono telefonare che ci preparino un tavolo”
Stefania può così nel buio del parco rimettersi il suo “costume”, composto dal micro-bikini e dalla cortissima tunica, che qualcuno ha portato con sé ed ora le porge.
Rientrano quindi in macchina e si avviano verso il locale di Ector.
Entrando nella vasta sala da pranzo Stefania nota l’elevata ricercatezza del locale e della clientela presente; alla giovane non sfuggono però gli ammirati sguardi maschili verso la sua figura al momento della sua entrata e, con intima femminile soddisfazione, osserva furtivamente il prolungarsi degli stessi sulle sue splendide gambe, così poco coperte, che elegantemente si muovono nel suo caratteristico sensuale incedere.
Ector ha fatto loro preparare un tavolo per consumare la cena, ma i posti risultano quattro anziché cinque.
Agli sguardi interrogativi il padrone di casa comunica che la cena è riservata solo ai maschi mentre “la nostra affascinante schiava avrà il compito di farci da cameriera; ho già avvisato il personale di cucina che oggi, e solo per questa sera avranno, una nuova affascinante collega”
“ma non sono una grande esperta” si giustifica Stefania “non so se sarò in grado di servirvi adeguatamente”
“non ti preoccupare” la rassicura Ector “nessuno di noi sarà intransigente sul servizio, basta che tu stia calma, ci serva anche uno per volta; i miei chef ti potranno comunque consigliare ed aiutare e poi” accarezzandola con uno sguardo eloquente “…con quelle gambe e quel lato B così sexy… che quando cammini si muove ed ondeggia da far girar la testa… puoi permetterti qualsiasi imperfezione”
Stefania arrossisce per i complimenti ricevuti e ubbidiente ad un cenno del suo “padrone” si indirizza verso la cucina per iniziare il suo servizio.
E' uno spettacolo per gli occhi: sandali col tacco a spillo, le gambe scoperte fino all’attaccatura della coscia, che la tunica non riesce a coprire, sembrano non finire; si muove sculettando in maniera elegante ed in tal modo sensuale attraversa tutta la sala.
Quando entra in cucina immediatamente gli sguardi del personale presente, tutti maschi e per la maggior parte extracomunitari, la percorrono soffermandosi ovviamente sulle sue magnifiche gambe, esposte dal corta tunica, ed attirati dalle sue rotondità posteriori che gli alti tacchi le impongono di spingere verso l’alto quasi ad esibirsi sfacciatamente.
L’imbarazzo ed il leggero batticuore di Stefania è continuo anche perché quando raccoglie i piatti ed esce dalla cucina per rientrare in sala a servire al tavolo si accorge perfettamente che di sottecchi tutti continuano ad osservare ammirati il suo morbido e conturbante modo di muoversi.
Al tavolo regala a Alberto un caldo sorriso e procede impeccabilmente a servire accorgendosi però, con un certo disagio misto a piacere esibizionistico, che nello sporgersi per sistemare i piatti ai vari posti deve flettere il busto in avanti e alzando sul retro l’orlo della tunica fa intuire a chi l’osserva come il sedere sia ben poco coperto dal perizoma che indossa.
Eduard, a cui non sfugge quasi nulla delle sensazioni della giovane, le chiede come è stata accolta in cucina.
“Mi hanno letteralmente mangiata con gli occhi” risponde in tutta sincerità e con intima femminile soddisfazione “anche perché sono quasi tutti stranieri e delle più varie nazionalità …e mi incutono un po’ di timore”
“non preoccuparti ….da loro… non hai da temere nulla” la rassicura Ector “anche perché sono persone fidate e sapendo facilmente che avresti fatto colpo ho imposto loro nei tuoi riguardi GUARDARE E NON TOCCARE!”
“Avete visto però come scrutavano il muoversi del suo magnifico culo quando è uscita dalla cucina” osserva con un sorriso malizioso Paolo
“Erano tutti ammaliati dalla visione” conferma Alberto “e direi che potresti offrir loro qualche cosa di più” la attira quindi a sé trattenendola per i fianchi mentre quasi tutti i maschi della sala più o meno furtivamente osservano quello che sta succedendo, con movimenti impercettibili tenendo le mani sul corto vestitino che Stefania indossa le fa risalire l’orlo della tunica, fissandola alla cintura, al limite della decenza fino a scoprirle parte del suo sedere.
“Amore …ti prego… mi stanno guardando tutti… mi sento morire dalla vergogna” lo supplica la ragazza con voce ansimante, ma in realtà senza alcun cenno di ribellione
“Sei magnifica” la rassicura Ector “è sempre piacevole ammirare una bella donna che si lascia guardare e sono convinto che anche in cucina apprezzeranno; vai ora puoi continuare a portarci l’antipasto”
Stefania senza una piega si avvia verso la cucina camminando sui tacchi a spillo con il culo che ondeggia sensualmente e che calamita tutti gli sguardi del locale.
Quella sua completa disponibilità ad accettare passivamente tutto quello che le veniva imposto sta eccitando enormemente Alberto ed il suo gruppo di amici.
“Le piace essere ammirata ed esibita” commenta Paolo in maniera esplicita “sotto le spoglie di una rispettabile signora si nasconde una troia che godrebbe ad essere scopata da tutti quattro” azzarda volgarmente
“Solo in maniera inconscia” afferma Alberto cercando di controllare la libido montante.
Quando Stefania ricompare per continuare a servire l’antipasto e commenta “in cucina mi stanno tutti …guardando…o meglio divorando con gli occhi… quasi con la bava alla bocca; …qualcuno ha anche fatto a mezza voce degli apprezzamenti volgari “
Nell’allungare i piatti sul tavolo deve sporgersi in avanti esibendo così sul retro, per l’arricciamento della tunica, la rotondità del suo magnifico culetto nudo in quanto i filamenti del perizoma sono scomparsi nel solco fra le natiche “mi sento quasi come una … una … ragazza di facili costumi” confida a Alberto sorridendogli mentre lo sguardo allegro con denuncia alcuna contrarietà.
“Ti meriti senz’altro un piccolo premio ed un incoraggiamento” le dice Ector offrendole un bicchiere di frizzante champagne “ti stai comportando come una magnifica cameriera fornendoci anche un …servizio estremamente sexy”.
Compiaciuta Stefania svuota il bicchiere per darsi il coraggio, anche con l’aiuto anche con un po’ di alcol, per affrontare l’attentato al pudore a cui è sottoposta e ritorna poi con il suo felino incedere verso la cucina per prepararsi a servire i primi. Non immagina che i suoi “padroni”, invogliati dalla sua disponibilità, intendono proseguire nell’escalation delle sue esibizioni.
“Guarda come si muove” commenta Ector “fa venir voglia di saltarle addosso subito; secondo me lei gode nella vergogna… …più la spogli in pubblico… davanti a tutti…. e più si eccita”
“Direi proprio di sì” afferma Eduard “e se Alberto è d’accordo, perché in fondo è una sua preda, si può proseguire a rendere ancor più erotico il servizio al tavolo…”
“Lasciate fare a me” Alberto accondiscendente “penso proprio anch’io che lei non desideri altro che essere aiutata a superare le barriere del suo pudore”
Quando Stefania si sta avvicinando con in mano i due piatti ed un sorriso frizzante sul volto le va incontro e la ferma proprio al centro del locale attirando così l’attenzione della parte maschile della sala che non intende perdersi alcun particolare delle esibizioni di una cameriera così intrigante.
“C’è qualche cosa che non va?” chiede titubante Stefania
“No assolutamente, sei fantastica” le risponde Alberto spostandosi dietro di lei e iniziando ad armeggiare con la cintura della tunica “direi però che puoi offrire ancor di più”
“Cosa stai facendo?” chiede con voce tremante accorgendosi che l’uomo le ha sfilato la cintura ed intuendo con terrore le sue intenzioni “stai attento con il vestito che sotto sono praticamente nuda e tutti ci stanno guardando”
“Appunto!” prosegue Alberto “tutti noi agogniamo a vederti sempre più sexy” afferrando la fibbia unico fermaglio che sostiene l’indumento “e questo è il modo migliore “ nel silenzio totale della sala in cui tutti i presenti sembrano trattenere il fiato slaccia la fibbia e con un gesto secco e repentino la spoglia dell’indumento lasciandola coperta solo dal minuscolo perizoma e da due piccoli frammenti di tessuto che a malapena coprono i capezzoli, carnei fiori sulla punta dei piccoli ma floridi seni che sembrano smaniare dalla voglia di uscire allo scoperto.
Alla sala viene offerta l’immagine di una magnifica donna coperta solo da un micro-bikini che non nasconde, ma esalta il magnifico corpo, assai meglio di una completa nudità.
Il volto di Stefania diventa rosso fuoco e gli occhi dilatati sente il cuore batterle precipitosamente per un groviglio di sentimenti che come un turbine la fanno vergognare per essere così impudicamente esposta, la fanno gioire per la coscienza che l’esibirsi così spogliata suscita nel locale un’ammirazione ai limiti della sua immaginazione e non ultimo per la coscienza del piacere che sta suscitando in Alberto la visione del suo corpo seminudo.
“Sei impazzito” con un filo di voce ed ansimante “tu mi vuoi proprio come… ….proprio …come… …una… …una.. ”
“…puttana….” conclude sorridendo Alberto mentre le sistema la stoffa sui capezzoli non perdendo l’occasione di stringerli delicatamente fra le dita “e non dirmi che non ti piace essere così in esibizione …hai i capezzoli come due nocciole, duri e tesi dall’eccitazione” facendole abbassare gli occhi e avvampare “scommetto poi che qui sei tutta umida di umori e di voglia repressa” mettendole una mano sulla sua fighetta.
“Amore ti prego, …non qui davanti a tutta questa gente… …mi stai facendo impazzire…”
Alberto si sposta per permetterle di proseguire verso il tavolo e le accarezza dolcemente i glutei completamente scoperti ed esposti spingendola a proseguire nel suo compito mentre tutta la sala si scioglie in un applauso di ammirazione per quell’affascinante corpo così poco coperto da non lasciare quasi niente di nascosto.
Stefania con il suo sensuale modo di camminare, che fa ondeggiare lascivamente il culo ormai in completa esibizione, si dirige verso il tavolo assaporando completamente la vibrante sensazione di essere ammirata, guardata, esplorata, indagata, spiata, perlustrata, rovistata, frugata dai mille occhi in sala che quasi sente scorrere su ogni curva del suo splendido corpo esposto in mostra come non lo era mai stato.
Nel corso della serata Stefania quasi in trance e così succintamente vestita continua a svolgere il suo ruolo servendo al tavolo Alberto ed i suoi amici ed attraversando ripetutamente la sala. Ogni volta che porta le pietanze e deve passare vicino ai suoi “padroni” nessuno di loro si lascia sfuggire l’occasione per accarezzare quella preda seminuda facendo scivolare le loro mani senza ritegno su quelle meravigliose curve.
Il locale si è un po’ svuotato ed è rimasta solo la clientela più affezionata che con il personale di servizio e gli orchestrali rappresenta pur sempre un piccolo pubblico.
E’ a loro che Ector si rivolge spostandosi al centro della sala “credo per concludere degnamente la notte sia necessario un gran finale, come del resto richiede lo spettacolo che fin qui ci ha offerto la nostra dea” e nel richiedere all’orchestra una musica più adatta invita la star della serata a raggiungerlo.
Stefania, intuendo che si intende farla esibire in maniera completa davanti al pubblico improvvisato dei pochi clienti rimasti ai tavoli e del personale di servizio e di cucina uscito in sala o affacciato alla porta di collegamento per non perdersi lo spettacolo, lentamente, con estrema sensualità, come una vera spogliarellista ed oscillando languidamente al ritmo della musica di sottofondo, si porta le braccia sopra il capo inarcando il busto ed offrendo alle mani di Ector la fibbia che trattiene il reggiseno.
L’uomo fa scattare l’aggancio e libera dell’esiguo indumento le splendide poppe denudandole per gli occhi di tutti i maschi presenti mentre la ragazza, ormai preda di uno spasmo esibizionistico incontrollabile ruota lentamente su se stessa per permettere a tutti la completa visione dei frementi capezzoli al vento che come carnei fiori si protendono al vento rigidi come spilli a dimostrazione dell’eccitazione della giovane.
Ector da dietro la pone le mani appena sotto la curvatura del seno ed inizia a scendere lentamente sui fianchi facendole fremere la pelle ed afferrando il filamento che regge il micro slip ultimo baluardo del pudore della giovane donna.
Con il cuore che batte all’impazzata per essere conscia che tutti gli occhi della sala sono sul suo magnifico corpo esposto come non mai Stefania, completamente passiva nella mani dell’uomo, sente sfilare verso il basso anche il suo ultimo minuscolo indumento e si trova al centro della sala completamente nuda avvolta dai famelici sguardi maschili e da un applauso sorto spontaneamente ad esaltare la sua sfavillante nudità.
Ector la prende delicatamente per mano e la fa passeggiare nella sala facendola sfilare davanti tutti i presenti.
Completamente nuda, vestita solo dei suoi sexy sandali a tacco alto, della collana e degli orecchini d’ambra, che sul suo splendido corpo ambrato da un’abbronzatura integrale senza alcun segno di costume, mettono in evidenza ancor più le curve sinuose dei fianchi, gli eretti e sodi seni con i loro ritti capezzoli resi turgidi dalle sensazioni che la giovane prova, le lunghe e magnificamente tornite gambe che si muovono felinamente, le morbide e vibranti curve delle natiche che si esaltano nell’armonioso ondeggiamento provocato dai tacchi a spillo, il tutto unito in un insieme di proporzioni perfette a formare un esplosiva miscela di femminilità che farebbe, o meglio sta facendo, rimescolare il sangue ad ogni maschio con la fortuna di poterla guardare così completamente spogliata.
Stefania sente il cuore batterle precipitosamente per un groviglio di sentimenti che come un turbine la fanno vergognare per essere così impudicamente esposta, la fanno gioire per la coscienza che l’esibirsi totalmente denudata suscita nel locale un’ammirazione ai limiti della sua immaginazione e non ultimo per la coscienza del piacere che sta suscitando in Alberto l’ennesima visione del suo corpo completamente esibito.
Davanti ad ogni piccolo gruppo di spettatori Ector poi la ferma, le fa unire entrambe le mani alte sopra il capo portandole leggermente all’indietro, movimento che produce un lieve allargamento del torace e mette in ulteriore maggior risalto il seno della ragazza che, a seguito del respiro un po’ accelerato dall’emozione, si alza e si abbassa esaltandone la bellezza; poi con il semplice movimento della mano, subito assecondato da Stefania ormai in preda alla voluttà della propria esibizione che la percorre da capo a piedi tramite piccoli brividi di piacere; la invita a roteare lentamente e languidamente su se stessa al fine di permettere ai numerosi sguardi maschili frughino sensualmente in ogni più piccolo anfratto e lungo ogni sinuosa curva della sua splendida nudità.
Intuendo poi l’imbarazzo della giovane signora, che mai avrebbe immaginato di trovarsi in tale situazione, la fa salire sul piccolo palco presso i musicisti le fa bere l’ennesimo bicchiere di champagne per incoraggiamento e le sussurra in tono che non lascia scampo: “Ed ora la nostra Stefania ci delizierà con qualche momento di danza perché il ballo delle schiave nude era uno dei divertimenti più ricercati dell’antica Roma”
Ormai completamente soggiogata Stefania, svuota il flou offertole e sorridendo timidamente ai battimani della sala, inizia a danzare al ritmo delle languide note della piccola orchestra che produce una sensuale musica che le permette di muoversi in modo tale da accentuare ulteriormente la sua spudorata esibizione.
Essendo ormai quasi all’ora di chiusura del locale Ector congeda il personale di servizio, i musicisti e gli ultimi clienti che , ormai paghi dello spettacolo che la nuda danzatrice ha generosamente offerto, stanno lasciando l’esercizio.
Prende poi per mano la nuda preda e la riporta vicino al gruppo di amici rimasti ormai soli nella sala.
Alberto si avvicina alla ragazza e scorrere con la mano sul retro della coscia accarezzando le morbida carne per poi risalire e ghermire la natica nuda stringendola quasi a saggiarne delicatamente la soda consistenza spingendosi quindi audacemente con le dita fra il solco dei glutei stringendo a sé lo splendido corpo in un chiaro gesto di possesso, che fa fremere la ragazza.
Nell’atmosfera di sensualità che a coinvolto tutti Alberto la apostrofa a mezza voce in modo che anche gli amici possa sentire: “Se vuoi essere la …mia puttana…è giunta l’ora di dimostralo chiaramente”.
Stefania risucchiata anche lei nel gorgo di una palpabile eccitazione erotica stimolata anche dallo champagne che sembra frizzare anche nei suoi magnifici occhi, con tono di voce tremante ma chiaramente udibile gli ribatte: “…mi avete fatto fare la …battona… al porto… …mi avete fotografata nuda al parco… …vi ho fatto da cameriera al tavolo mettendo in bella mostra il sedere, …poi hai voluto che vi servissi seminuda, …non contento hai lasciato che mi venisse tolto il micro reggiseno ed anche il perizoma facendomi sfilare nuda davanti a tutta la sala… avete voluto che ballassi davanti a tutti vestita solo di una collana e di un paio di orecchini, … ora sono qui …ancora completamente nuda … a tua disposizione … offerta a te… ed ai tuoi amici… mi sembra che una dichiarazione e una prova d’amore più esplicita di così non posso fartela”
“Allora è giunto il momento di una sexy mosca cieca” proclama Eduard ammiccando agli amici
“Cosa volete farmi ancora? “ chiede tremante la giovane
“Le schiave con un corpo come il tuo, che fa ribollire il sangue al solo guardarlo, non possono essere destinate che ad un …unico scopo…” dichiara allusivo Paolo.
Eduard le si avvicina con due tovaglioli blu nelle mani “devo preparare la nostra deliziosa schiava al nuovo gioco che deve subire” le sussurra l’uomo “anche perché non puoi negare che provi un piacere perverso ad essere sempre più sottomessa al volere dei tuoi padroni” le fa quindi scorrere un tovagliolo sul collo per poi bendarla strettamente; le prende quindi le braccia e gliele tende dietro la schiena bloccandole i polsi con l’altro tovagliolo. Quando Stefania si accorge che la sta legando cerca di supplicarlo. Lui freddamente le dice di tacere. Le avvolge quindi la cintura della tunica attorno al collo a mo’ di leggero guinzaglio e la trascina leggermente
“Adesso ci spostiamo in un separè più intimo del locale di Ector” le comunica “dove potremo svolgere il gioco che ti dicevo e con il quale sono sicuro che anche tu ti divertirai” rimarcando il tono sulla parola “anche”.
Stefania ha il cuore in gola, i capezzoli frementi e ritti nello spasmo dell’eccitazione, percorsa da brividi di piacere per essere …completamente nuda… …bendata… …legata… alla totale mercé dei quattro maschi che l’avvolgono con il loro palpabile desiderio di possederla, si lascia trascinare completamente sottomessa alle voglie erotiche del gruppo godendo, nel profondo del suo animo femminile, ad essere così chiaramente concupita.
Dopo aver seguito il suo trascinatore avverte di essere entrata in un locale più piccolo della sala precedente e sente di venir liberata dal provvisorio guinzaglio.
Con il respiro un po’ affannoso per l’emozione di non sapere esattamente cosa l’aspetta avverte dei rumori che le sembrano quelli di persone che si spogliano mentre, trovandosi senza nulla addosso, sente la pelle accapponarsi.
“la mosca cieca sexy è molto simile al gioco classico” le sembra la voce di Eduard
“c’è sempre un soggetto bendato che deve individuare quale altro componente del gioco per poter essere sostituito nel ruolo cieco” questo è Paolo quello che mi è meno simpatico perché è un filo volgare
“nella versione sexy si è pero ovviamente più o meno spogliati” è Ector con la sua parlata un po’ snob?
“non sei tu però a palpeggiare gli altri per cercare di capire chi sia” questo è il mio amore pensa riconoscendo la voce di Alberto “ma sarà uno di noi che ti …come posso dire… si farà sentire cercando di confonderti le idee …non facendoti ragionare lucidamente…” Alberto sta sorridendo lo sento “per renderti più difficile il compito di individuarlo …e… …per rendere piacevole il gioco anche a te……se non indovini ovviamente resti la nostra …mosca cieca… o come qualcuno chiama il gioco: …la nostra puttana cieca”
Silenzio.
Stefania in passiva attesa risucchiata in un gorgo di emozioni contrastanti che la fanno fremere in tutto il suo essere ascolta il rumore del suo respiro ansimante.
Un torace maschile nudo le si appoggia sulla schiena e qualcuno da dietro inizia a baciarle il collo, prima da un lato e poi dall’altro, mentre due mani le si posano sui fianchi ed iniziano ad accarezzarla dolcemente risalendo fino all’inizio della curvatura del seno, Stefania scivola con il collo all’indietro appoggiandosi all’uomo alle sue spalle ed abbandonandosi al piacere; sente poi che le mani le stringono i seni e le dita iniziano a giocare manipolandole sapientemente i capezzoli; deve mordersi l’interno delle guance per non iniziare a gemere e manifestare sfacciatamente il godimento che sta provando; quando viene afferrata per i glutei ed una bocca maschile inizia a baciarle e morderle con le labbra il pube non riesce più a trattenersi dall’emettere un mugolio che la rende ancor più desiderabile; mentre la bocca sul collo la sta sommergendo di baci e piccoli morsi i capezzoli irti e tesi sono preda delle dita che li stanno torturando dal piacere, le grandi labbra del pube vengono esplorate sempre più radicalmente dalla lingua maschile che si introduce guizzando fin nella sua profonda intimità andando a ricercare il clitoride completamente bagnato dagli umori dell’eccitazione più incontrollata
“…oooohhh… ….huuummm… …ooooohhh…” i mugolii della donna diventano gemiti sempre più pronunciati mentre anche il suo magnifico corpo nudo si muove al ritmo delle stimolazioni offrendosi sempre più alla bocca che la sta innalzando all’acme del godimento finché:
“….aaaaaaaahhh…..“ un soffocato ma prolungato grido denuncia il raggiungimento dell’orgasmo da parte della bellissima “schiava”
Per favorire il rilassamento conseguente al massimo spasmo raggiunto viene fatta sedere su basso e soffice sedile
“deve essere un puff da night” pensa mentre si abbandona appoggiandosi con la schiena al corpo maschile dietro di lei che le tiene dolcemente le mani sulle spalle per mantenerle il busto eretto; le motivazioni di tale imposizione le intuisce quando sente le sue gambe divaricarsi per accogliere quelle dell’uomo che l’ha fatta impazzire che “sente” in piedi davanti a lei seduta; la conferma della situazione l’ha quando le viene fatto appoggiare sulle gote un membro teso che inizia poi a scivolare verso le sue labbra; senza alcuna opposizione la sua bocca si apre e lo accoglie, o meglio lo ingoia piano piano facendolo scomparire tutto nella sua gola fino a farle sentire con il naso l’inguine dell’uomo e con la lingua lo scroto dei testicoli;
“…Stefania…sei una puttana!...” pensa travolta da una prorompente libidine che la spinge ad infrangere i limiti che fino ad oggi le sono stati imposti dalla sua rigida educazione familiare “…dati da fare e fallo godere come lui ha fatto impazzire te!”
Arretra quindi con il capo lasciando fuoriuscire l’asta rigida, poi la ingoia nuovamente ripetendo i movimenti precedenti e per diverse volte ripete l’operazione fino a quando non sente il pene completamente ricoperto di saliva che lento scivola facilmente fra le sue labbra e decide di cominciare a lavorare con la lingua.
Sente una voce affannata senza riuscire a riconoscerla: “questa schiava è magnifica, ogni momento le si scoprono sempre nuove deliziose capacità”
Lei si era già spostata sui testicoli e sulle cosce per poi risalire sino all’ombelico e riscendere sul pene che percorre per tutta la sua lunghezza, soffermandosi sulla punta, che colpisce ritmicamente procurando all’uomo scariche elettriche che si irradiano lungo tutto il corpo. Non gli lascia neppure un centimetro di pelle asciutta continuando a titillarlo velocemente con la lingua finché non avverte le vibrazioni dell’orgasmo e si ritrae leggermente lasciando che l’uomo le scarichi in bocca tutto il suo piacere. Sente i fiotti uscire potenti e rapidi e fermarsi nella sua bocca calda mentre il corpo maschile sussulta seguendo le contrazioni del piacere. Fa scivolare fuori la verga ormai floscia, solleva un po’ il capo e deglutisce tutto lo sperma che le riempie la gola dimostrando il punto di depravazione e di coinvolgimento nel suo ruolo di schiava raggiunto.
“Stefania… come puttana cieca… sei stupenda! …tieni… bevi un po’ di champagne per rinfrescarti la bocca“ qualcuno le accosta alle labbra un bicchiere di frizzante champagne dolce che, con voluttuoso piacere, si lascia versare in gola quasi tutto d’un fiato “ora però se vuoi essere liberata devi indovinare chi era quello che hai fatto godere così splendidamente” le sembra di riconoscere la voce di Eduard che la interroga.
Pur sapendo perfettamente di mentire, in un momento di pudore per non rimarcare la sua laida disponibilità, risponde:
“non ho dubbi era Alberto”
“spiacente, ma hai sbagliato!... tocca ancora a te restare bendata e cercare di indovinare il prossimo”
Tumulto nel cuore, salivazione azzerata, conscia della sua disponibilità eclatata dal fatto di essere, senza alcun segno di ribellione da parte sua, sempre nuda, bendata e legata Stefania con un fremito per una frazione di secondo attende l’arrivo delle prossime mani maschili che l’afferrano saldamente nella bassa curvature delle natiche e la sollevano facendole divaricare le gambe ed inducendola a cingere le salde reni del maschio di turno.
Mentre viene tenuta sollevata sente che un paio di dita della mani che la stringono si introducono nel suo orifizio anale frugandola.
Si sente trasportata fino a farle appoggiare la schiena al muro della stanza stringendola in una tenera morsa fra la parete ed il virile corpo che avverte essere completamente nudo.
Sente degli avidi baci sul seno che cercano i capezzoli ed iniziano a succhiarli e morderli alternativamente; le mani, facendole divaricare le gambe la fanno scendere posizionando l’apertura della sua vagina sulla punta della turgida verga ormai tesa allo spasimo; mentre la bocca continua a torturare i capezzoli succhiandoli e mordendoli al limite del consentito e facendola andar fuori di senno mischiando dolore e voluttà delicatamente l’uomo la fa scendere ulteriormente.
La bocca ora ha lasciato doloranti le rossi carnee punte delle poppe e la bacia avidamente penetrandole la bocca con la lingua; l’umida vagina è perforata con il turgido pene mentre l’orifizio anale sente le dita che si stanno introducendo sempre più in profondità.
Scuotendola le forti braccia dell’uomo coordinano il movimento sussultorio delle tre penetrazioni e danno ad Stefania la sensazione di essere profanata in maniera totale e violenta, facendola impazzire nuovamente in un secondo orgasmo che i due corpi raggiungono all’unisono.
Quasi senza rendersene conto si ritrova ansimante sdraiata supina su un morbido piano che presume sia un divano.
“Allora riesci ad indovinare chi era?”
“Fatemi pensare con calma e, per favore, liberatemi le braccia che comincio ad essere indolenzita, datemi anche qualcosa da bere che mi sento riarsa” supplica i suoi “padroni”
Viene fatta sedere e le vengono liberate le braccia “non sbendarti però che il gioco deve continuare” le viene raccomandato da una voce che riconosce come quella di Alberto che poi le porge fra le mani l’ennesimo bicchiere di vino. Dopo essersi dissetata e ripensando alla forte struttura muscolare dell’uomo azzarda:
“Secondo me era Ector”
“Niente da fare! Non hai indovinato neppure questa volta! Devi continuare a restare bendata”
Qualche secondo di attesa ed Stefania si sente prendere le mani e trascinata in avanti fino a raggiungere un morbido piano all’altezza delle ginocchia, che intuisce essere il sedile di una poltrona o di un divano, dove viene fatta inginocchiare; le mani maschili la trascinano ancora obbligandola ad appoggiarsi in avanti spingendole il capo in basso sul divano e lasciando in alto ed in bella mostra le rotondità del suo culo nudo.
“e adesso cosa volete farmi” chiede supplichevole anche se l’umiliante posizione in cui è stata costretta non lascia molti dubbi su quello che l’attende.
“qualcuno adesso sfonderà quel tuo magnifico culetto” questo è quel volgare di Paolo pensa con una certa ansia per la paura di essere dolorosamente penetrata.
“ehi, che cazzo dici?” qualcuno ribatte duramente “Non ti preoccupare Stefania era solo una frase per spaventarti e farti salire l'adrenalina e confonderti le idee” questo è proprio il mio amore che cerca di tranquillizzarmi; “per fortuna ho lui che tiene li altri un po’ a bada”
Nella sua posizione oltraggiosa Stefania sente una mano scivolarle sul culo facendolo quasi vibrare; la mano poi scende sul suo sesso facendola rabbrividire ancora di più e senza suscitare in lei alcuna opposizione o volontà di ritrarsi a quella profanazione neppure quando un dito inizia a penetrala facendola torcere dal piacere.
Esterrefatta lei stessa di non avere alcuna volontà di sottrarsi a quella stretta umiliante perlustrazione: la mano la sta esplorando frugandola come un giocattolo mentre lei inizia a gemere innalzando ancor di più il rotondo oggetto del desiderio mettendo bene in mostra il sesso rovistato dalle dita maschili e rendendo sempre più accessibile il solco fra le natiche.
Sente poi le dita che iniziano a penetrala anche nell’orifizio posteriore sempre più a fondo facendo cedere la naturale contrazione dei muscoli anali e si accorge di aver iniziato a muovere il sedere voluttuosamente così da offrirsi maggiormente alla manipolazione.
Sente poi le dita uscire ed la punta di un pene fremente appoggiarsi alla sua apertura anale dilata dall’esplorazione precedente; dopo un attimo di attesa inizi una lenta, ma decisa penetrazione che le crea un po’ di fastidio per via delle dimensioni della verga e della lunghezza della stessa;
“…aaaahh… …aaaahh…” i gemiti denunciano quanto la penetrazione sia poco gradita in quanto l’organo maschile viene spinto sempre più in profondità creandole anche un po’ di dolore e le mani dell’uomo le hanno arpionato le tette strizzandole come due maniglie per affondare in lei più vigorosamente.
Quando però il maschio accelera il movimento sussultorio di penetrazione e sente il ventre virile sbatterle ripetutamente contro le chiappe viene invasa da un’incosciente eccitazione che la scuote di vergognosa voluttà strappandole dei mugolii di piacere per essere scopata come una cagna in calore.
Mentre sente uscire il suo “prepotente invasore” si rilassa provando, nell’eccitazione continua della situazione, anche un po’ di vergogna per essersi lasciata andare così lascivamente.
Non ha però eccessivo tempo per abbandonarsi alle sue sensazioni in quanto una voce maschile non le lascia scampo:
“allora questo chi era?” con tono incalzante
“Paolo?” con speranza
“niente da fare! sei proprio sfortunata o forse vuoi rimanere al centro di questo nostro gioco che sembra proprio regalarti soddisfazione?” con malizia malcelata
Non ha il coraggio di rispondere, anche perché a riguardo non ha le idee chiare, e resta quindi in attesa della prossima prova a cui verrà sottomessa.
Avverte quindi due labbra posarsi sulla sua bocca ed iniziare a baciarla delicatamente mentre una mano vola sulla sua fighetta e le dita iniziano lentamente ad arricciarle la rada bionda peluria del pube tamburellandole deliziosamente le grandi labbra.
Dalla discrezione e dolcezza delle stimolazioni sospetta subito trattarsi di Alberto e prontamente inizia a ricambiare amorevolmente il lungo bacio che riceve posando le braccia attorno al collo del maschio di turno.
Quando poi si sente stringere ai fianchi per essere trascinata a contatto con il corpo maschile riconoscendone la forma e complessione della muscolatura gli ultimi dubbi di non essere fra le braccia dell’uomo che desidera scompaiono.
Prende quindi prende decisamente l’iniziativa strusciandoli contro la soda voluminosità dei suoi seni, le morbide curve dei suoi fianchi, le tenere carni delle sue cosce continuando a guizzare con la lingua nella sua bocca nell’interminabile bacio che si stanno scambiando.
L’uomo la trascina con se sdraiandosi supino sul divano e facendo in modo che il morbido nudo corpo femminile gli si depositi sopra in un contatto appagante.
Stefania inizia a muoversi con voluttà per fargli sentire il più possibile la morbidezza delle sue sode carni ed l’impetuoso desiderio di essere sua, facendosi percorre l’inguine dalla solidità della verga sempre più in tiro.
Sentendolo poi vibrante e teso al punto desiderato gli si accavalciona sopra con il busto ben eretto per permettergli di avvinghiarle, stringerle e strapazzarle le poppe frementi al vento e si fa penetrare, o meglio impalare, dall’adorato pene soddisfacendo anche la sua concupiscenza.
Indi con la forza delle cosce, poggiando sulle ginocchia, piano inizialmente e via via aumentando delicatamente il ritmo, si produce in una dolce cavalcata sussultoria che trascina entrambi ed all’unisono nell’empireo della voluttà assoluta facendo prorompere la donna in un grido liberatorio:
“.. oooohhh… Alberto… …amoreeeee…” che funge anche da risposta all’inevitabile domanda che si aspetta alla fine dell’ennesima prova del gioco.
Sicura di aver dato finalmente la risposta corretta si sbenda da sola e si abbandona esausta sul corpo dell’uomo che ama.
Stanchi ed appagati gli uomini la lasciano quindi rivestirsi per poi riaccompagnarla in macchina al porto turistico.
Seduta dietro ed accoccolata nelle braccia di Alberto gli sorride dolcemente e gli domanda in un sussurro solo per loro due:
“allora ti ho eccitato abbastanza?”
“sei stata stupenda, …hai un corpo magnifico da spogliarellista, …mi piace vederti esibita così impudicamente” ancora un po’ stravolto dall’acool e dall’eros
“ma sei perverso a desiderare di mostrarmi ed …offrirmi a degli estranei”
“sarò anche perverso, ma non erano degli estranei; …tu poi non ti sei certo tirata indietro, …hai scelto tu di essere schiava… …hai lasciato che Eduard di preparasse come un oggetto di piacere… hai lasciato che ti spogliasse… …ti sei sentita la nostra star della notte… …non dirmi che non eri infoiata perché hai dimostrato tutta la sera di vergognarti, ma anche di godere come una pazza…” le sorride amorevolmente “ insomma di sei lasciata trattare da….”.
“…puttana…” conclude per lui la frase” …la tua schiava e puttana… non avrei dovuto... ma, più mi vergognavo più trovavo la cosa eccitante, non ho mai osato neppure portare abiti spregiudicati, ed ora invece...da quando ti ho conosciuto…sono disposta a fare tutto quello che vuoi…. sei tu, ….mi sento tua più che mai, in fondo sei stato tu ad …offrirmi a quella sala ed ai tuoi amici… …in quei momenti mi sono sentita completamente tua… eri tu che mi comandavi...
Capitolo VIII° - spudorata esibizione
“Certo che Stefania ultimamente hai rinnovato il tuo look notevolmente; un tempo non avresti indossato vestiti o costumi così sexy come ti ho visto addosso in questa vacanza” osserva Elena
“E’ vero” ribatte Stefania “…sarà l’estate, …la vacanza …la presenza di qualcuno…” lanciando un dolce sguardo d’intesa ed un sorriso a Alberto “ma mi sento più libera…più disinibita…addirittura mi vengono delle fantasie erotiche impensabili…l’altro giorno mi è sorta la curiosità di verificare quello che si prova ad esibirsi in un night in una lap dance o qualcosa di simile”
“addirittura!” esclama sorridendo Elena “dubito fortemente che ne avresti il coraggio” ricordando però l’esibizione dell’amica sotto ipnosi al pub di rue Libergier
“con il fisico che hai non avresti alcuna difficoltà a farti assumere in qualsiasi locale” afferma galantemente Alberto facendo sorridere di soddisfazione la giovane
“si però Stefania non la vedrei proprio nei panni di una spogliarellista” ribadisce Elena
Piccata per le considerazioni dell’amica Stefania se ne esce con una strampalata quanto spudorata proposta
“…ah si? …invece tu Alberto che conosci tutti ….potresti convincere il gestore di qualche locale a prendermi come ….strip girl non professionista, …solo per una sera… ovviamente gratuitamente, …per gioco, ….per provare un po’ di adrenalina e …rendere indimenticabile questa stupenda vacanza che termina fra qualche giorno”
Elena la guarda stupefatta e convinta che la proposta sia solo a livello di desiderio non la prende molto seriamente mentre Alberto, ben sapendo i mutamenti avvenuti nell’animo della splendida donna:
“conosco un gestore di un locale qui vicino… è di basso livello però, un po’ squallido… non è assolutamente adatto…”
“dai…” lo prega Stefania “si tratta solo di una sera… l’ultima che siamo qui, …poi ce ne andremo e nessuno mi rivedrà più…potresti parlargli e proporgli quello che per lui sarebbe senz’altro un affare… un’occasione di avere a disposizione un’artista” sorride maliziosamente ”completamente gratuita… a volte le non professioniste possono ottenere maggior successo” con una punta di immodestia “…naturalmente sareste presenti anche voi due a garanzia della mia sicurezza”
“va bene tesoro” arrendendosi alla richiesta “oggi stesso vedrò se riesco a far realizzare questa tua fantasia, …lo sai che per me ogni tuo desiderio è un ordine”
“voglio proprio vedere la morigerata Stefania nelle vesti di una spogliarellista da night” commenta ridendo apertamente Elena assai poco convinta che l’amica abbia il fegato di andar fino in fondo alla proposta che ritiene formulata unicamente per un gioco dialettico esibizionistico per far colpo su Alberto.
Nel tardo pomeriggio Alberto si reca al night club proponendo al gestore l'affare: la possibile esibizione peraltro gratuita di una ragazza molto bella. Gli mostra delle foto di Stefania in costume intero, fate recentemente sulla spiaggia durante un bagno dei giorni scorsi, abbastanza convincenti della bellezza del suo corpo. L’uomo si dimostra soddisfatto delle immagini e divertito della proposta di una giovane ragazza completamente fuori da quel mondo. La mette quindi in programma per la sera successiva assieme ad altre professioniste abituali. Si accerta solo di una cosa:
"Siamo chiari, qui non si accettano verginelle, ci siamo capiti? E c'è un pubblico esigente, che non si limita a guardare: a volte, diciamo così, può scapparci una toccatina qua e là", e sorrise ironicamente.
"Non si preoccupi, non la deluderà", Alberto finge sicurezza e si ripromette di parlare con Stefania di quella osservazione anche perché uscendo dà un'occhiata rapida al luogo in cui la ragazza avrebbe dovuto "esibirsi" e ne rimane negativamente impressionato.
Tornato al panfilo casa racconta tutto alle due amiche.
Stefania li sorprende entrambi reagendo con un semplice "sono proprio curiosa di provare, …tanto voi nel locale ci sarete"
La sera successiva dopo che Stefania ha voluto vestirsi e prepararsi senza l’aiuto di alcuno, i tre si recano al night club individuato da Alberto. Mentre Elena si sistema in sala il giovane tenente ed Stefania entrano nei camerini del locale, dove altre due ragazze piuttosto volgari si stanno truccando di fronte agli specchi, indifferenti alla presenza dell’uomo e del suo sguardo che continuava a cadere sulle loro nudità.
Stefania finge di essere una veterana dell'ambiente, evidentemente divertendosi un sacco. Regala un sorriso a Alberto come se fosse lui a dover essere tranquillizzato per doversi esibire su di un palco davanti ad un pubblico volgare e sbavoso.
Divertita la donna si accorge che l’uomo, buttando ogni tanto lo sguardo anche alle altre ragazze presenti, si è fisicamente alterato. Stefania gli mette discretamente una mano sulla protuberanza e sorridendo gli sussurra:
"Stai calmo, lo spettacolo non è ancora iniziato. Vai in sala a tener compagnia a Elena che poi mi dirai chi ti avrà eccitato di più fra noi tre. Vedrai non ti deluderò: sarò la migliore" Alberto, sorridendo imbarazzato, con un bacio viene spinto fuori e si trasferisce nella parte del locale riservata al pubblico sedendosi vicino a Elena che si trova un po’ a disagio per le caratteristiche del night.
Le bariste sono quasi in topless e scrutando nella sala si può notare come i presenti siano quasi tutti maschi, solo qualche coppia con la donna in genere non troppo giovane. Quasi tutte classiche "brutte facce", qualcuno un po' più imbarazzato che cerca quasi di nascondersi, qualcuno che mostra strabordante la sua abitudine a questo mondo, chiacchierando con le bariste, toccando il culo alle cameriere.
“certo che non avrei immagino che Stefania accettasse la sfida ed in questo tipo di locale” osserva Elena cercando di superare l’imbarazzo della situazione “ad esclusione della volta in cui Eduard l’ha ipnotizzata per farsi aiutare nello spettacolo non è mai salita su un palco; ti ricordi della serata al pub di rue Libergier” chiede maliziosamente all’uomo cercando di sondare le sue sensazioni
“come potrei dimenticare lo spettacolo che Stefania ha dato quella sera” risponde sinceramente Alberto “praticamente lì mi ha conquistato definitivamente” le rivela “…comunque a parte che ho qualche dubbio sull’ipnosi di quel giorno Stefania è …cambiata… o forse è finalmente uscita allo scoperto… e ti dirò che mi affascina ogni giorno di più, …è sempre più splendida…e per questa sera non so sinceramente cosa abbia in serbo e cosa possiamo aspettarci da questa esibizione che vuole darci ” conclude sollecitando ancor più la curiosità dell’amica
I discorsi vengono interrotti dal buio che scende nella sala, le luci che si accendono sul palco, dal quale si alza un gran fumo.
Escono quindi le due professioniste e lo spettacolo inizia.
Non c'è poi molto da dire sul loro strip; sono piccole variazioni sul tema giocate da corpi più o meno belli comunque sempre carichi di studiata volgarità.
L’interesse erotico di Alberto viene però distratto dal pensiero che di lì a poco su quel palco ci sarebbe stata la donna che ormai considera quasi come sua. Diversi erano i pensieri che gli venivano in mente: il primo istinto di correre dietro le quinte e riportarla via viene addomesticato e ipnotizzato da una grande curiosità ed eccitazione.
Lo tranquillizza comunque il fatto che Stefania non è pagata per esibirsi, che è una sua scelta, che è un gioco che sarebbe finito lì, dove nessuno la conosceva in quella città che domani avrebbero definitivamente abbandonato per rientrare in patria. Lo tranquillizza inoltre la volontà che Stefania aveva dimostrato fino all'ultimo momento, fino a quando lo aveva baciato facendolo uscire dal camerino e ammiccando gli aveva sussurrato: "Vedrai… sarò la migliore..."
Le due professioniste si muovevano con mestiere ed una addirittura, avendolo riconosciuto come il tipo entrato nei camerini e individuando un certo suo imbarazzo, scende fra il pubblico e lo provoca cercando di coinvolgerlo volgarmente nello spettacolo per il divertimento degli altri clienti che ridono sguaiatamente.
Poi non ottenendo eccessivo successo nel tentativo di coinvolgimento se ne ritorna come se niente fosse sul palco mentre Alberto raccoglie involontariamente gli ammiccamenti compiaciuti degli altri clienti che lo considerano come uno dei più fortunati.
Se Alberto si è frenato dall’impulso di allungare le mani, nonostante la provocazione, gli altri spettatori non si trattengono mica per niente, anche se non provocati. Alcuni si avvicinavano al palco e toccava il sedere delle spogliarelliste; c'era chi sale sul palco e prende con entrambe le mani sudate le tette strabordanti delle due ragazze che invece di ritrarsi le offrono ai maschi per farsele leccarle.
In quei momenti Alberto si irrigidisce, pensando ad Stefania: “…si sarebbe lasciata fare questo anche lei?” è evidente il sorgere della gelosia e Elena da femmina sensibile qual è si rende conto divertita delle sensazioni dell’amico.
Le due spogliarelliste professioniste escono una ad una dopo il loro spettacolo, e un inserviente a petto nudo libera il palco dagli indumenti lasciati a terra.
Osservando gli altri clienti che aspettano indifferenti la prossima ragazza che si sarebbe esibita Alberto, mentre Elena l’osserva di sottecchi non vista, trangugia il bicchiere di vodka ordinato e lo ingoia d'un colpo solo.
La sua gelosia, in considerazione dell’ambiente in cui si trova, è ormai evidente agli occhi di Elena.
Luci basse, fumo sul palco, Alberto trema.
Ecco che Stefania, splendida, esce da dietro le quinte.
Solo i due suoi amici possono percepire un velo di imbarazzo in lei, gli altri non sembrano percepire la non professionalità di quella ragazza, peraltro decisamente più bella delle altre.
L'imbarazzo di Stefania dura poco; in breve si può vedere che ci sta prendendo gusto, che si diverte.
“…ma si sta eccitando veramente…” commenta stupefatta e divertita Elena rendendosi conto di stuzzicare l’amico vicino a lei.
Forse è la realtà di tale eccitazione che tiene gli occhi della gente più inchiodati su di lei, loro così abituati alla simulazione.
“hai visto come sta sbavando il pubblico maschile” si diverte Elena si diverte a provocare “molto di più che con le professioniste di prima”
Alberto si rende conto di quanto sia contraddittoria la sua gelosia a mente anche di quello che è successo nei giorni scorsi e soprattutto pensando che è lui che la spinta sulla china di quell’esibizionismo senza ritegno.
Stefania si muove benissimo conscia e sapientemente in grado di far salire la tensione erotica nella sala.
Ad uno ad uno si toglie con lenta voluttà gli indumenti, sfilandosi i guanti neri con i denti, giocando con la lampo della minigonna, inciampando continuamente con le dita nei bottoncini della camicetta, fingendo notevole difficoltà nello slacciare il reggiseno allo scopo di prolungare sensualmente l’attesa della visione del seno nudo, che viene esaltata dal plateale gesto di gettare il reggiseno sul viso di maschio estasiato in prima fila,
Le magnifiche sode tette vibrano al vento nude e libere di fronte ai visi dei maschi che con gli occhi dilatati e puntati sublimano il loro evidente desiderio in un fragoroso applauso.
Inebriata dal successo Stefania non ha però bisogno di incoraggiamenti nel proseguire nella sua spudorata esibizione. Si posiziona con le poppe ben in vista ed inizia a stringersele con le mani sforzandosi di raggiungere i capezzoli, come al solito irti come spilli, con la lingua per leccarli e con uno sguardo stravolto dalla voluttà.
“…ma è proprio una porca spudorata…” Elena continua a divertirsi a tormentare l’impietrito Alberto
“sei booona!” iniziano le prime grida degli spettatori più indiavolati “…mettiti nuda! …..fatti toccare….”
Sempre più allegra e sorridente Stefania continua sfilandosi gli slip a singhiozzo, abbassandoli e rialzandoli più volte simulando un disagio conseguente ad un pudore inesistente, finché anche quel minuscolo indumento cade ai suoi piedi rivelando che, come per le più consumate stripper, le mutandine nascondevano il classico ridotto perizoma.
Con una evidente ed inebriante luce negli occhi Stefania si prende le mutandine in bocca, scende dal palco e va ad appoggiarle sull'erezione di un corpulento individuo seduto al tavolo che va in affanno da quanto gode dell'attenzione riservatagli.
“…è incredibile…” Elena continua nelle sue osservazioni a mezza voce “riesce a far impazzire gli uomini meglio di una vera spogliarellista…non le manca nulla per diventare una porno star, …guarda cosa sta facendo adesso”
Stefania incomincia a giocare con il suo perizoma, mostrando abilmente e spudoratamente il suo culo straordinario, esuberante e tondo, le chiappe che si muovono morbide in una tonicità che tutti i maschi in sala avrebbero voluto saggiare.
Sotto gli occhi sempre più stupefatti dei suoi amici non si ferma nell’offrirsi al pubblico. Scende infatti dal palco, sceglie uno uomo a caso e gli si siede in grembo muovendosi lentamente per strofinargli e farli sentire il suo magnifico fondoschiena.
“…scommetto che sta sentendo l’erezione di quello sconosciuto…” sussurra Elena a Alberto sempre più divertita nell’osservare le reazioni dell’uomo “…guarda …adesso… cosa sta facendo lui…” ridendo ed anche un po’ eccitata da quello che sta vedendo
L’uomo, fisico modello camionista oltre la quarantina con pochi capelli e un po' di pancetta, con intraprendenza e senza aspettare inviti ufficiali, avendo il magnifico corpo seminudo in grembo dal retro, le prende le tette tra le mani stringendole con forza come se la stesse veramente scopandola da dietro.
Nonostante la percezione sia di una divertente finzione a Alberto, che la conosce più degli altri, sembra che Stefania stia evidentemente godendo, scorge infatti nel fondo dei suoi occhi una goduria evidente.
Stefania indiavolata si gira poi verso l’uomo, gli prende la testa tra le mani e se l'affonda tra i seni lasciando che lui le esplori le morbide curve con la lingua
“…le sta leccando e succhiando le tette!!” continua la tortura di Elena
Dopo interminabili, per Alberto, secondi Stefania si alza e torna sul palco. Nell’inseguire con lo sguardo lo sculettare invitante di quel fondoschiena esibito Alberto incrocia lo sguardo compiaciuto del gestore del locale, il quale gli fa capire di essere entusiasta dello spettacolo offerto. Non sapevo se essere contento o offeso il giovane gli sorride imbarazzato, sperando che lo show sia al termine.
Evidentemente però Stefania è intenzionata ad andare all'estremo di se stessa, chiama infatti sul palco un altro cliente, molto più giovane e piacente del precedente.
Entrata completamente nella parte si rivolge al pubblico spiegando - con una vocina da bambina stupida - che adesso lui le avrebbe dovuto togliere il perizoma solo con l'uso della lingua.
Tutti applaudiscono entusiasti agli sviluppi che quella magnifica donna quasi completamente spogliata sta imprimendo all’esibizione.
Mentre l’uomo si inginocchia per essere all’altezza idonea per il compito affidatogli lei gli danza attorno ancheggiando sensualmente per poi mettergli a disposizione le proprie nude rotondità posteriori, dove il filo del perizoma si è sperduto infilandosi fra le natiche, flettendo leggermente il busto in avanti ed offrire, nel modo migliore, alla bocca dello sconosciuto il proprio culetto sexy.
L’uomo con le mani dietro la schiena afferra con la lingua il filo sulle reni e per sfilarlo inizia a scendere molto lentamente lungo il solco fra le due perfette morbide curve approfittando per saggiare con il viso la solida consistenza delle chiappe.
“…è una pornostar mancata… si sta facendo leccare il culo in maniera spudorata” è sempre Elena che parla mentre Stefania lancia gridolini stupidi da oca giuliva mandando in visibilio la platea.
Lentamente, troppo lentamente, lui le sfila quel filo di indumento ormai fradicio lasciandola completamente nuda davanti agli occhi di tutti, alta sopra il palco e slanciata nei suoi alti tacchi che impreziosiscono l’armonia delle sue splendenti curve.
Non ancora sazia della trasgressione fa stendere l’uomo, che ancora tiene il perizoma nella bocca, sul palco e completamente nuda gli balla languidamente attorno improvvisando, forte dei suoi trascorsi giovanili da ballerina, una danza erotica per eccitarlo ancor più.
Quando dal gonfiore dei pantaloni lo vede “cotto” a puntino si inginocchia sul palco e gli si accavalla sul viso, quasi sedendosi sopra, inizia poi a muovere il bacino per strusciarli sulla faccia la sua “passerina” bagnata mentre si intuisce che l’uomo, afferrandole le natiche, affonda la lingua in quella “rosa” fradicia di umori.
Il godimento di Stefania è chiaramente visibile perché, mentre continua a dimenare le anche facilitando la stimolazione della bocca maschile, ad occhi chiusi con espressione rapita, si stringe i seni titillandosi i capezzoli.
Ormai travolta da una frenesia esibizionistica prorompente, mentre continua a muovere il bacino sul viso dell’uomo, con le mani inizia a manipolare, attraverso i calzoni, il rigonfiamento inguinale dell’uomo urlando poi alla platea, con la sua vocina in falsetto e facendo sobbalzare dallo stupore sia Alberto che Elena, “…fatevi sentire! …scommetto che anche voi vorreste essere qui al suo posto sotto di me… … e magari scoparmi tutta… ”
Ad un certo punto, tra le risate generali, lui raggiunge l’orgasmo inumidendo i calzoni mentre Alberto sospetta che anche lei venga su quel viso ormai fradicio. Tra gli applausi generali, le urla di ammirazione ed i fischi, Stefania si rialza e rientra dietro le quinte, gettando un’occhiata maliziosa verso il tavolo dei suoi due amici.
Un cliente del tavolo a fianco di Alberto, incrociando il suo sguardo, gli sorride ammiccando e commenta: "Una troia così non l'avevo mai vista, se te lo prende in bocca quella ne ingoia dei litri."
Elena si gira dall’altra parte per non farsi vedere a ridere.
Li raggiunge poi il gestore del locale ed entusiasta: "Magnifica, la posso pagare il doppio delle altre se torna".
“Possiamo vedere con lei nei prossimi giorni, abita alla periferia della città” risponde Alberto per sviarlo.
"Comunque quando volete tornare sarete sempre bene accetti”
Elena si copre la bocca con la mano per soffocare il riso.
Sul retro del locale, all’uscita di servizio, dopo essersi rivestita li raggiunge Stefania con aria sbarazzina si rivolge a Alberto:
“Allora, come ti sono sembrata?”
“…beh…” balbettante
“Stefania sei una cosa incredibile” interviene Elena a toglierlo dall’imbarazzo “…ma sai che Alberto era geloso come una bestia?; …ad un certo punto ho creduto intervenisse per fermarti e portarti via…”
Gli occhi di Stefania si illuminano: “davvero ti dava fastidio vedermi sul palco?””
“…insomma… …con quei clienti… …hai fatto… …li hai fatti… …godere… …e forse anche tu… …non ti sei certo tirata indietro” dimentico della notte nel locale di Ector
L’evidente gelosia dell’uomo è musica per le orecchie della giovane innamorata “…ma allora ti accorgi di tenere a me… ...io credevo ti interessasse poco di me…” con sapiente civetteria sapendo di mentire ”…per te non sono solo un magnifico corpo da usare… …ho quindi raggiunto lo scopo di questa mia spudorata esibizione…” lo abbraccia strusciandoglisi addosso ed offrendogli le labbra .
La bacia appassionatamente stringendosela contro “ma allora hai orchestrato tutto proprio per farmi venire ancor di più allo scoperto… come se non avessi già abbastanza dimostrato di essere impazzito d’amore per te… …sei proprio una …deliziosa puttana…” ridendo “…dubito che riuscirai a liberati facilmente di me” conclude ritornando serio facendola fremere di soddisfazione.
Abbracciati teneramente ed in compagnia di Elena che gongola per la felicità dell’amica e per averla scoperta finalmente libera e disinibita, rientrano al panfilo che il attende per il viaggio di ritorno in patria.
Capitolo IX° - festa di brigata
Le due amiche si ritrovano spesso a spettegolare ed Elena non manca di aggiornare Stefania sulle voci che circolano in merito ai continui tradimenti di Nicola
“sembra che ultimamente, mentre eravamo in Grecia, abbia iniziato un certa assidua frequentazione con Nadine, la sorella giovane della moglie del colonnello Mascarani”
“quella ciospa volgare” chiede Stefania incredula
“…si…si e ci ha provato anche con Claudette, la figlia del maggiore Lassalle!” continua ridendo Elena “con lei ha tentato la carta del pietismo, presentandosi come un marito sfortunato con una moglie…” Elena non riesce a soffocare una sonora risata “…una moglie sciatta e priva di glamour, …ha detto proprio così… …una moglie che non riesce più a risvegliare i suoi sensi, pensa un po’” continua a ridere pensando alla Stefania dell’ultimo periodo.
“…a sì? …secondo lui” ripete Stefania riflettendo “…non sono più in grado di eccitarlo abbastanza…vedremo…” lasciando in sospeso la frase
“cosa hai in mente?” chiede sospettosa Elena ormai preparata alle imprevedibili iniziative dell’amica
“…niente… …niente… vedrai alla festa di brigata” risponde Stefania non riuscendo però a tranquillizzarla.
In occasione della ricorrenza del Santo Patrono dei carristi nel salone di rappresentanza veniva organizzata la festa di brigata a cui partecipavano tutti gli ufficiali e sottufficiali di reparto con le loro rispettive mogli ed a cui erano anche invitati i figli maggiorenni.
Era l’occasione più importante dell’anno per rinsaldare i rapporti sociali fra le famiglie dei quadri della brigata e si protraeva per tutto il pomeriggio e la sera inoltrata, con musica, balli, qualche numero di ricercati artisti di cabaret e con l’organizzazione di un concorso artistico, riservato alle mogli, durante il quale chi si iscriveva aveva la possibilità di esibirsi nella sua specialità come poesia, canto, pittura, scultura, musica e quant’altro; un’apposita commissione nominata ogni anno dichiarava poi la vincitrice a cui veniva assegnato un premio di varia natura fissato di anno in anno dal comitato organizzatore.
Stefania osserva indispettita il farfalleggiare del marito con le signore più carine presenti la festa e soprattutto con Nadine, la cognata del colonnello Mascarani.
In un raro momento in cui sono soli Stefania comunica al marito di essersi iscritta al concorso artistico.
Piccato per la sorpresa Nicola chiede “…e di grazia ….in quale ramo dell’arte intende esprimersi la tua …vena artistica?” non nascondendo l’ironia implicita nella frase
“…ovviamente nella danza…” gli risponde Stefania “forse non ricordi, ma da giovane ho studiato per diventare ballerina…”
“cosa ti viene in mente” ora il tono di voce è un po’ alterato “non vorrai metterti a ballare da sola davanti a tutta la brigata? …come moglie di un comandante di gruppo non sarebbe dignitoso”
“…non fare il moralista ipocrita” gli risponde a tono “credo che non sei nelle condizioni di darmi lezioni di comportamento…della dignità di tua moglie dovresti avere più cura anche tu”
“cosa intendi dire”
Stefania resta un attimo in silenzio gli sorride con l’amabilità di una vipera e sibila “guarda per farti capire ti faccio solo tre nomi a caso Yvonne, Claudine e Nadine! … guardami danzare e dopo mi dirai chi è sciatta e priva di glamour!” si gira sui tacchi, si allontana e lo lascia attonito senza dargli la possibilità di replicare.
Quando giunge il suo momento del concorso artistico si rivolge ai militari che svolgono servizio di camerieri e li prega di sgomberare il grande e solido tavolo centrale presente nel salone perché intende usarlo come palco per la sua esibizione.
Sorridendo ai timidi battimani di incoraggiamento che qualcuno distrattamente le rivolge con l’aiuto di una sedia sale sul tavolo ed inizia a danzare al ritmo delle note di un vivace swing l’orchestrina ha fatto partire.
Dopo qualche evoluzione, seguita da alcuni ufficiali soltanto in quanto la maggioranza immagina di dover assistere ad uno stucchevole saggio di ballo, mima una sensazione di eccessiva calura e si sfila lo scialle lasciandolo cadere fuori dal tavolo affinchè non le sia d’intralcio. Proseguendo nelle sue allegre evoluzioni, senza che nessuno se ne accorga, libera il nodo alla nuca che le regge il lungo elegante vestito che al primo movimento d’una voluta vigoria le si sciolga definitivamente; cosa che accade dopo pochi attimi facendo iniziare a scivolare l’indumento verso il basso; prontamente la ragazza lo ferma con un rapido gesto delle braccia e, mimando un notevole imbarazzo, tenta senza successo di riallacciarlo; con un sorriso forzato finge quindi la rottura e, facendo poi con allegria e maliziosità spallucce, abbandona i lembi di sostentamento lasciando che il vestito lentamente le scivoli sul corpo, aiutato da un sensuale movimento delle anche, e le cada ai piedi lasciandola coperta dall’immacolata corta sottoveste di raso che termina all’estremità alta delle cosce mettendo in mostra le splendide lunghe e perfettamente tornite gambe esaltate dai sexy sandali a tacco a spillo.
A quel punto molti dei presenti iniziano a dubitare del contenuto dell’esibizione e l’attenzione verso i sinuosi movimenti della magnifica ragazza che elegantemente e felinamente si muove sul tavolo sale in maniera esponenziale.
Quando seguendo armoniosamente la musica sempre più intrigante la corta ed immacolata sottoveste di raso viene afferrata per i lembi inferiori ed inizia voluttuosamente a risalire verso l’alto e si scopre lentamente un magnifico e giovane corpo femminile coperto ormai solo da mutandine e reggiseno qualsiasi dubbio sullo spettacolo che si sta svolgendo viene a cadere e tutti gli occhi dei presenti sono su di lei.
Mentre ormai tutti gli sguardi, compresi quelli sbalorditi di suo marito che non riconosce nella Stefania che si sta così sfacciatamente esibendo la timida e riservata donna che pensava di avere al fianco, non si staccano dall’improvvisato palco il negligeè viene fatto ruotare e fatto volare verso la sala dove, ancora in volo, viene afferrato da un paio di giovani militari che se lo contendono.
Eccitata un po’ dal whisky bevuto ma soprattutto dal sentire soddisfatto il proprio femminile esibizionismo Stefania succintamente vestita si muove lungo il bordo del tavolo offrendo una smagliante visione.
Percorre la sala con uno sguardo compiaciuto osservando l’effetto che produce sugli uomini presenti ed inizia a far danzare le mani nell’aria come il volteggio di due vivaci farfalle, le fa posare poi sull’attaccatura anteriore del reggiseno (tutti gli uomini sembra trattengano il respiro i un’attesa che qualche secondo dopo non viene delusa) le mani sganciano infatti i lembi dell’indumento e si divaricano verso l’esterno aprendo le due coppe di stoffa e pizzo mostrando il florido petto coperto soltanto dalle due piccoli triangolini di stoffa color rosso e blu, i colori della brigata corazzata; ruotando lentamente su di un piede e mantenendo le braccia aperte in una posa di offerta il magnifico seno viene generosamente esibito a tutti gli eccitati occhi maschili che si dilatano dal piacere.
Con il consueto gesto di incurvare all’indietro le spalle per far scendere le spalline sulla schiena e liberarsi dell’indumento le sode rotondità si protendono ulteriormente nell’aria. Sempre più coinvolta dal proprio spirito esibizionistico la ragazza compie un sensuale giro sul tutto il bordo del tavolo scuotendo i triangolini che le coprono i capezzoli, quasi a farli volar via ben sapendo però quanto sia stretto il nodo dei lacci che sulla schiena le sostengono, mandando in visibilio di volta in volta la parte del circolo su cui quelle due punte rosse e blu vengono puntate.
Non perde occasione di osservare l’atteggiamento del marito, studiandone le reazioni e trovandolo in stupefatta ammirazione, con l’effetto di sentire una vampata di soddisfazione percorrerle il corpo. Decide quindi di dare un altro duro colpo alla sua abituale pudicizia, recentemente assai attaccata, che disperatamente le grida: fermati, fermati! Le mani riprendono il loro malizioso volteggio di farfalle e vanno a porre i pollici all’interno del bordo superiore delle mutandine (la tensione in sala diventa quasi palpabile e a lei sembra di sentire tutti gli occhi maschili puntati come spilli su quel bordo dello slip che sembra in procinto di muoversi) mentre le altre falangi continuano a muoversi nel fremito del volo i pollici lentamente scorrono lungo il bordo elastico che sostiene il vezzoso capo di abbigliamento e si portano sulle reni, il busto piega in avanti e mentre il dolce viso si volge all’indietro a scrutare gli effetti prodotti le dolci rotondità posteriori si ergono sporgendosi verso il pubblico.
Le mani delicatamente e per pochi secondi abbassano parzialmente il lembo posteriore delle mutandine mostrando la parte superiore delle nude natiche e subito si rialzano riportando il bordo dello slip al suo posto originario provocando negli uomini che avidamente stanno osservando prima “…hooo…” di ammirazione e poi un gemito di delusione; l’operazione viene ripetuta più volte continuando però a spostarsi sul tavolo e rivolgendosi in direzioni sempre diverse per permettere ad ogni angolo del gremito locale di poter gustare lo spettacolo offerto ed aumentando di volta in volta il tempo di esposizione e la porzione di glutei esibiti, fino a quando le morbide rotondità non si ergono davanti alla zona di sala dove si trova Alberto lì le mutandine si abbassano definitivamente fino a metà delle cosce leggermente divaricate esponendo sfacciatamente il nudo sedere alla smaniosa contemplazione dei presenti; le gambe poi si serrano donando ai glutei una nervosa, osservatissima e sensuale contrazione, le mutandine cadono ai piedi della giovane, vengono raccolte e lanciate nel locale non facendo neppur in tempo ad iniziare la loro ricaduta afferrate da due giovani ufficiali che per impossessarsene le lacerano provocando un sorriso divertito nella ragazza.
Coperta ormai solo da un minuscolo perizoma, anch’esso dei colori del reparto, che le dipinge sullo splendido e sinuoso corpo una pennellata che esalta le ambrate sensuali curve, si muove eretta e spavalda con un elegante ancheggiamento che fa muovere il seno ed i glutei in modo tale da mozzare il fiato e far rischiare l’infarto ai deboli di cuore.
A quel punto Stefania cerca con gli occhi la posizione di Alberto nella sala ed individuatolo ne cattura lo sguardo fissandolo per un relativamente lungo periodo, alza entrambe le braccia e seguendo il melodioso dipanarsi del suono musicale si gira lentamente nella direzione opposta della sala, porgendo così la parte retrostante del proprio corpo all’uomo che la interessa; con un ampio e studiato movimento delle braccia porta le mani in alto sopra la testa inarcando la schiena e, inclinando il busto in avanti, protende le praticamente nude natiche verso la parte della sala dietro di lei assumendo una provocatoria e sensuale posizione in cui le sue sode rotondità posteriori sembra vogliano librarsi in volo verso il cielo aperto.
Sente le sue guance arrossarsi per effetto del pudore che, ancora presente in lei, continuava a combattere una battaglia ormai quasi persa contro la sua vanità per la bellezza del suo corpo ed il recondito profondo desiderio femminile di esibirsi ed esporsi agli sguardi maschili per suscitare l’accentuata ammirazione che aleggiava chiaramente nel circolo.
Posa quindi le palme delle mani sulle cosce e, mantenendo inalterata la posizione assunta, inizia un languido movimento ondulatorio del bacino facendo oscillare i filamenti del tanga che le pendevano dal minuscolo nodo sulle reni che sosteneva il piccolo triangolo anteriore del posto a copertura del pube.
Accentuando il ritmo del movimento i filamenti iniziano ad aumentare la loro oscillazione provocandole un piacevole solletico sulla levigata pelle dei glutei e lei, come ammaliata dal movimento e continuando ad ergere il sedere bene in alto, inizia a farlo dolcemente roteare in una danza sensuale che disegna nell’aria un erotico cerchio offrendosi alla intensa attenzione dei presenti.
A quel punto sembra non voglia portare l’eccitazione del gran numero di uomini che le stanno gustando con gli occhi oltre i limiti consentiti e ritorna quindi in posizione normale e, lanciando a Alberto di sottecchi un eloquente sguardo.
Con la sua consueta morbida ed elegante andatura da grossa gatta in amore inizia, sempre seguendo la melodia di fondo a percorrere i bordi della pedana quasi a salutare gli astanti e mostrare loro un’ultima dettagliata visione del suo corpo così succintamente vestito.
Mentre l’attenzione di tutta la sala e calamitata sulle sue splendide curve improvvisamente si ferma e rotea lo sguardo osservando la platea da dominatrice con i suoi bellissimi occhi azzurro/verdi.
Incrocia gli occhi sgranati di suo marito gli lancia uno sguardo di sfida poi cerca Alberto e sembra comunicargli una muta preghiera:
“guarda che quello che ho fatto e sto per fare su questo improvvisato palcoscenico davanti a tutta la brigata, per me e spero anche per te, è una cesoia col passato; …nulla potrà essere come prima e …spero che tu continuerai ad essere al mio fianco perché …tu mi hai spinta a questo…”
Sposta poi le mani dietro la schiena e le posa sulle reni, nella zona di confine fra il termine della schiena e l’inizio dei glutei, risalendo poi lentamente verso il nodo dei fili che sostengono il minuscolo reggiseno.
Nel far questo inarca lievemente all’indietro le spalle con la conseguenza che i seni si protendono ancora di più verso i famelici occhi maschili presenti nella sala quasi sotto di lei ed inizia ad armeggiare con le dita.
Sembra che la platea, in un silenzio quasi totale, trattenga il respiro in attesa di dell’evento che i gesti della ragazza sembrano annunciare.
Dopo diversi secondi di suspense le dita sciolgono il nodo e fanno scivolar via i triangolini di stoffa che ricoprono i capezzoli, ormai resi turgidi dal piacere tutto femminile del proprio mostrasi, si ha la sensazione che le magnifiche poppe siano finalmente felici di slanciarsi nell’aria ed offrirsi completamente nude all’ammirazione degli avidi sguardi di tutti i soldati e ufficiali ormai totalmente ammaliati dallo spettacolo che si presenta loro.
Stefania si rende perfettamente conto dell’effetto che produce sulla platea ed ormai rapita dal gioco esibizionistico accentua l’effetto di esposizione del petto alzando le braccia e, con un tipico e sensuale gesto carico di femminilità, si infila le mani fra i capelli facendole lentamente scorrere dolcemente all’indietro come per ravvivarsi la pettinatura reclinando contemporaneamente un po’ il capo di lato in un gesto di abbandono da consumata spogliarellista.
Socchiude poi gli occhi ed inizia un lentissimo oscillamento del busto, quasi al ritmo di una serena melodia udibile solo da lei e scandita dal suo respiro leggermente affannoso che fa alzare ed abbassare ritmicamente gli splendidi e sodi seni con i loro capezzoli turgidi e che non denunciano alcuna vibrazione diversa dalla cadenza che la ragazza volutamente imprime al suo corpo.
Tutta la platea segue affascinata la dolce e delicata danza, quasi impercettibile e priva di qualsiasi traccia di volgarità, che lo splendido corpo, ormai coperto solo dal minuscolo triangolo bicolore del tanga che, trattenuto dai sottili filamenti allacciati con vezzosi lacci sui curvilinei e snelli fianchi, disegna nell’aria.
Le mani con un sapiente volo da farfalle si posano sotto la curvatura dei seni e li innalzano al vento per esibirli alla sala ancor di più andando poi con le dita a stuzzicare le carnee purpuree punte dei capezzoli.
Sorridendo osserva varietà degli sguardi che dal basso l’avvolgono: di estasiata e libidinosa ammirazione quelli dei maschi, di sdegno e riprovazione quello delle mogli più anziane, di sconcertata e divertita invidia quello delle mogli più giovani.
Assaporando il piacere ormai negli ultimi tempi per lei quasi abituale si muove felinamente sul palco per offrirsi ad ogni angolo della sala.
Si ferma poi al centro e maliziosamente con la vocina da ragazzina stupida pone agli astanti la retorica domanda:
“…che dite? … vado avanti?”
posa quindi le mani sul retro delle sue cosce, appena sotto l’inizio della dolce curva dei glutei, per poi risalire lentamente, accarezzandosi le natiche completamente denudate e mostrando la sensuale voluttà che la percorre, si sofferma sui fianchi iniziando in maniera esasperatamente lenta ad armeggiare con i lacci del perizoma.
Le pupille maschili sono dilatate e fissano tutte, come ipnotizzate, il minuscolo triangolo di stoffa con i colori della brigata unica difesa dagli sguardi libidinosi del suo delicato pube.
I nodi del tanga sui fianchi si sciolgono e le dita un attimo lunghissimo si fermano sui morbidi fianchi trattenendo i fili che reggono il triangolo di stoffa ormai unico indumento rimastole addosso.
Le dita rimangono immobili per qualche secondo quasi ad aumentare la “suspense” ed a far crescere il desiderio quasi percepibile fisicamente nella sala del circolo, per poi aprirsi e far cadere l’ultima difesa ed anche la più recondita “turgida bellezza femminile” viene così finalmente sfacciatamente esibita alla vista dell’intera sala mentre una vampata di calore arrossa le guance della ragazza.
Completamente nuda, vestita solo dei suoi sexy sandali a tacco alto, una corta collana di perle e degli orecchini delle stesse perle, il tutto del medesimo colore azzurro/verde dei suoi occhi, che sul suo splendido corpo ambrato da un’abbronzatura integrale senza alcun segno di costume, mettono in evidenza ancor più le curve sinuose dei fianchi, gli eretti e sodi seni con i loro ritti capezzoli resi turgidi dalle sensazioni che la giovane prova, le lunghe e magnificamente tornite gambe che si muovono felinamente, le morbide e vibranti curve delle natiche che si esaltano nel suo caratteristico armonioso muoversi, il tutto unito in un insieme di proporzioni perfette a formare un esplosiva miscela di femminilità che farebbe, o meglio sta facendo, rimescolare il sangue ad ogni maschio con la fortuna di poterla guardare così completamente spogliata.
Stefania sente il cuore batterle precipitosamente per un groviglio di sentimenti che come un turbine la fanno vergognare per essere così impudicamente esposta, la fanno gioire per la coscienza che l’esibirsi totalmente denudata suscita nel locale un’ammirazione ai limiti della sua immaginazione e non ultimo per la coscienza che la decisione di mostrarsi nuda alla brigata sia una scelta di vita senza ritorno.
Si sposta quindi quasi al bordo della pedana verso il gruppo più numeroso degli ufficiali quasi ad esporsi ed esibirsi ulteriormente ed unisce entrambe le mani alte sopra il capo portandole leggermente all’indietro, movimento che produce un lieve allargamento del torace e mette in ulteriore maggior risalto il seno della ragazza che, a seguito del respiro un po’ accelerato dall’emozione, si alza e si abbassa esaltandone la bellezza.
Avvolta dalla voluttà della propria esibizione, che la percorre da capo a piedi tramite piccoli brividi di piacere, rotea lentamente e languidamente su se stessa al fine di permettere che i numerosi sguardi presenti frughino sensualmente in ogni più piccolo anfratto e lungo ogni sinuosa curva della sua splendida nudità ed assapora completamente la vibrante sensazione di essere ammirata, guardata, esplorata, indagata, spiata, perlustrata, rovistata, frugata dai mille occhi in sala che quasi sente scorrere su ogni curva del suo splendido corpo esposto in mostra.
Mentre alcuni ufficiali, non potendo manifestarle la loro esaltata ammirazione nel modo che nel loro intimo avrebbero voluto, iniziano ad applaudire fragorosamente, seguiti poi da tutta la sala, Alberto, con un accappatoio di ciniglia dello stesso colore azzurro/verde dei suoi occhi recuperato chissà dove, la fa scendere dal tavolo la avvolge coprendo, con rammarico dei presenti che però continuano il loro frenetico battimano, la sua nudità.
L’accappatoio in realtà è solo una corta giacca che lascia completamente scoperte le sue bellissime gambe e che la obbliga, per coprirsi completamente l’inguine, mentre gli applausi continuano incessantemente e tutti gli ufficiali sono in piedi ad acclamarla, a tirare energicamente verso il basso la parte anteriore dell’indumento con la conseguenza che il retro non riesce a coprirle le terga lasciando in vista, con gioia dei maschi presenti, le parti basse delle dolci nude curve del sedere esponendo agli sguardi di chi le sta dietro un’ultima piccante visione di commiato.
Capitolo X° - arruolata
Alberto sta per allontanarla dalla sala e ricondurla a rivestirsi quando una voce li blocca:
“Sig.ra Allison” è il perentorio richiamo del comandante di brigata generale Panucci “vuole accomodarsi qui con noi, nelle sale riservate, che vorrei parlarle”
Il tono ed il carisma del generale non lasciano possibilità e Stefania, nel suo ridotto abbigliamento cercando di coprirsi il più possibile, viene introdotta nella riservatissima sezione del circolo alti ufficiali, mentre ovviamente Alberto rimane nel salone della festa.
Nei locali riservati Stefania vede che è presente solo una ristrettissima cerchia di ufficiali fra i più importanti della brigata: tre generali e due tenenti colonnelli oltre ad Adriana Laganelli, una graziosa morettina tenente del servizio comando molto riservata e quasi “invisibile” nella vita di caserma, e a suo marito Nicola che cerca di interrogare con lo sguardo per cercare di capire la situazione accorgendosi che anche lui non rivela altro che un certo imbarazzo.
Chi le fornisce lumi è il generale Panucci che, da logica, sembra gestire la situazione.
“Vede signora in ogni unità militare esiste, più o meno apertamente, un gruppo informativo con il compito di raccogliere, con qualsiasi metodo, informazioni da ogni fonte possibile ed utili per i più svariati motivi. Anche il gentil sesso, con la potenzialità del suo innegabile charme, è un elemento importantissimo di questa delicata attività; esempio paradigmatico la celeberrima Mata Hari. Ora lei con la sua sensuale bellezza, che già conoscevamo, e la sua carica esibizionistica che questa sera ci ha mostrato, sembra possedere quelle capacità che, per me che sono il comandante della brigata, sarebbe colpevole non cercare di sfruttare.
In buona sostanza stiamo qui valutando la possibilità del suo... chiamiamolo ...“arruolamento”... che è ovviamente subordinato prima di tutto, trattandosi di un incarico che richiede una particolare disponibilità (e Stefania che ascoltava attentamente sembrò di cogliere un particolare sorriso sul viso dei presenti), al consenso suo e di suo marito il capitano Allison ed in secondo luogo al superamento di una prova di ammissione che eventualmente si svolgerà ora davanti ai presenti (e qui Stefania colse sicuramente uno scintillio nello sguardo degli alti ufficiali che la osservavano); quindi le chiedo se intende accettare la nostra proposta.”
Stefania si volse verso Nicola interrogandolo con lo sguardo e ricevuto un chiaro cenno di assenso da parte del marito si rivolse al generale:
“Se ritenete che io possa rendermi utile alla brigata, nei limiti delle mie possibilità, non vedo altra scelta che quella di mettermi a disposizione...”
“Benissimo allora – riprende il generale Panucci – mentre noi ci beviamo qualche sa l'affido al tenente Laganelli che la preparerà per la prova “il gioco dello sgabello” e non essendo ora lei in una mise adatta le fornirà l'adeguata ...divisa” e con un sorriso difficile da decifrare la invita a seguire Adriana che si sta dirigendo verso dei locali attigui.
Quando le due ragazze sono sole Stefania cerca di scoprire qualche cosa di ciò che l'attende:
“...ma in cosa consiste questa prova di ammissione?” chiede ad Adriana
“guarda non posso svelarti molto perché sostanzialmente verrai giudicata sulla base di come reagirai davanti a delle situazioni impreviste e a delle richieste inaspettate, per cui l'elemento sorpresa è determinante; sarà comunque una tua performance esibizionistica davanti alla ...chiamiamola ...Commissione... composta dai “cinque dell'Ave Maria” che hai visto di là: i tre generali ed i due tenenti colonnelli che in pratica dirigono tutta la brigata sotto ogni aspetto. Ora vai ai servizi e fatti una bella doccia e poi spalmati sul corpo, soprattutto sulle parti intime, l'olio emolliente che troverai assieme al resto: ha la funzione di abbellire e far risaltare maggiormente le tue splendide forme; poi torna qui che di fornirò quello che il gran comandante ha chiamato: ...la tua divisa...che poi si tratta di questo vestitino molto semplice sia da indossare che da togliere e lo slippino rosso adatto al gioco dello sgabello”
Sempre più perplessa sulla situazione in cui si trova suo malgrado, ma curiosa di scoprire su quello che le succederà la ragazza ubbidiente esegue quello che Adriana, che sembra ispirarle fiducia, le ha detto di fare.
Dopo essersi rinfrescata e cosparsa dell'olio emolliente che fa risaltare ancor più le sue splendide curve Adriana le fa indossare lo slip tipo brasiliano, color rosso fiammante, che le copre la zona pubica con un triangolo di stoffa sostenuto solo da un filamento elastico che le cinge i fianchi e dietro scompare fra le natiche, il sedere è coperto solamente da un secondo filamento vermiglio, agganciato sulle reni, nella cui metà più alta sono infilati ed uniti uno all'altro una decina di piccoli ovuli del medesimo colore dello slip.
“Probabilmente servono a coprirmi un po' le natiche – pensa Stefania - con la possibilità di scoprirle maliziosamente se ancheggio e li faccio oscillare”
Il seno viene lasciato libero, coperto ed esaltato solo da qualche brillantino del medesimo color vermiglio che Adriana le cosparge casualmente attorno ai capezzoli.
Viene poi infilato il corto vestitino di stoffa le lascia scoperte del tutto le magnifiche gambe, le spalle ed il decoltè essendo sostenuto, tramite un sistema elastico, solo dalla curvatura del seno; lo stesso sistema di elastici permette di stringere l'abito in vita dando così allo stesso una forma elegante.
“A livello della cintura, sul retro – le spiega Adriana mentre lo sta sistemando – trovi come un pulsante che se premuto libera della tensione il sistema elastico che sostiene e da forma all'abito per cui, dato che potrebbe succedere che ti venga richiesto di levartelo, basta tu prema il pulsante che lui si sforma e ti scivola velocemente ai piedi”
Per completare la vestizione Adriana le fa indossare due eleganti e vistosi orecchini del medesimo rosso vermiglio dello slip e la osserva compiaciuta commentando;
“I tuoi sandali a tacco a spillo molto alto vanno benissimo... per la tua andatura sensuale … direi proprio che sei splendida... ed hai tutti i numeri per conquistare anche i grandi ufficiali di là; ricordati comunque che nella tua esibizione dovrai sempre essere vicina allo sgabello che troverai di là Perca quello è l'elemento fulcro della prova ed è su di lui che i faretti di illuminazione sono direzionati”
Quando ritorna nella la saletta di ritrovo ancheggiando dolcemente nel ridotto vestitino che la esalta si accorge che persino gli occhi di suo marito si dilatano leggermente nel percorrere con lo sguardo la sua deliziosa figura.
Gli alti ufficiali della “commissione d'esame” sono disposti su delle poltrone disposte a semicerchio con al fianco un piccolo tavolino su cui sono posati i bicchieri e una lampada spenta ciascuno; al centro dell'improvvisato proscenio un alto sgabello da bar illuminato da un paio di intensi fasci luminosi stile night-club mentre il resto della sala è quasi in penombra.
Suo marito Nicola ed il tenente Laganelli sono in disparte, lontani uno dall'altra in piedi appoggiati alle pareti, quasi a fare “tappezzeria”.
Panucci le indica lo sgabello: “Prego signora raggiunga la sua postazione” è partita intanto una soffusa melodia ballabile “e ci mostri come sa muoversi per eccitare il suo uomo”
Stefania arrossisce per la spregiudicatezza della richiesta ma attraversa la sala e si posiziona; i suoi tacchi a spillo valorizzano le gambe generosamente scoperte dalla minigonna e fanno ondeggiare il sedere proteso verso l'alto che con le spalle nude ed una scollatura al limite della decenza la rendono sexy e desiderabile.
Appoggiandosi lievemente allo sgabello ed al ritmo della musica inizia a ballare dolcemente sempre illuminata dai fasci di luce.
“Stefania mi sembra che quel vestitino aderente la impacci – è Panucci che chiamandola per nome la sorprende come una fucilata - può privarsene per rendere più fluidi i suoi movimenti” il tono non è quello di un invito, ma di un ordine perentorio.
Pensando alla presenza del marito Stefania, dopo alcuni secondi e con gesto casuale, preme il pulsante sulla cintura: il sistema elastico della scollatura si allenta, il vestitino si sforma come uno straccetto e le scivola giù afflosciandosi ai suoi piedi.
Coperto solo dal minuscolo perizoma rosso fuoco lo splendido corpo abbronzato e lucente è cosi spudoratamente esposto ai voraci sguardi dei presenti.
Stefania volge lo sguardo verso la figura del marito che vede immobile
“davanti ai suoi generali quello stronzo non fa una piega anche se sono mezza nuda - pensa fra sé – accetterebbe anche che mi scopassero davanti a lui – accorgendosi di come tale verità la faccia turbare ed eccitare. La sua danza al centro dell'attenzione continua così in maniera più sensuale ed arrapante spinta anche dal prepotente ed impudico impulso esibizionistico a mostrare la sua avvenenza che sente cresce dentro sé.
I suoi fianchi dondolano languidamente facendo dondolare gli ovuli sulle dolci rotondità posteriori conscia di come ciò attiri l'attenzione su uno dei punti di forza delle sue attrattive.
Panucci però con un tempismo notevole non le lascia tregua tenendola sotto pressione con le sue indicazioni:
“Stefania fra un po', a turno e casualmente, si illumineranno le lampade sui tavolini dei suoi esaminatori, quando ciò avverrà dovrà spostarsi con lo sgabello davanti al prescelto, voltarsi ed appoggiarsi con i gomiti sul sedile offrendo al fortunato il suo posteriore” - Stefania immaginandosi la scena si sente contemporaneamente imbarazzata ed esaltata godendo nella vergogna – a quel punto l'ufficiale le introdurrà il primo degli ovuli che le pendono sulle natiche”
“Oddio! Mi farà male?” - si domanda con apprensione la giovane
Panucci sembra leggerle nel pensiero, o forse le interpreta bene l'espressione timorosa degli occhi: “il numero degli ovuli introdotti rappresenta la sua dedizione alla causa e la capacità di trattenerli dentro di sé simboleggia la sua autodisciplina... oltre che – sorridendo – esaltare la forma dei sue magnifici glutei nello sforzo muscolare di non farli uscire; non sarà comunque un'esperienza spiacevole, anzi a quello che mi riferiscono chi ha già superato la prova di ammissione – lanciando uno sguardo di compiacimento al tenente Laganelli – può avere anche una sua notevole voluttà; quando l'introduzione di un ovulo le farà provare una sensazione diversa, di cui noi ci accorgeremo sicuramente, significherà il termine del test e l'ufficiale che l'ha introdotto sarà considerato il vincitore di questa specie di gara; ovviamente in qualsiasi momento lei o suo marito potrete interrompere la prova ed evitare il suo arruolamento”
Titubante Stefania al ritmo musicale diffuso continua la sua danza d'esibizione finché si accende la lampada del tenente colonnello Del Neri.
“Ecco il primo fortunato – è sempre Panucci che funziona da regista istruttore – forza Stefania è a lui che deve mettere ora a disposizione il suo culetto sexy”
In contemporanea sia il generale che Stefania lanciano un'occhiata al capitano Allison senza rilevare peraltro alcuna reazione degna di nota.
La ragazza si sposta con lo sgabello, seguita automaticamente dal fascio luminoso probabilmente programmato per seguirne i movimenti, ed docilmente sottomessa alle istruzioni ricevute, si posiziona davanti al colonnello, si gira, flette il busto in avanti e appoggia le braccia sul piano di seduta assumendo quindi, per effetto anche degli alti tacchi a spillo indossati, una impertinente posizione di offerta del suo conturbante posteriore e restando in timorosa attesa degli eventi.
Non passa un secondo che sente le dita dell'uomo carezzarle la curvatura dei glutei, introdursi nel solco, spostare il filo del tanga e divaricare dolcemente le due morbide curvature per mettere in luce il recondito forellino anale.
“mamma mia adesso ci siamo” – pensa impaurita e nel contempo eccitata per il trattamento che subisce
Il Del Neri stacca il primo degli ovuli e lo fa scorrere fino all'estremità del filamento che lo trattiene, sollecita sfiorandone con i polpastrelli il bordo dell'inizio della cavità anale della ragazza, che istintivamente si protende verso l'uomo offrendosi ancor più e vi appoggia una delle punte dell'ovulo per oliato.
Stefania chiude gli occhi mordendosi le labbra in attesa del dolore.
Il colonnello con il dito medio spinge dolcemente ed in maniera molto lenta l'ovulo all'interno non provocandole alcun fastidio, ma donandole un piacevole senso di penetrazione che esalta la sua femminilità.
“...però... il generale aveva ragione... non è un'esperienza negativa... - pensa tra sé mentre serra le natiche per trattenere il corpo estraneo e si riporta ancheggiando verso il centro del semicerchio dei suoi spettatori.
L'operazione si ripete con il generale Avancini, il tenente colonnello Filiberti, il generale Panucci stesso in modo che ha anche la possibilità di intuire il carattere di ciascuno dal modo la penetrano, chi dolcemente quasi come un atto d'amore, chi con decisione pensando solo a svolgere l'azione unicamente dal proprio punto di vista, chi in maniera distaccata e meccanica provocandole sensazioni diverse.
Il suo muoversi ed offrirsi è in continuo miglioramento dal punto di vista del rendersi sempre più desiderabile ed ormai ogni timore, remora o pudore è superato manifestando una volontà ad offrirsi che eccita sempre più i seppur anziani maschi. Intuisce nel contempo, con sommo piacere, il fastidio del marito nel vederla così spudorata e disponibile.
I complimenti piccanti ma non volgari alla sua avvenenza da parte degli ufficiali superiori si sprecano ed il verificare poi come Nicola, la cui presenza non limita assolutamente i comportamenti degli anziani ufficiali, non abbia il coraggio di ribellarsi ad una situazione umiliante per il suo ruolo di marito, la eccita enormemente spingendola a “civettare” con gli spettatori della sua impudica esibizione.
I piccoli ovuli introdotti sono quattro e la sensazione che prova è di essere penetrata da un pene che deve però trattenere dentro di sé per cui i muscoli dei glutei sono in continua tensione con l'effetto di protendere verso l'alto il sedere ed esaltare quindi ancor più il suo splendido fondoschiena.
Si illumina la lampada del generale Deasmundis, uomo di aspetto giovanile nonostante l'età e sicuramente affascinante ed intrigante; è quindi con particolare piacere che Stefania gli offre le terga flettendo il busto ed offrendosi all'ennesima profanazione con evidente malizia.
Prima di iniziare l'operazione don l'ovulo Deasmundis, con entrambe le mani le accarezza i glutei esplorandone la curvatura e saggiandone con lievi strizzatine del polpastrelli la consistenza volendo gustarsi in ogni senso la parte anatomica che la ragazza gli mette generosamente a disposizione
“hai proprio un delizioso ed arrapante culetto – le mormora a mezza voce mentre continua stringerle le morbide curve percorrendole anche i fianchi
“mmmh... mmmh - dal piacere Stefania mugula in silenzio dentro di sé – certo che questo ci sa proprio fare...”
Quando ritiene che l'esplorazione e la manipolazione sia sufficiente anche Deasmundis afferra un ovulo, lo posiziona sul fatidico forellino ed inizia a farlo lentamente girare per stimolare ancor più l'apertura e ritardarne l'introduzione quasi volesse sia la ragazza a richiedere a voce di essere penetrata.
La libidine di Stefania infatti aumenta ed asseconda i movimenti dell'uomo elevandosi quasi sulle punte dei piedi per spingergli contro ed offrirgli maggiormente il culo praticamente nudo.
Vedendo la disponibilità della ragazza l'uomo spinge quindi con forza e quasi violentemente l'ovulo all'interno facendo sussultare Stefania che non riesce a trattenere dei gemiti “aaah … mmmhh..” assai rivelatori.
Come se non bastasse appena introdotto il nuovo elemento della serie che amplifica ulteriormente la penetrazione del canale retto, gli ovuli iniziano a vibrare elevando parossisticamente l'eccitazione del magnifico corpo seminudo al punto che la giovane inizia a manifestare apertamente le sue piacevoli sensazioni mediante l'aumento affannoso del respiro ed i mugolii continui.
“Evidentemente al generale Deasmundis – commenta Panucci – è toccato l'ovulo programmato ad attivare la vibrazione per cui risulta lui il vincitore e che avrà l'ultima parola nel caso di parità nella decisione per il superamento della prova di ammissione, anche se non mi sembra che finora possano sorgere discussione in merito alle capacità seduttive della nostra Signora Allison”
“Normalmente a questo punto prassi vuole che il fortunato ritiri la posta in denaro ed il suo premio sia integrato dalla visione che la ragazza gli offre scoprendosi per lui la sua bellezza più nascosta – il tono del generale Panucci è ora privo di qualsiasi nota impositiva ed anzi precisa – ma nel suo caso non reputo sia necessario”
Stefania lancia un'occhiata a Nicola che sia con lo sguardo che con un muto cenno del capo le invita ad interrompere qui la sua esibizione, ma ormai niente di quello che il marito le chiede può essere tranquillamente accolto e lentamente alza il busto e si gira verso il generale Deasmundis appoggiandosi languidamente allo sgabello e vincendo anche l'ultima traccia di pudore rimastale afferma:
“Senza alcuna puntata in denaro non mi sembra giusto privare il vincitore anche della parte estetica della vincita”
“Caro Nicola hai finito di farmi fare quello che vuoi tu – pensa fra sé - e poi la situazione mi eccita troppo con questi vecchi maschi che sbavano mangiandomi con gli occhi”.
Con un dolce e malizioso sorriso afferra i filamenti sui fianchi e con voluttà li abbassa fino a metà cosce donando al generale la visione del suo pube rasato e cosparso dall'olio emolliente che ne accentua le forme; non contenta divarica leggermente le gambe per esaltare ancor più l'offerta della sua nuda zona pelvica.
Ciò che non ha preventivato è però lo spirito d'iniziativa del vecchio stratega che affascinato dalla visione non si limita a gustarla solo con gli occhi.
“Signora ha proprio una bella passerotta grassoccia ed appetitosa” esclama il generale e mentre tutti i presenti seguono in silenzio la scena allunga la mano iniziando a carezzarla sapientemente.
“Oddio mi sta toccando – pensa Stefania – e ora che faccio?”
La mano di Deasmundis continua a sfiorarla muovendosi su e giù con l'indice e l'anulare che le scorrono sulle grandi labbra mentre il medio con una maggior pressione sembra intenzionato ad allargarsi la via verso l'interno.
Stefania si abbandona alle dolci sensazioni chiudendo gli occhi e con le mani dietro il sedere si appoggia allo sgabello offrendosi ancor più e facilitando maggiormente l'azione del generale.
La vagina è ormai rorida degli umori provocati dalla manipolazione ed il dito è ormai dolcemente penetrato e continua a stimolarla sapientemente.
La continua vibrazione degli ovuli nel condotto anale e la mano che si è impadronita del suo pube la stanno facendo andare fuori di testa, nella sua mente è scomparsa la consapevolezza di essere quasi nuda alla presenza di suo marito e degli altri per lei esiste solo il dito di Deasmundis che la sta sempre più penetrando alla ricerca dolcemente frenetica del suo clitoride che non aspetta altro che di essere manipolato.
Tutta la sala percepisce chiaramente la sua esaltazione denunciata dai capezzoli allungatisi e tesi nello spasmo dell'eccitazione, dal suo respiro voluttuosamente affannoso e dai sommessi gemiti di piacere che inconsapevolmente emette.
Quando poi la mano raggiunge il clitoride e lo pinza fra i due polpastrelli ruotando le fa raggiungere l'orgasmo ed il gemito si trasforma di un urlo soffocato mentre tutto il magnifico corpo viene scosso da un forte fremito di piacere.
Quando, passata l'onda di voluttà, Stefania riprende cognizione sente Deasmundis che le slaccia i nodi dello slip levandoglielo, facendole uscire velocemente gli ovuli dal retto e donandole così un ultimo fremito di piacere:
“Signora in sostituzione della mancata posta in denaro mi prendo queste sue mutandine come premio, trofeo e ricordo della sua magnifica performance”
Stefania resta così nuda vestita solo dei suoi tacchi a spillo, dei vermiglio orecchini e dei brillantini cosparsi sul suo seno che continua ad alzarsi ed abbassarsi nell'ansimo del suo respiro rendendola per i maschi, che stanno continuando a percorrere con gli occhi il suo splendido corpo completamente esposto, una preda sempre più desiderabile.
“Direi che la prova di arruolamento sia stata pienamente superata e che lei possa essere sia considerata ammissibile a giudizio unanime della commissione; ho dato disposizioni affinchè siano recuperati i suoi vestiti e se segue il tenente Laganelli potrà ricomporsi per essere riaccompagnata” conclude il generale Panucci togliendola così da una situazione che cominciava ad imbarazzarla non sapendo come muoversi.
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