Cornuti si nasce - In servizio permanente effettivo di mia moglie e dei suoi amanti

di
genere
tradimenti

Quando sono entrato in camera da letto con in mano il vassoio delle fumanti tazzine di caffé,lo sconosciuto,completamente nudo,era coricato sul fianco ed era abbracciato a mia moglie che lo baciava,gli accarezzava il petto e gli leccava le labbra.

Il suo membro luccicante di umori freschi era mollemente appoggiato sulla gamba di Lucia che a sua volta,con le cosce completamente spalancate offriva alla mia vista il suo sesso perfettamente depilato,completamente aperto e dalle cui labbra,un rivolo bianco e viscoso,scivolava verso il lenzuolo già ricoperto da vistose macchie.

Al rumore della mia entrata i due amanti,per nulla scossi dalla mia presenza,si sono sciolti dal loro languido abbraccio che li legava e si sono tirati su rimanendo l'uno accanto all'altra con la schiena appoggiata ai numerosi e gonfi cuscini.

-Ciao-

Mi aveva subito salutato mia moglie.

-Buon giorno!-

Gli aveva fatto eco l'uomo accanto a lei aggiungendo:

-Tu devi essere Giò!?-

-Il cornuto!-

Aveva sottolineato mia moglie con un ghigno di scherno.

Prima di prendere la sua tazzina dal vassoio,mia moglie aveva allargato le braccia ed invitandomi a sé,mi aveva accarezzato i capelli sfiorando con le sue carnose labbra la mia guancia ed avvicinandosi poi al mio orecchio mi aveva bisbigliato qualcosa.

Mentre i due sorseggiavano il caffé,come mi era stato richiesto da mia moglie,mi ero disteso sul letto ed avevo cominciato a leccare il sesso del maschio.

L'asta molle,calda e umida scivolava tra le mie dita come una saponetta lasciandomi tuttavia intuire colla sua residua consistenza,quanto duro e vigoroso doveva essere stato in piena erezione.

Ovviamente mia moglie,non aveva ancora avuto la possibilità di decantarne le qualità giacché si erano conosciuti la sera prima e quella era la prima notte che passavano insieme nel mio letto coniugale.

Mentre lo succhiavo,mi tornavano in mente i numerosi amanti che mia moglie mi aveva fatto "assaggiare" e devo confessare che quello mi sembrava migliore di tutti gli altri per via della piacevole consistenza al tatto e tra le labbra e poi per il particolare sapore che mi ricordava certi Whisky torbati aromatici e dall'intenso afrore.

Dopo averlo ben ripulito leccandogli anche i penduli testicoli così come mi aveva chiesto Lucia,l'ho lasciato che stava già riprendendo vita pulsando e gonfiandosi tra le mie labbra e le mie dita.

Mentre mi portavo tra le gambe di mia moglie,lei,indicandomi un cuscino se lo era fatto mettere dietro la schiena per tenere il bacino alzato e favorire così il contatto delle mie labbra con la sua dischiusa e grondante fica.

Devo confessare che lo sperma succhiato direttamente dal sesso di mia moglie,forse per via del cocktail coi suoi abbondanti umori,aveva un sapore anche migliore.

Lucia gemeva e si contorceva mentre la ripulivo risucchiandola in profondità ed al tempo stesso le mordevo e succhiavo la clitoride gonfia e scappellata e per due volte,sollevandosi e scuotendosi in preda ad incontrollabili orgasmi,mi spingeva la testa a se ansimando ed insultandomi con rochi incitamenti a farla godere di più.

Quando lasciandola spossata e tremante per il piacere che le avevo dato mi sono alzato rimanendo in piedi accanto al letto,lei guardandomi i pantaloni e notando la patta gonfia,guardandomi negli occhi,abbozzando un sorriso malizioso mi aveva detto:

-Amore...penso che anche tu dopo tanto tempo e dopo il servizio che ci hai fatto,hai diritto ad un po di soddisfazione.

Tira fuori l'uccellino che ti sta scoppiando sotto le mutande e fatti una sega.

Mi raccomando però,non sporcare per terra.

Prendi il vassoio con la mia tazzina e vienici dentro così potrai gustarti il tuo sperma all'aroma di caffé e delle mie labbra.-

Mentre io mi masturbavo,mia moglie aveva afferrato la grossa verga del suo amante già turgida e ricoperta di gonfie vene e la brandiva minacciosa segandola al ritmo della mia mano.

Mentre io con la schiena curva sul mio pisello continuavo a masturbarmi,mia moglie si era portata di schiena sul maschio e guardandomi con occhi carichi di libidine,vi si era impalata lasciandosi cadere con uno schianto sui gonfi e pieni coglioni.

A quello spettacolo ho sborrato subito e dopo aver bevuto dalla tazzina le mie stille di sperma,sono uscito dalla stanza inseguito dagli insulti di mia moglie che già ansimama e si contorceva squassato dai potenti colpi di maglio che le infieriva da sotto il suo stallone.
scritto il
2016-10-01
9 . 4 K
visite
1
voti
valutazione
2
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.