Francesina
di
Anonima
genere
saffico
Quando ho finito la scuola a diociotto anni, sono andata a stare per un paio di mesi da una mia zia.
Questa mia zia ha una casa vicino al mare,il paesino è nella provincia del Var in Francia.
Gentilmente mi diede una piccola stanza tutta per me.
I primi giorni fu dura perché non conoscevo una parola di francese e quindi non riuscivo a fare amicizia con nessuno. Poi grazie anche alle mie cugine iniziai a apprendere qualche parola e per miracolo conobbi Justine. Era un giornata ventosa, mi trovavo dentro un bar vicino alla spiaggia. Lei si avvicinò a me e mi chiese se volevo unirmi al loro tavolo. Justine era una ragazzina della mia età, più bassa di me con i capelli castani. Mi presentò le sue amiche. Aude , era un ragazza che veniva dalla Normandia, pelle chiara, occhi azzurri come il mare, bionda con dei ricci bellissimi. Anche Aude era della stessa altezza di Justine ma aveva già i seni grandi. Infine c’era Sabina , di pelle nera, alta , occhi neri, capelli neri, e un viso affascinante e sorridente. Passai tutto il pomeriggio con loro. Quindi diventammo amiche e nelle giornate successive ci trovavamo in spiaggia per chiacchierare, prendere il sole e tutto ciò che quattro ragazzine potevano fare. Mentre eravamo in spiaggia notavo che le ragazze più grandi prendevano il sole in topless. A volte mi accorgevo di stare a fissarne qualcuna, allora mi vergognavo e mi giravo sperando che le altre compagne non mi vedessero in quel atteggiamento da guardona. I fatto che quei seni così belli attiravano la mia attenzione e non capivo il perché. Le sere invece le passavamo nel lungo mare, dove vi erano i bar e la musica. A ogni angolo della strada era possibile mangiare un gelato e ballare. Poi una sera prima di tornare a casa Justine ci disse che il suo babbo con il motoscafo ci portava in un isola vicina per passarci tutta la giornata. Il viaggio fu emozionante con tutto il vento sparato, sul viso,ricordo che si rideva tutte e quattro come delle matte. Poco dopo che il babbo di Justine ci lasciò su di una piccola spiaggia dorata vidi che le tre amichette presero a togliersi il reggiseno rimanendo anche loro in topless. Mi si avvicinò Sabina dicendomi che visto che nessuno ci poteva vedere loro sarebbero state tutto il giorno così ma che io non ero obbligata. Anche se mi vergognavo un po’ mi tolsi anch’io il reggiseno. Fu una sensazione unica di libertà. Guardai con ammirazione i seni di Justine e Aude che erano belli e grandi. Mentre quello di Sabina era più piccolo ma sensuale tutto nero con i capezzoli rosa che spuntavano. Mi accorsi che guardandomi si misero a ridere. Il mio seno era carino ma la loro ilarità nasceva dal fatto che il colore della mia pelle era sproporzionata rispetto al resto del corpo. Passammo una giornata stupenda,giocando nell’acqua fra di noi a lotta. Ogni tanto qualche mano mi toccava il culo o i seni, ma la cosa era reciproca e nella lotta si sa che a volte poteva accadere. Prima che ritornasse il babbo di Justine col motoscafo ci si rimise il reggiseno. Ricordo che Sabina disse che non voleva che il suo babbo ci vedesse i seni –Altrimenti si eccita e poi gli diventa grosso.- Justine disse che una volta gli era capitato di vedere il pene di suo babbo e che lo trovava buffo. La sera stessa andammo in spiaggia avevamo tutte scarpe da tennis, pantaloncini e t-shirt. Poi Sabina mi disse che mi voleva fare vedere una cosa oltre gli scogli. Ci si allontanò e superato uno di quegli scogli ci trovammo sole e al buio. Ci si mise a sedere a guardare le stelle, Sabina si avvicinò a me e mi chiese se avevo mai baciato una ragazza. Io risposi di no . Lei mi disse se mi andava di provare a baciarci. Rimasi un po’ stupita ma qualcosa dentro di me mi disse di accettare la proposta. Vidi le sue labbra carnose avvicinarsi lentamente alle mie poi le labbra si toccarono e ci baciammo. Non potrò mai dimenticare l’emozione di quel bacio. Fu piacevole sentire le sue morbide labbra, la sua mano sulla mia spalla e il suo calore mi invase fino a farmi desiderare che tutto non finisse più. Quando le nostre labbra si staccarono pensai fosse passato un eternità, avevo caldo ero sicuramente diventata rossa e non smettevo di fissare gli occhi si Sabina. Questa volta fui io a avvicinarmi a lei,chiedendole di riprovare. Nuovamente le nostre labbra si unirono,sentivo il suo profumo, mi feci coraggio e l’abbracciai a me. Anche Sabina mi strinse forte sentivo il suo corpo era bellissimo, poi le sue labbra si schiusero e la sua lingua toccò le mia. Anche le mie labbra accarezzate da quel tocco si aprirono e la sua lingua entrò nella mia bocca e prese a avvolgersi alla mia lingua, sentivo il suo respiro dentro di me,speravo con tutto il cuore che anche Sabina provasse l’emozione che stavo provando. Quando nuovamente le nostre bocce si staccarono vidi che il volto di Sabina era cambiato,era sensuale di un espressività conturbante i suoi neri occhi mi affascinavano, poi il suo sorriso riapparve. Tornammo indietro senza dirci niente, non c’era niente da dire tutto si poteva riassumere nella mia mano stretta ala sua.
I primi giorni fu dura perché non conoscevo una parola di francese e quindi non riuscivo a fare amicizia con nessuno. Poi grazie anche alle mie cugine iniziai a apprendere qualche parola e per miracolo conobbi Justine. Era un giornata ventosa, mi trovavo dentro un bar vicino alla spiaggia. Lei si avvicinò a me e mi chiese se volevo unirmi al loro tavolo. Justine era una ragazzina della mia età, più bassa di me con i capelli castani. Mi presentò le sue amiche. Aude , era un ragazza che veniva dalla Normandia, pelle chiara, occhi azzurri come il mare, bionda con dei ricci bellissimi. Anche Aude era della stessa altezza di Justine ma aveva già i seni grandi. Infine c’era Sabina , di pelle nera, alta , occhi neri, capelli neri, e un viso affascinante e sorridente. Passai tutto il pomeriggio con loro. Quindi diventammo amiche e nelle giornate successive ci trovavamo in spiaggia per chiacchierare, prendere il sole e tutto ciò che quattro ragazzine potevano fare. Mentre eravamo in spiaggia notavo che le ragazze più grandi prendevano il sole in topless. A volte mi accorgevo di stare a fissarne qualcuna, allora mi vergognavo e mi giravo sperando che le altre compagne non mi vedessero in quel atteggiamento da guardona. I fatto che quei seni così belli attiravano la mia attenzione e non capivo il perché. Le sere invece le passavamo nel lungo mare, dove vi erano i bar e la musica. A ogni angolo della strada era possibile mangiare un gelato e ballare. Poi una sera prima di tornare a casa Justine ci disse che il suo babbo con il motoscafo ci portava in un isola vicina per passarci tutta la giornata. Il viaggio fu emozionante con tutto il vento sparato, sul viso,ricordo che si rideva tutte e quattro come delle matte. Poco dopo che il babbo di Justine ci lasciò su di una piccola spiaggia dorata vidi che le tre amichette presero a togliersi il reggiseno rimanendo anche loro in topless. Mi si avvicinò Sabina dicendomi che visto che nessuno ci poteva vedere loro sarebbero state tutto il giorno così ma che io non ero obbligata. Anche se mi vergognavo un po’ mi tolsi anch’io il reggiseno. Fu una sensazione unica di libertà. Guardai con ammirazione i seni di Justine e Aude che erano belli e grandi. Mentre quello di Sabina era più piccolo ma sensuale tutto nero con i capezzoli rosa che spuntavano. Mi accorsi che guardandomi si misero a ridere. Il mio seno era carino ma la loro ilarità nasceva dal fatto che il colore della mia pelle era sproporzionata rispetto al resto del corpo. Passammo una giornata stupenda,giocando nell’acqua fra di noi a lotta. Ogni tanto qualche mano mi toccava il culo o i seni, ma la cosa era reciproca e nella lotta si sa che a volte poteva accadere. Prima che ritornasse il babbo di Justine col motoscafo ci si rimise il reggiseno. Ricordo che Sabina disse che non voleva che il suo babbo ci vedesse i seni –Altrimenti si eccita e poi gli diventa grosso.- Justine disse che una volta gli era capitato di vedere il pene di suo babbo e che lo trovava buffo. La sera stessa andammo in spiaggia avevamo tutte scarpe da tennis, pantaloncini e t-shirt. Poi Sabina mi disse che mi voleva fare vedere una cosa oltre gli scogli. Ci si allontanò e superato uno di quegli scogli ci trovammo sole e al buio. Ci si mise a sedere a guardare le stelle, Sabina si avvicinò a me e mi chiese se avevo mai baciato una ragazza. Io risposi di no . Lei mi disse se mi andava di provare a baciarci. Rimasi un po’ stupita ma qualcosa dentro di me mi disse di accettare la proposta. Vidi le sue labbra carnose avvicinarsi lentamente alle mie poi le labbra si toccarono e ci baciammo. Non potrò mai dimenticare l’emozione di quel bacio. Fu piacevole sentire le sue morbide labbra, la sua mano sulla mia spalla e il suo calore mi invase fino a farmi desiderare che tutto non finisse più. Quando le nostre labbra si staccarono pensai fosse passato un eternità, avevo caldo ero sicuramente diventata rossa e non smettevo di fissare gli occhi si Sabina. Questa volta fui io a avvicinarmi a lei,chiedendole di riprovare. Nuovamente le nostre labbra si unirono,sentivo il suo profumo, mi feci coraggio e l’abbracciai a me. Anche Sabina mi strinse forte sentivo il suo corpo era bellissimo, poi le sue labbra si schiusero e la sua lingua toccò le mia. Anche le mie labbra accarezzate da quel tocco si aprirono e la sua lingua entrò nella mia bocca e prese a avvolgersi alla mia lingua, sentivo il suo respiro dentro di me,speravo con tutto il cuore che anche Sabina provasse l’emozione che stavo provando. Quando nuovamente le nostre bocce si staccarono vidi che il volto di Sabina era cambiato,era sensuale di un espressività conturbante i suoi neri occhi mi affascinavano, poi il suo sorriso riapparve. Tornammo indietro senza dirci niente, non c’era niente da dire tutto si poteva riassumere nella mia mano stretta ala sua.
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