Sara - 06 - La saga continua
di
Zio Paolo
genere
tradimenti
Ve la ricordate la mia Sara, la mia Cerbiatta? L’ avevamo lasciata con il suo bel pancino in dolce attesa, era molto tempo fa e da allora tante cosa sono accadute. Ma andiamo con ordine.
Dopo qualche mese è arrivato Lorenzo, splendido bambino, orgoglio dei genitori. Io ero diventato zio a tutti gli effetti: ero entrato nella famiglia (ho conosciuto tutti, Franco, il marito, i genitori ed i suoceri di Sara, tutti…) ero stato accettato di buon grado, la mia età mi metteva al di sopra di ogni sospetto! Ero diventato, anche, beniamino di Lorenzo, che viziavo in maniera esagerata!
Sara, con una determinazione feroce ed una disciplina rigidissima aveva rapidamente riacquistato tutto il suo splendore ed era più bella che mai. “Adoro mio figlio, ma mio marito non deve mai avere un pretesto per pensare a qualcun’ altra!” mi disse un giorno. Adesso veniva da me più spesso di prima, ma solo per fare due chiacchiere e nulla più; del nostro passato erotico, nemmeno una parola ed anch’ io non ci pensavo mai. Solo qualche volta, se vedevo Sara in qualche posizione particolare o si ricordavano di sfuggita certi momenti, mi veniva alla mente qualcosa, ma erano solo flash fine a se stessi. Poi un giorno…..
Sara ormai mi telefonava quasi sempre per avvisarmi che sarebbe passata da me, beveva qualcosa, parlavamo un po’ e niente più, però un giorno mi manda un SMS dicendo solo: ”Vengo”. Era esattamente quello che faceva prima, ma io non ci feci caso. Arrivò come al solito, mi salutò, le offrii qualcosa, ma lei mi disse: ”Scusa, dovrei andare in bagno!” Stavo seduto sul divano aspettandola, quando sento la sua voce: “Zio Paolo, puoi venire qui un momento, per favore?”; mi alzo, vado verso il bagno, ma, guardando dentro la camera da letto, la vedo distesa nel letto sotto le lenzuola. Rimasi del tutto interdetto, incapace di dire o di fare qualcosa. Lei con il suo sorriso splendidamente malizioso mi disse solo: “Dai, sbrigati, vieni qui da me!”.
Mai nella mia vita mi sono spogliato così rapidamente, mi sono buttato nel letto prendendola tra le braccia, baciandola, accarezzandola, toccandola; era bagnata fradicia e contro le mie abitudini, saltai completamente i preliminari e le infilai il cazzo nella fica, che mi accolse spalancata e pulsante.
Non fu una scopata, fu un’ autentica esplosione di sensi, fu un accoppiamento animalesco accompagnato da grugniti, insulti, baci di ineguagliabile intensità, fu una eruzione di scorie di sensualità che, inconsciamente, si erano accumulate in tutti quei mesi di “astinenza”. Io, che solitamente parlo abbastanza durante la scopata, non dicevo nulla se non qualche insulto indecente, lei era concentratissima nella ricerca del godimento: era sempre stata rapida nel raggiungere l’ orgasmo, ma qui il primo lo raggiunse dopo pochi secondi e poi ha continuato a godere in maniera parossistica: forse mai l’ avevo vista godere tanto e tanto a lungo. Io decisi di controllarmi, volevo gustarmi la mia Sara a lungo e la chiavai per molto tempo, ma sempre senza arrivare all’ orgasmo.
Ad un certo punto decidemmo di concederci una pausa e, finalmente, cominciammo a parlare. La tenevo tra le mia braccia e lei aveva il suo viso sulla mia spalla, ero deliziato.
“Allora signora, cos’ è questa novità?” le chiesi.
“Non ne potevo più” mi rispose quasi come liberata da un peso. “E’ da qualche settimana che ci penso, prima non mi passava nemmeno per la testa, ma poi….”. La tenni per un po’ tra le mie braccia coccolandola come una volta, baciandola, lei si lasciava fare come una bambina viziata; poi, memore delle antiche abitudini, si mise a cavalcioni, si infilò il cazzo nella fica ancora bella dilatata e cominciò a muoversi come sapeva lei e, soprattutto, a parlarmi.
“Dopo che ho avuto Lorenzo” disse “ ho avuto una vita bellissima: sono orgogliosissima di mio figlio, mi sono rimessa in forma rapidamente, la mia vita familiare è splendida. Mio marito mi adora, i miei genitori ed i miei suoceri sono fantastici, non avrei nulla di cui lamentarmi. E non mi lamento di nulla, infatti. Con Franco ho una vita sessuale più ricca di prima, scopiamo quasi tutti i giorni, lui mi adora, adesso che oltre che la sua donna sono pure la madre di suo figlio, mi venera come una dea, è pieno di attenzioni, come non lo è mai stato. A letto, poi, si preoccupa molto più di prima del mio piacere e godo come sempre moltissimo o anche di più. Il problema è che lui fa l’ amore benissimo, ma in maniera romantica, delicata, da tenero innamorato e a me manca quel brivido della trasgressione che sento da quando ti ho conosciuto.Il fatto è che, comunque, non credo sarei capace di fare con lui le cose che faccio con te; a parte che lui morirebbe se sapesse che la sua mogliettina fa certe cose, ma pure io non sarei capace di farle con lui, anzi l’ idea stessa non mi piace e non mi attira per niente. Ma anche per cose banali: con te, per esempio, mi viene di parlare senza problemi del fatto che di tanto in tanto leggo qualche racconto erotico e, a volte, mi masturbo. Con lui non riuscirei mai a parlargliene, non so perché. E tutto questo è venuto fuori da qualche settimana, un giorno che Franco è passato per caso con Mario e Marcello, ti ricordi i suoi due ex-capi; non è successo niente, Mario, che in questi mesi si è sempre comportato molto correttamente, l’ avevo già incontrato subito dopo che era nato Lorenzo, ma non mi aveva fatto nessun effetto. L’ ultima volta, invece, la mia mente è andata a quello che è successo e così, poco a poco, ho ricominciato a pensare a te e……ed eccomi qui!”
“Beh, sai benissimo che sullo Zio Paolo puoi sempre contare, per qualsiasi cosa!”
“Il mio problema” continuò “ è che io non ho particolari fantasie, non penso che farei questo o farei quello. A volte faccio qualche pensiero strano, soprattutto da quando conosco te, ma tutto molto nella norma. Quando, però, mi capita un imprevisto, mi trovo in una situazione un po’ “stuzzicante”, perdo la lucidità, mi assale una specie di panico, che non è paura, ma solo incapacità di reagire e mi lascio trasportare dalle sensazioni che provo, che in quei momenti sono fortissime. Ti ricordi, per esempio, quando ti ho detto che uno sul bus mi ha strusciato il cazzo sul culo? Bene, sulle prime mi ero infastidita ma poi quando ho visto quanto era bello quel ragazzo non ho capito più niente. Mi sono lasciata strusciare in maniera proprio palese, che quasi lo vedevano anche gli altri, mi sono lasciata toccare senza opporre un poco di resistenza e quando mi ha detto che scendeva, non ho detto una parola, l’ ho seguito e basta. E poi gli ho fatto un pompino in un portone, ma se mi avesse voluto scopare l’ avrei lasciato fare. Ecco queste sensazioni ho sentito di nuovo da qualche giorno, queste sensazioni ho riprovato ed allora mi sono detta che dovevo andare dal mio adorato Zio Paolo!”.
E continuammo così, a parlare mentre lei dolcemente e lentamente mi faceva il suo adorato spegnimoccolo. Ovviamente la accarezzavo tutta, ai fianchi, le tette, il viso, le cosce; poco a poco mi venne una fantasia, una fantasia che già avevo avuto prima della “sosta” ma che oggi stava venendo fuori in maniera imperiosa. Cominciai ad accarezzarle il culo, facevo scorrere la palme delle mani lungo le chiappe, all’ interno, con delicatezza le posi il dito medio all’ ingresso del buco del culo; lei si irrigidì un istante, mi guardò ma non disse niente; forzai un pochino l’ apertura, ma entrando col dito solo qualche millimetro; poi tolsi il dito, lo guardai con palese e provocatoria libidine e, fissandola serissimo negli occhi, me lo misi in bocca succhiandolo con voluttà. Lei capì immediatamente il messaggio e mi disse: “Cosa ti passa per la mente?”
Ormai ero determinatissimo, la verginità di culo di Sara era un mio cruccio, non ero riuscito a convincerla prima, ma oggi volevo e dovevo farlo.
“Adesso è arrivato il momento di farmi un bel regalino” le dissi.
“No dai, lo sai che mi fa male” rispose poco convincente e, mi pareva, poco convinta.
“Lo facciamo come dico io e vedrai che non sentirai male” le risposi; dal comodino tirai fuori un tubetto di vaselina (ce l’ ho sempre a portata di mano, non si sa mai….), le dissi di tirarsi fuori il cazzo, misi un po’ di pomata sulla cappella ed anche sul suo buco di culo, in abbondanza.
“Adesso rimettiti a cavalcioni, inginocchiata sopra di me e posizionati esattamente col cazzo all’ entrata del buco del culo. Così sarai tu a pilotare i movimenti, sarai tu a cercare le posizioni che ti faranno sentire meno male. OK?”.
Assentì, un po’ titubante, ma ormai convinta a provare. Fece come le avevo detto, si mise la cappella all’ entrata, poco a poco si “sedette” sopra e cominciò a cercare la posizione migliore per farlo entrare. Era un momento irreale e fantastico, tutti due in silenzio, lei concentratissima cercava la posizione ottimale, vederla così tesa, alla ricerca di queste nuove sensazioni mi dava i brividi, era bellissima, tutta scarmigliata, quasi selvaggia, divina!
La penetrazione durò abbastanza a lungo, non la forzai minimamente, lei di tanto in tanto si fermava, ritornava un po’ indietro ma poi riprendeva. Alla fine rimase del tutto impalata, si era infilata tutto il cazzo dentro e mi guardava raggiante e sorridente.
“Anche questo mi hai fatto fare! Anche il culo mi hai spaccato vecchio porco” mi disse ridendo.
“Oggi è un giorno eccezionale e dovevo darti qualcosa di speciale” le risposi tirandola verso me e dandole un bacio da infarto.
Poi, delicatamente, la misi sul fianco e da quella posizione cominciai la mia prima inculata con la mia Sara; prima lentamente, poi con sempre maggior vigore. Volevo farla durare all’ infinito, ma ad un certo momento la mia resistenza venne meno, le sensazioni che mi regalava quel momento furono più forti di me e mi scaricai abbondantemente nel suo culo.
“Hai sentito male?” le chiesi.
“Non molto, un po’ di bruciore, ma niente di particolare. Hai avuto ragione tu ad usare questa tecnica, in effetti me lo sono messo dentro senza quasi sentire dolore. Quando in passato avevo provato un paio di volte con mio marito, forse perché era anche un po’ maldestro e non trovava la posizione giusta, avevo sentito un dolore fortissimo e non aveva messo dentro nemmeno la cappella!”.
“Si, è così, spesso la prima volta noi uomini ci facciamo prendere dalla foga ed abbiamo la tendenza a “sfondare” e questo genera dolore soprattutto perché lo sfintere della donna deve abituarsi a questa nuova situazione. Facendo come ti ho detto io, il controllo ce l‘ ha la donna e così certi traumi si evitano. Comunque l’ importante è che tu hai perso la tua ultima verginità, non se ne poteva più!!!”
“Esagerato! Ma che fastidio ti dava?”
“E’ una questione di principio, non mi piaceva il fatto che non potevo averti tutta!”
“Ma sei matto! Di me hai avuto tutto ed anche di più! Fra un po’ ti ho dato anche l’ anima!”
“Quella ancora non me l’ hai data, ma dovrai farlo al più presto” le dissi abbracciandola ancora una volta.
Il nostro primo re-incontro finì così, con qualche tenerezza, qualche bacio e con il proposito di riprendere la vita di prima, con lo stesso spirito e le stesse cautele. Sara se ne andò ed io rimasi sul letto a pensare.
Si, ero veramente un uomo fortunato! Quando pensavo di aver ormai avuto tutto, nel campo erotico, oggi mi è capitato qualcosa cui non avevo nemmeno il coraggio di pensare, il ritorno della mia Sara. E avevo la sensazione che si prospettasse una serie di esperienze interessanti. Sara, infatti, mi sembrava più matura ma anche più, inconsciamente, esigente; lei è una ragazza normale che se si trova di fronte a situazioni un po’ “strane”, perde gran parte della sua sicurezza e diventa un po’ succube degli eventi. Al tempo stesso, però, avevo la sensazione che cercasse sensazioni abbastanza forti e io volevo darle (e darmi) soddisfazione.
Nulla di preorganizzato, almeno apparentemente, ma sempre situazioni casuali che la coinvolgessero sempre più a fondo. Oltre alla sua ultima verginità, avevo altri crucci per cose che non ero riuscito a fare con Sara, e a questo punto ero ben deciso a togliermi qualche sfizio.
Si, credo che con Sara ci sarà da divertirsi nel prossimo futuro……..
Dopo qualche mese è arrivato Lorenzo, splendido bambino, orgoglio dei genitori. Io ero diventato zio a tutti gli effetti: ero entrato nella famiglia (ho conosciuto tutti, Franco, il marito, i genitori ed i suoceri di Sara, tutti…) ero stato accettato di buon grado, la mia età mi metteva al di sopra di ogni sospetto! Ero diventato, anche, beniamino di Lorenzo, che viziavo in maniera esagerata!
Sara, con una determinazione feroce ed una disciplina rigidissima aveva rapidamente riacquistato tutto il suo splendore ed era più bella che mai. “Adoro mio figlio, ma mio marito non deve mai avere un pretesto per pensare a qualcun’ altra!” mi disse un giorno. Adesso veniva da me più spesso di prima, ma solo per fare due chiacchiere e nulla più; del nostro passato erotico, nemmeno una parola ed anch’ io non ci pensavo mai. Solo qualche volta, se vedevo Sara in qualche posizione particolare o si ricordavano di sfuggita certi momenti, mi veniva alla mente qualcosa, ma erano solo flash fine a se stessi. Poi un giorno…..
Sara ormai mi telefonava quasi sempre per avvisarmi che sarebbe passata da me, beveva qualcosa, parlavamo un po’ e niente più, però un giorno mi manda un SMS dicendo solo: ”Vengo”. Era esattamente quello che faceva prima, ma io non ci feci caso. Arrivò come al solito, mi salutò, le offrii qualcosa, ma lei mi disse: ”Scusa, dovrei andare in bagno!” Stavo seduto sul divano aspettandola, quando sento la sua voce: “Zio Paolo, puoi venire qui un momento, per favore?”; mi alzo, vado verso il bagno, ma, guardando dentro la camera da letto, la vedo distesa nel letto sotto le lenzuola. Rimasi del tutto interdetto, incapace di dire o di fare qualcosa. Lei con il suo sorriso splendidamente malizioso mi disse solo: “Dai, sbrigati, vieni qui da me!”.
Mai nella mia vita mi sono spogliato così rapidamente, mi sono buttato nel letto prendendola tra le braccia, baciandola, accarezzandola, toccandola; era bagnata fradicia e contro le mie abitudini, saltai completamente i preliminari e le infilai il cazzo nella fica, che mi accolse spalancata e pulsante.
Non fu una scopata, fu un’ autentica esplosione di sensi, fu un accoppiamento animalesco accompagnato da grugniti, insulti, baci di ineguagliabile intensità, fu una eruzione di scorie di sensualità che, inconsciamente, si erano accumulate in tutti quei mesi di “astinenza”. Io, che solitamente parlo abbastanza durante la scopata, non dicevo nulla se non qualche insulto indecente, lei era concentratissima nella ricerca del godimento: era sempre stata rapida nel raggiungere l’ orgasmo, ma qui il primo lo raggiunse dopo pochi secondi e poi ha continuato a godere in maniera parossistica: forse mai l’ avevo vista godere tanto e tanto a lungo. Io decisi di controllarmi, volevo gustarmi la mia Sara a lungo e la chiavai per molto tempo, ma sempre senza arrivare all’ orgasmo.
Ad un certo punto decidemmo di concederci una pausa e, finalmente, cominciammo a parlare. La tenevo tra le mia braccia e lei aveva il suo viso sulla mia spalla, ero deliziato.
“Allora signora, cos’ è questa novità?” le chiesi.
“Non ne potevo più” mi rispose quasi come liberata da un peso. “E’ da qualche settimana che ci penso, prima non mi passava nemmeno per la testa, ma poi….”. La tenni per un po’ tra le mie braccia coccolandola come una volta, baciandola, lei si lasciava fare come una bambina viziata; poi, memore delle antiche abitudini, si mise a cavalcioni, si infilò il cazzo nella fica ancora bella dilatata e cominciò a muoversi come sapeva lei e, soprattutto, a parlarmi.
“Dopo che ho avuto Lorenzo” disse “ ho avuto una vita bellissima: sono orgogliosissima di mio figlio, mi sono rimessa in forma rapidamente, la mia vita familiare è splendida. Mio marito mi adora, i miei genitori ed i miei suoceri sono fantastici, non avrei nulla di cui lamentarmi. E non mi lamento di nulla, infatti. Con Franco ho una vita sessuale più ricca di prima, scopiamo quasi tutti i giorni, lui mi adora, adesso che oltre che la sua donna sono pure la madre di suo figlio, mi venera come una dea, è pieno di attenzioni, come non lo è mai stato. A letto, poi, si preoccupa molto più di prima del mio piacere e godo come sempre moltissimo o anche di più. Il problema è che lui fa l’ amore benissimo, ma in maniera romantica, delicata, da tenero innamorato e a me manca quel brivido della trasgressione che sento da quando ti ho conosciuto.Il fatto è che, comunque, non credo sarei capace di fare con lui le cose che faccio con te; a parte che lui morirebbe se sapesse che la sua mogliettina fa certe cose, ma pure io non sarei capace di farle con lui, anzi l’ idea stessa non mi piace e non mi attira per niente. Ma anche per cose banali: con te, per esempio, mi viene di parlare senza problemi del fatto che di tanto in tanto leggo qualche racconto erotico e, a volte, mi masturbo. Con lui non riuscirei mai a parlargliene, non so perché. E tutto questo è venuto fuori da qualche settimana, un giorno che Franco è passato per caso con Mario e Marcello, ti ricordi i suoi due ex-capi; non è successo niente, Mario, che in questi mesi si è sempre comportato molto correttamente, l’ avevo già incontrato subito dopo che era nato Lorenzo, ma non mi aveva fatto nessun effetto. L’ ultima volta, invece, la mia mente è andata a quello che è successo e così, poco a poco, ho ricominciato a pensare a te e……ed eccomi qui!”
“Beh, sai benissimo che sullo Zio Paolo puoi sempre contare, per qualsiasi cosa!”
“Il mio problema” continuò “ è che io non ho particolari fantasie, non penso che farei questo o farei quello. A volte faccio qualche pensiero strano, soprattutto da quando conosco te, ma tutto molto nella norma. Quando, però, mi capita un imprevisto, mi trovo in una situazione un po’ “stuzzicante”, perdo la lucidità, mi assale una specie di panico, che non è paura, ma solo incapacità di reagire e mi lascio trasportare dalle sensazioni che provo, che in quei momenti sono fortissime. Ti ricordi, per esempio, quando ti ho detto che uno sul bus mi ha strusciato il cazzo sul culo? Bene, sulle prime mi ero infastidita ma poi quando ho visto quanto era bello quel ragazzo non ho capito più niente. Mi sono lasciata strusciare in maniera proprio palese, che quasi lo vedevano anche gli altri, mi sono lasciata toccare senza opporre un poco di resistenza e quando mi ha detto che scendeva, non ho detto una parola, l’ ho seguito e basta. E poi gli ho fatto un pompino in un portone, ma se mi avesse voluto scopare l’ avrei lasciato fare. Ecco queste sensazioni ho sentito di nuovo da qualche giorno, queste sensazioni ho riprovato ed allora mi sono detta che dovevo andare dal mio adorato Zio Paolo!”.
E continuammo così, a parlare mentre lei dolcemente e lentamente mi faceva il suo adorato spegnimoccolo. Ovviamente la accarezzavo tutta, ai fianchi, le tette, il viso, le cosce; poco a poco mi venne una fantasia, una fantasia che già avevo avuto prima della “sosta” ma che oggi stava venendo fuori in maniera imperiosa. Cominciai ad accarezzarle il culo, facevo scorrere la palme delle mani lungo le chiappe, all’ interno, con delicatezza le posi il dito medio all’ ingresso del buco del culo; lei si irrigidì un istante, mi guardò ma non disse niente; forzai un pochino l’ apertura, ma entrando col dito solo qualche millimetro; poi tolsi il dito, lo guardai con palese e provocatoria libidine e, fissandola serissimo negli occhi, me lo misi in bocca succhiandolo con voluttà. Lei capì immediatamente il messaggio e mi disse: “Cosa ti passa per la mente?”
Ormai ero determinatissimo, la verginità di culo di Sara era un mio cruccio, non ero riuscito a convincerla prima, ma oggi volevo e dovevo farlo.
“Adesso è arrivato il momento di farmi un bel regalino” le dissi.
“No dai, lo sai che mi fa male” rispose poco convincente e, mi pareva, poco convinta.
“Lo facciamo come dico io e vedrai che non sentirai male” le risposi; dal comodino tirai fuori un tubetto di vaselina (ce l’ ho sempre a portata di mano, non si sa mai….), le dissi di tirarsi fuori il cazzo, misi un po’ di pomata sulla cappella ed anche sul suo buco di culo, in abbondanza.
“Adesso rimettiti a cavalcioni, inginocchiata sopra di me e posizionati esattamente col cazzo all’ entrata del buco del culo. Così sarai tu a pilotare i movimenti, sarai tu a cercare le posizioni che ti faranno sentire meno male. OK?”.
Assentì, un po’ titubante, ma ormai convinta a provare. Fece come le avevo detto, si mise la cappella all’ entrata, poco a poco si “sedette” sopra e cominciò a cercare la posizione migliore per farlo entrare. Era un momento irreale e fantastico, tutti due in silenzio, lei concentratissima cercava la posizione ottimale, vederla così tesa, alla ricerca di queste nuove sensazioni mi dava i brividi, era bellissima, tutta scarmigliata, quasi selvaggia, divina!
La penetrazione durò abbastanza a lungo, non la forzai minimamente, lei di tanto in tanto si fermava, ritornava un po’ indietro ma poi riprendeva. Alla fine rimase del tutto impalata, si era infilata tutto il cazzo dentro e mi guardava raggiante e sorridente.
“Anche questo mi hai fatto fare! Anche il culo mi hai spaccato vecchio porco” mi disse ridendo.
“Oggi è un giorno eccezionale e dovevo darti qualcosa di speciale” le risposi tirandola verso me e dandole un bacio da infarto.
Poi, delicatamente, la misi sul fianco e da quella posizione cominciai la mia prima inculata con la mia Sara; prima lentamente, poi con sempre maggior vigore. Volevo farla durare all’ infinito, ma ad un certo momento la mia resistenza venne meno, le sensazioni che mi regalava quel momento furono più forti di me e mi scaricai abbondantemente nel suo culo.
“Hai sentito male?” le chiesi.
“Non molto, un po’ di bruciore, ma niente di particolare. Hai avuto ragione tu ad usare questa tecnica, in effetti me lo sono messo dentro senza quasi sentire dolore. Quando in passato avevo provato un paio di volte con mio marito, forse perché era anche un po’ maldestro e non trovava la posizione giusta, avevo sentito un dolore fortissimo e non aveva messo dentro nemmeno la cappella!”.
“Si, è così, spesso la prima volta noi uomini ci facciamo prendere dalla foga ed abbiamo la tendenza a “sfondare” e questo genera dolore soprattutto perché lo sfintere della donna deve abituarsi a questa nuova situazione. Facendo come ti ho detto io, il controllo ce l‘ ha la donna e così certi traumi si evitano. Comunque l’ importante è che tu hai perso la tua ultima verginità, non se ne poteva più!!!”
“Esagerato! Ma che fastidio ti dava?”
“E’ una questione di principio, non mi piaceva il fatto che non potevo averti tutta!”
“Ma sei matto! Di me hai avuto tutto ed anche di più! Fra un po’ ti ho dato anche l’ anima!”
“Quella ancora non me l’ hai data, ma dovrai farlo al più presto” le dissi abbracciandola ancora una volta.
Il nostro primo re-incontro finì così, con qualche tenerezza, qualche bacio e con il proposito di riprendere la vita di prima, con lo stesso spirito e le stesse cautele. Sara se ne andò ed io rimasi sul letto a pensare.
Si, ero veramente un uomo fortunato! Quando pensavo di aver ormai avuto tutto, nel campo erotico, oggi mi è capitato qualcosa cui non avevo nemmeno il coraggio di pensare, il ritorno della mia Sara. E avevo la sensazione che si prospettasse una serie di esperienze interessanti. Sara, infatti, mi sembrava più matura ma anche più, inconsciamente, esigente; lei è una ragazza normale che se si trova di fronte a situazioni un po’ “strane”, perde gran parte della sua sicurezza e diventa un po’ succube degli eventi. Al tempo stesso, però, avevo la sensazione che cercasse sensazioni abbastanza forti e io volevo darle (e darmi) soddisfazione.
Nulla di preorganizzato, almeno apparentemente, ma sempre situazioni casuali che la coinvolgessero sempre più a fondo. Oltre alla sua ultima verginità, avevo altri crucci per cose che non ero riuscito a fare con Sara, e a questo punto ero ben deciso a togliermi qualche sfizio.
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