A Luca, la mia prima volta

di
genere
etero

I tuoi baci erano morbidi, languidi. Le tue labbra erano calde, piene, soffici. L'incontro delle nostre lingue fu sconvolgente, emozionante, erotico da morire. Stavamo già facendo l'amore, anche se ci eravamo sfiorati appena.
Abbiamo iniziato a fare l'amore da quando ci siamo visti la prima volta. I nostri occhi si cercavano impazienti eppure timidi. Le nostre parole facevano l'amore, il sorriso dell'altro era l'afrodisiaco più efficace. La sensazione che il nostro primo bacio mi ha donato è una sensazione potente, profonda. E' il contatto più intimo che ho mai avuto con una persona, più delle carezze audaci, più del sesso, più dell'orgasmo. Ci siamo baciati in piedi per interminabili minuti, e in quei minuti sarebbe potuto succedere di tutto. Avrebbe potuto piovere, ma io non me ne sarei accorta. Sarebbe potuto arrivare l'inverno, ma io non me ne sarei accorta. Sarebbe potuto finire il mondo, ma io non me ne sarei accorta. Quello che contava era solo il contatto tra le nostre labbra, il gioco delle nostre lingue, il tuo fiato caldo, dolce. Il tuo profumo inebriante che inspiravo avida come fosse ossigeno. E le mie mani tra le tue, quel contatto così caldo, rassicurante. I tuoi polpastrelli che carezzavano dolcemente le mie nocche.

Ti ho seguito dentro casa tua, abbiamo fatto le scale di corsa, faticando a salire, per paura di perdere il contatto. Due scalini e un bacio, due scalini e una carezza, due scalini e uno sguardo carico di desiderio. Del tuo appartamento non ricordo niente, ricordo solo la tua nuca, la tua schiena di fronte a me, a guidarmi verso la tua camera. Ricordo il tuo passo impaziente e le mie mani tra le tue. Ti avrei seguito ovunque.

Ricordo il tuo sguardo mentre mi spogliavo. Avevo le mani tremanti per l'emozione e l'impazienza. Eri seduto sul tuo letto, mi guardavi sognante, i tuoi occhi guizzavano lungo la mia figura, come se cercassero di imprimere nella mente ogni centimetro del mio corpo. Tolsi ogni indumento piano e rimasi nuda. Interamente nuda davanti a te. Non provavo imbarazzo, non ero a disagio. Mi sentivo a posto, a casa. Era la cosa più naturale del mondo. Avevo la pelle d'oca e le ginocchia mi tremavano impercettibilmente. Mi avvicinai a te che mi guardavi rapito. Rimasi in piedi tra le tue gambe e abbracciarti fu naturale come respirare, prendere il tuo bel viso tra le mani e appoggiarlo al mio cuore che batteva all'impazzata. Ti sei accoccolato sul mio seno morbido e caldo, stringendomi la vita e accarezzandomi la schiena nuda.

Ho pensato di morire quando ho sentito per la prima volta la tua lingua sulla mia pelle leccarmi i seni e i capezzoli. Li hai presi in bocca continuando ad accarezzarmi, li ho sentiti inturgidirsi tra le tue labbra, così come le fitte impazienti del mio sesso eccitato. Sospiravo e gemevo ad occhi chiusi immaginando quella lingua altrove. La tua mano è scesa audace sul mio ventre, invitandomi ad allargare le cosce. Vi si è insinuata all'interno, trovando la mia evidente eccitazione. La tua mano sulla mia fica indagava impaziente, indugiando tra le grandi labbra dischiuse e il piccolo clitoride eretto. Mi hai masturbata piano ma deciso, senza smettere di leccarmi le tette. Con l'altra mano hai preso di nuovo la mia e l'hai guidata ai tuoi pantaloni. Contro il jeans ho sentito premere la tua erezione.

Mi sono delicatamente staccata da te per inginocchiarmi tra le tue gambe. Ti sei sdraiato sul letto per permettermi di sfilarti i pantaloni e gli slip. Finalmente potevo vedere il tuo cazzo magnifico. Duro e sensibile. L'ho baciato dolcemente e massaggiato con la mano. Ho giocato con la lingua sulla punta rossa e gonfia, riempiendolo della mia saliva. L'ho preso in bocca massaggiandoti i coglioni. L'ho accolto impaziente tra le labbra senza smettere di muovere la lingua. Cercavo di prenderlo tutto facendomelo scivolare interamente in gola, spingendo la testa a fondo verso il tuo pube. Avevi un sapore meraviglioso, ma ero impaziente di averti dentro di me.

Mi sono messa a cavalcioni sopra di te, godendo del tuo bellissimo corpo e del tuo sguardo malizioso e del sorriso sornione mentre ti sfilavi il maglione, rivelando il petto, dove tanto amavo accoccolarmi. Lo vidi nudo per la prima volta e mi chinai a baciarlo con devozione. Ti stampai anche un bacio sulle labbra, più dolce e lento di tutti gli altri. Senza smettere di perdermi nei tuoi occhi ho indirizzato il tuo sesso all’ingresso della mia fica eccitata e mi sono lasciata scivolare piano. Mi sono goduta ogni centimetro del tuo meraviglioso cazzo, l’ho sentito farsi strada dentro di me, l’ho accolto con amore e piacere, lasciandomi andare a un lungo sospiro liberatorio quando mi sono appoggiata con il sederino sulle tue cosce, contenendo tutta la tua erezione. Ho ripetuto il movimento più volte, ingorda del tuo cazzo e di sentirlo ancora così piano, di sentirlo ancora tutto, ingorda di possederlo. E’ solo mio pensavo. E’ fatto per stare dentro di me. Godere della tua pienezza è stato stupefacente.

Non ero vergine, avevo avuto altri ragazzi. Per lo più partner occasionali. Ma capii subito che quella volta, con te, in quel preciso momento, ho fatto l’amore per la prima volta. L’ho capito quando mi hai presa e mi hai fatta sdraiare sotto di te e ho visto il tuo viso mentre mi possedevi, forte, deciso, a fondo, instancabile. Accarezzandomi e baciandomi. Lasciando come tante fiamme sulla mia pelle. L’ho capito quando mi hai portata all’orgasmo, ho goduto guardandoti negli occhi mentre milioni di tremori scuotevano il mio corpo.
L’ho capito quando ti ho sussurrato, ancora scossa dal piacere, queste esatte parole.

“Vienimi dentro”.

Ho visto il tuo viso contrarsi e i tuoi muscoli tendersi, ti ho sentito affondare per l’ultima volta dentro di me con più foga, con più rabbia, con più passione. E ho sentito il tuo piacere pervadermi. Il tuo peso sul mio corpo, le mie gambe attorcigliate alla tua schiena, uniti in una sola entità. Eravamo una cosa sola.
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scritto il
2016-11-06
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