Il colloquio

di
genere
incesti

Il mattino ci ha trovate ancora abbracciate nel sonno con il calore che le nostre pelli si trasmettevano. Ci siamo alzate e dopo i preparativi necessari per una giornata di lavoro ci siamo salutate col solito bacino : lei a scuola ed io in ufficio, ma ho sentito che era qualcosa di più del solito bacino innocente tra madre e figlia, era più profondo.
In ufficio, sbrigata la solita posta ed assolti i soliti impegni di inizio giornata, mi sono rilassata un pò e mi si è affacciata alla mente in modo prepotente la mia notte : diomio, avevo accarezzato mia figlia, le avevo accarezzato il seno, avevo sentito le sue morbide curve, avevo titillato i capezzoli resi turgidi e duri dalle mie carezze e dal suo toccarsi, avevo sentito il calore della sua pelle intima sulla mia e mi ero masturbata con lei e vicino a lei in una intimità travolgente e complice, sentivo la sua mano sulla mia con lo stesso ritmo ,la mia coscia fra le sue provando un reciproco ed intenso piacere incontrollato nei miei gemiti e mugolii, avevo portato alle mie labbra i suoi umori del piacere. Pensavo a questo con dolce affettuosità e tenerezza, ma un mostro nero mi sovrastava come un incubo con una scritta che non riuscivo a leggere o non volevo leggere.
Il pensiero era sempre lì, costante, non riuscivo a concentrarmi sul lavoro, pensieri contrastanti : di terrore e riprovazione, ma anche di amore, dolcezza e con un certo languore per le intimità scambiate con mia figlia, sentivo che nasceva un rapporto diverso, più profondo, confidenziale, celato agli occhi di tutti e così vivo ed intenso, ma mi spaventava nelle sue conseguenze che intravvedevo nella nebbia dell’istinto femminile.
Stasera ne parliamo, mi son detta, provando un certo sollievo.
Il cellulare vibra per l’arrivo di un sms, guardo - ti voglio bene mamma, un bacio - ti voglio bene anch’io, piccola mia - rispondo, guardo il cellulare nelle mie mani, le mie mani che hanno accarezzato il seno di mia figlia, l’hanno palpato, indugiato con voluttà sui suoi capezzoli, la mie mani che mi hanno dato piacere nella notte scambiandosi il piacere al contatto con quelle di mia figlia. Pensieri che rincorrono pensieri e quel mostro nero sempre più indecifrabile che si insinuava nelle pieghe più nascoste del mio cervello, ma che mi era sempre presente.
Stasera parliamo, mi son detta in un sospiro quasi liberatorio.
Mezzogiorno, ho un’ora e mezzo di pausa, vado a casa a preparare qualcosa, Giulia arriva all’una ed un quarto, giusto il tempo per salutarci e in effetti è cosi, Giulia arriva mi butta le braccia al collo sento il suo corpo stringersi sul mio ed abbandonarsi, la stacco dolcemente - devo andare – dico, il solito bacino, vorrei dire come sempre, ma ho sentito un’ affettuosità diversa, più partecipata.
Il pomeriggio è trascorso con la solita alternanza di pensieri contrastanti: la tenerezza e la dolcezza del ricordo si mischiava a sentimenti di terrore, di sgomento e panico.
Finalmente a casa, preparo la cena con mia figlia, parliamo del più e del mento, la scuola, gli impegni ecc.., riassettiamo e le dico - Giulia, mi faccio una doccia e poi dobbiamo parlare - ok - mi fa lei.
Fatta la doccia, dopo le solite cremine e cremette, mi metto in vestaglia e slip e vado in soggiorno, mia figlia guarda la tv in leggins e t-shirt, mi siedo accanto a lei e le dico . - Giulia dobbiamo parlare - dimmi mamma - fa lei - Giulia, quello che è successo stanotte fra noi deve restare un momento isolato per entrambe, lo stress e la solitudine di questi ultimi tempi ci ha portate ad una debolezza mentale e ci siamo lasciate andare a cose che non solo non avremmo dovuto fare, ma neanche pensarle. Mi scuso prima di tutto con te per quello che ho fatto, non avrei dovuto cedere ai miei sensi ed ai miei capricci e capisco te per la tua irruenza giovanile, perciò dimentichiamo questo episodio irripetibile e d’ora in poi io nel mio letto e tu nel tuo così possiamo vivere la nostra intimità con la dovuta discrezione.
L’ho detto quasi tutto in un fiato e sentivo di essermi liberata di un incubo atroce.
Mia figlia mi ha ascoltata in silenzio e poi abbracciandomi disse - mamma, questa notte abbiamo vissuto momenti magici e la magia consiste che per me ti sei trasformata da mamma che mi copre d’amore a mia amica intima cui faccio le mie più segrete confidenze, che mi accarezza il seno nei miei momenti più segreti e riservati per farmeli godere intensamente, siamo complici nel mio e tuo piacere vissuto assieme mano sulla mano in una esplosione di sensualità e passione, ho sentito il tuo profumo di donna eccitata e tu hai sentito il mio, hai assaggiato gli umori del mio piacere. Non è magia questa che ci ha legate fortemente, madre e figlia si, ma due donne che si legano in un’ amore più vasto, più completo e profondo.
Questo mi diceva mia figlia con mille bacetti sulla guancia ed io di rimando - non possiamo Giulia siamo madre e figlia, io non posso ,mi sembra di farti del male e poi io non posso con una donna, scardini le mie certezze che si basano su cose semplici ma invalicabili e due sono queste, io non posso Giulia tesoro - e lei, stringendomi a se, con una mano si è infilata nella vestaglia ed ha raccolto ed accolto nella sua mano a coppa il mio seno con una carezza languida e dolce da sotto in su fino ad arrivare al capezzolo - no dai non farlo - le dicevo e lei stringendomi ancora più forte perchè non mi ritirassi mi ha detto in un soffio - mamma non spezzare questa magia che ci lega, sono tua figlia e donna e tu sei mia madre e donna con le nostre sensibilità e passioni e sento che il tuo capezzolo si fa turgido ed il tuo seno si gonfia sotto le mie mani di donna ed io, ora, voglio baciartelo io figlia che l’ho già succhiato con voluttà ed ingordigia ed io donna che voglio baciartelo con ardore, bramosia e desiderio - e repentinamente si abbassa, scosta la vestaglia e accosta il seno che accarezzava alle sue labbra, il mio capezzolo si inturgidisce sento la sua lingua titillarlo, le sua labbra stringerlo, le mie proteste si fanno sempre più flebili, mi abbandono sul divano e le accarezzo la testa stringendola a me. Ad un tratto mia figlia appoggia le sue labbra a timbro sulle mie e sento la sua lingua che mi fruga, il mondo si ferma, il mostro che avevo intravvisto ora mi è presente lo vedo : è come l’urlo di Munch, terrificante, spaventoso agghiacciante e leggo ora la scritta: INCESTO!! aspetto che si aprano le cataratte del cielo con il bagliore sinistro di mille fulmini ed il rumore rabbioso di mille tuoni. Non è successo!!...non è successo.. apro la bocca al bacio saffico ed incestuoso e rispondo, il mio tabù è infranto e rispondo al bacio con passione e frenesia anche , cerco la sua lingua, esploro la sua bocca, la succhio, ci baciamo con trasporto come sanno baciare due donne, senza fretta, con dolcezza, calore, trasporto, sensualità e lucida lascivia. E nel bacio mi è venuto l’ardente desiderio di accarezzarle il seno, le mie mani sono andate sotto la sua t-shirt ed hanno accolto i suoi seni senza reggiseno come usualmente sta in casa, li hanno accolti in una carezza che non era più quella tenera della madre, ma di una donna ad una donna, il piacere di dare piacere, sentire i capezzoli irti, turgidi duri, sentirli sotto le dita, l’ho sollevata e le mie labbra sono state tormentate dall’ardore dei capezzoli che ho accolto in bocca succhiando, baciando, leccando, titillando e rollandoli fra lo labbra e nella frenesia siamo scivolate dal divano sul tappeto io supina con la vestaglia slacciata e mia figlia in ginocchio tra le mie gambe - che bel corpo hai mamma e che seno bellissimo - mi fa Giulia e mi prende per l’elastico degli slip e me li sfila ed io la facilito alzando il bacino e mi espongo in tutta la mia femminilità, nuda, aperta pronta – sei stupenda e desiderabile mamma – mi fa - è meglio se andiamo sul letto - faccio io, ci alziamo, la mia vestaglia abbandonata sul pavimento e Giulia che si leva leggins e slip nel tragitto, entriamo nude ed abbracciate, la faccio sedere sul bordo del letto, so cosa fare, io mi accoccolo in ginocchio fra le sue gambe, la faccio distendere e mi metto le sue gambe sulle mie spalle e vedo il suo monte di venere coperto da peli lisci, serici e morbidi, vedo il suo sesso gonfio, rorido, le grandi labbra inturgidite ed aperte e le piccole rosee, dischiuse come il fiore di un’orchidea. Mi tuffo con la bocca in un bacio profondo e sacrilego, risento il sapore suo e seguo il filo sottile delle sue labbra così lisce setose finche arrivo alla sua nocciolina dell’amore, la sua clitoride che trovo tumida, gonfia, carnosa, la succhio con voluttà ed ardore sento Giulia che risponde con le convulsioni del bacino mi stringe la testa con le sue mani sul suo sesso, le sue cosce mi serrano il viso avvinghiandosi ad esso, mi affogo dentro lei e seguo i suoi movimenti che mi cercano, mi inebrio del suo intimo e più segreto profumo di donna,la cerco nell’interno con la punta della lingua e sento la virginea barriera ancora intatta. Sento il bisogno di toccarmi, accarezzarmi e porto una mano sul mio sesso eccitato, bagnato, dischiuso, dilatato ed aperto, mi cerco la clitoride eccitata e dura, vellutata, l’ho picchiettata con le dita prima e poi in circolo la accarezzavo dolcemente mentre continuavo a baciare ed ad un tratto sento il guizzo del bacino di Giulia che prelude all’orgasmo impetuoso e dirompente che le sta arrivando, mi accarezzo e con più foga succhio e lecco finche esplode nel piacere più voluttuoso gemendo - si dai mamma, ancora, ancora, che bello, dai mamma- ed io continuo il mio gioco di lingua e gioisco anch’io nel sentirla venire ,siamo un tutt’uno in questo momento, mi affondo due dita dentro e l’orgasmo mi arriva come un cavallone d’onda del mare in tempesta, mi invade tutta, mi sento volare mille farfalle frullano nello stomaco e continuo a succhiare e leccare voglio il suo piacere, voglio portarla in cielo, voglio sentirla mia, e continuo finche sento che il suo ed il mio respiro si regolarizza, si calma ed allora con un ultimo bacio mi stacco ed ingoio il suo sapore e mi stendo accanto a lei ed in un abbraccio scarichiamo la nostra tensione con mille baci, le labbra si cercano, con le dita porto il mio sapore alle nostre bocche e le lecchiamo e succhiamo in un fremito di sensualità, le nostre lingue si cercano sulle nostre dita, non parliamo, ma i nostri baci valgono di più di mille parole.
Il baleno di un pensiero mi ha preso la mente: avevo commesso un incesto! avevo avuto un rapporto saffico con mia figlia, il mio primo rapporto con una donna e proprio con ma figlia! ho goduto con lei, ho baciato il suo sesso! i miei tabù infranti! ed ho cercato la lingua di mia figlia in un bacio sensuale ed appassionato mentre con la mano cercavo le sue tettine, mi sentivo diversa, più donna, più libera forse, di sicuro più sfrontata, audace e spudorata e stavo bene: ero cambiata.
Giulia - dico - abbiamo fatto qualcosa che ha superato il nostro rapporto tra madre e figlia, abbiamo valicato ogni confine e ci siamo messi su sentieri a noi sconosciuti e tutto non sarà mai come prima, allora prendiamoci per mano e percorriamo fino in fondo la nostra strada - sì mamma con gioia - mi fa ed allora io - baciami il seno, ti porgo la mia tetta con il capezzolo gonfio non di latte come quando eri piccola, ma del piacere mio e tuo e poi abbassati sul mio sesso leccalo, succhialo ricambiami in piacere il dolore che mi hai dato a nascere - lo faccio con entusiasmo mamma, ti farò godere come non mai - le ho porto la tetta alle labbra e lei ha incominciato a succhiare, baciare mentre le accarezzavo le labbra e con una mano è scesa a cercare il mio sesso ho allargato le cosce per facilitarla e lei staccandosi dalla mia tetta mi fa - sei bagnatissima mamma, che bello, ora ti faccio godere - siì ,Giulia fammi godere dai - rispondo, lei si abbassa mi metto supina allargo le cosce e le labbra con le dita e lei affonda il suo volto tra le mie gambe sul mio sesso aperto e fremente glielo stringo fra le gambe e prendo la sua testa e la spingo per affondarsi meglio lei mi succhia, mi lecca sento la sua lingua fra le ninfe che affonda e poi sulla clitoride gonfia, la succhia, la lecca me la scappuccia il tutto accompagnato dai miei gemiti spudorati e pieni di piacere, i miei fremiti accelerano stringo la sua testa sul mio sesso lei affonda un dito ed un orgasmo dirompente mi assale e squassa, urlo quasi, scosse elettriche nel mio cervello farfalle nello stomaco e schizzi di piacere, i fremiti si susseguono accavallandosi come onde su onde, sarà anche il proibito che mi fa partecipare così, ma non ho mai avuto un orgasmo così travolgente e sconvolgente, Giulia accompagna con la lingua e con il dita la mi fase post orgasmica e poi sale su di me e - ti porto il tuo piacere che tua figlia ti ha dato - e mi bacia lasciandomi il mio sapore di donna in bocca un bacio passiona ed appagante che scarica tutta la nostra tensione erotica.
Il bacio è appassionato e passionale, lingua che frulla e guizza sulla lingua seno su seno, capezzolo su capezzolo in una intimità totale. Riprendiamo fiato - è stato celestiale, mamma, sono felice di essermi completata con te, siamo più che madre e figlia lo sento, ci sarà un rapporto diverso e complice e sono felice di percorrere nuovi sentieri sconosciuti con te, mano nella mano - si Giulia - rispondo - mano nella mano in una complicità di donne che hanno trovato un a nuova intimità, voglio essere il tuo piacere e tu il mio, baciami ancora - ed ancora un bacio sensuale, voluttuoso, lascivo, impudico ci avvolge.
Abbracciate, nude ,pelle su pelle , appagate il sonno ci sorprende.


scritto il
2016-11-20
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