Il cugino del mio ragazzo
di
Qwerty1234
genere
tradimenti
Ammetto che quando Paolo, il mio ragazzo, mi propose, circa un mesetto fa, di andare a trovare suo cugino Alfonso a Bologna, non ero contentissima: 4 ore di macchina, di sabato tra l'altro, con 32 gradi avrebbero scoraggiato chiunque.
Tuttavia, per non sembrare una guastafeste accettai e fu così che sabato mattina Paolo venne a prendermi a casa per metterci finalmente in marcia.
Fortunatamente il traffico fu scorrevole e a mezzogiorno eravamo già a Bologna. Ci dirigemmo a casa di Alfonso, che ci avrebbe ospitati questi due giorni.
Alfonso è stupendo: 1,90, occhi azzurri, moro è un fisico palestrato. È sempre stato un donnaiolo, sfilze di ragazze ai suoi piedi, ma MAI nessuna che gli piacesse davvero.
Sabato pomeriggio e sabato sera passarono velocemente, andammo un po' per locali e tra un cocktail e un altro si fecero le 3. Tornammo a casa e dritti al letto.
Colpevole L'alcool o il fatto che adoro dormire nel mio letto, non riuscivo a dormire e continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto. Paolo, invece, dormiva beato e per non svegliarlo scesi al piano terra indossando la prima cosa che riuscii ad afferrare nel buio: una maglia un po' più lunga che copriva a malapena il mio sedere, ma convinta che non avrei trovato nessuno scesi lo stesso.
Entrando in cucina mi ritrovai faccia a faccia con Alfonso, che come me non riusciva a dormire ed era sceso per prepararsi una tazza di tè. Noto che inizia a fissarmi, guarda i miei capezzoli spuntare dritti da sotto la maglietta, le mie gambe, il culo che esce allo scoperto quando nella speranza che ci sarei arrivata, cerco di prendere una bustina da tè nel ripiano più alto della cucina, con scarsi risultati.
Chiedo ad Alfonso di darmi una mano. Lui si avvicina, mi viene dietro e quando si alza leggermente sulle punte per prendermela, il suo cazzo struscia contro il mio culo. È lì che mi rendo conto di quanto sia duro e grande.
È un attimo: ci guardiamo, lui mi fa girare in modo tale da dargli le spalle, si abbassa la zip dei pantaloni, mi sposta il perizoma e me lo mette dentro. Il suo cazzo è immenso e lo sento pulsare dentro di me.. Mi tiene per i capelli mentre lui si muove avanti e indietro con violenza, mi scopa con forza, tenendomi la testa spinta sulla penisola con una mano, mentre con l'altra mi stringe le tette.
"Oh si, sfondami, fai di me la tua troia.
Più forte, più forte. Dio che cazzo enorme, lo voglio tutto, TUTTO."
"Sei la mia puttanella, ti piace il mio cazzo si? Lo vuoi tutto? Prendilo. Goditi il mio cazzo gigantesco." Mi sbatte con ferocia, sento il suo enorme fallo sempre più dentro. Dopo una ventina di minuti si allontana e va a sedersi sul divano. Non aspetto che me lo dica, mi inginocchio e lo prendo in bocca. Gli Lecco le palle, poi passo al cazzo, lo succhio con avidità, fa fatica ad entrarmi in bocca per quanto è grande.
Mi alzo, lecco due dita e prendo in mano il suo pisello, punto il buco del mio culo e me lo infilo.
Mi muovo su e giù con foga, voglio quel cazzo magnifico tutto per me. Continuo per una mezz'oretta. Il mio culo e il suo pisello sono diventati un tutt'uno.
Mi dice che sta per arrivare, mi alzo, poi mi inginocchio e metto il suo cazzo fra le mie tette. Gli faccio una spagnola finché non mi arriva in faccia.
Da allora scopiamo ogni volta che ci vediamo.
Tuttavia, per non sembrare una guastafeste accettai e fu così che sabato mattina Paolo venne a prendermi a casa per metterci finalmente in marcia.
Fortunatamente il traffico fu scorrevole e a mezzogiorno eravamo già a Bologna. Ci dirigemmo a casa di Alfonso, che ci avrebbe ospitati questi due giorni.
Alfonso è stupendo: 1,90, occhi azzurri, moro è un fisico palestrato. È sempre stato un donnaiolo, sfilze di ragazze ai suoi piedi, ma MAI nessuna che gli piacesse davvero.
Sabato pomeriggio e sabato sera passarono velocemente, andammo un po' per locali e tra un cocktail e un altro si fecero le 3. Tornammo a casa e dritti al letto.
Colpevole L'alcool o il fatto che adoro dormire nel mio letto, non riuscivo a dormire e continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto. Paolo, invece, dormiva beato e per non svegliarlo scesi al piano terra indossando la prima cosa che riuscii ad afferrare nel buio: una maglia un po' più lunga che copriva a malapena il mio sedere, ma convinta che non avrei trovato nessuno scesi lo stesso.
Entrando in cucina mi ritrovai faccia a faccia con Alfonso, che come me non riusciva a dormire ed era sceso per prepararsi una tazza di tè. Noto che inizia a fissarmi, guarda i miei capezzoli spuntare dritti da sotto la maglietta, le mie gambe, il culo che esce allo scoperto quando nella speranza che ci sarei arrivata, cerco di prendere una bustina da tè nel ripiano più alto della cucina, con scarsi risultati.
Chiedo ad Alfonso di darmi una mano. Lui si avvicina, mi viene dietro e quando si alza leggermente sulle punte per prendermela, il suo cazzo struscia contro il mio culo. È lì che mi rendo conto di quanto sia duro e grande.
È un attimo: ci guardiamo, lui mi fa girare in modo tale da dargli le spalle, si abbassa la zip dei pantaloni, mi sposta il perizoma e me lo mette dentro. Il suo cazzo è immenso e lo sento pulsare dentro di me.. Mi tiene per i capelli mentre lui si muove avanti e indietro con violenza, mi scopa con forza, tenendomi la testa spinta sulla penisola con una mano, mentre con l'altra mi stringe le tette.
"Oh si, sfondami, fai di me la tua troia.
Più forte, più forte. Dio che cazzo enorme, lo voglio tutto, TUTTO."
"Sei la mia puttanella, ti piace il mio cazzo si? Lo vuoi tutto? Prendilo. Goditi il mio cazzo gigantesco." Mi sbatte con ferocia, sento il suo enorme fallo sempre più dentro. Dopo una ventina di minuti si allontana e va a sedersi sul divano. Non aspetto che me lo dica, mi inginocchio e lo prendo in bocca. Gli Lecco le palle, poi passo al cazzo, lo succhio con avidità, fa fatica ad entrarmi in bocca per quanto è grande.
Mi alzo, lecco due dita e prendo in mano il suo pisello, punto il buco del mio culo e me lo infilo.
Mi muovo su e giù con foga, voglio quel cazzo magnifico tutto per me. Continuo per una mezz'oretta. Il mio culo e il suo pisello sono diventati un tutt'uno.
Mi dice che sta per arrivare, mi alzo, poi mi inginocchio e metto il suo cazzo fra le mie tette. Gli faccio una spagnola finché non mi arriva in faccia.
Da allora scopiamo ogni volta che ci vediamo.
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