Presto sarò dietro di te
di
taitA
genere
dominazione
PROLOGO: Il dito, toccò lo schermo ed il racconto, fu' inviato nei meandri del web, atterrando in quel sito, che tanto lo attraeva, perché fatto e costituito da gente normale, proprio come lui. Passò mezza giornata e dopo il vaglio dei responsabili avvenne la pubblicazione. Era il primo racconto... per la prima volta le sue fantasie, prendevano forma nell'intento di rendere reali al lettore, i propri stati d'animo e le più nascoste perversioni.
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Nei giorni seguenti, un commento colpì la sua attenzione, non tanto per il contenuto quanto per la decisione delle parole, incoraggianti ma determinate. Nel giro di poco tempo, dopo lo scambio degli indirizzi mail, cominciò una relazione fatta di provocazioni, di scambi e di allusioni erotiche, sempre più spinte. Nei momenti di quiete sessuale, cominciarono a conoscersi a fondo e vennero a galla innumerevoli punti in comune. Parole da lui usate nel momento più inaspettato, significavano per lei il suo passato, dal quale rifuggiva ma era inesorabilmente attratta. Domande su domande, affioravano nella mente di lei, ma poche risposte le davano conforto. Cresceva quel senso di attrazione-repulsione , ma più aumentava, più la lasciava senza punti fissi ai quali appoggiarsi. Era, come se lui fosse arrivato nella sua vita, accompagnato da qualcuno, per uno scopo preciso, che lei, non riusciva ancora ad inquadrare.
Uscì per fare la spesa ed al momento del rientro, sentì lo squillo del cellulare, frugo' veloce nella borsa e porto' il telefono all'orecchio. "Pronto?" disse allarmata, poi lesse la scritta..nunero privato!! ! LA SUA VOCE !!!! Quella voce che le accarezzava l'anima, che aveva il potere di stordirla, la investì facendole tremare le gambe. "Non voltarti, sono dietro di te, entra in casa lascia socchiusa la porta ed aspettami ". Una scarica di adrenalina partì dalla punta dei capezzoli, passò per lo stomaco, andando ad infrangersi direttamente sul clitoride. Come un automa, apri la porta di casa, lei sapeva cosa fare, sapeva come compiacerlo, si sfilò i vestiti e nuda si inginocchio' al centro della stanza, con le mani appoggiate sulla testa. Minuti che sembrarono ore, fino al cigolio della porta, che le annunciò il suo ingresso....poi di nuovo silenzio. Nella penombra la osservava, e rimasto scalzo, si muoveva silenzioso alle sue spalle. Il foulard nero, le coprì gli occhi e fu subito timore. Posò le sue grandi mani sulle cosce tremanti di quella donna che sussultó al suo tocco, con il viso affondò sul suo collo accarezzandola con il proprio respiro, le mani si spostarono sulla sua schiena strappandole un lungo gemito, mentre i denti di lui affondavano sulla pelle facendola sentire desiderata, sapeva di averla profondamente scossa e sapeva come portarla a implorare, si muoveva leggero e quasi impercettibile portandola ad ansimare e desiderare le sue dita, persa nel volere di quell' uomo, non voleva darle troppo, non voleva darle ciò che lei si aspettava, da quella bocca ormai aperta dal desiderio che usciva come un lamento, solo una frase sconnessa interrotta dalla voce calda e profonda di lui...SDRAIATI FACCIA A TERRA! fu l'ordine che le imparti', il suo corpo si adagio' lentamente, rassegnata, andando a posarsi sul freddo pavimento di ceramica. I capezzoli intirizziti, toccarono le piastrelle nel momento in cui, con i piedi, le divarico' le gambe. Era in balia di un uomo che non aveva mai visto, se non in una foto sfocata sul telefonino. Cominciò a sentire, il bagnato dei propri umori, allargarsi sul pavimento. Un rumore e la mano aperta, la colpì sulle chiappe aperte e la sua voce calda, lontana e penetrante le disse: mettiti a pecorina, come le luride cagne uguali a te, devono rimanere... Si tiro' su e una seconda sberla la fece sobbalzare, .....le pinzette si chiusero sui capezzoli e sulle grandi labbra....era esposta, come un animale in un museo. Non provare a venire, le disse, mentre l'orgasmo si faceva vicino. Mise la mano nella tasca e tiro' fuori, una manciata di biglie di vetro, della grandezza di una noce e disse:"ED ORA CONTA!" La prima, venne spinta nel suo ano e nel silenzio della stanza, si senti' un debole....uno. LA VOCE RIECHEGGIO' MINACCIOSA ....NON HO SENTITO CAZZO!!! Lei ripeté più forte Uno.. ....DUE...TRE....QUATTRO...poi lu si allontanò e lei si rese conto di essere farcita come un tacchino e si ricordò, di non avere il permesso di venire. Una pinzetta le venne fissata al clitoride, nello istante in cui, un orgasmo parti' all'improvviso, facendola sobbalzare. La voce di LUI, diventò minacciosa dicendole, che non aveva fatto tutta quella strada per nulla e quando lui ordinava, lei doveva UBBIDIRE.....CHIARO? Ora sarebbe stata punita...a quelle parole, un secondo orgasmo misto ad urina allago' il pavimento. Le mani di lui, cinsero il suo collo e strinsero, poi mollarono la presa. Lei tossi' soffocata e più lui la trattava come una cagna, più la sua mente ed il suo corpo gli appartenevano. Senza preavviso la mano di lui le violo' la fica entrò tutta in quel lago di umori prendendo a stantuffare avanti e indietro. TI DO TRENTA SECONDI PER VENIRE COMINCIA A CONTARE.....infoiata lei cominciò scandendo uno..due...tre...dieci...ahhhhhhh un orgasmo la investì e nello stesso istante le palline, cominciarono ad uscire dal culo, ad una ad una. Le ginocchia credettero e si accascio' sul pavimento. Da ora in avanti sarai la mia TROIA e farai esattamente tutto ciò che ti ordino..CHIARO!!!!! La lasciò li immobile nei suoi umori.. si girò e se ne andò....a fatica lei si rialzo' togliendosi il foulard e si rese conto che non lo aveva visto neanche in viso. La sera un messaggio le disse la prossima volta sostituiro' le biglie....
Chi volesse confrontarsi suggerire taita.1965@yahoo.it
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Nei giorni seguenti, un commento colpì la sua attenzione, non tanto per il contenuto quanto per la decisione delle parole, incoraggianti ma determinate. Nel giro di poco tempo, dopo lo scambio degli indirizzi mail, cominciò una relazione fatta di provocazioni, di scambi e di allusioni erotiche, sempre più spinte. Nei momenti di quiete sessuale, cominciarono a conoscersi a fondo e vennero a galla innumerevoli punti in comune. Parole da lui usate nel momento più inaspettato, significavano per lei il suo passato, dal quale rifuggiva ma era inesorabilmente attratta. Domande su domande, affioravano nella mente di lei, ma poche risposte le davano conforto. Cresceva quel senso di attrazione-repulsione , ma più aumentava, più la lasciava senza punti fissi ai quali appoggiarsi. Era, come se lui fosse arrivato nella sua vita, accompagnato da qualcuno, per uno scopo preciso, che lei, non riusciva ancora ad inquadrare.
Uscì per fare la spesa ed al momento del rientro, sentì lo squillo del cellulare, frugo' veloce nella borsa e porto' il telefono all'orecchio. "Pronto?" disse allarmata, poi lesse la scritta..nunero privato!! ! LA SUA VOCE !!!! Quella voce che le accarezzava l'anima, che aveva il potere di stordirla, la investì facendole tremare le gambe. "Non voltarti, sono dietro di te, entra in casa lascia socchiusa la porta ed aspettami ". Una scarica di adrenalina partì dalla punta dei capezzoli, passò per lo stomaco, andando ad infrangersi direttamente sul clitoride. Come un automa, apri la porta di casa, lei sapeva cosa fare, sapeva come compiacerlo, si sfilò i vestiti e nuda si inginocchio' al centro della stanza, con le mani appoggiate sulla testa. Minuti che sembrarono ore, fino al cigolio della porta, che le annunciò il suo ingresso....poi di nuovo silenzio. Nella penombra la osservava, e rimasto scalzo, si muoveva silenzioso alle sue spalle. Il foulard nero, le coprì gli occhi e fu subito timore. Posò le sue grandi mani sulle cosce tremanti di quella donna che sussultó al suo tocco, con il viso affondò sul suo collo accarezzandola con il proprio respiro, le mani si spostarono sulla sua schiena strappandole un lungo gemito, mentre i denti di lui affondavano sulla pelle facendola sentire desiderata, sapeva di averla profondamente scossa e sapeva come portarla a implorare, si muoveva leggero e quasi impercettibile portandola ad ansimare e desiderare le sue dita, persa nel volere di quell' uomo, non voleva darle troppo, non voleva darle ciò che lei si aspettava, da quella bocca ormai aperta dal desiderio che usciva come un lamento, solo una frase sconnessa interrotta dalla voce calda e profonda di lui...SDRAIATI FACCIA A TERRA! fu l'ordine che le imparti', il suo corpo si adagio' lentamente, rassegnata, andando a posarsi sul freddo pavimento di ceramica. I capezzoli intirizziti, toccarono le piastrelle nel momento in cui, con i piedi, le divarico' le gambe. Era in balia di un uomo che non aveva mai visto, se non in una foto sfocata sul telefonino. Cominciò a sentire, il bagnato dei propri umori, allargarsi sul pavimento. Un rumore e la mano aperta, la colpì sulle chiappe aperte e la sua voce calda, lontana e penetrante le disse: mettiti a pecorina, come le luride cagne uguali a te, devono rimanere... Si tiro' su e una seconda sberla la fece sobbalzare, .....le pinzette si chiusero sui capezzoli e sulle grandi labbra....era esposta, come un animale in un museo. Non provare a venire, le disse, mentre l'orgasmo si faceva vicino. Mise la mano nella tasca e tiro' fuori, una manciata di biglie di vetro, della grandezza di una noce e disse:"ED ORA CONTA!" La prima, venne spinta nel suo ano e nel silenzio della stanza, si senti' un debole....uno. LA VOCE RIECHEGGIO' MINACCIOSA ....NON HO SENTITO CAZZO!!! Lei ripeté più forte Uno.. ....DUE...TRE....QUATTRO...poi lu si allontanò e lei si rese conto di essere farcita come un tacchino e si ricordò, di non avere il permesso di venire. Una pinzetta le venne fissata al clitoride, nello istante in cui, un orgasmo parti' all'improvviso, facendola sobbalzare. La voce di LUI, diventò minacciosa dicendole, che non aveva fatto tutta quella strada per nulla e quando lui ordinava, lei doveva UBBIDIRE.....CHIARO? Ora sarebbe stata punita...a quelle parole, un secondo orgasmo misto ad urina allago' il pavimento. Le mani di lui, cinsero il suo collo e strinsero, poi mollarono la presa. Lei tossi' soffocata e più lui la trattava come una cagna, più la sua mente ed il suo corpo gli appartenevano. Senza preavviso la mano di lui le violo' la fica entrò tutta in quel lago di umori prendendo a stantuffare avanti e indietro. TI DO TRENTA SECONDI PER VENIRE COMINCIA A CONTARE.....infoiata lei cominciò scandendo uno..due...tre...dieci...ahhhhhhh un orgasmo la investì e nello stesso istante le palline, cominciarono ad uscire dal culo, ad una ad una. Le ginocchia credettero e si accascio' sul pavimento. Da ora in avanti sarai la mia TROIA e farai esattamente tutto ciò che ti ordino..CHIARO!!!!! La lasciò li immobile nei suoi umori.. si girò e se ne andò....a fatica lei si rialzo' togliendosi il foulard e si rese conto che non lo aveva visto neanche in viso. La sera un messaggio le disse la prossima volta sostituiro' le biglie....
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