Un venerdì da ricordare
di
taitA
genere
voyeur
Venerdì ore 18, la settimana lavorativa volge al termine, Anna ripone nel cassetto gli strumenti da lavoro e si appresta a fare ritorno a casa. Ha passato da qualche anno i 35, conduce una vita come qualsiasi donna moderna, ha un compagno, un figlio e mille idee in testa. Se la guardi negli occhi, ci puoi vedere il mare all'imbrunire, quando anche le tinte più blu, si fondono con la sera, velandosi di grigio. È una bella donna, che nasconde le proprie insicurezze, dietro un modo di fare sopra le righe, è sempre pronta a stupire con affermazioni ed azioni forti, ad effetto. Ma in fondo altro non è una persona, che ha sofferto per tutto ciò che la vita le ha dato e poi tolto. In cuor suo ha conosciuto l'amore, la passione, il trasporto ed è radicato in lei il senso dell'appartenenza. Quando appartenere viene identificato come mezzo di dolore, di concedersi senza remore, per rendere consapevole il proprio partner che lei, è tutto ciò che lui desidera che sia. Non è importante sviscerare quella che è stata la sua vita, perché solo lei è in grado di farlo, ma cercare di analizzare cosa oggi, le manca.
Il suo percorso affettivo è colmo di adrenalina sia positiva che negativa, è passata da sentirsi unica ed amata a trovarsi persa in mille dubbi ed incertezze. Un profumo, un tatuaggio, una voce, hanno il potere di far tornare a galla il passato riaprendo quelle brecce mai chiuse, per lasciare libero sfogo al fortunato di fotterle il cervello. Frase ad effetto: fotterle il cervello. Anna ha bisogno di percepire nelle azioni, nelle parole, nel tono di una voce le sfumature di un sesso torbido che sappia portarla dove l'intimità sia assoluta e soprattutto cerebrale. Scopami il cervello e sarò la tua cagna. Un rumore sordo ed una porta che sbatte, la settimana lavorativa è alle spalle, scende veloce le due rampe di scale, lasciando che un venticello fresco e pungente le accarezzi il viso e l'accompagni a riprendere l'auto. Si prepara ad un fine settimana da sola, suo marito e suo figlio sono in trasferta per partecipare ad un torneo di pallavolo e rientreranno domenica sera. Il viaggio verso casa, scorre veloce tra una telefonata ed alcuni messaggi vocali, il tempo di alcuni acquisti per la cena e le scarpe volano oltre il divano, appena oltrepassata la soglia. Il silenzio è la prima cosa che la fa star bene, rilassatezza e tranquillità contribuiscono a farle gustare il momento. Con una mano sposta la frangia dai capelli e si libera dei vestiti buttandoli sul letto, in un attimo il suo corpo è nudo, i seni pieni e rotondi ed il suo sorriso nello specchio la fanno compiacere della situazione, mentre si avvia in bagno per una doccia ristoratrice. L'acqua le accarezza il corpo, mentre due occhi nella penombra la osservano, sono scuri come la notte ed attenti allo spettacolo. Anna inconsapevole, si lascia trasportare dai sensi ed il tepore unito al piacere dell'intimita, la invitano ad accarezzarsi il corpo, le dita stringono i capezzoli lasciando il posto a due pinzette che li serrano. Le dita, corrono al bocciolo roseo che racchiude il piacere più estremo, il clitoride viene torturato fra gemiti e rantoli. Prende il docciatore ed aumentando la pressione dell'acqua, lo indirizza fra le grandi labbra, le gambe cedono ed in ginocchio Anna squirta ed urla la sua voglia di sesso duro e sporco. "Cazzo!!!! ed io che ero solo entrato per arraffare qualcosa da rivendere". I due occhi hanno un nome, un volto ed un anima. Un lavoro saltuario, due bocche da sfamare, fanno si che Umberto, debba ogni tanto svaligiare qualche appartamento, per sbarcare il lunario. Ha 52 anni, ama tutto ciò che gli regala adrenalina, ed ora nascosto dietro l'armadio si accarezza la patta godendosi il fuori programma. La doccia è terminata Anna si asciuga e si butta sul letto spegnendo la luce, Umberto guarda il suo corpo, ha deciso che quella donna avrà tutto ciò che ha dimostrato di saper apprezzare, si comincia....
Il suo percorso affettivo è colmo di adrenalina sia positiva che negativa, è passata da sentirsi unica ed amata a trovarsi persa in mille dubbi ed incertezze. Un profumo, un tatuaggio, una voce, hanno il potere di far tornare a galla il passato riaprendo quelle brecce mai chiuse, per lasciare libero sfogo al fortunato di fotterle il cervello. Frase ad effetto: fotterle il cervello. Anna ha bisogno di percepire nelle azioni, nelle parole, nel tono di una voce le sfumature di un sesso torbido che sappia portarla dove l'intimità sia assoluta e soprattutto cerebrale. Scopami il cervello e sarò la tua cagna. Un rumore sordo ed una porta che sbatte, la settimana lavorativa è alle spalle, scende veloce le due rampe di scale, lasciando che un venticello fresco e pungente le accarezzi il viso e l'accompagni a riprendere l'auto. Si prepara ad un fine settimana da sola, suo marito e suo figlio sono in trasferta per partecipare ad un torneo di pallavolo e rientreranno domenica sera. Il viaggio verso casa, scorre veloce tra una telefonata ed alcuni messaggi vocali, il tempo di alcuni acquisti per la cena e le scarpe volano oltre il divano, appena oltrepassata la soglia. Il silenzio è la prima cosa che la fa star bene, rilassatezza e tranquillità contribuiscono a farle gustare il momento. Con una mano sposta la frangia dai capelli e si libera dei vestiti buttandoli sul letto, in un attimo il suo corpo è nudo, i seni pieni e rotondi ed il suo sorriso nello specchio la fanno compiacere della situazione, mentre si avvia in bagno per una doccia ristoratrice. L'acqua le accarezza il corpo, mentre due occhi nella penombra la osservano, sono scuri come la notte ed attenti allo spettacolo. Anna inconsapevole, si lascia trasportare dai sensi ed il tepore unito al piacere dell'intimita, la invitano ad accarezzarsi il corpo, le dita stringono i capezzoli lasciando il posto a due pinzette che li serrano. Le dita, corrono al bocciolo roseo che racchiude il piacere più estremo, il clitoride viene torturato fra gemiti e rantoli. Prende il docciatore ed aumentando la pressione dell'acqua, lo indirizza fra le grandi labbra, le gambe cedono ed in ginocchio Anna squirta ed urla la sua voglia di sesso duro e sporco. "Cazzo!!!! ed io che ero solo entrato per arraffare qualcosa da rivendere". I due occhi hanno un nome, un volto ed un anima. Un lavoro saltuario, due bocche da sfamare, fanno si che Umberto, debba ogni tanto svaligiare qualche appartamento, per sbarcare il lunario. Ha 52 anni, ama tutto ciò che gli regala adrenalina, ed ora nascosto dietro l'armadio si accarezza la patta godendosi il fuori programma. La doccia è terminata Anna si asciuga e si butta sul letto spegnendo la luce, Umberto guarda il suo corpo, ha deciso che quella donna avrà tutto ciò che ha dimostrato di saper apprezzare, si comincia....
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