Mio cugino Pasquale
di
Melodico
genere
gay
Mio cugino Pasquale è stato il primo oggetto delle mie pulsioni sessuali quando era bambino.
I maschi mi sono sempre piaciuti, sono sempre stato attratto dai miei compagni di classe,
dai ragazzi che giocavano in paese ma prima di tutto da mio cugino Pasquale.
Era già un ometto quando io ero solo un ragazzino, in estate lo vedevo sempre a petto nudo
e calzoncini e rimanevo ogni volta estasiato da quella visione, sognavo di stringerlo
a me nudo per sentire la sua pelle abbronzata sulla mia.
Pasquale capì che io ero attratto morbosamente da lui. Il massimo per me era quando faceva lo
scemo in cameretta saltando sul letto con indosso solo le mutande...
si vedevano i coglioni e l'uccello sobbalzare pesanti negli slip e io impazzivo dalla voglia di toccarli.
Non successe mai niente...
Fino a quando, dopo tanti anni, quando io ero ormai diventato maggiorenne, dovetti rimanere a
casa di mia zia e dormire in camera con lui.
Mi misi a letto che lui non era ancora rientrato, poteva avere forse sui 26-27 anni e rincasava
sempre tardi la sera.
Stavo quasi per addormentarmi quando a un certo punto lo sentii arrivare in camera con gli scarponi
che cigolavano sul pavimento, rimasi con gli occhi chiusi e non dissi una parola fingendo di dormire,
lui nel buio avvertì la mia presenza e sottovoce disse "e tu che ci fai qui?" ma io non risposi.
Andò in bagno, si spogliò e si sdraiò a letto.
Sentivo il suo respiro, il rumore del grattare delle sue dita sul petto e poi sentivo un suono
all'inizio un pò strano ma poi riconoscibile: si stava toccando l'uccello.
Attizzai le orecchie e aprii gli occhi nel buio pesto, non vedevo nulla ma sentivo benissimo la sua mano
sfregare il cazzo e soprattutto sentivo i suoi piccoli mugolii e vagiti di piacere, fu così che mi eccitai
tantissimo anche io.
Fu una situazione terribilmente imbarazzante ma insieme anche molto eccitante, io ero immobilizzato sul letto
ma avrei voluto raggiungerlo e accarezzarlo, ero duro e avrei voluto segarmi insieme a lui ma temevo
troppo di essere scoperto, desideravo tanto che fosse lui ad avvicinarsi a me ma al contempo ero spaventato
dall'idea che lui scoprisse, anzi meglio dire confermasse, la mia omosessualità.
Poi accadde, non avrei mai immaginato ma accadde davvero... si avvicinò a me, mi scosse appena e mi disse
con un fil di voce "oh, svegliati!", accese un lume e continuò "guarda qua!" mostrandosi completamente nudo
con il cazzo in tiro.
Dio mio, pensai nella testa, era la cosa più bella che avessi mai visto, il suo corpo era tonico, i muscoli
a fior di pelle e una linea di peli scendeva dritta dal petto sino al pube, l'uccello era perfetto, una grossa
mazza nerboruta con una cappella meravigliosa tutta da ciucciare.
"Prendi in mano e fammi un trimone" mi ordinò, io non fiatai, afferrai il membro e cominciai a segare, lui
strinse la mia mano nella sua e guidò il ritmo del mio movimento, era caldo e duro, lo volevo in bocca, ma ero
troppo timido per avvicinarmi con la bocca così continuai a segarlo.
Lanciava dei mugolii di goduria e ogni tanto diceva "vai così" mentre il respiro si faceva sempre più forte e il
cazzo cominciava a pulsare nella mano, il ritmo era ormai frenetico e la cappella si gonfiava pronta a esplodere.
"Sto sborrando" disse, frettolosamente prese il mio capo, lo spinse contro il cazzo e mi venne completamente in
faccia, riempiendomi del suo liquido caldo e denso.
Quanta sborra mamma mia, fu un getto lunghissimo di latte di cazzo, mi colava su tutto il viso e finiva anche
un pò sulle mie labbra, lo assaporai un pò con la lingua e poi corsi in bagno a ripulirmi. Lui asciugò la cappella
con un fazzolettino, poi si stese soddisfatto sul letto e si rimise a dormire.
Non credevo ancora a quello che era successo, Pasquale, che per tanti anni era stato un sogno erotico, mi aveva
finalmente donato il suo cazzo e il suo latte, fu purtroppo l'unica volta ma la ricordo come fosse ieri e non si
cancellerà mai dai miei ricordi.
I maschi mi sono sempre piaciuti, sono sempre stato attratto dai miei compagni di classe,
dai ragazzi che giocavano in paese ma prima di tutto da mio cugino Pasquale.
Era già un ometto quando io ero solo un ragazzino, in estate lo vedevo sempre a petto nudo
e calzoncini e rimanevo ogni volta estasiato da quella visione, sognavo di stringerlo
a me nudo per sentire la sua pelle abbronzata sulla mia.
Pasquale capì che io ero attratto morbosamente da lui. Il massimo per me era quando faceva lo
scemo in cameretta saltando sul letto con indosso solo le mutande...
si vedevano i coglioni e l'uccello sobbalzare pesanti negli slip e io impazzivo dalla voglia di toccarli.
Non successe mai niente...
Fino a quando, dopo tanti anni, quando io ero ormai diventato maggiorenne, dovetti rimanere a
casa di mia zia e dormire in camera con lui.
Mi misi a letto che lui non era ancora rientrato, poteva avere forse sui 26-27 anni e rincasava
sempre tardi la sera.
Stavo quasi per addormentarmi quando a un certo punto lo sentii arrivare in camera con gli scarponi
che cigolavano sul pavimento, rimasi con gli occhi chiusi e non dissi una parola fingendo di dormire,
lui nel buio avvertì la mia presenza e sottovoce disse "e tu che ci fai qui?" ma io non risposi.
Andò in bagno, si spogliò e si sdraiò a letto.
Sentivo il suo respiro, il rumore del grattare delle sue dita sul petto e poi sentivo un suono
all'inizio un pò strano ma poi riconoscibile: si stava toccando l'uccello.
Attizzai le orecchie e aprii gli occhi nel buio pesto, non vedevo nulla ma sentivo benissimo la sua mano
sfregare il cazzo e soprattutto sentivo i suoi piccoli mugolii e vagiti di piacere, fu così che mi eccitai
tantissimo anche io.
Fu una situazione terribilmente imbarazzante ma insieme anche molto eccitante, io ero immobilizzato sul letto
ma avrei voluto raggiungerlo e accarezzarlo, ero duro e avrei voluto segarmi insieme a lui ma temevo
troppo di essere scoperto, desideravo tanto che fosse lui ad avvicinarsi a me ma al contempo ero spaventato
dall'idea che lui scoprisse, anzi meglio dire confermasse, la mia omosessualità.
Poi accadde, non avrei mai immaginato ma accadde davvero... si avvicinò a me, mi scosse appena e mi disse
con un fil di voce "oh, svegliati!", accese un lume e continuò "guarda qua!" mostrandosi completamente nudo
con il cazzo in tiro.
Dio mio, pensai nella testa, era la cosa più bella che avessi mai visto, il suo corpo era tonico, i muscoli
a fior di pelle e una linea di peli scendeva dritta dal petto sino al pube, l'uccello era perfetto, una grossa
mazza nerboruta con una cappella meravigliosa tutta da ciucciare.
"Prendi in mano e fammi un trimone" mi ordinò, io non fiatai, afferrai il membro e cominciai a segare, lui
strinse la mia mano nella sua e guidò il ritmo del mio movimento, era caldo e duro, lo volevo in bocca, ma ero
troppo timido per avvicinarmi con la bocca così continuai a segarlo.
Lanciava dei mugolii di goduria e ogni tanto diceva "vai così" mentre il respiro si faceva sempre più forte e il
cazzo cominciava a pulsare nella mano, il ritmo era ormai frenetico e la cappella si gonfiava pronta a esplodere.
"Sto sborrando" disse, frettolosamente prese il mio capo, lo spinse contro il cazzo e mi venne completamente in
faccia, riempiendomi del suo liquido caldo e denso.
Quanta sborra mamma mia, fu un getto lunghissimo di latte di cazzo, mi colava su tutto il viso e finiva anche
un pò sulle mie labbra, lo assaporai un pò con la lingua e poi corsi in bagno a ripulirmi. Lui asciugò la cappella
con un fazzolettino, poi si stese soddisfatto sul letto e si rimise a dormire.
Non credevo ancora a quello che era successo, Pasquale, che per tanti anni era stato un sogno erotico, mi aveva
finalmente donato il suo cazzo e il suo latte, fu purtroppo l'unica volta ma la ricordo come fosse ieri e non si
cancellerà mai dai miei ricordi.
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