Maria, la sposa.

di
genere
incesti

Ehilà lettori.
Oggi vorrei trasmettere a voi, il primo Capitolo di una mia storia, inventata di sana pianta.
Premetto che è la prima volta che scrivo una cosa del genere, dunque vogliate scusarmi per eventuali errori e via dicendo...
Ad ogni modo, accetto critiche costruttive ed auguro a te che stai leggendo, una buona lettura, sperando che apprezzi il genere che andrò a trattare.







Ahhh...il matrimonio, quale fantastico evento, l'unione, dinanzi a Dio, di due corpi, due anime e due cuori...
Era questo il pensiero che l'uomo di fede echeggiava nella Chiesa quella Domenica, era ancora presto e non c'era ancora molta gente.
Difatti erano appena le 9:45 del mattino, ed il matrimonio era stato fissato per le 11:00 della mattinata stessa.
I partecipanti presero posto, il futuro sposto alla destra del Prete, fissando il Portone Principale, i parenti dello sposo sulla destra ed i parenti
della sposa sulla sinistra, insomma...tutto perfetto, se non per un piccolo particolare.
Mancava la sposa e poc'altri invitati.
Difatti ella stava tardando e non v'era traccia alcuna di lei all'Altare, ma ad ogni modo...tutti decisero d'attendere pazientemente, d'altronde
per vestirsi e via dicendo ci voleva un certo tempo.
Maria, questo era il nome della sposa, si trovava ancora nello stanzino addobbato per l'occasione e che fungeva da camerino per la sposa, in un lungo e largo corridoio che s'affacciava su un giardino.
Piccoli rumori, risatine e versetti s'udivano all'interno della camera.
Marco, il ragazzino incaricato di portar le fedi man mano che s'avvicinava a quella porta le risatine ed i rumori vari si facevano sempre più distinti.
Incuriosito dalla cosa si soffermò dinanzi la porta e si inginocchiò, la Chiesa era molto antica e difatti le serrature erano ancora datate...era solito usare ancora quelle grosse e goffe chiavi, che si inserivano
in una altrettanto grossa serratura, ove si poteva spiare con l'occhio, fatta eccezione per i portoni e le porte varie che s'affacciavano sull'esterno, il resto delle porte adottava tale serratura.
Ad ogni modo, tornando a Marco...si inginocchiò e sbirciò con l'occhio vigile all'interno della stanza, ciò che si rivelò davanti agli occhi di quel ragazzino era sbagliato, ma allo stesso tempo malsano ed eccitante...
Vide Maria, la sposa, sdraiata su una cassapanca in legno, priva di schienale e con intorno tre, forse quattro uomini...la visione non gli era ben chiara, poiché aveva il sedere palesemente maschile a qualche centimetro dalla porta
e dunque, la visione scarseggiava...riuscì però a notare, tra uno sguardo e l'altro, il sorriso di Maria, in mezzo a quattro cazzi!
Alcuni li riconobbe anche in viso, uno era il fratello di Maria, l'altro il padre dello sposo ed altri due individui rimasero anonimi, non riuscendo a notare bene i volti.
In mezzo alle gambe di Maria v'era posizionato il padre dello sposo, Carlo, che sembrava penetrarla con moderata forza, in quella vagina così stretta e alquanto pelosa...
Ai lati di Maria v'erano i due individui che Marco non riusciva a vedere in volto, uno con il proprio membro in bocca alla sposa e l'altro che si beava fra i suoi seni, ponendovi il membro tra i due grossi seni.
Ed infine il fratello...era dietro Carlo, poco più giù...difatti Maria teneva le gambe unite e quasi stringeva in una morsa Carlo, mentre con ambedue i piedi trastullava il membro del fratello.
Il tempo passava...e nel mentre anche Marco iniziava ad eccitarsi...tant'è che fece presto a calarsi le braghe e portò la mano destra al proprio membro, seppur ancora in piena fase di sviluppo, ed iniziò a masturbarsi davanti quella scena
così peccaminosa.
Il tempo passava, quando ad un certo punto il fratello di Maria rivolto a Carlo esclamò:

«Andiamo, levati...te la sei goduta abbastanza, come io mi sono beato tra i suoi morbidi e vellutati piedini, ora è il mio turno.»

Carlo si scostò, lasciando spazio al fratello di Maria, che con la verga strinta in una mano e traboccante di Liquidi del suo stesso membro s'avvicinò alla femminilità della sorella.

«Maria...come quando eravamo piccoli, ricordi?»

Esclamò il fratello, mentre sbatteva con un certo vigore il proprio membro sul clitoride della sorella, quando d'un punto con un colpo secco addentrò il proprio membro dentro ella, iniziando a pomparla
man mano con più vigore.
Carlo si godeva la scena, masturbandosi in disparte, ed i due individui erano quasi al culmine del piacere, uno sotto le frustate della lingua di Maria, l'altro con il membro strinto fra i grossi seni.

«Ahhh...sorellona, calda e bagnata come sempre...»

Esclamò nuovamente il fratello, passò un po' di tempo, quando i tre vennero, a turno, nella bocca di Maria che non si rifiutava ad ingoiare tutto e poi aprire la bocca come dimostrazione della sua sete.
Passarano altri due minuti e venne il turno del fratello, che anziché raggiungere anche lui l'orgasmo nella bocca di Maria volle eiaculare tutto il suo seme caldo all'interno del suo utero.
Difatti cinse le braccia intorno la vita di Maria, spingendola contro sé, fino a cacciar l'ultima goccia di seme caldo, nello stesso momento anche Marco raggiunse l'orgasmo, proprio contro il legno della porta, una densa ed ingente quantità di seme
che gocciolava dal legno fino al pavimento.
Per lo spavento d'esser scoperto, dopo essersi sistemato, andò via a passo rapido, stando ben attento a chi incontrava davanti.
I tre lasciarono sola Maria, uscendo e raggiungendo gli invitati nel salone, passando tutti e tre dalla porta principale onde evitare sospetti.

«Ahhh...quel pervertito mi è venuto dentro, però...la sensazione di sborra calda dentro di me...mi eccita, se poi è del mio fratellino tanto di guadagnato.»

Pensò Maria tra sé e sé, mentre si dava una pulita ed una sistemata, e senza nemmeno pulirsi i piedi, li insidiò all'interno dei tacchi che indossava per l'occasione.
Il sapore di sperma era ancora forte nella sua bocca, ma ad ogni modo...uscì anch'ella dalla stanza, calpestando per sbaglio la piccola pozzanghera di sperma lasciata da Marco, ma non ci fece nemmeno caso.
Raggiunto l'altare e passate le dovute cerimonie, s'arrivò al momento del bacio, tutti sorridenti...qualche occhiata da parte dei maschi verso Maria, ma nulla più.

«Lo Sposo può baciare La Sposa...»

Con voce solenne pronunciò il Prete, prima che, con fare alquanto impacciato Giovanni, lo sposo, si voltò verso Maria e le alzò il velo, lentamente i loro visi s'avvicinarono...fino a toccar con le labbra l'un l'altra...
Giovanni per un momento spalancò gli occhi, quasi a sentire un forte odore estraneo nella bocca di Maria, ma quest'ultima non diede nemmeno il tempo di capire che si staccò da quel bacio, sorridendo a Giovanni...

FINE PRIMO CAPITOLO. (Continua)
di
scritto il
2017-02-02
9 . 9 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.