Arousal - Tutto in famiglia

di
genere
incesti

Arousal - Tutto in famiglia

Questa storia inizia un giorno in cui curiosando come al solito sul web mi imbatto in un annuncio, o meglio in un post, dove un ragazzo affermava che era molto felice perché alla sua ragazza, dopo un certo tipo di massaggio speciale, le si era ingrandito il seno e lui non stava più nella gioia per questo, lei aveva guadagnato una taglia e mezzo in più nel giro di due settimane di questo massaggio miracoloso.
Mi incuriosisce. Anche se penso che sia la solita bufala che gira sul web, mi metto a leggere i commenti, dai più stupidi a quelli increduli, così capisco che alcuni sono amici reali di questo ragazzo e dicono di non crederci ma lui gli assicura che è così e che alla prossima uscita insieme potranno vedere con i loro occhi i risultati, seguo scorrendo verso il basso la lista infinita di commenti e qualcuno afferma di averla poi vista e che effettivamente confermava la crescita, poi un’altro e anche un’amica di lei, ad un certo punto una ragazza, che evidentemente aveva lo stesso problema, gli chiede informazioni circa il metodo, lui le indica un sito. Bingo! Me lo annoto e mi ripropongo di andare a verificare, poi chiudo tutto, è tardi e devo uscire a cena con la mia compagna.

Lei si chiama Rita è bruna e molto bella e anche molto formosa, ma proprio tanto, ha una quinta abbondante di seno, coppa D pur essendo magra e a me fa impazzire, allora? Direte voi, certo, chi ha il problema non è lei ma mia figlia Lara di ventidue anni che, come la madre, ha una prima, prima e mezza e ne soffre, fa continuamente battute svilenti per la sua piccola dotazione e a me dispiace molto, tanto più che tutte le donne con cui sono stato dopo sua madre erano procaci di seno e da quando sto con Rita posso vedere la sua invidia e gelosia per il suo seno così prosperoso e così bello.
Ma è tardi ed esco a cena.

Il giorno seguente dopo pranzo siamo seduti sul divano a prendere il caffè con mia figlia e, ad una delle sue infelici battute sull’argomento dove si paragona a quello grande della mia compagna, improvvisamente mi ricordo del massaggio miracoloso e glie lo dico; lei esclama vivacemente “Ma dai babbo non ci posso credere, io le rispondo che non ne sono proprio sicuro se funziona ma diversi dicono di si, allora tiro fuori il sito dove verificare, lei tutta entusiasta “Guardiamoci subito!”.

Apriamo il computer e in un attimo ci siamo sopra, bisogna fare una registrazione e nell’area privata troviamo le indicazioni per questa cosa che promette un mezzo miracolo, lei è tutta eccitata. non sta nella pelle e si prodiga in effusioni, anch’io a vederla sono contento, spero che non sia una bufala...

Guardiamo tutto, studiamo e raccogliamo tutte le istruzioni e i disegni in un documento di testo, lo stampiamo e Lara “Che bello babbo oggi incominciamo! Sono felice! Ti voglio bene.” E mi da un bacio a stampo sulla guancia e poi emette un squittio e dice: “Mi vado a preparare.”
Mentre si allontana penso? Non dovrò mica farglielo io? E adesso? Non ho certo il coraggio di contraddirla e rovinarle la festa, sono un po’ preoccupato però mi dico vabbè in qualche modo ci riuscirò.
Mi metto comodo anch’io, vado in camera e mi spoglio, mi infilo una maglietta e proprio mentre mi sto infilando dei pantaloni di felpina Lara irrompe nella stanza con solo l’accappatoio squillando un “Sono pronta! Andiamo!” Ma dove? In camera mia, sua, contrattiamo un po’ dove sia meglio e decidiamo in camera sua col letto più stretto, Procediamo.

Lei si fa per togliere l’accappatoio e io automaticamente mi giro dall’altra parte per pudore, sento che si stende, sono un po’ irrequieto, mi volto verso di lei, per fortuna ha le mutandine, mi avvicino, i seni sono molto piccoli e non molto sexy, le mutandine però non è che coprono molto, vabbè, le si vedono quasi le labbra della vagina, guardo su, in faccia, lei sorride tutta contenta, questo mi rende felice, prendo il primo folgio stampato e le dico: “Sei pronta?” “Siii!” Risponde: “Incomincia!” “Rilassati.” Le dico io, chiude gli occhi e si abbandona.
Con un po’ d’imbarazzo incomincio, è da molti anni che non la tocco così, che non tocco il suo corpo, da quando era bambina e poi per le cose fisiche c’era sempre sua mamma, tranne che dopo la separazione che un padre solo deve provvedere a tutto.
Mi affiorano ricordi, sorrido.

Mi concentro sulle istruzioni, e all’inizio sono un po’ goffo ma poi riesco sempre meglio e acquisisco una certa maestria, il massaggio va fatto in modo molto dolce tranne che in alcuni punti dove va fatto più energico, poi bisogna premere in alcuni altri ma soprattutto sono una specie di carezze, fatte in un certo modo, su tutta la zona del seno e intorno fino alla pancia.
Mi rilasso anch’io e con la padronanza del metodo posso notare alcune cose, i seni le si sono compattati e sembrano gonfi, e poi con mio sgomento noto che anche le labbra della vagina sembrano più gonfie e una macchiolina bagnata le sta crescendo proprio sullo spacco, mi agito un po’, per fortuna che ormai ci siamo.
Continuo, la macchia bagnata si allarga e Lara emette dei lievi muggolii di piacere che aumentano e si bagna sempre di più.
Io continuo seguendo precisamente tutte le istruzioni ma mi sento strano, eccitato direi.
Finalmente finisco e glie lo dico.
Lei un po’ dispiaciuta indugia un po’ poi si alza a mezzo busto e guardandomi mi chiede: “Ma secondo te babbo si vede già?” “Non saprei, la guardo attentamente.
Si mi sembra di si, un pochino “Dai prova a sentire con le mani...” Io “Dai Lara giù...” “Dai babbo, alla fine me le hai massaggiate fino adesso, che vuoi che sia...” “Vabbè” Mi faccio convincere, mi avvicino e con le mani a coppa le tasto, stavolta però non è come prima, la sto proprio tastando, per cercare di capire la misura, non mi è chiaro e quindi insisto, lei emette ancora un mugolio, faccio finta di niente però ho capito che le piace, smetto “Dai secondo me un po’ si ma non so come erano prima.” “È dai babbo certo tu non è che mi guardi quì.” Dice ridendo e palpandosi da sola per cercare di capire. “Si, per me si, già un poco, sono diverse, un po’ più gonfie direi, senti!” “Dai Lara adesso basta. Devo andare.” Le dico ma in realtà è che sono impressionato e ho un’erezione e ho paura che se ne accorga, quindi voglio andare di là da solo.
Lara dice “Si, ok.” poi si avvicina e mi stampa un bacio sulla guancia dicendomi grazie babbo, ma così facendo si avvicina un po’ troppo e mi sento sfiorare il pene dal suo corpo, mi godo questo contatto con il cuore che mi batte all’impazzata nelle tempie, ora mi ha scoperto. Esco.

Vado nella mia stanza e non so cosa fare, mi sento il membro in mezzo alle gambe, è gonfio, turgido all’inverosimile, non so proprio cosa fare, mi vesto velocemente e faccio per uscire, dal corridoio passo davanti alla porta di Lara e sento come un rumore ciclico, ripetitivo e come ansimare e gemere sommessamente ma chiaramente.
Dio si starà forse masturbando?
Corro fuori prendendo al volo le chiavi della macchina, ho bisogno di aria, respiro lungamente poi mi dirigo alla macchina e guidando come un’automa vado verso casa di Rita la mia compagna, la trovo lì che sistema delle cose in cucina e quasi ammutolito la prendo, la accarezzo e inizio a palparla, mi struscio su di lei, le faccio sentire il mio mebro duro, durissimo, gocciolante, la afferro con forza per la nuca, con l’altra mano le abbasso i leggins e le mutandine, la insalivo un po’ e poi inizio a penetrarla, così, da dietro, prima piano poi come un forsennato, lei si bagna copiosamente, vedo sull’interno delle sue cosce delle righe luccicanti di bagnato, gocciole che scendono mmmmhhh...
La penetro avanti e indietro, dentro e fuori, continuo, insisto, mi sento scuotere tutto e l’energia mi si concentra sulla verga, godo come un matto e insisto, non rallento come al solito per ricomiciare, vado avanti, voglio godere nel minor tempo possibile per togliermi questo quasi dolore che mi scuote le viscere, il mio mebro trema, sussulta sento chiaramente lo sperma che parte dai testicoli, lo sento attraversare i condotti e farsi strada verso la punta dura e dolorante dall’estremo piacere, vengo, le vengo dentro urlando “Godooooo!” “Godoooo!” più e più volte in un lungo sconquassante orgasmo.
Rita geme, la vedo con la faccia tutta stravolta dal piacere, riprendo a pomparla, dapprima piano poi sempre più ferrato, anche se sono venuto, col mio sperma caldo e fradicio, continuo, continuo finchè la sento, irrigidirsi, pulsare, fremere, e sento le contrazioni del suo orgasmo attorno a me, dentro di lei, urla, gode. gode anche lei, la abbraccio, la stringo, lei mi stringe, mi bacia la mano, sospira, sospiriamo.

Poi si appoggia alla cucina e io al tavolo, mi butto sulla sedia stravolto e soddisfatto.

Rita piano piano si recupera, e mi dice: “Ma cosa hai fatto? Eh eri una bestia, che ti è successo?” Sono quasi in trance e rispondo senza passare per il cervello: “Rita ho fatto il massaggio, è stato un supplizio.” “Massaggio? Che massaggio?” “ A Lara, per il seno, quello per ingrandire il seno...” “Ah.. Quel massaggio!” Capisce mi scruta il volto, mi guarda negli occhi: “Porco! Sei un porco! Ti sei eccitato con tua figlia e sei venuto a scoparmi come una bestia. Sei un porco!”
Ha ragione, la guardo incapace di reagire, lei mi chiama ancora porco mentre si avvicina e abbassandosi si tuffa su di me, sul mio pene, me lo succhia, tutto sporco, lo pulisce, lo lecca, lo fa ridiventare duro, mi eccita nuovamente, mi fa diventare ancora duro, con quelle parole, ancora voglioso, poi mi tira a se e mi dice “Ora scopami, ma da davanti, ti voglio vedere quella faccia da porco che si eccita con sua figlia, avanti, scopami.” Non me lo faccio ripetere, ma lei lo ripete lo stesso, la afferro guardandola negli occhi, è tutta bagnata fradicia, la penetro così, le continua a parlarmi, mi dice delle cose oscene, che voglio scoparmi mia figlia, quella fighetta, che la desidero, che voglio sborrargli dentro, si, che porca, mi fa imbizzarrire, mi sconvolge, le dico che poi l’ho anche sentita masturbarsi da dietro la porta quella troietta di mia figlia, Rita si eccita ancora di più, la scopo con forza, lei gode e anch’io, godo nel mio pene, nel mio corpo, in tutti i miei sensi, sono un vero porco, andiamo avanti ancora e lei viene e io le vengo ancora dentro e godiamo insieme, abbracciati, restiamo abbracciati.

Torno a casa, sono stanchissimo, ho fame, mi fermo al chiosco a divorare in pochi attimi un paio di crescioni, come in catalessi, con lo sguardo nel vuoto, poi come un automa vado a casa direttamente nel mio letto e finalmente mi metto a dormire. Ho il sonno tormentato, eccitato, rivivo le cose sconvolgenti della giornata, poi finalmente dormo profondamente.
C’è chi dice che il dormire serve a dimenticare i ricordi inutili, a mettere in ordine le memorie. Fattostà che al mattino sono riposato, corroborato, mi sveglio in grande forma, faccio una buona abbondante colazione poi vado al lavoro.

Pranzo al lavoro, lì vicino, che ho da fare e torno a casa verso le cinque del pomeriggio, mi sento bene e sono molto placido e tranquillo, ma non mi ricordo di Lara che: “Babbo finalmente, era ora, dai che dobbiamo fare il massaggio, per ingrandire i seni, vieni dai.”
Quasi mi strozzo con un po’ di saliva che mi va di traverso, come cazzo faccio? Penso.
“Va bene arrivo.” Sono disperato, non so come fare ma so che non posso deluderla, stavolta non mi cambio, tengo i pantaloni grossi che mascherano meglio, in caso, mi tolgo solo la camicia e poi sono fiducioso dellle due belle gran venute di ieri sera, oggi manterro la calma e me ne starò tranquillo.
Vado, Lara è gia pronta, si fa scendere in modo voluttuoso l’accappatoio scivolando sul corpo e si sdraia sul letto, ha le mutandine, bene. Mi dice “Vieni!” La voce però è un po’ strana, vado.

Incomincio lentamente il massaggio, sul petto, attorno ai seni e seguo attentamente le istruzioni, sono molto concentrato su quello che devo fare, mi tengo lì, le avvolgo i seni con le mani calde, spingo, accarezzo, sollecito, scendo verso la pancia e ... lo sguardo mi cade sulle mutandine, sono sottili anche oggi, quasi impalpabili, si vede tutto, anzi è anche peggio, vedo comparire una goccia proprio all’imboccatura della vagina, inizio a sudare ma devo continuare a massaggiare, Lara, mia figlia mugola un po’ e la goccia si allarga, mia figlia si sta bagnando sotto le mie mani, non ci posso credere, non posso credere a questa scena, sto sognando, si è un sogno bagnato, non sono quì realmente, sento l’eccitazione, sento come un liquido caldo espandersi dentro il mio pene mentre guardo mia figlia di ventidue anni baganrsi sotto le mie mani che la massaggiano e divento duro, voglioso, desiderante, sempre più duro, le mie mani vanno da sole, massaggiano palpano, toccano, stimolano, Lara mugola, geme sempre più apertamente e si bagna tutta, le mutandine sono un lago i capezzoli degli spuntoni duri, sensibili, glie li tocco, le si inarca un po’ muove una mano, capisco che vorrebbe toccarsi il pube, ma non può, non sono io quello che le accarezza la pancia, sempre più giù, non sono io, no, è un porco voglioso, eccitato come un’animale.
Le mie mani scendono un poco, fanno cerchi più ampi e vanno verso il bacino, sempre di più, ogni giro sempre un po di più, lei è tutta una fremito, sento il pube, le mie mani scendono ancora e vanno un po’ sul monte di Venere di mia figlia che se la gode alla grande, ancora, ancora finchè come impazzito, come se non fossi io, come se lei non fosse la mia Lara, la mia piccola bellissima figlia... ecco le mie mani vanno sulla sua vagina e la coprono come fosse una mandorla, le mutandine sono tutte bagnate, fradicie, un lago praticamente e con le mie dita sento tutto, accarezzo, esploro le sue labbra, con dolcezza.
Lara geme e mugola sempre di più, non so cosa fare, per un attimo mi riprendo, ma poi sono ancora pazzo, entro sotto le mutandine e inizio a masturbarla, non so quanto tempo sia passato, non riesco a capire, la tocco, vedo le mie mani che la masturbano come in un film, le guardo la bocca, si mangia le labbra nel piacere, la mia bocca si protende da sola verso la sua, la bacio voluttuosamnete, è vellutata, ha le labbra vellutate, Dio come sono morbide, soffici, sento la sua lingua bagnata, mi godo quel sapore ignoto, proibito e tanto amato, poi scendo sui capezzoli e glie li succhio, li lecco, mentre la mia mano continua a masturbarla, le apro quelle labbra giovani, un dito le entra dentro, lei si inarca, vibra, gode di piacere, questo porco piacere incestuoso che però ora sembra la cosa più dolce del mondo.
Mi prendo cura di lei, del suo sesso, del suo corpo, come facevo da piccola, ma ora siamo oltre, abbiamo oltrepassato tutti i confini, la sento che viene, viene sulle mie dita infilate nella sua giovane vagina mentre le succhio il capezzolo, lei grida, geme, mugola mentre gode, continuo piano, sempre più lentamente, lei con la sua mano mi prende la mia e stringe le cosce, mi ferma completamente e sospira a lungo, io non ci sono, sono in trance, chiudo gli occhi, quando poi sento un tocco, laggiù, in basso, sui miei pantaloni, proprio dove sono gonfi, resto immobile con gli occhi chiusi, non ho il coraggio di aprirli.
Sento le sue carezze sul mio pene, attraverso la stoffa, vorrei fermarla ma non ci risco, non posso, riesco solo a stare immobile e sentire il piacere proibito di quel tocco, di quelle carezze, sento le mani che mi sciolgono la cintura e mi aprono i pantaloni, poi una mano fresca mi tocca ed estrae il mio pene teso dai boxer e comincia a muoversi su e giù, ho sempre gli occhi chiusi e sento tutta quella dolcezza sul mio pene.
Dalla base della schiena mi partono delle scariche come brividi che si irragiano per tutta la schiena e poi... impossibile, no, sento le sue labbra caldissime, morbidissime sul mio glande, sul mio pene, che con una dolcezza infinita mi avvolgono, mi baciano, mi sento al settimo cielo.
La sua bocca morbida mi sta succhiando il cazzo, quella bambina è diventata una donna, sento la lingua e sento i brividi percorrermi tutto il corpo, sento quella mano dolce accarezzarmi i testicoli, aprirmi bene tutti i boxer e accarezzarmi dolcemente, molto dolcemente, adesso sono prossimo al parossismo e spontaneamente al guido su e giù un po’ più velocemente, sono sempre più eccitato, ora fa da sola, aumenta il ritmo, apro gli occhi, la guardo, la mia bambina cresciuta mi succhia il pene come una donna ma dolce, morbida.
Non ce la faccio più, sto per esplodere, mi guarda e aumenta ancora il ritmo, ecco, sento che alla base dei testicoli si genera il fiotto caldo, mentre mia figlia mi succhia, sento lo sperma avanzare dentro il mio pene e percorrere tutta l’asta verso la sua bocca, ecco vengo, vengo nella sua dolce meravigliosa bocca, la riempio di fiotti caldi, candidi, guardo la bocca di mia figlia che si riempie del mio sperma mentre godo immensamente, le guance le si gonfiano, si riempie tutta fino ad uscire dalle labbra, gocce bianche iniziano ad uscire e scendono nel suo viso come una colata lavica, ma la sua pelle è vellutata, resto imbambolato a guardarla, mi guarda negli occhi compiaciuta, soddisfatta, la sento che inala forte l’aria dalle narici, respira forte, sente il mio odore e il mio sapore intimo nella sua bocca.
Resto così, nella sua bocca, lei succhia ancora un po’, tutta sporca in viso della mia sborra, lecca ancora un po’ poi si ritrae e si gira, si pulisce.
Io non so come mi ritrovo nel mio letto e mi metto a dormire.


Sono Tamerlano padre e se volete dirmi se vi è piaciuto o no o domande scrivetemi su bangio66@libero.it mi fa piacere, sono uomo e preferisco parlare con donne, ciao e un bacio.

©Copyright 2017 tutti i diritti riservati Tamerlano - è vietata ogni riproduzione anche parziale senza lo specifico consenso scritto dell'autore
scritto il
2017-02-03
1 0 . 8 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.