Un uomo e l'amante
di
Anonimo
genere
tradimenti
Addossato al parapetto del balcone Alberto osserva le luci dell'alba.
I raggi del sole fanno capolino alle sue spalle e illuminano di rosso fuoco le struttura in fibra di vetro di un condominio poco distante dal suo.
Le montagne, celate dal buio delle tenebre, tornano a nuova vita.
Nel cielo terso, completamente privo di nubi, la luna, nel suo primo quarto, sembra dileguarsi carpita dall'intensita' della luce del giorno.
Il temporale della notte ha riversato una grande quantita' d'acqua sulla citta' mitigando l'arsura.
Dall'alto del terrazzo, al settimo piano del condominio, si sofferma a guardare dentro le finestre delle case vicine.
Gli appartamenti appaiono privi di vita.
Fra non molto si riempiranno di persone.
Sui balconi, al posto di alberi rampicanti e gerani, vi sono parabole satellitari e compressori collegati agli impianti di climatizzazione dell'aria.
Sono trascorsi soltanto pochi minuti da quando Arianna, dopo avere trascorso l'intera nottata nel loro letto, e' tornata al suo appartamento e gia' ne sente la mancanza.
Soltanto pochi minuti prima di dirigersi verso l'ascensore, si è stretta a lui per un ultimo bacio.
Fra poco il marito di Arianna sara' a casa.
Ha trascorso la notte in fabbrica ed ora andra' a riposarsi.
Alberto percorre a piedi scalzi il breve tratto che lo separa dal letto.
Si sdraia sulle lenzuola tiepide e affonda il viso nel cuscino che odora del corpo di Arianna, inebriandosi del suo profumo.
Invano con la mano sfiora il tessuto che avvolge il materasso alla ricerca di una improbabile traccia del recente passaggio del corpo della donna, ma inutilmente.
Soltanto quando avvicina le dita alle narici si accorge che un pelo si e' impigliato fra le unghie.
L'osserva con attenzione.
E' biondo e arricciato: come quelli della figa della donna.
Si riaddormenta tenendo stretto fra le dita il prezioso cimelio.
Quando si sveglia sono le otto.
S'infila sotto la doccia.
L'acqua rimuove ogni traccia del rapporto che ha avuto con Arianna, anche lo sperma raggrumato sull'addome.
Deterge di sapone vegetale i pettorali perfettamente epilati dal trattamento laser.
Non puo' fare a meno di compiacersi del proprio fisico.
Con la mano insapona l'uccello.
Nonostante la notte d'amore trascorsa fra le braccia di Arianna diventa subito duro a contatto con la mano.
I testicoli sotto l'effetto dell'acqua si raggrinzano assumendo una forma compatta.
La mano intrisa di sapone scivola su di loro e li accarezza.
Gli piace quel contatto ed e' quasi tentato di masturbarsi.
Ci ripensa e cosparge di sapone le altre parti del corpo.
La Krups, che aveva messo in funzione prima di entrare nella doccia, ha riempito la tazza di caffe' d'orzo bollente.
Sorseggia la bevanda e col telecomando accende la tivu' per seguire le informazioni del telegiornale mattutino di Canale 5.
La notizia d'apertura riguarda due giovani uccisi durante una zuffa in discoteca.
Precede quella di un bambino ucciso da un rapinatore durante una sparatoria davanti ad una gioielleria.
"Ma chi se ne frega!" pensa, mentre e' in febbrile attesa delle prime notizie sull'andamento delle borse asiatiche.
L'indice NIKKEI sulla borsa di Tokyo e' in ribasso di tre punti.
Alla stessa ora l'indice HANG SENG di Hong Kong lo e' di due.
Il listino tecnologico NASDAQ di New York ha chiuso nella giornata di ieri in ribasso addirittura di cinque punti.
Ingurgita l'ultimo sorso di caffe'.
Dopo le pessime notizie della borsa, sembra avere un sapore piu' amaro dei giorni precedenti.
In poco piu' di un minuto si e' vestito.
Indossa giacca e pantaloni di lino.
Camicia con cravatta e un paio di mocassini marrone.
E' elegante come si conviene ad ogni giovane che voglia fare carriera.
Quando giunge dinanzi alla porta dell'ascensore il Rolex Daytona segna le otto e mezza.
Chissa' cosa starà facendo Arianna, pensa, mentre l'ascensore transita al piano dove abita la donna.
Forse si stara' preparando per andare al lavoro, suo marito invece stara' certo dormendo.
Fuori dell'ascensore s'imbatte in Paolo, l'inquilino del primo piano.
Come al solito e' in Carlardo e va di fretta.
In una mano stringe le cinghie di uno zainetto, nell'altra la mano del figlio di otto anni.
- E' l'ultimo giorno di scuola - strepita passando davanti a Alberto con il bimbo che sembra non volerne sapere di seguirlo.
- Vedo che sei di nuovo in Carlardo.
- Soltanto di mezz'ora - gli fa lui, infilandosi di fretta nella Panda posteggiata a ridosso del marciapiede.
Alberto lo giudica un fallito, uno che nella vita ha scelto di non essere nessuno, accontentandosi di fare l'insegnante e guadagnare poco piu' di mille euro al mese.
Lui, invece, ha un'infinita' di progetti, vuole arrivare ad essere qualcuno, possedere soldi, una villa, e frequentare gli ambienti che contano della citta'.
So che ci riusciro', pensa.
Paolo si allontana con la sua Panda il cui motore sembra perdere colpi per la vecchiaia.
Alberto sale alla guida della sua Bmw e dopo pochi minuti si trova a percorrere il viale di circonvallazione a nord della citta'.
Il traffico a quest'ora della mattina e' un inferno.
Quando giunge in prossimita' dell'uscita per il centro, non puo' fare a meno di notare alla sua destra un enorme cartellone pubblicitario su cui e' affisso il ritratto del giovane Berlusconi.
Il sorriso rassicurante di "Silvio" giunge ben augurante per la giornata di lavoro che sta per intraprendere.
Quando attraversa la porta dell'agenzia manca un minuto alle nove.
- Buongiorno a tutti - esclama, appena varcata soglia.
- Ciao! - gli fa eco Carla, la prima a raccogliere il saluto.
- Novita'?
- No. Nessuna. Ah... ricordati che stasera sei a cena a casa mia, non te lo scordare. Sai come e' fatto mio padre, e' pignolo e non tollera le persone poco puntuali.
- Non potrei dimenticare un suo invito per nessun motivo - le sussurra all'orecchio.
Con le labbra le sfiora la guancia e subito dopo si dirige verso l'ufficio.
Si siede dinanzi la scrivania e da' un'occhiata alle pagine del Sole 24 Ore che ha acquistato all'edicola.
Dopo avere esaminato le quotazioni di alcuni titoli azionari si concentra sulle pratiche assicurative.
Alberto lavora in quell'agenzia di assicurazioni da circa sei anni.
Assunto come semplice fattorino ha fatto carriera.
Occupa il posto di capo liquidatore sinistri, ma, in un prossimo futuro, spera di aprire un'agenzia tutta sua.
Con Carla e' fidanzato da tre anni.
La donna non e' granche' bella.
I piu' la definiscono un tipo insignificante, si occupa della parte legale, ma la rende interessante il fatto che e' la figlia del direttore dell'agenzia.......
La mattinata trascorre velocemente impegnato com'e' a trattare con i clienti ed esaminare i fascicoli degli incidenti da liquidare.
All'una scende in strada.
Si dirige alla tavola calda poco distante dall'ufficio.
Transitando davanti all'agenzia della Banca dell'Agricoltura si sofferma dinanzi ad uno dei monitor che mostrano l'andamento dei titoli azionari ed osserva le quotazioni.
Il titolo Mediaset dell'amico Berlusconi guadagna lo 0,75% così come le Pagine Gialle che guadagnano lo 0,55%, purtroppo i telefonici di cui possiede numerose azioni continuano a scendere in maniera vertiginosa.
Alberto e' d'umore nero.
Consuma il pasto in maniera frugale e poco dopo e' nuovamente in ufficio.
Il pomeriggio trascorre lento e non sembra finire mai.
Alle sei esce dall'ufficio e alla guida della Bmw si dirige verso la sala corse della SNAI.
Districandosi nel traffico caotico impiega poco piu' di una decina di minuti prima di giungere dinanzi alla sala.
Ha smesso di fare scommesse sulle corse dei cavalli dopo avere perso una gran quantita' di denaro ed essersi indebitato fino al collo con degli usurai.
Per sua fortuna Carla aveva provveduto a liquidare i debiti.
Le aveva promesso che non avrebbe piu' giocato ai cavalli.
Ha mantenuto la promessa, ma continua a scommettere sugli incontri del campionato di calcio.
Sullo schermo del monitor osserva il nome delle squadre che la sera giocano gli anticipi di campionato.
Decide di puntare 250 euro sul Borussia Dortmund vincente contro il Monaco 1860 alla quota di 1,50.
Fatta la scommessa esce dal locale e si dirige verso il negozio di fiori che sta all'angolo di via D'Azeglio, poco distante dalla sala giochi.
Il commesso sta per chiudere la serranda del negozio, Alberto lo blocca e si fa preparare un'elegante confezione di orchidee.
Sono le 19.30 quando giunge dinanzi alla villa in cui abita Carla.
Suona il campanello e lei gli viene ad aprire.
- Meno male che sei puntuale, temevo che non arrivassi piu'.
- Ho portato queste orchidee per tua madre, spero siano di suo gradimento.
- Hai fatto bene - soggiunge Carla.
La serata trascorre noiosa, come le altre volte in cui è stato ospite in quella casa.
La conversazione cade inevitabilmente sull'agenzia e sui profitti che il padre di Carla si prefigge d'aumentare.
Alle undici, Alberto può tornare a casa.
Vento e lampi prefigurano il sopraggiungere di un temporale.
A casa accende la tivu', preme il tasto del televideo e si porta sulla pagina dei risultati del campionato tedesco: 1-1 e' il risultato finale dell'incontro fra Borussia Dortmund e Monaco 1860.
Impreca contro i giocatori del Borussia, ma il cellulare inizia a trillare.
- Pronto!
- Ciao! Sono io, Arianna. Ti ho visto arrivare, volevo chiederti se posso salire. Mio marito e' uscito gia' da due ore... Aspettavo il tuo ritorno.
- Si, vieni pure - risponde con tono indifferente.
Arianna stasera gli appare piu' bella del solito.
Addosso non ha nulla di speciale.
Porta un paio di jeans elasticizzati e una maglietta nera attillata che mette in risalto le forme tonde dei seni privi di reggipetto.
- Ciao! - gli fa lei, circondandogli il collo con le braccia.
Le sue labbra premono su quelle di Alberto in un caldo bacio.
La loro storia dura da sei mesi.
Era iniziata pochi giorni dopo che era venuta ad abitare nel condominio.
Arianna e' un tipo procace, mentre la stringe Alberto non puo' fare a meno d'essere turbato dalle voluttuose forme del corpo di lei.
Lo stampo dei seni, duri e compatti, cosi' diversi da quelli flaccidi e cadenti di Carla, premono contro il suo petto e gli provocano lo stesso turbamento di quando li aveva stretti fra le dita la prima volta.
Arianna e Alberto restano abbracciati per alcuni istanti.
- Ho voglia di coccole - gli fa lei.
Sono consapevoli che il loro legame e' basato solo su una profonda attrazione sessuale, per questo hanno sempre evitato di fare progetti.
Una passione che con l'andare del tempo li ha coinvolti sempre piu' e ora sembrano non poter piu' fare a meno l'uno dell'altro, cosi' quando il marito di Arianna e' assente trascorrono gran parte delle notti insieme.
Alberto infila la mano sotto la maglietta della donna.
Le dita si ritrovano a contatto con le forme debordanti dei seni.
Sa bene quanto lei sia sensibile a quel tipo di carezze.
Dopo averle lambito i seni e assaporato la consistenza, rasenta con le unghie i capezzoli.
La loro punta e' ritta, turgida.
Il petto di Arianna e' gonfio e tende ad espandersi.
Alberto avverte l'ansimare del respiro e continua a pizzicarle i capezzoli.
Eccitato li strizza entrambi con una certa violenza provocandole dolore.
Istintivamente lei si ritrae come per proteggersi da quel gesto.
Alberto le sfila la maglietta facendola passare oltre il capo.
I seni appaiono nella loro straordinaria bellezza, anche se lievemente asimmetrici.
Alberto stringe fra le mani un seno, posa le labbra sul capezzolo e inizia a succhiarlo come un lattante.
- Ho bisogno di dirti una cosa molto importante - gli sussurra Arianna allontanandolo.
- Più tardi - risponde lui, mentre con le dita preme su uno dei capezzoli, poi con le labbra si getta nuovamente a succhiare l'altro.
Arianna e' giovane, vanta vent'otto anni, e il suo corpo lo eccita terribilmente.
Ancora una volta si riaccende in Alberto il desiderio di possederla.
S'inginocchia ai suoi piedi.
Le slaccia i jeans e li trascina per terra.
Le mutandine di pizzo nero che Arianna indossa gli premono contro il mento.
Come un cane da tartufi annusa il bottino che sta per saccheggiare.
Infila le dita nelle fenditure posteriori delle mutandine.
Fagocita i glutei, larghi e possenti e preme le labbra contro il tessuto bagnato.
Alberto rimane alcuni secondi in quella posizione.
Lei continua ad accarezzargli il capo.
Lui si aggrappa all'elastico delle mutandine con le dita, trascinandole in basso e coprendola di baci sull'addome ed il pube.
La figa e' ben curata, in ordine come sempre ed e' sovrastata da una piccola selva di riccioli biondi.
Le labbra rosee e lucide appaiono ancora una volta invitanti.
Alberto si libera degli abiti.
Arianna intanto si e' sdraiata sul letto, coricata su un fianco.
Alberto la raggiunge.
- Ho una cosa molto importante da comunicarti - riprende lei.
- Non c'è fretta, abbiamo la notte davanti a noi - le risponde quasi seccato.
Le loro mani si contendono il sesso dell'altro, trastullandosi a vicenda.
A Alberto e' sempre piaciuto il contatto delle mani di Arianna sull'uccello, anche se a volte, come ora, deve guidarla per non accelerare i movimenti che altrimenti lo farebbero sborrare anticipatamente.
Per una decina di minuti restano muti ad osservare il soffitto, senza parlarsi.
Le mani accarezzano la loro carne provocando in entrambi brividi di piacere.
La punta del clitoride e' tesa come il suo uccello.
Alberto immerge le dita nella passera inumidendole, poi le avvicina alle labbra per assaporare il delicato nettare di cui sono intrise.
Alberto si accovaccia fra le gambe divaricate di Arianna e immerge la lingua fra le calde labbra della passera, poi inizia a leccarle.
Gli umori caldi e saporiti gli si appiccicano al mento mescolandosi alla saliva che continua a secernere in gran quantita'.
Arianna mugola di piacere e inizia a dimenarsi inarcandosi col bacino.
Lui le divarica ancora di piu' le gambe e infila la punta della lingua in profondita', dentro alla fica.
Arianna e' scatenata e si dimena come un'invasata.
Alberto le afferra i fianchi con le mani facendo in modo che non possa muoversi, con la lingua risale al clitoride.
Infila l'escrescenza fra le labbra e inizia a masturbarla tenendola premuta.
Arianna e' indemoniata, si dimena e mugola.
A fatica Alberto riesce a tenere ancorato il bacino della donna al letto ed eccitato dallo stato dell'amante mette piu' foga nell'azione.
- Godo!... Godo!... Cazzo, come mi fai godere... - urla sempre più forte Arianna.
- Goooodoo!
Alberto, per nulla sazio, preme con maggior forza le labbra sul clitoride senza un attimo di tregua, anche quando la sente venire in un orgasmo animalesco.
Lei, all'apice del coito, cerca di allontanarlo prendendolo a pugni, ma lui ancor piu' eccitato non demorde nella sua azione e la tiene ancorata al letto.
- Basta!... Basta!... Mi fai male...
Alberto si rialza e si mette seduto al margine del letto con i piedi per terra.
Afferra Arianna e l'invita a mettersi cavalcioni sul letto.
Quando introduce l'uccello nella figa, sente Arianna trasalire.
Le mani di lei affondano nelle spalle di Alberto e accompagnano i movimenti del suo bacino.
Il foro della vagina e' cosi' stretto da aderire perfettamente all'uccello.
Alberto puo' sentire le contrazioni della parete vaginale premere sul cazzo mentre affonda nella vagina.
Sa che non potra' arrestare la voglia che ha di sborrare.
Rallenta l'azione e lascia che sia lei a muoversi, ma e' cosi' eccitato che dopo pochi minuti si sfila riempiendole di sperma l'addome.
Sudati e spossati l'uno di fianco all'altra si ritrovano ancora una volta a guardare il soffitto della stanza.
E' lei a rompere il silenzio.
- Sono incinta Alberto. Ho un Carlardo di quindici giorni. Stamani ho fatto il test di gravidanza ed e' risultato positivo. Come sai non ho piu' rapporti con mio marito da piu' di tre mesi, quindi non c'e' alcun dubbio: il figlio e' tuo.
La rivelazione lascia Alberto ammutolito.
Nella sua mente si rincorrono le immagini di Carla, del padre, dell'ufficio, della posizione sociale che con tanta fatica si e' creato.
Pensa al marito di Arianna, alle conseguenze che comportera' questa rivelazione e non sa cosa potra' accadere.
Suda, ma non sa dire alcuna parola.
Si alza dal letto e a piedi scalzi si dirige sul terrazzo.
Il rumore dei lampi che avevano accompagnato il loro amplesso hanno lasciato il posto a gocce di pioggia, amaro preludio dell'imminente temporale.
I raggi del sole fanno capolino alle sue spalle e illuminano di rosso fuoco le struttura in fibra di vetro di un condominio poco distante dal suo.
Le montagne, celate dal buio delle tenebre, tornano a nuova vita.
Nel cielo terso, completamente privo di nubi, la luna, nel suo primo quarto, sembra dileguarsi carpita dall'intensita' della luce del giorno.
Il temporale della notte ha riversato una grande quantita' d'acqua sulla citta' mitigando l'arsura.
Dall'alto del terrazzo, al settimo piano del condominio, si sofferma a guardare dentro le finestre delle case vicine.
Gli appartamenti appaiono privi di vita.
Fra non molto si riempiranno di persone.
Sui balconi, al posto di alberi rampicanti e gerani, vi sono parabole satellitari e compressori collegati agli impianti di climatizzazione dell'aria.
Sono trascorsi soltanto pochi minuti da quando Arianna, dopo avere trascorso l'intera nottata nel loro letto, e' tornata al suo appartamento e gia' ne sente la mancanza.
Soltanto pochi minuti prima di dirigersi verso l'ascensore, si è stretta a lui per un ultimo bacio.
Fra poco il marito di Arianna sara' a casa.
Ha trascorso la notte in fabbrica ed ora andra' a riposarsi.
Alberto percorre a piedi scalzi il breve tratto che lo separa dal letto.
Si sdraia sulle lenzuola tiepide e affonda il viso nel cuscino che odora del corpo di Arianna, inebriandosi del suo profumo.
Invano con la mano sfiora il tessuto che avvolge il materasso alla ricerca di una improbabile traccia del recente passaggio del corpo della donna, ma inutilmente.
Soltanto quando avvicina le dita alle narici si accorge che un pelo si e' impigliato fra le unghie.
L'osserva con attenzione.
E' biondo e arricciato: come quelli della figa della donna.
Si riaddormenta tenendo stretto fra le dita il prezioso cimelio.
Quando si sveglia sono le otto.
S'infila sotto la doccia.
L'acqua rimuove ogni traccia del rapporto che ha avuto con Arianna, anche lo sperma raggrumato sull'addome.
Deterge di sapone vegetale i pettorali perfettamente epilati dal trattamento laser.
Non puo' fare a meno di compiacersi del proprio fisico.
Con la mano insapona l'uccello.
Nonostante la notte d'amore trascorsa fra le braccia di Arianna diventa subito duro a contatto con la mano.
I testicoli sotto l'effetto dell'acqua si raggrinzano assumendo una forma compatta.
La mano intrisa di sapone scivola su di loro e li accarezza.
Gli piace quel contatto ed e' quasi tentato di masturbarsi.
Ci ripensa e cosparge di sapone le altre parti del corpo.
La Krups, che aveva messo in funzione prima di entrare nella doccia, ha riempito la tazza di caffe' d'orzo bollente.
Sorseggia la bevanda e col telecomando accende la tivu' per seguire le informazioni del telegiornale mattutino di Canale 5.
La notizia d'apertura riguarda due giovani uccisi durante una zuffa in discoteca.
Precede quella di un bambino ucciso da un rapinatore durante una sparatoria davanti ad una gioielleria.
"Ma chi se ne frega!" pensa, mentre e' in febbrile attesa delle prime notizie sull'andamento delle borse asiatiche.
L'indice NIKKEI sulla borsa di Tokyo e' in ribasso di tre punti.
Alla stessa ora l'indice HANG SENG di Hong Kong lo e' di due.
Il listino tecnologico NASDAQ di New York ha chiuso nella giornata di ieri in ribasso addirittura di cinque punti.
Ingurgita l'ultimo sorso di caffe'.
Dopo le pessime notizie della borsa, sembra avere un sapore piu' amaro dei giorni precedenti.
In poco piu' di un minuto si e' vestito.
Indossa giacca e pantaloni di lino.
Camicia con cravatta e un paio di mocassini marrone.
E' elegante come si conviene ad ogni giovane che voglia fare carriera.
Quando giunge dinanzi alla porta dell'ascensore il Rolex Daytona segna le otto e mezza.
Chissa' cosa starà facendo Arianna, pensa, mentre l'ascensore transita al piano dove abita la donna.
Forse si stara' preparando per andare al lavoro, suo marito invece stara' certo dormendo.
Fuori dell'ascensore s'imbatte in Paolo, l'inquilino del primo piano.
Come al solito e' in Carlardo e va di fretta.
In una mano stringe le cinghie di uno zainetto, nell'altra la mano del figlio di otto anni.
- E' l'ultimo giorno di scuola - strepita passando davanti a Alberto con il bimbo che sembra non volerne sapere di seguirlo.
- Vedo che sei di nuovo in Carlardo.
- Soltanto di mezz'ora - gli fa lui, infilandosi di fretta nella Panda posteggiata a ridosso del marciapiede.
Alberto lo giudica un fallito, uno che nella vita ha scelto di non essere nessuno, accontentandosi di fare l'insegnante e guadagnare poco piu' di mille euro al mese.
Lui, invece, ha un'infinita' di progetti, vuole arrivare ad essere qualcuno, possedere soldi, una villa, e frequentare gli ambienti che contano della citta'.
So che ci riusciro', pensa.
Paolo si allontana con la sua Panda il cui motore sembra perdere colpi per la vecchiaia.
Alberto sale alla guida della sua Bmw e dopo pochi minuti si trova a percorrere il viale di circonvallazione a nord della citta'.
Il traffico a quest'ora della mattina e' un inferno.
Quando giunge in prossimita' dell'uscita per il centro, non puo' fare a meno di notare alla sua destra un enorme cartellone pubblicitario su cui e' affisso il ritratto del giovane Berlusconi.
Il sorriso rassicurante di "Silvio" giunge ben augurante per la giornata di lavoro che sta per intraprendere.
Quando attraversa la porta dell'agenzia manca un minuto alle nove.
- Buongiorno a tutti - esclama, appena varcata soglia.
- Ciao! - gli fa eco Carla, la prima a raccogliere il saluto.
- Novita'?
- No. Nessuna. Ah... ricordati che stasera sei a cena a casa mia, non te lo scordare. Sai come e' fatto mio padre, e' pignolo e non tollera le persone poco puntuali.
- Non potrei dimenticare un suo invito per nessun motivo - le sussurra all'orecchio.
Con le labbra le sfiora la guancia e subito dopo si dirige verso l'ufficio.
Si siede dinanzi la scrivania e da' un'occhiata alle pagine del Sole 24 Ore che ha acquistato all'edicola.
Dopo avere esaminato le quotazioni di alcuni titoli azionari si concentra sulle pratiche assicurative.
Alberto lavora in quell'agenzia di assicurazioni da circa sei anni.
Assunto come semplice fattorino ha fatto carriera.
Occupa il posto di capo liquidatore sinistri, ma, in un prossimo futuro, spera di aprire un'agenzia tutta sua.
Con Carla e' fidanzato da tre anni.
La donna non e' granche' bella.
I piu' la definiscono un tipo insignificante, si occupa della parte legale, ma la rende interessante il fatto che e' la figlia del direttore dell'agenzia.......
La mattinata trascorre velocemente impegnato com'e' a trattare con i clienti ed esaminare i fascicoli degli incidenti da liquidare.
All'una scende in strada.
Si dirige alla tavola calda poco distante dall'ufficio.
Transitando davanti all'agenzia della Banca dell'Agricoltura si sofferma dinanzi ad uno dei monitor che mostrano l'andamento dei titoli azionari ed osserva le quotazioni.
Il titolo Mediaset dell'amico Berlusconi guadagna lo 0,75% così come le Pagine Gialle che guadagnano lo 0,55%, purtroppo i telefonici di cui possiede numerose azioni continuano a scendere in maniera vertiginosa.
Alberto e' d'umore nero.
Consuma il pasto in maniera frugale e poco dopo e' nuovamente in ufficio.
Il pomeriggio trascorre lento e non sembra finire mai.
Alle sei esce dall'ufficio e alla guida della Bmw si dirige verso la sala corse della SNAI.
Districandosi nel traffico caotico impiega poco piu' di una decina di minuti prima di giungere dinanzi alla sala.
Ha smesso di fare scommesse sulle corse dei cavalli dopo avere perso una gran quantita' di denaro ed essersi indebitato fino al collo con degli usurai.
Per sua fortuna Carla aveva provveduto a liquidare i debiti.
Le aveva promesso che non avrebbe piu' giocato ai cavalli.
Ha mantenuto la promessa, ma continua a scommettere sugli incontri del campionato di calcio.
Sullo schermo del monitor osserva il nome delle squadre che la sera giocano gli anticipi di campionato.
Decide di puntare 250 euro sul Borussia Dortmund vincente contro il Monaco 1860 alla quota di 1,50.
Fatta la scommessa esce dal locale e si dirige verso il negozio di fiori che sta all'angolo di via D'Azeglio, poco distante dalla sala giochi.
Il commesso sta per chiudere la serranda del negozio, Alberto lo blocca e si fa preparare un'elegante confezione di orchidee.
Sono le 19.30 quando giunge dinanzi alla villa in cui abita Carla.
Suona il campanello e lei gli viene ad aprire.
- Meno male che sei puntuale, temevo che non arrivassi piu'.
- Ho portato queste orchidee per tua madre, spero siano di suo gradimento.
- Hai fatto bene - soggiunge Carla.
La serata trascorre noiosa, come le altre volte in cui è stato ospite in quella casa.
La conversazione cade inevitabilmente sull'agenzia e sui profitti che il padre di Carla si prefigge d'aumentare.
Alle undici, Alberto può tornare a casa.
Vento e lampi prefigurano il sopraggiungere di un temporale.
A casa accende la tivu', preme il tasto del televideo e si porta sulla pagina dei risultati del campionato tedesco: 1-1 e' il risultato finale dell'incontro fra Borussia Dortmund e Monaco 1860.
Impreca contro i giocatori del Borussia, ma il cellulare inizia a trillare.
- Pronto!
- Ciao! Sono io, Arianna. Ti ho visto arrivare, volevo chiederti se posso salire. Mio marito e' uscito gia' da due ore... Aspettavo il tuo ritorno.
- Si, vieni pure - risponde con tono indifferente.
Arianna stasera gli appare piu' bella del solito.
Addosso non ha nulla di speciale.
Porta un paio di jeans elasticizzati e una maglietta nera attillata che mette in risalto le forme tonde dei seni privi di reggipetto.
- Ciao! - gli fa lei, circondandogli il collo con le braccia.
Le sue labbra premono su quelle di Alberto in un caldo bacio.
La loro storia dura da sei mesi.
Era iniziata pochi giorni dopo che era venuta ad abitare nel condominio.
Arianna e' un tipo procace, mentre la stringe Alberto non puo' fare a meno d'essere turbato dalle voluttuose forme del corpo di lei.
Lo stampo dei seni, duri e compatti, cosi' diversi da quelli flaccidi e cadenti di Carla, premono contro il suo petto e gli provocano lo stesso turbamento di quando li aveva stretti fra le dita la prima volta.
Arianna e Alberto restano abbracciati per alcuni istanti.
- Ho voglia di coccole - gli fa lei.
Sono consapevoli che il loro legame e' basato solo su una profonda attrazione sessuale, per questo hanno sempre evitato di fare progetti.
Una passione che con l'andare del tempo li ha coinvolti sempre piu' e ora sembrano non poter piu' fare a meno l'uno dell'altro, cosi' quando il marito di Arianna e' assente trascorrono gran parte delle notti insieme.
Alberto infila la mano sotto la maglietta della donna.
Le dita si ritrovano a contatto con le forme debordanti dei seni.
Sa bene quanto lei sia sensibile a quel tipo di carezze.
Dopo averle lambito i seni e assaporato la consistenza, rasenta con le unghie i capezzoli.
La loro punta e' ritta, turgida.
Il petto di Arianna e' gonfio e tende ad espandersi.
Alberto avverte l'ansimare del respiro e continua a pizzicarle i capezzoli.
Eccitato li strizza entrambi con una certa violenza provocandole dolore.
Istintivamente lei si ritrae come per proteggersi da quel gesto.
Alberto le sfila la maglietta facendola passare oltre il capo.
I seni appaiono nella loro straordinaria bellezza, anche se lievemente asimmetrici.
Alberto stringe fra le mani un seno, posa le labbra sul capezzolo e inizia a succhiarlo come un lattante.
- Ho bisogno di dirti una cosa molto importante - gli sussurra Arianna allontanandolo.
- Più tardi - risponde lui, mentre con le dita preme su uno dei capezzoli, poi con le labbra si getta nuovamente a succhiare l'altro.
Arianna e' giovane, vanta vent'otto anni, e il suo corpo lo eccita terribilmente.
Ancora una volta si riaccende in Alberto il desiderio di possederla.
S'inginocchia ai suoi piedi.
Le slaccia i jeans e li trascina per terra.
Le mutandine di pizzo nero che Arianna indossa gli premono contro il mento.
Come un cane da tartufi annusa il bottino che sta per saccheggiare.
Infila le dita nelle fenditure posteriori delle mutandine.
Fagocita i glutei, larghi e possenti e preme le labbra contro il tessuto bagnato.
Alberto rimane alcuni secondi in quella posizione.
Lei continua ad accarezzargli il capo.
Lui si aggrappa all'elastico delle mutandine con le dita, trascinandole in basso e coprendola di baci sull'addome ed il pube.
La figa e' ben curata, in ordine come sempre ed e' sovrastata da una piccola selva di riccioli biondi.
Le labbra rosee e lucide appaiono ancora una volta invitanti.
Alberto si libera degli abiti.
Arianna intanto si e' sdraiata sul letto, coricata su un fianco.
Alberto la raggiunge.
- Ho una cosa molto importante da comunicarti - riprende lei.
- Non c'è fretta, abbiamo la notte davanti a noi - le risponde quasi seccato.
Le loro mani si contendono il sesso dell'altro, trastullandosi a vicenda.
A Alberto e' sempre piaciuto il contatto delle mani di Arianna sull'uccello, anche se a volte, come ora, deve guidarla per non accelerare i movimenti che altrimenti lo farebbero sborrare anticipatamente.
Per una decina di minuti restano muti ad osservare il soffitto, senza parlarsi.
Le mani accarezzano la loro carne provocando in entrambi brividi di piacere.
La punta del clitoride e' tesa come il suo uccello.
Alberto immerge le dita nella passera inumidendole, poi le avvicina alle labbra per assaporare il delicato nettare di cui sono intrise.
Alberto si accovaccia fra le gambe divaricate di Arianna e immerge la lingua fra le calde labbra della passera, poi inizia a leccarle.
Gli umori caldi e saporiti gli si appiccicano al mento mescolandosi alla saliva che continua a secernere in gran quantita'.
Arianna mugola di piacere e inizia a dimenarsi inarcandosi col bacino.
Lui le divarica ancora di piu' le gambe e infila la punta della lingua in profondita', dentro alla fica.
Arianna e' scatenata e si dimena come un'invasata.
Alberto le afferra i fianchi con le mani facendo in modo che non possa muoversi, con la lingua risale al clitoride.
Infila l'escrescenza fra le labbra e inizia a masturbarla tenendola premuta.
Arianna e' indemoniata, si dimena e mugola.
A fatica Alberto riesce a tenere ancorato il bacino della donna al letto ed eccitato dallo stato dell'amante mette piu' foga nell'azione.
- Godo!... Godo!... Cazzo, come mi fai godere... - urla sempre più forte Arianna.
- Goooodoo!
Alberto, per nulla sazio, preme con maggior forza le labbra sul clitoride senza un attimo di tregua, anche quando la sente venire in un orgasmo animalesco.
Lei, all'apice del coito, cerca di allontanarlo prendendolo a pugni, ma lui ancor piu' eccitato non demorde nella sua azione e la tiene ancorata al letto.
- Basta!... Basta!... Mi fai male...
Alberto si rialza e si mette seduto al margine del letto con i piedi per terra.
Afferra Arianna e l'invita a mettersi cavalcioni sul letto.
Quando introduce l'uccello nella figa, sente Arianna trasalire.
Le mani di lei affondano nelle spalle di Alberto e accompagnano i movimenti del suo bacino.
Il foro della vagina e' cosi' stretto da aderire perfettamente all'uccello.
Alberto puo' sentire le contrazioni della parete vaginale premere sul cazzo mentre affonda nella vagina.
Sa che non potra' arrestare la voglia che ha di sborrare.
Rallenta l'azione e lascia che sia lei a muoversi, ma e' cosi' eccitato che dopo pochi minuti si sfila riempiendole di sperma l'addome.
Sudati e spossati l'uno di fianco all'altra si ritrovano ancora una volta a guardare il soffitto della stanza.
E' lei a rompere il silenzio.
- Sono incinta Alberto. Ho un Carlardo di quindici giorni. Stamani ho fatto il test di gravidanza ed e' risultato positivo. Come sai non ho piu' rapporti con mio marito da piu' di tre mesi, quindi non c'e' alcun dubbio: il figlio e' tuo.
La rivelazione lascia Alberto ammutolito.
Nella sua mente si rincorrono le immagini di Carla, del padre, dell'ufficio, della posizione sociale che con tanta fatica si e' creato.
Pensa al marito di Arianna, alle conseguenze che comportera' questa rivelazione e non sa cosa potra' accadere.
Suda, ma non sa dire alcuna parola.
Si alza dal letto e a piedi scalzi si dirige sul terrazzo.
Il rumore dei lampi che avevano accompagnato il loro amplesso hanno lasciato il posto a gocce di pioggia, amaro preludio dell'imminente temporale.
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