L'attesa
di
Elena23
genere
etero
Da qualche mese esco con un ragazzo. Ha dieci anni in più di me ed è un nerd incredibile. Ha un po’ di pancetta tonda e non è uno di quegli uomini che ti volti a guardare per strada. Non so cosa trovo in lui di così eccitante. Forse la barba folta, gli occhi profondi, o il fatto che abbiamo scoperto che fare sesso insieme è molto bello e stimolante.
Abitiamo distanti perché io studio in un’altra città e quindi ci vediamo nei fine settimana se uno dei due riesce ad avvicinarsi all’altro.
Vivo in una casa piccola ma confortevole, ci viviamo in due ma abbiamo ognuna la sua stanza con un matrimoniale quindi dire che ci va benissimo. In più lei torna a casa tutti i fine settimana e mi lascia sempre casa libera.
Lo scorso fine settimana, ad esempio, è stato molto bello…
È venerdì mattina e già fremo al solo pensiero di vederlo entrare da quella porta.
Come faccio oggi a studiare se sono ridotta così ancora prima del caffè?
Come sempre Giulia mi ha salutato dopo colazione per rientrare dai suoi. Quella ragazza è così bella. Con il suo metro e settanta, le gambe lunghissime e i capelli scuri che le arrivano a metà schiena. È così magra che non mette mai il reggiseno. Però alla fine a me piacciono le mie forme, sono bassetta ma nel mio metro e sessantacinque ci entro comoda. Ho i fianchi un po’ larghi, ma con la mia quarta di seno mi sento perfettamente dentro allo stereotipo della donna mediterranea. Calda e formosa. Tranne per un piccolo dettaglio: i capelli rossi che mi scendono mossi fino a metà schiena.
Salutata Giulia mi do una mossa e corro in università. Dopo dieci minuti di lezione ho già la testa che vola da un’altra parte. Soprattutto vola verso Marco. Cavolo quanto lo desidero! Ok, bisogna indirizzare i pensieri verso altro. Cazzeggio su internet con il telefono e, come succede molto spesso, finisco su questa pagina. Erotici Racconti. Io non sono una che adora i video o i film porno, il più delle volte mi sembrano eccessivi e piatti. Ma nei racconti mi ci perdo. Adoro leggere romanzi ma adoro anche leggere di gente che vive il sesso in modi e maniere differenti e lo racconta qui.
Così mi butto nel sito. E leggo, leggo fino a perdermici. Non so se ho fatto bene in realtà perché ora sono piuttosto eccitata. Non posso restare in aula così, è una vera tortura. Mi serve una soluzione… Ce l’ho!
Mi alzo e vado in bagno con urgenza. Mi chiudo la porta del bagno alle spalle e mi ci appoggio con forza mentre mi slaccio il bottone dei jeans a vita alta. Abbasso pantaloni e mutande contemporaneamente e mi afferro i seni con forza. Adoro quando qualcuno lo fa e chiudo gli occhi pensando che sia Marco a titillarmi i capezzoli mentre con la mano destra scendo a solleticarmi leggera il clitoride. Basta! Non ce la faccio più. Con la sinistra stringo ancora di più il seno mentre l’altra mano adesso si muove con foga sul mio clitoride. Non è una masturbazione dolce, niente di delicato, ho bisogno di godere il prima possibile! E infatti vengo. Vengo mordendomi il labbro per non gemere di piacere e rimango appoggiata alla porta lasciando che il l’orgasmo mi pervada e mi sciolga.
Fuori dal bagno mi lavo le mani e il viso, la faccia mi si arrossa sempre molto in questi momenti e devo ricompormi per tornare a lezione…
Il resto della lezione è passato in modo noioso ma rilassato. Dopo un orgasmo il mondo è sempre più bello…Le lezioni il venerdì finiscono all’ora di pranzo e io sono volata a casa. Ho già rimesso in ordine la stanza, cambiato le lenzuola e pulito il bagno. Marco viene su direttamente da lavoro quindi sarà qui per le 19. Manca solo mezz’ora ma non vedo l’ora che sia qui. È da questa mattina che ci penso.
So che marco porterà la cena ma questa sera credo che la riscalderemo al microonde, per essere sicura che anche lui la pensi così mi metto addosso il mio completino preferito. È un perizoma di pizzo blu scuro e un reggiseno a balconcino in tinta. Questo colore mi fa risaltare i capelli e le lentiggini che mi decorano leggermente il decolté sembrano un poco più intense.
La casa è in ordine, io sono pronta ed è il momento di spegnere la luce e accendere le candele. Accolgo sempre così Marco, luci spente e candele bianche sparse per casa dentro a vecchie bottiglie di vino o a piccoli vasi.
Questa attesa mi distrugge. La luce calda dei piccoli fuochi sulla mia pelle nuda mi fa venire una gran voglia. Sono seduta con la schiena dritta, tutta protesa aspettando il suono che manifesterà il suo arrivo. Fremo un attimo per un brivido di freddo che mi percorre la schiena e sento subito i capezzoli che si fanno duri e turgidi, la tentazione di toccarmi torna forte come quella di questa mattina ma poi eccolo, hanno bussato alla porta…
Abitiamo distanti perché io studio in un’altra città e quindi ci vediamo nei fine settimana se uno dei due riesce ad avvicinarsi all’altro.
Vivo in una casa piccola ma confortevole, ci viviamo in due ma abbiamo ognuna la sua stanza con un matrimoniale quindi dire che ci va benissimo. In più lei torna a casa tutti i fine settimana e mi lascia sempre casa libera.
Lo scorso fine settimana, ad esempio, è stato molto bello…
È venerdì mattina e già fremo al solo pensiero di vederlo entrare da quella porta.
Come faccio oggi a studiare se sono ridotta così ancora prima del caffè?
Come sempre Giulia mi ha salutato dopo colazione per rientrare dai suoi. Quella ragazza è così bella. Con il suo metro e settanta, le gambe lunghissime e i capelli scuri che le arrivano a metà schiena. È così magra che non mette mai il reggiseno. Però alla fine a me piacciono le mie forme, sono bassetta ma nel mio metro e sessantacinque ci entro comoda. Ho i fianchi un po’ larghi, ma con la mia quarta di seno mi sento perfettamente dentro allo stereotipo della donna mediterranea. Calda e formosa. Tranne per un piccolo dettaglio: i capelli rossi che mi scendono mossi fino a metà schiena.
Salutata Giulia mi do una mossa e corro in università. Dopo dieci minuti di lezione ho già la testa che vola da un’altra parte. Soprattutto vola verso Marco. Cavolo quanto lo desidero! Ok, bisogna indirizzare i pensieri verso altro. Cazzeggio su internet con il telefono e, come succede molto spesso, finisco su questa pagina. Erotici Racconti. Io non sono una che adora i video o i film porno, il più delle volte mi sembrano eccessivi e piatti. Ma nei racconti mi ci perdo. Adoro leggere romanzi ma adoro anche leggere di gente che vive il sesso in modi e maniere differenti e lo racconta qui.
Così mi butto nel sito. E leggo, leggo fino a perdermici. Non so se ho fatto bene in realtà perché ora sono piuttosto eccitata. Non posso restare in aula così, è una vera tortura. Mi serve una soluzione… Ce l’ho!
Mi alzo e vado in bagno con urgenza. Mi chiudo la porta del bagno alle spalle e mi ci appoggio con forza mentre mi slaccio il bottone dei jeans a vita alta. Abbasso pantaloni e mutande contemporaneamente e mi afferro i seni con forza. Adoro quando qualcuno lo fa e chiudo gli occhi pensando che sia Marco a titillarmi i capezzoli mentre con la mano destra scendo a solleticarmi leggera il clitoride. Basta! Non ce la faccio più. Con la sinistra stringo ancora di più il seno mentre l’altra mano adesso si muove con foga sul mio clitoride. Non è una masturbazione dolce, niente di delicato, ho bisogno di godere il prima possibile! E infatti vengo. Vengo mordendomi il labbro per non gemere di piacere e rimango appoggiata alla porta lasciando che il l’orgasmo mi pervada e mi sciolga.
Fuori dal bagno mi lavo le mani e il viso, la faccia mi si arrossa sempre molto in questi momenti e devo ricompormi per tornare a lezione…
Il resto della lezione è passato in modo noioso ma rilassato. Dopo un orgasmo il mondo è sempre più bello…Le lezioni il venerdì finiscono all’ora di pranzo e io sono volata a casa. Ho già rimesso in ordine la stanza, cambiato le lenzuola e pulito il bagno. Marco viene su direttamente da lavoro quindi sarà qui per le 19. Manca solo mezz’ora ma non vedo l’ora che sia qui. È da questa mattina che ci penso.
So che marco porterà la cena ma questa sera credo che la riscalderemo al microonde, per essere sicura che anche lui la pensi così mi metto addosso il mio completino preferito. È un perizoma di pizzo blu scuro e un reggiseno a balconcino in tinta. Questo colore mi fa risaltare i capelli e le lentiggini che mi decorano leggermente il decolté sembrano un poco più intense.
La casa è in ordine, io sono pronta ed è il momento di spegnere la luce e accendere le candele. Accolgo sempre così Marco, luci spente e candele bianche sparse per casa dentro a vecchie bottiglie di vino o a piccoli vasi.
Questa attesa mi distrugge. La luce calda dei piccoli fuochi sulla mia pelle nuda mi fa venire una gran voglia. Sono seduta con la schiena dritta, tutta protesa aspettando il suono che manifesterà il suo arrivo. Fremo un attimo per un brivido di freddo che mi percorre la schiena e sento subito i capezzoli che si fanno duri e turgidi, la tentazione di toccarmi torna forte come quella di questa mattina ma poi eccolo, hanno bussato alla porta…
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