Reggicalze a New York

di
genere
esibizionismo

Ero rimasta da sola a New York.

Era da un po' che gli scatti erano finiti ed ero veramente stanca: jet lag, lavoro ininterrotto, un'insalata a pranzo...avevo bisogno di PURO RELAX.

Cosa c'era di meglio dello shopping? Ero a N E W Y O R K !!! Mi bastò alzare una mano che il taxi frenò di colpo.

Mi accomodai sul sedile e in cinque minuti mi ritrovai in piena Manhattan: luci, suoni, quell'odore particolare nell'aria.

Stavo già meglio! I negozi erano spettacolari e non riuscivo a decidermi dove fermarmi. Volevo provare tutto ma il desiderio di scoprire la vetrina successiva era troppo forte.

Oh...lo so che se sei un uomo fai fatica a capirlo, ma per noi ragazze lo shopping è qualcosa che ti mette l'argento addosso e, come ho scoperto proprio in quel giorno, ti fa eccitare da matti.

Ero in fibrillazione e poi, ad un certo punto, si è aperto un varco proprio alla mia destra: la strada che mi sono ritrovata davanti era più stretta, quasi familiare, quasi italiana :)

Le luci erano più soffuse ed i negozi sembravano molto più particolari.

Decisi di avventurarmi e dopo un po' capii di essere nel bel mezzo di una via super HOT: negozi di biancheria intima, lingerie di tutti i tipi, manichini che sembravano ragazze in vetrina come ad Amsterdam.

E poi LUI...il NEGOZIO PERFETTO....me ne innamorai subito. Li, dietro al vetro, centinaia...no migliaia di reggicalze bellissimi. Stupendi.
Io ne avevo solo due e decisi che dovevo migliorare il mio guardaroba.

Entrai e in cassa c'era un ragazzo biondo, tatuato, bellissimo e gentilissimo. Mi fece vedere tutti i reggicalze neri con fiocchetti fuxia che aveva in negozio. Glielo chiesi io perché uno in vetrina mi aveva proprio folgorato.

Poi gli chiesi se potevo provarli e mi indicò un tenda in velluto viola. Mi eccitai solo a vederla. Già mi vedovo con quelle meraviglie addosso.
Spostò delicatamente il drappo e mi fece passare sussurrando di fare senza fretta, perché tanto c'eravamo solo noi due.
Gli sorrisi maliziosa.

Entrai e quando chiusi la tenda alle mie spalle lasciai apposta un piccolo spazio perché lui potesse vedermi...se l'avesse voluto.

E lì inizia a spogliarmi. Rimasi in perizoma e reggiseno (tutto nero ovviamente) e provai piano piano tutti i reggicalze che mi aveva dato.

Buttai un occhio oltre la tenda per vedere se il "sexy guy" stesse sbirciando ma non vidi nulla. ...pazienza pensai...faccio da sola.
E così decisi di abbassare gli slip.

Li, sola, con la musica lounge, reggiseno e reggicalze, mi vedevo bellissima. Inizia a ondeggiare, a muovermi sinuosa, a toccarmi e massaggiarmi. Ero calda, umida, bagnata, goduriosa e stupenda. Mi sentivo una dea.

Mi passai le mani tra le cosce accarezzando delicatamente i laccetti del reggicalze. Piano mi avvicinai alla zona più erogena, sfiorai il mio clitoride ormai turgido. Le dita andarono a ritmo con la musica. Un indice in bocca ed uno laggiù in basso. Ormai ero calda e molto umida. Morbida. Vellutata. Sentivo il mio odore e la voglia crescere.

Provai tutti i reggicalze danzando senza sosta. Sfiorando il mio sesso voglioso e sempre più in tensione.
Poi ad un certo punto vidi nello specchio che due occhi azzurri mi fissavano attraverso la fessura della tenda.

Oh si...era lui, finalmente. Feci finta di nulla, mi piegai, infilai due dita. Piano, sempre molto piano. Una mano appoggiata allo specchio e ansimando sottovoce mi toccai fino a venire...a svenire di piacere. Calda, umida, morbida e vellutata come la tenda.

Venni due, tre, quattro volte. Sicura che anche lui stesse godendo insieme a me.

Poi mi rialzai. Mi ricomposi e mi rivestì.

Quando mi presentai sorridente alla cassa, le sue guance erano livide. Mi prese le mani, le baciò, impacchettò quattro reggicalze e me li regalò.

Uscii da quel negozio soddisfatta e molto più rilassata.


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scritto il
2017-03-26
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