Annarita mamma golosa (parte 2)
di
Dionisiaco98
genere
tradimenti
Eravamo entrati in un'altra dimensione, quasi dimenticandoci chi fossimo e dove ci trovassimo, quando a rompere quella magica atmosfera, fu il suono del citofono.
Ci rivestimmo in fretta e lei mi invitò ad andare a rispondere, mi recai così al citofono ed era Giacomo già di ritorno. Aveva dimenticato le chiavi del portone, per nostra fortuna. Tornai rapidamente da sua madre, che mi urlò:"Torna in camera e comportati normalmente" io le feci un cenno con la testa e aggiunse:"Ricorda che non ho finito con te, la mia patata ti aspetta". Rimasi esterrefatto e avrei tanto voluto fiondarmi nuovamente su di lei, ma purtroppo non potetti farlo e tornai in stanza. Dopo alcuni secondi Giacomo rientrò e mi chiese come andava il mio lavoro scolastico. Cercai di rispondere nella maniera più naturale possibile e dissi di aver quasi finito, ora però dovevo tornare a casa a svolgere alcune faccende. Ci salutammo e mi diressi verso l'uscita, quando fui fermato da sua mamma, che mi chiese:"Fabio perché non resti a cenare da noi, stamattina ho preparato l'impasto per la pizza fatta in casa, devi assolutamente assaggiarla." Tentai invano di rifiutare, per non cacciarmi in situazioni complicate, ma dopo le continue richieste accettai. Io e Giacomo ci mettemmo sul divano a giocare alla playstation, mentre Annarita si occupò di cucinare. A causa del suo dolore lancinante alla caviglia, ci chiese di darle una mano a preparare la pizza e chiese a Giacomo di andare a comprare la mozzarella per farcire la pizza. Giacomo accettò senza troppi problemi e uscii nuovamente di casa. Appena si chiuse la porta, Annarita mi guardò intensamente negli occhi, il mio cazzo iniziò a rigonfiarsi. Mi recai alle sue spalle e la strinsi da dietro, facendole sentire il mio membro sulle natiche sode. Incomincia a baciarla sul collo e sulla schiena, delicatamente, sentivo il suo respiro farsi affannoso e mi sussurrò più volte di adorare i miei baci. Le afferrai il bacino, e la posai sul divano a pancia in giù e le tirai via il leggins. Appoggiai la mia nerchia in fiamme sul suo culo ed iniziai a strofinarla, dopo di che, appoggiai delicatamente la cappella all'entrata della vagina. Cominciai a penetrarla lentamente, iniflando il mio pene in profondità. Mi sdraiai su di lei e aumentai il ritmo, sentivo le mie palle sbattere sulle sue natiche e i suoi gemiti farsi sempre più forti. La strinsi per parecchio tempo in questa fantastica posizione per poi sedermi sul divano. Lei si sedette con maestria sul mio cazzo e iniziò a fare su e giù con grande foga. La baciai e ci guardammo intensamente negli occhi, mentre le sue tettine sbattevano su e giù mandandomi in estasi. Ero sul punto di venire, la presi in braccio e la poggia questa volta a pancia in su sul divano, continuavo a penetrarla con violenza e le sussurai che stavo ormai per venire. Lei mi disse che non prendeva la pillola e avrei dovuto togliere l'arnese in tempo e così feci. Esplosi nuovamente sulle sue labbra, fu una sensazione paradiasica e mai provata prima. Mi pulii per bene sul suo viso soddisfatto, dopodiché ci andammo a pulire in bagno. In pochi minuti tutto tornò alla normalità e mi implorò di tenere tutto in segreto e comportarmi in maniera normale con Giacomo. Dopo poco tempo Giacomo fu di ritorno, preparammo le pizze e cenammo in piena tranquillità. Non ho rivelato ancora a nessuno questo segreto che mi porto ormai da un mese dentro e da quel giorno non ho più rivisto Annarita, ma spero di farlo al più presto
Ci rivestimmo in fretta e lei mi invitò ad andare a rispondere, mi recai così al citofono ed era Giacomo già di ritorno. Aveva dimenticato le chiavi del portone, per nostra fortuna. Tornai rapidamente da sua madre, che mi urlò:"Torna in camera e comportati normalmente" io le feci un cenno con la testa e aggiunse:"Ricorda che non ho finito con te, la mia patata ti aspetta". Rimasi esterrefatto e avrei tanto voluto fiondarmi nuovamente su di lei, ma purtroppo non potetti farlo e tornai in stanza. Dopo alcuni secondi Giacomo rientrò e mi chiese come andava il mio lavoro scolastico. Cercai di rispondere nella maniera più naturale possibile e dissi di aver quasi finito, ora però dovevo tornare a casa a svolgere alcune faccende. Ci salutammo e mi diressi verso l'uscita, quando fui fermato da sua mamma, che mi chiese:"Fabio perché non resti a cenare da noi, stamattina ho preparato l'impasto per la pizza fatta in casa, devi assolutamente assaggiarla." Tentai invano di rifiutare, per non cacciarmi in situazioni complicate, ma dopo le continue richieste accettai. Io e Giacomo ci mettemmo sul divano a giocare alla playstation, mentre Annarita si occupò di cucinare. A causa del suo dolore lancinante alla caviglia, ci chiese di darle una mano a preparare la pizza e chiese a Giacomo di andare a comprare la mozzarella per farcire la pizza. Giacomo accettò senza troppi problemi e uscii nuovamente di casa. Appena si chiuse la porta, Annarita mi guardò intensamente negli occhi, il mio cazzo iniziò a rigonfiarsi. Mi recai alle sue spalle e la strinsi da dietro, facendole sentire il mio membro sulle natiche sode. Incomincia a baciarla sul collo e sulla schiena, delicatamente, sentivo il suo respiro farsi affannoso e mi sussurrò più volte di adorare i miei baci. Le afferrai il bacino, e la posai sul divano a pancia in giù e le tirai via il leggins. Appoggiai la mia nerchia in fiamme sul suo culo ed iniziai a strofinarla, dopo di che, appoggiai delicatamente la cappella all'entrata della vagina. Cominciai a penetrarla lentamente, iniflando il mio pene in profondità. Mi sdraiai su di lei e aumentai il ritmo, sentivo le mie palle sbattere sulle sue natiche e i suoi gemiti farsi sempre più forti. La strinsi per parecchio tempo in questa fantastica posizione per poi sedermi sul divano. Lei si sedette con maestria sul mio cazzo e iniziò a fare su e giù con grande foga. La baciai e ci guardammo intensamente negli occhi, mentre le sue tettine sbattevano su e giù mandandomi in estasi. Ero sul punto di venire, la presi in braccio e la poggia questa volta a pancia in su sul divano, continuavo a penetrarla con violenza e le sussurai che stavo ormai per venire. Lei mi disse che non prendeva la pillola e avrei dovuto togliere l'arnese in tempo e così feci. Esplosi nuovamente sulle sue labbra, fu una sensazione paradiasica e mai provata prima. Mi pulii per bene sul suo viso soddisfatto, dopodiché ci andammo a pulire in bagno. In pochi minuti tutto tornò alla normalità e mi implorò di tenere tutto in segreto e comportarmi in maniera normale con Giacomo. Dopo poco tempo Giacomo fu di ritorno, preparammo le pizze e cenammo in piena tranquillità. Non ho rivelato ancora a nessuno questo segreto che mi porto ormai da un mese dentro e da quel giorno non ho più rivisto Annarita, ma spero di farlo al più presto
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