Ricordi Di Un'Estate (Parte 1)

di
genere
gay

Ciao a tutti, mi chiamo Gabriele, sono abbastanza alto, con un bel fisico, biondo e occhi verdi. Sono sempre stato abbastanza timido e introverso, e ho pochi amici, ma sempre gli stessi, fin dall'asilo, di cui posso fidarmi ciecamente. Adesso ho 20 anni, ma i fatti che sto per raccontarvi risalgono a quattro anni fa, quando avevo 16 anni.

Era una mattina di metà luglio, caldo cocente già alle 8. Da qualche settimana avevo capito di essere bisessuale, ci misi un po a metabolizzare, ma pian piano ci riuscii, all'ora non l'avevo detto ancora a nessuno. Quel giorno io e tre miei amici saremmo partiti per un weekend nel bosco, immersi nella natura, per me era la prima volta ed ero molto euforico. Quella mattina indossavo una maglietta gialla sbiadita e un paio di pantaloncini bianchi. L'appuntamento era a casa di Riccardo, uno dei migliori amici, bellissimo, carnagione chiara, capelli neri, lentiggini, occhi castani, fisico palestrato e, soprattutto, ricco sfondato. Arrivai nella villa di Riccardo alle 8:15 circa, fui il primo ad arrivare. Riccardo stava mettendo il suo zaino da campeggio dentro la jeep del padre, che ci avrebbe lasciato al bosco. Riccardo indossava una scollatissima canottiera nera, abbastanza larga da poter vedere chiaramente i suoi capezzoli. Cercai di non guardare, non volevo che qualcuno si accorgesse del mio interesse anche verso i maschi. Feci finta di niente e lo salutai, tolsi lo zaino che avevo in spalla e lo misi nel portabagagli della jeep. Subito dopo, Riccardo si asciugò la fronte bagnata di sudore, si tolse la canottiera di dosso e la buttò nel portabagagli, non era la prima volta che vedevo Riccardo a petto nudo, era solito spogliarsi al campo quando andavamo a giocare a calcio, oppure in palestra anche in inverno, ma quella volta lo guardai diversamente, vidi quei bei muscoli lucidi dal sudore e per poco non mi eccitai. Per fortuna poi arrivò Dario, anche lui un bel ragazzo, alto, robusto e muscoloso, capelli rossicci, carnagione chiara e occhi castani. Aveva addosso una camicia a maniche corte beige sbottonata fino a metà e un paio di pantaloncini dello stesso colore, che usava per fare escursioni con i boy scout, di cui faceva parte. Fu sua l'idea del weekend in campeggio, ci avrebbe fatto da "guida" in quei due giorni. Anche lui tolse lo zaino e lo mise nel portabagagli, aspettando Alessandro, il solito ritardatario, cominciammo a parlare, quasi dimenticando che Riccardo era mezzo nudo, sudato, accanto a me. Arrivò la madre di Riccardo, la signora Adele, gentile come sempre con un vassoio con dei bicchieri di the fresco. "Tu sempre a sfoggiare i tuoi muscoli, eh?" esordì Adele sorridendo, riferendosi al figlio, ci mettemmo a ridere e bevemmo il the, ringraziando Adele che se ne andava. Finalmente arrivò Alessandro, erano quasi le otto e mezza, scese dall'auto di suo padre salutandolo: carino anche lui, capelli castani ricci, occhi castani e fisico non palestrato ma comunque abbastanza attraente, indossava una canottiera intima grigia, poco scollata e dei pantaloncini blu. Non fu solo però: dall'auto di suo padre scese un altro ragazzo, mai visto prima, nessuno di noi tre lo conosceva, sembrava un nostro coetaneo, alto, biondo, occhi azzurri e carnagione chiarissima, molto attraente. "Lui è Lorenzo, mio cugino, ha la nostra età e per due settimane è casa mia, vive a Milano. Ho pensato che potesse venire con noi, spero non sia un problema". Lo salutammo e ci presentammo. La mia prima reazione fu di un ragazzo timidissimo, molto più di me. Ci sistemammo sulla jeep, Riccardo davanti, sempre mezzo nudo, io e gli altri dietro. Il padre di Riccardo guidò per mezz'ora circa, poi si fermò di fronte a un sentiero. Scendemmo dalla jeep, prendemmo gli zaini dal portabagagli, salutammo il padre di Riccardo che se andò e ci guardammo intorno, affascinati dall'altezza di quegli alberi. Dario, che intanto aveva sbottonato completamente la camicia sfoggiando i suoi meravigliosi addominali,si mise un sombrero in testa e ci guidò verso il bosco. Il caldo era asfissiante, e man mano che ci addentravamo tra gli alberi, era sempre peggio. Camminammo per due ore di fila senza fermarci. Poi ci fermammo a ridosso di un laghetto naturale e ci sciacquammo la faccia, ormai bagnati di sudore. Dario tolse la camicia e la mise dentro lo zaino, Alessandro fece lo stesso con la sua canottiera, ormai bagnata fradicia di sudore, la immerse in acqua e se la attorcigliò attorno la testa. Solo io e Lorenzo restammo vestiti. Ci sistemammo li, io presi la tovaglia che avevo portato e la stesi a terra, e li facemmo un bel pic-nic. Dopo aver finito di mangiare, stanchissimi, ci riposammo, Dario e Alessandro si addormentarono a terra, Riccardo si stese un po più distante, forse per avere più rivertezza, e cominciò a masturbarsi. Per evitare di eccitarmi vedendo la sega di Riccardo mezza nudo, mi girai verso Lorenzo e cominciai a parlare, approfittando per fare un po di conoscenza. Riccardo, dopo la sua eccitante sega, si alzò e si avvicinò a noi, sudatissimo, prese una bottiglietta d'acqua e se la versò addosso. Sembrava che lo facesse apposta, voleva farmi eccitare e basta evidentemente. Lorenzo allora sorridendo gli disse: "Ma come fai a segarti con 40 gradi?!? Io non ce la farei mai!"...Riccardo rispose ridendo: "Ero ispirato" "Da cosa?" "Non so, dal bosco, dal silenzio, dalla tranquillità..." "Strane ispirazioni"...Riccardo poi si stese accanto a Dario e Alessandro, che dormivano già da un po, tolse la cintura per stare più comodo, e si addormentò anche lui. Io e Lorenzo, che intanto avevamo preso già una certa confidenza continuammo a parlare. Senza che me ne rendessi conto, si erano già fatte le 7, il sole era ancora alto e caldo, ma presto avrebbe fatto buio, dovevamo montare le tende. Svegliammo i tre dormiglioni accanto a noi, Riccardo si alzò quasi con i pantaloncini abbassati, essendo senza cintura i pantaloncini tendevano ad abbassarsi, ma lui non ci faceva neanche caso. Dario essendo un boy scout sapeva bene come montare una tenda e in pochi minuti montò entrambe le tende che avevano portato. Decidemmo che io, Lorenzo e Alessandro avremmo dormito in una tenda, e Dario e Riccardo in un'altra. Sistemammo gli zaini all'interno delle rispettive tende e uscimmo di nuovo, adesso faceva più fresco e decidemmo di fare una passeggiata nei paraggi. Stavamo camminando tranquillamente, quando all'improvviso Riccardo svivolò e rotolò per qualche metro, io e gli altri ci precipitammo da lui, ma fortunatamente non si fece niente. Era però pieno di spine pungenti che ci pregò di aiutarlo a toglierle, intanto la caduta gli aveva fatto abbassare completamente i pantaloncini, lasciandolo in boxer..."Senza cintura non riesco a metterli bene, meglio toglierli completamente, tanto qui non c'è nessuno" disse e tolse i pantaloncini, facendoli passare attraverso le scarpe. Lo auitammo a togliere tutte le spine dalla schiena nuda, dove lui non arrivava con le mani, e ormai non riuscii a contenere la mia erezione. Ritornammo alle tende, Riccardo si rimise ahimè i pantaloncini e li strinse con la cintura. Si era quasi fatta sera, accendemmo il fuoco e mangiammo dei panini attorno alla fiamma. Passammo una bellissima serata, scherzando e ridendo, poi quasi a mezzanotte, stanchi morti, ci sistemammo nelle nostre tende. Io, Lorenzo e Alessandro sistemammo le coperte e ci spogliammo. Lorenzo e Alessandro restarono in boxer, io invece avevo intenzione di mettere una maglietta intima e dei pantaloncini, ma non appena Alessandro mi vide mentre mi rivestivo si mise a ridere e mi disse: "Ma sei pazzo?!? Con il caldo che c'è vuoi dormire vestito?? Che c'è, ti vergogni di noi?" In effetti dentro la tenda c'era molto caldo e allora non mi vestii, sfoggiando i miei boxer neri stretti. Vedere Alessandro e Lorenzo in boxer mi eccitò non poco e per cercare di nascondere l'erezione mi coprii con il lenzuolo fino alla vita, andai per spegnere la lenternina ma fuidi nuovo fermato da Alessandro: "Non vorrai già dormire, spero" "Si perché? Voi non siete stanchi?" "Certo, ma io non riesco a dormire se prima non faccio la mia abituale sega notturna"..."In effetti una bella sega ci sta dai" disse Lorenzo, i due cugini si tolsero i boxer e cominciarono a masturbarsi. Ero imbarazzatissimo, ero eccitato ma avevo paura di darlo a vedere. Poco dopo sentii uno strano rumore provenire da fuori, una specie di fruscio, però non c'era vento, quindi mi stranii. "Ragazzi avete sentito? Cos'era?" dissi preoccupato. A rispondere fu Alessandro, ansimando, sembrava senza respiro per l'intensità con cui si segava: "Zitto, non farti problemi e segati pure tu, scemo. Sarà il vento", dopo due secondi di nuovo, questa volta erano come dei respiri profondi, dei gemiti. "Ragazzi di nuovo" dissi. "Si Ale, questa volta l'ho sentito pure io" disse Lorenzo, smettendo di segarsi e mistrando il suo membro eretto. "Mamma mia, non si può più farsi una sega in pace qui", disse infastidito Alessandro, continuando a segarsi "se senti qualcosa vai a controllare e non rompere le palle". Leggermente impaurito, mi alzai e uscii dalla tenda, mentre Lorenzo riprese a segarsi come se nulla fosse. Con indosso solo un paio di boxer, e scalzo, chiusi la cerniera della tenda dietro di me e sentii di nuovo quei gemiti, più forti, provenivano dalla tenda di Riccardo e Dario e le voci erano le loro, fuori riuscivo a vedere la luce della lenternina ancora accesa e delle ombre confuse, mi avvicinai paino piano, aprii lentamente la cerniera e della tenda, e senza farmi notare infilai la testa all'interno. Non credevo ai miei occhi. Dario e Riccardo, completamente nudi, sudati, uno sopra l'altro. Dario e in ginocchio e di spalle, ma si vedeva chiaramente che stava penetrando con il suo membro il culo di Riccardo, disteso con le gambe aggrovigliate attorno la schiena di Dario. Entrambi gemevamo dal piacere. Ero sconvolto. Restai a guardare per diversi secondi, loro non si accorsero nemmeno di me, poi uscii, chiusi la cerniera e andai velocemente nella mia tenda. Entrai, Alessandro e Lorenzo si stavano ancora segando. Appena mi videro con quella faccia sconvolta, si fermarono e mi chiesero cosa fosse successo. Spiegai tutto nei particolari. Lorenzo sgranò gli occhi, ma Alessandro non ebbe nessuna reazione, come se sapesse già tutto. "E allora?" disse "cosa c'è di nuovo? Richi e Dario fanno sesso ormai da un anno, e tu te ne stai accorgendo solo ora?"

Fine prima parte [La seconda parte, che pubblicherò domani, sarà molto più erotica di questa]
scritto il
2017-08-06
4 . 5 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

Ricordi Di Un'Estate (Parte 2)
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.